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naveMentre i nostri governanti con gli altri Capi di Stato europei si riuniscono a Trieste, Berlino, Parigi, Bruxelles e altrove e parlano, parlano, parlano senza pervenire a nessuna conclusione per poi presentarsi spocchiosi in conferenza stampa ad affermare che i rapporti bilaterali sono eccellenti e che tutto in Europa e in casa nostra va a gonfie vele, l’Italia è invasa giornalmente da migranti, scippatori, rapinatori, sfruttatori, aggressori, delinquenti, spacciatori di morte.

 

Insomma l’Italia è allo sfascio e la nave sta andando a picco. Se ne è accorto finanche il “Corriere della sera” che è sempre stato a favore dei Governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.

E la penna magica del grande giornalista Ernesto Galli della Loggia denuncia finalmente il naufragio della nave Italia che lentamente ma inesorabilmente va a picco.

 

E invece di prendere severi e urgenti provvedimenti per evitare il naufragio in corso il Governo italiano e la burocrazia perseguitano gli onesti, chi cerca di fare il proprio lavoro, chi si sostituisce allo stato, alle Regioni e a Comuni per risolvere alcuni problemi.

Un salumiere viene condannato perché ha offerto gratuitamente un panino ad un affamato.

Un commerciante viene condannato perché a proprie spese ha fatto coprire una buca con cemento che si trovava nel marciapiede davanti il suo negozio.

 

Fino ad oggi chi ha osato scrivere queste cose e criticare il Governo veniva etichettato come fascista, sfascista, populista, nemico dell’Italia.

Non si sono accorti che l’Italia viene giornalmente invasa da stranieri e che i Prefetti delle nostre Regioni meridionali non sanno più dove metterli, che i nostri porti sono intasati da navi straniere e per giunta militari che scaricano senza sosta ogni giorno migliaia e migliaia di nuovi arrivati, donne e bambini di ogni età senza accompagnatori, che il debito pubblico è aumentato vertiginosamente, che milioni di italiani vivono in povertà, che la pressione fiscale è alle stelle, che la disoccupazione giovanile è arrivata ad un livello tragico, che migliaia di lavoratori hanno perso il posto di lavoro, che i terremotati dello scorso anno non hanno ancora una casa, un alloggio decente.

Addirittura ad Amatrice e negli altri paesi distrutti dal sisma non sono state rimosse le macerie. Pietre e calcinacci delle case e degli edifici crollati sono ancora sulle strade. E i nostri governanti queste cose le ignorano e in Parlamento parlano di Jus soli, di legge elettorale, di fascismo, di Chioggia, dove il titolare di uno stabilimento balneare ha fatto scrivere alcune massime fasciste.

Ma chi ha l’acqua alla gola, chi non ha il pane quotidiano, chi ha perso il lavoro, chi ha figli piccoli e la sera ritorna a casa senza portare un tozzo di pane, chi ha avuto la casa distrutta, chi ha perso tutto, se ne frega del fascismo, della legge elettorale, del Jus soli e delle beghe personali tra Letta e Renzi, della Merkel e di Macron e del Presidente degli Stati Uniti e del libro di Matteo Renzi.

 

Queste cose al popolino non interessano e poi si lamentano che alle elezioni nazionali, regionali e comunali il popolo diserta le urne.

Oggi, però, grazie al Corriere della Sera e al giornalista Galli della Loggia, possiamo leggere tutte queste cose e apprendere il disastro causato dai nostri governanti che ci hanno venduto all’Europa per un piatto di lenticchie, mentre la Francia, la Spagna e la Germania fanno la voce grossa e chiudono i loro porti e le loro frontiere.

Solo noi dobbiamo accogliere i migranti provenienti dall’Africa che sbarcano nei nostri porti. E così a poco a poco rischiamo di perdere il controllo del territorio. Vedi le proteste dei cittadini di alcuni Comuni italiani che scendono in piazza e protestano bloccando strade, autostrade,ferrovia contro l’occupazione delle case e degli alberghi da parte dei migranti.

E mentre i nostri Governanti discutono l’Italia brucia dal Nord al Sud. In Sicilia, in un posto meraviglioso Sa Vito Lo Capo, vasti incendi hanno costretto migliaia di vacanzieri ad abbandonare gli alberghi e le residence.

Anche vastissime zone della nostra Calabria sono andate a fuoco dove hanno perso la vita alcuni contadini e proprietari terrieri che cercavano di spegnere gli incendi.

 

Ultimamente le colline di Vadue di Belmonte Calabro e di Camoli di Amantea per diversi giorni sono state bruciate.

Un giorno sono intervenuti due canader per spegnere gli incendi. Ieri la collina “Timponi Ferri” che si trova a ridosso dell’abitato di San Pietro in Amantea è stata completamente divorata da un incendio pauroso.

Tutto il verde è andato completamente distrutto perché un piromane tranquillamente ha dato fuoco dal retro della sua abitazione alla zona verde del paese dove l’Amministrazione Comunale lo scorso anno aveva realizzato una pista per fare trekking.

Nessuno è intervenuto e il piromane, fino ad ora, è rimasto impunito.

Pubblicato in Calabria

Ma che strana questa Italia.

In primis perché il popolo italiano è ormai cotto e non reagisce più ad alcuna sollecitazione, imbottito, come è, di falsi problemi, di Belenismo, di veline, di cosce alte e lunghe, di programmi televisivi che lo distraggono , di paure indotte da chi governa i mass media.

 

Un popolo che legge quello che gli viene suggerito così da percorrere le strade edulcorate di una nazione che nemmeno si sforza di apparire tale, di iper garantiti e protetti politici, parolai e melliflui, che sfuggono i problemi sociali ma ai quali nessuno chiede di fare totalmente il loro dovere.

 

Leggiamo di politici locali che osano garantire servizi per i quali non hanno i soldi ma che garantiscono lavori ai loro “frichisi”, portando i propri comuni al dissesto, complice uno stato che ha distrutto l’economia nazionale, creato debiti per le prossime 10 generazioni ( se prima non fallisce), sta uccidendo il lavoro, se non i lavoratori, rimasti ormai con la piccola pezza dei sindacati ma senza leggi a tutelarli.

E quando i comuni vanno in default li abbandona a se stessi e grava di tali debiti i soli cittadini del luogo , indipendentemente dal fatto se abbiano o meno avuto utilità dai debiti dell’ente.

Non solo ma lo Stato non sembra in grado di evitare i default operando come dovrebbe rigidi preventivi controlli e tantomeno sanzionare chi ha creato il debito ai cittadini facendo loro mancare , come prima conseguenza, servizi e ledendo i pseudo diritti costituzionalmente garantiti!!??

Per contro quando falliscono le banche interviene lo Stato.

Calma, calma, mai preventivamente, ma solo tardivamente con fondi pubblici che non trova per i comuni.

Quasi che ieri altri, ma oggi PD sia non l’acronimo di Partito Democratico, cioè il partito al governo, ma l’anticipo de “Partito Delle Banche”, come disse Michele Emiliano parlando alla 'Gabbia'.

 

Non solo ma grazie ad alcuni uomini ( parliamo di Carlo Messina l'ad di Intesa Sanpaolo) (veniamo a scoprire vedi) che abbiamo perfino risparmiato.

 

Ecco cosa ha dichiarato: "Ma nel quadro di quello che sarebbe successo in caso di fallimento c'è anche un altro elemento che finora non ha sollevato nessuno. Visto che si fanno conti, anche fantasiosi, sui costi per lo Stato, se permette lo sollevo io. In questi ultimi mesi le due banche venete hanno avuto bisogno di interventi sostanziosi a sostegno della loro liquidità: si tratta di 10 miliardi di titoli emessi dalle banche, collocati presso investitori istituzionali e garantiti integralmente dallo Stato. Ecco, se oggi quelle banche fossero fallite i 10 miliardi di garanzie pubbliche sarebbero andati a coprire le perdite di chi aveva i titoli. E si sarebbe trattato di 10 miliardi di soldi pubblici in fumo. Un po' più di quei 5 miliardi che lo Stato versa adesso, con un conto approssimativo".

Ecco perché stanno sostituendo gli Italiani!

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Renzi sembra dire: Ah Francè m'hai sgamato!

 

Domenica 25 giugno u.s. si sono svolti in tantissimi Comuni italiani i ballottaggi per eleggere i Sindaci.

In alcune città ci sono stati dei ribaltoni storici, eclatanti, inimmaginabili fino ad ieri. Genova, La Spezia, L’Aquila sono andate al raggruppamento di centrodestra.

Ma il ribaltone che ha lasciato basiti Renzi e tutti i compagni comunisti di ieri e di oggi. si è verificato a Sesto San Giovanni da sempre, sin dalle prime elezioni dal dopoguerra in poi, amministrato dalla sinistra.

 

Un risultato storico dopo 72 anni di governo sempre di sinistra.

Il neo Sindaco esulta:- Siamo riusciti ad espugnare la “Stalingrado d’Italia”-.

Esulta Berlusconi e già pensa alle prossime elezioni politiche e si è messo al lavoro per formare una coalizione moderata di governo.

Esulta, cose da pazzi, anche il segretario del Pd Matteo Renzi e si vanta dicendo che il suo partito ha vinto, malgrado alcune sconfitte in alcune città importanti, i ballottaggi.

 

Ma il web lo deride. Salvini e la Meloni addirittura chiedono le dimissioni del Governo Gentiloni perché, secondo loro, non esiste più in Parlamento una maggioranza parlamentare e lo invitano a salire al Colle e rassegnare le dimissioni.

Dal Nord al Sud del paese l’onda azzurra ha decretato una vittoria schiacciante della coalizione del centro destra formata da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia e Matteo Renzi, imperterrito, nega la sconfitta postando un grafico.-67 Comuni sopra i 15000 abitanti sono andati al centro sinistra e 59 Comuni al centro destra-.

 

Ma il capogruppo alla Camera del Pd lo smentisce e ammette che il Pd ha perso.

 

I risultati delle elezioni sono andati davvero malissimo.

Nel complesso il Pd passa dal governare 93 Comuni ad appena 56.Il centrodestra, invece, passa da 34 a 46. Ma quello che più fa male al Pd è che il centrodestra è andato a vincere nei feudi rossi. Il messaggio vero, però, uscito dalle urne è uno soltanto:- Renzi, go home -.

Doveva andarsene dopo la sonora batosta subita nel dicembre scorso al Referendum Costituzionale. Ma non l’ha fatto.

Ora paga a caro prezzo la totale incapacità di rendersi conto che in Italia le cose stanno cambiando e che gli italiani sul tema migratorio la pensano diversamente da lui e dal Governo Gentiloni. L’immigrazione, volente o nolente, è percepita, purtroppo, dalla maggioranza degli italiani come un pericolo altro che risorsa.

Dunque Renzi e Gentiloni dovrebbero andare a casa e al più presto perché sono gli unici perdenti di queste elezioni per le loro scelte, per l’immigrazione incontrollata, per il Jus soli, per i fatti della Banca Etruria, per la disoccupazione alle stelle, per il debito pubblico in continuo aumento, per le tasse, per la gestione della vicenda dei vaccini, per lo schifo che si verifica nelle corsie degli ospedali e nei pronto soccorsi, per il disastro sulla legge elettorale, per i terremotati che ancora non hanno una casa.

E’ vero che le elezioni comunali sono molto diverse dalle elezioni nazionali ed europee, ma quando al Pd faceva comodo in Televisione e nei talk show Renzi, la Serracchiani, Orfini e Co. sbandieravano con spocchia che alle elezioni europee avevano preso il 40% dei voti e quindi erano il primo partito in Italia.

Ora, che hanno perso dappertutto e il 40% se lo sono sognato, le elezioni comunali non contano più. Contenti loro.

 

I ballottaggi di domenica scorsa hanno dimostrato due cose:

Il Pd è in caduta libera e il segretario Matteo Renzi perde le guerre quasi sempre.

Il tocco magico del rottamatore che prese alle elezioni europee il 40% è già storia.

E’ sparito. E’ stato dimenticato.

Come potrebbe sparire, come potrebbe essere dimenticato l’imbonitore fiorentino che in pochissimo tempo è passato dalle stelle alle stalle.

Pubblicato in Italia

Una folla nei due seggi delle Primarie del PD.

Ben 739 votanti; 731 i voti validi ed 8 le schede bianche e nulle.

Ed ecco la distribuzione territoriale

 

Seggio ad Amantea

Voti validi 397

3 le schede bianche o nulle

Seggio di Campora San Giovanni

Voti validi 334

5 le schede bianche o nulle

Questi i risultati totali:

Renzi voti 387 pari al 52,94 %

Orlando Voti 315 peri al 43,09%

Emiliano Voti 29 pari al 3,97%

Questi, invece, i risultati per sezione

Seggio Amantea

Renzi voti 220

Orlando voti 165

Emiliano voti 12

Seggio di Campora San Giovanni

Renzi voti 167

Orlando voti 150

Emiliano voti 17

Impossibile al momento una valutazione politica

Certo il risultato di Orlando è sconvolgente; in particolare a Campora San Giovanni dove si è quasi appaiato a Renzi.

Domani certamente sapremo chi ha votato e fatto votare e, soprattutto chi ha votato e fatto votare chi!

pd1Nella serata del 24 aprile è stato formalmente costituito il Comitato Renzi-Martina del Basso Tirreno Cosentino in previsione delle Primarie PD che si svolgeranno domenica 30 aprile dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

L’Assemblea – tenutasi nella sede del Partito Democratico di Amantea – ha visto la partecipazione di dirigenti dei Circoli PD di Amantea, Aiello Calabro, Belmonte Calabro, Cleto, Lago e Serra d’Aiello.

Oggetto dell’incontro è stata la campagna di sensibilizzazione nei confronti delle elettrici e degli elettori del Partito Democratico per promuovere la massima partecipazione alle primarie per la scelta del Segretario Nazionale.

Diversi gli interventi registrati. Tra questi: Enzo Giacco, Luca Lepore, Antonella Mazzotta, Antonio Cuglietta e Antonio Veltri. Più volte è stata rimarcata l’esigenza di investire sempre di più nei territori per far si che le Sezioni tornino ad essere il luogo elaborazione politica privilegiato per trovare soluzioni ai problemi piccoli e grandi presenti nelle nostre comunità.

Proprio in tale ottica, si è deciso di non esaurire il ruolo del Comitato al prossimo appuntamento congressuale, ma anzi di aprirlo alla partecipazione di quanti più iscritti e cittadini per sensibilizzare anche in futuro il territorio rispetto alle comuni difficoltà ed animare dibattiti, confronti ed iniziative a livello comprensoriale.

Con riferimento a ciò, all’unanimità si è convenuto di organizzare nei prossimi mesi una serie di iniziative itineranti in tutti i Comuni del Comprensorio al fine di avviare un confronto pubblico sull’opportunità della Fusione dei Comuni.

L’Assemblea – alla quale ha partecipato la componente dell’Esecutivo provinciale del Partito Eleonora Ienaro - è stata conclusa da Carmine Quercia, candidato capolista nel Collegio Cosenza e provincia per la mozione Renzi-Martina, che ha sottolineato come le prossime primarie possano rappresentare il crocevia per riprendere quel cammino riformista e progressista che aveva intrapreso il Governo Renzi.

Comitato Renzi-Martina

Basso Tirreno Cosentino

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pd aman

Lunedì 24 aprile alle ore 18.30 presso la sede del Partito Democratico di Amantea – in Corso Vittorio Emanuele n. 71 – si terrà l’Assemblea costitutiva del Comitato Renzi-Martina del Basso Tirreno cosentino.

 

All’incontro - aperto alla partecipazione di iscritti, elettori e simpatizzanti del PD – interverranno i dirigenti dei Circoli del Comprensorio: Enzo Giacco (PD Amantea), Luca Lepore (PD Aiello Calabro), Antonio Veltri (PD Belmonte Calabro), Armando Bossio (PD Cleto), Antonella Mazzotta (PD Lago) e Antonio Cuglietta (PD Serra d’Aiello).

 

L’occasione sarà utile per discutere e confrontarsi sui temi della mozione, ma anche per definire le iniziative da intraprendere a livello comprensoriale nel periodo antecedente le primarie del 30 aprile.

 

L’assemblea sarà conclusa da Carmine Quercia, candidato capolista nel Collegio Cosenza e Provincia.

Comitato Renzi-Martina

Basso Tirreno cosentino

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La mozione Renzi oltre l’84% in tutto il Comprensorio del Basso Tirreno.

 

Ecco il comunicato stampa del PD dei segretario sezionali del Basso Tirreno Cosentino

Si è conclusa anche nei Circoli PD del Basso Tirreno cosentino la fase congressuale relativa alla preselezione dei candidati alla Segreteria nazionale del Partito Democratico.

Ci sentiamo di esprimere grande soddisfazione per l’importante mobilitazione di questi giorni. In tutto il Comprensorio sono stati più di cinquecento, infatti, i militanti ed i simpatizzanti che hanno animato la discussione Congressuale, confrontandosi sulle mozioni e sui temi della politica nazionale.

 

Uno straordinario momento di democrazia e partecipazione, testimone della vivacità, della trasparenza e dell’apertura con cui il Partito Democratico vuole caratterizzare i processi democratici.

 

Gli esiti delle riunioni dei Circoli del Comprensorio sono stati i seguenti:

AIELLO CALABRO – Orlando (30), Emiliano (1), Renzi (146)

AMANTEA – Orlando (25), Emiliano (9), Renzi (146)

BELMONTE CALABRO – Orlando (1), Emiliano (0), Renzi (14)

CLETO – Orlando (0), Emiliano (0), Renzi (59)

LAGO – Orlando (6), Emiliano (0), Renzi (16)

SERRA D’AIELLO – Orlando (3), Emiliano (0), Renzi (14)

 

Grande soddisfazione esprimiamo anche per l’esito del voto sulle mozioni che ha visto prevalere in maniera schiacciante il Segretario uscente Matteo Renzi che ha totalizzato nel Comprensorio 395 voti, pari a oltre l’84%.

La mozione del Ministro Orlando ha ottenuto, invece, 65 voti (poco meno del 14%).

 

10 sono, infine, gli iscritti che si sono pronunciati in favore del governatore della Puglia Michele Emiliano (poco oltre il 2%).

 

Si tratta di un primo bilancio positivo per tutto il Partito in attesa delle primarie del 30 aprile prossimo.

Enzo Giacco – Segretario PD Amantea

Luca Lepore – Segretario PD Aiello Calabro

Armando Bossio – Segretario PD Cleto

Antonella Mazzotta – Segretaria PD Lago

Antonio Veltri – Segretario PD Belmonte Calabro

Antonio Cuglietta – Segretario PD Serra d’Aiello

Pubblicato in Basso Tirreno

riflessione-700x400Il quattro dicembre gli italiani hanno mandato un segnale inequivocabile al PD renziano e a tutti i sostenitori del SI (confindustria-finanza-grandi giornali-TV). I numeri dell’affluenza alle urne e i numeri del NO sono lì a dimostrare che gli italiani hanno una diffusa e consapevole cultura democratica ed assegnano alla Costituzione del 1948 un grande importanza, la considerano un baluardo di democrazia e di difesa di ogni tentativo di voler ridurre gli spazi di rappresentatività del popolo.

Il popolo italiano votando in grande maggioranza NO, dimostra di riconoscersi nella Costituzione del 1948, certo non perché la ritiene inviolabile e immodificabile, (lo hanno detto in tutte le lingue tutti i sostenitori piccoli e grandi del NO!).

Ha detto NO perché ha ritenuto profondamente sbagliato il metodo (la nuova Costituzione è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo) e il merito ( il popolo non è disponibile a rinunciare al suo diritto di voto per nessuna ragione al mondo!)

Questo risultato speriamo che sia monito a qualsiasi uomo politico o partito che nel futuro voglia mettere mano a modifiche o riscritture unilaterali della Carta Costituzionale.

La Costituzione è, e deve restare, quel patto che lega tutti i cittadini, nella quale tutti si devono riconoscere e farli sentire una comunità.

Altra cosa importante che questa campagna elettorale e questo voto a messo in evidenza è che dopo il quattro dicembre chiunque si azzardi a parlare a sproposito del M5S con riferimento esplicito al “populismo” caricandolo di significato negativo, debba pensarci due volte.

Questo movimento che chiede più legalità, si batte contro la corruzione, difende l’ambiente ,si batte contro la finanza pirata, si batte per ridurre le diseguaglianze, si è battuto con determinazione e con convinzione per difendere la Costituzione.

Ma non dovrebbero essere questi temi propri dei partiti di sinistra?

Il risultato del referendum anche nel mio piccolo paese,Cleto, è stato sorprendente.

Alle ultime elezioni amministrative (maggio 2016),a Cleto, si sono confrontate due liste civiche che sostanzialmente sono state due liste di un PD diviso per ragioni prettamente personali.

I risultati delle elezioni 2016 hanno assegnato 473 voti a “Insieme per Cleto” e 424 a “A testa Alta” e circa 80 sono stati i cittadini che non sono andati a votare o hanno votato scheda nulla e bianca.

Al referendum del quadro dicembre sia la minoranza (PD), sia la maggioranza (PD) hanno seguito le indicazioni della casa madre, il PD di maggioranza, e hanno fatto propaganda e dato indicazioni per il SI.

Per il NO in modo aperto e pubblico ci siamo espressi pochissimi cittadini. Per questo a Cleto il SI avrebbe dovuto stravincere con risultai bulgari!

Ma i cittadini di Cleto, 612 votanti, hanno votato 351 NO e 252 SI.

Nel dopo voto tra maggioranza e minoranza ci sono state sotterranee accuse reciproche di tradimenti, la maggioranza pensa che abbia tradito la minoranza e viceversa. Forse avranno qualche difficolta a spiegare questi risultati ai loro referenti politici regionali e provinciali!

C’è da osservare che sia la maggioranza che la minoranza non hanno fatto quella massiccia “sacrosanta propaganda scientifica” (per dirla alla DE Luca!) e si sono attenuti a una propaganda soft che non ha visto smuovere clientele e parentele.

Questo è una prova che quando nel confronto politico non entrano pesantemente le clientele e le parentele il voto, dappertutto, è molto più libero e democratico e rivela sorprese interessanti!

Il risultato eclatante del referendum a Cleto dimostrata in modo inequivocabile, che, tra amministratori (maggioranza e opposizione insieme) e cittadini , non c’è sintonia politica!

Non è proprio il massimo per la democrazia!

                                                                                                                         Giuseppe Furano

Pubblicato in Basso Tirreno

ok milly eLa ex Porno Diva Milly D'Abbraccio, icona del cinema hard degli anni '90, attraverso una serie di post pubblicati sui suoi profili social di Facebook ed Instagram, si è schierata apertamente a favore del 'Sì' nelle votazioni per il referendum costituzionale del 4 dicembre. Minacce ed accuse sono state rivolte all'artista per la posizioni assunta, e alle quali la Diva ha risposta con estrema durezza e decisione.

''Ho fatto questo lavoro perché capite solo quello voi italiani!'', è stato uno dei tanti sfoghi postati dalla ex porno attrice come reazione alla valanga di offese ricevute. I commenti che sono seguiti, successivamente, hanno definitivamente convinto Milly D'Abbraccio nel rilasciare un' intervista che le permettesse di chiarire una volt per tutte la sua posizione per 'Sì' ed il suo sostegno a Renzi.

Dichiarazioni che non si limitano alle solo critiche ricevute, ma che scavano più a fondo nelle ragioni che hanno portato gli italiani a preferire il ''No'' e che sorprendono per l'inaspettato desiderio di voler intraprendere una carriera politica a fianco di Renzi, nei cui confronti e nei cui ideali si rispecchia, e di cui loda l'autorevolezza e il decisionismo.

Un passato da femminista, da radicale, da socialista ed un approdo al ''modello Renzi'', che stando alle sue parole, con un netto e singolo 40%, è stato preferito alla frammentaria alternativa dell'opposizione, composta da un diviso 68% ,e di cui dubita fortemente la coesione nell'avallo di un nuovo governo. Un pensiero articolato ma lineare quello di Milly D'Abbraccio, che viene espresso con affermazioni dure, che non lasciano spazio a fraintendimenti, e che segnano il pensiero di un personaggio pubblico che ha deciso di esprimersi senza veli e senza censure agli occhi del suo pubblico.

- Qual è stata la sua reazione alle accuse?

Questa accuse fatte sui miei profili social mi hanno dato l'impressione che esista un'Italia che non ami l'Italia.

Quando ho letto queste accuse ho capito che il problema non sono i politici, il parlamento o il referendum: il problema sono gli italiani.

Gli italiani oramai sono ignoranti in politica. 

L'elettore medio che va a votare non ha nessuna cognizione di quella che è la politica, non sa nulla, non ha ideali politici, è una pecora. Il 68% dei 'No' che si è espresso alle urne è un insieme composto prevalentemente dal voto dei giovani. Noi anziani abbiamo votato paradossalmente per il 'Sì', per il cambiamento. Questo è drammatico. Negli anni '60, nel '68, erano i giovani a fare la rivoluzione. Erano i giovani a buttare le bombe molotov nelle scuole, nei licei, nelle piazze. Ed io c'ero, li vedevo.

Erano i giovani che ribaltavano le istituzioni degli anziani. Oggi invece è il contrario. I giovani hanno detto di 'No'',mentre le persone mature hanno scelto il ''Sì''.

Questo fa riflettere, e fa capire che non ci sono più ideali politici. Di conseguenze non essendoci più ideali politici, quando si vota le persone non hanno più nessuna cognizione di voto, e tutto questo è una tristezza, un vuoto che l'Italia ha per il proprio paese. 

- Alcuni l'hanno ''accusata'' di essere di sinistra.

Sono commenti senza senso. Non consideriamo poi che sono una libera professionista. Non esercitando la politica per mestiere, sono libera di scrivere ciò che voglio.

Riconoscendo un valore importante, in quanto personaggio pubblico, alle mie dichiarazioni, mi hanno fatto intendere di essere importante quasi come fossi una parlamentare.

Io non ci sono in parlamento, ma ci vorrei essere, poiché a modo mio ho ho fatto la mia politica attraverso i social.

Io ho provocato, ho detto che ho fatto la porno diva perché gli italiani capiscono sono ''quella''.

Io sono di sinistra adesso perché ho un leader che mi rappresenta, ma in passato sono stata socialista. Addirittura, quando ero ragazzina mi associavo alle femministe, poi sono stata radicale e poi ho abbracciato i socialisti. Ora sono renziana, ma di sicuro non di destra. Non mi ci rispecchio.

- Come interpreta la vittoria del ''No''?

Il ''No'' è una delusione, è una chiusura dell'Italia.

Ho sentito politici che parlavano di un ritorno alla Prima Repubblica.

Stiamo tornando indietro, non stiamo facendo un passo avanti.

In realtà Renzi non ha perso, ma ha dimostrato di aver conquistato da solo il 40% per cento. Ciò dimostra che il modello Renzi ha vinto e che l'italia vuole questo modello. Se si presentasse domani alle elezioni, sono sicura che avrebbe tanti di quei voti che nessuno mai potrebbe immaginare. Il 68% risultante dal n, è composto una coalizione di partiti in cui nessuna componente è d'accordo. Stando così le cose, che succederà per il prossimo Governo?

Quando Renzi era al governo, lui decideva. ''E' un dittatore'' dicevano, ma è quello che vi vuole per l'Italia. Da noi, se fai parlare tutti non combini niente. Io non amo Mussolini, né il fascismo, tanto meno il nazismo, ma devo dire che l'Italia ha funzionato solo quando ''c'era lui''. Questo vuol dire che, siccome gli italiani sono dei caproni, c'è bisogno di uno che prenda le decisioni fa per tutti. Quindi Renzi va benissimo.

Gli italiani sono un popolo di pecore, e lo dimostra il fatto che stanno sempre a lamentarsi. Per loro, sono tutti papponi, tutti puttanieri, tutti inciucisti, ma quando negli effetti hanno l'opportunità di cambiare, di una svolta, ecco che tornano indietro non prendendo nessuna posizione. Il marcio non è in parlamento, ma nella società, nella popolazione. Nell'impiegato che fa timbrare il cartellino e che non va al lavoro. Il parlamento è lo specchio di quello che è la popolazione, cioè il nulla. Quindi, di che ci lamentiamo?

Chris Barlati.

Pubblicato in Italia

Può essere utile evidenziare i voti sulla costa tirrenica.

 

Ad ogni nostro lettore sarà facile porre in relazione il comune con il politico od i politici di riferimento.

 

Cominciamo da sud

Ad Aiello calabro , il SI ottiene il 52,21 % ed il NO ottiene il 47,79 %

A Cleto , il SI ottiene il 41,04 % ed il NO ottiene il 58,96 %

A Serra d’Aiello il SI ottiene il 33.94 % ed il NO ottiene il 66,06 %

A San Pietro in Amantea il SI ottiene il 34,10 % ed il NO ottiene il 65,90 %

Ad Amantea il SI ottiene il 33.54 % ed il NO ottiene il 66,46 %

A Lago il SI ottiene il 25,32% ed il NO ottiene il 64,68 %

A Belmonte calabro il SI ottiene il 34,57 % ed il NO ottiene il 65,43%

A Longobardi il SI ottiene il 27,99 % ed il NO ottiene il 72,01 %

A Fiumefreddo bruzio il SI ottiene il 26,40 % ed il NO ottiene il 73,60 %

A Falconara Albanese il SI ottiene il 35,18 % ed il NO ottiene il 64,82 %

A san Lucido il SI ottiene il 32,13 % ed il NO ottiene il 67.87 %

A Paola il SI ottiene il 25,72 % ed il NO ottiene il 74,28 %

A Fuscaldo il SI ottiene il 24,04% ed il NO ottiene il 75,96 %

A Guardia Piemontese il SI ottiene il 28,45 % ed il NO ottiene il 71,55 %

Ad Acquappesa il SI ottiene il 37,78 % ed il NO ottiene il 72,22 %

A Cetraro il SI ottiene il 27,83 % ed il NO ottiene il 72,17 %

A Bonifati il SI ottiene il 33,47 % ed il NO ottiene il 66,53 %

A Belvedere Marittimo il SI ottiene il 30,95 % ed il NO ottiene il 69,05%

A Diamante il SI ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %

A Grisolia il SI ottiene il 24,44% ed il NO ottiene il 75,56%

A Santa Maria del cedro il SI ottiene il 20,23 % ed il NO ottiene il 79,77%

A Sant’Agata d’Esaro il SI ottiene il 47,35 % ed il NO ottiene il 52,65%

A Scalea il SI ottiene il 26,36 % ed il NO ottiene il 73,64 %

A San Nicola Arcella il SI ottiene il 27,59 % ed il NO ottiene il 72,41%

A Praia a mare il SI ottiene il 30,90 % ed il NO ottiene il 69,10 %

A Tortora il SI ottiene il 30,33 % ed il NO ottiene il 69,67 %

Ad Aieta il SI ottiene il 54,50 % ed il NO ottiene il 45.50%

Solo due i comuni nei quali vice il SI.

 

Si tratta del paese di Franco Iacucci , cioè Aiello calabro, e del paese di Gennaro Marsiglia, cioè Aieta

Debacle di Magorno nel cui paese , cioè Diamante, il si ottiene il 27,82 % ed il NO ottiene il 72,18 %.

 

Ma lui in sintesi ha dichiarato:

  1. a)La responsabilità della sconfitta è di Renzi( solo sua?);
  2. b)Registriamo lo stato di malessere del SUD( e finora non lo avevate compreso?)
  3. c)Insistiamo per il rinnovamento( ci spieghi cosa intende, per favore);
  4. d)Porteremo avanti i processi di rinnovamento che ci vengono chiesti di cittadini( questa si che è una novità!)

“ Non è il risultato per il quale ci siamo spesi ma prendiamo atto della netta volontà popolare e da questa ripartiamo nella nostra azione politica, con rinnovato impegno e immutata passione.

In questa direzione, d’altro canto, va il discorso di Matteo Renzi, che con serietà, si è assunto a un’ora dal responso delle urne la responsabilità della sconfitta, rassegnando le dimissioni da presidente del Consiglio.

La prevalenza dei no porta in primo piano una immediata riflessione sulla necessità e l’urgenza, all’interno del Pd e dei governi e delle istituzioni del Paese, di modificare gli assetti precostituiti, abbandonando personalismi e rispondendo alla domanda di cambiamento che con forza ci viene consegnata dagli elettori.

 

Il voto del Sud fotografa uno stato di malessere che non può passare in secondo piano.

Rimaniamo fermamente convinti che la strada del rinnovamento non vada abbandonata, al contrario perseguita con forza e determinazione.

Si apre una fase di difficile decodificazione sul piano strettamente politico ma il Pd tutto, a partire da quello calabrese, mantiene salda la barra del riformismo e della volontà di incidere positivamente nella vita del nostro Paese e della nostra regione, portando avanti e fino in fondo quei processi di rinnovamento che in maniera chiara ci vengono chiesti dai cittadini. Ernesto.”

Pubblicato in Basso Tirreno
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