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campus temesa amantea cosenza logo 3fotoÈ una tre giorni di studio quanto mai intensa quella che si svolgerà ad Amantea dall’1 al 3 ottobre e che vedrà confrontarsi i medici dermatologi aderenti all’ADMG. Si tratta di un evento quanto mai atteso che avrà luogo presso il Campus Tonnara di Amantea e che ripropone, così come accadeva qualche anno addietro con le “Giornate Mediche Amanteane”, il comune tirrenico al centro del sistema formativo sanitario nazionale.

«Non possiamo che essere soddisfatti – ha spiegato il vice sindaco Giovanni Battista Morelli – della scelta compiuta dall’ADMG che ha preferito Amantea come sede di svolgimento del proprio congresso nazionale. La città e le strutture ricettive che operano al suo interno si propongono così come meta di prestigio di un turismo, quello legato alla convegnistica, che non solo rappresenta un’oggettiva fonte di reddito, ma soprattutto consente di destagionalizzare ulteriormente la nostra offerta. Il raggiungimento di tale risultato è frutto di un lavoro quanto mai intenso che ha interessato sia il fronte promozionale, sia l’organizzazione stessa della città. La presenza dei medici dermatologi richiama alla mente la storia recente della città. Forse non molti ricordano che fino a pochi decenni addietro Amantea era sede di cliniche specialistiche all’avanguardia. Purtroppo il decorrere del tempo ha cancellato questo primato. Urge dunque ripartire: la componente dedicata alla formazione può essere una prima risposta. Un merito, la presenza dell’ADMG, che va condiviso con il sindaco Monica Sabatino, l’assessore alla sanità Emma Pati ed il delegato alle attività del campus Caterina Ciccia».

«Abbiamo scelto Amantea – spiega il presidente dei dermatologi dott. Santino Mercuri – perché c’è un meraviglioso centro congressuale, che non ha niente da invidiare a quelli più conosciuti delle grandi città, e poi c’è la disponibilità di strutture alberghiere all’avanguardia, moderne e funzionali. I contenuti scientifici dell’assise si rivolgeranno al momento storico in atto, cercando di cogliere i cambiamenti più significativi in ambito dermatologico, mettendo in luce gli aspetti presenti più innovativi della ricerca, della terapia e della tecnologia strumentale, senza trascurare gli aspetti epidemiologici, quelli della prevenzione e della farmaco-economia».

Comunicato comune di Amantea

Linda Morelli 2Il malato di Celiachia è una persona del tutto normale con standard di vita elevatissimi che deve però affrontare questa patologia soprattutto dal punto di vista alimentare.

Partendo da questo presupposto si è svolto ad Amantea, presso il centro congressi del Mediterraneo Palace Hotel, un corso di formazione dedicato non solo agli operatori della ristorazione ed agli albergatori, ma anche a coloro che direttamente e indirettamente devono rapportarsi con questa malattia. L’appuntamento in questione è stato organizzato dalla Regione Calabria e dall’Asp di Cosenza ed ha visto tra i principali relatori Francesco Dignitoso, dirigente dell’Unità operativa “Igiene, alimenti e nutrizione” del distretto Tirreno, Dario Macchioni, responsabile ufficio “Igiene e bevande Regione Calabria” e Antonio Cantaffa, referente dell’”Associazione italiana celiachia”.

Nel corso della sua relazione, chiara ed esauriente, Dignitoso ha messo in rilievo le problematiche di questa patologia che cresce di anno in anno e che coinvolge un numero sempre maggiore di utenti, con gravi ripercussioni sul sistema sanitario nazionale. «Da questo punto di vista – ha aggiunto il dirigente medico – è necessario conoscere nel dettaglio le conseguenze di questa malattia, allo scopo di prevenirle, rispettando una dieta ad hoc e dando modo agli operatori della ristorazione di creare dei piatti che consentano al celiaco di svolgere la propria vita sociale in tutta tranquillità. La celiachia, infatti, è un’intolleranza alimentare permanente al glutine e colpisce in media una persona su cento. Il glutine è una sostanza contenuta nei chicchi di avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale che vengono utilizzati per produrre alimenti di uso quotidiano: pane, cereali da colazione, pasta, pizza, pasticcini, biscotti, ma anche prodotti a base di carne, salsicce e hamburger. La celiachia non deve rappresentare una condizione di inferiorità: il celiaco non è figlio di un dio minore ecco perché la collaborazione degli operatori della ristorazione è di primaria importanza. Tocca a loro e alla loro competenza strutturare menu alternativi che possano consentire al celiaco di mangiare fuori casa o di recarsi con tranquillità ad un ricevimento nuziale».

Anche il comune di Amantea ha colto questa sfida. Al corso di formazione, infatti, hanno partecipato il presidente del civico consesso con delega alle mense scolastiche Ermelinda Morelli ed i cuochi che preparano i pasti per gli alunni delle scuole. «Il nostro personale – ha spiegato la Morelli – è stato adeguatamente formato per rispondere a questo tipo di esigenza. Purtroppo un caso su due di celiachia non viene diagnosticato, appare dunque essenziale per un ente pubblico essere preparati sulle metodologie di preparazione dei piatti e sugli alimenti da utilizzare. Un motivo in più per garantire ai genitori dei bambini che frequentano la scuola la tranquillità che deriva dall’affidare i propri figli ad una struttura pubblica. Personalmente farò tesoro di quanto appreso, facendomi a mia volta portatrice delle indicazioni apprese durante il corso. Mai come in questo caso è corretto dire che è la conoscenza a fare la differenza».

Comunicato stampa comune di Amantea

Pubblicato in Calabria

slaRiceviamo e pubblichiamo l’invito in occasione della giornata nazionale sulla sclerosi laterale amiotrofica.

Sabato 20 Settembre prossimo alle ore 11,30 nella Sala del Centro Diurno del Centro Clinico San Vitaliano in Via Tommaso Campanella 60,  nel quartiere  Materdomini di Catanzaro, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della manifestazione “Non è per niente facile! La voce della Sla dalla Calabria” organizzata per venerdì 26 settembre prossimo in occasione della VII Giornata Nazionale della Sclerosi Laterale Amiotrofica che si svolgerà in tutta Italia Domenica 21 Settembre.  Alla conferenza stampa saranno presenti il direttore sanitario della clinica San Vitaliano dr. Giuseppe Mancuso, il neurologo dr. Francesco Morelli, lo pneumologo dr. Rosario Le Piane ma principalmente i familiari ed i pazienti affetti da Sla ospiti della San Vitaliano.  Non è per niente facile! Uno slogan molto forte per dire e per far comprendere all’opinione pubblica che, a causa di questa terribile malattia sia i pazienti,  sia le famiglie si trovano catapultati in una devastante dimensione vitale, una strada senza uscita che si attraversa molto spesso e purtroppo da soli. E poi una voce per dare la Speranza ad una vita ancora possibile; una voce per dire ancora un SI’ alla Libertà della propria esistenza; una voce per sperare ancora ad una possibile Autonomia.   Speranza, Libertà , Autonomia tre parole che potrebbero comporre una sigla dal significato positivo SLA, ma che invece oggi costituiscono un acronimo dal significato  terribile: Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa - dalle cause ancora sconosciute - che consiste nella morte dei motoneuroni, le cellule nervose deputate a portare gli impulsi che permettono i movimenti della muscolatura scheletrica volontaria. Essa, quindi, colpisce tutti i gesti volontari, dal movimento delle dita di mani e piedi a quelli più complessi che ci permettono di parlare, deglutire, respirare. Rimangono invece perfettamente integre le funzioni sensoriali, cognitive, sfinteriali, quelle sessuali e il muscolo cardiaco. “Il Centro Clinico San Vitaliano di Catanzaro, nato nel 2011 in collaborazione con il Centro Nemo dell’Ospedale Niguarda di Milano – afferma il dr. Mancuso – è l’unica struttura calabrese convenzionata con il SSN specializzata nel trattamento della SLA e delle malattie neuromuscolari a carattere degenerativo con 15 posti letto sia per la Sla che per la sclerosi multipla. Questo appuntamento ha l’obiettivo di dare voce ai malati ed alle famiglie che vivono sulla loro pelle il dramma della malattia, raccontare all’opinione pubblica dei bisogni immediati e concreti di cui necessitano queste persone e parlare anche della speranza, del coraggio e della grande voglia di vivere di coloro i quali, affetti da SLA, vivono in Calabria”.Il problema più importante in ambito di Sla resta la scarsissima presa in carico del paziente che dovrebbe garantirgli un percorso assistenziale completo con una gestione multidiscliplinare, poiché interessa una serie di funzioni e determina dei sintomi che appartengono a branche diverse dalla neurologia. “Si pensi – riferisce il neurologo Morelli - al problema respiratorio, della comunicazione, della deglutizione, dell’immobilità, la spasticità, il problema psicologico. E ad oggi non sono molte, sul territorio nazionale, le strutture o centri per la cura del paziente con Sla che sono in grado di erogare questi servizi, quando invece la presa in carico è un bisogno che rientra tra quelli essenziali. Inoltre, manca quasi completamente un adeguato processo informativo da erogare al paziente e ai familiari, soprattutto rispetto ai potenziali problemi e alle loro possibili soluzioni. Mi riferisco soprattutto alle questioni di natura respiratoria, - o ad altri disturbi acuti della respirazione che potrebbero comportare un intervento d’urgenza, l’intubazione e il passaggio alla tracheotomia”. La “Sclerosi Laterale Amiotrofica” è in netto incremento tra le malattie neurologiche che colpiscono la  popolazione generale ed è tra quelle neurologiche che compromette in modo irreversibile le funzioni  respiratorie dei pazienti che da questa sono affetti. “La gestione di questi malati – dice lo pneumologo Rosario Le Piane - diviene pertanto da parte delle loro famiglie direi quasi impossibile per le competenze multidisciplinari la cui gestione  questa comporta. E’ proprio qui che nasce il ruolo del Centro Clinico San Vitaliano dove giornalmente un team a competenza multidisciplinare opera  per rendere più umana una sofferenza fisica e psichica che ogni giorno diventa sempre più tangibile. Grazie alle diverse tecnologie di cui  la Struttura dispone si assistono, con

apparecchiature all’avanguardia, malati nei diversi stadi della malattia garantendo una “Qualità di Vita” difficilmente auspicabile in altre sedi”.

Pubblicato in Calabria

teresaRiceviamo e pubblichiamo.

È delle scorse ore un’agenzia stampa de Il Dispaccio che pubblica la sacrosanta lamentela di un ammalato di Sclerosi Multipla che dopo ben cento giorni dalla sua richiesta UFFICIALE attende la consegna della sua cartella clinica. Era ricoverato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.Sembra davvero di essere al Terzo Mondo! E non è un luogo comune, ma purtroppo la amara realtà. Il settore sanitario della Regione, come moltissimi altri se non davvero tutti, è alla frutta. Non ci sono le condizioni per poter solo minimamente pensare di affidarsi ad una struttura ospedaliera ed avere e la giusta assistenza e il regolare disbrigo della relative pratiche burocratiche. Il paziente in questione ha anche pagato per avere ciò che gli spetta di diritto. E sappiamo bene che le spese sanitarie nella nostra Regione, a causa della cattiva amministrazione che si è perpetrata nel corso dei decenni, non sono “bruscolini”.Io, al Policlinico Sant’Andrea di Roma, ho potuto consultare e fotocopiare la mia cartella clinica nello stesso istante in cui l’ho chiesta: referti di un ricovero che risaliva a ben 8 anni prima. Hanno impiegato soltanto 10 minuti per trovarla!In Calabria, il personale sanitario e quello parasanitario sono allo stremo; le strutture, quelle che ancora non hanno soppresso, chiuso o ridimensionato o meglio  (come brillantemente fatto dalla fallimentare legislatura Scopelliti) convertito, sono dei ricettacoli di infezioni. I medici e i paramedici bravi che vi lavorano non possono espletare il loro prezioso compito al massimo perché manca tutto il resto. Percepiscono stipendi davvero ridicoli per ciò che comporta il loro lavoro!Il servizio ambulanze è quasi assente, sono pochissime per tutto il territorio e mai e poi mai possono sopperire al fabbisogno. I posti letto diminuiscono sempre di più, e nei corridori degli ospedali è solito vedere barelle con pazienti ricoverati che versano anche in pessime condizioni di salute. E ancora gli incalliti fan dei politici uscenti (ma quando?) continuano a dire e scrivere che ciò che si è fatto in questa Legislatura per la Sanità Calabrese non è mai stato fatto prima. E MENO MALE!È davvero una situazione a dir poco surreale la storia della cartella clinica che non viene ancora consegnata dopo 100 gg della sua richiesta! La Regione Calabria ha pensato di informatizzare questo importante servizio? E spedire le cartelle cliniche richieste per posta elettronica senza far fare la via crucis agli ammalati ed ai loro familiari?

Teresa Libri

Socio fondatore di RISVEGLIO IDEALE

Reggio Calabria, 29 agosto 2014

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diabeteLa denuncia da Co.Di.Cal., Coordinamento Associazioni Diabetici della Calabria, con un intervento presso le Istituzioni per segnalare una situazione di non allineamento alle norme nazionali in vigore, che crea forte disagio tra le persone con diabete per il rilascio o il rinnovo della patente di guida

Reggio Calabria, 28 agosto 2014 – Segnala il disagio delle persone con diabete che debbano ottenere il rilascio o il rinnovo della patente di guida di tipo A, B e BE, la lettera che Mariantonella Ferraro, Coordinatore Co.Di.Cal., Coordinamento Associazioni Diabetici della Calabria, ha scritto al Direttore Generale e al Direttore Sanitario della ASP di Vibo Valentia e ai tecnici della Regione.Secondo Co.Di.Cal., infatti, numerose segnalazioni, in particolare provenienti dall’associazione di tutela dei diritti delle persone con diabete Hipponion Diab di Vibo Valentia, riportano come l’Unità di Medicina Legale della Provincia di Vibo Valentia, in presenza di diabete insulinodipendente, anche in assenza di complicanze e con una bassa valutazione di rischio alla guida, invia il paziente alla Commissione medica locale, senza tenere in debita considerazione la scheda di valutazione del medico diabetologo curante che, secondo la Legge nazionale in vigore, è certificazione sufficiente a ottenere il documento o il suo rinnovo.“Ciò è frutto della mancata osservanza dell’aggiornamento delle norme del Codice della strada avvenuta a fine 2010 con il recepimento da parte del nostro Paese della Direttiva europea che modifica appunto in questo senso la procedura - spiega Ferraro. In altre parole, una persona con diabete, in cura con insulina, ma che non abbia complicanze e risulti ben curata - come da certificazione rilasciata dal proprio diabetologo - non necessita di altro esame medico, se non quelli di routine, cui sono soggetti tutti i cittadini. Oltre a creare un’evidente disparità di trattamento tra cittadini, questo fatto provoca perdita di tempo e anche un danno economico, costringendo la persona con diabete a visite mediche inutili, pagamento di tasse e bolli non dovuti, e via dicendo”, spiega Ferraro, che sollecita un pronto intervento delle Autorità per sanare una situazione incomprensibile. “Co.Di.Cal crede possa essere utile un provvedimento esplicativo da parte della Regione o dei tavoli tecnici regionali, che chiarisca i criteri e le procedure per il rilascio e il rinnovo della patente alle persone con diabete, in modo da rendere il processo uniforme a livello regionale”, conclude Ferraro.

Ufficio stampa FANDDiego Freri, mob. 335 8378332, email diego.freri@hcc-milano.comLaura Fezzigna, mob. 347 4226427, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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