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"Delle 13 persone visitate al poliambulatorio di Lampedusa, solo una giovane donna era in condizioni critiche per una brutta otite.

Aspettiamo la visita dell'otorino prevista per lunedì.

Gli altri sono stati dimessi tutti e sono stati portati all'hotspot".

 

 

A parlare con l'Adnkronos è Francesco Cascio che da qualche mese è il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa e coordina le visite mediche dei migranti a bordo della Open Arms.

"Siamo stati avvertiti dalla Guardia costiera - racconta Cascio - che a bordo della nave ci fossero una ventina di persone affette da varie patologie.

Così ho chiesto di poterle visitare.

Però poi i miei medici che li hanno visitati, perché io non ero presente, hanno detto che solo una ragazza era affetta da otite".

"Mi era stato detto che un'altra donna era affetta da emorragia vaginale - aggiunge - ma poi abbiamo potuto constatare che era un falso allarme perché aveva l'emoglobina a 11,3".

"Mi hanno segnalato venti casi di scabbia sulla nave Open Arms con croste purulente" senza che a “bordo ci sia la permetrina per il trattamento della parossistosi”.

Adnkronos Pubblicato il: 16/08/2019 19:34

Pubblicato in Mondo

Questo il “grido di lotta” del centinaio di studenti del Liceo Scientifico di Amantea che manifestavano davanti all’Ufficio di Igiene pubblica del Poliambulatorio di Amantea.

Erano già stati dal dr Piero Longo che li aveva inviato dal dr Frangione Antonio competente per “relationem”.( Nella foto soprastante)

E così i liceali erano sciamati educatamente verso il vicino ufficio d’igiene.

“Ma cosa volete?” ho chiesto ad alcuni dei responsabili.

“Vorremmo che la scuola venisse disinfestata” è stata la risposta.

E poi “ Sono anni che non viene disinfestata!!”

“ Ma ci sono topi, scarafaggi od altri possibili vettori di infezione?”

“No” è stata la risposta corretta, sincera, onesta.

Sono ragazzi seri, un po’ preoccupati, forse, per una cosa che non conoscono.

Evidentemente la stessa risposta deve essere stata data al dr Frangione il quale ha subito telefonato al dirigente scolastico con il quale ha concordato per sabato prossimo una pulizia radicale della intera scuola.

Ci sta.

Forse è anche opportuno.

La polvere non aiuta.

Anche se come detto non serve per la scabbia.

La scabbia è stata portata da fuori e fuori se ne è andata.

Ma stamattina tutto sommato è stato bello rivedere i ragazzi del liceo nelle vie della cittadina, dove mancavano da tempo.

Pubblicato in Primo Piano

Era il 29 novembre quando il dirigente medico dr Antonio Frangione scriveva al Preside del Polo Scolastico architetto Francesco Calabria segnalando la presenza nella quinta C di un caso di scabbia.

Proprio il 29 il medico della Unità Operativa di igiene pubblica segnalava di aver ricevuto una denuncia di scabbia, malattia infettiva a denuncia obbligatoria.

 

Opportunamente il dr Frangione invitava docenti e studenti a controllare viso, mani, braccia per la cogliere la eventuale comparsa di manifestazioni pruriginose da comunicare immediatamente al proprio medico.

Comunque rassicurava che la fonte della malattia non era più contagiosa alla data del 29 novembre.

Non sappiamo se la informativa sia stata resa da un dermatologo o da un medico generico.

Supponiamo, poi, che l affermazione che la fonte della malattia non sia stata più contagiosa sia stata resa proprio dal medico che ha informato Unità Operativa di igiene pubblica della presenza della scabbia.

Questo però significa, stando alla letteraria sanitaria, che si sia trattato di una infezione già datata.

E questo può significare soltanto che la infezione sia stata curata.

La persona, infatti, è considerata infettiva dal momento in cui risulta contagiata sino a che si è concluso il trattamento sanitario.

Linens( lenzuola) and clothing capi di abbigliamento) sono considerati infettivi sino al termine della terapia o sino a due settimane dopo l’ultima esposizione

Se non curata la scabbia non guarisce spontaneamente, ma è spesso sufficiente un’unica applicazione della terapia prescritta per risolvere l’infezione.

La scabbia è causata da un acaro, invisibile ad occhio nudo, che è un parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (36 ore circa).

Proprio questo fatto rende sostanzialmente inutile la sterilizzazione o disinfezione dei locali scolastici.

La affermazione che l’infezione si diffonda più facilmente nei luoghi affollati, nelle scuole o negli asili deve essere posta in relazione con i contatti tra sano e malato non curato.

Peraltro anche il successivo caso segnalato sembra non presenti più alcun fenomeno pruriginoso.

Sembra cioè che la infezione sia stata fermata per tempo.

Ora l’unico problema è trovare la fonte originaria che però potrebbe essere anche extra scolastica

Che non ci sia alcuna preoccupazione lo dimostra inettamente il fatto che il liceo è frequentato anche dai figli dei medici amanteani.

E scusate se è poco.

Non sarebbe male che chi di dovere approfittasse per educare i giovani al problema in generale delle infezioni dermatologiche , scabbia in primis!

La Scabbia, o la Tigna o la pediculosi rientrano tra le infezioni dermatologiche delle quali deve essere fatta la denuncia dal medico all'unità sanitaria locale entro ventiquattro ore.

Ed è anche ovvio che alla segnalazione del singolo caso da parte del medico deve seguire la segnalazione dell'unità sanitaria locale quando si verificano focolai epidemici.

In sostanza la denuncia obbligatoria è la segnalazione che il medico è tenuto a inoltrare alle autorità competenti di alcuni fatti di carattere sanitario, appresi e rilevati nell'esercizio della sua attività professionale, nell'interesse della collettività", per ragioni sanitarie, preventive e sociali.

La presentazione della denuncia, nei modi e nei tempi previsti dalla legge, costituisce un obbligo inderogabile per il medico ed il suo inadempimento prevede severe sanzioni di natura amministrativa o penale.

E così è stato.

Più di un caso quindi e il sanitario dell’Asp ha allertato , ove non lo fosse già il dirigente scolastico che sul problema ha sentito alcuni genitori.

Opportunamente, riteniamo, il dirigente ha ridimensionato il problema

Problema che comunque non deve essere sottovalutato

Visto che i casi sono più di uno occorre indagare sulla origine della trasmissione della infezione.

La scabbia, dal latino scabere (grattare), è una malattia infettiva particolarmente contagiosa, causata dall’acaro Sarcoptes scabiei, un acaro invisibile a occhio nudo, parassita umano obbligato, ossia che non è in grado di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana, circa 36 ore.

Le femmine gravide scavano un tunnel (cunicolo) nello strato corneo, depositandovi le uova fecondate e le larve maturano in pochi giorni.

Dopo il contagio, si crea un’eruzione cutanea, ossia un rossore costituito da pustole rosse in rilievo. Il sintomo più comune della scabbia è un forte prurito che può peggiorare di notte o dopo un bagno caldo, quando l’attività degli acari aumenta a causa del caldo.

L’infezione da scabbia inizia con piccole vesciche che si rompono quando vengono grattate.

La scabbia viene trasmessa di solito attraverso il contatto prolungato tra le epidermidi, mediante contatti sessuali con un’altra persona infetta (preservativo potrebbe non essere sufficiente ad evitare il contagio).

L’infezione si diffonde più facilmente nei luoghi affollati, nelle scuole o negli asili.

Nessuna preoccupazione, quindi, ma molta attenzione.

Pubblicato in Primo Piano

Si denuda durante la messa, il gesto di un uomo disperato per chiedere aiuto

Il fatto è avvenuto durante la celebrazione della Santa Messa delle 11 nella Chiesa di Santa Teresa a Cosenza.

 

Da http://www.quicosenza.it/news/in-evidenza/113355-si-denuda-durante-la-messa-il-gesto-di-un-uomo-disperato 9 ottobre

COSENZA – Un uomo, di colore, è entrato nella chiesa durante la funzione religiosa e ad un tratto si è denudato, restando solo in slip. Così ha iniziato ad entrare ed uscire dalla chiesa. Un gesto eclatante ma allo stesso tempo di disperazione in quanto l’uomo, avrebbe inscenato la singolare protesta per mettere in evidenza le sue gravi condizioni di salute; in particolare una patologia dermatologica, forse la scabbia. Avrebbe voluto testimoniare il fatto che neanche la Chiesa, luogo di accoglienza, ha ascoltato la sua richiesta d’aiuto. Inoltre avrebbe detto di voler andare via da Cosenza per raggiungere Roma perché qui da noi nessuno vuole aiutarlo.

In merito alla spiacevole e altrettanto triste vicenda è intervenuto il Fronte Nazionale che chiede l’intervento del Prefetto: “E sua eccellenza il Vescovo come commenta il deplorevole atto? Perché questo essere umano è stato costretto ad attuare questa sgradevole ed estrema forma di protesta? Basta averli accolto in Italia per dire che siamo umani e solidali? Questa per voi è bontà? Per noi no, assolutamente NO! Ma noi siamo i cattivi e voi i buoni”.

Da http://www.lametino.it/Cronaca/tenta-di-denudarsi-in-chiesa-per-protesta-bloccato-a-cosenza.html 10 ottobre.

Tenta di denudarsi in chiesa per protesta, bloccato a Cosenza

Cosenza - E' stato individuato e bloccato, l'uomo di colore che, nella mattinata di domenica scorsa, aveva dato in escandescenze e aveva tentato di denudarsi nella chiesa di Santa Teresa, nel centro di Cosenza. L'uomo e' stato trovato, senza maglietta e senza scarpe, nei pressi di corso Mazzini, nella serata di ieri, dagli uomini della questura di Cosenza. E' stato accompagnato all'ospedale dell'Annunziata, dove e' adesso ricoverato in psichiatria. Si tratta di un immigrato sbarcato qualche settimana fa ad Augusta (Siracusa) e che e' arrivato in Calabria.

Sarebbe affetto da una malattia della pelle e proprio per chiedere attenzione al suo problema avrebbe inscenato la singolare forma di protesta in chiesa. Era stato subito raggiunto, domenica mattina, dalla polizia e dai sanitari del 118, che lo avevano gia' portato in ospedale. Ma poi era riuscito ad allontanarsi, facendo perdere le proprie tracce. Ieri sera la nuova cattura.

Corbelli: "Sua clamorosa e disperata protesta non può essere ignorata"

"La clamorosa e disperata protesta dell'immigrato di colore, malato (pare di scabbia), che si e' denudato ieri nella chiesa di Santa Teresa a Cosenza chiedendo di essere aiutato, non puo' assolutamente essere ignorata. Il grido accorato e disperato di quell'immigrato va ascoltato. Quell'uomo va aiutato e curato. E' un suo diritto. Un Paese civile ha il dovere di farlo. Domani mattina chiedero' ai servizi sociali della Regione di intervenire e, nell'ambito delle proprie competenze, di attivarsi, insieme all'Assessore alla poverta' del comune di Cosenza, Padre Fedele, per la soluzione di questo caso umano".

E' quanto afferma, in una nota, Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili e impegnato anche, con la Regione Calabria (Ufficio del capo di Gabinetto del Presidente Oliverio), per la promozione e tutela dei diritti umani. "Piu' tardi, come ho gia' preannunciato alla sua segretaria - aggiunge - mi sentiro' con il mio fraterno amico Padre Fedele e insieme a lui vedremo gia' da domani mattina di affrontare questa triste vicenda. Sicuramente non lasceremo da solo questo povero e sfortunato immigrato. Chiedero' alla Regione, ai servizi sociali di coordinarsi con il comune di Cosenza e con l'Assessore Padre Fedele per la soluzione di questo caso umano. Questa povera gente costretta ad azioni cosi' eclatanti e disperate per farsi ascoltare, abbiamo il dovere di aiutarla. Sicuramente, al di la' dei nostri attuali(ed effimeri) ruoli istituzionali, lo faremo io e Padre Fedele, cosi' come dalla strada continuiamo a fare da oltre 30 anni, sempre accanto agli ultimi".

Ansa Calabria 8 ottobre

A Corigliano nave privata con 415 migranti, molti casi di scabbia

CORIGLIANO CALABRO (COSENZA), 8 OTT – E’ approdata stamani nel porto di Corigliano Calabro la nave Phoenix della sedicente “organizzazione umanitaria” Moas con a bordo 415 migranti provenienti dal sud Africa. Sono solo 8 le donne sbarcate, 407 gli uomini, 61 i minori non accompagnati e solo un bimbo piccolo in compagnia dei familiari. A bordo anche le salme di due uomini ed una donna.

Da un primo accertamento, anche se sono in corso gli screening sanitari, il 95 per cento dei migranti a bordo ha la scabbia. Non appena saranno ultimati i controlli i migranti saranno trasferiti con i pullman in Lombardia, Piemonte, Abruzzo ed Emilia Romagna. I minori non accompagnati saranno trasferiti in diversi centri di accoglienza della Provincia individuati dalla Prefettura in collaborazione con l’amministrazione comunale di Corigliano.

Conclusioni: un migrante ha la scabbia, protesta per la mancanza di cure e viene ricoverato. Calabresi , non protestate se il sistema sanitario non vi cura! Andate fuori dalla Calabria!

Pubblicato in Calabria

Della serie #Quello che pochi sanno e che nessuno dice.

Mi sono chiesto spesso, e mi chiedo ancora adesso, se il “diritto” del cittadino alla informazione debba essere prevalente sul resto, dalla privacy, al diritto al silenzio, fino alla omertà.

E la risposta è stata, ed è, SI, visto che la Costituzione porta con sé, in dote, per gli Italiani l’articolo 21 :” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Ma c’è voluta la sent. 7 dicembre 1994 n. 420 della Corte per capire che è necessario "garantire il massimo di pluralismo esterno, al fine di soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all'informazione".

Una affermazione che trova un analogo nel mondo anglofono al Primo Emendamento della Costituzione statunitense.

Ed è per questo diritto che molto spesso non abbiamo remore.

Nemmeno questa volta.

Nessuna remora a segnalare che tra i profughi, ospiti ad Amantea ci sono diversi ammalati.

Malattie infettive diffusive.

Parliamo di quelle più semplici come la scabbia.

Ma senza dimenticare quelle più serie come l’Aids.

E non ci sentiamo certamente di escludere che le stesse malattie , ed altre, siano presenti anche in altri luoghi di loro permanenza.

Il problema reale è che per ragioni ignote al popolo (e tali dovranno restare per evitare la generalizzazione della paura) viene imposto il silenzio omertoso e spesso chi parla viene mandato via, come è successo a Siracusa, a Salvatore Rossitto, pneumologo, già responsabile dell’ex dispensario tubercolare di Siracusa, sospeso per aver denunciato casi di Tbc

Né possiamo dimenticare che l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine ha fatto sapere che, nell’arco degli ultimi 2 anni, il numero dei ricoveri per causa della tubercolosi presso la Clinica Malattie Infettive diretta dal dottor Matteo Bassetti, è aumentato del 30 per cento ed addirittura raddoppiato negli ultimi 10 anni.

Eppure c’è chi, come Mario Affronti, presidente della Simm (Societa' Italiana di Medicina delle Migrazioni), sostiene che la “maggior parte degli immigrati sono sani”, e quindi occorre dire basta alla "sindrome degli untori", e se la questione viene a galla è perché noi che ne parliamo siamo stupidi.

Non solo ma per completezza di argomentazioni dobbiamo dire che secondo Fiore Crespi, presidente ANLAIDS onlus, (Associazione nazionale per la lotta contro l’aids), “Gli immigrati non rappresentano, dunque, in alcun modo un rischio per la salute pubblica. Eppure in molti, denuncia Crespi, ne sono convinti e la paura, ingiustificata, si tramuta per loro in indifferenza se non in malcelata acredine o, peggio, in odio e violenza. In un paese, il nostro troppo spesso accusato (che tremenda vergogna) di essere razzista e dove esiste il rischio reale di misure eccessive come il blocco dell’immigrazione”.

Tutto a posto allora.

Cioè non c’è pericolo se ad Amantea ci sono ammalati sia di scabbia che di Aids!

Ah, e non scherziamo,( vedi cancello scuola elementare di Via Dogana) meglio evitare i rapporti sessuali!

Area di presenza dell'AIDS

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