BANNER-ALTO2
A+ A A-

A maggio 2018 i test Invalsi del corrente anno scolastico.

Lo scorso anno è stata una debacle!.

Comunque e dovunque ultimi i nostri studenti.

Un gap con il nord altissimo.

Una Italia a 2 velocità.

 

 

Questo il calendario 2108:

Per la scuola primaria:

-il 3 maggio prova d’Inglese per la V classe; 

-il 9 maggio: prova di Italiano per la II e la V classe e prova preliminare di lettura (quest’anno, la prova di lettura è svolta solo dalle classi campione della II primaria); 

-l’11 maggio: prova di Matematica per la II e la V primaria).

Complessivamente, saranno 140 le classi calabresi della scuola primaria per complessivi circa duemilacinquecento allievi. 

Le classi II della scuola secondaria di secondo grado sosterranno le prove di Italiano e Matematica, comprensive anche del questionario studente, in un arco di giorni, indicati da Invalsi, tra il 07 maggio 2018 e il 19 maggio 2018. 

Il campione calabrese è composto da 91 classi per un totale di circa duemilaeduecento alunni.

Sapranno i nostri “eroi” riscattarsi questa volta e non fare una figura barbina rispetto al resto dell’Italia?

Ci sembra una pia illusione in una regione nella quale la meritocrazia è sostituita dalla solidarietà familista e politico-partitistica.

E poi le prove sono semplicemente la verifica dello stato di qualità della scuola in Calabria

Per carità nessun si offenda, ma che l’elevamento del grado di istruzione dei nostri giovani e dei nostri ragazzi sia un tema sottovalutato da tutti , sia dal sistema scolastico, sia culturale, sia dalle istituzioni non è certo una eresia.

Voglio cioè affermare che sarebbe un miracolo se la scuola calabrese fosse diversa dalla intera Calabria, politica, soprattutto, compresa.

D’altro canto basta un giro sul web per scoprire che i calabresi non sappiamo quando la “e” e la “a” sono verbi e non ci preoccupiamo nemmeno di saperlo.

Invalsi, quindi, è solo una conferma della triste verità della Calabria delle sagre, delle feste di piazza, e dei selfie e dei sorrisi stereotipati.

Pubblicato in Calabria

Ancora una volta ci dobbiamo occupare di due gravi episodi che hanno sconvolto la coscienza dei calabresi e non solo.

In una scuola di Oppido Mamertina due insegnanti elementari sono state sospese dall’ insegnamento perché ritenute colpevoli di minacce e schiaffi agli alunni.

Le indagini sono state avviate dai Carabinieri nel mese di novembre dello scorso anno a seguito di diverse segnalazioni pervenute da parte dei genitori degli alunni di una quinta elementare.

I ragazzi e le ragazze quando rientravano a casa mostravano diverse lesioni sul corpo.

Molti di loro si rifiutavano addirittura di ritornare nella propria classe.

I militari dell’Arma hanno installato delle telecamere nascoste nell’aula scolastica dove le insegnanti svolgevano la loro attività di insegnamento e hanno monitorato i maltrattamenti perpetrati ai danni degli alunni.

In diverse occasioni le due maestre sono state filmate mentre percuotevano al volto gli alunni con violenti schiaffi, li maltrattavano, li spintonavano, si rivolgevano loro in modo brusco, li spingevano fuori dall’aula scolastica per essere poi costretti a rientrare in fila indiana.

Il provvedimento di sospensione dell’attività di insegnamento è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Palmi.

Le due maestre coinvolte in questa triste vicenda hanno rispettivamente 49 anni.

E’ mai possibile che nelle nostre scuole si verifichino episodi del genere e che ci siano insegnanti non all’altezza del grave compito che le famiglie e lo Stato hanno loro affidato?

Il guaio vero e serio è che da tantissimi anni non si svolgono più i famosi concorsi magistrali dove davvero avvenivano le selezioni.

L’altro episodio si è verificato sempre in Calabria a Soverato.

Un ragazzo di appena 13 anni è stato travolto da un treno in corsa mentre faceva un selfie con altri due compagni.

E’ morto all’istante. Si chiamava Leandro Celia( vedi foto)

Ha davvero dell’incredibile quello che è successo ieri in questa località calabrese conosciuta in tutta Italia. Il ragazzo è morto perché voleva mettere sullo sfondo un treno in corsa.

Gli altri due amici si sono salvati per miracolo e quando hanno visto il loro amico travolto dal treno si sono dati alla fuga.

Sono stati successivamente rintracciati dai Carabinieri ai quali hanno raccontato per filo e per segno quello che avevano combinato.

Guardate cosa hanno combinato questi ragazzi.

Morire per un selfie.

E’ una cosa assurda, è incredibile, è da pazzi.

E poi per un gioco perché non avevano altro da fare.

Possibile che a tredici anni non abbiano null’altro da fare?

Non sapevano giocare come facevamo noi nelle giornate di sole alla “mazza e allo striglio”?

Non sapevano tirare “lo struommulo” nelle vie e nelle piazze polverose?

Non sapevano tirare quattro calci ad un pallone di pezza come facevamo noi tanti anni fa?

Non sapevano far volare in alto “la cometa” costruita con carta velina come facevamo noi specialmente nei giorni un po’ ventosi?

Purtroppo questi passatempi, questi semplici giochi di una volta sono andati irrimediabilmente perduti.

Ai ragazzi di oggi è rimasto solo la noia, sono rimaste le playstation, i telefonini, le slot machines.

Pubblicato in Calabria

Si è visto il dolore dei partecipanti alla manifestazione a Reggio Calabria contro gli abusi sulla ragazza di 13 anni di Melito Porto Salvo.

Peccato che questa profonda mestizia, questo intenso dolore sia durato poco, cioè fino alle foto ed ai selfie!

Grandi striscioni e grandi parole.

Laura Boldrini presidente della Camera :"Oggi diciamo tre no: no alla violenza sulle donne, no alla ndrangheta e no all'indifferenza. Se lo facciamo tutti insieme, ragazzi, ragazze, società civile e istituzioni, tutto questo ha più forza. Insieme ce la faremo. Il territorio si sta ribellando e noi non possiamo lasciarlo solo. Sarà ancora più importante investire a livello regionale sui centri antiviolenza e sulle case rifugio in modo che le donne abbiano un'alternativa".

Maria Elena Boschi ministro: "Non esiste donna a cui piaccia essere umiliata Troppo spesso si sente dire a chi ha subito una violenza che se l'è andata a cercare. Non esiste una donna a cui piaccia subire violenza, essere umiliata e ferita nel corpo e nell'anima. Insieme vogliamo condividere la responsabilità di dire basta alla violenza sulle donne, ad ogni forma di violenza. Ancora oggi si dice che la donna violentata è disonorata, ma non è vero, l'onore lo perde chi violenta e non chi subisce la violenza. Anche chi è vicino alle vittime spesso consiglia di non denunciare perché sarebbe vergogna, e noi dobbiamo ringraziare chi ha denunciato. E a chi pensa di farci paura noi rispondiamo che a ogni ingiuria e a ogni offesa noi replicheremo con sempre maggiore determinazione".

Rosy Bindi presidente della commissione parlamentare antimafia:"Siamo qui per ricordare una bambina, che è stata privata anche del diritto ad usare il suo nome, a stare a casa sua, alla quale è stata rubata forse la parte più bella della vita, perché era una bambina quando ha subito violenza e ancora non è una donna. Siamo qui per stringerci intorno a lei, per dirle che il nostro impegno è per riscattare quello che subito ma anche per onorare il suo coraggio e la sua forza. Quello che ha subito la rende simile, vicina, a quei due milioni e 300 mila donne che ogni anno in Italia, pur avendo meno di 16 anni, subiscono violenza. Ma siamo qui anche a dire che non possiamo ignorare, nascondere, derubricare quello che è accaduto a un caso di violenza sulle donne senza ignorare il contesto nel quale questo è avvenuto. Non ce lo nascondiamo. Non se lo nasconda la Calabria, non se lo nasconda l'Italia”.

Poi i selfie e le pose fotografiche .

La politica dimentica subito e passa oltre!

 

 

Pubblicato in Reggio Calabria

Un amico ha letto il nostro incipit “Noi governiamo la città, l’amico Giacco pensi a governare il partito!” ( la gente , per fortuna, legge di tutto) e ci ha inviato la seguente foto che ritrae una pericolosa buca sul lungomare di Campora San Giovanni.

L’ intenzione dell’amico camporese era, ed è, quella di segnalare che quando si afferma “noi governiamo la città” e poi ci si dimentica di chiudere una buca pericolosa nella quale potrebbe cadere chi usa il marciapiede del lungomare camporese , ci si può trovare ad essere smentiti dai fatti.

Certo non vogliamo dare colpa al sindaco di un fatto del genere ma se poi si fa una festa per portare in una scuola un defibrillatore donato dall’associazione di volontariato, “Emilio Bruno” ( le artefici sono le sorelle, Enza e Emanuela Bruno) e si viene a sapere che erano presenti ben 2 assessori ( Emma Pati (istruzione), Gianluca Cannata( lavori pubblici), e la presidente del consiglio Linda Morelli, viene da chiedersi come sia possibile che nessuno di questi tre amministratori abbia avvertito la sensibilità di farsi un giro nel paese per vedere in che condizioni versa.

Peraltro Vigili a Campora San Giovanni non se ne vedono e comunque essendo in pochi sono costretti a camminare in auto senza poter cogliere certi aspetti della città che invece non sfuggono ai cittadini attenti e sensibili.

Meno male che siamo a fine settembre e che il lungomare è poco praticato, ma la questione non puo’ risolversi in un problema di frequenza percentuale.

Come non ricordare quanto successo pochi giorni fa a mauro Suriano con la bici?.

Governare significa soprattutto camminare il paese e parlare con la gente.

Le foto ed i selfie lasciamoli ai ragazzini innamorati di se!.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Giugno 2015 ė il tredicesimo mese di questa amministrazione.

Una giunta nata sotto la luce di tanti selfie, enormi proclami e grandi ambizioni.

Una sindaca donna dalle tante speranze, dalla giovane età e dall’indole apparentemente confortante per un territorio che, invece, veniva ridotto a brandelli da cacciatori di consenso e venditori di fumo.

Una giunta che si dichiarava coraggiosa perché caratterizzata da un mix di navigatori esperti e giovani speranze.

Una maggioranza che si vantava di essere solida abbastanza per sostenere un governo forte e dalle scelte coraggiose.

A distanza di poco più di un anno, le luci sono diventate ombre, le speranze preoccupazioni, il coraggio inerzia, la giovinezza incompetenza e la solidità fragilità.

I social e le rassegne stampa di questi giorni danno risalto all' ultimo consiglio raccontando la dissociazione di Salvatore Alessandro, al quale va dato atto che, coraggiosamente, ha raccontato dall’interno le nefandezze di questa maggioranza. Decidendo di sedere, dal prossimo consiglio, sui banchi dell’opposizione.

Difficile non notare il duro attacco del nuovo consigliere di opposizione all’assessore Cannata e, da contraltare, la “paradossale” difesa del sindaco la quale lo definiva il migliore tra gli assessori di una giunta (disastrosa).

Penso che questo sia l’inizio di un’agonia di cui questa amministrazione non può non prendere atto.

Così come nella Nigger Island del romanzo “Dieci piccoli indiani”, questa maggioranza è destinata a perdere pezzi, uno dopo l’altro. E proprio come nel romanzo di Agatha Christie sono in molti (anche all’interno dello stesso gruppo) a chiedersi quando arriverà la prossima dissociazione e chi sarà il prossimo o la prossima ad uscire dal gruppo.

Francamente non mi appassiona ribadire per l’ennesima volta chi sia il colpevole di questa situazione o chi saranno le prossime figure a dissociarsi.

Mi preoccupa e mi allarma la deriva scadente e approssimativa di questo governo, la mancanza di una visione strategica del futuro, l’ignorare continuamente il disastro in corso e il non imparare dagli enormi ed innumerevoli errori che, in così poco tempo, si è stati in grado di fare.

Credo sia arrivato il momento di dire: grazie sindaco, pensiamo abbia fatto abbastanza, non c’è bisogno di andare avanti.

Il mio ruolo continuerà ad essere di ferma opposizione a questa maggioranza.

Lo chiedono i miei elettori, lo esprime il territorio che ho l'onore di rappresentare, lo esige la mia coscienza che non vede lontanamente ragioni del contrario.

In consiglio continuerò a non fare sconti a chi pensa di essere Alice nel paese delle meraviglie, continuerò invece ad aspettare con piacere che altri (o altre), comincino a guardare il disastro in corso con maggiore obiettività.

Penso comunque non debba esserci per forza il bisogno di andare avanti con questo stillicidio: sindaco, spero davvero che la doccia fredda di questi giorni abbia contribuito ad aprirle gli occhi.

In un periodo storico di forti divisioni mi sembra che i cittadini e le cittadine di questo territorio siano d’accordo su una cosa in particolare: le dimissioni più auspicate da parte di tutta la cittadinanza sarebbero, semplicemente, le sue. Le aspettiamo a breve!

Amantea, 27 giugno 2015. Concetta Veltri

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy