COSENZA 5 novembre 2019 – Un impianto di calcestruzzo e lavaggio inerti è stato posto sotto sequestro dai militari della Stazione Carabinieri Forestale a Scala Coeli in località “Iaretto” nell’alveo del Torrente Nicà. Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo, unitamente alla Stazione Carabinieri di Scala Coeli, di vecchi impianti di lavaggio inerti oramai non più a norma lungo i fiumi e torrenti fluviali ma ugualmente utilizzati. L’impianto abusivo, non dotato di sistema per la raccolta delle acque industriali di lavorazione e di prima pioggia e delle relative vasche a tenuta del rifiuto da smaltire successivamente, è realizzato su una area demaniale. Oltre all’impianto funzionante da tempo, è stata occupata una area demaniale per la coltivazione di un impianto di uliveto con piante di varie età e dimensioni per una superfice complessiva di oltre 13mila metri quadri. All’interno del cantiere vi è anche un impianto di lavaggio inerti realizzato su una area comunale. Le attività, sono state estese anche all’esterno del cantiere recintato, su di una superfice di un ettaro dove si è accertato la presenza di reiterati prelievi di materiale. Si è pertanto proceduto al sequestro di una superfice complessiva di 28880 metri quadri tra demanio fluviale, impianto di ulivi, superfice demaniale del Comune di Scala Coeli e area sfruttata all’interno del greto del fiume Nicà. Il proprietario dell’impianto, un imprenditore di Cariati non era in possesso di nessuna autorizzazione e nessuna concessione per ciò che attiene a quanto accertato e dovrà rispondere dei reati di occupazione abusiva di area demaniale, violazione urbanistica e paesaggistica, e distruzione e deturpamento bellezze naturali in area vincolata.
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Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Castrovillari hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro un impianto di depurazione nella zona industriale di Cammarata nel territorio di Castrovillari.
L’impianto, risultato non funzionante, veniva usato da una lavanderia industriale quale deposito dei propri rifiuti reflui.
In particolare la ditta, che si occupa di lavaggio biancheria, attraverso una condotta depositava all’interno dell’impianto composto da cinque vasche le acque reflue industriali prodotte dalla stessa durante le operazioni di lavaggio.
Dalla documentazione riscontrate è emerso che l’attività non è provvista di nessuna autorizzazione riguardante la gestione dei rifiuti e che il suo smaltimento che non è mai avvenuto.
Pertanto, si è provveduto a deferire il proprietario dell’attività per gestione illecita di rifiuti e a sequestrare le vasche oggetto della raccolta dei rifiuti situate all’interno dell’impianto posto di fronte l’attività.
Sempre nel comune di Castrovillari il personale del Comando Stazione Forestale di Morano Calabro e Saracena durante un’attività di controllo legata al fenomeno del bracconaggio ha posto sotto sequestro un fucile calibro 12 e deferito all’autorità Giudiziaria un uomo di Montalto.
Il cacciatore, fermato per un controllo in località “Lanzarello”, zona questa vicina ai confini con il Parco del Pollino esercitava attività venatoria con l’ausilio di un fucile semiautomatico predisposto a contenere un numero di cartucce superiore a quanto previsto.
Pertanto, si è provveduto a sequestrare l’arma e a deferire l’uomo per violazione alla legge sulla caccia (157/92) per aver utilizzato un mezzo ritenuto vietato dalla normativa di riferimento.
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