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Riceviamo e pubblichiamo:

“Venerdì 21 dicembre, alle ore 17 presso la sede del SUL si è tenuta la conferenza stampa sulla legge regionale che dovrà disciplinare il servizio di assistenza educativa ed alla comunicazione in Calabria e dovrà provvedere a stabilizzare il servizio che viene reso a famiglie con persone in difficoltà e l’occupazione dei professionisti che devono gestirlo.

L’on. Gianni Nucera, delegato per la Giunta Regionale calabra alle politiche giovanili ed allo sport, si è assunto il ruolo di presentatore della legge in questione.

Vogliamo ringraziarlo per la sensibilità e la disponibilità dimostrate.

Finalmente questo servizio diventerà oggetto di discussione in una sede istituzionale dopo l’approvazione della legge quadro nazionale che risale al 1992.

Altre leggi di settore, come la legge Iori, si sono solo avvicinate al problema senza risolverlo.

Il nostro auspicio, ed il lavoro che stiamo facendo e che continuerà, è che si renda stabile il servizio e che copra non solo il periodo e l’orario scolastico, ma l’intero arco della giornata e che, contestualmente si passi ad un lavoro certo e a tempo indeterminato per gli attuali dipendenti e per tutti quei professionisti che potrebbero ampliare l’offerta di supporto alle famiglie.

Una società civile ed evoluta si misura in base ai servizi che assicura a chi è più svantaggiato, soprattutto a bambini in piena fase evolutiva che, con appropriate tecniche, possono avere importanti margini di miglioramento della propria vita e della propria autonomia.

Auspichiamo che il Consiglio Regionale della Calabria voglia iniziare al più presto la discussione in sede di Commissioni per giungere all’approvazione della legge entro questa legislatura.

Cogliamo l’occasione per inviare cordiali saluti e i migliori auguri di buone feste e di buon 2019.

SUL Reggio Calabria

La responsabile Assistenti                                                              Il Segretario provinciale

Teresa Zumbo                                                                                 Aldo Libri”

Pubblicato in Calabria

Ecco cosa dice Giovanni Liscotti:

Ancora oggi si continua a vedere che Babbo Natale passa per Amantea e tutti noi continuiamo a “vederlo”, considerato poi come vanno a finire eventuali elezioni amministrative. Apprendiamo dai quotidiani locali e sui siti web notizie che guarda caso vengono “scongelate” in prossimità di una nuova tornata elettorale, che nel nostro Comune sarà a breve.

Si continua ad assistere al consueto “ballo”; - deleghe che vanno e che vengono, dimissioni - salti di posizioni e di pensiero, con relativi cambi di partito e sbandieramenti vari. Ma siamo sicuri che la politica e la trasparenza sia questa.? NON CREDO.

Comunque, leggendo gli ultimi articoli circa la stabilizzazione di parte del personale operante da anni alle dipendenze del nostro Comune, voglio riportare all’attenzione dei concittadini e lettori cosa prevede la norma, che qualcuno dice “…è chiara…”, ma non credo, che deve tener conto del c.d. patto di stabilità ed altre norme molto complesse, a cui rimando la lettura sul sito della Repubblica Italiana di cui cito le norme principali. Il sottoscritto prima di riportarla in sintesi si è confrontato, o meglio ha acquisito ulteriori notizie in merito, interpellando professionisti del settore, (avvocati e docenti di diritto amministrativo ecc.) che trattano e seguono tale argomento.

Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 204 del 31 agosto 2013), coordinato con la legge di conversione 30 ottobre 2013, n. 125, (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 1), recante: «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.». (13A08778) (GU n. 255 del 30-10-2013)

decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165   (vedasi art. 35 – 36 )

Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. (GU n.106 del 9-5-2001 - Suppl. Ordinario n. 112 )

In sintesi:

…le disposizioni in tema di precariato e di assunzioni nel pubblico impiego, (D.L. 101/2013) prevede l’indizione di nuovi concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato esclusivamente in assenza di graduatorie vigenti, le quali rimarranno in vigore fino al 2016. Con decorrenza 1° gennaio 2014 è previsto il ricorso del concorso pubblico unico per il reclutamento dei dirigenti statali, la cui organizzazione spetta al Dipartimento della funzione pubblica senza oneri per la finanza pubblica. Per ciò che concerne la stabilizzazione del personale precario, il Governo ha prorogato fino al 31 dicembre 2016 il termine per indire concorsi per assunzioni a tempo indeterminato di personale precario nelle pubbliche amministrazioni, nel limite massimo del 50 per cento delle risorse disponibili. E' stata ampliata anche la possibilità per le pubbliche amministrazioni di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato per il personale che abbia maturato almeno tre anni di servizio alle dipendenze di questa.

Si potranno utilizzare contratti a tempo determinato e altre forme “elastiche” di lavoro per far fronte ad esigenze di carattere temporaneo o eccezionale (art. 36, comma 1, del Decreto Legislativo nr. 165/2001). E’ stata ulteriormente confermata la regola generale del contratto di lavoro a tempo indeterminato anche nel pubblico impiego, nonché l’applicazione della disciplina generale dei contratti a termine (d.lgs. n. 368/2001) anche nel pubblico impiego, fermo restando il divieto di trasformazione dei contratti “temporanei o eccezionali” a tempo indeterminato. I contratti a termine posti in essere in violazione di legge sono nulli e determinano anche una responsabilità nei confronti dell’erario.

Invito a leggere le norme in vigore e alla fine ognuno potrà fare la propria valutazione di …“trasparenza”…

Cav. Giovanni LISCOTTI

NdR. prendiamo e diamo atto che si tratta di una nota che porge una posizione esclusivamente personale.

Pubblicato in Cronaca

Che strana Italia!

Da un lato si legge che l’ICE( istituto per il commercio con l’estero) ha dismesso( cioè ha avviato in mobilità) un quarto della sua forza lavoro. Il che è una grande stranezza visto che comunque si tratta di gente che non risulta più funzionale ad un ufficio pubblico ma che viene comunque pagata ( quale sarà il risparmio, poi?).

Dall’altro si legge che il “silenzioso” governo Letta emana il dl 101/13 con il quale vieta la assunzione di nuovi precari e finalmente chiama a responsabilità i funzionari che creano la spesa con la piena consapevolezza che tanto poi i precari in qualche modo saranno stabilizzati.

Intanto leggi di un esercito di precari e ti domandi chi mai li avrà creati e come saranno stati scelti. Certamente non con un concorso.

Un ese rcito che fa pressione in nome del diritto al lavoro, quel diritto mai sufficientemente tutelato.

Ed è così che si crea il “diritto” alla stabilizzazione.

Ma se esiste il diritto alla stabilizzazione allora esiste il diritto alla precarietà, nel senso che si prendono parenti, elettori, sodali li si precarizza e poi li si stabilizza. Alla faccia di tutti gli altri

Ed è qui che nasce la domanda.

Visto che per esempio in Calabria sia i politici del PD che del PDL e tutte le sigle sindacali vogliono la stabilizzazione dei precari non è che ci si trova di fronte ad un vero e proprio reato penale quando la precarizzazione e la successiva stabilizzazione viene fatta verso parenti, elettori e sodali?

Sembrerebbe di si. Ma quale Procura sarà mai capace di contestarlo?

Pubblicato in Calabria
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