BANNER-ALTO2
A+ A A-

foto mario caligiuriRiceviamo e pubblichiamo

Si sono presentate le candidature per l’elezione a Rettore dell’Università della Calabria, una struttura strategica per il futuro della regione. Sono elezioni decisive perché i prossimi sei anni di mandato saranno il preludio di un rilancio o la deriva della decadenza. Le elezioni del Rettore devono essere un’occasione di profonda riflessione sul futuro dell’Ateneo e quindi della Calabria. Non serve schierare opposte – ed inutili – tifoserie, fare professioni di fede oppure proporre soluzioni di dettaglio a questioni gigantesche. Di fronte a problemi epocali non si può ricorrere a soluzioni burocratiche ma occorre misurarsi su una visione di ampio respiro, non perpetuando una sorta di “manutenzione del dolore” che parte dall’esistente. Va quindi coinvolta tutta la società regionale poiché l’Università è talmente importante da non poterla affidare solo agli addetti ai lavori.

In 50 anni l’Università della Calabria ha svolto un insostituibile ruolo di promozione civile e sociale, consentendo per la prima volta a migliaia di figli di famiglie di medio e basso reddito di accedere ai più alti gradi degli studi, realizzando un principio costituzionale. Ancora oggi l’Università della Calabria, in base all’illuminata impostazione iniziale di Beniamino Andreatta, è il primo ateneo per residenzialità d’Italia, grazie anche all’idea del campus, che ci consente di essere la seconda università d’Italia tra i grandi atenei, dopo Perugia che è di origini medievali.

Il rettore uscente Gino Crisci ha, quindi, fatto un buon lavoro, in condizioni estremamente difficili, interne ed esterne. Secondo me, equilibrio e buon senso hanno caratterizzato il suo mandato. Come tutte le cose forse si poteva fare meglio, ma nel caso specifico era certamente molto più facile fare peggio.

Infatti, occorre confrontarsi con una serie di problemi. Tra questi, la riduzione degli studenti che è un problema nazionale. L’Università della Calabria ha perso negli ultimi anni 8.000 studenti, praticamente più di tutti gli iscritti messi assieme dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria (circa 6.000) e dell’Università “Dante Alighieri” di Reggio Calabria (meno di mille). Le previsioni demografiche effettuate da Giuseppe De Bartolo ci dicono che nel 2050 in Calabria saremo 1 milione e mezzo dagli attuali 2 milioni e che la riduzione più severa avverrà nell’area urbana Cosenza-Rende, quella più dinamica e quindi più veloce al cambiamento. Il dato più drammatico è che negli ultimi 15 anni hanno lasciato la Calabria in via definitiva 180 mila giovani: una desertificazione delle migliori energie. Va poi attentamente verificata la sfida crescente delle università telematiche. Nelle recenti vicende relative ai crediti aggiuntivi per l’insegnamento, gli atenei telematici anche nella nostra regione hanno fatto la parte del leone. A differenza di quelli tradizionali, le telematiche aumentano gli iscritti e ci sono studi che prevedono che negli USA tra dieci anni metà delle università tradizionali scompariranno con una conseguente disoccupazione di massa nel settore. Inoltre, gran parte delle università sopratutto meridionali, compresa la nostra, attraggono, su base prevalentemente provinciale, i figli di famiglie di medio e basso reddito, allargando ancora di più le diseguaglianze.

Ma il rischio più grave è rappresentato dalla circostanza che il settore della conoscenza a livello globale è già colpito da uno tsunami. Con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale scuole e università rischiano di formare professioni già morte, destinando alla disoccupazione perenne buona parte delle nuove generazioni. Ma in tutta Italia non ci stiamo accorgendo di questa elementare verità.

Un dato sul quale prestare la massima attenzione è quello della sicurezza, poiché in una regione come la nostra, il fattore criminalità va posto nella massima evidenza, essendo la nostra università, dopo la Regione, il primo centro di spesa della Calabria. Il recente e opportuno protocollo sottoscritto con il Ministero dell’Interno va appunto in questa direzione. Sarebbe molto utile però ampliare drasticamente i controlli, previsti al momento solo per appalti superiori a 5 milioni di euro.

Per aumentare l’attrattività dell’Università della Calabria, secondo me occorre ragionare in termini di sistema e non in modo autoreferenziale. Da assessore alla Cultura della Regione Calabria avevo promosso nel 2012 una ricerca indipendente della Fondazione “Giovanni Agnelli” sul sistema universitario calabrese e le scelte dei diplomati. Era emerso che il 37 per cento dei diplomati sceglieva atenei fuori regione e addirittura l’11 per cento del totale si orientava verso l’Università di Messina. Si avanzavano alcune proposte per rafforzare il sistema: federare gli atenei della regione, valorizzare il fattore campus, attrarre studenti del bacino del Mediterraneo, sviluppare i dipartimenti di eccellenza creando un collegio interdisciplinare. Inoltre, venivano analizzati i bilanci degli atenei che presentavano, già allora, evidenti criticità, soprattutto in relazione all’eccessivo numero dei dipendenti.

Occorrerebbe, inoltre, attrarre nuovi studenti tra i diplomati calabresi. È un problema nazionale cercare di intercettare i 250.000 diplomati, su 500.000, che ogni anno non si iscrivono nelle università. E tra gli iscritti poi il 30 per cento abbandona dopo il primo anno. Occorre sviluppare efficaci politiche di Ateneo per attrarre iscritti e limitare gli abbandoni. Ci sono esempi virtuosi da studiare in Italia.

Appunto per questo, occorre prestare la massima attenzione alle prossime elezioni per il Rettore dell’Università della Calabria. Il dato che, secondo me, condizionerà inevitabilmente l’esito delle elezioni è rappresentato dalla circostanza che su circa 750 docenti di ruolo che votano, circa 330 hanno già ottenuto l’idoneità per il passaggio alle categorie superiori. E altre due tornate di abilitazioni sono già in previsione. Constatando i dati, è praticamente impossibile esaudire tutte le richieste. Il problema è nazionale ed è frutto di un sistema ormai fuori controllo, che probabilmente contribuirà ad abbassare drammaticamente il livello dell’insegnamento universitario». Le dinamiche che si sviluppano nelle università per individuare le scelte dei docenti le ha ben descritte qualche anno fa Pierre Bordieu nel suo “Homo accademicus”. Inoltre, dobbiamo evitare le tendenze che si stanno già evidenziando nelle scuole, dove dal 2014 al 2018 con 200 mila studenti meno si sono registrati 100 mila docenti in più.

Pertanto, con l’inevitabile diminuzione dei finanziamenti ministeriali legati alla progressiva crisi fiscale che sarà ancora più critica nei prossimi anni, con la limitazione dei fondi nella programmazione europea, con la conclamata riduzione del numero degli studenti, con le inevitabili pressioni per le progressioni di carriera degli abilitati, con la prevedibile espansione delle telematiche, tra 10 anni come si pagheranno i nostri stipendi? Questa, secondo me, è la domanda di fondo alla quale dovrebbero rispondere i programmi dei candidati a Rettore che chiedono il voto alla comunità accademica. E dalla risposta a questo quesito si vedrà qual è l’idea di università che si intende sviluppare nei prossimi”.

Mario Caligiuri

Professore ordinario di pedagogia della comunicazione

Università della Calabria

Pubblicato in Calabria

Praticamente quasi uno studente su tre va a studiare fuori regione

Circa il 32 per cento ( 31,8%) degli universitari calabresi ha scelto un Ateneo del Centro-nord.

 

 

 

Praticamente quasi 23mila giovani (22.959 esattamente) sono andati via dalla Calabria e difficilmente vi farà ritorno.

Nel corso degli ultimi 15 anni duecentomila studenti meridionali hanno preso la valigia e hanno scelto Università del Centro-nord per laurearsi.

A questi dati , come detto, cui la Calabria ha contribuito in maniera significativa.

Nel solo anno accademico 2016-2017 oltre un quarto dei 685mila studenti del sud Italia iscritti all’università risulta immatricolato in un Ateneo del Centro-nord.

Un fenomeno dunque che impoverisce il territorio nell’immediato e ne determina in prospettiva un maggiore arretramento tteso che gran parte di quei laureati resterà poi a lavorare e dunque ad arricchire altre regioni lontane dai paesi d’origine.

Giovani “egoisti” sembra dire il direttore Svimez, Luca Bianchi, in una nota dell’associazione quando sostiene che «È evidente che la perdita di una quota così rilevante di giovani ha, già di per sé, un effetto sfavorevole sull’offerta formativa delle università meridionali.

Ben più gravi, tuttavia, sono le conseguenze sfavorevoli che derivano dalla circostanza che, alla fine del periodo di studio, la parte prevalente degli studenti emigrati non ritorna nelle regioni di origine, indebolendo le potenzialità di sviluppo dell’area attraverso il depauperamento del capitale umano».

«Precisamente – sottolinea Bianchi – la perdita di una quota così rilevante di giovani ha due implicazioni:

-una minore spesa per consumi privati espressa dai residenti (in diminuzione) all’interno dell’area; -una minore spesa per consumi collettivi afferenti al capitolo istruzione.

In altre parole, la perdita di questo stock di giovani implica che nel Sud vi sia una minore spesa privata per consumi e un’altrettanta inferiore spesa per istruzione universitaria da parte della P.A. (che in Contabilità nazionale va sotto la voce consumi collettivi)».

Questa fuga di cervelli dalle regioni meridionali provoca, in termini di impatto finanziario, una perdita complessiva annua di consumi pubblici e privati di circa 3 miliardi di euro.

Per fortuna, poi, la Svimez spiega che alla base di questa fuga di cervelli ci sarebbe «la cronica debolezza della domanda di lavoro» che caratterizza le regioni meridionali come la Calabria.

Anche riteniamo noi!

Insomma la sede universitaria viene scelta con relazione alle opportunità di lavoro offerte dalle regioni sede delle università scelte.

Ed allora la domanda: “ Ma perché si sarebbe dovuto restare in Calabria e poi aumentare lo stuolo di disoccupati? O diventare emigranti dopo la laurea?

Pubblicato in Calabria

unicalUn gran successo quello di giovedì scorso, presso il Centro Sportivo Universitario durante la Prima edizione della Notte Bianca dello Sport, un evento che ha permesso l'incontro tra la realtà scolastica - con la presenza dei ragazzi della Summer School 2017 - e quella universitaria. Entusiasmanti le dimostrazioni delle attività svolte al CUS durante tutto l'evento e l'intrattenimento non è stato da meno.


"Aggregazione è una delle parole chiave che può caratterizzare l'intero evento" - afferma il Rappresentante degli studenti al Comitato per lo Sport Universitario, Giulio Curcio Terremoto che si dichiara soddisfatto per il Boom di presenze.

"Sono in cantiere già altri eventi, ma giovedì per noi è stato un motivo di grande soddisfazione e di gioia, ma soprattutto di sprono a fare sempre meglio.

Continuerò ad impegnarmi al massimo come Rappresentante, rimane, infatti, meno di anno alla fine del mandato e, sebbene già abbiamo raggiunto molti obiettivi, c'è ancora tanto da fare.

Voglio, infine, ringraziare tutte le persone che hanno permesso la realizzazione di questo evento, ma sopratutto i ragazzi di "Sviluppo Universitario", associazione studentesca di cui sono orgogliosamente presidente, sono sicuro che insieme a questi eccezionali ragazzi, con l'impegno che c'ha sempre contraddistinto, saremo al fianco di tutti gli studenti, tutelandone ogni diritto, continuando a lavorare per un Campus sempre più accogliente e vissuto sotto tutti gli aspetti".

 

Pubblicato in Calabria

foto TencoUna grande festa di compleanno per omaggiare uno dei più grandi cantautori italiani di sempre: Luigi Tenco. Una celebrazione che parte da Parigi, attraversa tutta l’Italia e raggiunge la Calabria: il 28 marzo, infatti, si terrà al TAU (Teatro Auditorium Unical) una serata di musica dedicata al compianto artista piemontese, organizzata dal network di artisti “made in calabria” di Calabria Sona.  

Si tratta di una scelta in controtendenza quella di quest’anno: il Luigi Tenco, marzo 2017. In qualche parte del mondo, sarà un grande e diffuso omaggio alle canzoni, all’arte, alla creatività del cantautore, ma si svolgerà in prossimità della sua data di nascita, il 21 marzo, contemporaneamente e in più di 30 località italiane ed anche a Parigi, alla Sorbona.

Significativo che uno dei primi appuntamenti, a Verona, veda impegnati Michele Piacentini, ufficio stampa della famiglia Tenco, ed Enrico de Angelis, storico responsabile artistico del Club Tenco e forse massimo esperto del cantautore. L’iniziativa è ideata e curata da Enrico Deregibus e Stefano Starace.

L’evento dell’Unical organizzato grazie al sostegno del Magnifico Rettore e del direttore del teatro Fabio Vincenzi, conterà le performance di oltre 10 band/musicisti provenienti da tutta la regione che proporranno brani del loro repertorio ad alcune reinterpretazioni dei più grandi successi di Luigi Tenco; inoltre, sarà ripreso dalle telecamere di  VideoCalabria e Calabria Sona Music Channel (610) e avrà tra i mediapartner PonteRadio, la web radio dell’Università della Calabria.

Pubblicato in Comunicati

master

La scadenza prevista per presentare le domande è il 30 ottobre

 

INTELLIGENCE (6.9.2016) - Aperte le iscrizioni alla sesta edizione del Master in Intelligence dell'Universita della Calabria,  che rappresenta la prima esperienza di questi studi in un ateneo pubblico italiano e avviato nel 2007 con il sostegno del Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Ne dà comunicazione il Direttore del Master Mario Caligiuri che evidenzia come la scadenza per presentare le domande sia prevista per il 30 ottobre 2016  e possa avvenire esclusivamente on Line all'indirizzo 

 

http://www.unical.it/portale/concorsi/view_bando.cfm?Q_BAN_ID=5018&Q_COMM=.

 

L'inizio delle lezioni è previsto per il mese di novembre 2016 e tutte le attività termineranno entro il mese di dicembre 2017. Possono presentare domande esclusivamente i laureati del vecchio ordinamento (4 anni) e quelli in possesso della laurea magistrale (5 anni), essendo un Master di II livello. La quota di iscrizione è di € 4.000 (quattromila), suddivisibili in due rate. Il master si articolerà il 19 lezioni d'aula, che si svolgeranno di sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Sono pure previste, alla fine del ciclo delle lezioni, attività laboratoriali che si terranno in 10 giornate consecutive di due settimane (da lunedì a venerdì). Sono anche possibili assenze in una misura massima del 20 per cento e inoltre vanno svolte 300 ore stages in strutture convenzionate. Come in ogni edizione, i docenti saranno professori universitari ed esperti italiani del settore. Nelle edizioni precedenti sono intervenuti, tra gli altri, gli ex ministri Paolo Savona e Giulio Tremonti; gli ex Direttori dei Servizi Franco Gabrielli, Vittorio Stelo, Luigi Ramponi e Nicolò Pollari; i professori Alberto De Toni, Giorgio Galli, Antonio Baldassarre e Umberto Gori; i prefetti Carlo Mosca e Marco Valentini; i generali Fabio Mini e Carlo Jean; i giornalisti Lucio Caracciolo, Paolo Messa, Massimo Franco e Andrea Cangini; i magistrati Nicola Gratteri, Rosario Priore, Giuseppe Pignatone e Mario Spagnuolo; gli ambasciatori Michele Valensise e Domenico Vecchioni; i funzionari dello Stato Alessandro Ferrara, Adriana Piancastelli e Giuseppe Scandone; i dirigenti della sicurezza di multinazionali Alfio Rapisarda e Alberto Accardi.

Le attività di approfondimento in questa edizione saranno riservate alla cyber intelligence, con lo svolgimento di seminari e laboratori. Per gli studenti sono previste attività di stage che nelle precedenti edizioni si sono svolte presso istituzioni pubbliche e società private, tra le quali ENEL ed IRI. Per qualunque informazione ci si può rivolgere al Direttore del Master ai recapiti337 980189 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Pubblicato in Calabria

numeriÈ  il professore Giuseppe Mariano docente università Calabria inserito nel report “the word’s most influential scientific mindos 2014” 

 

Un bel primato per la Regione Calabria. Infatti, è calabrese una delle migliori e più prestigiose menti matematiche del mondo.Il ProfessoreGiuseppe Marino, 58 anni, docente dell'Università della Calabria, è stato inserito nel report "The world's most influential scientific minds 2014"nel quale l'Istituto di ricerca, Thomson Reuters, ha stilato, suddivise per campo di studio, le classifiche dei migliori scienziati del mondo.L’elenco si basa non solo sul numero di articoli pubblicati,ma anche sul numero di citazioni e sul numero di lavori che sono risultati i più citati.Si tratta, quindi, degli autori dei lavori scientifici di maggior impatto per la comunità internazionale.In totale, 3200 scienziati divisi in 21 ambiti diricerca. Traquesti 55 hanno una affiliazione italiana. Marino appare nella categoria dei matematici ed è l'unico calabrese.Studioso di analisi funzionale e teoria del punto fisso, Marino svolge attività didattica ad Arcavacata sin dal 1983. Originario di Longobucco, in provincia di Cosenza, si è laureato con lode in Matematica nel 1979 proprio all'Unical. Dal 2003 è professore ordinario di Analisi matematica per la facoltà di Scienze.

Fonte: “cariatinet.it 26/06/14

Pubblicato in Calabria
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy