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Amantea 4.9.2020

 

Per la Città di Amantea ieri è stata, nuovamente, una giornata molto pesante, chiusa la sera prima con una leggera protesta di alcuni cittadini residenti, in merito alle preoccupazioni, tutte ampiamente giustificate, sulla gestione dei positivi del centro CAS di via Firenze, aperta, l'indomani ovvero ieri, con l’arrivo di tutte le Forze dell’Ordine e l’arrivo anche delle Forze Armate.

 

La mattinata, inoltre, di ieri è stata una carrellata di media televisivi e Forze dell’Ordine, in mezzo alla quale i poveri migranti, ripresi in una protesta dipesa fondamentalmente dalla mancanza di informazioni relativa alla loro situazione, hanno cercato di comprendere e farsi comprendere, inutilmente.

 

Oggi la situazione continua ad essere confusa, stamattina sono arrivati tutti i dispositivi di quarantena per gli ospiti del Centro migranti emessi, in ampio ritardo dal Comune di Amantea, in mezzo al quale la struttura del Centro Migranti di via Firenze, con tanto di operai e ditte al lavoro, in fretta costruisce ed assembla separatori in muratura e ferro, simili a lagher tedeschi.

 

In tutto questo si capisce che nessun migrante verrà trasferito, ne ora ne in futuro, ne positivo ne in quarantena, perché non conviene a nessuno di coloro che hanno potere decisionale, ne tanto meno conviene spostarli dove potrebbero, a loro parere, creare maggiori problemi.

 

Vorremmo proporvi una riflessione sulla vicenda dei 26 positivi al Covid, almeno per ora questi sono i numeri, nel centro accoglienza di via Firenze.

  1. Ogni simile struttura necessita di un accredimento per poter ospitare i cosiddetti migranti;
  2. L’accreditamento viene rilasciato dalla Prefettura competente dopo accurata visita ispettiva di un nucleo tecnico di valutazione.

Nucleo che, ovviamente, racchiude diverse competenze specialistiche. 

 

Ciò, si premette, perché l’atto di accreditamento è la vera “chiave di volta” sul da farsi.

Ora, acclarato che su 97 ospiti un quarto di loro risulta positivo, ovvero ben 26, questa struttura può continuati a mantenere lo status di “struttura accreditata”? 

 

Ecco, credo che chi ha accreditato ha l’obbligo di rimandare nuovamente il nucleo di valutazione per dare risposta a questa semplice domanda:

I 26 soggetti positivi possono all'interno della struttura essere separati dai restanti 75 al fine di evitare ulteriori ed inevitabili contagi? 

Se ciò non è possibile, così come crediamo non sia possibile, allora è bene che venga sospesa con immediatezza la certificazione di accredito con contestuale spostamento di tutti i soggetti ivi allocati.

 

Poi, si proceda alla sanificazione della intera struttura con l’esecuzione delle opere ritenute fondamentali e solo dopo si potrà riaccreditare la struttura e ricollocarci gli ospiti.

Mi pare invece che di tutto ciò, che è di una semplicità disarmante, non vi sia traccia alcuna. 

Il rischio concreto, se non si procede con tutte le precauzioni del caso, è di avere nel bel centro della città un vero e proprio focolaio con 97 positivi.

 

Sarebbe davvero un errore madornale che le Autorità competenti non possono permettersi.

Ne va della salute di una intera comunità. 

Si lavori con coscienza e con generosità per salvaguardare tutti.

 

Questo è il nostro auspicio.

 

 

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Sono 25 migranti, tra cui due minori, e un operatore del Centro CAS “Ninfa Marina” di Amantea i positivi al Coronavirus CoVid19.

 

Questo è il risultato finale dello screening posto dall’U.S.C.A. di San Lucido che ha effettuato il test lo scorso Lunedi.

 

La popolazione è abbastanza preoccupata dalla notizia, pochissimi coloro che hanno occupato la statale 18, molti stanno attendendo le decisioni da parte della prefettura di Cosenza, che sono arrivate in redazione pochi minuti fa.

 

Sostanzialmente nulla di che, nessuna zona rossa, solo un maggiore e costante controllo del Centro di Accoglienza, con una meticolosa separazione degli ospiti attraverso un isolamento all’interno della struttura.

 

In un ottica di rafforzamento della vigilanza ai CAS, il Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza ha deciso l’impiego di unità delle Forze Armate, queste ultime utilizzate in servizi antimovida a Diamante, che arriveranno su Amantea nelle prossime 48 ore.

 

Avevamo scritto profeticamente, a mò di battuta, in un articolo precedente, che ad Amantea i Militari sarebbero arrivati a Settembre, e cosi è stato.

 

 

In tutta onestà, crediamo sia al momento la cosà più corretta da fare.

Ci auguriamo in un futuro imminente che il centro di accoglienza venga almeno spostato al di fuori del centro abitato,  a tutela delle numerose famiglie che abitano nel circondario.

 

 

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Tanto tuonò che piovve.

 

E’ Appena arrivata la notizia ufficiale in redazione che nel centro di Accoglienza migranti “Ninfa Marina” di Amantea vi sono 25 positivi.

 

E’ il risultato, al momento parziale, ma quanto mai preoccupante, dei 97 tamponi effettuati lo scorso Lunedi nel centro CAS di via Firenze dall’USCA di competenza, guidata dalla dottoressa Benavoli.

 

E’ notizia di pochi minuti fa che presso la Prefettura di Cosenza è in corso una Riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, sicuramente il Centro di Accoglienza “Ninfa Marina" sarà dichiarato zona rossa, probabilmente anche ad Amantea ci sarà un forte ristringimento da parte delle Forze dell’Ordine delle libertà individuali.

A presto nuovi aggiornamenti.

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Amantea 1/9/2020

 

Aggiungiamo un pizzico di serenità, alle apprensioni delle scorse ore, legate alla scomparsa del Nigeriano ventenne, positivo al coronavirus, fuggito dal centro CAS “Ninfa Marina “ di Amantea nella mattinata di ieri.

 

A trovarlo è stata l’Arma dei Carabinieri, avvertita da un nostro concittadino che, grazie al nostro sito, ha riconosciuto nella foto il viso del ragazzo a bordo del treno regionale 3749 proveniente da Paola delle 10.08.

 

Immediatamente fermato dai nostri valenti Carabinieri di Amantea, saliti a bordo del treno, è stato accompagnato nel sottopasso della stazione ferroviaria di Amantea, dove, sorvegliato, i militari hanno atteso i medici dell’ASP provinciale per il trasferimento al centro Covid nel nosocomio di Cosenza.

 

Ora una serie domande ci vengono in mente a primo acchito, tipo dove è stato nelle ultime 24 ore il Nigeriano?

Cosa faceva a Paola, e con chi ha avuto contatti nella città del Santo?

Domande che solo i medici investigativi dell’Asp di Cosenza avranno modo di chiedere e farsi spiegare, al fine di ricostruire i movimenti del ragazzo Nigeriano e circoscrivere il possibile ulteriore fenomeno di contagi.

 

Il problema che rimane al momento è legato al risultato dei 97 tamponi effettuati al Centro CAS “Ninfa Marina”, da ripetere sicuramente nelle prossime settimane, ci chiediamo come mai il centro non sia stato messo sotto stretto controllo, o almeno in quarantena, in attesa dell’esito dei tamponi.

 

Chiediamo alla Commissione Straordinaria del nostro Comune, quando avrà il tempo di intervenire su questi avvenimento cittadini lontani da LORO ma vicini a NOI, di adoperarsi per mettere in quarantena preventiva tutti gli occupanti del Centro CAS “Ninfa Marina”, personale compreso, almeno fino alla completa sicurezza di ulteriori contagi da SARS CoVid 19.

 

Per il reportage fotografico e la news la redazione di tirreno news ringrazia il sig. Luca Guzzo.

 

 

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Incessante la ricerca da parte delle autorità di Pubblica Sicurezza del cittadino Nigeriano, residente presso il centro CAS di Amantea, in stato di quarantena, positivo al coronavirus, uscito dal medesimo nella mattinata di oggi e mai tornato.

 

Dalle informazioni ricevute, da ben informati, si tratta di un ragazzo Nigeriano poco più che ventenne dal carattere introverso ma non violento, magari la notorietà della positività, dato la giovane età, ha scatenato in lui una “fujitina” improvvisa, speriamo venga al più presto ritrovato e posto in stretta sorveglianza e con le cure mediche del caso.

 

Intanto la USCA di competenza, ovvero la Unità Speciale di Continuità Assistenziale, alla guida della quale nella nostra zona vi è la dottoressa Benavoli, ha effettuato, completandola stasera, lo screaning di circa 100 test, per sospetto SARS CoV 2 nel centro di Accoglienza CAS “Ninfa Marina” di Amantea.

 

Nei prossimi giorni, magari già domani, avremo dei risultati definitivi, così da avere un quadro certo della problematica nel centro, anche se è da oggettivamente stabilire dove e come i poveri migranti, da più anni residenti in città, abbiamo contratto il Coronavirus.

 

Ci hanno comunque rassicurato, i medici del Igiene Pubblica di Amantea, che attualmente la carica batterica presente in città sia dei migranti che del giovane ragazzo amanteano è molto bassa, quindi difficilmente contagiosa.

 

Ci corre l’obbligo di tenervi sempre aggiornati in merito per ogni eventuale nuova informazione.

La redazione

 

 

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Desta molta preoccupazione tra i residenti la questione delle tre persone trovate positive al coronavirus presso il centro CAS “Ninfa Marina” di Amantea.

 

Due Bengalesi ed un Nigeriano al momento le persone positive al coronavirus, quest’ultimo già conosciuto alle nostre forze dell’ordine per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, pare al momento non sia presente all’interno del centro.

 

Pertanto pare sia in itinere una caccia all’uomo da parte dell’Arma dei Carabinieri.

 

Voci attendibili ci hanno informato che entro la serata di oggi o al massimo entro domattina, tutti i 150 ospiti del centro CAS verranno sottoposti a tampone per covid 19, anche per dissipare voci insistenti di minori non accompagnati con sintomi influenzali all’interno della struttura.

 

Intanto pare sia intervenuta la politica che “conta” con pressioni per il trasferimento, in centri specializzati, per i tre positivi, oltre che per gli extracomunitari eventualmente contagiati dagli ospiti nella struttura cittadina.

 

Nessuna azione razzista, ci confermano, solo una oculata procedura contenitiva che vedrebbe azzerata la possibilità di eventuali ulteriori contagi, data la carenza, conclamata, di controllo e vigilanza all’interno della struttura CAS.

 

Intanto una buona notizia c’è, la famiglia del ragazzo positivo di Amantea, delle scorse settimane, ha effettuato il test con esito negativo.

 

Vi aggiorneremo ulteriormente

 

 

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gigiLa natura non si cura degli esseri umani. Può sembrare esageratamente duro, ma a rigor di logica, la natura non si preoccupa di nessuno e di niente, tranne veicolare i geni alle generazioni future. Questa conoscenza l’uomo ce l’ha, avendo studiato qualcosa sull’evoluzionismo.
È stato il grande risultato di Charles Darwin a spiegare l'adattamento degli organismi senza fare ricorso a strani disegni divini o all'idealismo mistico. L'evoluzione darwiniana è vera (corroborata da una infinità di prove). Basta pensare al falco della tarantola, una vespa gigante che caccia le tarantole come riserva di cibo per le sue larve. La vespa paralizza una tarantola con il suo potente pungiglione e depone un uovo sul corpo paralizzato del ragno. Quando la larva di vespa si schiude, si nutre lentamente della tarantola ancora viva, evitando anche accuratamente di consumare gli organi vitali funzionanti, per garantire una freschezza prolungata. Nemmeno gli scrittori di Hollywood più creativi riuscirebbero a raccontare storie così fantastiche, eppure è il pane quotidiano della biologia.
Molte persone religiose vedono qualcosa di benevolo nella natura, o almeno vedono uno scopo vagamente compreso nell'interazione della biologia. Ma c'è qualcosa di ancora più profondo dell'ottimismo religioso. Esiste una concezione più ampia della natura, condivisa da monoteisti, politeisti, animisti indigeni ed ora anche politici e amministratori politici. È la visione di chi ama inventare favole in natura, o formare miti.  È l'istinto universale di trovare (o progettare) una trama in natura. Un modello o prospettiva mitopoietica vede il mondo principalmente come una storia drammatica di intenzioni personali concorrenti, piuttosto che un sistema di leggi oggettive e impersonali. È una visione del mondo prescientifica, ma ancora viva e vegeta nella mente contemporanea.
Il presidente americano Donald Trump, ad esempio, ha descritto il coronavirus come il nostro grande nemico in una "guerra a tutto campo", dicendo: "Il virus non avrà nessuna possibilità di vittoria contro di noi" e poche settimane dopo, "Vinceremo questa guerra!" Ma da sempre, le guerre vengono combattute contro altri esseri umani. Uomini contro altri uomini. Il coronavirus è come ogni altro virus o patogeno, e non significa che vuole distruggere l’umanità. Vuole solo riprodursi. Dopo Darwin vediamo che la natura può essere orribile, ma non malvagia (né buona). Quando il signor Trump incornicia moralmente la diffusione del corona- virus lo fa in modo mitopoietico, e lo comprendiamo chiaramente perché anche noi applichiamo la cornice mitopoietica facilmente e naturalmente senza porci troppe domande.
Se dobbiamo inquadrare tutto questo in termini politici, la sinistra è mitopoietica quanto la destra. Ultimamente molti commentatori liberali hanno fatto del moralismo sulla base di un costrutto della nostra invasione della natura incontaminata e l’hanno interpretata come una punizione della natura. La sinistra, proponendo una tragedia mitopoietica della superbia, suggerisce che ce la siamo “cercata”. Papa Francesco, semplicisticamente, ha suggerito che le pandemie potrebbero essere una rappresaglia della natura per l'abuso ambientale da parte dell'uomo. "Non so se queste siano la vendetta della natura", ha detto, "ma sono certamente le risposte della natura".

Gigino A. Pellegrini & G el Tarik 

Pubblicato in Italia

la-torrettaIl contagio comunicato dal sindaco del piccolo centro. Avviati ulteriori controlli sui contatti più stretti

Un caso di coronavirus è stato registrato nelle scorse ore a Fiumefreddo Bruzio, nel Cosentino. Lo comunica il sindaco, Fortunato Rosario Barone, attraverso una nota stampa: «Le notizie pervenutami, riguardanti alcuni turisti presenti nel nostro comprensorio – spiega il primo cittadino – danno contezza dell’esito positivo di un tampone e di talune situazione a rischio ma sotto stretto controllo».

Inoltre l'amministratore, nel tranquillizzare la comunità, evidenzia: «Tutte le persone sono state poste in quarantena e sono state avviate le procedure per ulteriori controlli».

fonte notizia

Aggiornamento in corso

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covid amanteaSul sito on-line di Repubblica che vi segnaliamo con il link in basso la videodenuncia del ragazzo pakistano malato di Hiv:
"Chiuso nel Cara per errore: aiutatemi"
Mian Nadeem Abbas, pakistano, da anni abitante di Amantea, con un regolare permesso di soggiorno, è stato trasferito per errore nelle strutture di quarantena accanto al Cara di Isola Capo Rizzuto, nei pressi di Crotone.
Motivo?
Era di fronte alla struttura di Amantea che per qualche giorno ha ospitato un gruppo di sopravvissuti ad uno sbarco, in seguito spostati a causa delle proteste che hanno bloccato il paese, e anche lui è stato costretto a salire sul pullman che trasferiva i migranti a Isola Capo Rizzuto. Nonostante abbia mostrato a tutti i suoi documenti, da giorni si trova nella struttura che ha filmato nel video inviato repubblica.it, senza sapere perché.
Sieropositivo e affetto da epatite B e C, quando ha capito che i suoi compagni di viaggio erano stati in contatto con positivi al Covid 19 ha iniziato ad avere paura.
Perché per lui, con un sistema immunitario compromesso, il coronavirus può essere mortale.
Negli audio inviati a Repubblica, di cui ascoltiamo un estratto, chiede: "Aiutatemi, sembra che mi abbiano arrestato"

https://video.repubblica.it/cronaca/la-videodenuncia-del-ragazzo-pakistano-malato-di-hiv-chiuso-nel-cara-per-errore-aiutatemi/364298/364854?videorepmobile=1

Pubblicato in Cronaca

protestaAmantea, cittadina del basso Tirreno cosentino, al centro della questione migranti sbarcati Venerdì a Roccella Jonica. Tutti i giornali ne hanno parlato. E gli sbarchi indiscriminati dei migranti provenienti dal Pakistan e dal Bangladesh continuano nelle coste calabresi e il Governatore della Calabria On. Jole Santelli è molto preoccupato e ha scritto al Presidente del Consiglio Prof. Conte perché intervenga al più presto altrimenti sarà costretto a vietare con la forza gli sbarchi in Calabria. Vuole evitare un braccio di forza con il Governo Centrale, ma è intenzionato a difendere a tutti i costi non solo i calabresi ma anche tutti coloro i quali hanno scelto di passare in Calabria le proprie vacanze. E intanto scoppiano le proteste dei cittadini dei paesi che dovranno accogliere i contagiati da coronavirus. Ieri, infatti, molti cittadini della nostra Amantea sono scesi in piazza, hanno protestato vivamente ma civilmente e hanno occupato per alcune ore e bloccato la Strada Statale 18 perché la Prefettura di Cosenza ha deciso senza nessun avvertimento di trasferire 13 migranti sbarcati a Roccella Jonica. Alcuni manifestanti si sono sdraiati a terra e hanno più volte ripetuto che è una vera follia trasferire migranti contagiati in una località turistica nel mese di luglio ed agosto e per giunta in una struttura non attrezzata ubicata nel centro cittadino. E nel frattempo, causa arrivi di immigrati contagiati, peggiorano le aspettative dei commercianti, degli albergatori, dei ristoratori, dei gestori dei lidi balneari, degli artigiani, dei coltivatori diretti. Gli alberghi sono vuoti, i lidi sono deserti, il mercato ortofrutticolo e il mercato settimanale di cose varie stentano a decollare, gli appartamenti sono sfitti. Alcuni cittadini residenti al Nord che avevano deciso di venire in Calabria ed in Amantea, appresa la triste notizia dei migranti positivi al coronavirus, hanno già disdetto le prenotazioni. Bella prospettiva. I turisti, dunque, latitano e i cittadini dei paesi vicini per la paura di essere contagiati preferiscono stare alla larga e preferiscono altre località. E ora alcuni uomini politici i cui partiti sono i veri responsabili di questi sbarchi irregolari si sono messi in prima fila cercando un po’ di visibilità.

Pubblicato in Calabria
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