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reteContinua incessante il lavoro dei militari della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, che con la collaborazione del personale della Delegazione di Spiaggia di Amantea, hanno, nella giornata di ieri, individuato un motopesca intento ad esercitare l’attività di strascico in piena zona di tutela biologica.

 

L’attività, coordinata dal Servizio Operativo, è iniziata alle prime luci dell’alba, allorquando una radiomobile CP, intenta a vigilare via terra il litorale costiero compreso tra i Comuni di Belmonte e Vibo, notava la presenza di un motopeschereccio nelle acque antistanti la località Tonnara del Comune di Amantea.

 

Al fine di poter eseguire i controlli di polizia marittima in mare veniva, quindi, impiegato il battello pneumatico Guardia Costiera 353, di stanza nel porto di Amantea, che dopo pochi minuti raggiungeva il Motopesca ancora intento nelle operazioni di strascico a circa un miglio dalla costa della località “La Tonnara” e quindi in piena Zona di Tutela Biologica denominata “Area prospiciente Amantea”, istituita, con altre dodici Zone in tutta Italia, dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con il D.M. del 22.01.2009.

Appurato che il Motopesca stava esercitando l’attività di strascico in una zona vietata, l’equipaggio del GC 353 intimava al Comandante della predetta Unità da pesca di salpare le reti per procedere al sequestro degli attrezzi da pesca e del prodotto ittico contenuto nel sacco recuperato, nonchè di redigere l’apposita sanzione amministrativa di 4.000,00 €uro.

Dirottata, nel contempo, in zona, dalla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, anche la Motovedetta CP 265 che procedeva a scortare il Motopesca fino al Porto di Vibo Valentia Marina, ove giunto dopo circa due ore di navigazione, ad attenderlo vi era una pattuglia della Capitaneria di Porto che faceva sbarcare gli attrezzi da pesca e il prodotto ittico, quest’ultimo giudicato dal Veterinario idoneo al consumo umano e successivamente consegnato in beneficienza ad un istituto di carità del Comune di Mileto.

Il Comandante del Motopesca, per la grave sanzione, oltre a vedersi sottratti i punti dall’abilitazione alla condotta di unità da pesca previsti dal d.lgs. 04/2012, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Paola per i reati di deturpamento di bellezze naturali di luoghi soggetti alla speciale protezione dell’autorità.

Tale zona, infatti è regolamentata dall’Ordinanza n.11/2009 del 22.04.2009 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, che ha disciplinato quanto contenuto nel D.M. 22.01.2009 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In particolare nella predetta zona, tipo “nursery”, che si estende per circa 7 miglia dalla linea di costa, è vietata la pesca del novellame, lo strascico e per la pesca sportiva l’utilizzo di più di cinque ami. Consentite, invece, per le unità da pesca regolarmente iscritte e in possesso della prevista licenza, l’utilizzo delle reti da posta, nasse e l’uso dei palangari.

Un segnale di presenza costante – “spiega il C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE – Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina” - quello delle nostre unità nelle acque del Tirreno cosentino e delle nostre pattuglie lungo i 220 km di costa del Compartimento Marittimo, che vuole, con questa continua attività repressiva, evidenziare l’attenzione del Corpo per l’ambiente marino e sottolineare una tutela dei pescatori che rispettano le regole e non vedono di buon occhio comportamenti illeciti da parte di pochi Motopesca che credono di farla franca.-

Comunicato guardia costiera 

tonno1Continua incessante l’attività di contrasto alla pesca illegale, alla detenzione ed alla vendita del tonno rosso illegalmente catturato. Per tale specie ittica, infatti, la Comunità Europea ha stabilito le quote di cattura, distribuendole alle varie Nazioni, tra cui l’Italia.

Il Terzo Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, all’interno del quale è inserito anche il Centro Nazionale di Controllo Pesca, emana le direttive relativamente ai controlli, che, a livello regionale, per la Calabria, vengono coordinati dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria.

Nell’ambito delle richiamate attività di controllo e contrasto, nella scorsa notte, allo svincolo autostradale di Falerna (CZ), due radiomobili del Nucleo Operativo Difesa del Mare della Guardia Costiera di Vibo, procedevano al fermo di un TIR appartenente ad una società Siciliana, a bordo del quale si accertava la presenza di 42 (quarantadue) esemplari di tonno rosso privo dei documenti di trasporto previsti per questo prodotto ittico, i cosiddetti BCD (Bluefin Tuna Catch Document). Tale documento deve, infatti, essere regolarmente vidimato dall’Autorità Marittima del posto ove avviene lo sbarco del pescato e all’interno di quest’ultimo viene ricostruita e garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento del Tonno Rosso, dalla cattura alla commercializzazione. In mancanza del B.C.D. gli esemplari di tonno rosso sono da considerarsi provenienti da cattura illegale, poiché in palese violazione dell’art. 34 del Reg. (CE) n. 302/2009 datato 06.04.2009.

Appurato ciò, i guardacoste operanti procedevano a porre sotto sequestro amministrativo oltre 6.200 kg di tonno rosso e ad elevare, a carico del conducente del Tir, una sanzione amministrativa di 4.000,00 euro. Il mezzo pesante impiegato per il trasporto del prodotto ittico illegalmente detenuto, veniva, quindi, scortato dalle due pattuglie fino al porto di Vibo Valentia Marina, ove la Sala Operativa della Guardia Costiera, richiedeva l’intervento del veterinario di turno dell’ASP di Vibo, che giunto sul posto verificava l’idoneità al consumo umano dell’intero prodotto ittico sequestrato.

Trattandosi di merce altamente deperibile, i quarantadue esemplari di tonno rosso, sotto l’attenta supervisione dei militari operanti, venivano sbarcati dal camion, pesati singolarmente e riposti in una idonea cella frigo presente nell’area portuale di Vibo Marina. Al più presto il prodotto verrà avviato alla vendita da parte della Capitaneria di Porto di Vibo ed il ricavato versato nelle casse dell’erario.

Continueranno nei prossimi giorni – si legge nella nota stampa – le attività di controllo da parte della Guardia Costiera, sia via terra che via mare, finalizzate al contrasto della pesca illegale del tonno rosso e dell’immissione del frutto di tale pesca sul mercato ad opera di Motopesca Comunitari.-

Comunicato  guardia costiera 

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Pubblicato in Calabria

pescaAlle prime luci dell’alba di oggi, personale della Guardia Costiera di Vibo Valentia e Gioia Tauro e del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, con l’assistenza a terra dei Carabinieri di Vibo, ha operato congiuntamente al fine di effettuare dei controlli sul fenomeno della pesca illegale del cd “Bianchetto” o novellame di sarda, ormai definitivamente vietata, sia a livello nazionale che comunitario, dal Regolamento 1967/2006 e dal Decreto Legislativo n. 4/2012.

Il personale intervenuto nello specchio acqueo di Nicotera ha rilevato la presenza di alcune unità intente alla pesca illegale di bianchetto. Si è proceduto a redigere gli atti dovuti ed a porre sotto sequestro gli attrezzi da pesca illeciti ed il pescato abusivamente prelevato dal mare.

I fatti sono stati riferiti alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, coordinata dal Dott. Mario Spagnuolo.

Il prodotto ittico, ispezionato dal veterinario e giudicato idoneo al consumo umano, è stato dato in beneficenza.

Si ricorda a tutti i consumatori, che le violazioni per la semplice detenzione, il trasporto, la commercializzazione nonchè la cattura di neonata sono di rilevanza penale.

Pubblicato in Calabria

Siamo andati a pescare dalla riva ma abbiamo perso la gran parte delle lenze.

Impigliavano in qualcosa ma non si capiva in che cosa.

Praticamente abbiamo dovuto spostarci su un’altra spiaggia.

Poi si è avvicinata una barca che ha trovato micro galleggianti completamente soffolti ed inavvertibili.

Praticamente le nostre lenze erano impigliate in un rete inavvertibile .

Appare di tutta evidenza che ci si trova di fronte a pescatori abusivi che utilizzano la tecnica di nascondere i galleggianti iniziali e finali della rete per non essere assoggettati a controlli da parte della Guardia Costiera.

La mancanza dei galleggianti con le relative bandiere infatti impedisce agli agenti della guardia Costiera di esercitare i dovuti controlli e permette ai pescatori abusivi di esercitare la pesca senza alcun timore di essere scoperti .

I soliti furbi.

Pubblicato in Cronaca
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