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CS - LICEO G. GALILEI  DI TREBISACCE- BOOM DI ISCRIZIONIBoom di iscrizioni inerenti all’anno scolastico 2020/2021 per il Liceo Galileo Galilei di Trebisacce che, con oltre 100 nuovi studenti, si conferma, nell’Alto Ionio e nella Sibaritide, l’Istituto d’Istruzione Superiore preferito da alunni e genitori.

Oltre alla conferma di tutti i corsi dell’anno precedente (Liceo Classico, Liceo Linguistico, Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate), si registra un particolare successo per l’indirizzo Scientifico, con ben due classi formate, e un ottimo riscontro per il nuovo corso di Scienze Umane, novità che da quest’anno entra a far parte del ventaglio di offerte, già ricco e variegato, del prestigioso istituto scolastico.

La preferenza accordata per i corsi propri dei liceo nell’ambito dell’Alto Ionio e del Cosentino conferma l’andamento nazionale: in Italia oltre il 56% degli studenti sceglie i Licei.

I dati, diffusi dal Ministero dell’Istruzione, fanno riferimento al monitoraggio nazionale delle iscrizioni avvenute sulla piattaforma digitale dal 7 al 31 gennaio 2020. Si tratta di numeri destinati a crescere ulteriormente, tenendo conto che alle iscrizioni digitali si affiancano sempre anche quelle che avvengono direttamente in ambito locale, attraverso le segreterie d’istituto.

“Il liceo G. Galilei di Trebisacce – ha dichiarato il Dirigente Scolastica Prof. Franca Tortorella - si conferma una struttura educativa di eccellenza, alla quale il territorio guarda con fiducia, riconoscendole il merito di essere una scuola all’avanguardia, dinamica, attiva, attenta, sicura, forte di un corpo docente e di un personale amministrativo votato alla crescita, alla formazione, alla preparazione e alla cura degli alunni. La scelta degli studenti che ci ha permesso di formare così tante classi in un momento di piena decrescita demografica, ci lusinga e ci onora, rappresentando motivo di orgoglio per il Liceo di Trebisacce e nello stesso tempo concretizzando per tutti noi l’impegno di crescere gli uomini e le donne del domani. A tutti voi va il nostro ringraziamento. A nome mio personale vorrei ringraziare per lo splendido lavoro posto in essere nell'ambito dell'orientamento in entrata le Prof.sse  Baleno, Brunetti, Cardamone, Le Voci, Mattone, Pangos e Vangi”.

Pubblicato in Calabria

cicciaSono felice di annunciare che ancora pochi giorni ed i servizi mensa e trasporto scolastico saranno finalmente attivi.
Nonostante il nostro impegno, infatti, il settore comunale era rimasto senza responsabile - per via del pensionamento del funzionario che se ne occupava - e questo ha rallentato le procedure.
Devo a tal riguardo ringraziare l’Ing. Stellato, da poco e non a tempo pieno in servizio al Comune di Amantea, che in poco tempo è riuscito a far pubblicare i bandi di gara. Intanto, per 60 giorni - al fine di attivare sin da subito i due servizi riducendo i disagi per le scuole e le famiglie dei ragazzi - gli uffici procederanno, nelle more dei bandi, all’affidamento tramite mercato elettronico della pubblica amministrazione e secondo il criterio della rotazione
Voglio, inoltre,informare gli istituti scolastici e le famiglie degli alunni del fatto che abbiamo previsto un orizzonte temporale triennale per l’affidamento dei servizi. Ciò consentirà la non ripetizione dei disagi che abbiamo riscontrato negli ultimi tempi. Nei prossimi anni, infatti, mensa e trasporto saranno attivi sin dal primo giorno di scuola.
Le considero delle buone notizie.

Caterina Ciccia
Assessore all’Istruzione

Pubblicato in Amantea Futura

ContributoLibri68.000 Euro in arrivo finalizzati all’acquisto dei libri di testo degli studenti di Trebisacce meno abbienti, iscritti alla scuola dell’obbligo e alle secondarie superiori: è questo il risultato conseguito dall’Amministrazione comunale di Trebisacce su iniziativa dell’Assessore all’Istruzione Roberta Romanelli.

L’entità del finanziamento regionale, collegato alla legge 488/98 e ai decreti dipartimentali del MIUR N. 901/2019 e 956/2019, si basa sui criteri precisi tra cui l’individuazione degli alunni aventi diritto, tramite certificazioni del reddito familiare attraverso l’ISEE, con riferimento ai parametri degli anni precedenti. Risulta pertanto importante l’azione pronta ed efficace messa in campo dalla struttura comunale che ha saputo agire nella formulazione degli atti d’accesso al finanziamento con la competenza che da sempre distingue la propria azione.

“Non è un caso – ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione e al Bilancio Roberta Romanelli– se l’entità dei fondi che riusciamo ad ottenere sotto questo profilo aumenta di anno in anno. Abbiamo posto grande attenzione nelle procedure per l’accesso a questo finanziamento perché sappiamo che investire sul diritto allo studio degli alunni, abbattendo ogni limite di tipo economico, significa investire in una società migliore, in un futuro dove le difficoltà finanziare non vanno ad incidere sul talento, sulla bravura, sulla capacità di emergere dei nostri figli, degli studenti del nostro territorio. La nostra amministrazione pone la scuola e l’istruzione al centro della azione politica, così come la tutela per le fasce sociali più deboli e svantaggiate, poiché coltivare oggi gli uomini e cittadini di domani è preciso dovere di chi vuole vedere crescere la nostra comunità e rafforzare il nostro tessuto sociale. Ringrazio la Dott. Carmela Vitale, responsabile area Servizi Sociali e Istruzione, e tutti coloro che operano in concerto con lei, per la loro azione, sempre puntuale ed efficace".

Trebisacce, 29-10-2019

Pubblicato in Calabria

scuola sicuraSono iniziati un po su tutta la costa, ed un po in tutta la provincia di cosenza, i sopralluoghi per la sicurezza strutturale di numerosi edifici scolastici; dall’infanzia alla primaria alla secondaria di primo grado, ogni ente comunale, supportato dall’istituzione scolastica di competenza, e viceversa, sta verificando ed ha verificato staticità e resistenza dei vari istituti. Anche la scuola di Belmonte con i suoi plessi, non sfugge alla regola ed ai controlli. Quest’anno in particolar modo un’indagine su 75 edifici scolastici di 10 regioni non hanno però confortato come si sperava, anzi. Valle d’Aosta, (6), Piemonte (1), Veneto (2), Lazio (2), Abruzzo (8), Campania (23), Basilicata (4), Calabria (11), Sicilia (11), Sardegna (7), tramite la lettura di informazioni e fonti ufficiali hanno fornito dati a dir poco deludenti: più di una scuola su quattro presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato.  L’87% dei RSPP (Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione) o dei Dirigenti ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in due casi su cinque non è stato effettuato alcun intervento. Solo nel 14% dei casi è stato effettuato con molto ritardo e nel 22% tempestivamente. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale, che nel 80% dei casi non sono stati effettuati dall’Ente locale. Ma gli enti locali hanno mai avuto realmente a cuore le sorti degli istituti scolastici? A pensarci verrebbe da ridere. Una recente tabella Istat fotografa la preoccupante situazione: aule in cattive condizioni, palestre assenti in più di una scuola su quattro a volte utilizzate da terzi incuranti di tutelarne aspetto e decoro un terzo dei cortili usati come parcheggio di ogni sorta di mezzo e quasi un quarto invaso da rifiuti o ingombri; un bagno su due senza carta igienica, non idonei dove attrezzature e logistica per disabili restano miraggi. E non parliamo  di rischio sismico: il 60% degli edifici scolastici italiani si trova in zone a rischio sismico (circa 20.000 insistono nelle zone a rischio più elevato) e solo quasi l’8% è stato progettato secondo normativa antisismica. E proprio rifacendoci a questo ultimo tema riusciamo a dire, dati alla mano, che dell’istituto comprensivo di Belmonte Calabro, il plesso principe, quello sito in centro storico, risulta idoneo a controlli e normative più o meno recenti resistendo ad intemperie climatiche amministrative e burocratiche da oltre 30 anni. Potremmo dire, Bravi. Infatti solo nello scorso anno scolastico(2017/2018) abbiamo avuto notizia tramite la stampa locale di 44 episodi di crolli, con 6 feriti tra gli studenti ed il personale, oltre che danni alle cose e alle strutture. Sommando quelli degli anni precedenti arriviamo a 156 episodi di crolli negli ultimi quattro anni scolastici, con 24 feriti”.  Ma come appena riportato l’Italia non è tutta uguale: è vero che l’edilizia scolastica nel nostro Paese rappresenta un’emergenza nazionale, ma è anche vero che non mancano alcune eccellenze. Naturalmente non vorremmo far apparire una piccola scuola di collina come eccellenza, ma tra molti istituti che palesemente zoppicano, se ne esiste uno che cammina regolarmente con le proprie gambe perché non sottolinearlo ed evidenziarlo. Lo stato e la qualità degli edifici scolastici di un territorio rappresentano un indicatore  della sicurezza e nella formazione dei cittadini più giovani.

Fonte notizia pillamaro.it

Pubblicato in Belmonte Calabro

telA Longobardi, nelle scuole, ancora, oggi, non squilla il telefono. Duro l'attacco del gruppo consiliare "Progetto Longobardi": "La scuola materna e quella elementare del plesso Marina nonchè le nuove strutture individuate per l'anno in corso, in attesa che venga ristrutturato il plesso del centro, erano, ancora, ieri mattina 18 ottobre, senza telefono e, quindi, senza rete internet, come constatato dal responsabile dell'area amministrativa". E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi, Francesco Cicerelli e Nicola Bruno. "Le scuole di Longobardi ancora, oggi, a distanza di poco più di un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico -prosegue il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- sono senza telefono, con la conseguenza che insegnanti ed operatori scolastici, qualora fosse necessario, non possono, in alcun modo, comunicare con le famiglie. Eppure il nostro comune ha versato, nel 2017, come avviene, ormai, da anni, circa 22.000 euro, alla compagnia telefonica!" Con interrogazione protocollata ieri "abbiamo sollecitato -conclude il consigliere Bruno- il sindaco a ripristinare immediatamente il servizio, perchè non è tollerabile che a farne le spese, siano sempre i bambini: ieri i riscaldamenti o la delibera con cui si vieta il trasporto scolastico ai bambini "morosi", oggi il problema della mancanza di linea telefonica e, quindi, di internet. Non è tollerabile che questa maggioranza si vanti di garantire innumerevoli servizi o di regalare il maialino nero e poi tagli sul telefono delle scuole ahimè caduto sotto la scure della spending review. E' questione di priorità, di scelte politiche e noi non condividiamo affatto le scelte di questa maggioranza". Nel frattempo, gli insegnanti potranno contare solo sui telefoni cellulari personali!

Pubblicato in Longobardi

Sono un maestro elementare in pensione da diversi anni, ma mai e sottolineo mai, quando ero in servizio, ho messo un mio alunno faccia al muro perché non faceva il bravo in classe.

 

Però, quando io ero un alunno e frequentavo le scuole elementari e medie, ho assistito ad alcune scene che oggi fanno rabbrividire.

Maestri, ma più maestre, che mettevano faccia al muro dietro la lavagna scolari vivaci e che secondo loro disturbavano l’andamento della classe.

Alcune maestre, davvero sadiche, mettevano alcuni scolari in ginocchio sopra i chicchi di grano, di granturco o ceci secchi e dovevano mantenere questa posizione a lungo.

Altre avevano una lunga bacchetta sempre a portata di mano poggiata sulla cattedra e giù bacchettate se qualcuno non rispondeva esattamente alle domande della maestra.

Il numero dei colpi variava a seconda della gravità della colpa commessa.

Quando un alunno di quinta elementare alla domanda del maestro:-Dimmi, cosa è un poliedro?- rispose:- Il poliedro è un asinello - il maestro si alzò furioso e incominciò ad inveire contro il malcapitato coprendolo di calci e pugni:- Con un calcio ti faccio uscire fuori dalla finestra anche se ci sono le cancelle -.

Altri tempi, altre scuole.

Non erano, però, episodi unici a quei tempi.

E i maestri (ora praticamente scomparsi nelle scuole elementari) e le maestre, credo, erano mossi da intenTi educativi.

Negli anni trenta e quaranta, in pieno regime fascista, mettere uno scolaro faccia al muro, tirargli i capelli, dargli degli scappellotti o dei pizzicotti, picchiarlo con la bacchetta di legno sulle mani, potevano considerarsi ordinari strumenti di correzione.

Ma oggi no. Questi metodi educativi non sono più accettabili.

Gli scolari, tutti gli scolari, anche gli handicappati, hanno bisogno di amore, di cure e di attenzioni. Sono delle persone e come tali hanno dei diritti e pertanto ogni condotta mortificante deve essere condannata perché lede la sua personalità e la sua dignità.

Le punizioni corporali a scuola ora però, grazie a Dio, non esistono più e meno male. Gli scolari quando tornavano a casa non raccontavano nulla ai propri genitori di quello che succedeva in classe e delle punizioni subite.

Avevano paura, perché se avessero detto che la maestra li aveva messi faccia al muro perché disturbavano, avrebbero ricevuto altre botte e altre punizioni. Il maestro aveva sempre ragione. Aveva agito per il bene del figlio.

L’operato del maestro o della maestra non veniva mai messo in discussione.

Ma perché oggi ho scritto queste cose?

Perché l’altro giorno una maestra ha messo faccia al muro uno scolaro disabile dando le spalle alla maestra e ai compagni di classe e tutto ciò mi ha rattristato.

La triste vicenda ha scosso la comunità crotonese.

Quindi, faccia al muro ci sono ancora oggi, purtroppo.

E quante punizioni corporali sono permesse ancora oggi nelle scuole di almeno 70 paesi.

Gli scolari possono essere sculacciati, presi a ceffoni, picchiati con canne o cinture per cattivo comportamento, scarsi risultati scolastici e a volte senza alcun motivo preciso.

Queste punizioni creano a volte problemi fisici e possono arrivare a provocare danni permanenti senza calcolare gli effetti psicologici riducendo l’entusiasmo dei ragazzi e aumentando la tendenza alla depressione.

Tutto questo succede nei paesi arretrati o sottosviluppati e dove gli insegnanti non hanno ricevuto una preparazione adeguata.

Pubblicato in Calabria

uniUno dei passaggi sicuramente più difficili da fare per un giovane diplomato è quello che lo porterà a chiedersi come scegliere l’università che possa soddisfare sia la sua voglia di conoscenza, sia la sua necessità di trovare un lavoro.

Infatti, a diciotto anni si può essere ancora piuttosto indecisi, e la scelta del successivo corso di studi può davvero mettere in crisi.

Esistono sicuramente dei sistemi grazie ai quali orientarsi al meglio, e soprattutto mediante i quali cercare di trovare la propria strada.

Come scegliere l’università in modo semplice

Se vi state chiedendo come scegliere l’università da frequentare sappiate che siete in buona compagnia!

Infatti, la maggior parte dei neodiplomati si trova ad affrontare il medesimo dilemma che può portare anche ad avere grandi dubbi e a non sapere in quale direzione andare.

In primo luogo, sarà comunque necessario sapere che la scelta dell’ateneo non vincolerà la vostra vita per sempre. Oggi, infatti, una laurea è sicuramente necessaria per lavorare, ma spesso sarà possibile anche svolgere il proprio mestiere in settori non direttamente collegati ad essa.

Inoltre, vedendo come solo il trenta percento degli iscritti alle università arriva alla laurea, sarà necessario cercare di prediligere un percorso di studi che vi convinca a pieno, piuttosto che uno imposto dai genitori o dalle necessità di carriera.

 

Come scegliere l’università passo per passo

Ora vediamo quelli che possono essere alcuni passaggi grazie ai quali potrete scegliere la vostra università in modo più sereno, ma anche più consapevole:

• Informarsi

Iniziare ad informarsi sulle facoltà esistenti vi consentirà di conoscere quali saranno le proposte presenti sul “mercato”.

Non limitatevi a quelle presenti vicino a casa vostra, in quanto potreste sempre diventare studenti fuori sede oppure seguire i corsi delle università telematiche, presenti sempre di più anche in Italia.

Avere degli obiettivi

Pensate a ciò che vorreste fare da grandi: è ovvio che se volete fare il medico dovrete iscrivervi a medicina, ad esempio!

Seguire le proprie attitudini

Cercate di essere realisti e di fare un piccolo esame di voi stessi: quali sono i campi nei quali siete più bravi e quelli, invece, nei quali non eccellete affatto? Qualora non vi piaccia la matematica dovreste evitare le facoltà scientifiche, ad esempio.

Ovviamente, nei diversi percorsi universitari potrete sempre trovare delle materie che vi piaceranno di meno rispetto ad altre, ma nel complesso l’università dovrà rispettare la vostra indole.

Pianificare il futuro

A seconda del mestiere che volete fare potrebbero essere necessari più o meno anni di università. Esistono percorsi più lunghi, come quello in medicina o in giurisprudenza, mentre altri che possono consentirvi di lavorare già con la laurea triennale.

Cercate, quindi, di capire anche per quanto tempo potreste essere in grado di impegnarvi a studiare

.•Partire dalla base scolastica

Nel valutare il percorso universitario dovrete anche prendere in considerazione il vostro background a livello di conoscenze scolastiche.

Ovviamente, non vi sarà interdetto un percorso particolare solo perché il vostro diploma non rientra nella medesima area formativa, ma dovrete cercare di capire se gli scogli che potrete incontrare siano per voi superabili.

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REDAZIONE-STUDENTISoddisfatta Guido. L’Esecutivo ha contribuito alla realizzazione di tre progetti

CROSIA (Cs) - Lunedì, 26 Marzo 2018 – Attenzione verso il mondo della Scuola e i processi educativi. L’Esecutivo Russo continua a sostenere iniziative e progetti in collaborazione con gli Istituti cittadini, contribuendo a garantire ai giovani un’offerta formativa completa e diversificata, ampliando i programmi didattici tradizionali.

Con questi obiettivi l’Amministrazione Comunale – Assessorato alla Pubblica Istruzione e Cultura ha contribuito alla realizzazione dei progetti “Ciak, un processo simulato per evitare un processo vero” avviato all’Istituto Tecnico Economico Don Milani, “Atelier Creativi” e “Andiamo a Scuola di Giornalismo” dell’Istituto Comprensivo Crosia-Mirto.

Proprio nei giorni scorsi, gli studenti che hanno aderito al progetto Andiamo a Scuola di Giornalismo – corso di lettura critica, scrittura creativa e grafica di base, hanno presentato il Numero zero di Studenti!, il nuovo giornalino scolastico, alla presenza della Dirigente Rachele Donnici e dell’Assessore Graziella Guido.

Crediamo – dichiara Guido – che sia importante garantire la miglior offerta formativa ai nostri studenti. Per questo fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo sostenuto e valorizzato il mondo della Scuola e le iniziative che contribuiscono alla formazione dei giovani, considerando quanto sia essenziale la collaborazione e il dialogo tra le Istituzioni. I progetti che abbiamo contribuito a sostenere quest’anno sono particolarmente interessanti – continua – e tendono a stimolare la fantasia, la creatività e le competenze informatiche, nel caso specifico di quelli che riguardano i ragazzi dell’Istituto comprensivo. Agendo, invece – conclude l’Assessore - in un percorso di prevenzione del disagio giovanile e nello sviluppo e affermazione della cultura della legalità, nel caso dei ragazzi dell’Istituto Don Milani.

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8 marzoDopo i ritardi, le soppressioni e le problematiche sulla rete generate dall’ondata di freddo che ha coinvolto la nostra penisola all’inizio del mese di marzo, un altro giorno difficile per coloro che si muovono attraverso il trasporto pubblico arriverà nella giornata di giovedì 8 marzo. Le organizzazioni sindacali Usb, Lavoro Privato, USI Lavoro Privato e Cobas del Lavoro Privato unitamente a Orsa Ferrovie e Club Trasporti, hanno proclamato uno sciopero, in tale giornata, da mezzanotte alle 21, che potrebbe generare svariati problemi per coloro che quotidianamente si spostano con autobus, metropolitane e treni per raggiungere i rispettivi luoghi di lavoro.

Durante gli orari di tale sciopero, il servizio regionale, suburbano e aeroportuale, ma anche i treni a lunga percorrenza di Trenord, potranno essere oggetto di ritardi, cancellazioni e/o variazioni. Nonostante lo sciopero sia attivo durante tutto il corso della giornata, verranno garantite le fasce orarie di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Se utilizzate tali mezzi, o anche autobus, metro e tram durante la giornata per spostamenti di qualsiasi genere, consultate le varie informazioni presenti sui siti web delle varie società per rimanere informati sulle modalità di attuazione dello sciopero nelle varie città. Per coloro invece che hanno in programma di spostarsi per vari motivi utilizzando il treno possono consultare siti web quali Sfrecciando che oltre a proporre promozioni su pacchetti treno+hotel per varie destinazioni, offrono anche un comodo call center a disposizione per garantire la massima assistenza su ogni genere di problema.

Tornando alla giornata di sciopero, l’agitazione riguarderà anche il personale delle compagnie aree e dei controllori di traffico aereo, che protestano per il rinnovo del contratto nazionale che risulta scaduto da più di un anno. Il negoziato è partito, ma secondo i sindacati procede a rilento e ancora non è stato adeguatamente affrontato il tema del riconoscimento della parte economica e relativo pregresso 2017. l’ENAV ha fatto sapere che verranno garantite le prestazioni indispensabili, anche se le fasce di agitazione variano a seconda delle compagnie. Lo sciopero del settore trasporti andrà inoltre ad aggiungersi alle manifestazioni previste in concomitanza con la ricorrenza della festa della donna. Questo porterà a maggiori disagi soprattutto nelle grandi città, e che andranno a generare una raffica di scioperi che mettono a rischio caos anche altri settori come la scuola e sanità.

Lo sciopero indetto da Slai Cobas, Usi, Usi-AIt, Usb, con l’adesione anche del sindacato di comparto Usi Surf, riguarderà anche le scuole di ogni ordine e grado, ma anche gli uffici pubblici e privati. A questi si aggiungono anche i sindacati Cub e Cobas sanità, università e ricerca che hanno proclamato, nella stessa giornata, una protesta con astensione per l’intero turno lavorativo.

Come sopra anticipato, la giornata dell’8 marzo vedrà, tra le altre cose, uno sciopero generale delle donne contro la violenza e la discriminazione di genere. Sono previste manifestazioni di questo genere in 70 paesi a livello mondiale. Nel nostro paese il corteo delle donne avrà il volto del collettivo femminista “non una di meno”. Come avete capito da quanto sopra riportato, giovedì 8 marzo vedrà sarà una giornata in cui il paese rischia di ritrovarsi paralizzato.           

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PLeggete cosa ci viene inviato da un cittadino amanteano.

“Voglio ringraziare pubblicamente, come cittadino e genitore , l'agente della polizia municipale il signor Policicchio.

Per ovviare all' atavica malsana abitudine di entrare con le proprie auto nel perimetro delle scuole elementari Pascoli,

l'agente Policicchio è riuscito, in modo molto garbato ma efficace a disincentivare i pigri genitori e affini ad entrare con le auto nel recinto appunto delle scuole elementari stesse.

Il Vigili ha usato l'auto della polizia municipale come barriera sostenendo che ,come sentivo dire stamattina dallo stesso Agente , prima escono i bimbi in totale sicurezza, poi voi genitori che con le auto riempite questo cortile che dovrebbe essere interdetto alle auto.

A prescindere dal fatto che è una cattiva abitudine, purtroppo, molto diffusa arrivare con le proprie auto fin dentro all'entrata di una scuola elementare, o a due metri dal panificio, o del negozio , clienti e proprietari stessi, mi preme ricordare che fare due passi a piedi non è un attività invalidante ne' crea condizione di sofferenza mentale e fisica , anzi un po' di movimento fa bene a tutti.

Grazie allora all’agente Policicchio da Bonavita Pasquale ,semplice cittadino che paga le tasse e padre di un bambino della Pascoli”.

Anche noi ringraziamo Pasquale Bonavita perché in modo elegante ringraziando l’istruttore Policicchio ricorda agli amanteani che il diritto alla sicurezza ed alla comodità dei propri figli non può essere garantito mettendo in discussione il medesimo diritto degli atri figli

Non possiamo non evidenziare la necessità di elevare le giuste e necessarie sanzioni al codice della strada, sanzioni che evidentemente un solo vigile non può fare se deve, come giusto, prima garantire traffico e sicurezza

Perché il comandante o l’assessore competente non fa collocare una telecamerina che registri le violazioni ed inviando immediatamente i relativi verbali ?

Ovviamente avvertendo preventivamente visto che, come ha segnalato Bonavita, si tratta di una abitudine sociale tutta amanteana!

Questa sì che potrà essere aggiunta nelle cose fatte nei primi 200 giorni!

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