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Amantea ha avuto molti porti.

Ma via, via , tutti si sono insabbiati.

Il porto di Temesa greca nell’Oliva dove giunse anche Ulisse si insabbiò.

Il porto di Temesa romana dove arrivarono le navi di Roma in località principessa si insabbiò.

 

Il porto nel Catocastro si insabbiò.

Il porto della Calavecchia si insabbiò.

Sembra un destino infame.

Forse una maledizione.

Oggi succede al porto di Campora San Giovanni.

Ma si nota qualche miglioramento.

Oggi è insabbiata solo quella parte di porto dove normalmente sono allocati i pescherecci.(nella foto)

Non la imboccatura, quindi.

E così i pescherecci devono sistemarsi nella parte di porto normalmente destinata al transito delle imbarcazioni minori .

Ma con l’arrivo dell’estate questa opportunità non sarà più praticabile.

E si impone che sia liberato il primo tratto magari usando una gru meccanica ed un camion.

Pubblicato in Campora San Giovanni

E’ una domanda che ci rivolgono in tanti.

Come se potessimo, ed, in qualche modo, “ Dovessimo” sapere tutto di questo paese.

Con alcuni di loro, parlo di quelli che mi sembrava ponessero la domanda in modo provocatorio e solo per avere conferma di un fatto a loro ben noto, ho giocato, sorridendo interrogativamente e sornionamente , fino a “fargli sputare” i dubbi celati dietro la domanda.

E la risposta non mi è piaciuta. Affatto. Anzi devo dire che mi ha lasciato fortemente perplesso.

E così sono andato in giro a chiedere.

Ho chiesto a tanti.

Ed allora la domanda la poniamo noi.

Sono forse cambiate le norme che regolano i lavori similari?.

Non risulta a nessuno.

Allora perché un tempo i lavori si facevano semplicemente comunicando alla Guardia Costiera ed alla Capitaneria di Porto il loro inizio a brevissimo?

E perché allora oggi ci vuole una autorizzazione come se si trattasse di un nuovo porto?

E perché è stato necessario far fare all’Arpacal analisi sul materiale che chiudeva la bocca del porto?

Ovviamente, stando a quanto mi è stato riferito, non è trovata nessuna traccia di inquinanti.

E peraltro quale elemento inquinante poteva esserci visto che si tratta di sabbia che viene dalle spiagge a nord del porto?

Non vorrei che si sospettasse che il porto inquini, perché se così fosse dovremmo chiuderlo visto che i “supposti inquinanti” se non fermati dalla sabbia alla imboccatura finirebbero a sud e quindi ad inquinare il mare e le spiagge!!!

A meno che non sia tutta una finzione?

Ora, ma non ne sono certo, sembra che questo ritardo sia stato già, o stia per essere, denunciato, proprio perché inaccettabile ed illogico ed in tali casi è facile quindi sospettare …

Pubblicato in Campora San Giovanni

Su Amantea esiste una maledizione. Non può essere diversamente.

Ed è quella che i suoi porti sono sempre destinati ad insabbiarsi.

Non sappiamo se, come le maledizioni romane, sia stata lanciata da qualcuno che voleva male alla nostra città.

( Nella antica Roma, attraverso un rito ben preciso, si consacrava alle divinità infernali la persona oggetto del proprio odio: un rivale in amore, un concorrente nelle competizioni sportive (come nel caso riportato sopra), un avversario nei commerci e magari, perché no, anche nella lotta politica; o più semplicemente uno che ci stava sulle scatole in maniera irresistibile.

Era sufficiente una lamina di piombo sulla quale si scriveva il nome dello sfortunato, con una certa cura, affinché la maledizione potesse risultare della maggiore efficacia possibile. Così, e non certo per spirito di pignoleria, si consacravano agli inferi anche specifiche parti del corpo. Di solito la lingua, ma anche le mani, i piedi, orecchie, cervello, polmoni; ultragettonati erano l’intelligenza e l’anima stessa.

Poi si inseriva la lamina in un anfratto, una cavità. Sovente un sepolcro, più di rado un pozzo, oppure un tempio o una sorgente d’acqua calda. Del resto è noto, le divinità degli inferi stanno “sotto”. Alla fine del procedimento, la lamina veniva saldamente assicurata mediante un lungo chiodo che la attraversava tutta).

Poco importa se si tratti di un progetto sbagliato.

Anche questo può essere inteso come una maledizione.

Come non parlare di maledizioni di fronte alla foto che mostra la barca che oggi 21 ottobre si è arenata all’ingresso del porto?

Come nelle favole quello che ha colpito i porti di Amantea nei secoli è ancora peggio di una maledizione, sembra addirittura un incantesimo malefico, per attuare il quale non è sufficiente essere ben motivati ma è anche necessaria una certa dose di sadismo e di crudeltà mentale che non tutti i posseggono.

Solo che nelle favole prima o dopo c’è una figura altrettanto magica, talvolta vestito di azzurro e su un cavallo bianco che scioglie il maleficio, libera dall’incantesimo, sveglia il bene, vince il male.

Ci sarà mai un principe azzurro capace di svegliare questa città dormiente in quasi tutte le sue cose?

Riusciremo mai ad avere un porto che non si insabbi e dove le barche possano entrare ed uscire liberamente per goder del nostro mare?

Pubblicato in Campora San Giovanni

Abbiamo scritto della maledizione del porto di Amantea.

Ed infatti è ancora insabbiato ed inagibile

Ricordiamo che il sindaco nei giorni scorsi ha preso impegno per una sua urgente riapertura.

Ed infatti è stata adottata la delibera di giunta n 39 del 20 settembre avente ad oggetto “Calamità naturale per avversità meteorologiche dell’8-9-10-11 settembre 2017. Indirizzo ufficio tecnico per lavori di somma urgenza del drenaggio del porto”

A delibera evidenzia che il 19 settembre la delegazione di spiaggia di Amantea ha inviato una relazione nella quale si legge che la bocca del porto si è insabbiata così che l’attraversamento della stessa non era sicura

Sempre la Guardia Costiera chiedeva al comune di far conoscere le azioni intraprese per la risoluzione dell’insabbiamento.

Il comune, comunque, tende la mano alla regione per un finanziamento atto alla copertura dei cisti del dissabbiamento atteso che esso è dipeso dalle condizioni metereologiche estremamente avverse che si sono verificate dall’8 all’11 settembre 2017

E nel contempo dichiara il danno subito dal porto direttamente collegato alle calamità denunciate.

Pubblicato in Primo Piano

Il sindaco Mario Pizzino ha incontrato domenica 17 settembre il Direttivo dell’ Associazione “A.s.d. Fishing ed ha assunto impegno di una celere soluzione all’ultimo drammatico insabbiamento del porto di Amantea.

 

Eh, si. Perché la recente mareggiata ha asportato migliaia di mc di sabbia dalle spiagge amanteane ed una parte le ha depositate all’imboccatura del porto.

Insomma non una ma due fregature.

Una situazione che impone la modulazione di un piano strategico di difesa delle coste amanteane e delle opere su di esso insistenti.

Vale ricordare, infatti, che dell’antica e grande spiaggia di Catocastro non è rimasto niente ed il tratto a nord del lungomare è anche diventato inaccessibile.

Purtroppo il progetto sottoposto alla regione Calabria non è stato finanziato.

Diciamo purtroppo perchè quel progetto prevedeva l’allungamento della barriera esterna in modo tale da evitare i continui insabbiamenti ed i continui costi per riaprire l’ importante porto turistico e peschereccio

Nella foto in basso si vede un peschereccio che non riesce ad entrare nel porto.

In merito a questo incontro abbiamo sentito il presidente dell’associazione il quale ci ha dichiarato: “Nella giornata di domenica 17 settembre si è riunito il Direttivo dell’Associazione “A.s.d. Fishing Porto Amantea” per dar seguito alla discussione di diversi punti all’ordine del giorno.

Molti gli argomenti trattati, tantissime idee e soprattutto tanta preoccupazione per le sorti del porto di Amantea attualmente chiuso per l’insabbiamento dell’imboccatura.

Alla convocazione, presieduta dal Presidente Francesco Gaudio, è intervenuto, con tanto entusiasmo da parte di tutto il direttivo, ( vedi prima foto)il Sindaco di Amantea Mario Pizzino al quale sono state esposte idee e soluzioni tampone affinché la struttura portuale possa comunque essere fruibile mentre si attendono nuovi sviluppi sul progetto di ampliamento della struttura stessa.

“Idee e potenziali soluzioni , sicuramente, da valutare e casomai da mettere in atto”…. queste le parole del nostro Sindaco Mario che, invece, risponde con decisione per la urgente questione della riapertura del boccaporto, ormai insabbiato da diversi giorni, il Sindaco assicura a noi e ai diportisti tutti che i lavori saranno effettuati con celerità. A.s.d. Fishing Porto Amantea”

Ora la parola passa al sindaco Pizzino al quale tutti in fruitori del porto chiedono questo “miracolo” della celere riapertura.

Per fortuna il sindaco Pizzino ben sa che non ci sono problemi economici perché il porto si autofinanzia.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Non è uno scherzo di carnevale. E’ la verità.
Ancora una volta il porto di Amantea è inaccessibile a tutte le imbarcazioni.

Siamo andati a vederlo ieri 8 febbraio.

E subito siamo stati avvicinati da alcuni possessori di imbarcazioni colà allocate.

Ma non erano fortemente arrabbiati ; delusi, si, ma non arrabbiati.

Sembra che si stiano abituando a queste condizioni di parzialità di uso.

 

Quasi una accettazione del porto aperto a salta picchio, del tipo #hastag­­-aproquandoposso#

E pensare che c’era un tempo in cui si pensava ad un grande porto , un porto da mille barche.

Mi hanno accompagnato a nord del molo foraneo a vedere una spiaggia impressionante (ed invero bellissima) formatasi per via della diga foranea

 

E subito i miei accompagnatori mi hanno invitato a scrivere della necessità di rimuovere di 10­­-20-30 mila mc di sabbia per evitare che questa sia poi trasportata a sud riempiendo l’imboccatura.

Ovviamente oltre che liberare l’ingresso dalla attuale presenza di inerti.

Altri mi hanno parlato della misteriosa pompa che avrebbe dovuto garantire il trasferimento della sabbia da nord a sud, una pompa che a detta dei presenti non sarebbe mai stata utilizzata .

 

Ci è sembrato doveroso richiamare la inutilità del trasferimento degli inerti ( invero suggerito dagli esperti che avevano previsto l’insabbiamento ed avevano ipotizzato il trasferimento) e semmai la necessità di allungare il molo foraneo con un braccio che spingesse la sabbia verso il largo.

Poi siamo andati a sud a vedere la drammatica situazione della SS18 che resta la vera vittima di un porto di cui nessuno si addossa la responsabilità.

Un porto maledetto, anche giudiziariamente, visto che…..

 

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