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I “baschi verdi” del gruppo della guardia di finanza di Lamezia Terme hanno inferto un ulteriore colpo al traffico di prodotti contraffatti, controllando con specifica attenzione il settore dei giocattoli, particolarmente fiorente e ad elevato rischio di frodi nell’imminenza del Santo Natale.

 

Questa volta, i soggetti denunciati alla magistratura dai finanzieri sono due imprenditori calabresi, che ponevano illecitamente in commercio giocattoli abilmente contraffatti, recanti abusivamente i marchi delle più note marche mondiali e nazionali del settore.

L’operazione di servizio è iniziata a Lamezia Terme (CZ), quartiere “Nicastro”, quando, a seguito di dedicata azione investigativa, i finanzieri scoprivano che un noto negozio di giocattoli metteva in commercio, confondendoli fra gli articoli genuini, anche 1.658 giocattoli apparentemente normali, ma in realtà contraffatti e, perciò, subito sequestrati penalmente.

Si trattava, appunto, di copie prodotte e importate dalla Cina – peraltro a prima vista ben riprodotte – di svariati giocattoli, che oltre ad avere apparentemente le caratteristiche estetiche di quelli “veri”, riportavano anche notori marchi di fabbrica falsificati.

Detti giocattoli, in violazione delle normative vigenti, erano anche privi di adeguate istruzioni d’uso e le poche indicazioni presenti sulle confezioni non erano in lingua italiana.

L’analisi della documentazione acquisita dai finanzieri consentiva di individuare con immediatezza il fornitore dei giocattoli contraffatti, che aveva sede nella provincia di Cosenza.

In prosecuzione dell’attività di polizia giudiziaria, i “baschi verdi” si recavano subito presso il grossista fornitore dei giocattoli falsi, al fine di reperire eventuali ulteriori quantitativi.

L’attività ispettiva permetteva di individuare e sottoporre a sequestro penale ulteriori 28.554 giocattoli, aventi le stesse caratteristiche illecite di quelli già individuati in Lamezia Terme.

Il titolare della ditta, che peraltro era gravato anche da precedenti specifici, veniva anch’egli denunciato, a piede libero, alla competente procura della repubblica, per importazione e commercializzazione di giocattoli recanti marchi di fabbrica falsi.

Si rimarca ancora una volta che l’acquisto di un giocattolo contraffatto, a fronte di un vantaggio economico – peraltro spesso esiguo -, può mettere in serio pericolo la salute dei bambini: basti considerare che le sostanze di cui sono composti sono sconosciute e prive di ogni controllo e test preventivo e successivo alla produzione.

Detti prodotti illeciti potrebbero essere, quindi, non solo qualitativamente molto inferiori al previsto, ma addirittura fortemente nocivi per l’integrità fisica e la salute di chi li adopera, specie se in età infantile.

Pubblicato in Lamezia Terme

L’Associazione “Cantiere Laboratorio”, impegnata nella diffusione di una cultura per la politica e la formazione di una classe dirigente, plaude per i contenuti politici, sociali e valoriali del “Manifesto-Appello” alla Città diffuso nei giorni scorsi da “Fratelli d’Italia” A.N.di Lamezia Terme, Partito guidato da Rosario Aversa.

“La politica come esercizio per il bene comune, il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, la famiglia fondata sull’unione uomo-donna, libertà di educazione, difesa della cultura e delle radici cristiane” trovano la condivisione, piena e totale di “Cantiere Laboratorio”.

Prendiamo atto, senza che il fatto susciti in noi sorpresa alcuna, della sordità del mondo politico partitico in generale, di fronte all’invito a cambiare rotta, invertire la tendenza di una politica ormai senz’anima perchè non parte dall’uomo e dalle sue istanze.

La politica è in crisi perché è l’uomo ad essere in crisi, ha perso il suo slancio ideale, si è chiuso nel suo egoismo, nel suo interesse personale, non si riconosce in un’appartenenza, ha perso il senso della comunità dove la solidarietà non è una parola vuota, svalutata e inflazionata, ma piena di contenuti, di valori; è la solidarietà vissuta, che non fa rumore perché manifestata nel silenzio, come si deve, che ti fa guardare con occhi diversi l’altro e i suoi bisogni e fare di tutto per soddisfarli.

Questa classe politica è lontana un abisso dai problemi del prossimo. Si preferisce la “calma piatta” perché non si ha più nulla da dire alla città di Lamezia, tante sono state le promesse che all’illusione iniziale è seguita la consapevolezza dell’inganno perpetrato e i problemi rimasti insoluti, ma, imperterriti, uomini e partiti procedono nella logica di sempre che tanto male ha fatto a Lamezia.

In questa macabra prospettiva, non ci meravigliamo certo delle beghe, degli accordi sottobanco, delle stupide strategie per alzare la posta, il prezzo di un appoggio, e i temporeggiamenti e i silenzi preludono nuovi assetti politici, nuovi salti della quaglia tramutati ora, nel salto del “canguro” verso nuovi lidi dove aleggia la stessa putrida aria di marciume insopportabile, quella di nuove promesse, nuove poltrone da occupare, nuovi incarichi da ricevere. E’ questa la politica che deve governare la città?

In questo scenario, solo una voce si è alzata, quella del consigliere e capogruppo di Forza Italia, avv. Armando Chirumbolo che, con coraggio, chiarezza ed onestà intellettuale, tra l’altro, ha apprezzato e condiviso l’appello di Fratelli d’Italia in una prospettiva di novità e rinnovamento dell’agire politico per poter vincere elettoralmente e risolvere i drammatici problemi della Città. Ci chiediamo che fine abbiano fatto tutti gli altri!

                                                                Associazione Cantiere Laboratorio

Pubblicato in Lamezia Terme

Lamezia Terme. Una grande, una bella iniziativa ieri sera a Lamezia Terme. Mi è dispiaciuto per le tante, troppe persone che non sono riuscite ad entrare in sala e sono rimaste nella hall del Grand Hotel Lamezia.

 

Abbiamo presentato il libro di Angela Napoli “L’Antimafia dei Fatti”, pubblicato da Falco, un editore bravo, onesto e coraggioso di Cosenza. Una manifestazione molto partecipata, grande attenzione da parte di tutti.

Con Angela Napoli, Paolo Pollichieni, il professor Giorgio Lo Feudo e Michele Falco. Nella sala gremita, tantissimi i testimoni di giustizia, tanti cittadini venuti anche da fuori Lamezia, tante persone di buona volontà. Nello scrivere il libro, abbiamo pensato proprio a tutti loro.

Ed a tutti loro abbiamo pensato ieri sera. Non riesco a citare tutti, perché sicuramente dimenticherei qualcuno. Ma spero che i presenti si riconoscano in queste mie parole. Ovviamente c’era Risveglio Ideale al gran completo, l’Associazione fondata da Angela Napoli e di cui abbiamo scritto nell’ultimo capitolo del libro.

I nostri interventi sono stati tutti veloci, diretti, nessuno di noi si è parlato addosso, ma l’interlocuzione con la sala è stata continua, con tutti ci è bastato lo scambio di uno sguardo per capirci bene tra noi. E come ci siamo capiti bene! E’ prevalso, ieri sera, il Noi progettuale, il contrario esatto dell’Io narcisistico che dilaga in tante pieghe della società.

Questo libro è un punto di arrivo di un lungo percorso, caratterizzato dall’impegno di Angela Napoli nelle Istituzioni e nei territori della Calabria e non solo. Ma il libro è anche un punto di ripartenza per estendere la nostra rete di rapporti, per continuare a costruire percorsi per la Legalità e la Giustizia, una mission alla quale Angela Napoli ha dedicato la sua vita, come si legge nella quarta di copertina e come lei stessa ha ribadito ieri sera: “un impegno che continua e si rafforza con il contributo di tutti”.

Questo è un libro d’Amore: per la Calabria, per l’Italia, per l’Europa.

E’ un libro che segna la differenza tra l’antimafia parolaia, di parata e inconcludente e l’Antimafia dei fatti, come recita il titolo e non solo. Nel libro ci sono pezzi di vita di Angela Napoli e di quanti sono stati dalla parte giusta, con la schiena dritta, come i testimoni di giustizia presenti in sala. Ma per fare l’Antimafia dei fatti, occorre anche saper fare Politica con la P maiuscola, una Politica fondata sull’Etica, perché l’Etica libera la bellezza (don Luigi Ciotti), contro la bruttezza delle mafie, della corruzione, del malaffare e della malapolitica. Nella nostra mentalità inclusiva delle persone di buona volontà, indipendentemente da dove siano collocate negli schieramenti politici attuali, è al tempo stesso importante marcare le differenze, che non vanno mai dimenticate. Una singola persona ha un problema? Una comunità ha un problema?

“Sortirne da soli è l’egoismo, sortirne insieme è la Politica” (don Lorenzo Milani).

Una vita per la Legalità e la Giustizia quella di Angela Napoli, senza dimenticare la giustizia sociale, in un quadro di crisi economica strutturale con tasso di disoccupazione balzato al 13,2 per cento, mentre vola al 43,3 per cento quello della disoccupazione giovanile. “La storia della distribuzione delle ricchezze è sempre una storia profondamente politica, che non si esaurisce nell’individuazione dei meccanismi puramente economici”, scrive Thomas Piketty nel suo capolavoro “Il Capitale nel XXI Secolo”, un libro che studia e dà soluzioni al tema delle diseguaglianze, un saggio di 950 pagine che è diventato un best sellers. Attendiamo il 5 dicembre quando il Censis presenterà il 48° Rapporto sullo stato sociale del Paese. Vedremo e valuteremo.

L’Antimafia dei Fatti tiene conto anche dei contesti in cui deve svilupparsi l’azione di contrasto alle mafie, che, proprio sul terreno economico drenano risorse a loro vantaggio e a discapito dell’economia legale e dei territori, non solo del Sud. Angela Napoli ha ricordato qual è il nostro metodo, quello di denunciare e di fare nomi e cognomi, proprio come abbiamo fatto in questo libro, ma c’è una bussola che ci guida: rigorosi nell’analisi, rigorosi nei principi, consapevoli delle difficoltà, ma con indicazioni di prospettiva e di speranza racchiuse in due nostri “storici” motti: “Andiamo Avanti!” e “Le mafie sono ancora forti, ma si possono battere”, come si può leggere nella quarta di copertina.

La serata di Lamezia Terme è stata tutto questo, una ripartenza verso obiettivi più avanzati, un rafforzamento di legami con le persone di buona volontà, visto che in questi anni – ha ricordato Angela Napoli – abbiamo collezionato anche delusioni e amarezze. Ci sono stati momenti nei quali ci siamo girati e abbiamo visto che dietro di noi non c’era più nessuno.
La serata di Lamezia è stata anche il racconto divertente delle fasi di lavorazione del libro: l’impegno, la raccolta e la lavorazione di tanti materiali, la concentrazione per fare di più e meglio, l’ansia di essere in ritardo, il ritmo a volte forsennato per rispettare le scadenze che ci eravamo dati. In tante parti il libro è sotto forma di intervista. Nel lavorare le risposte che mi giungevano da Angela Napoli, ho fatto una constatazione che ho voluto condividere con i presenti: Angela Napoli è non solo una professoressa di Matematica e Preside, è non solo una politica e parlamentare, ma anche un’ottima giornalista. L’abbraccio affettuoso delle tante persone che sono state con noi a Lamezia ieri sera ci dà la forza di andare avanti. Il libro c’è ed è una bella realtà. Ci domandavamo, nel corso della lavorazione: “Manca qualcosa? Potevamo fare di più?” Mi consola un vecchio motto e insegnamento di un grande giornalista, Luigi Zoppo, che diceva: “Ricorda, non si può scrivere tutto in una volta”. Abbiamo colto negli occhi di tutti lo sguardo della soddisfazione, della contentezza, accompagnato dall’incoraggiamento ad andare avanti. E faremo proprio così, contenti di aver regalato a Lamezia e alla Calabria una bella serata.

 

Orfeo Notaristefano - scrittore-giornalista e curatore del libro "l'Antimafia dei Fatti" di Angela Napoli

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14 maggio 2014. Operazione Chimera. In manette 26 persone appartenenti alla cosca “Cerra – Torcasio – Gualtieri”.

28 ottobre 2014 . Operazione Chimera Due . In manette “altre” 18 persone, sempre della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.

Ad eseguire gli arresti il Nucleo investigativo dei carabinieri di Catanzaro, insieme alla Compagnia di Lamezia Terme.

16 le ordinanze di custodia cautelare in carcere

Una l’ordinanza di arresti domiciliari

Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla commissione di estorsioni a danno di imprenditori e commercianti dell'area lametina, nonché all'illegale porto e detenzione di armi.

A finire in carcere esponenti di spicco della cosca, Cerra-Torcasio-Gualtieri, quali Pasquale Torcasio 45 anni e Cesare Gualtieri, 36 anni, ed inoltre vari componenti del gruppo di fuoco dell'omonima cosca.

L'indagine costituisce il prosieguo dell'operazione "Chimera" del maggio scorso e si è sviluppata grazie alla collaborazione di vari imprenditori.

Un ulteriore provvedimento in carcere è stato eseguito dalla Dia di Catanzaro.

I dettagli completi si avranno nella conferenza stampa convocata a Catanzaro per le ore 11, 30 presso il Comando provinciale dei carabinieri

Pubblicato in Lamezia Terme

aereoI protocolli di sicurezza a terra sono scattati in seguito a una telefonata arrivata allo scalo calabrese subito dopo il decollo alle 21.20. Passeggeri e bagagli sono stati controllati anche all'arrivo

Un falso allarme bomba è scattato nella tarda serata di giovedì a bordo del volo Ryanair FR5903 partito da Lamezia e diretto a Bergamo. Dopo il decollo, avvenuto regolarmente alle 21.20, una telefonata anonima al centralino della Polaria nell'aeroporto calabrese ha segnalato la presenza di un ordigno sull'aereo in volo con 187 passeggeri e sei componenti di equipaggio. All'aeroporto di Orio al Serio è scattato immediatamente il piano antiterrorismo: in particolare sono stati attivati gli specialisti artificieri e antisabotaggio, le squadre cinofile antiesplosivo e il distaccamento aeroportuale dei vigili del fuoco.

Il volo Ryanair - si legge in una nota - "ha proseguito il volo senza disagi per i passeggeri e adottato la normale procedura di avvicinamento alla pista, atterrando alle ore 22.40 e raggiungendo un'area di parcheggio remota a distanza di sicurezza dall'aerostazione. I passeggeri, sbarcati dalle scalette, sono stati sottoposti a controllo supplementare prima di raggiungere la sala riconsegna bagagli e l'uscita. I bagagli da stiva sono stati controllati attraversi i sistemi antiesplosivo".

Il velivolo, fermo e senza persone a bordo, ha subito l'ispezione di bonifica da parte dei nuclei specializzati con il supporto e la presenza dei vigili del fuoco fino alla completa messa in sicurezza, una volta accertata l'infondatezza della minaccia.

FONTE :

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/09/05/news/aerei_allarme_bomba_sul_volo_ryanair_lamezia-terme_orio_in_allerta_nessun_ordigno_a_bordo-95054554/

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Un litigio apparentemente per futili motivi, frase che non lascia capire affatto le ragioni di un fatto grave quale è un accoltellamento.

Il contesto è quello delle le palazzine Aterp in via D'Ippolito a Lamezia Terme.

Si tratta di una coppia sposata da 16 anni

Vittima una domma di origini polacche, dell’età di quarant’anni, madre di due bambini.

Autore del fatto il marito Pasquale Gagliardi che è poi scappato di casa

La donna ferita si è recata da sola al Pronto soccorso del locale ospedale civile

I sanitari le hanno riscontrato una ferita al torace.

La prognosi è riservata ma la signora non è in pericolo di vita.

La donna ha sporto denuncia contro il marito.

Ora il marito è ricercato dagli agenti del commissariato della polizia di Stato.

Pubblicato in Lamezia Terme

La Mafia uccide solo estateLa seconda tappa, prevista venerdì 25 luglio, dell’evento “Parliamone” organizzato dall’Associazione “Risveglio Ideale”.
Interverrà al dibattito alla fine del film Salvatore Borsellino (fratello del giudice Paolo) “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.” (Paolo Borsellino)

Al via anche la seconda tappa del cineforum itinerante “PARLIAMONE” organizzato dall’Associazione “RISVEGLIO IDEALE” che continuando a seguire un percorso tematico incentrato sui contenuti della legalità, ci vedrà presenti in altre realtà regionali. Dopo il primo riuscitissimo dibattito svoltosi a Pizzo Marina lo scorso giugno, questa volta faremo tappa nella storica PIAZZA ITALIA di S. EUFEMIA LAMEZIA.

Il prossimo 25 luglio alle ore 20 dopo la proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate”, per la prima volta proposto a Lamezia Terme, seguirà un dibattito che coinvolgerà il pubblico presente. Il film, interpretato è diretto da Pierfrancesco Diliberto, più noto come PIF, è una commedia drammatica che attraverso i ricordi d’infanzia del protagonista, ricostruisce in toni spesso paradossali e ironici, una sanguinosa stagione dell’attività criminale di Cosa Nostra a Palermo dagli anni ottanta fino ai giorni nostri. ll film racconta la vicenda di Arturo, giovane giornalista che narra in maniera del tutto originale i fatti di mafia che hanno punteggiato la sua vita fin dall'infanzia ed esplosi nella sanguinosa stagione stragista. La sua è una storia scomoda perché chiama in causa responsabilità collettive che costringono a interrogarsi sull’identità culturale del Paese, sul suo passato e sul suo futuro, rappresentando la mafia senza indulgenze celebrative. Scegliendo come protagonista un ragazzino che coltiva sogni e speranze, e che imparerà a sottrarsi alle regole della criminalità, il film ci ricorda che ribellarsi alla mafia si può sentendosi erede e portatore di quei valori sani per cui i veri eroi hanno combattuto sacrificando la propria vita.

Anche questa volta il dibattito che emergerà dopo la proiezione del film, vorrà riflettere proprio sulla possibilità che ciò possa realizzarsi. Interverranno al dibattito il dott. Salvatore BORSELLINO, fratello del giudice Paolo, ucciso a Palermo nella strage di mafia del 1992 e promotore del “Movimento delle Agende Rosse”, l’on. Angela NAPOLI, Presidente di Risveglio Ideale e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, il professore Giorgio LO FEUDO, docente di Filosofia del linguaggio e semiotica del testo presso l’Università della Calabria, il dott. Luciano REGOLO, direttore de L’Ora siamo noi. Moderatore d’eccezione per questa seconda tappa di PARLIAMONE, il Direttore del Corriere della Calabria, dott. Paolo POLLICHIENI.

 

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coreca 4Scherziamo, ovviamente. Non c’è stata alcuna partita.

Ci riferiamo al fatto che qui da noi in Calabria dove un posto di lavoro è un “tredici”, ancora più dopo che certa politica statalista e regionalista non riesce più a dare posti di lavoro, nemmeno con il vecchio trucco della assunzione precarietà poi da stabilizzare, qui in Calabria attecchisce ancora il vizio di offrire soluzioni a pagamento anche per i concorsi.

E’ di questi giorni l’arresto da parte della Guardia di Finanza di un “ Falso maresciallo comandante della guardia di finanza” che prometteva di arruolare giovani proprio nel corpo della GdF.

Un arresto nato da una indagine partita da quando una delle vittima del falso maresciallo si è recata presso una caserma della guardia di finanza di Lamezia Terme, per avvisare i militari "colleghi" che, a breve, avrebbe fatto servizio assieme a loro e per avere ulteriori informazioni su quando e come dovesse presentarsi per l'incorporazione.

Superato lo stupore, i finanzieri hanno fatto scattare le indagini accertando che si trattava di un giovane finito nel raggiro del falso maresciallo il quale, manifestando inesistenti "conoscenze importanti", gli aveva prospettato il reclutamento nella guardia di finanza in cambio di 3.000 euro.

Si tratta di xxx xxxxx, xx anni, il quale, grazie ad una minimale conoscenza di alcune procedure concorsuali della guardia di finanza, arricchite da fantasia, riusciva a ingannare puntualmente le persone circuite.

Esattamente un anno a Rende fa veniva fermato anche un “Falso colonnello della Guardia di Finanza”, che girava in divisa con un falso tesserino del Dipartimento interno di sicurezza rilasciato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e che ha anche dichiarato di essere un esponente dei servizi segreti, e che ,poi, altro non era che Gerardo Carnevale di 48 anni, responsabile a palazzo campanella della struttura pubblica che supportava il consigliere regionale Carlo Guccione del PD, il quale cedendo dalle nuvole ebbe a dichiarare: «Conosco Carnevale da molto tempo, abbiamo una lunga militanza comune nel partito e mai mi sarei aspettato una cosa del genere».

Ed infine: «Da garantista non posso che augurarmi che la giustizia faccia il suo corso e che Carnevale riesca a spiegare i contorni dell'incredibile vicenda che lo ha visto protagonista. So che sta da tempo attraversando un periodo di grande difficoltà personale perciò non posso che esprimergli vicinanza umana».

Pur essendo semplice finto maresciallo e non colonnello , e forse anche per questo, ci auguriamo che anche Bonaddio “riesca a spiegare i contorni di questa incredibile vicenda”.

E comunque in tutti i casi rivolgersi sempre alla più vicina caserma della Guardia di Finanza!

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Piano, piano la rete della magistratura si spande sugli spacciatori di stupefacenti.

Stanotte a Lamezia Terme dove i carabinieri sotto il governo del comandante Vincelli, hanno eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica nell’ambito di un'operazione denominata “Veleno”.

Smantellata una capillare rete dello spaccio di droga in città.

Ecco cosa ha detto il procuratore Prestinenzi:

“Vorrei innanzitutto precisare che con l’operazione odierna sono complessivamente 18 le persone indagate. Tra queste, una è anche accusata di evasione e un’altra deve risponde di violazione degli obblighi relativi alla sorveglianza speciale. Nello specifico si tratta di 17 misure cautelari, di cui 6 persone sono state tradotte in carcere, altre 9 sono state poste agli arresti domiciliari mentre ad altre 2 persone è stato prescritto l’obbligo di dimora. Nell’operazione di oggi, inoltre, 3 persone non sono ancora state assicurate alla giustizia in quanto irreperibili e, tra queste, una è di Catanzaro. Le indagini condotte dall’Arma dei carabinieri hanno svelato che la rete dello spaccio godeva di legami di un certo livello, ma non esistono comunque prove dirette di collusione con le cosche lametine. Di certo le persone arrestate hanno tutte precedenti penali specifici a vario titolo. Quello che mi preme sottolineare è il ruolo avuto dalle intercettazioni per svelare questa rete di spaccio. Nelle conversazioni si parla di droga con nomi specifici quali la “nera”, la “bianca” o il classico “fumo”. Si tratta di intercettazioni in cui sono presenti conversazioni sia di carattere “autoaccusatorio che “eteroaccusatorio” in cui si fa riferimento a terzi. Per questi ultimi si è proceduto a verifica con osservazioni, appostamenti, perquisizioni che hanno portato, in alcuni casi, anche al sequestro di sostanze così come avvenuto in precedenza per quattro tra le persone che erano già stati arrestati in flagranza. Possiamo dire che la prova delle intercettazioni è più che sufficiente in quanto quello che gli inquirenti hanno avuto modo di ascoltare è do grado molto elevato. Le captazioni sono dunque attendibili anche perché le parti in causa, quando si trovavano in conversazione tra loro, parlavano spontaneamente senza la consapevolezza di essere ascoltati. Tutto questo ci fa dire che le intercettazioni non sono inficiati da alcuna millanteria”.

Ed ecco cosa ha detto il colonnello Ugo Cantoni “Questa nostra attività di oggi dà supporto ad una situazione grave e spesso sottovalutata come lo spaccio di sostanze stupefacente di cui sono vittime i giovani e giovanissimi. Non bisogna mai abbassare la guardia e sottovalutare questo problema perché chi vende stupefacenti in mezzo ai giovani fa un danno enorme”.

Infine la dichiarazione del Comandante Fabio Vincelli: “Questa nostra operazione scaturisce dalla profonda conoscenza del territorio di Lamezia da parte degli uomini del comando stazione di Lamezia con il supporto di quelli del comando provinciale e rientra nella nostra costante attività ed impegno sul fronte della lotta allo spaccio degli stupefacenti. Tra gli arrestati ci sono personaggi visti e rivisti che rappresentano punto di riferimento sul territorio cittadino per quanto riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono personaggi sui quali abbiamo acquisito diversi elementi e sui quali i militari di Stazione e Compagnia hanno sacrificato e messo a disposizione diverso tempo. Nello specifico, posso dire che l’attività nasce da un piccolo riscontro effettuato nel 2011 ma tecnicamente, abbiamo avviato le indagini dal novembre 2012 con tutta una serie di ulteriori riscontri e servizi di osservazione per completare il quadro che già avevamo su queste persone”.

I nomi degli arrestati

- in carcere :

• BUFFONE Giuseppe, nato a Lamezia Terme

• CARUSO Pietro, nato a Lamezia Terme

• FRANCESCHI Rosario, nato a Nicastro

• FRANCESCHI Concetto, nato a Nicastro

• PAOLA Antonio, nato a Nicastro

-agli arresti domiciliari :

• MAZZEI Tommaso, nato a Lamezia Terme

• FRANCESCHI Antonio,

• PAGLIUSO Vincenzo, nato a Lamezia Terme

• NERO Antonio, nato a Lamezia Terme

• FIORINO Domenico, nato a Lamezia Terme

• MORELLO Tiziano, nato a Lamezia Terme

• COSENTINO Pierpaolo, nato a Lamezia Terme

• COSTANTINO Giuseppe, nato a Lamezia Terme

. con obbligo di dimora nel Comune di residenza a carico di:

• MANIACI Luca, nato a Carini

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I carabinieri di Lamezia Terme, insieme a tecnici Enel, hanno compiuto una serie di controlli in esercizi commerciali per accertare eventuali furti di energia elettrica.

Al termine dei controlli sono stati arrestati e posti ai domiciliari i titolari di una pizzeria, di un pub e di un bar.

I tre avevano apposto un magnete artigianale, acquistato su internet, sopra al contatore Enel alterando il consumo e facendolo risultare minore rispetto a quello reale. (ANSA).

Ci siamo chiesti: possibile che i carabinieri ed i tecnici dell’Enel vadano a colpo sicuro?

È di tutta evidenza quanto sia logico e possibile.

Basta un software che valuti i consumi medi di una attività del genere e li confronti con i consumi reali

Dove la forbice crea sospetti si interviene.

E per lo più a colpo sicuro!

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