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Decine e decine di donne sul lungomare .

Oggi pomeriggio.

Tutte con la maglietta gialla della occasione.

Sulla maglietta la scritta “mamme per le mamme 18”.

Insieme alle mamme diversi bambini.

Ed anche qualche uomo.

 

Alcuni di loro indossavano la maglietta gialla.

Musica a palla, canzoni e ballo.

Balli che trascinavano tutti, anche le donne non di Amantea che si trovavano a passeggiare sul lungomare investito da un sole caldissimo.

E di fronte una spiaggia piena di bagnanti.

Oggi 13 maggio è scoppiata l’estate.

Uno solo in silenzio.

Il bellissimo, dolcissimo cagnolino di Floriano.

Al collo il suo messaggio : “ Cerco una mamma” scritto dentro un cuore.

Chissà se la avrà trovato?.

Se dovesse esserci una mamma per il cagnolino rivolgetevi a Floriano.

Grazie.

Il lungomare si insabbia ad ogni mareggiata.

Ebbè! Mica si poteva fare in montagna il lungomare!

La ciclopedonale si insabbia ad ogni mareggiata.

Ebbè! La ciclopedonale vista mare è sicuramente più bella di quella nascosta dal rilevato ferroviario!

Il porto si insabbia ad ogni mareggiata

Ebbè! Mica si poteva fare in montagna il porto!.

E’ la natura! Non è colpa di nessuno.

Ci sta! Siamo un paese in cui non ci sono colpe e comunque se ci sono non sono di nessuno.

D’altro canto chi non ha coperto un amico che ha sbagliato? Magari minimizzando le sue colpe, le sue responsabilità. E poi giustificarsi dicendo che “E’ un amico” od anche “E’ uno di noi!”

E poi coprire non è necessariamente un fatto negativo. E’ un atto di difesa amichevole, un atto di amicizia. Che male c’è se si impedisce che qualcosa venga visto. Dove è scritto che la verità è un diritto?

Mica è un fatto pubblico!

Ed inoltre quanti di noi vedendo qualcosa che può creare problemi non è istintivamente portato a tirare la testa indietro per non essere visto mentre vede!

E magari anche chiudere il balcone o la finestra, se non spegnere la luce!

Forse non si tratta di omertà, quella che si trova sempre in un paese mafioso o ‘ndranghetista. Ma quando?

Semmai si tratta di semplice discrezione, di riserbo. O no?

Certo che non sempre l’insabbiamento deriva dalle mareggiate.

La natura ci mostra come esempio lo struzzo che infila la testa nella sabbia per cercare alimento.

Infatti quella che lo struzzo sia un animale particolarmente pauroso, che in caso di pericolo nasconde la testa sotto la sabbia, nella speranza di non essere visto, è soltanto una diceria.

E può essere una diceria anche la affermazione che una persona che fa finta di non vedere i problemi per cercare di evitarli e per non assumersi così le proprie responsabilità.

Certo che se tutto venisse coperto, insabbiato non sapremmo più niente.

Forse, ma dico forse, non si può parlare di riservatezza nel caso delle cose pubbliche, di quelle, cioè, che sono di tutti, di quelle che ci appartengono, di quelle che si traducono in tributi e tasse, od in mancati o ridotti servizi.

Quello che mi offende è la contraffazione della verità. Quello che avviene quando si falsifica, trasforma, ritocca, altera, manipola la verità.

O quando si omette di dirla ben sapendola ed essendone richiesti.

Falsificare, trasformare, ritoccare, alterare, manipolare la verità non offende le persone oneste, forse nasconde quelle disoneste.

Ma è un nascondimento come quello dello struzzo! Inutile. Anche lui dovrà tirare fuori la testa a la verità emergerà !

Pubblicato in Campora San Giovanni

Come riceviamo pubblichiamo:

“Questa è la situazione incresciosa del lungomare di Amantea nell'area dei giochi per i bimbi. Prima che un bambino si faccia seriamente male, mi chiedo come mai il comune non è intervenuto? Forse non si vede che le altalene sono rotte e che non sono assolutamente idonei e sicuri, anzi, sono parecchio pericolosi?

Il tutto ovviamente l'ho segnalato alla Polizia Municipale rispondendo che sarebbero intervenuti per transennare con del nastro i giochi pericolosi e che lo avrebbero segnalato al servizio manutentivo.

I problemi che volevo esporre sono questi:

– I giochi non coprono i requisiti di sicurezza generali;

– Non viene fatta una regolare manutenzione;

– Non sono conformi alle norme tecniche di sicurezza EN1177 e UNI11123:2004 ed EN1176;

– Non esiste recinzione e, oltretutto, i cani lasciano i loro escrementi nelle vicinanze (quando non sopra) dei giochi;

– Non esistono info sui numeri utili per interventi sulle attrezzature e di pronto soccorso;

– Le superfici non sino idonee ad assorbire l’impatto di eventuali cadute e la pavimentazione non ha una sicurezza anitrauma (polyshock);

– I giochi hanno parti mancanti rotte ed o usurate;

– Le altalene hanno ganci di attacco alle sospensioni, alla struttura e al sedile non regolari e non ci sono ganci di chiusura a sedile;

– I bulloni di tutti i giochi non sono protetti.

Ora mi chiedo ma possibile che non se ne siano accorti prima?

Un Padre Marco Taruffi”

Pubblicato in Politica

Qualsiasi Stato esiste nella misura in cui per organizzare la propria società si avvale di leggi alle quali deve obbedire anche lui.

 

Si può anche contestare la burocrazia che di queste leggi impone il rispetto, ma senza di esse sarebbe il caos, l’anarchia.

Un po’ quello che si verificava sul lungomare dove decine di ambulanti abusivi esponevano e vendevano i loro prodotti su bancarelle improvvisate.

 

Una situazione che è stata spesso tollerata senza che si intervenisse con decisione.

Ma oggi la carenza di turisti ed anche solo di frequentatori della città, in un contesto economico difficile, uniti ad una rete commerciale ridondante rispetto ai clienti, ha determinato le prime forti reazioni.

E se in passato gli ambulanti senza licenza ed autorizzazione sono stati mandati via qualche volta dalla Guardia di Finanza , qualche altra volta dalla Guardia Costiera ( ricordiamo che il lungomare insiste su area demaniale), nei giorni scorsi questa operazione è stata compiuta da due soli Vigili Urbani.

 

 

A loro per nostro tramite il bravo ed i ringraziamenti dei commercianti a posto fisso che avevano contestato la presenza degli abusivi.

La vicenda ha dato la stura a difficoltà di conciliazione tra gli stessi amministratori, alcuni dei quali non vogliono aprire o confermare mercatini ambulanti a tutto danno dei commercianti a posto fisso , mentre altri sono collocati dalla parte opposta.

 

Visto che si tratta di una decisione che appartiene al consiglio comunale e che comunque deve essere preceduta da una analisi economica locale, è utile le parti trovino conciliazione nella massima assise politica.

Il mestiere di giornalista e perfino quello di blogger è realmente difficile, ancora più quando lo si “deve” fare da lontano ed ancora più quando lo si “deve” fare senza sapere le cose.

 

Ci riferiamo all’articolo di quicosenza.it, rilanciato anche da cosenzapp.it dal titolo “ Un mare da vergogna .
Ecco come ad Amantea la “fogna” scarica in acqua”

 

Segue poi il seguente testo:

Quello che si vede dalle immagini è chiaro, eloquente e rispondente alle numerose segnalazioni che quotidianamente arrivano alla nostra redazione: il mare è una fogna.

 

AMANTEA (CS) – Il video inviato da un utente è stato girato oggi, intorno alle18.00.

La zona è quella di Santa Maria, ad Amantea,dove in un attimo, turisti e bagnanti hanno visto (e sentito) arrivare uno scroscio d’acqua di colore marrone scendere come una cascata da un canale, e scaricare direttamente in mare.

 

“E’ arrivato così, all’improvviso e puzzava da fare paura” hanno raccontato …

 

Ora tutte le amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi 20-30 anni ad Amantea hanno detto che quella è acqua piovana che viene raccolta in una grande vasca posta all’incrocio di Via Baldacchini ed il lungomare realizzata proprio per non far finire le acque piovane di via Baldacchini direttamente a mare.

Il trucco usato fu quello di realizzare un canalone sottostante il lungomare per scaricare le acque alla fine del lungomare stesso

Ma si è sempre sostenuto che nella grande vasca non confluiva fogna.

Si è sempre sostenuto cioè che al più si trattava di acqua piovana sporca per il dilavamento delle strade.

Ma ora il filmato e l’articolo parlano chiaramente di fogna e danno di Amantea e del suo mare una immagine fortemente e gravemente negativa

Così la nuova amministrazione può fare solo due cose .

O porta in giudizio QuiCosenza.it od abbozza e riconosce che si tratta davvero di fogna

Comunque sia non sarà un bella pubblicità per la cittadina.

 

 

Parliamo di Domenico Meli, pensionato, che giovedì 6 luglio, alle 8.00 circa del Mattino, è rimasto coinvolto in un incidente sul lungomare.

 

Il pensionato amanteano era solito andare in bicicletta sul lungomare.

Lo aveva fatto anche quella mattina senza sospettare che di lì poco sarebbe stato investito da una auto che era sbandata per evitare un incidente con un’altra auto la cui autista gli aveva improvvisamente aperto lo sportello.

 

Un incidente quasi incredibile nella sua versione.

Ma si sa che è la morte che sceglie e noi piccoli uomini siamo indifesi dinanzi a “LEI”.

E così 10 giorni dopo, ieri 15 luglio, il buon Domenico non le ha resistito.

I funerali dovevano essere fatti oggi.

 

Così dicevano i manifesti mortuari.

Ma poi i manifesti sono stati coperti con un foglio bianco.

 

E si è saputo che la magistratura ha disposto accertamenti per sapere se la morte del Meli sia dipesa dall’incidente o sia intervenuta per altre ragioni.

Pubblicato in Primo Piano

Erano le 08.00 circa di stamattina quando le sirene hanno cominciato a suonare.

 

Sia quelle del 118 che quelle delle Forze dell’ordine.

Ambedue dirette verso il lungomare, lato sud.

Lo sportello di un’auto si apre all’improvviso.

 

Un autista che sopravveniva per evitare l’urto ha sterzato verso sinistra per fermarsi poi grazie ad un albero .

Vedi foto 2.

 

In questa corsa è stato travolto un anziano in bicicletta.

Vedi foto 1.

 

Sembra che procedesse contro senso.

L’anziano è stato ricoverato.

Nessun danno , a quanto pare, all’investitore.

 

La sua auto è rimasta danneggiata.

Nel tratto di lungomare i parcheggi sono sia a destra che a sinistra.

E’ facile così se non si cammina la centro strada che la apertura di uno sportello possa determinare questo tipo di incidenti.

Prima di aprire lo sportello occorre però accertarsi che non sopravvenga nessuno.

 

Il Codice della Strada dovremmo ristudiarlo tutti.

Approfonditamente.

E qualche contravvenzione mirata in più non guasterebbe!

Un amico ha letto il nostro incipit “Noi governiamo la città, l’amico Giacco pensi a governare il partito!” ( la gente , per fortuna, legge di tutto) e ci ha inviato la seguente foto che ritrae una pericolosa buca sul lungomare di Campora San Giovanni.

L’ intenzione dell’amico camporese era, ed è, quella di segnalare che quando si afferma “noi governiamo la città” e poi ci si dimentica di chiudere una buca pericolosa nella quale potrebbe cadere chi usa il marciapiede del lungomare camporese , ci si può trovare ad essere smentiti dai fatti.

Certo non vogliamo dare colpa al sindaco di un fatto del genere ma se poi si fa una festa per portare in una scuola un defibrillatore donato dall’associazione di volontariato, “Emilio Bruno” ( le artefici sono le sorelle, Enza e Emanuela Bruno) e si viene a sapere che erano presenti ben 2 assessori ( Emma Pati (istruzione), Gianluca Cannata( lavori pubblici), e la presidente del consiglio Linda Morelli, viene da chiedersi come sia possibile che nessuno di questi tre amministratori abbia avvertito la sensibilità di farsi un giro nel paese per vedere in che condizioni versa.

Peraltro Vigili a Campora San Giovanni non se ne vedono e comunque essendo in pochi sono costretti a camminare in auto senza poter cogliere certi aspetti della città che invece non sfuggono ai cittadini attenti e sensibili.

Meno male che siamo a fine settembre e che il lungomare è poco praticato, ma la questione non puo’ risolversi in un problema di frequenza percentuale.

Come non ricordare quanto successo pochi giorni fa a mauro Suriano con la bici?.

Governare significa soprattutto camminare il paese e parlare con la gente.

Le foto ed i selfie lasciamoli ai ragazzini innamorati di se!.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Paola aggiunge un altro trofeo alla sua estate 2016.

La serata finale di Miss Italia Calabria 2016.

Miss Calabria 2016 è Cristina Alfano.

 

Sarà lei a rappresentare la nostra regione alle finali nazionali di Miss Italia il prossimo 10 settembre a Jesolo.

Cristina Alfano di Corigliano (Cs), 19 anni, 1.77 cm, occhi nocciola e capelli castani.

E’ all’ultimo anno del Liceo Scientifico. “Sono felice di aver conquistato la corona. Ancora non ho le idee chiare ma mi piacerebbe provare ad entrare nel mondo dello spettacolo – afferma sorridendo – amo lo sport e vado spesso in palestra”.

Ha deciso di partecipare a Miss Italia perché è sempre stato il suo desiderio:”Fin da piccola speravo di partecipare. E’ il mio sogno e i sogni vanno portati avanti. Ora, sono pronta per Jesolo e ce la metterò tutta”.

Ben 6 le fasce aggiudicate:

prima classificata Cristina Alfano (Miss Calabria 2016);

seconda classificata Sara Caridi (Miss Rocchetta Bellezza);

terza classificata Vanessa Marrara (Miss Calabria 3°classificata);

quarta classificata Sharon Loprete (Miss Tricologica)

quinta classificata Manuela Pugliese (Miss Interflora)

sesta classificata Sofia Rania (Miss Dermal Istitute)

Sono state poi presentate le 11 miss (con fasce regionali) che andranno a Jesolo:

· Cristina Alfano(Miss Calabria 2016)

· Sara Caridi (Miss Alpitour Calabria)

· Chiara Benedetto (Miss Equilibra Calabria)

· Ludovica Dito (Miss Sport Lotto Calabria)

· Emma Barbieri (Miss Tricologica Calabria)

· Sharon Loprete (Miss Eleganza J. Ribkoff Calabria)

· Barbara Loscerbo (Miss Selezione Fotografica Calabria)

· Sofia Rania (Miss Cinema Calabria)

· Vanessa Marrara (Miss Rocchetta Bellezza Calabria)

· Manuela Pugliese (Miss Miluna Calabria)

E la Miss Curvy Gaia Parise, tra le 9 miss in tutta Italia, selezionate a Napoli

Le 11 miss voleranno a Jesolo per le selezioni nazionali in attesa della serata finale del 10 settembre che andrà in onda su La7.

Pubblicato in Paola

Amantea, anno zero!

 

C’era un tempo in cui il lungomare era invaso da cacche di cani ed il rischio di calpestarle era quasi una certezza, salvo che non si fosse disposti ad uno slalom continuo ed a saltelli ripetuti.

 

Oggi, invece, il problema è la intransitabilità del marciapiede lato mare, in alcune parti( vedi foto) invaso da moto e bici.

Sono questi che ora ti costringono agli slalom.

 

Per amor del cielo non è che manchino le cacche di cani, ma si vedono meno, nascoste come sono, dalle gomme delle bici.

Particolari problemi sono quelli che incontrano le mamme con le carrozzelle.

Sono mamme che ci invitano a segnalare questo problema che sembra nessuno veda.

 

Lo facciamo suggerendo una diversa attenzione da parte dell’amministrazione.

Lo facciamo chiedendoci perché in presenza di un massiccio uso della bici per andare a mare( un uso da implementare) non si predispongano appositi parcheggi sulla carreggiata e non sul marciapiede.

Lo facciamo segnalando anche alla amministrazione comunale, dopo la realizzazione urgente dei parcheggi, di effettuare una intensa campagna di sensibilizzazione.

 

Lo facciamo segnalando all’amministrazione la opportunità di una ordinanza che regolamenti una situazione oggettivamente non opportuna, eventualmente, valutando la messa in atto di blocchi delle bici e delle moto, similmente ai blocchi delle auto.

Certo che in una città dove mancano tantissimi parcheggi per le auto è veramente ridicolo che manchino anche quelli per le bici.

Ma spesso tutto dipende dalla “assenza” di una amministrazione e dall’organico ridottissimo dei vigili urbani.

Dai! Qualcosa si può fare. Ed educare gli utenti è sempre un fatto positivo.

 

Pubblicato in Politica
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