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ponte-savutoLa recente mareggiata che ha imperversato sul Tirreno calabrese ha offerto la misura del rischio che stiamo correndo. Lidi balneari distrutti, lungomare fortemente danneggiati, spiagge spogliate dalla sabbia, di tutto e di più.  Si avvertono rischi per abitazioni prossime al.mare e per alcuni villaggi turistici. Si avvertono forti rischi per taluni tratti del rilevato ferroviario

 E soprattutto per molti tratti dalla statale 18. Tra i tanti il tratto di Amantea e Falerna. Esiste quindi in rischio più che fondato che Amantea possa restare isolata dai collegamenti con l'aeroporto, con la Sicilia, con gli ospedali di Lamezia e Catanzaro. E la soluzione è sempre la stessa, rifare il Ponte sul savuto. Ma se è così, perchè i sindaci interessati non fanno nulla? Nemmeno protestano? Sono chiusi nel loro guscio come le lumache?

 

Piccoli e grandi ponti . “Tutti una fracoma!”. Guardate un po’!

Beh! I ponti grandi come quelli di Genova possono cadere ed uccidere decine di persone.

Poi ci sono i ponti piccoli, come quello Azzurro sul Catocastro per il quale da tempo è stato limitato il peso dei mezzi in transito e da poco anche invocata la protezione di San Francesco di Paola.

Poi ci sono quali ancora più piccoli come quello di Coreca.

Da questo cadono calcinacci e pezzi di cemento.

Il ferro arrugginisce, si gonfia, spacca il cemento che crolla senza avvertire nessuno che magari stia per passare sotto il ponte medesimo.

E guai a ch vi si trovi sotto per caso.

Né può chiedersi a chi transita sotto il ponte di guardare verso l’alto per capire se stanno cadendo calcinacci.

E tantomeno di portarsi un lungo palo per muoverli prima di passare.

Sono due giorni che i calcinacci sono caduti e non sappiamo che abbiano danneggiato qualche autovettura .

Né sappiamo di un intervento dell’ANAS per la rimozione delle parti pericolanti.

Noi segnaliamo la cosa, chissà che avvenga il miracolo della prima manutenzione.

Pubblicato in Campora San Giovanni

Incontro in Provincia con il presidente Enzo Bruno

Catanzaro. 8 febbraio 2018.

Entro il mese di aprile sarà pubblicato il bando di gara per la ricostruzione del ponte sul fiume Savuto.

 

Il progetto esecutivo dell’opera attesa da dodici anni sarà consegnato venerdì 9 gennaio al responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Floriano Siniscalco: dopo le verifiche tecniche e le procedure previste a norma di legge, il bando di gara sarà pubblicato.

E’ quanto assicurato dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nel corso di una riunione tecnica convocata questa mattina proprio per fare il punto sullo stato dell’arte dopo l’incontro con i sindaci e le associazioni del comprensorio, alla presenza del vice presidente Marziale Battaglia, dell’ingegnere Eugenio Costanzo che si occupa di coordinare i lavori nel comparto di riferimento, e del dirigente di Coldiretti, Giuseppe Ruberto che, in continuo contatto con il presidente Bruno e il vice presidente Marziale, continua a dare voce ai disagi dei cittadini e degli operatori della zona, penalizzati dal quasi decennale crollo dell’importante arteria.

L’importante infrastruttura è stata prima danneggiata dall’alluvione del 2006 e quindi trascinata a valle dall’impeto della piena nel 2008.

C’è da ricordare che la Regione Calabria – ente competente alla messa in sicurezza del fiume - per la ricostruzione del ponte aveva messo a disposizione ingenti risorse, assottigliate nel corso degli anni dai 6 milioni a disposizione nel 2011 fino agli attuali 2 milioni e mezzo attuali.

La Provincia di Catanzaro ha stanziato in bilancio ulteriori cinquecento mila euro, che si aggiungono ai 500 mila euro individuati nei fondi gestiti dalla Protezione civile.

Si arriva, quindi, alla pubblicazione del bando dopo i necessari adempimenti tecnico-amministrativi relativi ad adeguamenti tecnici e strutturali.

“Ho voluto rassicurare il territorio rappresentato dal dirigente di Coldiretti sull’impegno della Provincia nel rispettare il crono programma dettato nei mesi scorsi – ha affermato il presidente Bruno -.

Non ci sono problemi: abbiamo definito gli adempimenti di legge necessari, e proseguiamo senza perdere di vista l’obiettivo di dare risposte concrete ai cittadini che aspettano la ricostruzione del ponte sul Savuto da troppo tempo”.

Un ringraziamento per l’interessamento costante arriva dal dirigente di Coldiretti, Giuseppe Ruberto: “Non ci possiamo più permettere ulteriori ritardi, stiamo subendo enormi disagi e perdite economiche, l’agricoltura e le aziende sono in ginocchio.

Confidiamo nella celerità della Provincia”.

Pubblicato in Basso Tirreno

Comincia il 2018 ed è tempo di auguri.

A chi farli?.

A tutti, evidentemente.

Ma soprattutto a chi ne ha più bisogno.

Per questo cominciamo dai Camporesi e dai Noceresi.

A loro auguriamo che questo nuovo anno porti l’atteso ponte sul Savuto.

Quel ponte che manca da ormai troppi anni.

Una mancanza che è una vergogna per la politica calabrese.

Quella politica che, fatta la doverosa eccezione per pochissimi( tra questi la Ferro e Bruno rispettivamente precedente ed attuale presidente della provincia di Catanzaro), è stata distratta , troppo distratta.

E poi che dire se non ricordare che il ponte romano, dopo 2000 anni, è ancora intatto ed il ponte degli inizi del ventesimo secolo è miseramente crollato.

Che i romani avessero migliori ingegneri?

Mah!

La domanda resterà senza risposta .

Speriamo, invece, che i diritti dei Camporesi e dei Noceresi non restino senza risposta, soprattutto ora che sembra che l’impegno del presidente della provincia di Catanzaro Enzo Bruno ( al quale porgiamo gli auguri) possa giungere a compimento nei primissimi mesi del nuovo anno.

Quello del Savuto non è un ponte normale!

Lo sappiamo bene, visto che permette di coltivare senza troppi problemi i terreni a sud ed a nord del fiume , quei terreni per raggiungere i quali bisogna fare un lungo giro sulla variante della SS18 spesso bloccata dal traffico e di marosi.

Pubblicato in Catanzaro

ponte“In futuro ciascuno avrà 15 minuti di fama” scriveva Andy Warhol nel 1968. Uno slogan che ha funzionato e che tutti hanno cercato nel tempo di metabolizzare a proprio vantaggio, facendo carte false pur di essere noto (compreso rendersi ridicoli e/o volgari) e raggiungere il proprio agognato quarto d’ora di gloria anche a distanza utilizzando “il ponte” della tecnologia moderna dove poter sciorinare la propria bravura con il pretesto fin troppo evidente di essere stato semplicemente citato in uno dei tanti articoli scritti dal sottoscritto in questi ultimi anni. Il desiderio di essere sotto i riflettori, la voglia irrefrenabile di mostrarsi agli altri, il poco comprensibile imperativo di apparire come non si è, o comunque, di voler dimostrare che si è di più, che siamo riusciti a toglierci dal cono d’ombra e siamo diversi. Poi a livello più personale, penso che la voglia di mostrarsi e di essere noti ci sia sempre stata, ora è più amplificata perché c'è più possibilità e necessità di farlo, però credo sia nell'indole dell'uomo il farsi vedere, lasciare una traccia di sé. A volte questa spasmodica voglia di “esserci” e di contare qualcosa porta all’essere ridicolo e alla depressione che è una   patologia dell'umore, in particolare un disturbo dell'umore caratterizzato da un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali, somatici ed affettivi che, nel loro insieme, sono in grado di diminuire in forma lieve o grave il tono dell'umore, compromettendo il "comportamento" di una persona, nonché le sue abilità ad adattarsi alla vita sociale. La depressione non è quindi, come spesso ritenuto, un semplice abbassamento dell'umore, ma un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura sé stessa, gli altri e il mondo esterno. Un tempo la reputazione era soltanto o buona o cattiva, e quando si rischiava una cattiva reputazione (perché si faceva fallimento o perché ci dicevano cornuto) si arrivava a riscattarla col suicidio o col delitto d’onore. Naturalmente tutti aspiravano ad avere una buona reputazione. Ma da tempo il concetto di reputazione ha ceduto il posto a quello di notorietà. Conta essere “riconosciuto” dai propri simili, ma non nel senso del riconoscimento come stima o premio, bensì in quello più banale per cui, vedendoti per strada, gli altri possano dire “guarda, è proprio lui”. Il valore predominante è diventato l’apparire. La società in cui viviamo è impostata su questi ideali, l'apparire, la notorietà, e questo influisce sicuramente sulle persone, anche perché del resto la società è fatta di persone. La nostra società cosa propone in prima linea? Grande fratello, reality vari, amici di Maria de Filippi, Uomini & Donne; tutte cose fatte di telecamere, estetica e notorietà. Quindi essere famosi è un concetto che viene portato così in alto perché è così che al momento vive una gran fetta della società italiana. Quindi sono convinto che sia un bisogno molto umano quello di lasciare qualcosa di sé, ma l'eccesso non mi è gradito, nel senso che non mi piace questa ricerca di notorietà che stiamo vivendo ultimamente, persone che farebbero di tutto pur di apparire, che annullerebbero sé stesse per una mediocre parte in un reality o su un trono della de Filippi. Depersonalizzazione pura, un sacrificio per le luci della ribalta [fossero almeno meritate].

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Primo Piano

ponteLe Amministrazioni Comunali, in quanto non proprietari bensì custodi dei beni comuni, dovrebbero esercitare nei confronti di tali beni un diritto di cura fondato non sul singolo interesse, come nel caso del diritto di proprietà, bensì sull'interesse generale.

Agli amministratori viene chiesto di essere "disinteressati" in quanto dovrebbero andare oltre il diritto di proprietà per prendersi cura di beni che sono di tutti.

In entrambi i casi, si tratterebbe di un'evoluzione quanto mai positiva della specie umana, che dimostrerebbe in tal modo di saper uscire dalla ristretta cerchia familiare e dall'individualismo proprietario per aprirsi al mondo.

Questo porta all’interesse pubblico che è “generale”, cioè di tutti, solo in questo senso: perché tutti, attraverso i meccanismi della rappresentanza politica e attraverso l’esercizio dei diritti di libertà costituzionalmente garantiti, devono avere la possibilità di partecipare alla scelta.

D’altra parte, in un ordinamento democratico ed in una società complessa in cui gli interessi da proteggere sono tanti e fra loro in vario modo confliggenti (ad esempio, l’ambiente e lo sviluppo), questo è l’unico modo per concepire correttamente (dal punto di vista giuridico) l’interesse pubblico. Nell’Ordinamento italiano vige il principio per cui l’interesse “pubblico” (come qui definito), quando è individuato dalle istituzioni legittimate con l’osservanza della Costituzione e del diritto, prevale su qualsiasi altro interesse, “generale” o “non generale” che sia : ad esempio, il Comune che in sede di pianificazione urbanistica decide, nel rispetto delle leggi, in un certo momento e in una certa situazione, di consentire l’edificazione di una vasta area, individua come interesse pubblico (perciò prevalente) l’interesse (di per sé “generale”) allo sviluppo economico sull’interesse (anche questo di per sé “generale”) alla maggiore tutela dell’ambiente.

 

A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

Dopo tale premessa, veniamo alle miserie locali e alla vecchia SS18 ormai parte della rete viaria di Amantea. In località “Catocastro”, a unire le due sponde del fiume che porta lo stesso nome, vi è un ponte in acciaio costruito agli inizi del 1900 che da anni desta preoccupazione nella popolazione che deve attraversarlo. Inoltre, nel 2013 l’Amministrazione comunale riteneva il ponte “di importanza strategica ai fini della protezione civile in quanto rappresenta una via di fuga dal centro Storico”.

Questo faceva spendere alla stessa Amministrazione € 9.997,90 per uno “Studio di vulnerabilità statico/sismica” dello stesso ponte, presentato dall’ing. Clemente Caruso. Non è dato sapere i risultati di tale “indagine”.

Gli unici segni della “campagna di indagini e prove sia in situ che in laboratorio” sono dei solchi profondi che attraversano il sopracitato ponte, e che sono andati a far compagnia ad una cinquantina di buche già presenti per tutto il tragitto e che nel tempo hanno danneggiato decine di macchine. In aggiunta, all’uscita nord del ponte esiste una biforcazione che conduce alla chiesetta di San Giuseppe. Sulla destra di questa strada vi sono delle abitazioni servite da una stradina (via Indipendenza, che però non permette alle auto di raggiungere la seconda delle abitazioni come risulta da una “diffida” formale , presentata, a Giugno del 2016, nella persona del Sindaco da parte del signor Giuseppe Veltri, al fine di far rispettare quanto è nell’interesse di tutti ….di esercitare il sacrosanto diritto all’accesso “ alla propria abitazione”.

Chiaramente ad oggi il ponte è sempre nelle pessime condizioni di sempre e la richiesta-diffida del sig. Veltri rimane e rimarrà lettera morta. Quello che servirebbe a questa Cittadina derisa e umiliata, sarebbe un profondo cambiamento di ‘senso’, non più di segno: intendendo con questo il recupero della più originale, più forte e più grande tradizione che ci appartiene, che appartiene a tutti quei paesi che si affacciano sul grande lago Mediterraneo. Purtroppo, si sta facendo sempre più strada un sentimento di scoramento anche nei più entusiasti delle finalità dello Stato. Vedo negli Amanteani una rinuncia, forse dovuta ad una stanchezza della mente, dello sguardo e del cuore. Una sempre più accentuata sfiducia nella ragione e nella capacità di creare una nuova realtà degna della storia di questo paese.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Sfoglia la margherita e dice:

Farò il ponte sullo Stretto di Messina
Anzi per il momento non lo farò!.
Faccio il ponte sullo Stretto.
No per il momento no!.

 

Faccio il ponte.

No, il ponte non lo faccio.

Faccio il ponte.

No! Non lo faccio.

Si. Lo faccio.

No,no,no. Non lo faccio.

Lo faccio.

Non lo faccio.

Lo faccio.

Non lo faccio.

Lo fò.

Non lo fò.

Lo fò, lo fò.

Non lo fò, non lo fò, non fo fò.

 

Poi si ferma un attimo e dice alla sua ministra: scusa di che stavo parlando?

La ministra lo guarda e dice: perché fa differenza?

No, no-risponde Renzi.

E poi, dubbioso, aggiunge- O si?

Pubblicato in Italia

giggino pellRiceviamo e pubblichiamo.

Una delle ultime novità dell’Amministrazione Comunale, manco a dirlo, e di aver assunto. a costo zero, un robottino, di nome Sparaballe, portavoce della Giunta. La specialità di Sparaballe è inventare bugie a raffica, sempre più iperboliche e incredibili a coprire tutte le ambiguità e i lati oscuri del governo del paese.

 

Castelli di carte, delibere artefatte, sono fonte di guai e di ulteriori bugie, sempre più inverosimili.

I guai si moltiplicano quando, Sparaballe, guardando le stelle cadenti da un ponte che non c’è e non ci sarà, formula un desiderio. Un ponte che supererà la bellezza e utilità del Brooklyn di New York.

Dal giorno dopo le sue iperboliche balle, in un crescendo di colpi di scena, calano sul nostro disgraziato paese, giganti campioni di karatè, struzzi dai piedi umani, alieni verdi e supercriceti molto bellicosi.

Non vi dico come il nostro eroe riuscirà ad uscirne fuori. Il meccanismo narrativo, velocissimo, ruota sulle situazioni classiche che un robottino vive concretamente: gli amici, i bulli, l’acciaiosa amica del cuore che forse diventerà qualcosa di più. Sparaballe non è un robottino qualunque che ha trovato un modo stravagante per cavarsi dai normalissimi guai che si vivono. solo che un'interrogazione parlamentare può diventare un vero dramma per i suoi mandanti e quindi ogni mezzo è lecito per depistare l’attenzione, degli ignari cittadini, dalle eventuali malefatte della Giunta eletta.... .

Ma se è vero che dopo tanti anni, le intenzioni filosofiche, le implicazioni sociali e le ragioni estetiche, hanno ceduto il passo al dramma rusticano, è anche vero che s' è dovuto aspettare il 2014 per vedere Sparaballe recitare la parte di un ingegnere civile. Quello sguardo dal ponte che non c’è,  non è solo l’ultima delle balle di questa Amministrazione ma anche di qualche fantomatico ingegnere che riuscirebbe a costruire il ponte delle meraviglie sul fiume Colongi spendendo un solo  milione e qualche spicciolo, per la realizzazione dell’ottava meraviglia del mondo che i posteri non avranno nessun problema nel valutarlo al di sopra del Colosseo.

In contrapposizione,  un ingegnere civile della Capitale afferma che con quella cifra si riuscirà , forse, ad ottenere  un studio di fattibilità. Il milione stornato dall’ampliamento e ristrutturazione del lungomare che avrebbe portato benefici a tutta la comunità, si è sciolto come neve al sole di agosto. Sparaballe, ovviamente non perde tempo ad inventarsene una nuova. Un nuovo Istituto di Ragioneria che verrà costruito, non si sa quando,  al di là del ponte delle meraviglie che, sempre da parte dell’ingegnere romano,  costerebbe fra i 5 e 6 milioni per realizzarlo in economia.

A Sparaballe, nel suo ruolo istituzionale, divulga le balle dei suoi facendole passare per vere e buone supercazzole.  Si tratta di uno status – quello della menzogna – in un certo senso connaturato alla dimensione del vivere umano; dal momento in cui nasciamo ci troviamo immersi in un sistema di regole, leggi e convenzioni già date e a cui aderiamo “come se” le avessimo scelte noi stessi, in prima persona. Questo “come se” è già indizio di una finzione che ci troviamo ad avallare ogni giorno, come una sorta di rituale dovuto. Tuttavia, il problema della menzogna in politica è una questione diversa, che intacca le fondamenta  stesse  del potere, ovvero l’obbligo politico, un vincolo basato sulla fiducia reciproca tra i governati, e tra questi ultimi e i governanti. È proprio questo vincolo morale – non giuridico formale –  ad essere in crisi oggi, laddove la menzogna sembra aver compromesso quella dimensione culturale, ossia etica, propria degli esseri umani, e la loro politicità, ovvero la capacità di vivere con i propri simili. Questo spiega la presenza a costo zero del portavoce per antonomasia Sparaballe!

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

 

VOTA - ELEZIONI CALABRIA

Calabria Maran 9 Years ago
Elezione Calabria 2014: Andrai a votare? Se SI per chi?

Nella nostra regione si va al voto per le Elezioni Regionali.
Una buona occasione per fare una riflessione e votare per la tua terra.
Tra i politici, partiti e movimenti chi ti rappresenta di più in questo momento.
(Risultati OnLine solo a sfoglio aperto)

1
17

Voti

Voto
Cono Cantelmi - MoVimento 5 Stelle

9 Years ago

2
11

Voti

Voto
Mario Oliverio - Partito Democratico

9 Years ago

3
8

Voti

Voto
NON ANDRO' A VOTARE

9 Years ago

4
7

Voti

Voto
Wanda Ferro - Forza Italia

9 Years ago

5
3

Voti

Voto
Domenico Gattuso - L’Altra Calabria

9 Years ago

1 Voti rimanenti

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Pubblicato in Primo Piano

A giorni la inaugurazione del ponte voluto dall’ex assessore Sante Mazzei sul torrente Santa Maria e che collegherà le due sponde del quasi sempre asciutto torrentello.

Ieri 9 settembre la ditta costruttrice Emmedue sas si è presentata di buon mattino con gli automezzi speciali e le maestranze specializzate per stendere il manto bituminoso sulla rampa di accesso al ponte ( vedi foto)

Successivamente è toccato al ponte vero e proprio

Ed infine le opere di rifinitura che sono state effettuate per modulare in modo ottimale le pendenze e gli innesti con le vie correlate.

Abbiamo avuto occasione di notare anche la speciale parete metallica che chiude a ovest la rampa di accesso.

Doppia la funzione.

Da un lato la tutela dal rumore prodotto dalle auto che si accingono alla salita che collega via Etna con il ponte.

Dall’altro la tutela della privacy della famiglia che abita proprio a fianco al ponte stesso e che diversamente sarebbe stata esposta alla visione da parte degli utilizzatori della nuova viabilità e lesa nella sua intimità.

La apertura del ponte permetterà di ridurre l’uso della SS18 sia per l’accesso nella via Staccia che nella uscita dalla medesima e quindi una maggiore sicurezza per gli automobilisti e per i pedoni

A giorni la inaugurazione.

Non sappiamo se il taglio del nastro sarà fatto dal sindaco Monica Sabatino o dall’assessore ai lavori pubblici

La sola certezza al momento è che sarà presente l’ex assessore ai LLPP Sante Mazzei.

Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo le seguenti riflessioni di Elena Trombetta:

“Oggi pomeriggio, di ritorno da una “toccata e fuga” di mezza giornata a Roma, mi son trovata su un volo di linea verso Reggio Calabria.

Il pilota, che ha tutta la mia ammirazione per ciò che ci ha concesso, ha sorvolato lo Stretto di Messina a bassissima quota.

Ma che meraviglia! Le due sponde dello Stretto che quasi si sfiorano in un abbraccio di azzurro mare fatato.

Sembrava toccare Ganzirri, Punta Peloro e poi la punta estrema della Calabria che insiste sul meraviglioso triangolo della Trinacria.

Mai come questa volta mi sono mangiata le mani per non aver portato con me la fotocamera.

Ma non so se, per la fortissima emozione che mi ha suscitato, avrei potuto realizzare qualche scatto degno di cotanta magnificenza.

E quasi in una corale preghiera, la mia vicina di posto ed io abbiamo esclamato: NO IL PONTE NON LO DEVONO FARE!

Per non rendervi “orbi” di tale mia riflessione allego uno scatto di un viaggio precedente.

Reggio Calabria 19 agosto ’14                                  Sig.ra Elena Trombetta

Pubblicato in Reggio Calabria
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