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businessIn un mercato del lavoro sempre più competitivo e in continua evoluzione, sviluppare figure manageriali di grido è diventato fondamentale. Per stare al passo con la digitalizzazione e l'informatizzazione repentina dei sistemi, bisogna aggiornarsi costantemente e scegliere percorsi formativi altamente specializzati. Come quelli sviluppati dalle Business School attraverso il Master in Business Administration. Si tratta di corsi post laurea che danno la possibilità agi studenti di essere immediatamente spendibili nel mondo del lavoro in ambito gestionale e manageriale, grazie ad una preparazione sempre all'avanguardia e strettamente connessa alle esigenze di mercato.

Tra i percorsi offerti in Italia dalle tante Business School spicca l'MBA di BBS. Bologna Business School è infatti un'eccellenza in questo ambito, grazie ad una profonda interconnessione con attività imprenditoriali di alto profilo internazionale e una preparazione sempre mirata verso queste realtà. In questo articolo proveremo a descrivere come è strutturato un Master in Business Administration e a chi è rivolto.

La struttura e le modalità principali di un MBA

Il Master in Business Administration nasce dall'idea di mettere in relazione istituzioni come le università e il mondo del lavoro, attraverso la sinergia con realtà aziendali e imprenditoriali di alto livello. Si tratta di un Master di secondo livello, il più qualificante in ambito gestionale-manageriale, che fa capo alle facoltà di Economia. Lo scopo è quello di formare manager che abbiano conoscenze specifiche ma anche trasversali, all'interno di dinamiche di lavoro fortemente interdisciplinari.

Il Master in Business Administration è strutturato solitamente in tre fasi: la prima consiste in un generale sguardo verso alcune materie (strategia aziendale, organizzazione aziendale, ma anche diritto tributario o marketing), sempre seguendo le dinamiche aziendali alla base. Nella seconda parte si va nello specifico alla trattazione della materia oggetto del master, e lo si fa attraverso testimonianze dirette di professionisti del settore, studio di case history e approfondimenti di varia natura. Infine è previsto un periodo di project work da svolgere solitamente all'interno di un'azienda partner del Master.

La durata può variare da 12 a 36 mesi in base ai diversi programmi, e molti MBA di alto livello sono erogati interamente in inglese. Questo presuppone una carriera pregressa di assoluto pregio, visto l'altissima competitività delle selezioni. 

I percorsi sono sempre più settoriali, per cui le materie da scegliere sono moltissime. Tra queste citiamo: 

-Finance

-Data Science

-HR

-Marketing and sales

-Digital Marketing

-Gestione d'Impresa

Master in Business Administration: a chi è rivolto

La formazione di un manager si caratterizza non solo per le sue conoscenze specifiche, ma anche per le cosiddette soft skills. Essere inserito in ambienti lavorativi complessi e dinamici comporta anche una cura delle competenze trasversali, come la leadership, il problem solving, la gestione del tempo e delle risorse, il teamwork e le capacità realazionali. Tutti aspetti che l'MBA contribuisce a consolidare per creare figure immediatamente pronte per qualsiasi contesto. I principali profili lavorativi che vengono fuori da un Master in Business Administration sono: 

-Chef executive officer (Ceo): si tratta di colui che ricopre il ruolo di amministratore delegato all'interno di un'azienda. E' una figura  che ha forti poteri decisionali e di responsabilità. 

-Business development manager: questa è una figura molto importante per la crescita di un'azienda. Colui che svolge questo ruolo ha lo scopo principale di trovare nuove opportunità di sviluppo per l'azienda. 

-Marketing manager: E' la figura di riferimento per la comunicazione e la pubblicità di un'azienda. Deve avere competenze di carattere digitale e saper individuare le migliori strategie per lanciare i prodotti del brand. 

-Human resources manager (HR specialist): è la persona che ha il compito di occuparsi della gestione e della valorizzazione delle risorse umane. Si occupa di valutazione dei dipendenti e del budget a disposizione per nuove assunzioni. 

-Finance manager: E' la figura che controlla l'attività finanziaria dell'azienda, stilando bilanci e supervisionando tutte le operazioni finanziarie dell'azienda dettandone la linea di condotta.

Pubblicato in Mondo

Si chiama “ Fiera ….in fiera” il futuro della antichissima fiera di Amantea

E parte con la edizione del 2107.

Parte con una esposizione di Antiquariato, Artigianato artistico e di arte che si terrà nell’area della scuola elementare G. Pascoli di Via Baldacchini.

Ad allietare gli ospiti di questo innovativo evento le musiche calabresi suonate da un giovane e bravo fisarmonicista.

Non più e soltanto una fiera esclusivamente commerciale, tra l’altro diventata così estesa da non essere visitabile nemmeno in 3 o 4 giorni, quindi.

A “ Fiera ….in fiera”, ricordiamo, si aggiunge, anche, il folclore e la memoria storica della cerimonia del Passaggio delle consegne al mastro giurato, organizzata in collaborazione con la collega Caterina Ciccia.

Siamo appena arrivati al nostro ruolo politico di governanti di Amantea ed onestamente di più non potevamo fare.

Ma vi promettiamo tante nuove attenzioni alla nostra città , attenzioni finalizzate ad aumentare la sua capacità di attrazione di utenti ed ospiti.

Subito dopo questa edizione chiederemo collaborazione a chiunque abbia idee innovative per la gestione di questo straordinario evento annuale.

Per questa edizione stiamo inoltre programmando eventi integrativi quali premi ai partecipanti con maggiore anzianità di presenza nella fiera.

Ed ancora un premio alla migliore ricerca storica sulla Fiera di Amantea.

Ed infine premi per le migliori foto scattate durante l’evento fieristico.

Le foto saranno pubblicizzate in una apposita sezione del nostro sito web.

Voglio concludere ricordando che la fiera di Amantea non appartiene all’ amministrazione, agli ambulanti o ai commercianti, ma appartiene ad Amantea e ai suoi cittadini.

Voglio dire che ogni singolo cittadino deve sentire sua questa manifestazione antichissima e gloriosa! ”

Così ha parlato Luca Ferraro l’assessore competente che sta affrontando anche le importanti problematiche relative al rispetto delle nuove disposizioni sulla sicurezza.

A lui, a Caterina ed ad Amantea …. Buona Fiera.

Pubblicato in Primo Piano

pulcinella e colombina-300x3001Vedi Napoli e pensi alla pizza

 

Quando vi trovate seduti in una pizzeria di Spaccanapoli, è praticamente impensabile credere che la pizza sia un alimento proveniente dalla Cina come qualcuno afferma. Vero è che le focacce hanno rappresentato il pranzo principale di molti popoli sin dalle epoche più remote, ma tra una focaccia africana injera e una bella pizza Napoli che ne passano di differenze. Sarà che noi italiani siamo abituati alla tradizionale pizza cotta nel forno a legna e farcita di ogni ben di Dio che non ci pare possibile destinare ad altri popoli, la sua origine.

 

Anche se andando a Kuala Lumpur o ad Anchorage non è impossibile trovare una pizzeria che propone la ‘vera’ pizza Napoletana che della tradizione e dell’Italia ha poco o nulla, in tutto il mondo quando si dice ‘pizza’ la si traduce con ‘Italia’.

Questa internazionalizzazione di un piatto semplice da preparare (anche se non è sempre così facile come lo si descrive) è riuscita a creare tanti posti di lavoro per chi ha saputo apprendere l’arte della preparazione della pizza.

Se è vero che serve amore e passione, è pur vero che per apprendere le tecniche di lavorazione (dalla preparazione dell’impasto alla cottura della pizza) occorre frequentare un corso pizzaiolo che insegna futuri operatori nel destreggiarsi tra farina, lieviti, condimenti e cotture.

 

Non solo acqua e farina

Indubbiamente Napoli può essere, a ragion veduta, considerata la patria della pizza e non solo perché la famosa pizza Margherita fu qui concepita in onore dell’allora Regina d’Italia ma in quanto si è sempre trattato di un alimento che ha rappresentato per secoli e intere generazioni, l’unica fonte di sostentamento. Chi non ricorda Sophia Loren e Giacomo Furia in un episodio del film ‘L’oro di Napoli’ dove la prosperosa attrice rivestiva il ruolo della pizzaiola intenta a friggere le bianche focacce?   Vero che stiamo parlando di un film ma è pur vero che questo rappresenta un vero spaccato di una Napoli di quegli anni che, per quanto riguarda il tema ‘pizza’, non è cambiata di molto.  Fare la pizza è una vera arte e per apprenderla occorre seguire le indicazioni che solo esperti pizzaioli sono in grado di dare. Non è sufficiente impastare della farina con acqua e un poco di lievito per preparare la pasta che si trasformerà in una succulenta pizza made in Italy: occorre conoscere le farine e saperle distinguerle tra loro per via delle caratteristiche; sapere quanto e come deve riposare l’impasto al fine di avere una giusta lievitazione che lo renderà digeribile una volta mangiato; quali le materie prime di qualità da utilizzare per la farcitura.

 

Un accademia veramente speciale

L’Accademia Nazionale di  Sommelier, Barman e Pizzaioli  di Degustibuss organizza dei corsi formativi per apprendere il mestiere del fare la pizza secondo i criteri della tradizione e permettere a tutti coloro che partecipano con passione ed entusiasmo, di apprendere le basi fondamentali per diventare un pizzaiolo capace di preparare una vera pizza italiana. Solo in questo modo si può pensare di acquisire le basi dalle quali partire alla volta di una carriera brillante da vivere in giro per il mondo. 

Pubblicato in Italia

Salvatore-Fiume-Modella-a-Riposo-480x328Una due giorni dedicata al maestro siciliano

Un imperdibile weekend all'insegna dell'arte aspetta il territorio fiumefreddese, una due giorni nel nome del maestro Salvatore Fiume. Una personalità molto cara al comune tirrenico, un artista che per molti anni ha trascorso le sue vacanze nel comune calabrese lasciando in eredità un grande numero di opere di altissimo valore. Inizieranno venerdì 23 ottobre, con una mostra delle sue maggiori opere nel Castello della Valle e con l'intitolazione nel centro storico del “Largo Salvatore Fiume”.

Una kermesse culturale ricca di eventi e di contributi artistici come quelli del maestro Aurelio Caliri che accompagnerà l' intitolazione del largo con il brano scritto dal maestro Fiume “Prendi un treno”.

Un artista a tutto tondo come testimoniano le poesie scritte da questo grande dell'arte italiana, poesie come “Scrivo a te donna” che per l'occasione verrà riproposta in forma ballata dalla New Fairy di Antonella Fiorito con la collaborazione di Nunzia Mansueto. Ad animare le autunnali serate di questa tre giorni saranno le coinvolgenti e sensuali voci dei Sertago, un trio nato nel 2011 da un progetto musicale basato su un repertorio dedicato principalmente al tango e alle sue contaminazioni che si esibirà venerdì 23 ottobre alle ore 21:30, e la maestosa e calda voce del giovane Walter Ricci, cantante classe 1989 che ha già duettato con nomi internazionali come quelli di Michael Bublè e Mario Biondi meritandosi la fama di miglior cantante jazz d'Italia. La giovane voce di Walter Ricci riscalderà la serata di sabato 24 ottobre, alle ore 21:30, con un repertorio contenente diverse contaminazioni musicali che vanno dal jazz al pop, tutto nel segno di una timbrica degna dei più grandi crooner internazionali. Una manifestazione fortemente voluta dall'Amministrazione comunale, in collaborazione con la Provincia di Cosenza e la Regione Calabria, perfettamente in linea con il progetto di valorizzazione del territorio fiumefreddese. Una kermesse che verrà magistralmente diretta dal Direttore Artistico Enzo Astone.

Pubblicato in Basso Tirreno

io amo la calabriaGli 8 artisti vincitori e la prima tappa espositiva al MACA di Acri

Giunto alla sue terza edizione, il progetto Young at Art, promosso dal MACA (Museo Arte Contemporanea Acri), in collaborazione con l’associazione culturale Oesum Led Icima, presenta anche quest’anno delle importanti novità rispetto alle annualità precedenti.

We Art Calabria – questo il sottotitolo scelto per il progetto, dove Art (Arte) va a sostituire tanto il verbo essere (Noi siamo la Calabria), quanto Heart, traduzione inglese di Cuore (Noi amiamo la Calabria) – esplicita l’intenzione di trovare nei giovani artisti il volto e l’anima di un territorio che sta vivendo un profondo cambiamento. I talenti Under 35 che prenderanno parte al progetto espositivo itinerante suddiviso in tre mostre sono: Cristina Comi (fotografia), Maria Rosaria Cozza (fotografia), Antonio Cugnetto (scultura), Rocco Mortelliti (video-arte), Davide Negro (installazione multimediale), Francesca Procopio (fotografia), Paolo Scarfone (opere su carta autoprodotta) e Francesco Votano (pittura). I curatori Massimo Garofalo e Andrea Rodi hanno deciso di premiare la dimensione progettuale dei lavori selezionati, evidenziando la capacità di ciascun artista di portare avanti un discorso maturo e in grado di evolversi nel tempo, pur mantenendo un’importante coerenza concettuale.

Per la prima volta, oltre alla partecipazione alle tre tappe espositive, gli artisti vedranno le loro opere pubblicate su di un catalogo che, assieme a quelli dell’edizione 2014, presenterà i lavori degli artisti selezionati nelle annualità 2012 e 2013 di Young at Art. Altra importante novità è la prestigiosa sede della seconda mostra del progetto espositivo itinerante: dopo la mostra del MACA, che inaugurerà sabato 12 luglio 2014, in contemporanea con l’importante mostra Vasarely – Fontana, le opere degli 8 artisti faranno tappa al MAM (Museo delle Arti e dei Mestieri) di Cosenza, dove verranno esposte dal 27 settembre al 18 ottobre e dove verrà presentato il catalogo delle prime tre edizioni del progetto. L’ultima tappa, come lo scorso anno, si terrà all’inizio del mese di novembre nell’ambito della manifestazione Paratissima, la fiera d’arte contemporanea più visitata d’Italia, dove i giovani artisti avranno la possibilità di incontrare un pubblico stimato in oltre 100.000 unità (fonte: Il Giornale dell’Arte).

Pubblicato in Calabria

E’ stato davvero piacevole rivedere, in questi ultimi giorni di Aprile, Amantea piena di Cosentini, Lametini, Paolani ( e di Amici di Amantea provenienti da tanti altri piccoli e medi comuni calabresi) a percorrere nelle principali vie commerciali cittadine.

Famiglie intere, giovani ed meno giovani di ogni età, a passeggiare nell’isola pedonale di via Margherita o sui larghi marciapiedi di Via Vittorio Emanuele, anche con i passeggini pieni della vita futura, degli utenti di Amantea di domani e dopodomani.

Né sono mancati gli ospiti di Amantea sul lungomare ricco di giochini per bambini od a godere semplicemente il tramonto colorato di rossi e di blu.

Ed ancora più piacevole, almeno per i commercianti, che hanno visto finalmente i propri negozi pieni di quella utenza che in verità è mancata nella stagione invernale, vedere le proprie merci apprezzate ed acquistate grazie ad un antico ed innegabile ottimo rapporto di qualità prezzo e vedere le loro buste portate in trionfo dalle donne e dagli uomini.

E non c’è stato bisogno di fare niente se non di attendere che scattasse quella voglia di uscire di casa che porta la stagione migliore, se non di lasciare che la gente ricordasse che da oltre mezzo secolo, e prima ancora che giungessero i prodotti cinesi, indiani e del bangladesh, a mortificare l’artigianato italiano, Amantea era, ed è, la città del commercio, dei commercianti altamente qualificati e professionali , delle merci di ottima qualità-prezzo.

Ma anche arte, cultura, turismo, alberghi, esercizi pubblici dalla straordinaria gastronomia, mare, sole, natura.

Una miscela che se sorretta da una continua ed intensa azione di accompagnamento e promozione può essere la chiave per continuare a ricevere la attenzione di mezza Calabria.

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