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Sotto indagine della Procura anche l’affidamento per le luminarie natalizie.

E poi nel mirino centinaia di contratti e migliaia di delibere.

Esistevano rapporti molto stretti tra dirigenti e imprenditori.

Ggli indagati sono 14, e per tre funzionati del Comune anche l'interdizione dai pubblici uffici

«Oggi qui parliamo di reati particolarmente gravi che riguardano mal funzionamenti nella pubblica amministrazione.

È stato un lavoro assolutamente specialistico, portato avanti con estrema professionalità, con indagini importanti e attente».

Lo ha detto il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo nella conferenza stampa per illustrare gli esiti dell’operazione della Guardia di finanza che ha portato all’esecuzione di quattro interdittive per tre dirigenti e un imprenditore.

«Gli indagati sono in tutto 14, ma i provvedimenti di interdizione riguardano tre dirigenti comunali e un imprenditore – ha aggiunto Spagnolo – e si è trattato di indagini complesse e attraverso lo studio di decine e centinaia di appalti e di contratti, circa cinquemila determine dirigenziali dalle quali si è potuto ricostruire un quadro unitario.

Il modus operandi era sempre il medesimo, veniva attribuita in maniera arbitraria la somma urgenza e spezzettato un singolo lavoro sotto la soglia dei 40mila euro, per eludere quanto imposto dalla legge».

«L’attività parte – ha detto il procuratore aggiunto Marisa Manzini – da un esposto fatto da un senatore della Repubblica e siamo arrivati a scoprire che alcuni dirigenti avevano rapporti molto stretti con imprenditori, che alla fine venivano favoriti».

Il senatore che ha presentato la denuncia è Nicola Morra, del Movimento 5 Stelle.

«È stata svolta una attività di intercettazione telefonica e acquisizioni di atti le imputazioni sono per falso e abuso d’ufficio, per lavori dati in affidamento sempre alle solite imprese, e riguardano vari appalti, l’affidamento per le luminarie natalizie e i canili».

Ecco l’elenco delle persone indagate:

Arturo Bartucci (per il dirigente del Comune di Cosenza è stata decisa dal gip anche l’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi);
Carlo Pecoraro (anche per lui interdizione dai pubblici uffici, ma per tre mesi);
Domenico Cucunato (interdizione per tre mesi);
Francesco Amendola (divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per sei mesi);
Francesco Amendola;
Antonio Amato;
Antonio Scarpelli;
Vincenzo Rubino;
Ferruccio Stumpo;
Francesca Filice;
Michele Fernandez;
Renato Cerzosimo;
Pasquale Perri;
Ivan Mandarino;
Pietro Mazzuca.

Pubblicato in Cosenza

Apprendo dalla stampa che la Procura della Repubblica di Catanzaro è arrivata a buon punto nelle indagini sulle gravissime irregolarità tuttora  presenti nell'ufficio stampa della giunta regionale , 

dove lavora un caporedattore che si è dimesso nel 1994 dalla  pubblica amministrazione e guadagna, si legge, seimila euro mensili, o comunque cifre che lasciano basiti.

Siamo certi che la stessa cosa stia accadendo alla Procura di Reggio Calabria,  cui oltre un anno fa abbiamo consegnato  il dossier  sui cinque giornalisti abusivi che percepiscono stipendi  d'oro senza avere mai superato  nemmeno  una selezione.
La cosa inverosimile è che  Viscomi aveva annunciato in pompa magna che entro metà dicembre 2015  avrebbe assunto delle determinazioni,  anche e soprattutto in virtù delle gravi contestazioni mosse dal Mef.

Dopo 9 mesi non c'è traccia di  quelle risposte. Come al solito.
I contribuenti continuano,  grazie alla giunta  e al Consiglio a guida Pd,  a pagare milioni di euro annui per sei persone abusive,  mentre il resto dei giornalisti calabresi,  nel silenzio di Ordine e sindacato,  vive nell'indigenza.

E tutti ricordiamo la tristissima vicenda di Alessandro Bozzo....

Pubblicato in Catanzaro

Calabria, Morra(M5S):

«Chiedo formalmente al Procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, De Raho, di intervenire sullo scandalo dei giornalisti dell'ufficio stampa del Consiglio Regionale assunti senza concorso alcuno» - a dirlo è il portavoce al Senato Nicola Morra del MoVimento 5 Stelle che continua a portare avanti l’operazione “fiato sul collo”.

 

«Nonostante le tante sollecitazioni, ne' l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, ne' il segretario generale hanno mosso un dito, commettendo un evidente abuso di ufficio»

Il pentastellato Morra s’indigna: «E' una vergogna avere due caporedattori e tre vicecaporedattori messi lì senza alcun concorso, in spregio alle norme del codice civile e della Costituzione.

 

Si tratta di un'evidente e reiterata violazione del diritto, mentre sarebbe obbligatorio bandire i concorsi come prescrive la legge».

Infine il Senatore conclude con un appello alla Procura: «Chiediamo alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria di interrompere questo spreco di denaro che viola qualsiasi norma e che vede responsabili i dirigenti dell'Ufficio di Presidenza ed il Segretario Generale, Maurizio Priolo»



Pubblicato in Calabria

La tematica è duplice. Da un lato le vicende di Calabria Verde, dall’altro la legalità nella sua massima significatività.

 

Morra scrive:

“Lo scandalo della gestione di Calabria Verde, su cui sta indagando la Procura della Repubblica di Catanzaro, vede la Giunta pesantemente coinvolta con risvolti che potrebbero essere traumatici».

 

Poi continua:

“Oliverio e il suo gabinetto erano a conoscenza dello sfacelo che si stava consumando sotto la gestione Furgiuele e hanno difeso il direttore generale uscente sino all’ultimo”.

 

Ed ancora:

“Stipendi e benefits faraonici, gare di appalto pilotate e attenzionate anche dalla DDA, forniture milionarie date sempre alle stesse persone: tutto è avvenuto mentre la nuova Giunta era già in caduta”.

 

Inoltre il senatore penta stellato dice:

“Nessun provvedimento, al netto delle dimissioni di Furgiuele, è stato preso nei confronti dèi dirigenti indagati da parte dell’esecutivo regionale”.

Ed infine la conclusione:”È una vicenda vergognosa rispetto alla quale auspichiamo che la magistratura scopra il livello politico superiore che ha consentito e tutelato questi brogli”

 

 

Una richiesta precisa e dura. Non poteva Oliverio restare in silenzio.

Ma ecco il suo comunicato:

“Se il senatore Morra fosse stato un po’ più attento ai problemi della nostra regione e seguisse con minore prevenzione e con un po’ di obiettività la nostra azione di governo in direzione dell’affermazione della legalità nella vita della Regione e degli enti sub regionali, avrebbe evitato di dire grossolane inesattezze e fesserie.

La nostra azione in questo primo anno di governo alla guida della Regione si è sviluppata a 360 gradi per affermare regole e trasparenza.

Sono stati realizzati importanti risultati in tale direzione che il senatore Morra, in qualità di rappresentante eletto in questa regione farebbe bene a conoscere.

“Calabria verde” e tutti gli enti sub regionali, società in house e Fondazioni sono stati commissariati.

Alcuni sono stati messi in liquidazione ed è stato avviato il lavoro per procedere al loro riordino con una drastica riduzione.

In alcuni casi sono emerse, anche grazie alla nostra iniziativa, situazioni sulle quali la magistratura ha avviato indagini che contribuiranno a fare chiarezza ed accertare e colpire eventuali responsabilità.

Al senatore Morra consigliamo, soprattutto su questi temi, di essere meno prevenuto e di abbandonare la logica delle strumentalità.

Dalla sua alta funzione di senatore della Repubblica potrebbe aiutare l’azione nella quale siamo impegnati, non senza ostacoli e resistenze, per l’affermazione della legalità e della trasparenza come condizione primaria per la crescita della nostra terra”. 

Quello che non capiamo è l’uso dell’ “eventuale responsabilità”.

Nessuno alla regione comprende che le responsabilità non sono mai eventuali?

Pubblicato in Calabria

Il senso della storia è sempre lo stesso.

La politica fa quello che vuole con la consapevolezza che tanto nessuno scoprirà le loro porcherie, che comunque si tratta di scelte discrezionali anche per l’ignoranza della legge e per la assenza di controlli, e che, comunque, così fan tutti.

 

La ennesima riprova in quanto nel seguente comunicato del senatore Morra.

 

“Corte di appello di Palermo manda alla Consulta legge su uffici stampa siciliani. Illegittimi come quelli calabresi“.

 

«La Corte di Appello di Palermo con ordinanza n 188/ 2015 ha trasmesso alla Consulta la  Legge della Regione Siciliana 6 luglio 1976, n. 79, art. 11, comma 3, per violazione degli artt. 3 e 97 della Costituzione. Si tratta della legge che ha consentito l’immissione in ruolo di giornalisti senza concorso, poi licenziati da Crocetta. In Calabria c’è la stessa illegittimità, ma nessuno interviene» - lo afferma il senatore pentastellato  Nicola Morra.

«Come è noto -prosegue Morra- sia il MEF, attraverso i suoi rilievi, che il ministro Madia, che ha trasmesso le carte alla Procura presso la Corte dei Conti di Catanzaro, hanno dichiarato che i sei professionisti che lavorano oggi nelle sedi di Giunta e Consiglio sono senza titoli»

Il portavoce al Senato spiega: «La Corte palermitana scrive nell’ordinanza che ”deve, quindi, ritenersi non manifestamente infondata la questione di legittimita’ costituzionale della norma dell’art. 11, comma 3, L.R. Regione Siciliana n. 79/1976 per contrasto con gli artt. 3 e 97, comma 3° Cost., per il fatto di aver previsto l’assunzione di personale alle dipendenze di una pubblica amministrazione, prescindendo del tutto da qualsiasi procedura concorsuale, neppure riservata, senza che sussista alcuna straordinaria esigenza pubblica che possa porsi a sostegno della scelta del legislatore regionale e sia stato garantito, attraverso la scelta delle migliori professionalità, il buon andamento della pubblica amministrazione ed introducendo una ingiustificata disparità  di trattamento con la generalità dei cittadini aspiranti a pubblici impieghi»

 

«Si tratta della conferma della bontà delle nostre tesi- continua Morra- già validate dal ministro Madia circa l’irregolarità degli uffici stampa della Giunta e del Consiglio regionale della Calabria, dove oltretutto non vige nemmeno una legge specifica che consenta l’assunzione»

«Nonostante questi richiami normativi- continua Morra- Viscomi ed Irto continuano a far finta di niente, convocando commissioni inutili al solo scopo di perdere tempo e di procrastinare illegittimità clamorose»

«I contratti in essere sono nulli prosegue Morra- tanto che la Corte definisce ”la nullità del rapporto, costituito in violazione della norma imperativa contenuta nell’art. 97, comma 3° (“agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”) e la qualificazione dell'attività prestata dai suddetti giornalisti come prestazione di fatto ex art. 2126 Cod.Civ., con esclusione, quindi, dell’applicazione della disciplina limitativa dei licenziamenti e della tutela reintegratoria prevista dall’art. 18 L. n° 300/70, invocata, in via principale, dai reclamanti.

 

La Giunta regionale e l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale calabrese  si stanno rendendo responsabili di veri e propri reati e di un danno erariale per il quale saranno chiamati a rispondere personalmente»

«Né Viscomi, né Irto -prosegue ancora  Morra- hanno inteso assumere una posizione, assumendosi cosi la responsabilità di continuità del danno erariale: domani si insedierà la commissione voluta dallo stesso VicePresidente, per inviare nuovamente le controdeduzioni ai rilievi del Ministero dell’Economia, ma siamo certi che si cercherà di insabbiare il tutto, commettendo cosi un grave errore»

«I due uffici stampa – conclude la nota- sono palesemente illegittimi, cosi come sono da annullare le assunzioni in scorrimento di graduatoria dei dirigenti operate dalla giunta Scopelliti, perché in aperta violazione del patto di stabilità e non farlo vuol dire aumentare il conto dei danni da rifondere alla collettività»

Pubblicato in Italia

Del dr Ciccio Bruno abbiamo scritto, del PD di Amantea abbiamo anticipato, ora il silenzio abnorme della politica viene interrotto dal Portavoce al Senato Nicola Morra del MoVimento 5 Stelle il quale molto preoccupato per quanto accadrà dopo la chiusura e sostituzione del laboratorio con un semplice centro per prelievi ad Amantea scrive:

«Bisogna garantire il diritto alla salute e l’accesso facilitato alle cure per chi ne necessita, l’ambulatorio di Amantea svolge un ruolo importante per i cittadini in quest’ambito»

« Tutti gli esami dovranno essere eseguiti altrove ( ospedale di Cosenza), con la certezza di aggravare la spesa sanitaria per dover poi pagare un servizio che trasporti i campioni prelevati nei laboratori per gli esami»

    Prosegue Morra: «spero che i cittadini si ribellino a quanto sta accadendo in Calabria: la vecchia politica ci sta portando via tutto ma per fortuna ci sono ancora cittadini onesti pronti a combattere».- Morra lancia un appello - «mi rivolgo alla loro sensibilità prima che in Calabria ci venga tolto anche il diritto alla sopravvivenza. E’ questo il momento di agire, è questo il momento di ribellarsi, è questo il momento di dimostrare che non si è sudditi ma cittadini pensanti»

    Il Senatore del MoVimento 5 Stelle conclude: «siamo pronti a dar battaglia; aspettiamo solo un cenno per muoverci, chiedo a tutti quanti vogliano difendere il proprio territorio di mobilitarsi prima che sia troppo tardi».

Ed ecco una nota esplicativa:

Con decreto n°84 del 21/7/2015 il Commissario ad Acta per il SSR calabrese, fra altre decisioni, ha sancito la chiusura del laboratorio analisi di Amantea. In pratica ci sarà un solo punto prelievo e sembrerebbe che le provette con il sangue saranno trasferite a Cosenza per essere analizzate

Questo impone una serie di riflessioni anche sulle conseguenze future dal punto di vista sanitario per la popolazione che gravita attorno al poliambulatorio di Amantea.

La riflessione che vogliamo porgere all’attenzione dei cittadini, mediante alcune informazioni che sono necessarie per capire quali decisioni vengono assunte da chi dovrebbe tutelarci e garantire i nostri diritti - sono stati votati ed eletti per questo scopo-.

Questa chiusura viene attuata valutando in maniera errata o meglio non tenendo conto di dati inoppugnabili.

Il laboratorio analisi di Amantea, nonostante il depauperamento del personale, è per qualità e per quantità delle apparecchiature, un laboratorio sicuramente poco sfruttato, ma che eroga, in maniera competitiva, una quantità di prestazioni senza confronto alcuno rispetto agli altri laboratori presenti su tutto il territorio del distretto Tirreno.

Ma la politica decide che va chiuso e trasformato in “ punto prelievo"

Secondo la normativa nazionale vigente in materia “Il punto prelievo deve essere istituito solo in zone carenti di strutture di laboratorio, difficilmente raggiungibili, ed in ogni caso nel territorio della stessa azienda sanitaria in cui insiste il laboratorio di riferimento, distanti oltre 20 km dal più vicino laboratorio di analisi . Il punto prelievo non può accettare richieste di esami il cui campionamento è critico e il trasporto altera la attendibilità del dato analitico. Il PP deve assicurare l’arrivo dei campioni presso la struttura autorizzata che esegue l’esame, essendone responsabile, nei tempi e nelle condizioni utili per la corretta esecuzione dello stesso. Il PP non può eseguire direttamente esami clinici ma potrà solo consegnare i campioni presso il laboratorio autorizzato a cui è collegato che, a sua volta, eseguirà gli esami direttamente o in service secondo i casi già previsti. Il PP può essere utilizzato per la consegna dei referti relativi ai campioni in esso raccolti

I mezzi e i contenitori utilizzati per il trasporto dei campioni devono essere idonei allo scopo e comunque autorizzati dall’Azienda Sanitaria competente per territorio”.-

Facendo una breve analisi riguardante il Laboratorio Analisi di Amantea si sottolinea che quasi la metà delle prestazioni erogate interessano utenti che provengono dalla provincia di Catanzaro. Questo perché il laboratorio come tutto il poliambulatorio, ha potenzialità per attrarre utenza e chiudere/mantenere in positivo il saldo della mobilità sanitaria con la provincia di Catanzaro. Una chiusura porterà sia alla perdita di queste prestazioni e quindi incassi per le casse dell’ASP di Cosenza, ma soprattutto invertirà la mobilità degli utenti , perché i pazienti che oggi ricadono nell’ambito territoriale di Amantea, e che ben sanno la differenza qualitativa in termini di garanzia fra le prestazioni erogate da una struttura pubblica e quelle private, si riverseranno verso le strutture pubbliche del lametino, con il saldo economico che si trasformerà da positivo in negativo.

Un altro punto su cui riflettere è che il trasporto del campione biologico da Amantea a Cosenza con una distanza di circa 65 Km, superiore ai 20 Km previsti dalla normativa nazionale, conseguente -mente un ritardo di analisi del campione oltre le due ore, avrà le seguenti conseguenze:

- la qualità di alcuni esami di laboratorio (es. urine ed urinocoltura ; la curva da carico di glucosio; esame PT per le terapie anticoagulanti) viene inficiata.

- La mancanza di rapidità di consegna di alcuni analiti,(es. emocromo in pazienti in trattamento chemioterapico, elettroliti per i pazienti dializzati - nel poliambulatorio è presente il servizio Dialisi- o per costoro si provvederà a fare ulteriori accordi con i laboratori Privati?) comporterà la mancata esecuzione non solo dell’esame per la non idoneità dello stesso, ma anche della prestazione sanitaria di cui quell’esame era indispensabile .

Infatti il progetto di riorganizzazione dei laboratori evidenzia tre grossi limiti:

1) non esiste attualmente alcuna megastruttura capace di accogliere la quantità di prelievi di campioni biologici in seguito all'accorpamento di tutti i laboratori.

2) mancanza di rete telematica idonea ed efficace che metta in rete l’intero territorio e che consenta ad ogni sistema informatico di interfacciarsi tra loro. I disservizi relativi alla mancata o carente informatizzazione sono notevoli e quotidiani.

3) assenza di razionalizzazione della spesa. Considerato l’orografia, la morfologia e l’ampiezza del territorio quanto costerà il trasporto giornaliero dei campioni biologici? Tale territorio è profondamente differente da quelli della regione Toscana preso a riferimento.

PS: INOLTRE CORRISPONDE A VERO CHE verrà affidato a privati il trasporto del sangue? A quale costo???

Con quali modalità?

1. Ci saremmo aspettati invece atteggiamenti diversi e più utili in termini economici e di rispetto verso una popolazione numerosa come quella interessata. Avremmo auspicato altri interventi e cogliamo l’occasione per suggerire alcune soluzioni ad invitare ad una riflessione verso questa sciagurata decisione:

2. Aumento della produttività mediante il miglioramento delle prestazioni. Quindi aumento dei punti prelievo ambulatoriali, anche fino a 3 punti prelievo al giorno, in modo da diminuire l’attesa degli utenti. Miglioramento , compatibilmente con i tempi delle analisi, della consegna dei referti , che nella maggior parte dei casi deve puntare alla consegna nella stessa giornata.

3. Campagna d’informazione tendente a spiegare agli utenti sia l’obiettivo del miglioramento del servizio che delle garanzie in termini di qualità delle analisi rilasciate in campo pubblico rispetto a quello privato. Ovvero il pubblico non deve fare profitto, cosa ricercata invece dal privato, e questa è per noi scriventi la migliore garanzia.

4. dell'offerta di tipologia d'analisi, nuove prestazioni.

Un altro punto di riflessione che vogliamo fare e invitiamo la popolazione a farla insieme a noi : considerare che questa decisione potrebbe essere la prima di altre che potrebbero portare ad un ridimensionamento enorme del poliambulatorio di Amantea. A questa chiusura potrebbero seguire presto la fisioterapia tra l’altro già ridimensionata nelle prestazioni, potrebbe toccare la radiologia, il centro riabilitativo dell’età evolutiva.

Per questo invitiamo i cittadini a prendere coscienza della situazione, purtroppo spesso si comprende il valore delle cose quando non ci sono più.

La sanita' e' un diritto. Suggeriamo ai cittadini nonché utenti, di chiedere un miglioramento delle prestazioni ma di insorgere verso questo tipo di politica, che condizionerà il territorio dal punto di vista delle prestazioni sanitarie, in particolare quelle pubbliche, e a pretendere l’immediata revoca del provvedimento.

Pubblicato in Cronaca

Moralità e coerenza, belle parole spesso pronunciate ma raramente applicate. Scrivo a questo proposito riferendomi a quanto successo nei giorni scorsi ad Amantea, quando un cittadino Nicola Morra, un professore temporaneamente prestato alla politica, e' entrato in un luogo pubblico e posto domande a persone che ricoprono ruoli pubblici, entrambi quindi, sia il senatore che gli impiegati e la giunta, dipendenti dei cittadini. Per questo atto e' stato accusato di aver compiuto un "atto inqualificabile".

Allora mi permetto di rivolgermi pubblicamente al sindaco e con alcune premesse doverose, CHIEDO:

"In data 29 maggio, ad Amantea, si è tenuto un convegno organizzato dalla locale sezione della CGIL.

A tale convegno partecipava come "ospite d'onore" Nino De Gaetano, in qualità di assessore regionale e il sindaco di Amantea Monica Sabatino. In tale occasione, il sindaco citato, esordiva informando della sua presenza a Diamante dove aveva incontrato proprio il "Governatore" Oliverio, che le aveva espresso il suo sostegno e invitata ad "andare avanti" con il suo operato, inoltre si dichiarava "onorata" di avere al suo fianco l'assessore De Gaetano ora arrestato e ne esaltava le capacità.

Il sindaco di Amantea nonchè tesserata del PD, è opportuno, se non è "serva" o "vassalla", che esprima ora, alla luce dei fatti accaduti,un parere su De Gaetano, sul suo arresto, sulla questione morale. Ricordiamo che De Gaetano è stato fortemente voluto in Giunta proprio da Oliverio, tanto da provocare il rifiuto dell'ex ministro Lanzetta.

La Sabatino, ripetiamo, se non è "serva" o "vasalla", qualifichi gli "atti" di cui è accusato De Gaetano e spieghi alla cittadinanza la differenza fra gli "inqualificabili"comportamenti tenuti per esempio dai senatori Morra e Gaetti, su cui ha speso fiumi d'inchiostro e deliberato di affidare un incarico ad un legale e i comportamenti di De Gaetano, Guccione, Adamo ecc. ecc. E' lunga la lista dei suoi compagni di partito.

Se Nicola Morra ha procurato un danno d'immagine al Comune di Amantea, De Gaetano e tutti gli altri indagati che quantità di danno hanno procurato alla Calabria???

Chieda con me e con Nicola Morra e con il M5S le dimissioni di Oliverio per coerenza e per una questione etica e morale.

Resto in attesa di cortese risposta ai quesiti.

Distinti saluti.

Rosario Cupelli cittadino ed attivista M5S.

Pubblicato in Politica

Stamattina i senatori del M5S Nicola Morra e Luigi Gaetti sono entrati nelle stanze della ragioneria “dove da alcuni mesi presta gratuitamente la propria opera il padre del sindaco Giuseppe, collocato in pensione dallo scorso mese di novembre dopo avere prestato servizio per oltre 40 anni” e successivamente sono stati ricevuti dal sindaco Monica Sabatino.

 

Insieme a loro (si legge nella nota stampa del Comune di Amantea) negli uffici comunali sono entrati“un gruppo di pentastellati, con apparecchiature idonee alle riprese televisive senza alcuna autorizzazione”.

 

Si legge ancora che “I due soggetti” - riferendosi ai due Senatori della Repubblica - erano “coadiuvati per l’occasione da servi, vassalli e da esponenti locali dello stesso movimento” ed “ hanno criticato la presenza dell’ex dirigente, immobilizzando l’attività degli uffici, (e) sostenendo di effettuare mandato di sindacato ispettivo”.

 

Ed ora la nota congiunta dei senatori M5S Nicola Morra e Luigi Gaetti, che oggi hanno fatto una visita al municipio di Amantea (CS), insieme a Francesca Menichino, il consigliere comunale del Movimento cinque stelle e ad un gruppo di cittadini e attivisti.

”Se il sindaco di Amantea, Monica Sabatino, ritiene di avere le carte in regola circa la gestione della Ragioneria, non serve che rilasci dichiarazioni stampa chilometriche quanto fumose per nascondere che suo padre, pur in pensione, gestisce ancora le pratiche di quell'ufficio”.

E poi continua la nota «Ogni comune – precisano i due senatori M5S – deve essere una casa di vetro, trasparente alla vista di tutti. Pertanto, non comprendiamo l'ansia e il nervosismo che ha spinto il sindaco di Amantea a urlare per la nostra visita. Evidentemente la nostra presenza ha dato fastidio, non era gradita».

«Vale la pena – concludono Morra e Gaetti – ricordare al sindaco Sabatino che il municipio non è casa sua o del padre, ex responsabile della Ragioneria comunale, sicché deve accettare il controllo democratico dei cittadini, dei consiglieri comunali e dei parlamentari, che sarà sempre più stretto”.

I senatori, ovviamente, hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri che sono prontamente giunti sul posto verbalizzando l’accaduto.

 

IL VIDEO DI NICOLA MORRA

 

Ecco il comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale:

 

“Un atto inqualificabile che travalica i confini della politica e restituisce l’idea deviata che il Movimento 5 stelle ha della democrazia.

L’agguato, perché di questo si tratta, compiuto dai grillini nel corso della mattinata di oggi (lunedì 8 giugno) va condannato in tutte le sedi istituzionali competenti, valutandone gli effetti anche in ambito giudiziario.

 

 

Un gruppo di pentastellati, guidati dai senatori Nicola Morra e Luigi Gaetti, sono entrati con apparecchiature idonee alle riprese televisive senza alcuna autorizzazione negli uffici comunali ed in particolar modo nelle stanze del settore ragioneria dove da alcuni mesi presta gratuitamente la propria opera il padre del sindaco Giuseppe, collocato in pensione dallo scorso mese di novembre dopo avere prestato servizio per oltre 40 anni ed inserito ai sensi della circolare Madia.

I due soggetti, coadiuvati per l’occasione da servi, vassalli e da esponenti locali dello stesso movimento hanno criticato la presenza dell’ex dirigente, immobilizzando l’attività degli uffici, sostenendo di effettuare mandato di sindacato ispettivo.

Il sindaco li ha ricevuti nella stanza e gli ha mostrato gli atti che confermano la regolarità delle posizioni contestate (alla luce di un’autonoma interpretazione della legge fatta dai suddetti senatori). Chiaramente è stato richiesto l’intervento dei Carabinieri che sono prontamente giunti sul posto verbalizzando l’accaduto.

Fa riflettere il fatto che i due senatori non abbiano spiegato su quali basi istituzionali e giuridiche poggiasse la loro azione, riservandosi di farlo a mezzo mail nei prossimi giorni.

Un atteggiamento che non merita commento alcuno, dal quale i grillini onesti e di buona volontà dovrebbero prendere le distanze”.

«Siamo davvero compiaciuti – evidenziano i componenti dell’amministrazione comunale – dell’impegno profuso da Morra e Gaetti che, da bravi senatori quali sono, si preoccupano di risolvere i problemi dell’Italia girovagando negli uffici comunali, dove si trovano persone e dipendenti che lavorano in maniera onesta e soprattutto con le porte aperte, perché non hanno nulla da nascondere.

L’elettorato di Amantea, nell’arco di un anno, ha deciso da che parte stare condannando sistematicamente il comportamento violento ed aggressivo del Movimento 5 stelle.

 

La Politica, quella autentica, è fatta di dibattito e opinioni.

Lo scontro che i grillini vogliono mettere in atto è invece figlio di una contrapposizione anacronistica che conduce al nulla, derivante dalla tirannia e dal despotismo.

Non scenderemo a confronto in una terra dove la contrapposizione e le antipatie personali prendono il sopravvento sul dibattito politico; non fomenteremo l’odio, come hanno fatto fino ad ora i grillini amanteani, persi nelle loro convinzioni che puntualmente vengono smentiti dai fatti, dalla correttezza e dalla trasparenza di questa amministrazione.

Faremo prevalere il buon senso nelle sedi opportune, come già è accaduto nel recente passato quando qualcuna, evidentemente poco informata, ha sventolato il vessillo dell’incompatibilità, salvo poi essere smentita nei fatti.

Chiederemo alla Presidenza del Senato se questi comportamenti sono eticamente e legalmente corretti. E se coloro che rappresentano la Repubblica possono esercitare abusi di questo tipo. Governiamo Amantea ben coscienti delle difficoltà, ma altrettanto determinati nel difenderla da chi, pur di apparire e mettere in mostra il proprio ego, non sta facendo altro che infangare quotidianamente il nome della città nascondendosi dietro la bandiera della legalità come se fosse l’unica depositaria di questo valore».

Pubblicato in Cronaca

Nicola Morra è nato a Genova il 1963 ma vive da tempo in Calabria dove lavora come professore di storia e filosofia prima per il Liceo Scientifico G.B Scorza e poi per il liceo Bernardino Telesio di Cosenza.

 

Oggi è senatore e fa parte della prima commissione permanente affari costituzionale nella quale ricopre la carca di vicepresidente.

È spessissimo ad Amantea.
E’ intervenuto diverse volte sui fatti della città e dell’amministrazione.

 

Anche stamattina dove ha proceduto ad effettuare due ispezioni.
La prima presso il comune di Amantea, la seconda presso la struttura che ospita i migranti di Amantea.
Ci risulta anche, salvo smentite, si sia recato presso la locale caserma dei carabinieri.

 

Aspettiamo la apposita nota stampa e nel frattempo segnaliamo solo l’amarezza del sindaco Monica Sabatino espressa sul suo personale profilo Facebook.

 

 

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