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luogo incen dioROTONDA 7 novembre 2019 – Un uomo è stato denunciato dai militari della Stazione Parco di San Donato Ninea per aver dato fuoco ad una area boscata. L’uomo, un 40enne di Roggiano Gravina, si è reso responsabile di un incendio divampato nei giorni scorsi in località “Zampognaro” nel Comune di Acquaformosa, area questa ricadente nella perimetrazione del Parco Nazionale del Pollino. Rogo che ha visto l’intervento di una squadra antincendio che è riuscita a arginare le fiamme che hanno percorso 5000 metri quadri di bosco di latifoglie, in particolare composto da Castagno e Roverella,. I militari, dipendenti dal Raggruppamento Carabinieri Parchi, Reparto Parco Nazionale del Pollino di Rotonda, hanno nei giorni seguenti l’incendio avviato una attività investigativa. In particolare grazie alle immagini fotografiche e video acquisite attraverso strumentazioni di proprietà dell’Amministrazione Comunale sono riusciti ad individuare il responsabile, ripreso proprio mentre percorreva a piedi la strada provinciale SP 263 e alla fine del centro abitato si avvicinava a bordo strada e metteva fuoco alla vegetazione secca utilizzando un accendino per poi andare via velocemente. Tale attività ha portato quindi alla denuncia dell’uomo per il reato di incendio boschivo doloso.

Pubblicato in Calabria

videocamerSpesso parliamo male della nostra città, quasi sempre dei nostri amministratori, tante volte mitizzando quelli che sono passati o magari parliamo male del nostro mare o di tante cose della nostra città di cui sappiamo poco o niente. Spesso apriamo la bocca e parliamo solo per sentirci importanti. Eppure ad amantea non va proprio tutto male. Anzi ci sono cose che vanno proprio bene. Ve ne vogliamo ricordare una molto bella. Lo abbiamo scritto nel nostro articolo sulla rapina in via dogana andata a soluzione subito grazie alle telecamere di sicurezza della città. Ecco ora che funzionano e grazie a vigili come xxxxxxxxx abbiamo una maggiore sicurezza per tutti noi ed un forte deterrente contro i reati. Ma occorrono buoni vigili ed una forte attenzione da parte della giunta.

Pubblicato in Primo Piano

arresto-carabinieriBrillante operazione dei carabinieri della locale caserma di ąmantea diretta dal vice comandante Fabio mandato che si è avvalso anche della preziosa collaborazione della polizia municipale di amantea ed il particolare del vigile Davide casalinuovo che ha collaborato ad individuare con le benedette telecamere del comune di ąmantea la targa dell'auto usata per la rapina. L'auto è stata trovata a fuscaldo dove i carabinieri hanno arrestato il rapinatore che è stato tradotto per ordine del giudice nelle carceri paolane.

Si tratta di un giovane campano dell'età di circa 25 anni. Un giovane pluripregiudicato. In corso la ricerca del Second o rapinatore. I nostri complimenti si cc della locale caserma che pur in pochi riescono ad avere buonissimi risultati(ne parleremo a breve). Complimenti anche alla polizia municipale di amantea ed in ispecie a casalinuovo. Trovata anche parte della refurtiva.

buonsQuello dei furti nelle abitazioni è purtroppo un trend che ha fatto registrare una crescita notevole negli ultimi anni. E così anche la preoccupazione dei cittadini per la propria incolumità all'interno delle mure domestiche è vi via aumentata; anche per questo la politica è intervenuta a “gamba tesa” varando una legge che prevede delle agevolazioni fiscali in caso di lavori di messa in sicurezza delle abitazioni private. Ecco dunque il bonus sicurezza, istituito con legge 208 del 2015, che offre l'opportunità di risparmiare parecchio denaro per degli interventi che altrimenti sarebbero molto costosi. Si tratta di agevolazioni che riguardano le persone fisiche (IRPEF) e che comprendono l'installazione di impianti antifurto o di telecamere di videosorveglianza.

In questo articolo ci occuperemo proprio di delineare nello specifico i requisiti per accedere al bonus sicurezza e assicurarsi così un kit di videosorveglianza. D'altra parte proteggere sé stessi e la propria famiglia da una violazione di domicilio è una cosa che sta a cuore a una moltitudine di cittadini, per cui è necessario informarsi bene sulle modalità di accesso a questo bonus.

Che tipo di interventi si possono realizzare

Il bonus sicurezza permette di fare interventi strutturali di messa in sicurezza di un appartamento, prevedendo importanti detrazioni sull'IRPEF. Le agevolazioni riguardano dunque acquisti effettuati per la videosorveglianza di casa, come recita l'articolo 2 della legge (non valgono dunque per interventi su strutture adibite a locali di impresa). Inoltre anche i contratti eventualmente stipulati con gli istituti di vigilanza rientrano regolarmente nei parametri della detrazione. La tutela dunque riguarda il diritto del cittadino di proteggersi in toto da eventuali furti, e perciò comprende non solo i costi di acquisto ma anche quelli di installazione dell'impianto. Peraltro non sono previste limitazioni nemmeno sulla tipologia di impianto, quindi è indifferente che si opti per uno con i fili, per quello wireless o per altri di qualsiasi tipo.

Come effettuare la richiesta di detrazioni

Per ottenere questa importante agevolazione fiscale bisogna rispettare dei passaggi. Trattandosi di operazioni burocratiche, tutto passa per dei protocolli telematici  da rispettare. Nello specifico, bisogna presentare una richiesta via Internet fornendo il proprio codice fiscale oltre a quello di colui che erogherà il servizio per il quale è stato richiesto il bonus. Ma non è finita qui: l'Agenzia delle Entrate ha bisogno anche del numero di fatture, importo e data (comprensive di IVA) se la domanda riguarda un immobile che non fa capo direttamente a colui che ha compilato la richiesta. Tutti i dati in questione possono essere trasmessi solo ed esclusivamente in via telematica. Per ulteriori informazioni si può invece consultare il sito dell'Agenzia delle Entrate, che offre tutte le indicazioni utili per compilare correttamente la domanda grazie ad un apposito software chiamato Creditovideosorveglianza.

Il sistema rilascerà quindi una ricevuta per ogni domanda che viene recapitata. Può essere presentata anche più di una domanda da parte di un singolo cittadino, ma in questo caso farà fede l'ultima in senso cronologico, che automaticamente annullerà tutte le altre. C'è da dire infine che qualche anno fa, per il bonus sicurezza, il numero di istanze pervenute al Governo in forma telematica fu elevatissimo e provocò di fatto quasi un tilt del sistema. Molte di quelle domande non furono accolte proprio per questo problema, per cui c'è da augurarsi che tale circostanza non si ripeta nuovamente.

Pubblicato in Casa e Life Style

Stamattina il personale del Brico ha notato che la ringhiera che garantisce la sicurezza dell’accesso al retro dell’esercizio era completamente distrutta.

La cosa è stata notata da chi è passato dal centro commerciale.

 

 

Ed un nostro collaboratore ci ha segnalato la questione invitandoci a valutarla ed evidenziando di aver saputo che erano stati chiamati i carabinieri per valutare eventuali immagini delle telecamere.

Effettivamente i danni sono apparsi rilevanti.

Ma abbiamo scartato subito l’ipotesi suggeritaci di un tentato furto.

Intanto le porte non presentavano alcun segno di scasso.

Poi l’allarme non è scattato.

Infine sul punto di impatto alcuni catarifrangenti segnalavano semmai un urto con un automezzo.

Tutt’al più un urto casuale tra un automezzo in retromarcia e la ringhiera.

Comunque sembra che il proprietario del negozio o dell’immobile abbia esposto denuncia chiedendo ai carabinieri di valutare eventuale fotogrammi registrati dalle fotocamere

Anche se saremmo in grado di esporre una nostra ipotesi affatto inverosimile sull’accaduto, riteniamo di dover aspettare eventuali comunicati da parte dell’arma dei carabinieri che ci appare l’unico soggetto deputato a fare le opportune valutazioni in merito.

Vi faremo sapere….

Pubblicato in Cronaca

Per quanto possa sembrare incredibile stanotte i ladri hanno messo a segno un altro colpo nel poliambulatorio amanteano.

Altre migliaia di euro che si volatilizzano.

La cosa più strana è che i responsabili dell’Asp avrebbero ben potuto comprare una cassaforte dove depositare le somme pagate per ticket presso gli sportelli o far depositare le somme incassate presso una qualsiasi delle banche locali munite di sportelli di deposito.

Ed invece no.

E così i signori ladri, impuniti, continuano le loro razzie.

Questa volta il povero massacrato armadietto in ferro è stato trattato con la fiamma ossidrica con cui i ladri hanno praticato due fori all’altezza delle chiusure interne, così facilmente aprendolo ed asportando quanto in esso contenuto.(vedi foto)

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale caserma che hanno provveduto ai primi accertamenti.

Stando a voci accreditate i malfattori sono entrati dal vicoletto a nord la cui porta risulta forzata.

Un’altra stranezza è quella che non esistono segnali di allarme connessi con le porte che possono essere aperte tranquillamente.

Ed in verità non sembra che ci sia una sola porta esterna intatta da segni di effrazione.(vedi foto)

Sembra che ci si sia affidati alle sole telecamere interne.(vedi foto)

Una soluzione difensiva che non è risultata utile, atteso che esse, come si nota nelle foto, sono risultate spostate verso l’alto o verso il muro così da non imprigionare i volti dei ladri.

Appare credibile, inoltre, che fino a giungere alle telecamere i malfattori si siano coperti il volto con qualche maschera.

Ma i carabinieri della locale caserma dei carabinieri in questi momenti stanno accedendo ad altre telecamere delle quali sanno osservando ed acquisendo i relativi fotogrammi al fine di accertare se abbiano registrato l’accesso dei ladri nel cortile del Poliambulatorio.(vedi una delle fotocamere esterne)

Vi faremo sapere.

La porta effratta

La prima telecamera disattivata

La seconda telecamera disattivata

Una delle telecamere esterne

Pubblicato in Cronaca

Un’amica ci ha osservato la inopportu nità del nostro arti colo sul par ziale funzio namento delle teleca mere di si curezza, for se preoccu pata del fat to che se fosse vero la gente delin querebbe ancora di più .

Forse è vero.

Ma non possiamo esimerci dal constatare che tanto si delinque egualmente e che le telecamere o non funzionano o posto che funzionino non servono per ridurre i comportamenti illeciti.

Stamattina 30 dicembre nel parcheggio di fronte al poliambulatorio abbiamo scattato la seguente foto.

Si tratta di una decina di buste con i resti dei festeggiamenti natalizi: buste di plastica, bottiglie di coca, resti di alimenti che, poi, hanno attratto cani e gatti che ne hanno aperto alcune

Per fortuna che il poliambulatorio non è molto frequentato in questi giorni per cui le buste non sono state calpestate dalle ruote.

Ma non è certo un belvedere!

Eppure a pochi metri dall’immondezzaio c’è una potente telecamera multipla

Non ha registrato niente?

Ed allora a che serve?

Ha registrato ? Bene ma allora perché non è stata emanata e pubblicata la opportuna ordinanza di rimozione a spese del contravventore?

Da qui i dubbi e, forse, le certezze.

Ci dispiace per la nostra amica che l’anno prossimo, ormai, ci osserverà che non è opportuno che la gente sospetti che le telecamere non forse funzionano.

Pubblicato in Primo Piano

Le telecamere di sicurezza sono in tutto il mondo, dicono anche ad Amantea.

Sono nascoste in ogni angolo e sembrano un po’ “spiarci”.

Infatti non siamo noi a decidere quando farci riprendere , lo fanno loro “automaticamente” come in una specie di “Grande Fratello”.

Dicono che registrano tutto quello che succede.

Altrove, forse, ma non ad Amantea.

Almeno per quello che è dato sapere.

Per esempio, vandali ubriachi ( vedi le bottiglie di birra per terra nella foto) hanno distrutto il lavandino dei bagni pubblici del mercato di Campora San Giovanni, quello sotto gli uffici comunali, ma nessuna delle telecamere di Campora SG sembra abbia ripreso niente di utile per capire chi erano.

Eppure parliamo di un’area strategica quale è quella del municipio, del mercato agricolo e della limitrofa scuola primaria.

Ci chiediamo, allora, se le telecamere di sicurezza, costate alquanto, siano , o siano state o saranno utili alla comunità.

Ad Amantea sembra, infatti, che le uniche telecamere che funzionano siano quelle dei photored.

Quelle si che sono continue, implacabili , finalizzate alla sicurezza (?) .

Le altre no!

Pubblicato in Politica

Amantea davvero si avvia ad essere la città più telematicamente controllata della Calabria. Abbiamo ormai telecamere dappertutto.

Tutto è nato da una scelta originariamente fatta dai commissari straordinari inviati dallo Stato dopo lo scioglimento per mafia del consiglio comunale cittadino .

Una scelta voluta in particolare dal commissario Sperti, proprio quello che oggi sembra essere accusato di esser colluso in qualche modo con il mondo più lontano dalle legge e dallo Stato. Paradossi della vita.

E le installazioni continuano ancora oggi. Tutto in nome della sicurezza.

Anche ieri il personale della ditta incaricata ha collocato una ulteriore apposita apparecchiatura capace di leggere il territorio a 360 gradi.

Alcune di loro, in passato, come si ricorderà, sono state rubate addirittura segando i pali che le sorreggevano.

Apparecchiature poi ricollocate

Alcune sono state piazzate, e sembra funzionino, su obiettivi specifici e mirati

Altre sono finalizzate al controllo generico del territorio, come quella piazzata proprio sul vialone che porta al distretto sanitario e che peraltro potrebbe addirittura controllare chiunque entri od esca dal distretto stesso che è stato ripetutamente, ed anche recentemente, soggetto a furti.

La comunità amanteana ne prende atto ma si aspetta che questi sistemi telematici di controllo non restino belle statuine natalizie ma permettano realmente di esercitare un rigido e continuo controllo del territorio cittadino

Una sorta di grande fratello , una somma di occhi telematici che scrutano tutti e tutto, anche nelle cose giornaliere, negli incontri quotidiani e casuali, con una forte incidenza sulla nostra privacy, controlli che nessuno diversamente accetterebbe se non fosse per la sicurezza pubblica.

Il problema è che nessuna informazione, nemmeno di natura e carattere generale viene diffusa in materia , quasi come quieti controlli non esistessero, che il comune, pur tanto prolifico nell’informare sulle cose di poco od alcun interesse, nulla specifica e chiarisce

La città non sa nemmeno chi abbia accesso alle immagini, non sa se l’accesso sia autorizzato da un Giudice, e se in casi urgenti sia comunque data comunicazione allo steso od al garante della privacy.

Non viene nemmeno detto alla popolazione se tutto questo ambaradan funzioni, se abbia permesso di aiutare la giustizia o se sia soltanto un moda ed una spesa

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