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furto legnoSorpresi mentre tagliavano piante di quercia in area comunale.

 

COSENZA 19 novembre 2016 -Il personale del Corpo Forestale dello Stato ha nei giorni scorsi tratto in arresto due giovani di Rossano per furto di legna.

 

In particolare a seguito dell’intensificazione dei controlli al fine di reprimere e prevenire gli indiscriminati furti di legna nel patrimonio boschivo comunale di Rossano, gli uomini del Comando Stazione locale hanno sorpreso in località “Rinacchio” A.P. di anni 22 e W.T. di anni 23 mentre trafugavano alcune piante di Cerro.

 

 

I due dopo aver reciso, depezzato e caricato su di un fuoristrada le piante sono stati bloccati e controllati dagli uomini del Corpo Forestale che hanno rinvenuto all’interno del veicolo circa 10 quintali di legna , una motosega, una spacca legna e un bidone contenente benzina. La legna, gli attrezzi e il fuoristrada utilizzato per il trasporto sono stati sottoposti a sequestro probatorio.

 

 

Il P.M. di turno, Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari dott.ssa Simona Manera, ha convalidato l’arresto e dopo le formalità di rito disponeva la rimessa in libertà in ottemperanza al disposto dell’art. 121 del Disposizioni di Attuazione del c.p.p.

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Cosenza. Piazza Europa. Sono le 19.40 del 15 novembre quando da un apprezzamento o complimento fatto ad una ragazza marocchina sposata deriva una rissa tra cinque extracomunitari.

 

I cinque uomini avrebbero iniziato a litigare, usando anche bottiglie di vetro.

La cosa viene segnalata ai Carabinieri che intervengono.

Sul posto i Carabinieri trovano due uomini di 38 anni, rimasti feriti, li soccorrono e trasportano in ospedale.

I due erano uno incensurato e ma l'altro già noto alle forze dell'ordine.

Ambedue presentavano trauma cranico e ferite lacerocontuse alla testa. Uno M.A. veniva dimesso con 20 gg di prognosi mentre l’altro S.N., data la profondità delle lesioni, veniva trattenuto per ulteriori accertamenti con piantonamento sul posto dei militari.

Gli altri tre 33 anni, B.S.A., 28 anni e T.H., 29 anni, R.Y., erano scappati.

Nella notte, grazie al racconto dei due feriti, gli investigatori sono riusciti a trovare e ad arrestare gli altri tre marocchini riusciti.

Per stamattina 16 novembre il processo per direttissima.

Tutti e cinque gli extracomunitari venivano arrestati con l'accusa di rissa aggravata.

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I carabinieri hanno accertato un danno per Enel stimato in 50mila euro.

 

Nel pomeriggio del 10 novembre 2016, in Bisignano (CS), i militari della Stazione Carabinieri di Bisignano, al termine degli accertamenti, traevano in arresto, un 49enne di Bisignano (CS), per il reato di furto di energia elettrica.

I militari operanti, unitamente a personale tecnico della societa’ Enel Spa, accertavano che il predetto, in qualita’ di titolare di un’officina meccanica sita in Bisignano (CS), attraverso l’applicazione di un magnete sul contatore, riusciva ad abbassare l’effettivo consumo di energia elettrica.

 

Le successive verifiche consentivano di accertare che il furto era in atto dal 2012 per un danno complessivo per la societa’ fornitrice di energia elettrica di circa 50mila euro.

 

L’arrestato e' stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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Continua decisa l’azione di contrasto allo spaccio di droga portata avanti dai carabinieri ad Amantea.

Stasera un profugo è stato arrestato per spaccio di droga e portato a Paola in carcere.

Insieme anche una denuncia piede libero.

E siamo a sette arresti, di cui uno del gruppo di profughi ospite a Longobardi e tutti gli altri di Amantea.

Manca ancora quello che potrebbe essere il capo od il referente tra gli spacciatori locali ed i profughi che hanno trovato nello spaccio di droga il lavoro per il loro domani.

Il loro futuro!

Parliamo del più informato, quello che sa che l’arresto può avvenire solo in flagranza di reato.

E mancano ovviamente i mandanti che li usano ben sapendo che non parleranno e che al massimo uno stato inerte come il nostro tenterà ma senza riuscirci di rimpatriarli.

La fine di questi ragazzi può così essere soltanto il carcere.

Ragazzi che dicono di essere scappati dalla guerra o dalla violenza e che praticano violenza in attesa di finire nelle patrie galere

Abbiamo già suggerito al sindaco Sabatino di proporre all’arma il brillante lavoro svolto dai militari che operano ad Amantea perché vengano innanzitutto premiati ma anche potenziati nel numero e nelle dotazioni.

Allo stesso sindaco ed alla intera amministrazione comunale sollecitiamo almeno un consiglio comunale che abbia all’ordine del giorno il problema dello droga nella nostra cittadina , prima che esso esploda.

Pubblicato in Cronaca

10 minorenni Eritrei si sono rifugiati nella stazione di Amantea. Probabilmente da stanotte quando si è fermato l’ultimo treno proveniente da sud( forse addirittura dalla Sicilia) e diretto a Roma.

 

Si! Roma è il loro primo obiettivo.
Poi, se possibile, la Germania.
Sono ragazzi e ragazze.

 

Uno di loro non ha più di10 anni.
Non sono i primi che si presentano nella cittadina. Nei giorni scorsi i carabinieri ne hanno trovato altri in giro per la cittadina e li hanno fatti riaccompagnare dalla Questura nel centro di provenienza.

Non scendono a Paola od a Lamezia perché lì c’è la Polfer ed i Commissariati di Polizia che li prendono in carico e li reinviano nei centri per minori.

I Carabinieri di Amantea guidati personalmente dal maresciallo Tommaso Cerza hanno provveduto ai primi controlli ed alla prima assistenza , coadiuvati da Ottaviano Di Puglia della locale Protezione civile. 
Prima di loro volontari civili hanno offerto la prima assistenza materiale.

Sembra che i 10 minorenni facessero parte di un gruppo più folto di cui alcuni hanno continuato i viaggio verso Roma nascosti nei bagni ed altri potrebbero essere scappati nella città di Amantea.

Il fenomeno dei minori che ha raggiunto circa 17.000 arrivi in questi primi 9 mesi e che vede in prima linea i Gambiani, seguiti propri dagli Eritrei, sembra sia sottovalutato dalla organizzazioni e dalle stesse Prefetture.
Così arrivano in Italia, spesso considerato solo un paese di passaggio, per arrivare in altre Nazioni Europee dove hanno parenti o dove vedono la possibilità di costruirsi un futuro migliore per sé e le proprie famiglie

 

Da dove vengono questi ragazzi?
Perché la loro fuga non è stata segnalata a tutte le Prefetture, a tutte le Polfer ed a tutte le stazioni dei carabinieri?

Perché le Prefetture sembrano indifferenti e lasciano questi problemi ormai troppo evidenti ai militi dell’arma?
Save the Children ha dichiarato che possono arrivare altre migliaia di minori dai campi profughi al confine con l’Etiopia.
Tutto il mondo sa che fuggono per evitare la coscrizione militare( Il servizio militare nazionale è obbligatorio, spesso viene esteso indefinitamente e molti sono costretti ai lavori forzati), migliaia di prigionieri di coscienza e politici sono ancora detenuti in condizioni spaventose, tortura e altri maltrattamenti sono comuni, il paese ha un alto tasso di mortalità materno-infantile occupando il posto 132 della classifica presente del rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo.

 

Il viaggio dall’Eritrea, attraverso l’Etiopia, il Sudan e la Libia, è molto pericoloso, si rischia la vita e, in molte occasioni, può durare anni.
Grazie comunque ai pochi volontari civili, ai Carabinieri ed alla protezione civile amanteana, ma non basta.
Si impone che le Prefetture abbiano più mezzi e più addetti.
Ah! Una domanda è vero che i ragazzi vengono fatti scendere a forza nelle stazioni come Amantea quando vengono trovati senza biglietto ferroviario? Ed è normale e legittimo questo comportamento?

Pubblicato in Primo Piano

Una ragazza di 22 anni ha ucciso a Crotone la madre di 48 anni, gravemente malata, soffocandola con un sacchetto di plastica.

 

 

Il fatto é accaduto nell'abitazione delle due, nel quartiere «Poggio Pudano».

La giovane é stata fermata dai carabinieri, avvertiti dal marito della vittima cui la giovane, al rientro dell'uomo a casa, ha confessato l'omicidio.

La giovane è stata condotta nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri, dove attualmente è sottoposta ad interrogatorio da parte del pm di turno della Procura di Crotone.

La vittima dell'omicidio è Giovanna Salerno entrata in depressione dopo la diagnosi della malattia.

La figlia avrebbe potuto ucciderla per porre fine alle sue sofferenze, ma l'ipotesi non è confermata.

ll cadavere della madre è stato trovato sul letto.

 

L'omicida, stando alle prime notizie, era figlia unica.

La ragazza, stando alle prime notizie, era figlia unica e non ha fornito, al momento, alcuna spiegazione sui motivi che l'hanno indotta a commettere l'omicidio. La giovane non aveva mai manifestato segni di squilibrio ed avrebbe avuto con i genitori un rapporto normale.

I carabinieri del Comando provinciale di Crotone, che stanno conducendo le indagini, hanno effettuato il sopralluogo nella casa in cui é avvenuto l'omicidio ed hanno poi condotto la giovane in caserma per l'interrogatorio da parte del pm, Luisiana Di Vittorio.

Pubblicato in Crotone

Una vicenda incredibile ed incresciosa.

Il signor Mauro Suriano procedeva a bordo della sua bici in Via San Marino quando cadeva rovinosamente per terra a causa di una griglia per la raccolta delle acque.

 

Data la gravità delle ferite è stata chiamato il 118 che ha provveduto a quanto necessario.

Sul posto anche i Carabinieri che hanno provveduto alla verbalizzazione dell’ accaduto.

Successivamente è intervenuta anche la Polizia Municipale che ha trovato per terra la bici del povero camporese.

La vicenda ha lasciato sorpresi gli abitanti della frazione i quali hanno evidenziato che proprio ieri personale comunale aveva proceduto alla manutenzione della griglia stessa.

Qualcuno riferisce che forse le griglie erano state mal poste e che tra esse fosse rimasto uno spazio nel quale il ciclista è caduto; altri invece parlano di un difetto della griglia alla quale sarebbe mancato un dente; altri infine segnalano la presenza nella città di griglie con orditura parallela al senso di circolazione e non , come necessario e dovuto, a novanta gradi( vedi foto!).

Sulla grave vicenda abbiamo nella immediatezza sentito la consigliera comunale Concetta Veltri alla quale abbiamo posto la seguente domanda:

“Consigliera Veltri ha saputo cosa è successo stamattina a Campora SG?

Parliamo di quel ragazzo caduto con la bici in via san Marino per colpa di una griglia”.

Questa in via breve la risposta: “ Quanto successo stamattina è grave. Se il ragazzo è caduto come si dice perché la griglia era difettosa la responsabilità piena è dell’amministrazione.

Tanto più se la caduta sia stata determinata dalla mancanza di una della barre costituenti la griglia.

Ed ancora più se la griglia era stata posizionata con le barre in senso parallelo alla percorrenza della strada e non in senso tale da non permettere ad una ruota di infilarsi dentro i vuoti tra le barre.

Dobbiamo contestare la ridotta attenzione alla idonea manutenzione del paese.

Qui da noi si parla di grandi opere ma si dimentica che la pulizia e la manutenzione continue delle strade, dei marciapiedi, del verde, delle reti idriche e fognarie, degli impianti di illuminazione, sono le sole risposte alle prime e vive esigenze della comunità.

Ci rammarichiamo per quanto occorso al giovane compaesano e gli porgiamo gli auguri di ogni bene.

Ma nel contempo invitiamo fortemente l’amministrazione comunale ad operare per garantire la sicurezza della nostra gente”.

Pubblicato in Campora San Giovanni

“Avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”

La foto è stata diffusa dai carabinieri con il seguente appello: “Fate molta attenzione a questa nuova truffa, avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”

Come avanza la tecnologia, si perfezionano anche le invenzioni e i dispositivi hi tech per compiere azioni criminali. 

Ed ecco un nuovo e sofisticato metodo per svelare i codici Pin, riuscendo così a clonare bancomat e carte di credito. 

A scoprire il nuovo metodo di clonazione sono stati i carabinieri della Stazione di San Lorenzo in Lucina. 

Arrestati dai militari dell’arma due cittadini bulgari di 35 e 45 anni, colpevoli di aver istallato microcamere e skimmer in uno sportello Atm di una banca di via Cola di Rienzo. 

Opera di grande inventiva quella utilizzata per carpire i codici pin, minuziosamente studiata, prevedeva una microcamera inserita al centro della vite di fissaggio del vetrino della luce posta sullo sportello. 

Lo skimmer, usato per la lettura della banda magnetica, invece posizionato su una lastra sottilissima, inserita, a scomparsa, direttamente nella feritoia dove vengono inserite le carte.

Congegno quasi impossibile da notare, non sfuggito però ai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, i quali hanno successivamente solo dovuto aspettare che passassero a ritirare la strumentazione con i dati carpiti.

Pubblicato in Italia

Da qualche giorno ci eravamo prefissi di proporre al sindaco, quale rappresentante della comunità amanteana, di adottare una iniziativa per ringraziare i carabinieri per l’intenso lavoro attuato nella lotta allo spaccio di droga, ed in specie di marjuana.

 

E stamattina abbiamo scritto e pubblicato una lettera aperta.

Nemmeno il tempo di pubblicarla e di farla leggere ad alcune migliaia di nostri fan ed ecco che le sirene dei carabinieri riempiono l‘aria della città.

 

Uno sguardo all’auto che passa davanti a noi e cogliamo la presenza di un profugo nel sedile posteriore dell’auto.

L’auto muove verso la caserma dei Carabinieri di via Roberto Mirabelli dove si ferma.

Un profugo viene accompagnato negli uffici per il riconoscimento e la verbalizzazione.

La gente guarda e commenta tristemente.

 

Nessun problema. Domani il giudice lo condannerà probabilmente a firmare ogni giorno il registro presso la locale caserma.

Niente di che. Una ammonizione a filare dritto.

Sarà portato in carcere solo in caso reiteri il delitto di spaccio.

Ma ad Amantea sono tanti…

 

L’unica cosa è arrestare la mente interna ed coloro che muovono questi poveri profughi come burattini nel triste traffico dello spaccio di droga. Per quanto ancora non siano stati emessi comunicati, siamo in grado comunque di fare valutazioni sul fatto che l’arresto di oggi è stato effettuato presso il centro per profughi della vicina Longobardi.

Insomma i profughi ormai vanno anche in missione ed ampliano il raggio territoriale della loro azione.

Lo spaccio, in sostanza, si amplia, creando una rete tra i centri che sembra siano usati per tale scopo.

E la ulteriore riprova è nel rilevante numero di confezioni già pronte che sono state sottoposte a sequestro.

Viene da chiedersi, pertanto, non solo se, e nel caso come mai, vengano mantenuti i rapporti tra i profughi dei vari centri, ma anche se questi collegamenti siano finalizzati a delinquere.

Non raro è il sospetto che la rete di spacciatori non sia improvvisata ma sia figlia una promessa datata.

 

Proprio queste ragioni stanno orientando gli investigatori verso indagini che potrebbero portare a futuri incredibili sviluppi ed a decise espulsioni, quali unici rimedi aduna situazione esplosiva.

Scherzando, ovviamente, stiamo pensando ad una cooperativa tra profughi per la coltivazione di marijuana come sarà resa possibile dalla possibile approvazione della legge sulla depenalizzazione. E sempre scherzando chiedersi se la assoluta intelligenza ‘ndranghetista non abbia definito un percorso futuro di spaccio che stia semplicemente provando.

Come una partita a scacchi tra il male ed i carabinieri. E nel mentre noi osserviamo.

Amare Amantea è un dovere per chi ha la fortuna di esserci nato, di abitarci, di conoscerla.

 

La sua storia, il paesaggio, i valori culturali, per quanto talora poco noti ai suoi stessi ospiti temporanei , per chi sa “sentirli” e farli propri, sono elementi di estrema sintesi della bellezza di questa città.

Certo, signor Sindaco, ci sono tante cose che sono suscettibili di valutazioni non ascrivibili tra quelle positive , cominciando da una sempre minore attenzione alle leggi, alla cultura, all’etica, come la approssimazione delle scelte politiche , come l’inaccettabile tolleranza dei comportamenti sociali, come gli abusi , anche minori, diventati ordinarie stranamente tollerati forse per evitare reazioni.(L’elenco sarebbe troppo lungo).

Ma esistono anche persone, ed i loro valori umani e sociali, che appaiono meritevoli di essere portati all’attenzione della società, e non solo amanteana.

Parlo del presidio di legalità costituito dai militi dell’arma dei carabinieri operanti in Amantea.

Non voglio fare i nomi, per quanto potrei ben farne alcuni, ma soltanto ricordare che i carabinieri di Amantea, giornalmente si lasciano apprezzare per la continuità del loro operato.

Uno per tutti , ricordo il caso dell’intervento per lo spegnimento della bombola in un appartamento di Santa Maria . Se non fosse stata girata la manopola del gas , l’evento avrebbe potuto dar luogo a ben altre conseguenze devastanti per l’edificio e per le persone in esso presenti.

Ed invece sono rimasti vestiti e mani bruciacchiate ed un significativo atto di coraggio troppo facilmente dimenticato.

Ma mi piace, altrettanto, sottolineare il defatigante impegno posto quotidianamente in essere dai carabinieri della locale caserma, talora con la collaborazione di quelli della compagnia, per la lotta allo spaccio della droga, la cui presenza ed il cui consumo nella nostra città sono diventati inaccettabilmente preoccupanti.

 

Probabilmente la attuale posizione politica di futura tolleranza al consumo ed addirittura alla produzione di marijuana, giustificata (?) da una pseudo lotta alla ‘ndrangheta che la produce e la spaccia, sta facendo dimenticare che anche per le droghe si sta verificando un improprio sfilacciamento della attenzione sociale alla salute dei giovani e meno giovani.

Un fenomeno psicologico molto strano come quello della foderina che riporre il pacchetto di sigarette e così non far vedere gli avvisi di pericolo di danni e di morte che sono apposti sugli stessi.

E’ come chiudere gli occhi per non vedere, tapparsi le orecchie per non sentire, mordersi le labbra per non parlare. Una sorta di "Mizaru” sociale.

Un popolo, quello amanteano, che somiglia sempre più alle tre scimmie giapponesi, che nella loro originaria interpretazione erano rappresentative del principio proverbiale del "non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male".

 

Un principio insignificante se non unito alla quarta scimmia , la "Shizaru" che simboleggia il principio del “non compiere il male”.

E non è certamente un caso che, invece, nel Sud Italia le tre scimmiette hanno un significato negativo associato all'omertà.

Non è raro, infatti, associare l'espressione "non vedo, non sento, non parlo" ad una situazione in cui si ignora deliberatamente qualcosa o si evita di parlarne, facendo finta di nulla.

Ecco non mi è possibile non vedere e non parlare di quei pochi uomini che operano per il bene, portatori, loro e le loro famiglie, di valori umani scarsamente espressi dalla nostra società.

Non mi è possibile non vedere e non parlare di chi quotidianamente si impegna per Amantea e per gli Amanteani.

Da qui la presente.

 

A lei sindaco che rappresenta la città oggi e la cui figura è il simbolo della Amantea futura, l’onere e l’onore di proporre un encomio solenne se non una ricompensa al merito civile per coloro che ogni giorno operano silenziosamente per la nostra città e che con i loro comportamenti sono esempi per tutti noi.

La ringrazio per quanto farà!

Amantea 7.9.2016

Pubblicato in Primo Piano

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