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Sarà ad Amantea il punto regionale di "Soccorso Anti-Equitalia", il prossimo sabato 19 marzo dalle ore 16:30 alle ore 19, in Via Vittorio Emanuele 63.

Il "Soccorso Anti-Equitalia" è presente in modo stabile a Lamezia ogni martedì e da qualche mese si sta spostando in varie città calabresi.

Sabato prossimo potranno usufruirne i cittadini di Amantea e di tutti i paesi vicini.

Allo sportello si darà ascolto e assistenza con professionisti volontari per diverse problematiche: cartelle esattoriali pazze, ingiuste, già pagate o errate rateizzazioni, sospensioni, piani per ridurre il sovraindebitamento, assistenza sociale e psicologica.

Chiunque può usufruire del servizio e non è richiesto alcun contributo.

Invitiamo i cittadini amanteani ad utilizzare questa possibilità.

E' per noi un modo concreto di star vicini ai cittadini che potranno anche prenotare la consulenza gratuita contattandoci all'indirizzo di posta elettronica  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

E' dal maggio del 2015 che sono stati istituiti punti di “Soccorso Anti-Equitalia”, il primo in Sardegna, e poi in varie parti d'Italia, tra cui la Calabria a partire dal novembre scorso.

Con questi sportelli il M5s sta nella realtà in modo tangibile ed operativo verificando le grandi difficoltà che affrontano tanti cittadini che nella maggior parte dei casi non sono riusciti a pagare quanto dovuto, e che vengono ulteriormente vessati da uno Stato che è debole con i forti e forte con i deboli, come ormai appare chiaro a tutti.

Uno Stato che da un lato non paga i propri debiti nei confronti dei cittadini, oppure si preoccupa di salvare le banche a discapito dei risparmi, e dall'altro manda i suoi "esattori" a colpire i contribuenti in difficoltà, provocando a volte situazioni di profonda disperazione.

Non abbiate esitazioni, vi aspettiamo sabato prossimo: Il M5s è al servizio dei cittadini. 

rendeRende (Cs) - Proprio pochi giorni fa l’unità di missione ItaliaSicura di Palazzo Chigi ha reso noti i dati sui finanziamenti pubblici per le reti idriche.

Nonostante le procedure di infrazione europee per le nostre fognature e i sistemi di depurazione, l’Italia e soprattutto il Mezzogiorno continua a non spendere. Ammontano a 3,2 miliardi di euro i finanziamenti ancora fermi al palo, di questi 2,8 riguardano il Sud del Paese.

Mauro Grassi, il capo dell’unità di missione, e Ludovica Agrò, direttore dell’Agenzia per la coesione, hanno spiegato un sostanziale cambio di strategia: non verranno più elargiti soldi a chi non sa spendere. Un grosso danno per l’area urbana cosentina, per tutti e 26 comuni, tra cui Rende, che hanno affidato la gestione della depurazione al Consorzio Valle Crati, una gestione per niente efficace che ci sta portando, o ci ha già portato, a perdere i soldi del Piano Nazionale per il Sud, un finanziamento che sarebbe stato fondamentale per le nostre disastrate reti idriche e per un corretto funzionamento del depuratore consortile di Coda di Volpe.

Abbiamo presentato, perciò, un’interrogazione al Sindaco Manna evidenziando le “gravi criticità e irregolarità rispetto alla modifica statutaria finalizzata alla trasformazione del Consorzio in azienda speciale” che lo stesso Comune di Rende ha segnalato. Il segretario comunale della nostra città, nel periodo commissariale, ha scritto, nero su bianco, che “la procedura seguita nell’occasione risulta disallineata rispetto al quadro normativo di riferimento”.

Abbiamo anche riportato, ribadendo quanto scritto in una precedente interrogazione, purtroppo rimasta senza risposta, i gravissimi dubbi sulla procedura di gara per il finanziamento del Piano per il Sud con quelle inspiegabili tariffe che faranno aumentare i costi del servizio per i cittadini di Rende, già abbondantemente tartassati.

E ancora abbiamo chiesto se il depuratore di Coda di Volpe è effettivamente funzionante, visto che nell’ambito del progetto denominato “Punto Zero Acqua” del Movimento 5 Stelle Europa sono state analizzate le acque a valle del depuratore consortile trovando un valore di antiparassitari totali accertato che risulta essere 10 volte superiore al limite di legge.

Infine abbiamo chiesto spiegazioni su quali attività dovrebbe eseguire e che modalità di gestione sono previste per la società Meridiem Ambiente, controllata del Consorzio Valle Crati e di cui nessun Consiglio Comunale degli Enti consorziati è mai venuto a conoscenza.

L’incontrollata gestione del Consorzio Valle Crati richiede prese di posizione ferme, immediate e decise. L’amministrazione Manna non può più far finta di niente, perché la situazione è diventata insostenibile e le apparenti irregolarità talmente gravi da farci valutare la messa in atto di azioni, anche legali, a tutela e difesa degli interessi del Comune di Rende, fino all’eventualità di uscita dal Consorzio stesso.

 

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle

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Si invia per la cortese pubbli cazione la suc cessiva nota al legata all'odier no consiglio comunale.

Per oggi alle 14: 30 era convocato un Consiglio Comunale in sessione straordinaria urgente.

Senza che in realtà sembrasse esserci nulla di urgente o straordinario.

Forse l'unica cosa straordinaria è che sia stato convocato un consiglio comunale, dopo tre mesi, tre lunghi mesi di assoluto silenzio del Consiglio.

E dopo che ancora una volta la presidente Morelli disattende l'impegno preso il 12 agosto 2015 (più di sei mesi fa) di calendarizzare la mozione del M5s per modificare il regolamento e consentire 

le riprese video del Consiglio.

Tutto normale in un Consiglio anormale, dove la scelta che ci è parsa più giusta  è stata quella di lasciare l'aula,dopo aver motivato leggendo il testo che alleghiamo.

Così in assoluta solitudine la maggioranza ha approvato le proprie urgenze, che riguardavano le aree libere demaniali comprese tra la linea di battigia e la ferrovia, e la trasformazione

del diritto di superficie in diritto di proprietà piena.

Ci hanno detto che quando siamo usciti il vicesindaco ha messo in evidenza tutti i pregi di questa  amministrazione, peccato non averlo ascoltato!

E peccato che non possiamo rivederlo nelle riprese video ancora illegali ad Amantea!

Inviamo il testo letto e allegato prima di lasciare l'aula.

Distinti saluti. Amantea, 27 febbraio 2016 per il M5s di Amantea Francesca Menichino

“ Alla Presidente del Consiglio Comunale di Amantea

Oggetto: Nota da allegare al verbale del Consiglio Comunale del 27 febbraio 2016.

Questo Consiglio Comunale è ridotto ad una miseria infinita e lo dico con altrettanto infinito dispiacere, perché non è questo che merita Amantea, non è questo che meritano gli Amanteani, come non lo meriterebbe nessuna comunità.

Questo Consiglio è stato convocato l’ultima volta il 30 novembre 2015, cioè tre mesi fa ed in questi tre mesi il nulla. Solo una Commissione tante volte da noi richiesta sulla revisione della spesa svoltasi il 14 dicembre e aggiornata a mai perché mai più ripresa, a cui si aggiunge una Commissione di pochi giorni fa sugli argomenti di questo Consiglio odierno convocato in via di urgenza, senza che si riesca a comprendere quale sia l’urgenza, se non quella forse di favorire qualche amico o compare, perché questa è la convinzione largamente diffusa quale tratto dominante che caratterizza nello specifico la condotta di questa Amministrazione.

Nel complesso, un patetico dramma permanente contraddistinto dal tremendo sigillo dell’irreversibilità.

Io che da consigliere vi osservo un po' più da vicino ne constato sconcertata la sistematicità di fattezze e connotati, con conseguenze pesantissime per l’intera comunità territoriale.

Tornando al merito, l’art.42 del T.U. E. L. rileva che il Consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo, con competenza per tutto ciò che attiene ai programmi, alle relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali, elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali, relative variazioni, rendiconto ecc...

In sostanza, il Consiglio dovrebbe programmare tutta la vita dell’ente a partire dalla gestione delle risorse, delle priorità e delle scelte.

Qui invece predomina l’Impero del Nulla. Non esiste programmazione, non esiste il senso della comunità e delle sue esigenze, non esistono le emergenze come quella della sicurezza dei cittadini, di cui non vi siete minimamente curati con la doverosa serietà e applicazione, nonostante le sollecitazioni fatte dal M5s e dal consigliere Ruggiero e dagli stessi cittadini, neanche dopo i cruenti accadimenti criminali del mese di gennaio.

L’impressione nostra e dei cittadini è che il Consiglio Comunale sia per voi quasi un disturbo, perché non siete capaci di un confronto dialettico, democratico e politico con le opposizioni, così come non siete capaci di confronto con i cittadini coinvolgendoli direttamente nelle scelte da assumere ed assicurando massima trasparenza ed efficacia, necessarie ancor più nel crescente dramma economico e sociale che acuisce i colpi di una crisi economica che la vostra condotta, tra la scelleratezza e l’incompetenza pressoché assoluta, ha viepiù centuplicato i suoi effetti devastanti, rendendola anche istituzionale e culturale.

L’impressione, suffragata da una molteplicità ormai abnorme di elementi che crescono di giorno in giorno con il permanere in carica di questa Giunta, è che vi siete fatti eleggere non per amministrare una comunità, resa marginale e sola da voi che dovreste invece starle affianco, non per programmare scelte politiche strategiche per una visione di futuro che riassegni al territorio l’eccellenza e la centralità che merita ma per gestire gli interessi di pochi nella ristretta cerchia di famiglie e sodali di fedelissima osservanza.

Non meraviglia, quindi, entrando nelle pieghe motivazionali dell’urgenza odierna, coglierne esigenze di rapidità per soddisfare quanto più velocemente possibile “miseri desiderata” individuali di soggetti senza dignità che piegano l’organizzazione ed il funzionamento dell’istituzione all’autoreferenzialità ed all’oscurantismo democratico.

Ed in effetti vista l’assoluta assenza di attività e di confronto in Consiglio le uniche attività che riuscite a svolgere, tra l’altro in maniera penosa, sono quelle di Giunta della quale non si ha un calendario e non si conoscono modalità e specificità di sedute sulle quali apponete in maniera tanto ampollosa quanto ridicola il marchio della “riservatezza”. Troppa trasparenza e la sollecitazione alla partecipazione plurale certamente vi fa male e quindi ne state ampiamente alla larga.

Vergognatevi se avete coscienza per come state, non amministrando ma distruggendo una città in cui riuscite a lasciar morire lentamente ogni cosa, da ultimo anche il Carnevale, tradizione e vanto per Amantea, che poteva e doveva essere gestito in maniera radicalmente diversa con un certosino compito di intermediazione che doveva partire da lontano.

Mi soffermo un attimo, prima di concludere, sul ruolo della Presidente, inesistente nonostante il compito importante di guida del “Parlamento dell’Ente” che le viene conferito. Oggi ancora una volta spicca la mancata calendarizzazione della modifica regolamentare per le riprese del Consiglio che doveva avvenire già nell’ultima seduta e che invece non avviene neanche adesso dopo tre mesi dall’ultimo consiglio e sei dall’approvazione della mozione del M5s avvenuta il 12 agosto 2015.

Tutto nel segno della tradizione dello stravolgimento delle norme e del rispetto istituzionale, cui assistiamo dall’insediamento di questo Consiglio Comunale, al quale in modo convinto avevamo offerto sin da subito tutto l’ impegno e la collaborazione possibili nell’espletamento del mandato istituzionale.

In conclusione, se fossi sicura di un possibile cambiamento vi esorterei a farlo ma essendo già da molto tempo convinta del contrario, l’unica esortazione possibile che vi rivolgo è quella di invitarvi per l’ennesima volta a lasciare definitivamente le vostre poltrone e ad andarvene a casa.

Pubblicato in Politica

Comunicato stam pa congiunto a firma dei parla mentari calabresi del M5s Morra, Parentela, Dieni, Nesci, Ferrara e del  Vicepresi dente della Commis sione Antimafia Luigi Gaetti, e del consi gliere comunale di Amantea Francesca Menichino, relativo al procedimento civile che inizierà il prossimo 23 febbraio con il quale l'ex ragioniere del comune di Amantea e padre del sindaco chiede alla consigliera comunale M5s Francesca Menichino un risarcimento di 75.000 euro.

““Il potere predilige il silenzio e l’omertà, e invece è giusto che i cittadini di Amantea sappiano: martedì prossimo, 23 febbraio, presso il Tribunale di Paola avrà inizio il procedimento civile con il quale il dott. Sabatino, padre dell’attuale sindaco di Amantea chiede al nostro consigliere comunale Francesca Menichino un risarcimento di 75.000 euro affermando di avere subito un grave danno d’immagine, la lesione del decoro nonché sofferenza e pregiudizio fisici.” – lo affermano in una nota tutti i parlamentari calabresi del M5s Nesci, Morra, Parentela, Dieni e l’europarlamentare Ferrara.

Sabatino, nella qualità di ragioniere, ha gestito la cassa del Comune per più di quarant’anni in venti dei quali è stato anche di fatto segretario dell’Ente.

“I fatti si riferiscono a quanto accaduto il 7 agosto del 2014, quando alla Menichino recatasi in Comune per ritirare gli atti del Consiglio Comunale previsto per l’indomani venne opposto un violento rifiuto da parte del Sabatino, vero padrone dell’ Ente”- afferma il senatore M5s Luigi Gaetti, vicepresidente dell’ Antimafia, e firmatario con il senatore Morra di un’interrogazione parlamentare tesa a far luce sulla quotidiana presenza del ragioniere Sabatino negli uffici comunali dopo la pensione, prima per formare la segretaria ed ora in modo palesemente illegittimo come volontario civico, mentre a giugno 2015 sono stati tutti bocciati i candidati al concorso per la ragioneria dell’Ente.

Occorre anche informare che tramite una pec del suo legale il Sabatino aveva fatto sapere alla Menichino che avrebbe rinunciato ai soldi purchè lei avesse dichiarato, insieme a tutti i parlamentari M5s, di avere dichiarato il falso, porgendo relative scuse e purchè non facesse più riferimento diretto o indiretto “al suo lavoro gratuito” al Comune di Amantea.

“ Un’ulteriore violenza” -afferma Dalila Nesci- che sul tentato bavaglio alla Menichino fece un duro intervento in Aula il 13 ottobre scorso”.

“Ho rifiutato qualsiasi condizione propostami e sono pronta ad affrontare questa vicenda processuale, nella quale non potrò fare altro che ribadire la verità dei fatti accaduti il 7 agosto del 2014, sui quali il primo cittadino avrebbe dovuto separare la condizione di figlia da quella di sindaco, e con un atto di consapevolezza ammettere la verità che ben conosce e garantire trasparenza alle opposizioni e ai cittadini amanteani”- afferma la consigliera Menichino e conclude “ continuerò fino in fondo il mio dovere di opposizione politica, lontana da qualsiasi condizionamento personale, perché occorre invertire la concezione personalistica della politica amanteana, e perché qui non si tratta della contesa tra due persone ma di una reazione quasi inevitabile del sistema di potere familistico e clientelare presente ad Amantea ed in Calabria alla severa, coerente e prima d’ora ignota opposizione del M5s.”

Si ringrazia per l'attenzione e si porgono distinti saluti.

Nicola Morra

Luigi Gaetti

Dalila Nesci

Paolo Parentela

Federica Dieni

Laura Ferrara

Francesca Menichino

Si allega anche video dell'intervento della deputata Dalila Nesci.

 https://www.youtube.com/watch?v=n1osCEzvSCk

Pubblicato in Primo Piano

Come da nostra prassi, abbiamo atteso qualche giorno prima di pubblicare un nostro commento sull’evento che si è tenuto Venerdì 12 febbraio 2016 presso la sala consiliare del Comune di San Lucido.

Questo perché, siamo molto più interessati a conoscere il giudizio altrui, piuttosto che propagandare noi stessi, una caratteristica che contraddistingue il nostro Meetup fin dalla sua nascita e che, chi fa politica alla vecchia maniera, talvolta ci rimprovera.

Per noi invece, la vera politica, si fa con le idee, con le proposte e soprattutto con il lavoro necessario ad elaborare i progetti.

Ed è stato proprio di idee, proposte e progetti, che si è parlato nel corso del dibattito, che è stato condiviso e partecipato dai presenti, diventando un dialogo stimolante e interessante.

Ci siamo confrontati su vari temi, iniziando ad esporre le nostre proposte relative ad una efficace, efficiente ed economica gestione pubblica dei servizi primari, come acqua e rifiuti, la nostra proposta di Regolamento sul Baratto Amministrativo che ad ottobre abbiamo portato all’interno di un apposito tavolo tecnico comunale che il Sindaco e l’assessore al Bilancio del Comune di San Lucido hanno predisposto dopo la nostra richiesta di modifica del precedente regolamento, che a nostro avviso non sfruttava le potenzialità dello strumento.

Si è inoltre discusso: del problema dell’erosione della costa, e dei danni del mare sulla costa tirrenica, dello stato delle infrastrutture principali della nostra Regione, del tagli di finanziamenti da parte del Governo per opere già progettate, come la strada 106 ionica e la realizzazione dell’alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria, della paventata eliminazione degli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, giusto per citarne alcuni.

Ampio spazio è stato dato alle problematiche dei giovani, con gli interventi dei portavoce e di alcuni dei nostri attivisti che hanno messo in evidenza la necessità di dare un sostegno alle nuove generazioni.

Un compito che spetta a noi del M5S visto che gli altri dormono sonni tranquilli.

La nostra idea è quella di creare un “Laboratorio didattico” di informazione e formazione, che possa indirizzare i giovani verso nuove opportunità imprenditoriali e professionali.

Se vogliamo sopravvivere è necessario investire nel capitale umano valorizzando il nostro territorio ed utilizzando tutti gli strumenti disponibili che solo pochi eletti sfruttano.

E non si poteva non parlare delle problematiche relative alla sentenza in appello relativa alla causa tra il Comune di San Lucido e l’Ente ferrovie dello Stato, in relazione alla realizzazione sciagurata dei famosi pennelli che hanno causato, ormai è un dato acclarato persino dalla Magistratura, ingenti danni al nostro litorale.

Una questione troppo importante che a nostro avviso va affrontata con determinazione, coraggio e unione di tutti noi cittadini che dobbiamo pretendere, sia fatta davvero giustizia.

In fondo i gradi di giudizio sono tre per cui cosa vogliamo fare?

Vogliamo arrenderci subito, accontentandoci della mancetta che ci hanno concesso, o valutiamo seriamente la possibilità di riavere il maltolto?

Valutiamo se ci sono le condizioni per procedere in Cassazione, e se proprio dobbiamo fermarci qui, cerchiamo di spendere bene quei quattro soldi che ci hanno lasciato.

La nostra proposta è quella di investirli nella riqualificazione del lungomare esistente e nella realizzazione del tratto di lungomare a sud del torrente Cacacicero.

Lavori che potremmo realizzare in economia applicando il regolamento sul baratto amministrativo e sulla gestione condivisa, sopracitato.

Ma se vogliamo guardare oltre la punta del nostro naso e pensare ad una soluzione definitiva, che nel lungo termine risolvi il problema della costa tirrenica calabrese, dobbiamo ingegnarci e impegnarci, per cui approfittando della presenza del Senatore Morra, abbiamo rilanciato la nostra proposta che consiste nel liberarci definitivamente della barriera ferroviaria, che limita lo sviluppo delle nostre coste, spostando a monte il suo tracciato in previsione della realizzazione dell’alta velocità, tra l’altro prevista come priorità da Renzi, ma che sappiamo non sarà realizzata, visto che la volontà di questo governo è quella di tagliare risorse ad una regione considerata l’ultima ruota del carro.

Dunque sta a noi, rompere gli equilibri che ci vedono tagliati fuori dal mondo, isolati e dimenticati, sta a noi reagire, alzare la testa e farci rispettare, ma per farlo è necessario tirar fuori il coraggio e unirsi in questa battaglia comune di civiltà e dignità.

Pubblicato in Basso Tirreno

Calabria, Morra(M5S):

«Chiedo formalmente al Procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, De Raho, di intervenire sullo scandalo dei giornalisti dell'ufficio stampa del Consiglio Regionale assunti senza concorso alcuno» - a dirlo è il portavoce al Senato Nicola Morra del MoVimento 5 Stelle che continua a portare avanti l’operazione “fiato sul collo”.

 

«Nonostante le tante sollecitazioni, ne' l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, ne' il segretario generale hanno mosso un dito, commettendo un evidente abuso di ufficio»

Il pentastellato Morra s’indigna: «E' una vergogna avere due caporedattori e tre vicecaporedattori messi lì senza alcun concorso, in spregio alle norme del codice civile e della Costituzione.

 

Si tratta di un'evidente e reiterata violazione del diritto, mentre sarebbe obbligatorio bandire i concorsi come prescrive la legge».

Infine il Senatore conclude con un appello alla Procura: «Chiediamo alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria di interrompere questo spreco di denaro che viola qualsiasi norma e che vede responsabili i dirigenti dell'Ufficio di Presidenza ed il Segretario Generale, Maurizio Priolo»



Pubblicato in Calabria

menichiniCosa facevamo lunedì scorso, 25 gennaio, nel tardo pomeriggio ad Amantea?

Ognuno di noi dovrebbe fermarsi e pensarci un attimo prima che il ricordo diventi troppo lontano.


Ognuno di noi era intento alle proprie cose nella normalità della vita quotidiana.

Qualcuno però si preparava a fare scoppiare una bomba nel centro abitato di Acquicella, nel parcheggio di una pizzeria mentre qualcun altro residente in quella zona stava per accompagnare la propria figlia a danza.
L'ordigno, non si sa bene cosa, è esploso alle 19:15 ed è stato solo un caso che nessuno sia passato di lì in quel momento.

Oggi ho visto quel padre che aveva ancora dentro di sè la paura e la rabbia per quello che è accaduto.


Noi del M5s ne abbiamo parlato, condannato, e ci siamo interrogati cercando i perchè, le dinamiche, le iniziative da prendere.
Ma questo non basta.
L'indignazione che si prova bisogna manifestarla e farlo subito.
Indignarsi perchè qualcuno pensa di potersi permettere di mettere a rischio la vita dei cittadini senza temere le Istituzioni e la Legge.
Indignarsi e raccogliere e stimolare l'indignazione degli altri.
Altrimenti rischiamo tutti di rimanere paralizzati nella paura, nel silenzio e nella rassegnazione.
Come se fosse inevitabile che la criminalità o chiunque sia stato si senta libero di fare quello che vuole anche mettendo a repentaglio in qualsiasi momento l'incolumità e la sicurezza di cittadini innocenti ed incolpevoli.

 

Non è così, non può essere così e lo vogliamo dire chiaro chiaro.

Quello che è successo è gravissimo, è l'ennesimo atto di violenza accaduto nella nostra città, ed è ancor più grave per la modalità con cui è accaduto e per la potenziale pericolosità.
Non mi interessa fare polemica e invito tutti a fare fronte comune per potere pensare che la lotta alla delinquenza, alla malavita e alla mafia sia la lotta di tutti, senza distinzioni, e di tutta la Città di Amantea.
Composta inevitabilmente da Cittadini e Istituzioni.

I Cittadini manifestino la loro indignazione e abbiano il coraggio di dire se hanno visto. Noi siamo con loro, pronti a denunciare con loro.
Le Istituzioni, noi compresi, si assumano le loro responsabilità nel concreto, non con frasi o comportamenti di facciata.
Ricordando che la criminalità si combatte ogni giorno, anche con atti amministrativi molto semplici, o quando si raccoglie il consenso elettorale.
Perchè non ci sono vie di mezzo: o si sta da una parte o si sta dall'altra.

M5s Amantea

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menichiniIl M5S organizza sportello TARI per i cittadini.
Per la situazione delle bollette TARI è necessario fare chiarezza.

 

Sono continue nell’ultimo periodo le richieste di informazioni che ci vengono dai cittadini. E a tutti i cittadini è rivolto questo comunicato perché siano informati e si regolino di conseguenza.

Il Comune di Amantea nel periodo natalizio ha inviato invece degli auguri le bollette: saldo TARI 2014 ma anche altre bollette che risalgono alcune addirittura al 2006.

 

Quello che consigliamo ai cittadini è di verificare se i pagamenti siano effettivamente dovuti, soprattutto per le bollette più risalenti nel tempo e se vi siano errori nell’invio o nei calcoli presenti in bolletta.

Per quanto riguarda la TARI poi si tratta di quelle bollette che ricorderete erano state inviate ad aprile quando constatammo errori così grossolani che nel giro di pochi giorni vennero ammessi dalla stessa amministrazione che sospese il ruolo con un avviso pubblico, cosa mai accaduta prima, uno dei diversi “primati” dell’amministrazione Sabatino.

Ma “l’orrore TARI” non finiva lì e continuava nel consiglio comunale del 14 maggio che rettificava le tariffe poiché la parte variabile era stata determinata sulla base degli utenti di Lamezia e non di Amantea, colpa un altro copia e incolla ben più grave dei famosi “voucher per spalare la neve ad agosto”.

 

Le parte variabile delle tariffe è stata quasi quadruplicata, come si evidenzia dal prospetto che alleghiamo.

Ma è possibile rettificare tariffe che si riferiscono all’anno precedente? Se interrogate il Ministero relativamente all'anno 2014 trovate solo e soltanto la delibera del 30 settembre del 2014 n.36 che contiene tariffe ben più basse. E allora è legittimo per il Comune modificare ben 8 mesi dopo il termine di approvazione del bilancio di previsione le tariffe e "tradire" il legittimo affidamento dei cittadini?

Come abbiamo annunciato nell’incontro pubblico del 2 gennaio, ci mettiamo a disposizione per dare assistenza e supporto informativo e consigliamo ai cittadini di fare opportune verifiche prima del pagamento.Intanto alleghiamo qui il link di riferimento del Ministero interrogato relativamente all'anno 2014.

 

http://www1.finanze.gov.it/finanze2/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/IUC_newDF/risultato.htm

Faremo dunque SPORTELLO TARI secondo il seguente iniziale calendario:

Venerdì 15 gennaio ore 10-13 Delegazione Comunale Campora San Giovanni

Sabato 16 gennaio   ore 10-13 Via Vittorio Emanuele 63 Amantea

 

M5s Amantea - Consigliere Francesca Menichino

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Abbandonato al pascolo e allo sterco delle mucche il sito archeologico di “Jure Vetere sottàno”, sulla Sila cosentina, dove ci sono i resti della prima abbazia di Gioacchino da Fiore, risalente alla fine del XII secolo.

 

La denuncia arriva dai deputati M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni, che con un'interrogazione al governo hanno chiesto «iniziative per la piena e naturale fruizione da parte di fedeli e turisti del complesso architettonico dell'Abbazia florense e del sito archeologico di 'Jure vetere sottàno', anche, eventualmente, secondo un percorso di unificazione volto, profittando dell'anno giubilare in corso, alla valorizzazione culturale della figura e dell'opera dell'abate cattolico Gioacchino da Fiore», sotto causa di beatificazione.

 

Nell'atto i parlamentari hanno sottolineato che «il sito archeologico in argomento è stato del tutto abbandonato, la recinzione è in larga misura mancante e i resti dell'antico edificio religioso non risultano coperti, per cui sono esposti a intemperie, vandalismo e ruberie».

Inoltre i deputati M5s hanno ricordato che nella vicina «Abbazia florense di San Giovanni in Fiore, nel tempo oggetto di una grave sottrazione di beni e di spazi, si trova una residenza sanitaria assistita accreditata, benché i locali utilizzati siano di proprietà del Comune di San Giovanni in Fiore, che, pur avendo agito presso il Tribunale di Cosenza per il rilascio, non ha mai ritenuto di revocare in autotutela il certificato di agibilità».

A riguardo, nell'interrogazione i 5 stelle hanno chiesto al ministro della Giustizia se «non ritenga opportuno accertare le cause della lentezza» del «suddetto procedimento» di rilascio e ai Ministri della salute e dell'Economia «se non intendano, per il tramite del commissario per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della regione Calabria, disporre una revoca delle autorizzazioni regionali alla suddetta residenza sanitaria assistita che fossero in contrasto con le norme e il piano di rientro».

 

Per Nesci, Parentela e Dieni, «il vergognoso abbandono del sito archeologico di Jure Vetere sottàno e la rsa nell'Abbazia florense di San Giovanni in Fiore sono l'esempio dell'ignoranza, dell'indifferenza e dell'incapacità di gran parte della classe politica, a partire dal governatore regionale Oliverio, muto e fermo benché originario del posto».

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5stelleL’assessore ammette il pasticcio burocratico, ma non intende concedere proroghe. Perché?

 

Rende (CS) – Sul bando del Centro Anziani avevamo espresso un giudizio preciso: la gestione è stata un “pasticciaccio” di quelli che non dovrebbero mai accadere. Soprattutto quando si conosceva “bene il livello di polemica politica che questo argomento avrebbe suscitato a Rende”, come ha precisato l’assessore Bozzo in risposta alla nostra nota. E non poteva essere altrimenti, dopo lo scontro in Consiglio su un argomento così delicato, che vede la completa privatizzazione di servizi socio-assistenziali importantissimi.

 

Ma che si è trattato di un pasticciaccio lo precisa anche l’assessore quando spiega che “per un errore di procedura da parte di un operatore gli uffici competenti hanno ritenuto necessaria la ripubblicazione in evidenza”.

Non dice il vero l’assessore quando afferma che il bando “è stato sempre visibile nella sezione “Bandi” e in quella “Archivio” dell’Albo pretorio”. Ripercorrendo all’indietro questa vicenda abbiamo ricostruito i fatti e sappiamo per certo che dal 18 al 27 dicembre l’avviso del bando è letteralmente sparito dalla sezione “Bandi” dell’Albo Pretorio, venendo confidato nella sezione “Archivio”.

E già qua si nota un prima irregolarità, evidentemente causata da errore umano, che pone un primo dubbio sulla legittimità del bando che non ha ricevuto quella pubblicità sul sito dell’ente che avrebbe invece meritato.

 

E poi l’altro pasticcio, cioè l’avviso pubblico datato 4 gennaio, con cui si rende noto che la PEC comunicata, unico e solo strumento da utilizzare per prenotare il sopralluogo, era sbagliata.

Questi sono i fatti incontrovertibili, e se uno o più sbagli potevano essere giustificati tramite la revoca del bando con successiva ripubblicazione o semplicemente allungano i termini di scadenza per dare la giusta opportunità di partecipazione a più ditte, non è accettabile perseverare nell’errore e cercare di difendere l’indifendibile come fa l’assessore.

Nessuna dietrologia, da parte nostra. Abbiamo soltanto evidenziato palesi errori procedurali chiedendo al sindaco Manna di porre rimedio. Una proroga dei termini di scadenza, unica soluzione che avrebbe evitato, questo sì, facili dietrologie e soprattutto non avrebbe favorito nessuno, se non l’ente che dirige per conto dei cittadini rendesi.

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Rende

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I Racconti

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