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Mancano pochi giorni al referendum ed il PD prende posizioni.

Distinte e distanti

 

Per esempio il Deputato del Pd e Segretario Regionale del Pd Calabria, Ernesto Magorno, si è espresso sul referendum di domenica 17 aprile con questo tweet : #Referendum17aprile Sostengo la posizione di @matteorenzi: non è un referendum sulle trivelle e astenersi è legittimo.

 

Oliverio invece sente odore di vittoria ed in una manifestazione pubblica grida: “Vinceremo,vinceremo” e fa sapere che “Domenica 17 andrò alle urne e voterò si”.

 

“Domenica prossima mi recherò alla urne e voterò sì, in coerenza con le posizioni espresse in Consiglio regionale e nel rispetto del voto unanime del Consiglio che ha deciso di promuovere il referendum anche su nostra proposta.

 

Sono convinto che il Consiglio regionale ha interpretato pienamente l’opinione dei calabresi che, domenica prossima, con la partecipazione al voto confermeranno questa convinzione”.

Del tipo “Chi mi ama mi segua”.

Del tipo da chiedergli “Dove e perché ?”

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Impossibile non leggere il pezzo del direttore del “Corriere della Calabria” dal titolo “Nel Pd tutti sapevano tutto”, un pezzo di alto giornalismo da stampare e conservare tra i documenti importanti della più recente storia politica calabrese , una storia come si legge di “fatti politicamente censurabili, comportamenti antidemocratici, atteggiamenti di arrogante ripudio di ogni regola democratica”, quasi da reame!

Eccovelo:”

TSUNAMI RENDE | Nel Pd tutti sapevano tutto di Paolo Pollichieni

Smaltita la cronaca, un paio di cose vanno dette e qualche antica riflessione va riproposta. La prima: tutti, a Cosenza e dintorni, a Rende e dintorni, a Roma e dintorni, sapevano tutto. Non vengano adesso a fare i pesci in barile. Sapeva Magorno e sapeva Guglielmelli, così come sapeva Guerini e sapeva Oliverio. Sapevano ma hanno preferito, siamo in periodo pasquale e la citazione arriva spontanea, lavarsene le mani del "caso Rende" lasciandolo all'amministrazione della giustizia. Semmai c'è da chiedersi se adesso intendono aspettare il bis a Cosenza e il ter a Catanzaro, e poi ancora il quater a Crotone e il quinquex a Cariati. Oppure passare dalle liturgie attorno alla legalità e ai proclami sulla lotta alla 'ndrangheta e al suo potere politico, a fatti concreti. Che vuol dire, innanzitutto, basta con le ammucchiate, con i riciclaggi, con il ripescaggio di vecchi relitti politicanti.
La dichiarazione rilasciata dal segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno, a commento degli arresti di Rende è onesta. In alcuni passaggi anche coraggiosa, posto che si pone a difesa di chi ha indagato e riconosce merito ai magistrati inquirenti. E tuttavia se non arrivano anche fatti politicamente concreti, quella dichiarazione sarà anch'essa lacunosa e ipocrita perché dalle "carte" emergono non solo reati ma anche fatti politicamente censurabili, comportamenti antidemocratici, atteggiamenti di arrogante ripudio di ogni regola democratica.

Le primarie sono state un grande e grosso imbroglio. Tutte le primarie. Occorre una sentenza della Cassazione per prenderne atto e correre ai ripari? Magorno non è complice, semmai dalle intercettazioni appare vittima: si spostano voti sulla sua candidatura semplicemente perché non ne ha bisogno e soprattutto perché occorre "impedire" che «l'uomo di Enrico Letta», quel «coglione di Mario Maiolo» possa trovare spazio.

Questo, e altro, non lo scrivono i carabinieri, non lo ipotizzano i pubblici ministeri, questo lo apprendiamo dalla viva voce di Sandro Principe e di quanti su quella sua Audi A6, microfonata peggio che la stanza del "Grande fratello", si alternavano per parlare non di politica ma di come imbrogliare le carte della politica.

E tuttavia il fatto che le "carte" girassero da tempo, che tutti sapevano tutto, non ha impedito a Sandro Principe di essere il più coccolato degli ospiti che il Pd calabrese metteva in prima fila ogni volta che in Calabria arriva Renzi, oppure Lotti, oppure Guerini. E non è un caso isolato, basta farsi un giro al decimo piano della "Cittadella regionale" in un qualsiasi giorno lavorativo per capire che i manovratori sono sempre lì e che il loro potere cresce in maniera direttamente proporzionale alle indagini che li coinvolgono.

E più questa corte dei miracoli resta attovagliata alla mensa del governatore, più crescono le gare illecite, le nomine illegali, la clientela di basso impero, la perdita di fondi comunitari, le faide tra dipartimenti. Anche su questo, fatalmente, prima o poi si inciamperà. Farete tutti finta, ancora una volta, di cadere dal pero?

Adesso si va in bestia, dalle parti del Pd, per la "speculazione" dei parlamentari pentastellati. Scrivono Morra, Parentela, Dieni e Nesci che gli arresti di Rende sono «la riprova della grande menzogna della narrazione di Renzi, che doveva rottamare il sistema di cui si è invece nutrito, circondandosi di evasori, delinquenti d'alto bordo e, a quanto pare, amici delle 'ndrine. Principe, il più celebre tra gli arrestati, si convertì in un baleno al renzismo, e non fu il solo. Il potere politico e il potere criminale vanno a braccetto in Calabria, e a volte sono un corpo solo».
Caro Magorno, pur comprendendo pienamente il tuo sentirti umiliato per via di un passato di pubblico amministratore e di professionista senza macchia alcuna, devi sapere che quel che dicono i parlamentari del Movimento Cinquestelle non solo è vero ma, quel che è peggio, è anche quello che pensano molti simpatizzanti e molti iscritti del Pd, in Calabria e altrove.
E se è possibile considerare ingiusto che adesso si indirizzino solo su Magorno gli strali, chiedendone addirittura l'audizione in commissione Antimafia (della quale lui stesso fa parte), è altrettanto possibile prendere atto che proprio in Calabria e proprio a Cosenza la commissione a presidenza Bindi ha fallito in pieno il suo compito. Ha fallito quando nelle sue missioni cosentine ha preteso che gli inquirenti parlassero delle indagini proprio davanti ai migliori sodali degli indagati; ha fallito quando ha omesso di acquisire non la sola relazione della commissione d'accesso su Rende ma anche tutti gli allegati e tutto il carteggio intercorso con prefettura e ministero; ha fallito quando non ha voluto incuriosirsi sulla strana coincidenza che ha visto trasferiti, in contemporanea, prefetto e vertici di carabinieri e polizia che quelle indagini avevano condotto e coordinato. Ha fallito, soprattutto, quando si è rifiutata di ascoltare il gran maestro della massoneria che per primo ha denunciato il perverso accordo tra grembiulini sporchi, capibastone e uomini delle istituzioni senza onore.

Anche la supponenza riservata a quelle poche inchieste giornalistiche che pure, da tempo, avevano svelato e anticipato i "fatti di Rende", così come quelli di Cosenza e di Castrolibero, si dimostra oggi fallace e controproducente.

E mentre ancora si va cincischiando, il treno degli inquirenti prosegue spedito il suo tragitto. Prossime fermate Scalea e Cariati, Corigliano e Cosenza. Potete anche continuare a far finta di non accorgervi di quello che succede a casa vostra, voi del Pd, ma ciò non impedirà il corso delle cose.
Le responsabilità penali sono personali. Verissimo. Ma quelle politiche sono responsabilità collettive e non si può pretendere che sia il cittadino, sulla scorta dei tempi e dei modi di una indagine giudiziaria, a operare il distinguo.

Altrimenti a che servirebbe mai una classe dirigente?”

PS: solo Scalea e Cariati, Corigliano e Cosenza. Peccato!

Ah , Buona Pasqua , direttore!

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Ecco il comunicato inviatoci dal Partito Democratico e dai Giovani Democratici di Amantea.

“I Circoli del Partito Democratico e dei Giovani Democratici di Amantea esprimono forte preoccupazione e condanna per i fatti accaduti nelle ultime ore in città.

Già nelle scorse settimane alcuni episodi di violenza avevano lanciato un campanello d’allarme minando la serenità dei nostri cittadini.

Non vorremmo che quanto accaduto nelle ultime ore celi una nuova escalation di atti di violenza tesi a diffondere paura e insicurezza.

Dinnanzi a tale timore, riteniamo sia compito di tutti – dalle istituzioni, alle organizzazioni politiche, sociali ed economiche, ai cittadini - stringersi a salvaguardia della legalità, alzando un coro di disapprovazione e di condanna, e ponendo in essere azioni di contrasto rispetto a tutto ciò che è contrario alla dignità, al senso comunitario ed alla civiltà.

Noi riteniamo che ci sia in Calabria un popolo che ha fame di regole e di legalità e che è consapevole del fatto che l’affermazione di un modello culturale basato su valori etici e morali sia propedeutica a qualsivoglia forma di crescita.

Per tale ragione riteniamo necessario esprimere la ferma condanna di fronte a tali episodi di violenza. Amantea, 22 marzo 2015”.

Non si comprende bene a cosa il PD ed i GD si riferiscano .

Sembra che la paura di “ una nuova escalation di atti di violenza tesi a diffondere paura e insicurezza” possa aver riferimento all’incendio delle due auto.

Ma allora la nostra supposizione di un incendio doloso potrebbe essere verosimile .

Ma allora si tratterebbe di un attentato.

Ma diretto a chi? Al medico-cardiologo amanteano? Od all’imprenditore amanteano? Od alla dipendente comunale che usava una della due autovetture?

Certo è che i Carabinieri di Amantea stanno investigando e potrebbero giungere alle prime conclusioni sulla base di testimonianze fornite da alcuni amanteani.

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Il deputato ha annunciato pochi giorni fa il passaggio tra le fila dei democratici e sui social è partita una campagna di insulti e minacce oltre ogni limite

CATANZARO - Pochi giorni fa, alla presenza del sottosegretario di Stato, Luca Lotti, a Catanzaro, aveva annunciato il suo passaggio tra le fila dei democratici. Ed in quella occasione aveva criticato il Movimento 5 Stelle, dicendosi anche certo di ricevere critiche e attacchi.

Ma, forse, il deputato Sebastiano Barbanti non immaginava che gli attacchi potessero essere così frontali.

A scatenare i fedelissimi pentastellati sono state le ultime dichiarazioni di Barbanti che, nel presentare il suo ingresso nel Pd, aveva promosso la politica di Matteo Renzi, che, a detta dell’ex grillino, «ha inciso e ha radicalmente rivoluzionato il Pd» portando «un vento di cambiamento nel Paese. Un vero rivoluzionario», a differenza di Grillo che «è solo demagogico, tutto chiacchiere e per giunta strumentali».

Parole, le sue, che sono rimbalzate sulle bacheche Facebook degli attivisti, generando insulti e minacce.

«Lei è l’ennesima prova di quanta falsità e poca coerenza ci sia nel Dna dei calabresi - scrive un attivista sulla pagina Fb di Barbanti - Mi auguro che il tempo sappia vendicarsi su di lei. Lei mi fa veramente schifo come persona!».

Rincara la dose tale Ivan: «Il mio più caro augurio a te di poterti vedere malato, di vedere i tuoi familiari in chemioterapia, di poterti incontrare per strada ed ammazzarti come un maiale, lurido infame, fai solo venire voglia di scannarti mentre sei appeso a testa in giù, ma tranquillo, se ti vedo per strada non la scampi, vado in galera ma ti strappo il cuore e te lo ficco in c...».

Attacchi anche sulla pagina privata del deputato, dove qualche giorno fa annunciava la nascita del figlio Paolo. «Non spergiurare mai su tuo figlio - scrive Carmelo - non lo merita e non merita un padre incoerente come te. Auguri alla nuova vita. Vergogna a te».

«Povero figlio - gli fa eco Gianni - certo che stai contribuendo a fargli trovare un bel paese. Vergognati».

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giovanna buffoneNella giornata di sabato 20 febbraio a Cosenza, presso il Palazzo della Provincia, si è svolto il secondo congresso provinciale dei Giovani Democratici, durante il quale l’assemblea all’unanimità ha riconfermato alla guida della federazione il segretario Michele Rizzuti.

 

Ma il congresso provinciale ha riservato anche una lieta notizia per il Circolo dei GD di Amantea. Infatti i tanti giovani militanti presenti al congresso hanno eletto all’unanimità come Presidente Provinciale Giovanna Buffone di Amantea.

 

Giovanna Buffone, studentessa di Giurisprudenza presso l’Università della Calabria, è un elemento importante del locale circolo, già rappresentante d’Istituto, vice coordinatore provinciale di FDS e portavoce provinciale della RUN in campo universitario, ora si accinge a svolgere questo importante e prestigioso ruolo di rappresentanza.

 

“A Michele Rizzuti ed a Giovanna Buffone - afferma il neo segretario di circolo GD di Amantea Stefano Spina - vanno i nostri migliori auguri con la certezza che saranno capaci di dare un forte impulso all’iniziativa politica, ma anche di garantire il massimo confronto democratico all’interno della Federazione continuando a scrivere la gloriosa storia dei Giovani Democratici di Cosenza”.

Inoltre, in seguito all’elezione di Stefano Spina come nuovo Segretario dei Giovani Democratici di Amantea, si è dato il via nei giorni scorsi al processo di riorganizzazione interna, seguendo le linee guida esposte dal segretario e condivise dall’assemblea durante la fase congressuale. Il segretario ha infatti nominato quattro “Responsabili Tematici” che avranno il compito di sviluppare insieme ai gruppi di lavoro documenti e proposte concrete da sottoporre all’attenzione del partito e delle Amministrazioni locali “poiché – afferma Spina - crediamo fortemente che i giovani hanno il dovere di offrire a chi governa il territorio una propria idea di città e fornire proposte che possano contribuire a migliorare la qualità della vita”.

 

I quattro responsabili sono: Anna Chieffa, laureata in Scienze delle Amministrazioni Pubbliche presso l’Università della Calabria, dove ha conseguito anche un Master in Europrogettazione, sarà la Responsabile dell’area tematica welfare e politiche Sociali; Francesco Guitto Ricci, studente di Scienze Politiche presso l’Unical, molto attivo nella politica universitaria si occuperà dell’area cultura della legalità; Roberto Suriano, giovane imprenditore, che collabora nell’azienda di famiglia nel settore delle tradizioni alimentari, ha il ruolo di Responsabile Ambiente, Turismo e Cultura; infine Giovanna Buffone, la neo Presidente Provinciale che per il proprio circolo si occuperà dell’area tematica diritto allo studio e politiche giovanili.

 

Infine, i GD di Amantea esprimono la propria solidarietà e vicinanza all’assessore Regionale Federica Roccisano per il vile atto intimidatorio perpetrato nei suoi confronti nonché a tutti gli amministratori che in questi ultimi mesi hanno subito in tutta la regione una escalation pericolosa di intimidazioni che offendono tutte le persone oneste che vivono, lavorano ed amano la propria terra.

GD AMANTEA

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Questo il comunicato stampa del Circolo del Partito Democratico di Amantea.

 

“Il Circolo del Partito Democratico di Amantea esprime vicinanza e sincera solidarietà all’Assessore regionale alla Scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili Federica Roccisano per il vile atto intimidatorio di cui è stata vittima.

 

L'Assessore Roccisano sta svolgendo un lavoro difficile con responsabilità e determinazione.

Il suo impegno verso le problematiche che più attanagliano la nostra Calabria rappresenta il migliore esempio di come le classi dirigenti meridionali possano concorrere a cambiare in meglio la nostra società investendo sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

Capacità e fermezza di cui la Calabria ha profondo bisogno.

Il PD di Amantea è al fianco dell’Assessore Roccisano, al fianco della sua opera – caratterizzata da una vera discontinuità - di cambiamento.

Per questo la sproniamo ad andare avanti, continuando – come sino ad oggi ha fatto – a lavorare nell’interesse dei Calabresi.

C’è un popolo in Calabria che ha fame di regole e di legalità. Questo popolo è al fianco di Amministratori perbene come l’Assessore Roccisano.

Amantea, 21 febbraio 2016

Dopo poco più di due mesi Bevacqua risponde ad Enzo Giacco ed arriva ad Amantea.

Era metà novembre quando il segretario del Pd di Amantea Enzo Giacco scrisse una lettera a Mimmo Bevacqua nella sua qualità di presidente della Quarta Commissione consiliare “Assetto, utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente” sollecitando un incontro sul problema del fiume Oliva.

Giacco evidenziò che: “Si tratta di un argomento particolarmente sentito dalla popolazione, perché riguarda il sacrosanto diritto alla salute ed a vivere una vita serena. Per questo ti chiedo di occuparti della problematica nella tua qualità di Presidente della Commissione Ambiente, ma anche di Consigliere regionale sensibile ai problemi del territorio, adoperandoti per far inserire la bonifica della vallata nel piano regionale dei siti potenzialmente pericolosi, ovvero vagliando le ulteriori strade, se necessarie, vista la straordinarietà della vicenda, per giungere quanto prima al ripristino ambientale della valle Oliva”.

Il neo segretario del Pd amanteano ha ricordato come : “Nonostante i gravi indizi di inquinamento, e non ultime le dichiarazioni rese dal geologo Giovanni Michele Vizziello( ricordiamo che si tratta di un geologo privato che è il direttore tecnico della Tomao Abele Trivellazione srl) alla Corte d’Assise di Cosenza, nell’ambito dell’udienza Valle Oliva inquinata, che ha confermato la contaminazione del sottosuolo della vallata con fanghi industriali, materiale ferroso e anche rifiuti solidi urbani (come ampiamente riportato dalla stampa locale), la bonifica della valle Oliva non risulta ancora nel piano regionale dei siti potenzialmente pericolosi”.

La Tomao Abele Trivellazione è la ditta che ha eseguito per conto dell’Ispra la caratterizzazione del fiume Oliva.

Proprio durante lo svolgimento del delicato processo è emersa una verità sottaciuta ma di rilevante importanza, una verità detta dal geometra del comune di Aiello Calabro relativa alla presenza proprio nel letto del fiume di quantità enormi di rifiuti indifferenziati ivi abbandonati in anni di sversamenti abusivi e che nessuno sembra abbia visto (e sicuramente non denunciato) , almeno al fine di far smettere questo violento ed inaccettabile inquinamento del territorio e delle stesse acque fluviali sotterranee a causa del percolato .

Tante le stranezze sull’Oliva a cominciare dal suo mancato inserimento nell’elenco dei 577 siti regionali da bonificare ( 209 in provincia di Cosenza, 107 in provincia di Catanzaro, 26 in quella di Crotone, 172 in quella di Reggio Calabria e 33 in Vibo Valentia) e nel quale , per Amantea, venne inserito solo il sito di Grassullo.

Probabilmente il segretario del PD amanteano intende sollecitare l’attenzione del consigliere regionale su questa inaccettabile omissione.

Per questo ieri 17 febbraio Mimmo Bevacqua ha avuto un incontro con la locale sezione del PD.

Al momento non è stato emesso alcun comunicato ufficiale, né da parte del presidente della commissione , né da parte del PD amanteano.

Ma gli amanteani si aspettano da un politico serio come Bevacqua la conduzione di indagini specifiche , non tanto e solo, sulla abnorme quantità di rifiuti solidi urbani indifferenziati presenti nella vallata dell’oliva, a cominciare dai rifiuti urbani di chissà quanti comuni , non solo sulla presenza nelle falde del percolato prodotto dalla imponente massa di rifiuti abusivamente sversati per anni ed anni, ma anche un attento studio epidemiologico dello stato di salute dei residenti nella valle dell’oliva ( esclusivamente nella valle dell’Oliva) e nella località Grassullo, in relazione alla presenza di accertato inquinamento ambientale, e soprattutto la massimizzazione della attenzione sanitaria sulla popolazione dell’Oliva e di Grassullo con indagini sulla presenza nelle persone, negli animali e nei prodotti agricoli di elementi inquinanti.

Anche per questo Giacco insiste , finora poco ascoltato, sulla apertura in Amantea di una Casa della salute quale presidio indispensabile anche per la presenza di siti inquinati.

Purtroppo sembra di essere all’anno zero se è vero, come è vero ( ne parla addirittura la commissione VIII Ambiente , territorio e lavori pubblici nella recente audizione al ministro dell’ambiente del 18 febbraio 2015), quanto scritto nella relazione , che denuncia perfino la mancanza di un Modello Scientifico di riferimento per la classificazione dei siti , anche ai fini delle diverse tipologie   di   utilizzo   (divieto   di   produzione   agroalimentare   e   pastorale,   limitazione   a determinate produzioni agroalimentari)

Anche noi aggiungiamo che pur essendo stato sbandierato ai quattro venti l‘inquinamento della valle dell’Oliva in essa continuano a coltivarsi prodotti agricoli liberamente venduti perché le analisi fatte da qualificati laboratori pubblici hanno constatato essere perfettamente sani.

Ed allora,onorevole Bevacqua? Forse solo lei può dare una risposta chiara alla popolazione di Amantea.

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stefano spina gd 2016Sabato 6 febbraio alle ore 15,00 presso la sede del circolo del PD di Amantea si è svolto il congresso di circolo dei Giovani Democratici di Amantea.

 

Gli iscritti presenti al congresso hanno eletto all’unanimità come segretario del circolo Stefano Spina affidandogli questa importante responsabilità.

Stefano Spina, 21 anni, studente di architettura presso l’Università Mediterranea, è da qualche anno un membro importante del circolo dei GD ed è stato già rappresentante d’istituto ed attivo nelle politiche studentesche universitarie.

 

I lavori congressuali sono stati presieduti dal responsabile organizzativo regionale dei GD Vincenzo Pugliano, ed al dibattito aperto dal segretario uscente Amedeo Muoio hanno preso parte anche il segretario Regionale dei GD Mario Valente, il membro dell’assemblea regionale del PD Armando Perri, il Segretario del circolo del PD Enzo Giacco, la portavoce della RUN Cosenza Giovanna Buffone e molti tesserati e membri della segreteria cittadina del PD.

Il neo segretario durante la presentazione della mozione congressuale ha tracciato una strada ben precisa per il futuro dei GD di Amantea. Stefano Spina ha affermato come “la giovanile ha il dovere di sostenere gli studenti per quanto concerne il diritto allo studio all’interno di luoghi sicuri, auspicando una velocizzazione dell’iter di costruzione del nuovo edificio che dovrebbe ospitare l’ITC.

Ma anche battersi affinché i portatori di disabilità abbiano garantiti i propri diritti, potendo accedere facilmente alle strutture pubbliche e garantendogli il diritto di muoversi liberamente all’interno della città”.

Il neo segretario si è soffermato anche sul tema del senso civico e delle politiche giovanili, affermando la necessità nel nostro comprensorio di maggiori investimenti per garantire luoghi sicuri di formazione e socializzazione.

 

Durante il suo discorso ha toccato altri temi: una nuova politica comprensoriale di marketing territoriale e turistico, il recupero e la manutenzione delle periferie, la green economy e la bonifica del Fiume Oliva, la valorizzazione delle risorse palesi presenti sul territorio quali il centro storico, gli scavi di Temesa, i 12 km di costa e le risorse paesaggistiche non sempre oggetto di cura e di investimenti seri da parte delle amministrazioni.

“Per tali ragioni – ha affermato Spina - i GD non mancheranno nei prossimi mesi insieme al partito di essere propositivi rispetto a tali questioni in termini di idee e progettualità.

Infine in seguito ai gravi fatti che hanno colpito la nostra città nelle ultime settimane, noi GD sentiamo il bisogno e l’obbligo morale di schierarci apertamente dalla parte della giustizia facendo fronte comune con i tanti cittadini onesti e condannando aspramente questi atti malavitosi che minano la serenità dell’intera comunità.

”Un grosso in bocca al lupo al neo segretario ed all’intero circolo è stato rivolto durante i lavori congressuali da parte del segretario regionale dei GD Mario Valente che ha sottolineato l’importanza del circolo di Amantea per l’impegno ed il proficuo sostegno dato all’organizzazione regionale fin dal 2008 sempre con la massima serietà e diligenza.

 

Infine il segretario del PD Enzo Giacco ha sottolineato il ruolo che i Giovani Democratici hanno svolto in questi anni in città, colmando anche quel vuoto lasciato dall’inattività dei Partiti: “non è un caso – ha dichiarato Giacco – che una parte determinante del gruppo dirigente del Partito Democratico sia ascrivibile proprio ai GD.

L’augurio da fare per questo Congresso, sperando che funga da guida per il neo Segretario Stefano Spina, è che nell’azione politica venga data importanza sempre al percorso, durante il quale deve emergere la capacità di ancorare l’organizzazione a precisi orizzonti ideali e valoriali.

Un ringraziamento particolare va ad Amedeo Muoio ed a Vincenzo Pugliano per come hanno saputo agevolare questa nuova fase e per come hanno diretto e tutelato in questi anni, alcuni dei quali assai difficili, i GD della città”.

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I deputati cosentini del Pd Ernesto Magorno , Enza Bruno Bossio , Ferdinando Aiello e Stefania Covello annunciano la presentazione di un’interrogazione parlamentare sul “caso Cosenza”.

 

Appena Occhiuto va via il PD scopre il marcio e scrive:

«Lo scioglimento del consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico – amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma é innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale.

Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma. 

Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi».

 

Poi spiegano sempre i quattro deputati dem «Lo scioglimento del Consiglio non é solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma é anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione distrettuale antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo.

Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora volta é prevalsa l’irresponsabile vanità. 

E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale».

Infine Magorno, Bruno Bossio, Covello e Aiello proseguono «O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni.

A Cosenza bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinitá” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore».

 

Sembra che sia la risposta a Mario Occhiuto che , per difendersi, davanti alle telecamere del Tg3 della Rai ha parlato di «corruzione elettorale» in riferimento all’operazione politica sfociata nelle dimissioni di 17 consiglieri comunali.

Ma forse è la risposta anche Jole Santelli la quale ha dichiarato che

«La "congiura degli incappucciati" che ha portato alla sfiducia nei confronti di Mario Occhiuto è una pagina nera per la politica».

«Miopia, interessi personali e veleni hanno prevalso sull'interesse della città e dei cittadini e sulla stessa dignità delle persone. Chi ritiene di poter ritrascinare Cosenza nell'oscurantismo credo abbia fatto male i propri conti. Le firme di ieri sono uno schiaffo non al sindaco ma alla città. I cittadini oggi esigono rispetto dai propri rappresentanti, è evidente che si è deciso da tempo di confrontarsi con Occhiuto non in una corretta dinamica democratica ma attraverso giochi sporchi. Qualcuno ha molto timore del giudizio positivo che i cosentini hanno del proprio sindaco. L'immagine plastica è "il patto dei potentati" contro il "sindaco della gente". Per quanto riguarda Forza Italia non ci sono più alibi per nessuno, chi è in Fi è contro trasformismo, consociativismo e acquiescenza al potere sinistro».

«In nessun posto del mondo qualcuno si sarebbe permesso per logiche elettorali di arrecare un danno ad una amministrazione che, in un periodo di crisi con casse pubbliche a secco è riuscita a dare un buon contributo allo sviluppo della città. É una questione di rispetto ripeto per la città ed i cittadini. Ma questi politicanti sono cosi arroganti e sicuri del loro potere basato sul bisogno della gente . La prova elettorale che attende questa città stabilirà per sempre credo con un marchio indelebile se Cosenza è una città che vuole diventare moderna e dinamica oppure continuare con logiche feudali e senza speranza».

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Ciò che sta caratterizzando l'azione della parlamentare Enza Bruno Bossio e dell’assessore regionale Federica Roccisano è un nuovo protagonismo della classe dirigente meridionale, che non vuole piangersi addosso ma risolvere con volontá le questioni urgenti dei territori e dei cittadini.
E' qualcosa - quello del protagonismo responsabile delle classi dirigenti - in cui crediamo fermamente.

E riteniamo che la prioritá in questo quadro sia rappresentata dalla capacitá di mettere in campo strumenti di tutela nei confronti, innanzitutto, delle fasce deboli.

Questa è la ragione che ha portato il nostro Partito a prendere posizione sulle sacche di precariato presenti in cittá.

Perchè riteniamo che la quantitá di lavoro che una societá è in grado di offrire ai propri cittadini è un parametro per dire che quella societá è giusta, moderna e civile e - allo stesso tempo - riteniamo che la quantitá e la qualitá di strumenti di tutela dinnanzi alle difficoltá che un governo è in grado di porre in essere, è un parametro per dire che quel governo è un buongoverno.

E’ quanto ha dichiarato il segretario cittadino del Partito  Democratico Enzo Giacco, intervenendo ieri  all’iniziativa della Cgil su “ammortizzatori sociali, welfare e politiche attive del lavoro”

Circolo PD Amantea

Non è certamente compito di questo blog farlo ,ma dobbiamo ricordare che mentre Renzi ha stabilizzato decine di migliaia di insegnanti, e mentre Oliverio sta assicurando il lavoro perfino ai precari della Giustizia , altri precari anche di AMANTEA soffrono e piangono e con loro le rispettive famiglie.

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I Racconti

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