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Ecco cosa capita quando si pretende di eliminare le province!

Il minimo che ti può capitare è che ti trovi in giro gli ex presidenti che devono trovare una nuova occupazione politica.

Ma non una occupazione minimale quale fare il sindaco di una piccola città pur se con la supponenza della grande città ma con infiniti debiti.

No! .Occorre una occupazione che rispetti il detto latino “ amoveatur sed promoveatur”

Che farebbero diversamente ( a parte le varie presidenze dei grandi enti fallimentari?)

E questo tanto più quando si tratta di una provincia come quella di Cosenza che sembra una regione per abitanti e dimensione territoriale .

Parliamo di quel “Convitato di pietra” che è Mario Oliverio che si è già annunciato come candidato del PD alla carica di Governatore della regione ed a cui tutti vorrebbero dire no perché ingombrante , perché rappresenta il vecchio potere, perché avrebbe sempre ragione non per averla ma perché non ci sarebbe nessuno capace di contestarlo, e che pertanto fa paura al punto da dovergli dire di no ma esserne incapaci.

Né lui fa nulla per smentire il suo diritto divino alla candidatura , anzi. Il suo entourage amplifica i suoi poteri e le sue capacità, fino a mitizzarlo, anzi fino a divinizzarlo e farlo apparire come “colui che tutto sa, colui che tutto può, il salvatore della Calabria e dei calabresi”.

Ma se fosse vero perché mai non si è proposto prima?; perché mai non si è ricorsi prima a lui?; perché mai il PD ( salvo che non significhi il Partito del Dopo) non lo abbia proposto prima?; e come mai oggi i renziani ed i diversamente renziani lo osteggiano?.

E che gioco è quello di blaterare teoremi che hanno bisogno di essere sempre verificati prima; prima che si scopri se l’effetto Renzi vale anche per Oliverio che non è renziani, anzi che sembra antirenziano e che raccoglie tutti gli altri alti renziani.

Già il vero problema( o meglio uno dei veri problemi ) è quello di sapere se i calabresi che hanno portato tanti voti a Renzi vedranno anche in Oliverio il nuovo con il rischio che se così non fosse il PD perderebbe di nuovo la Calabria!

Ma che serve blaterare anche dei nuovi candidati antioliveriani come si è sentito dire a Lamezia nei giorni scorsi in un incontro nel quale sono emersi i potenziali candidati da contrapporre al bersaniano Mario Oliverio.

Demetrio Naccari Carlizzi che ha detto «io ci sto»;

Mario Maiolo che non si è pronunciato sul tema, ma in passato aveva detto «sono a disposizione»;

Peppino Vallone (assente alla riunione), sindaco di Crotone, presidente regionale dell’Anci nonché presidente dell’assemblea regionale del Pd, proposto dal segretario provinciale Arturo Crugliano Pantisano;

Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, proposto dall’ex presidente della provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi. 

E poi ci sono voci che parlano altri due nomi segreti :

un nome segreto, ovvero l’agognato “candidato di superamento”,

un nome segretissimo, “il candidato di superamento del candidato di superamento”.

E per fare questo ci vogliono le primarie?

Possibile che nessuno si renda conto che le primarie non diranno come salvare la Calabria ma solo come continuare a mangiarsela?

E possibile infine che nessuno di questi grandi pensatori politici non venga preso dal sospetto che i calabresi si siano stancati ( un eufemismo) e che di fronte allo stantio, all’usato, al necrotico, e scelgano l’unico nuovo che è il M5S se solo sapranno scegliere buoni candidati?

Pubblicato in Calabria

pd calabriaL'imminenza delle elezioni regionali ci spinge a cercare in qualsiasi modo l'unità e la compattezza del Pd calabrese. C'è la necessità di ritrovare un forte spirito di condivisione e unità di intenti, all'interno di un grande processo di cambiamento e sulla scia del progetto vincente del segretario nazionale Matteo Renzi!

E' questa l'ora della responsabilità!

La Calabria ha bisogno di un Pd forte, unito, ampiamente rinnovato, compatto. Che metta insieme il meglio della Calabria, le più forti competenze e le nuove e fresche energie che abbiamo a disposizione.

In un clima di forte condivisione, il pd deve trovare la forza e il coraggio di individuare le migliori espressioni per il governo della Regione, per governare le gravissime condizioni economiche e sociali che il centrodestra di Scopelliti ci lascia in eredità.

Davanti alla disperazione di tanta gente, non possiamo più giocare a mosca cieca: il pd ora deve scegliere, nell'unità e in un clima di svolta: prima di tutto il progetto per la Calabria, poi una squadra altamente competente che sappia gestire e programmare, quindi la guida, il presidente.

Non ci possiamo più prendere il lusso di ripetere gli errori del passato. La Calabria questa volta ci guarda con grandissima attenzione. Non possiamo deludere i calabresi.

Pubblicato in Catanzaro

enrico-berlinguer1Trent’anni fa moriva Enrico Berlinguer, una delle figure più amate e rispettate del panorama politico del dopoguerra, sinonimo di integrità, rigore, speranza, impegno verso gli altri. Insomma, un vero testimone della buona politica.

Ricordare Berlinguer oggi deve significare comprendere la lezione che ci ha lasciato e l’uso che i Partiti politici ne hanno fatto.

Enrico Berlinguer è stato un visionario. Non solo per le vicende legate al compromesso storico, ma anche perché per primo ha denunciato i mali che si stavano impossessando della classe politica e che avrebbero poi portato alla scomparsa dei Partiti che hanno caratterizzato la vita politica del Paese nel secolo breve.

La questione morale rappresenta ancora oggi una lucida analisi dell’origine dei malanni d’Italia. La crisi dei princìpi e dei valori che, ben prima di quella economica, ha bussato alle porte del Paese è figlia di una generale degenerazione del ruolo dei Partiti e della loro funzione di rappresentanza dei bisogni e delle aspettative degli Italiani. I Partiti molto spesso non fanno più politica, si sono appiattiti su se stessi e allontani dal popolo, sono diventati macchine di potere e di clientela, smarrendo la strada della passione civile.

Berlinguer ha raccontato ieri uno spaccato dell’Italia di oggi, in cui i partiti politici gestiscono gli interessi più disparati, ma sono sempre più lontani dalla ricerca del bene comune e dai veri problemi della gente, che si rifugia nell’antipolitica.

I Partiti, ridotti troppo spesso ad aggregati di federazioni di correnti e di comitati elettorali, distratti dalle beghe interne per il mantenimento dello status quo, finiscono per soffocare le migliori energie e la passione, al punto da risultare miopi dinnanzi alla necessità di rigenerarsi.

Una necessità etica che, il giorno dopo lo straordinario successo delle ultime elezioni europee, ha portato il Segretario del Partito Democratico ad inequivocabili dichiarazioni di condanna che non risparmiano nessuno.

Berlinguer è stato un gentiluomo della politica, lontano da quell’arroganza che oggi caratterizza certi politici e che porta a sacrificare il bene comune ad interessi non vocati al collettivo.

La lezione che ne abbiamo ereditato esige una riflessione per capire quale sia la strada da percorrere per restituire credibilità ai Partiti e fiducia alla politica, e per bonificare il clima morale del Paese.

E’ di vitale importanza agevolare una nuova stagione di protagonismo, fugando le logiche tese ad assecondare quei comportamenti opportunistici ed immorali che a volte si celano dietro la c.d. “responsabilità del gruppo dirigente”. Una nuova stagione che deve essere ricercata con altruismo ed intelligenza, e che dovrà essere caratterizzata da un entusiasmo nuovo, dal gusto per la democrazia, dalla passione per l’impegno civile, dall’ottimismo della volontà, dalla passione per la buona politica.

Forse così, facendo tesoro della sua lezione, potremo in piccola parte restituire il debito umano e morale che abbiamo nei confronti di Enrico Berlinguer. Del politico, dell’idealista, dell’uomo.

Che il suo ultimo sorriso nostalgico possa essere metafora di speranza per questo nostro stanco Paese.

Enzo Giacco - Direzione Provinciale PD Cosenza

Pubblicato in Cosenza

Ecco il comunicato del Segretario Damiano Covelli.

“E’ ormai evidente a tutti la crisi profonda della esperienza di governo di centrodestra anche nella città di Cosenza.

La nostra città oggi ha subito un indubbio arretramento sia sul piano economico, sociale e culturale.

Il Sindaco e la sua maggioranza che 3 anni fa furono eletti sotto l’egida dell’ex Governatore Scopelliti, stentano persino a garantire l’ordinaria amministrazione come dimostra il fallimento della tanto sbandierata raccolta differenziata e la quasi totale assenza di manutenzione.

Si continuano ad annunciare opere pubbliche faraoniche, si mostrano arditi progetti e non si riesce ad aprire quelle già realizzate, come le piscine del parco fluviale.

Altre, come dimostrano i lavori in Piazza Bilotti, che sono state iniziate in un quadro di forte incertezza che non fa presagire nulla di buono rispetto al loro effettivo completamento nei tempi previsti, con grave danno per le attività commerciali dell’intero centro cittadino.

Stendiamo poi un velo pietoso sulla gestione della vicenda delle cooperative sociali a Cosenza, con centinaia di lavoratori che sono stati posti in una condizione di ulteriore disagio sociale e precarietà.

Ieri abbiamo appreso dalla stampa che un assessore si è dimesso in seguito ad una inchiesta giudiziaria che vede coinvolto anche il marito, ex ministro dell’ambiente e oggi direttore generale dello stesso ministero.

Diciamo, abbiamo appreso, perché alla stragrande maggioranza dei cosentini i nomi dei componenti della Giunta Municipale risultano essere addirittura sconosciuti perché se ne ignora non tanto la collocazione politica ma le specifiche competenze tecniche che ne motivarono la nomina da parte del Sindaco.

Non è nostro costume entrare nel merito delle inchieste giudiziarie.

Queste devono fare il loro corso nelle sedi opportune e fino in fondo deve essere garantita la presunzione di innocenza che è il presupposto fondamentale dello stato di diritto.

Poniamo invece un altro problema, che è quello della effettiva capacità del Sindaco e della Giunta di affrontare i problemi della città.

Si prenda atto, pertanto, che così non si può più andare avanti.

Ad Occhiuto e alla sua Giunta compete ora soltanto l’assunzione di responsabilità di consentire alla città di tornare al più presto al voto.

Cosenza, li 29 maggio 2014                                                  Damiano Covelli

Pubblicato in Cosenza

Sono cento i componenti dell'organismo regionale eletto per affiancare il segretario regionale dei democratici.

Questo è l'elenco completo dei cento componenti della direzione.

Provate a scoprire quanti sono di Amantea e chi sono:

ALBORESI ALESSIA 

AQUINO ROSARIA 

BELCASTRO GIUSEPPE 

BELCASTRO NICOLA 

BELLOFIORE RENATO 

BOCCUTI GABRIELLA 

BONGARZONE AMELIA 

CAPELLUPO VINCENZO 

CARBONE LAURA 

CASTIGLIONE ILARIA 

CASTIGLIONE ANTONIETTA 

CATALANO STEFANIA 

CERVAROLO GIUSEPPE 

CICCONE TANINO 

COLOSIMO DOMENICO 

COMMISSO CRISTINA 

CONVERSO ANTONIETTA 

COVELLI DAMIANO 

COVELLO MARCELLA 

DE SIMONE SERGIO 

DELL'AQUILA GIUSEPPE 

DONATO ANGELA 

FALBO GIUSEPPE 

FERRARO ROSA 

FORTUGNO DOMENICO 

FUSARO MONICA 

GAETANI ROCCO 

GAGLIARDI GIUSEPPE 

GIANCOTTI ALESSANDRA 

GIGLIOTTI MARIA 

GIOFFRE' SANTO 

GIRIMONTE SALVATORE 

GULLI' GIUSEPPE 

IACUCCI FRANCESCO 

IDONE DOMENICO 

INSARDA' VINCENZO 

IUSI MARCO 

KROPP MARIA GRAZIA 

LA REGINA SAVERIO 

LAGANA' PAOLO 

LE FOSSE GIUSEPPE 

LEANDRI ELEONORA 

LEONETTI ROSITA 

LIMARDO DANIELA 

LODARI ALCIDE 

LOGOZZO ANTONELLA 

LORE' PINO 

LUDOVICO CONCETTA 

MACRI' CHIARA 

MAIDA GIUSEPPE 

MANCUSO PASQUALE 

MANDATO ANTONIO 

MARCOVECCHIO GAETANO 

MARTUCCI VALENTINA 

MAULICINO BATTISTA 

MAZZEI VINCENZO 

MESSINEO MARIA GRAZIA 

MIDAGLIA PIETRO 

MILITO MARIANGELA 

MIRACCO IOLANDA 

MOTTA PASQUALE 

NACCARATO PASQUALE 

NATALE ANTONELLA 

NICITA FRANCESCO 

NICOLAZZI AMEDEO 

NUCCI FAUSTO 

PALMIERI SALVATORE 

PARRILLA NICODEMO 

PARROTTINA ANNAAURELIA 

PECORA VALENTINA 

PEDA' FORTUNATO 

PELLEGRINO GIUSEPPE 

PETRONIO GIUSEPPE 

PETTA MARIA TERESA 

PIRROTTINA EMANUELA

PITARO VITO 

POLIMENI GIROLAMO 

POSA GIOVANNA 

PRIOLO BARBARA 

PROMENZIO GINO 

PULITANO RAFFAELE 

PUNGITORE GIROLAMO 

QUATTRONE NUCCIO 

RANIERI SILVIA 

RANU' GIUSEPPE 

SALPA ANTONELLA 

SCHIFINO UBALDO 

SENA GERARDO 

SEVA LINA 

SICILIANI SILVANA 

SIMONE MARIA 

SORIANO MICHELE 

SORRENTINO ANTONIO 

STUMPO TONIA 

TOLVE FRANCESCA 

TOTERA FABRIZIO 

TUCCI ATTILIO 

VACCARO VITTORIA 

VERSACE GIUSY 

VINCI MARIASTELLA

Pubblicato in Calabria

«A Magorno un voto ogni 27 secondi»

L'accusa del comitato pro Canale: «Senza i dati falsati di Diamante e Belvedere il nostro candidato vince superando in entrambi i collegi di Cosenza la maggioranza assoluta dei voti validi»

«Con le primarie di ieri Ernesto Magorno non ce l'ha fatta a diventare segretario regionale del Pd, ma in compenso potrebbe farsi nominare direttore tecnico della Ferrari. La scuderia di Maranello potrebbe già ingaggiare i presidenti di seggio e gli scrutatori di Diamante e Belvedere al posto dei meccanici che operano il pit stop per i bolidi rossi».

È quanto si legge in una nota del comitato Canale segretario .

«Infatti, ieri a Belvedere sono stati totalizzati 1057 voti validi, di cui 9 Lo Polito, 29 Canale e ben 1004 per Magorno; mentre a Diamante, addirittura, i votanti sono stati 1567 di cui 49 per Lo Polito, 12 per Canale, 4 per Villella e 1512 per Magorno. Avrebbero votato, dunque, un elettore ogni 27 secondi. Un tempo impossibile e insufficiente per le operazioni di identificazione dell'elettore e la espressione del voto. Se si estrapolano i dati di Diamante e Belvedere Massimo Canale vince superando in entrambi i collegi di Cosenza la maggioranza assoluta dei voti validi».

Secondo i sostenitori di Canale «questi due risultati macchiano e sfregiano la grande prova di democrazia di ieri. Necessariamente in sede politica bisogna trarne le dovute conseguenze. Gli stessi componenti dell'assemblea, quando saranno chiamati al ballottaggio ed esprimere il loro voto tra Magorno e Canale, ne dovranno tener conto per evitare di dare al Pd un segretario regionale delegittimato ed inficiato da un voto improbabile».

Un nostro lettore ci ha chiesto perché :

-a Cosenza vince Canale il candidato di Reggio Calabria

-a Reggio Calabria vince Magorno il candidato di Cosenza

Forse per le prossime elezioni regionali? Può essere !

Pubblicato in Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:

“La nostra idea di rinnovamento è tutta un’altra storia.

A guidare le liste presentate in provincia di Cosenza a sostegno di Massimo Canale a segretario regionale del PD sono stati scelti il Consigliere provinciale Giuseppe Ranù e il Sindaco Franco Iacucci.

Le due scelte sono espressione di un percorso di rinnovamento che si intende compiere per la definizione del nuovo gruppo dirigente del PD. Ancora una volta in coerenza con le ragioni che hanno motivato la scelta di Canale segretario, nonché la elezione di giovani eletti segretari provinciali, la scelta di Ranù e Iacucci testimonia che il rinnovamento non viene strumentalmente annunciato ma viene realmente praticato.

Ranù e Iacucci sono tra i nuovi volti che saranno chiamati a ricoprire ruoli di direzione politica di prima linea.

Anche con Ranù e Iacucci si vuole interpretare un rinnovamento che coniughino capacità politica ed esperienza amministrativa.

E’ proprio attraverso questa interpretazione del rinnovamento che il PD può dare compiutezza “a tutta un’altra storia” per un partito radicato, plurale, popolare e di massa.

Comitato Provinciale Pro Canale”

Pubblicato in Basso Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.

Congresso regionale del Partito Democratico e nuovo governo per la Regione Calabria. PIRILLO sostiene la candidatura di Ernesto MAGORNO: con lui supereremo finalmente la fase commissariale e rilanceremo il Partito a livello regionale. Abbiamo bisogno di un PD che sappia guadare a 360 gradi sui territori, interpretando le esigenze di sviluppo tradite in questi anni di Governo SCOPELLITI.

È quanto ha dichiarato l’eurodeputato PD Mario PIRILLO intervenendo a Paola al dibattito pubblico sul futuro del PD calabrese a sostegno della candidatura di Ernesto MAGORNO in vista dell’importante giornata congressuale di DOMENICA 16.

Il primo passo da compiere – ha scandito PIRILLO – è la fine della gestione commissariale. Con la candidatura di MAGORNO – ha continuato – ci sono tutti i presupposti per rilanciare il partito a livello regionale e provinciale. Abbiamo bisogno di un partito che guardi a 360° su tutti i territori e che offra alternative credibili rispetto ad un governo regionale che, come è ormai evidente a tutti, sta facendo acqua da tutte le parti.

Un segretario come MAGORNO – ha concluso PIRILLO – per l’esperienza che egli ha maturato in questi anni può dare riscontri positivi alle attese del Pd e della Calabria.

Il Pd in Calabria non c’è – ha esordito MAGORNO. Ci sono alcuni territori, paesi e città come Paola dove c’è una sezione aperta e dove si lavora. Il Partito Democratico calabrese – ha affermato – non è mai nato. È commissariato sin dalla sua costituzione, in Calabria. Qui è arrivato un commissario, da professore e se ne è andato, alla fine, da deputato!

Dobbiamo trovare un modo per costruire il PD calabrese, soprattutto per fare in modo che questo nuovo partito sia il motore della prossima colazione del centro sinistra per battere SCOPELLITI. Questo è il compito che abbiamo.

È quello di fondare – è andato avanti il candidato renziano alla segretaria calabrese – un partito sui valori: quelli della solidarietà e dell’unità dei democratici calabresi. Credo che solidarietà e unità – ha continuato MAGORNO – siano i termini ed il metodo che dovranno accompagnarci nel futuro del Partito Democratico calabrese.

Anche da postazioni e posizioni diverse dobbiamo adesso ritrovarci insieme per iniziare, anche nella nostra Regione, un nuovo corso del partito e della Politica. PAOLA (Cs), Lunedì 10 febbraio 2014 –

Pubblicato in Cosenza

Il PD verso il cambio generazionale ed ideologico: 16 febbraio 2014. Il prossimo 16 Febbraio si terranno le tanto attese “primarie” per scegliere il nuovo segretario regionale del Partito Democratico.

“Dopo anni di sterile commissariamento – dicono dalla segreteria provinciale dei Giovani Democratici di Cosenza - la Calabria ha finalmente la possibilità di poter costruire un nuovo partito, fondato e retto dalla base, lontano da dietrologie e vecchie logiche. In una regione lacerata da ‘ndrangheta, povertà, emigrazione, disoccupazione, emerge chiaramente l’esigenza di un Partito che si faccia portatore di quei principi che vadano a migliorare le condizioni economiche e sociali in cui versa la Calabria allo stato attuale”

E poi continuano che occorre avviarsi ad un cambio generazionale e ideologico di cui necessita il partito. “In uno stato di profonda crisi economica, sociale e morale, il Partito Democratico deve essere promotore di una nuova politica: il cambiamento. Bisogna cercare di identificare il Partito Democratico sotto due profili: strutturale e funzionale”.

Per quanto riguarda il profilo strutturale, il principio è la trasparenza assoluta in ogni decisione; la pubblicazione delle spese dei gruppi nei vari organi territoriali; il divieto per il segretario regionale di partecipare come candidato a competizioni elettorali per tutta la durata del proprio mandato; l’introduzione delle preferenze nella scelta dei componenti delle assemblee e direttivi degli organismi ed eliminazione, a partire da questa fase regionale, del sistema delle liste bloccate; la creazione di meccanismi di coinvolgimento dei singoli circoli ovvero aggregazione di circoli, quando si discute a livello regionale, sia politico che istituzionale, di scelte che interessano singoli territori della nostra regione; una segreteria regionale itinerante e più vicina alla gente ed ai circoli; il divieto assoluto di deroghe nelle candidature per chi ha svolto già due mandati nel medesimo livello istituzionale.

Per quanto al profilo funzionale. Il partito deve essere promotore dei principi contenuti nella Carta Costituzionale, deve avere come punto di riferimento la “questione meridionale” e la legalità, in quanto, nonostante siano passati anni da quando venne pronunciata la prima volta questa frase, gli scenari restano pressoché immutati. La Calabria registra notevoli deficit in diversi ambiti dall'istruzione (le prove invalsi ne sono dimostrazione), al lavoro (tassi di disoccupazione elevatissimi), dalla sanità (numerosa è la popolazione che decide di curarsi fuori dalla Calabria), alla differenza di genere.

La Calabria chiede che il Partito Democratico si avvicini a tali problemi e che abbia le competenze necessarie per affrontarli. Chiede, altresì, che venga cambiata la prospettiva: allontanarsi dalle poltrone e avvicinarsi alle esigenze della popolazione.

Bisogna rompere con il passato, con una politica tradizionale e consuetudinaria.

La Calabria ha bisogno di Sinistra. È arrivato il momento di dire basta, di chiudere con il passato, di concentrarsi su progetti e idee, di investire sul capitale umano, di cambiare il partito da un “partito oligarca” sorretto da capibastone, ad un partito aperto capace di combinare le diverse sinergie che lo compongono.

Per avere questo occorre un segretario libero e di tutti.

NdR Non chiedetevi per favore dove siano stati i Giovani Democratici mentre la Calabria si avviava alla situazione fallimentare testè evidenziata, né chi abbia nominato e garantito un commissario sterile e fallimentare. La colpa è sempre della oligarchia e dei capobastone che hanno governato il PD nel silenzio di tanti.

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del segretario del PD.

“Giovedì scorso si è riunita presso la sede del partito l’Assemblea degli iscritti al Partito Democratico di Amantea e Campora San Giovanni.

All’ordine del giorno le tematiche riguardanti le oramai imminenti elezioni amministrative del prossimo maggio.

Nel corso degli interventi, è emersa la avvertita necessità che il Partito Democratico si faccia promotore di una proposta di governo che metta al centro i bisogni della città e di verificare, attraverso un diffuso e franco confronto, le condizioni di condivisione di un percorso politico con le altre forze e movimenti presenti in città.

Unanime opinione è stata espressa circa il ruolo guida che il partito deve assumere in tale contingenza, sulla scia della straordinaria mobilitazione di iscritti e simpatizzanti che si è registrata, da ultimo, in occasione delle primarie dell’otto dicembre.

Su questa scia anche gli interventi della nutrita rappresentanza di Campora San Giovanni, rispetto alla quale la tornata elettorale di maggio dovrà rappresentare una definitiva svolta in ordine alla capacità di rappresentare e portare a risoluzione alcune ataviche problematiche.

Vogliamo misurare le nostre idee e la nostra credibilità e metterla a servizio della comunità.

Riteniamo che ci siano le condizioni per contribuire a costruire una prospettiva di governo capace di bene amministrare.

Amantea ha bisogno di uscire da una situazione di stagnazione e per fare ciò occorre stimolare dibattito e confronto.

Il messaggio è rivolto anche agli anonimi estensori di una missiva a me indirizzata ed a firma “Democratici per Amantea” con la quale, autodefinitisi “gruppo autonomo”, preferiscono al coraggio ed alla onestà intellettuale del confronto dialettico all’interno delle sedi democratiche la polemica stantìa a tutti i costi. Vado ripetendo da tempo che non esistono tanti PD ma uno solo. Chi vuole portare un contributo propositivo lo deve fare nel Partito Democratico e per il Partito Democratico. Chi sceglie invece la via sinistra del sabotaggio per minare alle basi il tentativo di costruire una sana alternativa di governo fa il male del PD e dell’intera città di Amantea.

Non firmare con nomi e cognomi i documenti, nascondersi dietro le sigle e, soprattutto, non venire con le proprie idee ed opinioni nella sede del partito a confrontarsi, credo che sia un comportamento ben lontano dalla democrazia. Sono ben conscio del ruolo di grande responsabilità che, nella qualità di Segretario del Pd, sono chiamato a svolgere in vista delle prossime elezioni amministrative. E sto cercando, con l’aiuto del Partito, di espletarlo al massimo delle mie possibilità. E lo sto facendo mettendo davanti, sempre, gli interessi della città. Su una cosa non si può transigere. Si deve giocare a carte scoperte e su un solo tavolo.

Chi ha altri interessi fa bene a stare lontano dal Partito Democratico.  

Il prossimo incontro è programmato per mercoledì 12 febbraio ore 18.30 sempre in sede PD per discutere della "Bonifica Fiume Oliva e Discarica Località Cozzo Giani di Lago (CS)” in vista della convocazione di un consiglio straordinario da parte dell'Amministrazione comunale di Amantea per giorno 13 febbraio 2014 alle ore 18.30.

La riunione sarà l’occasione per parlare anche delle imminenti primarie del 16 febbraio per la scelta del segretario regionale del PD.

                                                                       Il segretario del circolo PD di Amantea

                                                                                  Ing. Salvatore Pirillo

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