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La vicenda del bilancio riequilibrato evidentemente è grave se il sindaco Mario Pizzino ha deciso di salire al Roma dove avrà un incontro con i tecnici del Ministero.

Il sindaco sarà a Roma quale sindaco di Amantea ma si avvarrà delle sue conoscenze professionali ed esperenziali per essere stato funzionario prefettizio in vari comuni calabresi.

Il sindaco cercherà la quadra del cerchio, cioè la soluzione di un problema complesso, di una situazione complicata.

Perché il problema del bilancio del comune di Amantea è un problema di difficile soluzione.

Se fosse stato facile il comune di Amantea non sarebbe andata in dissesto.

Ed ora non rischierebbe di vedersi sciolto perfino l’attuale consiglio comunale.

Chiariamo che il problema è l’equilibrio tra entrate ed uscite.

Le ultime sono certe e si accumulano progressivamente giorno dopo giorno.

Le entrate, invece, solo per lo più ipotetiche, virtuali.

Facciamo un esempio.

Se la previsione del ruolo dell’acqua è di circa 2milioni e mezzo ma ne viene pagato solo il 60 % questo vuol dire che alla fine dell’anno mancherà 1 milione.

Come trovarlo per avere il pareggio del servizio acquedotto ?

Qualcuno sostiene che basta chiudere l’acqua a chi non paga il tributo così da costringerlo a pagare.

A questa ipotesi si ribadisce che l’acqua è un servizio primario e non è possibile chiudere la sua erogazione.

A questa obiezione si risponde che se non si chiude la erogazione a chi non paga il tributo questo dovrà essere pagato da chi già paga l’acqua.

Ma se fosse così chi non paga l’acqua potrebbe consumarne quanta ne vuole e perfino sprecarla o rivenderla magari al vicino di casa che non è nemmeno allacciato alle rete idrica.

D’altro canto se il comune non incassa i tributi dai morosi non potrà pagare la regione che come già sta facendo ridurrà la fornitura all’intero comune

In questo modo a che chi paga il tributo mancherà dell’acqua potabile per colpa di chi non lo paga.

Non solo ma il comune non avrà i mezzi finanziari per ridurre le perdite di rete ed il miglioramento della rete.

Non solo ma essendo il tributo dell’acqua comprensivo dei costi del disinquinamento della fogna la città avrà nemmeno un mare pulito.

Qualcuno dice che al contrario occorre agire riducendo le perdite di rete così da risparmiare sull’acquisto di acqua e di riflesso sui tributi iscritti nel ruolo.

Qualcuno dice che occorre una fortissima lotta alla evasione tributaria, magari chiudendo la erogazione dell’acqua a chi possiede piscine allacciata all’acqua potabile.

Qualcuno dice che occorre una fortissima lotta agli allacci abusivi.

Insomma il problema è reale ed irrisolvibile.

Se la gente non paga il consiglio comunale sarà sciolto ed il comune sarà gestito da commissari ministeriali che dovranno trovare la soluzione che se esiste può anche essere trovata dalla attuale amministrazione.

Formuliamo gli auguri più fervidi al sindaco perché faccia il miracolo che Amantea si aspetta.

Non è solo la sua amministrazione a rischio ma tutta la città.

Pubblicato in Politica

Chi si aspettava o si aspetta una fase negativa della giunta amanteana rimarrà deluso.

Non solo e non tanto per la mancanza di una decisa opposizione politica. No! .

Quanto perché la maggioranza ha deciso di cambiare le vele, di orzare e di andare bolina risalendo il vento contrario.

Ecco una delle prove.

Stamattina è arrivata la voce del giudizio non positivo anticipato dal competente ministero sul bilancio consolidato sottoposto al suo giudizio, come è dovuto per i comuni dissestati.

Ci dicono trattarsi di aspetti legati non già alle spese, che si è constatato essere state sensibilmente ridotte, quanto alle entrate che non sono quanto e come dovute.

La gente non paga e quindi le previsioni di entrata restano teoriche.

Ora si aspettano i pareri veri e propri per correggere il bilancio.

E per farlo sono stati assegnati tempi fortemente limitati, sembra 45 giorni.

Dopo di che se il bilancio non sarà approvato sarà sciolta l’ amministrazione e si andrà a nuove elezioni.

Elezioni che non saranno certo la soluzione ai tanti e gravi problemi della nostra città

Da qui la scelta della svolta.

Ed infatti di buon mattino ecco comparire al comune Rocco Giusta.

Sarà lui a prendere in mano il bilancio ed a trovare la quadra ad una soluzione oggettivamente difficile.

Giusta, l’unico, che vanta sia l’esperienza come assessore al bilancio che come revisore ,si spera saprà come e cosa fare.

Non sappiamo se questo ritorno avverrà come assessore o come consigliere delegato

Sembra che Giusta ritornerà solo come consigliere avendo dimostrato con la sua passata rinuncia al ruolo di assessore di non avere pretese economiche, ma di cercare fortemente gli intessi della città e dei cittadini.

Se quanto detto sarà vero, ci permettiamo di suggerire come prima linea di attenzione, una dura e serrata lotta contro la evasione tributaria ed, insieme, una totale revisione dell’ufficio tributi.

La sua esperienza gli avrà affinato la sensibilità verso i tanti evasori che rappresentano la vera soluzione al bilancio civico.

Basta riduzione delle spese (al più solo riqualificazione) ma solo aumento e certezza delle entrate.

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del M5s:

“Il bilancio del comune di Amantea “giace” in questo palazzo romano: si tratta del Viminale, sede del Ministero dell’Interno che si occupa, al dipartimento della finanza locale, dei comuni in dissesto.

Il nostro comune ha elaborato un’ipotesi di bilancio a dicembre 2017 e l’ha inviata al Ministero per l' approvazione.

Sono passati sei mesi e non solo il Ministero non l’ha approvata, ma ha inviato non una, ma ben tre “bocciature” che consistono in rilievi e richieste istruttorie formulate a gennaio, ad aprile e la terza il 21 maggio scorso.

Dalla lettura di queste tre note, quello che balza subito agli occhi è che sono contestazioni ripetute nelle diverse note del Ministero e non si comprende perché il comune non ha provveduto ad adeguarsi.

Le cose sono due: o il comune di Amantea ha problemi di comprendonio (e non ci risulta), o ha difficoltà a trovare fondi di copertura attendibili per il bilancio stabilmente riequilibrato.

Ma Mario Pizzino, non era il risanatore “l’uomo dello Stato che sapeva fare queste cose”?

Allora com’è possibile che abbia dovuto ricevere non uno ma tre rilievi da parte del Ministero?

Adesso sarà necessario riportare il bilancio in Consiglio e approvare una nuova ipotesi, tenendo conto (speriamo) delle indicazioni ministeriali e della necessità di risanare un bilancio in cui si è fatto per troppi anni il giochino di gonfiare le entrate per aumentare le spese, fino ad arrivare al dissesto.

Se qualcuno se ne fosse dimenticato, Mario Pizzino è stato presente nelle varie giunte e consigli che si sono susseguiti dal 1995 al 2014, proprio lui il nostro sindaco risanatore, senza accorgersi però che il nostro comune stesse andando in malora!

Con la deputata Dalila Nesci abbiamo incontrato a Roma i funzionari che si occupano del bilancio di Amantea, e con (quello che sarebbe stato) il nostro assessore Michele Mercuri abbiamo analizzato le richieste che il Ministero avanza ai nostri amministratori.

In realtà si tratta di rilievi molto semplici: le previsioni dei soldi che possono entrare nel Comune con la Tari, le multe, il servizio idrico, la tassa per l’occupazione del suolo, i proventi delle strisce blu e quant’altro che devono essere reali e non gonfiate!

Non si possono aumentare le previsioni delle entrate con lo scopo di aumentare il potere di spesa: così è stato fatto per decenni da tutti gli amministratori (sempre gli stessi) che hanno amministrato il comune di Amantea, utilizzandolo come un bancomat e portandolo alla rovina.

D’altronde queste stesse parole (bancomat) le ha utilizzate Mario Pizzino senza rendersi conto che incolpava anche se stesso!

Occorre adesso una volta per tutte, ridurre in modo realistico le previsioni delle entrate, tagliare una per una le voci di spesa, indicare i costi reali della raccolta dei rifiuti e del servizio idrico con la possibilità di abbassare l’importo delle bollette per i cittadini, e, altro punto fondamentale, il Ministero vuole sapere come i nostri amministratori intendono alimentare la massa passiva, cioè come vogliono pagare i debiti.

Nell’ultimo consiglio comunale è emersa ancora una volta la finta voglia di collaborazione con noi, quando per esempio abbiamo riportato i suggerimenti emersi dall’incontro con i funzionari romani, o quando ancora, la minoranza tutta ha proposto la nomina di Francesca Menichino a delegato per il nostro comune al FLAG PERTI, ottenendo dal Sindaco la risposta che la nomina doveva essere data a persona vicina all’amministrazione e che dovesse rappresentare l' Ente.

Abbiamo fatto presente che anche noi rappresentiamo l’Ente e che non operiamo certo contro gli interessi dello stesso, ma come potete immaginare, hanno votato compatti la nomina di Mario Pizzino “sempre presente”.

Insomma, un esempio di come questa giunta sia incapace di un vero ascolto e continui a dimostrare di non volere o non riuscire a risanare nulla, né a scegliere un vero cambiamento.

E in pieno stile “Sabatino” continua a spendere soldi che non ha, chiedendo anticipazioni di cassa costosissime alla Banca Carime.

La domanda adesso è: cosa farà l’assessore al bilancio del comune di Amantea che … ops scusate… il Sindaco con la delega al bilancio Mario Pizzino per rispondere alle richieste del Ministero?

Noi continueremo a fare la nostra parte, che nonostante i tentativi strumentali di qualcuno, è solo ed esclusivamente negli interessi dei cittadini.

Gruppo consiliare M5s Amantea

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

Stralcio della relazione del “revisore dei conti sul consuntivo 2017”

Se ancora qualcuno avesse dubbi, vi facciamo leggere la parte più significativa della relazione del Revisore dei conti, appunto sui conti del comune.

Scusateci per la complessità della cosa, ma si rende necessaria perché “qualcuno” diffonde in giro notizie non vere.

Sono cose “complicate”, lo capiamo, ma questa è la burocrazia, e, forse, “qualcuno”  non riesce a comprendere bene questi argomenti finanziari, altrimenti non negherebbe l’evidenza dei numeri e non diffonderebbe “altre verità” assolutamente senza senso, e si mette a diffondere notizie distorte e manipolate, estrapolando qualche frase del Revisore presa qua e la, magari parlando di argomenti (come ad esempio il “piano di riequilibrio”, che loro chiamano impropriamente “predissesto”), che sono ormai vecchi e superati, vecchi di ben sei anni, e superati dai numeri e dallo stato florido e perfettamente in regola dei conti comunali, tant’è che, se la legge ce lo consentisse, potremmo uscire oggi stesso dal “piano di riequilibrio”.

LEGGETE CON ATTENZIONE, E CAPIRETE LE INESATTEZZE CHE RACCONTA IN GIRO LA MINORANZA DI LONGOBARDI.

NEL 2017, OLTRE AD AVERE CHIUSO CON UN AVANZO DI AMMISTRAZIONE DI 556 MILA EURO E CON UN FONDO CASSA DI 429 MILA EURO, IL COMUNE DI LONGOBARDI HA RAGGIUNTO UN ALTRO IMPORTANTISSIMO OBIETTIVO : NON HA UTILIZZATO, NEMMENO PER UN GIORNO,  “L’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA”, che è una cosa che, spesso, mette nei guai tanti Comuni, seppur c'erano disponibili, sotto questa voce, ben oltre 800 mila euro (la minoranza, ovviamente, queste cose non le cita…).

Il Revisore dei conti, infatti, scrive :

- che l’Ente non è in dissesto

- che l’Ente sta attuando un piano di riequilibrio finanziario pluriennale dal 2012;

- che si è provveduto a verificare la regolarità ed i presupposti delle variazioni di bilancio approvate nel corso dell’esercizio dalla Giunta

- che l’Organo di revisione ha verificato la regolarità delle procedure per la contabilizzazione delle entrate e delle spese in conformità alle disposizioni di legge e regolamentari; la corrispondenza tra i dati riportati nel conto del bilancio con quelli risultanti dalle scritture contabili; il rispetto del principio della competenza finanziaria nella rilevazione degli accertamenti e degli impegni; la corretta rappresentazione del conto del bilancio nei riepiloghi e nei risultati di cassa e di competenza finanziaria; la corrispondenza tra le entrate a destinazione specifica e gli impegni di spesa assunti in base alle relative disposizioni di legge; l’equivalenza tra gli accertamenti di entrata e gli impegni di spesa nelle partite di giro e nei servizi per conto terzi; il rispetto dei limiti di indebitamento e del divieto di indebitarsi per spese diverse da quelle d’investimento; il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica; il rispetto del contenimento e riduzione delle spese di personale e dei vincoli sulle assunzioni; il rispetto dei vincoli di spesa per acquisto di beni e servizi;

- che l’ente ha provveduto alla verifica degli equilibri finanziari ai sensi dell’art. 193 del TUEL con delibera n. 17 in data 10/07/2017;

- che l’ente ha provveduto al riaccertamento ordinario dei residui con atto della G.C. n.34 del 05/04/2018 come richiesto dall’art. 228 comma 3 del TUEL;

- che l’ente ha adempiuto agli obblighi fiscali relativi a: I.V.A.,, sostituti d’imposta e degli obblighi contributivi;

- che gli utilizzi, in termini di cassa, di entrate aventi specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti sono stati effettuati nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 195 del TUEL e al 31/12/2017 risultano totalmente reintegrati;

- che i pagamenti e le riscossioni, sia in conto competenza che in conto residui, coincidono con il conto del tesoriere dell’ente, Ubi banca filiale di Amantea, reso entro il 30 gennaio 2018 e si compendiano nel seguente riepilogo: il fondo di cassa al 31/12/2017 risultante dal conto del Tesoriere corrisponde alle risultanze delle scritture contabili dell’Ente, ed è di 429 mila euro ;

  • che l’Ente, nel 2017, NON ha fatto ricorso ad anticipazioni di tesoreria .
  • che l’analisi dei risultati finanziari generali evidenzia un avanzo di amministrazione pari ad euro 556 mila euro, che – conclude il Revisore -  conferma l’evoluzione positiva del risultato di amministrazione, in netta crescita rispetto agli esercizi precedenti.

Alla luce di questi “numeri”, naturalmente, il Revisore dei conti ha, ovviamente, espresso parere positivo ai conti del Comune.

Ma la minoranza, davanti a tutti questi parametri positivi e, per certi versi, addirittura straordinari, visto anche lo stato di tantissimi altri comuni,  e la crisi che attanaglia ancora l’intera Italia, cosa va a “ripescare” per cercare di parlare “male” e di “lamentarsi” di qualcosa? Il Piano di riequilibrio, che porta la data del 2012...!!! Oppure il fatto che quest’anno abbiamo incassato “un po in meno” di evasione rispetto all’ anno prima…!!! Incredibile, ma è così : non avendo argomenti validi, e non volendo in nessun modo ammettere la buona gestione di questa amministrazione guidata dal sindaco Mannarino, raschiano il barile per diffondere panico e disinformazione…

DATE RETTA AI GESTI, MAI ALLE PAROLE. I GESTI DIMOSTRANO, LE PAROLE ILLUDONO : in parole povere, cioè, ennesima figuraccia della minoranza di Progetto Longobardi, che continua pervicacemente e in preda ad un autentico delirio di arroganza e di inesperienza, a parlare di cose che evidentemente o non capisce, e quindi, sbaglia e commette gaffe in buonafede, oppure capisce perfettamente, e, allora, è in palese malafede.

E questi sarebbero il “nuovo” ?

E questi vorrebbero amministrare un Comune ?

Pubblicato in Longobardi

Scrivono i consiglieri di minoranza Nicola Bruno e Francesco Cicerelli alla maggioranza guidata dal sindaco Giacinto Mannarino

 

 

 

 

 

"Non possiamo dire il falso se citiamo testualmente la relazione dell'organo di revisione, allegata al rendiconto della gestione 2017, sullo stato di salute del nostro comune".

"Ribadiamo -continua il capogruppo di opposizione Nicola Bruno- che permangono, come risulta dal bilancio consuntivo 2017, i costi elevati e le gravi criticità del servizio idrico integrato, la cui spesa è stata di € 420.274,92 e della raccolta differenziata, che è costata € 372.335,61.

Il rendiconto, poi, evidenzia un timido risanamento, ma a totale scapito dei cittadini, con tasse al massimo, zero investimenti e zero servizi.

Quanto all'indebitamento, esso, come risulta dalla relazione dell'organo di revisione, a pagina 26, è pari ad € 5.544.366,64; come pure l'incidenza degli interessi passivi e del rimborso dei prestiti in conto capitale, sempre come risulta dalla predetta relazione, alla stessa pagina, è di € 427.663,24.

A ben vedere è il revisore a certificare dati e numeri e non certamente l'opposizione.

Non di meno bisogna ricordare che la maggioranza, come certificato sempre dal revisore dei conti, ha riconosciuto € 688.755,02 di debiti fuori bilancio.

Infine: "l'organo di revisione precisa, senza mezzi termini, -continua il consigliere Nicola Bruno- che un'eventuale mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale -si legge nella relazione- da parte della corte dei conti, non consentirà il pagamento dei debiti con fondi di bilancio e potrà compromettere l'equilibrio economico e finanziario dell'Ente".

In altre parole "se la corte dei conti -conclude Bruno- dovesse approvare il c.d. predissesto, il comune rimarrebbe impantanato, in tasse al massimo, zero servizi e zero investimenti, per 15 anni, visto che la maggioranza, nella seduta consiliare del 6 marzo scorso, con nonchalance, ha allungato il predissesto di altri 5 anni; se viceversa, dovesse deliberare di non approvare il suddetto piano, andrebbe in dissesto.

Insomma, il fallimento politico ed economico di questa maggioranza è scritto nei suoi stessi documenti".  

Pubblicato in Longobardi

fallimento-680x360Longobardi – La maggioranza ha approvato il conto del bilancio 2017, con il voto contrario del gruppo consiliare "Progetto Longobardi" e l'astensione del consigliere Donatella Attanasio. Si è tenuto, infatti, nei giorni scorsi, alle 9.30, presso la casa municipale di Longobardi, il consiglio comunale, in prima convocazione, avente, tra l'altro, all'ordine del giorno, l'approvazione del conto del bilancio 2017. "Snocciolando numeri e dati negativi del rendiconto della gestione per l'esercizio 2017, è emersa la totale fallimentare gestione del comune sul fronte della spesa". E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Francesco Cicerelli e Nicola Bruno. "Permangono, ahinoi, i costi elevati e le gravi criticità del servizio idrico integrato e della raccolta differenziata. Il conto del bilancio evidenzia un timido risanamento, a totale scapito dei cittadini, con tasse al massimo, zero investimenti e zero servizi, svendite patrimoniali, sprechi ed una spesa abnorme. L'indebitamento, pari ad € 5.544.366,64, rimane ancora elevato, con un'incidenza degli interessi passivi e del rimborso dei prestiti in conto capitale, sempre per l'anno 2017, di € 427.663,24. Inoltre, rispetto al conto del bilancio 2016, gli incassi sono diminuiti drasticamente, pur a fronte di maggiori accertamenti. Non a caso l'organo di revisione raccomanda un'azione costante ed incisiva nella riscossione dei tributi propri e di contrasto all'evasione". Ancora: "l'organo di revisione precisa, senza mezzi termini, -continua il consigliere Nicola Bruno- che un'eventuale mancata approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale -si legge nella relazione- da parte della corte dei conti, non consentirà il pagamento dei debiti con fondi di bilancio e potrà compromettere l'equilibrio economico e finanziario dell'Ente". In altre parole "se la corte dei conti -conclude Bruno- dovesse approvare il c.d. predissesto, il comune rimarrebbe impantanato, in tasse al massimo, zero servizi e zero investimenti, per 15 anni, visto che la maggioranza, nella seduta consiliare del 6 marzo scorso, con nonchalance, ha allungato il predissesto di altri 5 anni; se viceversa, dovesse deliberare di non approvare il suddetto piano, andrebbe in dissesto".

Pubblicato in Longobardi

Questo il comunicato dei consiglieri Nicola Bruno e Francesco Cicerelli

“Longobardi – Si è tenuto, ieri sera, alle 17.30, in seconda convocazione, presso la casa municipale di Longobardi, il consiglio comunale avente, tra l'altro, all'ordine del giorno, l'approvazione del bilancio di previsione 2018/2020, con l'assenza del vice sindaco Aurelio Garritano e del capogruppo di maggioranza Antonio Costabile.

L'assise si è aperta con una mozione di rinvio formulata dal capogruppo di minoranza Nicola Bruno, atteso che "nell'avviso di convocazione non risultava inserita, ai sensi dell'art. 11, comma 4, del regolamento di contabilità, la discussione dell'emendamento presentato da "Progetto Longobardi", ma la maggioranza "incurante della presunta invalidità dell'avviso di convocazione" ha rigettato la mozione "pur condividendo nella sostanza l'emendamento, per il quale il sindaco si è riservato di chiedere un parere alla corte dei conti".

E' quanto affermano i consiglieri di minoranza Franco Cicerelli e Nicola Bruno.

"Abbiamo, nei termini di legge, presentato -continua il consigliere Bruno- un emendamento agli schemi di bilancio di previsione - esercizio finanziario 2018, al fine di prevedere il rimborso del canone acqua per i tanti cittadini che ancora, oggi, non hanno l'acqua potabile e poichè ci interessa che i cittadini abbiano la riduzione delle bollette idriche, abbiamo, sin d'ora, rinunciato ad agire innanzi al tar per l'annullamento dell'avviso di convocazione e della relativa delibera consiliare". Dopo ampia discussione, la maggioranza ha, poi, approvato il bilancio di previsione 2018/2020, con il voto contrario del gruppo consiliare "Progetto Longobardi".

"Ogni bilancio del nostro comune -commenta il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- risente fortemente del predissesto in cui versa.

Anche il previsionale 2018 riporta solo numeri negativi, senza alcun provvedimento strategico su come ridisegnare il volto del paese.

Evidenzia un timido risanamento, ma a totale scapito dei cittadini, con tasse al massimo: imu al 10,60 per mille, irpef allo 0,8 punti percentuali, tasi al 2,5 per mille; quanto alla tari, pur avendo effettuato raccolta differenziata pari al 46,68 %, il comune dovrà pagare la tariffa base senza alcun importante sconto tariffario; pochissimi investimenti e pochissimi servizi, peraltro, inefficienti, svendite patrimoniali, sprechi, una spesa abnorme ed un indebitamento ancora elevatissimo.

Infatti, l'ufficio ragioneria certifica, alla data del 5/12/2017, un debito per mutui di € 3.382.302,32, un debito per anticipazione di liquidità di € 2.491.157,84 nonchè debiti fuori bilancio riconosciuti residui di € 422.424,53.

Ancora.

Il costo complessivo del servizio idrico integrato, anno 2018, ammonta ad € 418.076,00; mentre, dal piano finanziario tari, anno 2018, si evince che i costi del servizio ammontano ad € 360.148,00 ". Come se non bastasse "per il primo cittadino avremmo potuto istituire la tassa di soggiorno ma non lo abbiamo fatto".

Pubblicato in Longobardi

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del 29 settembre 2017

A conclusione dell’operazione nazionale “Mare Sicuro 2017”, organizzata dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e coordinata, a livello regionale, dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, iniziata il 18 giugno e conclusa il 18 settembre, la Guardia costiera di Vibo Valentia fa il bilancio dei risultati raggiunti.

Le attività operative del vasto compartimento Marittimo di Vibo Valentia (uno dei più grandi d’Italia, che si estende per oltre 220 chilometri, da Maratea a Nicotera e ricomprende il territorio costiero di due regioni e quattro Province), comandato dal Capitano di Fregata (CP) Rocco PEPE, sono state coordinate dai tre Circondari Marittimi di Vibo Valentia Marina, Cetraro e Maratea, seguendo le linee d’indirizzo emanate dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e dalla Direzione Marittima della Calabria e della Basilicata tirrenica di Reggio Calabria.

L’obiettivo di garantire una stagione tranquilla ai bagnanti è stato raggiunto grazie all’imponente dispositivo operativo messo in atto su tutto il litorale e all’importante sforzo giornaliero profuso dagli uomini e donne in servizio nei 10 Uffici marittimi del compartimento: ben sedici i mezzi navali e quattordici pattuglie terrestri quotidianamente impegnate sulla costa, per un totale giornaliero di 70 persone, circa 200 le richieste di intervento pervenute tramite il numero blu 1530 alle tre sale operative attive tutti i giorni nell’intero arco delle 24 ore, alle quali si è sempre dato risposta con interventi via mare o via terra.

Il dispositivo “terra/mare”, ha garantito una copertura del territorio ogni 10/12 miglia nautiche, quindi in media ogni 20 km di costa.

Dalle quotidiane attività di controllo, pianificate giornalmente dagli Ufficiali “Mission Coordinator Local” dell’operazione Mare Sicuro 2017 si riportano alcuni dei numeri di maggior rilievo, che meglio traducono l’impegno del personale nel Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina (6.000 miglia nautiche percorse dalle Unità Navali – 45.000 km percorsi dalle pattuglie terrestri – 260 missioni di pattugliamento – 37 missioni di soccorso, dalle quali è stata prestata assistenza a 77 persone – 10 le unità navali soccorse e assistite – 4268 i controlli in materia di Sicurezza della Navigazione, diporto, ambiente, pesca e demanio, con particolare riferimento al rispetto dell’ordinanza balneare, che disciplina le attività svolte in mare con la fascia di rispetto destinata ai bagnanti – 219 i verbali amministrativi elevati, per un ammontare di oltre 122.400 euro di multe – 41 le notizie di reato inoltrate alle Autorità Giudiziarie competenti per territorio).

Inoltre, anche quest’anno l’iniziativa del “Bollino Blu” rilasciato dalle forze di polizia operanti in mare alle unità da diporto, ha evitato il ripetersi di controlli già eseguiti, così da garantire al diportista un’estate più tranquilla. Nel solo Compartimento Marittimo di Vibo ne sono stati rilasciati circa 300.

Circa 2000 gli studenti indottrinati da personale del corpo nel periodo febbraio – maggio, nelle scuole superiori, sia per quanto attiene il corretto utilizzo del mare, sia per informazioni di specifica competenza del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Si coglie l’occasione per ringraziare gli organi di stampa, che durante l’intera stagione estiva hanno sempre pubblicato i numerosi articoli di stampa relativi alle attività svolte e alle iniziative intraprese dal Personale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, e che con il loro preciso e puntuale apporto hanno contribuito, attraverso la loro opera divulgativa, all’attività di prevenzione dei potenziali comportamenti scorretti.

Pubblicato in Vibo Valentia

sabIl passaggio tra il vecchio ed il nuovo anno è tradizionalmente il momento, dal punto di vista amministrativo, di bilanciare ciò che è stato fatto e di rilanciare l’azione di governo. È una regola non scritta al quale il sindaco di Amantea, Monica Sabatino, non ha inteso sottrarsi, commentando con l’onestà intellettuale che ha contraddistinto il suo operato, la situazione gestionale e politica che l’ente comunale di Amantea, così come la società civile, avverte in questo delicato momento storico.

-Una delle problematiche che ha dovuto affrontare fin dall’insediamento è la riorganizzazione dell’apparato comunale. Qual è la situazione attuale?

Il comune di Amantea necessitava di una forte riorganizzazione nel bilanciamento tra entrate ed uscite. Per molti, troppi anni, si è preferito “campare”, tirando la coperta ove fosse necessario. I tempi sono cambiati e questo modo di operare, alla luce dei tagli governativi che penalizzano fortemente gli organi locali, non è più attuabile. Oggi una città in salute dal punto di vista finanziario è chiamata a gestire ciò che ha nelle proprie disponibilità. Sulla base di questo presupposto abbiamo cercato, di concerto con la giunta, di mettere mano all’ufficio tributi, intercettando una situazione al limite del paradosso, con un numero di iscrizioni a ruolo decisamente inferiore rispetto alla realtà demografica ed urbana della città. Sono ben consapevole che determinare e colpire gli evasori totali o parziali è una scelta impopolare che chi mi ha preceduto ha preferito non compiere, ma è l’unica strada possibile per garantire ad Amantea un futuro più sereno. La giustizia sociale impone che i tributi debbano essere pagati in maniera congrua ed equa. Ed è su questo che siamo tutti impegnati. Mi scuso con quella parte di popolazione che ha ricevuto cartelle esattoriali già pagate e che ha dovuto recarsi in comune per far valere i propri diritti, ma era l’unica cosa da fare per riorganizzare il sistema e generare una banca dati innovativa e veritiera. I frutti di questo lavoro lo vedremo nei prossimi mesi quando pagheremo meno a fronte di una base contributiva più ampia rispetto a quella attuale.

-Come giudica il momento politico vissuto dalla maggioranza che la sostiene con convinzione?

Premetto che ognuno è libero di agire come meglio crede e che nella formazione delle liste civiche, scevre dai legami di partito, esiste una percentuale di volatilità che si manifesta quasi sempre nel corso del mandato. Ciò nonostante voglio ribadire che le mie conclusioni, così come quelle degli attuali componenti della giunta, sono sempre state nel merito delle cose. Non mi sono mai fatta condizionare da valutazioni di natura personale. Il concetto di base è sempre lo stesso: si lavora, si raccolgono i frutti di tale impegno, si giudicano i risultati e si decide il da farsi. Purtroppo non tutti agiscono allo stesso modo e in questi passaggi tra maggioranza e minoranza non si possono non cogliere gli attacchi personali ed incivili, dal punto di vista democratico, di chi ha condiviso un’idea ed un progetto. Non mi farò coinvolgere in questo modo di fare politica. L’entità personale è un valore inviolabile che cercherò di preservare fino alla fine del mio percorso amministrativo. Se altri non la pensano così mi spiace per loro. Ringrazio dunque Sergio Tempo ed Elena Arone per quello che hanno fatto. Non sono certamente io la persona che deve giudicare l’apporto da loro fornito alla gestione della cosa pubblica. La squadra di governo è adesso coesa e lavoreremo duramente per rendere Amantea migliore di quello che è, ma soprattutto per fare in modo che gli amanteani possano sentirsi fieri della propria città.

-Qual è il suo più grande desiderio per il nuovo anno?

Tralasciando ogni forma di polemica ed evitando commenti su chi prima c’era e adesso non c’è più un dato è inequivocabile: le casse comunali non godono certo di ottima salute, tanto che è diventato complesso assicurare anche le retribuzioni a dipendenti e collaboratori. Una circostanza che mi toglie il sonno e che parte da quella che era un’inefficienza conclamata dell’ufficio tributi. Se potessi accelererei il decorso delle cose per fare in modo che il bilanciamento tra entrate e uscite sia un fatto acquisito, creando così i presupposti per il pagamento dei salari alle giuste scadenze. Fortunatamente questo obiettivo, se tutti remiamo nella giusta direzione, non è lontano.

-Si sente parte integrante del Partito democratico?

Qui è opportuno fare un distinguo. A livello locale le cose non vanno certamente bene. Con meraviglia, ma anche amarezza, noto che gli attacchi politici all’azione amministrativa della giunta provengono in maggior misura dal Partito democratico e dal segretario Enzo Giacco. È chiaro che la responsabilità di tale situazione non è imputabile all’uno o all’altro, ma ad entrambi. Probabilmente non riusciamo a comunicare per come sarebbe necessario, ma capisco che tutti e due abbiamo a cuore il bene della città. Mi auguro che questa contrapposizione possa sfociare in qualcosa di costruttivo per la comunità amanteana. Ho scelto di aderire al Partito democratico e grazie anche alla disponibilità dei vertici regionali e nazionali considero il Pd il mio ideale punto di riferimento.

-Come si snoderà l’azione amministrativa da qui ai prossimi mesi?

Le cose da fare sono tante, ma anche quelle portate a compimento non sono di certo poche. È stato prorogato il progetto “Home care premium”. Sempre sul fronte dell’assistenza alle famiglie proseguiremo con il servizio di asilo nido, pronti a raccogliere nuove opportunità se dovessero prospettarsi di fronte ai nostri occhi. Dallo scorso mese di novembre abbiamo cominciato a lavorare, di concerto con il comitato “Giuseppe Brusco” all’organizzazione della kermesse carnascialesca. I gruppi di giovani sono al lavoro, le coreografie e i costumi sono in fase di realizzazione e la partecipazione sarà certamente all’altezza delle edizioni più belle. La rinnovata disponibilità dello stesso comitato ad ascoltare il territorio produrrà certamente i frutti sperati. A breve partiremo con una serie di interventi di riqualificazione del lungomare, rendendolo certamente più gradevole e funzionale in vista dell’estate. Il fatto che alcune prestigiose riviste internazionali hanno inserito la Calabria nelle mete da visitare nel 2017 ci rende orgogliosi e allo stesso tempo ci sprona tutti ad impegnarci di più. Su questo particolare aspetto sono convinta che il dialogo con gli albergatori ed il potenziamento dell’ufficio turistico situato lungo via Margherita serviranno ad incrementare il numero delle presenze. Con i settori competenti, inoltre, abbiamo già programmato una serie di interventi in materia di manutenzione e miglioramento dell’aspetto urbano di Amantea e Campora San Giovanni che andranno ad integrarsi con la raccolta differenziata. Qui siamo chiamati a migliorare: il sistema porta a porta, soprattutto nelle periferie, necessita di un potenziamento e di una migliore organizzazione. Le proposte ed i progetti su questo particolare aspetto non mancano. Ma anche la popolazione, come ho avuto modo di ribadire in precedenti occasioni, deve metterci del suo, evitando l’abbandono selvaggio dei rifiuti. Su questo fronte non faremo sconti a nessuno. L’azione di repressione volta a individuare coloro che gettano il pattume in maniera illecita sarà ancora più dura. Amare la propria città significa in alcuni casi anche proteggerla.

Pubblicato in Politica

imagessaluteDai dati anagrafici ai report aziendali più complessi per scoprire l’andamento di un’impresa. Le informazioni sulle aziende sono prove tangibili della stabilità e del funzionamento di una realtà imprenditoriale che possono rivelarsi utili per chiunque.

Si pensi ad un potenziale investitore, alla ricerca di una società su cui puntare per impiegare un proprio capitale e cogliere le opportunità di guadagno dalla crescita del fatturato di quell’attività. Ma si pensi anche ad un qualsiasi soggetto che, magari anche per un motivo personale, possa essere interessato a conoscere certe informazioni su un’impresa per tutelarsi da eventuali “scheletri nell’armadio”.

Il dato che permette di capire qual è lo stato di salute di un’azienda è in primis il bilancio d’esercizio, documento ufficiale contenente il conto economico e lo stato patrimoniale, che mostra la situazione finanziaria attuale ma con cui si può anche definire il trend nel corso degli anni. A questo si aggiungono altri documenti con informazioni aziendali di vario tipo, come ad esempio quelle sui dipendenti.

Tutti questi dati possono essere letti e interpretati da esperti come i consulenti finanziari, che nel loro lavoro di ogni giorno sono alle prese con approfondite analisi aziendali. Se non si può affrontare il costo oneroso di un professionista, si può magari iniziare con una ricerca autonoma ed economica attraverso gli strumenti offerti dalla rete.

Vi sono alcuni siti come www.informazione-aziende.it con cui è possibile accedere alle informazioni aziendali in modo semplice, cercando per nome, o per località, o anche per categoria merceologica. Sono servizi facilmente consultabili che consentono a chi è alla ricerca di dati del genere di potersi fare un’idea su un’azienda anche senza essere un esperto.

Avendo accesso alle anagrafiche, ai dati relativi al settore e ai report aziendali, come il bilancio, chiunque ha la possibilità di tracciare un profilo dell’attività di suo interesse e fare le sue scelte di conseguenza.

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