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Le operazioni di polizia conto gli spacciatori d droga a Lamezia si susseguono una dopo l’altra, al punto che la città catanzarese sembra davvero essere il crogiolo dello spaccio.


Anche stamattina 25 novembre altri 9 arresti.

Un'azione che ha messo in luce come una zona della città era stata trasformata in un vero e proprio supermarket della droga.

Dalle prime ore di oggi  è in corso da parte della Polizia di Lamezia Terme e della Squadra Mobile di Catanzaro insieme con il Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia  una operazione per la esecuzione di 9 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di 9 giovani lametini.

 

Sono tutti indagati,  a vario titolo, di avere organizzato una rete di spaccio di sostanza stupefacente di vari tipi di  canapa indiana e per aver detenuto, venduto od offerto sostanze stupefacenti a diversi giovani che frequentavano i locali del centro storico di Lamezia Terme ed in particolare in Piazza Mercato Vecchio. 

Le indagini di carattere tecnico, effettuate la scorsa estate, coordinate dalla Procura della Repubblica, costituiscono la prosecuzione delle attività investigative sfociate il 29 luglio 2015 nell’operazione “Boomerang” con cui erano stati individuati e arrestati altri 9 ragazzi lametini ritenuti responsabili di spaccio.  

L’impianto investigativo ricostruito da personale della Sezione Investigativa del Commissariato di Lamezia Terme è stato pienamente accolto dalla Procura della Repubblica e dal Gip presso il Tribunale che ha emesso i provvedimenti restrittivi eseguiti in data odierna. 

Ulteriori notizie sugli arresti eseguiti saranno fornite nel corso della conferenza stampa con la presenza del  procuratore Domenico Prestinenzi.

Pubblicato in Lamezia Terme

Il data 23/10/2015 alle ore 16.00, presso l'Aula Magna dell’I.T.T. di Lamezia Terme, la Dirigente Scolastica Dr.ssa Patrizia Costanzo coadiuvata dai suoi collaboratori, si ‘ proveduto alla firma di importanti convenzioni e protocolli d’intesa con gli Ordini Professionali della provincia di Catanzaro ed Associazioni territoriali di sviluppo delle professioni: Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati,  Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, Ordine degli Ingegneri,  INARSVILUPPO - Centro Studi Italiano per lo Sviluppo delle Professioni.

Sono intervenuti i Presidenti dei suddetti Ordini ed Associazioni e si è proceduto ad una breve conferenza stampa .

Le convenzioni si inquadrano nel percorso di miglioramento avviato dal nuovo Dirigente Scolastico dell’I.T.T. di Lamezia Terme, coadiuvata dai suoi collaboratori, che porterà la prestigiosa Istituzione Scolastica in epigrafe ad aprirsi sul territorio ed a collaborare con altrettanti importanti Enti e Istituzioni del settore professionale interessato (Costruzioni, Ambiente e Territorio).

Detta azione è contemplata nell’ Open School Project, recentemente approvato dagli organi collegiali della scuola, che mira ad aprire l'Istituzione scolastica al territorio, a promuovere eventi culturali di sicura ricaduta sui discenti e sul territorio stesso, e - passo importantissimo - a promuovere le realizzazione di ALTERNANZA SCUOLA LAVORO prevista nella recente riforma ministeriale.

Il primo frutto di questa collaborazione con gli Ordini ed Associazioni professionali sarà un importante convegno su “ NUOVE TECNOLOGIE DI PROTEZIONE SISMICA” organizzato in collaborazione con specialisti del settore e con relatori di assoluta eccellenza:

  • - Responsabile Scientifico  Laboratorio  Prove  Materiali  e  Strutture  -  SisLab Università degli Studi della Basilicata - Scuola di Ingegneria,   
  • - Responsabile Tecnico  Laboratorio  Prove  Materiali  e  Strutture  -  SisLab Università degli Studi della Basilicata - Scuola di Ingegneria
  • - Dipartimento di Ingegneria Civile – Università degli Studi della Calabria
  • - Tensacciai Srl di Pordenone

Le spese del convegno saranno interamente coperte dalla PREMAC, Laboratorio di Prove sui Materiali con sede a Feroleto Antico (CZ), azienda leader regionale e nazionale nel proprio settore, che ha voluto così festeggiare il venticinquesimo anno dalla sua fondazione.

Si coglie qui l’occasione per ringraziare innanzitutto la PREMAC e poi gli altri attori e gli Ordini prof.li che, con il loro impegno e con la disponibilità alla collaborazione, consentiranno lo svolgimento di questo prestigioso evento per l'Istituzione Scolastica che rappresenta un ottimo esempio di sinergia pubblico-privato a vantaggio del territorio.

                                                           I.T.T. Lamezia Terme

Pubblicato in Lamezia Terme

Il Tar di Catanzaro con propria sentenza ha affermato «la responsabilità del Comune di Lamezia Terme per i danni cagionati alla Icom srl».

La sentenza ha esposto l`ente lametino al rischio di un maxi risarcimento.

Gli avvocati della società, infatti - Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, e Alfredo Gualtieri, noto amministrativista del Foro di Catanzaro - lo avevano quantificato in ben 53 milioni di euro.

In pratica i cittadini lametini, su cui ricadranno le spese che il comune dovrà sostenere per ripagare i danni alla Icom, saranno costretti a sborsare indirettamente a favore del già facoltoso imprenditore catanzarese, una somma pari a 746,47 euro a testa che per una famiglia di quattro unità corrisponderebbe a 2985,91 euro.

Ma ora il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del TAR e “salva” il comune di Lamezia Terme. Ecco la sentenza :

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul   ricorso   numero   di   registro   generale   5097   del   2014,   proposto   da:

Comune di Lamezia Terme, in persona del sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avv. Michele Anastasio Pugliese, Aristide Police, con domicilio eletto presso Aristide Police in Roma, via di Villa Sacchetti 11;

contro

Icom Srl, in persona del legale rappresentante rappresentato e difeso dagli avv. Luisa Torchia, Alfredo Gualtieri, con domicilio eletto presso Luisa Torchia in Roma, viale Bruno Buozzi 47;

per la riforma della   sentenza   del   T.A.R.   CALABRIA CATANZARO   :SEZIONE   I   n. 01177/2013, resa tra le parti, concernente condanna al risarcimento danni per illegittimo diniego del permesso di costruire per la realizzazione di un retail entertainment center regionale denominato "Borgo antico".

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Icom Srl;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 29 settembre 2015 il Cons. Sandro Aureli e uditi per le parti gli avvocati Aristide Police, Luisa Torchia e Alfredo Gualtieri;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe il giudice di primo grado ha reso una sentenza parziale, avendo accolto il ricorso proposto da parte appellata con la seguente formulazione riportata nel dispositivo: “non definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, dichiara la responsabilità del Comune di Lamezia Terme per i danni prodotti alla Icom S.r.l. in conseguenza dei fatti di cui in motivazione e dispone, ai fini della quantificazione degli stessi,gli incombenti istruttori di cui alla motivazione stessa”.

Dalla motivazione della sentenza si ricava che la sussistenza della responsabilità del Comune è connessa alla lesione dell’interesse legittimo pretensivo, avendo l’Ente adottato un illegittimo diniego di permesso di costruire, segnatamente con nota del 20 ottobre 2005, annullata, invero, con sentenza dello stesso primo giudice n.122 del 6 febbraio 2006, successivamente confermata da questo Consesso con sentenza n.2436 del 2009.

A causa di ciò, si sostiene, parte appellante non ha potuto realizzare l’intervento in variante denominato “Borgo antico”, consistente in un insediamento produttivo di vaste dimensioni.

Ha quindi ritenuto il giudice di primo grado che l’Amministrazione aveva agito con colpa, determinando un danno ingiusto alla parte appellata, senza inoltre che nel suo comportamento potessero emergere le condizioni per riconoscere l’errore scusabile.

A monte di tale conclusione la sentenza in esame ha escluso che nei riguardi di parte appellata potessero essere individuati, a mente del comma 3° dell’art.30, gli estremi del comportamento colposo, con la precisazione che, quand’anche così dovesse ritenersi, gli effetti si determinerebbero non sull’an debeatur, ma soltanto sul quantum del risarcimento dovuto.

Della riferita decisione parziale, il Comune appellante chiede la riforma con articolato   gravame,   essenzialmente   imperniato,   anche   con   il   supporto   di un’analitica esposizione dei fatti di causa, sulla dimostrazione del comportamento colposo tenuto da parte appellata nella vicenda in vertenza.

Resiste   al   gravame   la   stessa   parte   appellata,   chiedendone   il   rigetto   con argomentazioni del tutto in linea con quelle esposte nella sentenza appellata.

Entrambe le parti hanno presentato memorie con le quali hanno ulteriormente illustrato le rispettive ragioni.

All’udienza di discussione la causa è passata in decisione, essendo stata respinta la richiesta di rinvio presentata da parte appellata con la memoria datata 5 novembre, motivata con l’opportunità di attendere il deposito della consulenza tecnica disposta dalprimo giudice per la quantificazione del danno da porre a carico del Comune di Lamezia Terme.

L’appello è fondato.

Il primo giudice, dopo aver qualificato l’interesse leso dal Comune come interesse legittimo pretensivo, ha escluso che parte appellata avesse posto in essere un comportamento colposo inquadrabile nell’art. 30 punto 3 seconda parte c.p.a., integrante   ipotesi   di   esclusione   del   risarcimento   del   danno   a   carico dell’Amministrazione i cui atti siano stati annullati.

A tal riguardo giova ribadire che l’interesse pretensivo è quell’interesse che viene soddisfatto dal provvedimento favorevole che l’amministrazione adotta su istanza dell’interessato.

Per effetto di tale provvedimento la parte ottiene la possibilità di conseguire il bene della   vita   correlato all’interesse riconosciuto legittimo dal provvedimento favorevole.

Nella fattispecie, è pacificamente prescritta l’azione risarcitoria conseguente al primo provvedimento di diniego illegittimo (annullato con sentenza del T.a.r. della Calabria n. 2671/2003), mentre il secondo provvedimento negativo, di cui alla deliberazione n. 240 del 2004, è antecedente all’indispensabile variante ex art.14 della legge regionale n. 19/2002.

A quest’ultimo riguardo è necessario, in vero, distinguere nella vicenda in causa tra l’interesse pretensivo alla variante, espressione di ampia discrezionalità , che è stato soddisfatto dalla sua formale approvazione, e l’interesse pretensivo al successivo rilascio del permesso di costruire di cui si dirà.

Quest’ultima posizione soggettiva è stata lesa e la si deve assumere a condizione per l’esercizio dell’ azione risarcitoria, condizione individuabile nel diniego del permesso di costruire di cui alla nota del 20 ottobre 2005, adottato nonostante che la variante urbanistica fosse stata indiscutibilmente approvata con la procedura semplificata ex art.14 della legge regionale n.19/2002.

Tale ultimo diniego è stato rimosso dal T.a.r della Calabria con la sentenza semplificata n.122 del 6 febbraio 2006, il cui effetto sostanziale è stato quello di imporre al Comune di Lamezia Terme il rilascio del permesso di costruire alla società appellata, la cui adozione, considerata l’intervenuta variante urbanistica, doveva avvenire in forza della natura, non discrezionale ma vincolata dell’atto..

Tenendo presente quanto sopra, addentrandosi ora nell’esame delle condizioni per l’azione risarcitoria collegata alla lesione dell’interesse pretensivo in vertenza, non si può sfuggire al rilievo per cui un danno risarcibile è ipotizzabile solo allorché ilrilascio del permesso di costruire viene frustrato da fatti sopravvenuti imputabili all’Amministrazione comunale, la cui incidenza sia tale da rendere definitivamente inutilizzabile (es; costruzione sulla stessa area fatta eseguire dal Comune) o giuridicamente impossibile (es; nuova variante di zonizzazione) tale suo successivo rilascio.

L’assunto appare coerente con l’art. 30 punto 3, dove, contrariamente a quanto ritenuto dal giudice di prime cure (pag 20 della sentenza), viene escluso il risarcimento dei danni “che si sarebbero potuti evitare usando l’ordinaria diligenza, anche attraverso l’esperimento degli strumenti di tutela previsti”.

Occorre, allora, considerare, a tal proposito, che, successivamente all’accennata sentenza n.122 del 6 febbraio 2006,non è intervenuto alcun fatto sopravvenuto imputabile all’Amministrazione che, determinando l’inutilizzabilità o l’impossibilità di rilasciare il permesso di costruire, potesse giustificare l’inerzia della società appellata per ottenere una tutela in forma specifica.

Quest’ultima società, invero, a fronte della ricordata natura di atto vincolato, ben avrebbe potuto esperire gli “strumenti di tutela previsti” dall’ordinamento per ottenere il permesso di costruire, rivolgendosi a tal fine all’Amministrazione, sia con un atto di diffida, sia, soprattutto, se del caso, giudizialmente, cioè con la proposizione di un ricorso per l’ottemperanza, che la legge n. 205 del 2000 (art.10) già aveva previsto per l’esecuzione delle sentenze di primo grado non sospese dal Consiglio di Stato.

Viceversa la Società appellata non ha promosso nessuna di tali iniziative per evitare il danno lamentato in questa sede, ponendosi di conseguenza nella condizione prevista   dalla   richiamata   disposizione   del   codice   di   rito,   con   conseguente esclusione del riconoscimento del preteso risarcimento.

Tanto vale almeno fino al 2009, quando tra l’Amministrazione appellante e la società appellata sono intervenute trattative, documentate in atti, basate sulla possibilità che quest’ultima realizzassel’insediamento produttivo di che trattasi in altra sede, secondo una richiesta da essa stessa avanzata, circostanza dedotta da parte appellante e non contestata, tale per cui sarebbe stato consentito al Comune di realizzare un impianto sportivo lì dove lavariante aveva previsto la realizzazione dell’insediamento produttivo “Borgo antico”.

Correttamente il primo giudice ha evidenziato che nessuna rinuncia all’intervento era ipotizzabile da parte della società appellata per le trattative concordemente intraprese; e tuttavia occorre ricordare che ancor oggi non si discute dell’obbligo dell’Amministrazione di rilasciare il permesso di costruire, bensì della colpa di quest’ultima per non aver consentito la realizzazione dell’intervento oggetto di tale titolo edilizio, con una condotta che la esporrebbe, in ipotesi, ad un’azione risarcitoria meritevole d’accoglimento.

In quest’ambito l’esame degli atti porta ad escludere la “rimproverabilità” della condotta tenuta dall’Amministrazione, dovendosi considerare che le trattative non sono giunte a conclusione per esclusiva colpa della società appellata, la quale, rispetto ad un accordo di massima già raggiunto, ha poi preteso d’introdurre modifiche di carattere sostanziale, come emerge dalla lettera dalla stessa inviata al sindaco in data 15 febbraio 2008 (v. pag. 32 del controappello), dove si pretendeva d’imporre maggiori oneri, in termini di cessioni di aree, non sostenibili dall’Amministrazione comunale.

Rimproverabile è, come emerge da quanto sopra osservato, la condotta di parte appellata, la quale, ove si fosse diligentemente attivata, avrebbe evitato il danno a quel bene della vita oggetto dell’interesse pretensivo, danno di cui si lamenta il verificarsi.

Insomma, il pregiudizio di cui parte appellata si duole era evitabile, posto che la complessiva condotta dovuta, secondo una valutazione di buona fede, ed in concreto omessa dalla medesima parte avrebbe prevenuto l’evolversi degli eventi erroneamente addebitati all’amministrazione.

Se il danno era evitabile, esso, come tale, va escluso, nella specie, dall’area della risarcibilità ai sensi del punto 3° seconda parte dell’articolo 30 c.p.a.; norma che, come noto, replica nella sostanza la previsione dell’art. 1227, 2° comma, del c.c. (cfr. anche Ad.Plen. n.3/2010).

Non sussistendo, per le ragioni esposte, l’an debeaturnon occorre procedere alla determinazione   delquantumdel   preteso   danno   risarcibile   richiesto,   con   i conseguenti effetti sul giudizio di primo grado tuttora pendente ai fini di tale determinazione.

L’appello in conclusione va accolto, con annullamento della sentenza impugnata, anche per gli effetti sull’ordine di ulteriore istruttoria in essa contenuto, e reiezione del ricorso di prime cure

La particolarità della fattispecie esaminata fa ritenere che le spese del giudizio possano essere compensate.

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta),definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie e per l’effetto annulla la sentenza impugnata, con gli effetti   precisati   in motivazione.

Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 29 settembre 2015 con

l'intervento dei magistrati:

Paolo Numerico, Presidente

Sandro Aureli, Consigliere, Estensore

Raffaele Potenza, Consigliere

Giulio Veltri, Consigliere

Alessandro Maggio, Consigliere

Pubblicato in Lamezia Terme

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dell’inizio delle attività didattiche dell’Istituto Tecnico Tecnologico di Lamezia Terme.

 

14 Settembre 2015, ore 8:30, eccellente inizio dell’attività scolastica all’ITT di Lamezia Terme in via S. Miceli 400.

Le attività di accoglienza si sono sviluppate a partire dalle ore otto con la presenza di un folto gruppo di insegnanti, assistenti tecnici, collaboratori scolastici e insegnanti tecnico-pratici condotto e coordinato dalla Dirigente Scolastica Dott.ssa Patrizia Costanzo.

L’incontro è avvenuto in aula magna dove ben 150 ragazzi, di cui molti accompagnati dai genitori, hanno potuto prendere posto e ascoltare con grande interesse i saluti di benvenuto della DS e degli insegnanti delle varie classi.

Ribadita l’importanza del rispetto delle regole e della legalità alle quali nessuna scuola può rinunziare si è anche sottolineato che il corpo docente e la scuola in generale devono promuovere non solo la cultura e le varie discipline scolastiche ma anche il benessere fisico ed emotivo dei ragazzi.

 

Si è chiesta la massima collaborazione alle famiglie e si è data la massima disponibilità ad ascoltare ogni problematica.

Dopo le presentazioni dei docenti sono stati proiettati brevi filmati sulle attività scolastiche al fine di far conoscere meglio la scuola.

Successivamente i giovani delle prime, visibilmente emozionati per la nuova esperienza, sono stati accompagnati nelle varie classi dove si è potuto svolgere un breve momento conviviale con dolci e bibite.

Le attività di accoglienza sono state svolte regolarmente, anche in presenza di una assemblea sindacale della quale moltissimi docenti condividono i contenuti, perché il servizio all’utenza è importantissimo ai fini della crescita della scuola.

Si pensa infatti che nessun docente, avendo invitato gli studenti  e le famiglie a scegliere l’ITT, avrebbe mai potuto mancare all’accoglienza degli utenti nel giorno prestabilito.

Pubblicato in Lamezia Terme

partito democratico diviso NDicono che la maggioranza che ha eletto Ernesto Magorno non ci sia più.

 

La prova sarebbe nella riunione dei renziani di oggi a Luzzi, dove Andrea Guccione - col placet dello stesso Magorno - ha convocato un incontro dei big dell'area che fa riferimento al segretario-premier.

 

Mario Oliverio, invece, ha dato appuntamento a tutti per martedì a Lamezia Terme.

 

Secondo molti, le due iniziative sono in contrapposizione e sono rappresentative di due differenti modi di rilanciare la giunta regionale uscita distrutta dalla inchiesta della Procura di Reggio Calabria.

Ed ovviamente dietro tali iniziative ci sarebbe il gioco delle correnti renziane (Lotti-Boschi vs Delrio-Guerini).

Ma c’è chi prova a defilarsi.

E’ il caso dei franceschiniani di "AreaDem" Nicodemo Oliverio e Franco Laratta che annunciano di non volere «partecipare a nessuna delle diverse iniziative politiche in campo nelle prossime ore in Calabria, salvo che non si tratti di riunioni degli organismi ufficiali del Pd.

I due dichiarano “Siamo infatti convinti che prima di tutto vada perseguita l'unità del partito. Obiettivo che la segreteria regionale del Pd avrebbe dovuto tentare a tutti i costi, già nei mesi scorsi. E non attivarsi a dividere ulteriormente anche l'area di riferimento. In una fase così delicata e grave per la politica calabrese, non serve null'altro che l'unità e la compattezza del gruppo dirigente di un partito, che è chiamato a dare risposte forti e immediate ad una situazione che non ha precedenti, mettendo così il presidente Oliverio in condizione di dare al più presto alla Calabria un governo forte e di altissimo profilo, fuori da equilibrismi e dalle logoranti logiche di appartenenze».

«Invitiamo tutte le parti in causa e tutte le anime del Pd calabrese a deporre le armi della lacerazione e della contrapposizione, perché di questo passo si rischia di finire nel baratro! Urgono scelte di rottura con tutto quello che finora è stato. Per il Pd calabrese questa è l'ultima chiamata: o si cambia nel segno dell'unità, o non ci saranno appelli. La Calabria deve immediatamente uscire dalla condizione gravissima in cui è venuta a trovarsi»

Pubblicato in Calabria

metroLa realizzazione di un servizio di metro leggera che possa collegare i centri del Tirreno con la città e con le infrastrutture di Lamezia Terme potrebbe rappresentare una svolta dal punto di vista turistico per l’intera fascia costiera e soprattutto per il comprensorio nepetino, che trarrebbe immediato giovamento dal varo di tale progetto.

 

Per l’assessore al turismo Giovanni Battista Morelli non sussiste alcun dubbio sulla validità dell’idea lanciata nei giorni scorsi dal movimento “Italia del Meridione”, autorevolmente guidato dal consigliere regionale Orlandino Greco.

«Non posso fare altro – sottolinea Morelli – che unirmi al plauso dei sindaci e degli assessori dei comuni che si affacciano sul Tirreno cosentino che hanno già vagliato nel dettaglio le potenzialità di questo collegamento. La Ss 18, infatti, non riesce più a sostenere volumi di traffico elevati e solo l’ordinanza varata nelle ultime ore dal prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, che ha eliminato la circolazione dei mezzi pesanti, ha restituito calma e tranquillità ai residenti ed agli operatori economici locali. Ben venga dunque la realizzazione di una metro leggera che possa rivalutare al meglio il tracciato ferroviario già esistente, certamente sotto utilizzato rispetto alle reali esigenze del territorio. L’amministrazione comunale di Amantea è pronta a sostenere il progetto con forza in tutte le sedi istituzionali, dando così risposte concrete alla cittadinanza e colmando le lacune di un sistema locale di trasporto che, se funzionasse a pieno regime, potrebbe generare reddito e sviluppo».

«Con un'autostrada interrotta – prosegue Morelli – una linea ferroviaria isolata dal circuito dell'alta velocità e una superstrada che da sola non riesce ad assorbire l’attuale volume di traffico, è indispensabile un intervento alternativo. L’uso del rilevato ferroviario per realizzare una metropolitana leggera va in questa direzione».

 

Comune di Amantea

Pubblicato in Primo Piano

Queste ultime elezioni amministrative a Lamezia Terme hanno confermato il fatto che la città sia ancora prigioniera di se stessa e dei suoi carnefici politici che sono gli stessi che dominano la scena e tirano le fila da oltre vent’anni a questa parte. Siamo molto felici del grande risultato ottenuto dal nostro candidato sindaco Pasqualino Ruberto con il suo 17,89% e con oltre settemila preferenze si è confermato terzo polo indiscusso in città. Come Forza Nuova ci riteniamo soddisfatti anche del risultato ottenuto dai nostri tre candidati e specialmente dal segretario Provinciale Bruno Spatara,129 preferenze accanto alle 57 della giovanissima Mara Bruno e dalle 33 di Simona Borelli rappresentano voti puliti ed ottenuti solo con la forza delle nostre idee e delle nostre proposte politiche senza contare che per loro è la prima esperienza di candidatura. In questa competizione elettorale abbiamo portato a sostegno del candidato sindaco Ruberto i nostri tre candidati come indipendenti nella lista Labor non investendo alcuna risorsa economica,non abbiamo fatto gigantografie ,manifesti,vele e non abbiamo pagato alcuna cena per ottenere qualche preferenza in più,tutti metodi che noi respingiamo e detestiamo. La differenza in questa tornata elettorale è stata fatta dalla presenza dei partiti tradizionali negli altri schieramenti, che, l’abbiamo detto in tempi non sospetti ,sono autentiche macchine elettorali messe su al solo scopo di drenare voti con le capacità e le astuzie dei politicanti di mestiere,non un programma,non un idea,non un progetto per la Lamezia ma solo la famelica volontà di occupare posti di controllo e di potere. La città non ha voluto il cambiamento,quello vero e rivoluzionario,ma questo non rappresenta di sicuro una sorpresa per noi di Forza Nuova. Per il turno di ballottaggio il nostro Movimento politico si leva dalla mischia e dalla sfrenata corsa per accaparrarsi poltrone ed in perfetta coerenza con la nostra linea di pensiero politico non sosterremo né centrodestra né centrosinistra, indipendentemente dalla volontà o meno di Pasqualino Ruberto e del suo gruppo di schierarsi o meno e far valere il proprio peso politico con l’uno o l’altro schieramento. Per noi, come sempre abbiamo affermato in questa campagna elettorale, i due poli principali non rappresentano il cambiamento in città,rispondono sempre a vecchie logiche politiche e di potere,che sono le stesse che tanto male hanno fatto a Lamezia in questi anni e che ancora purtroppo ne faranno ed i cittadini di questo si renderanno subito conto e ne prenderanno visione. Noi di Forza Nuova dal canto nostro ringraziamo tutto il gruppo di Pasqualino Ruberto fatto di persone perbene ed animato da tante belle idee e volontà per far decollare la città,è stata una bella esperienza per tutti noi ed alla fine il risultato raggiunto lo consideriamo estremamente positivo. Noi torneremo nel nostro mondo fatto di lotta,sacrifici e militanza,a sostegno del nostro popolo e della nostra gente,nei prossimi giorni la segreteria provinciale si riunirà alla presenza di tutti i dirigenti e militanti per pianificare le proprie attività future. La nostra è la politica del contatto diretto con la gente e ribadiamo che non siamo i soliti professionisti o tecnici della politica,ma ci piace definirci volontari,in un mondo in cui tutti si riempiono la bocca di frasi e slogan ad effetto noi rispondiamo con la concretezza dei fatti e con la coerenza ed il rispetto che da sempre il nostro stile ci impone.

Pubblicato in Lamezia Terme

La Polizia ha portato a termine le indagini iniziate dopo il tentato suicidio da parte di un assuntore minacciato dagli spacciatori.

Una intera famiglia provvedeva allo spaccio.

Tra gli arrestati due fratelli, la madre e un cugino della moglie di uno dei fratelli.

Ecco i sette arrestati : i fratelli Luca e Danilo Torcasio, la madre, Teresa Espino, 58 anni, Luigi Notarianni, Simone Torchia, Ubaldo Ciliberto ed Enrico Monterosso.

Lo spaccio di eroina e cocaina avveniva  nel quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme.

Uno degli indagati è anche accusato di tentata estorsione per avere chiesto ad alcuni tossicodipendenti di pagare somme di denaro non dovute a titolo di risarcimento per non aver saldato l'acquisto di dosi prese in precedenza minacciandoli, in caso contrario, di gravi ritorsioni e, in alcuni casi, anche di morte.

Dagli accertamenti compiuti dopo il tentativo messo in atto da un giovane lametino nel giugno 2014, è emerso che lo stesso aveva subito qualche giorno prima pesanti minacce di morte da parte di un componente del gruppo, già noto alle forze dell'ordine per precedenti specifici, se non avesse consegnato una somma di denaro, metà della quale per precedenti forniture di droga.

Alle indagini ed agli arresti ha proceduto il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme.

Pubblicato in Lamezia Terme

Scrive Bruno Spatara, Segretario Provinciale di FORZA NUOVA:

“ Quanto successo all’interno del centro d’accoglienza “MALGRADO TUTTO” a Pian del Duca presso Lamezia Terme, dove due immigrati iracheni si sono resi protagonisti di una vera e propria aggressione ai danni degli operatori, è di una gravità inaudita e non è che l’ultimo di analoghi episodi di violenza avvenuti a Pian del Duca e che hanno visto sempre vittime gli operatori stessi”

Poi continua :.

“Serve dunque a poco la campagna mediatica dell’amministrazione comunale che vuole dimostrare la possibilità di integrazione totale degli immigrati, quasi come opera di convincimento verso i cittadini lametini; campagna attuata forse per mascherare i fallimenti di una Giunta comunale che ha rimarcato l’affidamento a titolo gratuito di alcuni lavori di pubblica utilità (quali la pulizia degli spazi verdi e dei fiumi) piuttosto che appaltare gli stessi incarichi al considerevole numero di giovani disoccupati lametini.

In considerazione del fatto che non crediamo affatto alla gratuità della prestazione, visto che ogni immigrato costa a noi italiani ben 35 euro al giorno come rimborso per i centri di accoglienza, su tutto il territorio nazionale, e che di conseguenza tutte le risorse economiche destinate alle politiche sociali, anche da parte degli enti locali, sono assorbite da questa emergenza voluta e sostenuta dalla politica stessa”.

Forza Nuova, poi, richiamando “Mafia-Capitale”, dice:

“ Da anni noi di Forza Nuova sosteniamo che l’immigrazione più che un’emergenza sia un vero e proprio business ed i recenti fatti di cronaca di “Mafia-Capitale” ce ne danno conferma”.

Infine la richiesta:

“Alla luce dell’ultimo grave episodio di violenza, avvenuto nel centro d’accoglienza lametino che ha visto come epilogo l’ arresto dei due immigrati iracheni, chiediamo l’immediata espulsione dei due responsabili del reato e che questo possa segnare l’inizio di una serie di provvedimenti mirati a bloccare i flussi immigratori occasione da sempre di sfruttamento e permanenza illegale e di destinare tutti quei lavori di pubblica utilità ai giovani disoccupati lametini”.

Bruno Spatara Segretario Provinciale FORZA NUOVA

Pubblicato in Lamezia Terme

Una provvidenziale telefonata avverte la Centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Lamezia Terme di una lite in corso e di forti urla provenienti da una abitazione.

 

Siamo nel quartiere Bella di Lamezia est.

I Carabinieri intervengono ed ppena giunti sul posto, i militari, sentono le urla di una donna di origine marocchina che chiedeva aiuto e che alla vista dei carabinieri occorsi sotto la propria abitazione, approfittando del sonno del marito, trovava la forza di uscire con in braccio il figlio di 2 anni lasciandosi soccorrere.

La donna era in evidente stato di shock , presentava evidenti lesioni, ecchimosi sulla faccia e sulle braccia, segni delle violente azioni e dei maltrattamenti subiti.

Infatti nel corso del controllo nell’abitazione, dove veniva immediatamente bloccato il marito della donna, R.C., classe 81, venivano rinvenute delle forbici, con cui con forza aveva tagliato i capelli alla donna, nonché un bastone tipo macete che lo stesso aveva utilizzato per sferrare più volte colpi alla stessa alla presenza del loro bambino di 2 anni.

Nell’occasione nel corso delle successive attività d‘indagine, i Carabinieri aiutati dal coraggio e dalla forza della donna, riuscivano a far luce sui quasi sette anni di violenze, anche sessuali, subite dalla donna e che si verificarono anche quando era incinta.

Nel corso dell’ultimo litigio, il marito dopo averla malmenata le aveva impedito qualsiasi tipo di comunicazione con l’esterno togliendole cellulare e chiavi di casa.

Alla donna, immediatamente rassicurata dalla presenza dei militari, venivano assicurate le prime cure del caso facendo giungere sul posto personale del 118.

Il marito veniva dichiarato in stato di arresto e tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro, così come disposto dall’Autorità giudiziaria competente.

Pubblicato in Lamezia Terme
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I Racconti

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