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cancro chemioterapia

L’informazione anti-scientifica sta creando gravi danni: la chemioterapia si è evoluta e non è più quella di una volta.

Non è solo il tumore, bestia nera della nostra società, che spaventa milioni di persone: anche la chemioterapia spaventa i malati.

Però, i conti non tornano: se la chemioterapia è una cura per combattere questa terrificante malattia, che non guarda in faccia a nessuno e che mira solo ad incrementare il numero delle sue vittime, come mai spaventa così tanto? È proprio grazie a questa particolare terapia (si, non è proprio una passeggiata) che oggi si può sconfiggere il tumore e continuare a vivere la propria vita. Quindi, perché molte persone decidono di rifiutare queste specifiche cure?

Una risposta, forse, anzi quasi sicuramente, la si può trovare nelle cure alternative, che nascono così, dal nulla, le quali non hanno alcun fondamento scientifico. Di cosa si tratta? Nella maggior parte dei casi di false speranze! Inutile girarci attorno, è così, bisogna prenderne atto e affrontare la realtà senza ipocrisia.

Molti pazienti decidono, infatti, di avvalersi di queste cure miracolose (ad esempio le cure di Hamer, che stanno sollevando un vero e proprio polverone scientifico) rinunciando alla chemioterapia, ritenuta molto pericolosa e pesante. Però, non tutti pensano che quest’ultima, anche se molto pesante, soprattutto in passato, è l’unica a garantire un’alta percentuale di guarigione. Il mondo va avanti, si evolve, e così anche la medicina e le terapie in essa sviluppatesi: la chemio non è più quella di una volta e i traguardi raggiunti dalla scienza medica sono straordinari (basti pensare alla protonterapia e cure simili). Ma, rintanarsi in un mondo fatto di false promesse è molto più semplice: la ragione facilmente si offusca dinanzi alla proposta di trattamenti miracolosi.

Le “terapie miracolose” stanno annebbiando l’efficacia della chemioterapia

Gli esperti del settore parlano di un vero e proprio movimento anti-scientifico, che sta spargendo pericolose mine, pronte ad esplodere da un momento all’altro, disintegrando ciò che di certo c’è, come la chemioterapia

I dati parlano chiaro: le percentuali di persone che sconfiggono il cancro sono aumentate di quasi il 20% solo negli ultimi 5 anni, proprio grazie alle classiche terapie, ora migliorate e ancor più efficienti.

Però, la maggior parte della popolazione sembra aver deciso di remare controcorrente, vedendo il cancro come un male incurabile ancora oggi. Non è così!

Di conseguenza, proprio queste persone decidono di navigare in un mare magnum di cure miracolose, che non avendo alcun fondamento scientifico, fanno agitare non poco le acque, aumentando il rischio di incidente e annegamento.

Un altro dato? Il 68% dei pazienti a cui vengono diagnosticati dei tumori, riesce a sconfiggere la malattia. Un numero che parla da solo!

 

La chemioterapia fa male?

È proprio questo il quesito che si è trasformato in un vero e proprio trampolino di lancio per le “cure miracolose”. Molti ritengono che tale terapia sia molto aggressiva, come anticipato, e che porta con sé pesanti effetti collaterali. La chemio non è più quella di 30 e più anni fa, ma ha raggiunto un livello tale da scongiurare quanto appena detto e raggiungere un livello di efficienza molto alto, che si traduce in una schiacciante vittoria contro il tumore.

Nuove terapie e nuovi farmaci immuno-oncologici di ultima generazione stanno letteralmente portando alle stelle le prospettive di cura e di sopravvivenza.

La verità sulla chemioterapia? La medicina e la ricerca sono andate avanti, sono i pazienti ad essere rimasti indietro! Cure miracolose non esistono!

 

(CHEMIOTERAPIA; efficacia chemioterapia; chemioterapia verità; chemioterapia efficacia; chemioterapia fa male.)

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occhiali

Sempre più persone sono affette da disturbi alla vista: ecco come allontanare il rischio di miopia, godendosi il panorama.

Sempre più persone soffrono di disturbi alla vista e i dati sono davvero preoccupanti per gli anni a venire: trattasi di un trend negativo, dominato dalla miopia.

Problemi non più legati soltanto all’età, ma la miopia colpisce sempre più persone, soprattutto tra i giovanissimi, nonostante le continue campagne di prevenzione.

Perché, oggi, questa particolare patologia, caratterizzata in molti casi dalle miodesopsie, si sta espandendo a macchia d’olio?

I fattori sono tanti: le cattive abitudini di vita, le quali hanno preso piede con la nuova smart society, che ruota attorno alle nuove tecnologie, mettono in serio pericolo la salute dell’occhio. Passare tante ore al computer, davanti ai videogame, ovvero stare chinati con lo sguardo impresso sul display dello smartphone, sono tutti comportamenti sbagliati, che affaticano l’occhio e lo danneggiano, portando, nella maggior parte dei casi, alla miopia. Infatti, mettere a fuoco gli oggetti a distanza ravvicinata, in condizione di luce artificiale per molte ore, impedisce il corretto sviluppo del sistema visivo.

Cattive abitudini che si traduco anche in meno tempo trascorso all’aria aperta: spegnere il dispositivo elettronico tanto amato, ormai compagno fedele di una quotidianità sempre più tech, e trascorrere delle ore all’aria aperta sarebbe il miglior modo per tenere lontana la miopia.

La miopia si combatte all’aperto

Sulla rivista Ophthalmology è stato recentemente pubblicato uno studio, anzi una vera e propria previsione: nel 2050 una persona su due sarà affetta da miopia.

Un dato davvero preoccupante, soprattutto per i più giovani, che forti del oro ottimismo e della loro salute di ferro, troppo spesso ignorano le conseguenze del cattivo uso dei moderni dispositivi e dei benefici di una sana passeggiata all’aria aperta.

I fattori ambientali, secondo gli scienziati, sono decisivi: più i bambini trascorrono del tempo all’aperto, meno alto è il rischio di contrarre la miopia, anche in casi in cui si parla di ereditarietà. Non è una cura, ma un sano modo di prevenire questo specifico disturbo visivo.

Quindi, l’esposizione alla luce naturale per diverse ore al giorno, non solo aiuta ad abbassare il rischio di contrarre questa malattia, ma anche a costruire degli alti ostacoli per rallentare la sua corsa nei soggetti già miopi.

Nonostante i nostri cattivi stili di vita e un accentuato menefreghismo per la nostra salute (a tutti i livelli) e per ciò che ci circonda, la natura si prodiga ancora per rendere la nostra vita migliore, cercando di regalarci sempre ciò che di meglio c’è.

La luce naturale diurna come naturale medicina: sfruttiamola!

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cuore

Una cardiocapsula che rivoluziona il mondo della cardiologia: ecco il pacemaker più piccolo al mondo

La cardiochirurgia può vantare un nuovo successo, un traguardo a dir poco incedibile, all’ombra del tricolore italiano: al San Maurizio di Bolzano è stato impiantato il pacemaker più piccolo al mondo.

Non un semplice intervento, ma il primo passo verso una rivoluzione, che sicuramente porterà a risultati ancor più straordinari.

La tecnologia che sta alla base dei pacemaker si è evoluta anno dopo anno, giorno dopo giorno, arrivando ora ad essere compressa in un mini-apparecchio delle dimensioni di una pillola. Una cardiocapsula dalle ridotte dimensioni, ma dal potenziale unico, in grado di controllare efficacemente i battiti cardiaci in caso di aritmia.

Dai trapianti di cuore artificiale alla cardiocapsula: è questa la medicina del futuro, che grazie al duro lavoro di esperti e ricercatori, che ogni giorno guardano al futuro con salutare ottimismo, tutela sempre di più e nel miglior modo possibile la salute di ogni singolo individuo.

“Micra”: il mini pacemaker

La cardiocapsula che è al centro dell’attenzione dei cardiologi di tutto il mondo e che sostituisce i tradizionali apparecchi medici per il cuore, si presenta come un pacemaker di ultima generazione.

Dimensioni ridotte (circa 10 volte più piccolo dei sui predecessori) e una tecnica di impianto del tutto nuova: sono queste le principali caratteristiche di questo mini dispositivo tecnologico, che sta aprendo nuove porte nel mondo della cardiochirurgia.

Cosa cambia con Micra? Questa particolare cardiocapsula viene impiantata direttamente nella cavità cardiaca, attraverso la vena femorale, senza provvedere all’impianto di elettrodi di stimolazione, presenti nei pacemaker di vecchia generazione.

Ancorata al cuore (posizionata nel ventricolo destro), la capsula sarà subito operativa, garantendo la massima efficienza in termini di stimolazione cardiaca, il tutto sempre controllabile con le tradizionali tecniche della telemedicina (compatibile anche la risonanza magnetica).

Quindi, niente fili, incisioni nel torace o qualsiasi altra invasiva azione prima prevista: con la cardiocapsula Micra sarà tutto più semplice.

Un pacemaker che cambierà la storia della medicina

La tecnologia di questa innovativa e sofisticata cardiocapsula ha donato al mondo della Cardiologia nuova linfa vitale, che permetterà di acquistare nuova forza e scientifico vigore per affrontare patologie più gravi nel miglior modo possibile.

Un intervento al cuore che si baserà ora su di una procedura più semplice e, soprattutto, più breve, il che si traduce nell’eliminazione delle infezioni o qualsiasi complicanza post-operatoria.

Per ora la cardiocapsula sarà impiantata su un numero limitato di pazienti, ma presto molti altri beneficeranno dei suoi vantaggi.

Forse, la famosa canzone “Cuore Matto” perderà in termini di popolarità, dato che questo innovativo pacemaker sarà pronto a regolarizzare subito il battito!

(PACEMAKER; Cardiocapsula; Pacemaker di ultima generazione)

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pillola-contro-tumore-al-seno

Utilizzare la pillola contraccettiva, oltre che garantire i normali risultati, riduce il rischio di contrarre il tumore all’ovaio.

Il tumore all’ovaio è uno spietato nemico: tante sono le persone che perdono la vita a causa dello stesso e la sua temibile avanzata, silenziosa ma distruttiva, crea terra bruciata attorno a sé.

Ma, da un recente studio pubblicato su Annals of Oncology, emerge un dato positivo e che fa ben sperare per il futuro: grazie alla pillola contraccettiva, in Europa e in America, il numero delle morti per tumore all’ovaio sta pian piano scendendo. Analizzando i dati diffusi dall’OMS è stato possibile evidenziare una percentuale davvero importante: 10% in meno di decessi per cancro ovarico tra il 2002 e il 2012. Una piccola percentuale, che però illumina il futuro, mettendo in luce quelli che potrebbero essere i migliori metodi per contrastare questo pericoloso e temibile nemico. Metodi e strategie mediche che, forse, finora non erano state prese in considerazione, o meglio, sottovalutate.

Ed è proprio la pillola contraccettiva, utilizzata maggiormente dalle donne (lo sapevate che esiste anche un “pillolo anticoncezionale maschile?), a contrastare la forza di questa silente e pericolosa forma di cancro.

La somministrazione di estroprogestinici riduce notevolmente il rischio di contrarre il cancro ovarico: i dati, come già accennato, parlano chiaro, con percentuali che permettono alla ricerca medica di viaggiare su di un cauto ottimismo verso nuove strategie per sconfiggere lo specifico tumore. Inoltre, è opportuno segnalare un altro dato, o meglio, una previsione medica che aumenta le speranze future: le morti per tumore all’ovaio, diminuiranno nei prossimi anni, anche grazie ai nuovi traguardi raggiunti dalla diagnosi e dalla terapia.

Come di presenta il tumore all’ovaio?

Il carcinoma ovarico è un nemico che sa ben mimetizzarsi e colpire quando ormai, sicuro di sé, ha la massima probabilità di sconfiggere il nemico, cioè l’uomo.

Infatti, nella maggior parte dei casi viene alla luce solo quando è in fase metastatica, lasciando ben poche probabilità di guarigione.

Quindi, mai abbassare la guardia: qualsiasi strana sensazione a livello addominale deve essere subito presa in seria considerazione. Tra i sintomi più diffusi del tumore all’ovaio è possibile ricordare il dolore e il gonfiore addominale, la stitichezza e le difficoltà digestive. Mai abbassare la guardia e sottovalutare questi sintomi, che possono essere considerati dei veri e propri campanelli d’allarme.

Ci sono, poi, anche determinati fattori che fanno salire alle stelle il rischio di contrarre questa specifica forma tumorale, come ad esempio, la familiarità, ovvero le ripetute ovulazioni (la gravidanza, infatti, riduce il rischio, proteggendo l’ovaio, proprio perché riduce il numero di ovulazioni).

Dal lato opposto, invece, si posiziona la pillola contraccettiva, che è associata ad un rischio decisamente minore di contrarre la malattia. Un piccolo scudo per l’ovaio, che è pronto a combattere a testa alta un nemico così infame!

(TUMORE OVAIO; tumore ovaio come si presenta; tumore ovaio sintomi; pillola contraccettiva;)

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MontascaleL’installazione di un montascale non è spesa da poco, tuttavia si rivela necessaria laddove vi siano in casa una o più persone con problemi deambulatori. Dunque il suo acquisto diventa un investimento a lungo termine consentendo a chi ne necessita una ritrovata libertà di movimento.

 

Per affrontare tale spesa è possibile fare richiesta di detrazioni fiscaliall’Agenzia delle entrate, secondo quanto prevede la legge per l’abbattimento delle barriere architettoniche (L 13/1989), che comportano un risparmio che va dal 19% al 50% sulle spese di acquisto ed installazione, ovvero sull’importo totale. Inoltre, con la Legge di Stabilità 2014 sono stati prorogati gli incentivi fiscali per la ristrutturazione edilizia e l’abbattimento delle barriere architettoniche fino al 31 dicembre 2016.

Vediamo un po’ come funzionano.

Mobilità e barriere architettoniche

La legge 13 del 09/01/1989 atta a “favorire il superamento e l’abolizione delle barriere architettoniche negli edifici privati” prevede che l’immobile sia privo sul nascere di barriere architettoniche o, laddove non sia possibile farne a meno (per esempio, le scale), dispone che la struttura sia comunque progettata e idonea per l’installazione di accorgimenti tecnici per il loro superamento. Inoltre, mette a disposizioni contributi fiscali sia per opere di ristrutturazione edilizia sia per l’acquisto e l’installazione di eventuali mezzi meccanici o informatici, ivi compresi i montascale.

È possibile far ricorso a due tipi di detrazione fiscale, quella del 19% e quella del 36% (portata a 50% nel 2012).

Detrazione del 19% per spese sanitarie e mezzi di ausilio (art. 13-bis DPR 917 del 22/12/1986).

Ai sensi dell’articolo 13-bis DPR 917 1986 è prevista la DETRAZIONE IRPEF DEL 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento del disabile, siano esse di installazione o di sostituzione del mezzo. Questa detrazione può essere sfruttata dai contribuenti cui la Commissione medica istituita ai sensi dell’art. 4 della legge 104/92 riconosce una percentuale di disabilità fisica o psichica. L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione è di 2.582,28 € complessivi, da farsi
annualmente. Poiché spesa medica a tutti gli effetti, occorre seguire il medesimo iter applicato a qualsiasi altra spesa sanitaria: conservare le fatture e dichiararle.

Detrazione del 36% e del 50% sulla spesa complessiva per interventi di ristrutturazione edilizia (DL n. 83 del 22/06/2012).

Coloro che decidono di ristrutturare un immobile posseduto a qualsiasi titolo (proprietà provata o pubblica, locazione, usufrutto e così via) o di edificarne uno possono ottenere una detrazione Irpef del 36%, secondo quanto previsto dall’articolo 16-bis del DPR n. 917/1986, da calcolare su di un importo massimo di 48.000 euro. Inoltre, la soglia di detrazione è aumentata dal 36% al 50% con il Decreto Legge n. 83 del 2012 e la cui percentuale è da calcolare su di una spesa complessiva di 96.000 euro. Con la nuova Legge di Stabilità, il termine delle detrazioni fiscali del D.L. 83/12 previsto per il 31 dicembre 2015 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2016, dunque è ancora possibile farne uso. Per richiederla non è strettamente indispensabile essere soggetto disabile o invalido civile. Tutti i pagamenti andranno eseguiti a mezzo di bonifico bancario o postale, conservandone le ricevute. Per richiederla farà fede la data del bonifico per le spese sostenute.

SI NOTI BENE CHE:

1) La detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche non può essere fruita contemporaneamente alla detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie. È quindi consigliabile adottare dapprima la detrazione del 50% e poi successivamente adottare quella del 19% sulla parte di spese eccedenti.

2) La detrazione è prevista solo sugli immobili con l’intenzione di favorire la mobilità interna con l’abbattimento delle barriere architettoniche.

3) La detrazione non si applica all’acquisto di strumenti e beni mobili, anche se finalizzati al miglioramento della mobilità del disabile, quali telefoni, computer e quant’altro. Questi sono altresì compresi nelle detrazioni fiscali al 19% per le spese sanitarie.

Per concludere, per le prestazioni di servizi relative all’appalto di questi lavori è prevista l’aliquota Iva agevolata del 4%, invece di quella ordinaria.

Le normative tuttora vigenti sono sottoposte a continue modifiche. Quindi si consiglia, comunque, di rivolgersi al proprio consulente fiscale prima di affrontare queste spese, verificando che tali norme siano ancora in vigore senza ulteriori cambiamenti

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Abbiamo chiesto con forza , ad Amantea, almeno la casa della salute, cioè una struttura capace di dare significato al termine SALUTE, ed ecco la risposta della politica.

 

NIENTE. È stato emanato l’Atto aziendale che sul Tirreno prevede la Casa della salute solo a Praia a Mare. Ad Amantea NO! Ormai è certo! Anzi certissimo.

Amantea, quindi, non sarà mai sede di un ospedale, non avrà mai un pronto soccorso, non sarà sede nemmeno di un distretto, né avrà la struttura MINIMA denominata Casa della Salute.

Questo proprio per rispetto alla Perla del Tirreno, alla sua storia, alla sua nobiltà, alla sua cultura, alla sua politica.

Non disperiamo, però! Tra poco, dopo l’articolo, parleranno, ci inviteranno a non essere allarmistici, ad avere fiducia, ad aspettare il tempo giusto .

Arriveranno ad imbrogliare le carte tentando di farci credere che la NOSTRA la Casa della salute non avrà questo nome ma, comunque, quella di Amantea avrà una forma ed una dimensione speciali, cioè capaci, tuttavia, di offrire alla popolazione del suo hinterland ogni utile servizio sanitario.

E’ molto probabile.

Ad avvalorare questa ultima nostra ipotesi i risultati della approfondita ricerca che abbiamo condotto.

Nella prima foto in basso, ecco, il progetto di massima del modello di sanità dell’hinterland di Amantea.

Non un palazzo, non una casa, per ora solo una capanna, da ristrutturare.

A confermare la nostra visione ricordiamo quanto abbiamo già avuto.

Il laboratorio di analisi diventerà un semplice punto di prelievo.

I macchinari saranno trasferiti altrove, il personale sarà trasferito altrove, e noi tutti come pecore andremo a fare la fila, per pagare il ticket, poi faremo la fila per farci tirare il sangue.

Solo che il nostro sangue sarà portato altrove per essere esaminato. E così aumenterà la spesa sanitaria. Eh si, perché dovranno essere comprate auto per trasferire il sangue ed assunti autisti per portarlo e ritirarlo.

Poi con comodo ( quando?) arriveranno i risultati e rifaremo la fila per ritirarli.

Poi faremo la fila dal nostro medico di famiglia per farglieli leggere.

E lui ci dirà che c’è qualcosa che non va e che occorrerà fare altre analisi integrative e così ricominceremo.

Alla fine capiremo che è meglio, molto meglio andare dal laboratorista privato.

Ma questo vale solo per i primi mesi dell’anno, perché poi finiranno gli esami autorizzati al medesimo e così tutti saremo col c…. per terra.

Salvo pagare!

Se le nostre donne vorranno sapere il loro grado di osteopenia( ricordiamo che è uno stato fisico che non dà sintomi e la cui diagnosi avviene solo con apposita apparecchiatura) dovranno aspettare in piazza il camper del Rotary od andare in ospedale.

Che fine per Amantea che era famosa per aver eseguito decine di migliaia di Mineralometrie Ossee Computerizzate (MOC) !.

Anche il laboratorio radiologico che fino ad ora era, insieme al laboratorio di analisi, tra i servizi più efficienti e prestigiosi, finirà male.

Fino a pochi giorni fa rendeva tutti gli esami necessari al massimo il giorno dopo la richiesta, ma ora sono stati ridotti i servizi e sono nate le file.

Così gli amanteani e quelli del distretto amanteano sono costretti ad andare in ospedale.

Le uniche eccezioni, ci hanno raccontato, sono state fatte per un giovane profugo che si è rotto il braccio ed al quale, giustamente, senza prenotazione, è stata eseguita una radiografia che ha permesso di constatare la frattura. Si è trattato di un sempre auspicabile comportamento umanitario, quello, in verità, che si impone anche per i nostri anziani.

In queste condizioni attendere il mammografo digitale significa illudersi.

…continua…….

Pubblicato in Politica

obesit

Riceviamo e pubblichiamo:

E' con piacere che vi comunico che si terrà presso la Terrazza del Lido Azzurro, sul Lungomare di Amantea, in data 23 luglio 2016 alle ore 20.00, un incontro divulgativo sul tema dell'obesità e delle malattie correlate dal titolo "L'evoluzione umana passa per l'obesità.

 

Alimentazione e Chirurgia Bariatrica Metabolica a confronto per risolvere il problema obesità."


Prima della discussione i partecipanti interessati saranno valutati gratuitamente attraverso la raccolta di dati clinici (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, peso ed altezza con calcolo del body mass index, percentuale di massa grassa, circonferenza addominale, anamnesi personale e familiare) che attentamente elaborati potranno fornire il proprio fattore di rischio per eventi cardiovascolari.

 

 

Durante l'incontro verranno trattati in maniera chiara, semplice e comprensibile i temi caldi legati all'obesità, in particolare gli aspetti legati alle malattie correlate ed loro risoluzione: da uno stile di vita adeguato alla chirurgia dell'obesità.
L'incontro è organizzato dal Dr. Francesco Caruso, medico-chirurgo - specialista in chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopia digestiva - dirigente medico in chirurgia generale, oncologica, mininvasiva, e dell'obesità presso il Policlinico San Marco di Bergamo – Gruppo San Donato. Parteciperanno all'incontro diversi specialisti in materia di alimentazione e patologie correlate all'obesità.

 

Un ringraziamento speciale ai proprietari ed allo staff del Lido Azzurro che si sono dimostrati immediatamente sensibili al tema e disponibili ad ospitare l'incontro.
L'evento è gratuito, autofinanziato ed aperto a tutti gli interessati. Non ci saranno raccolte fondi. Ai partecipanti sarà offerto un buffet di benvenuto.

In Calabria, c’è sanità e Sanità.

Così come c’è giustizia e Giustizia e ci sono diritti e Diritti.

O se volete, sindaci e Sindaci.

 

 

 

 

Leggiamo che il sindaco di Rende, Marcello Manna ha incontrato il direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro.

Il sindaco ha chiesto la costruzione del Palazzo della Sanità, da realizzare nello spazio antistante dello stesso Poliambulatorio.

Incredibile la dichiarazione di Raffaele Mauro: “ la nostra stella polare deve essere il cittadino e fare un palazzo unico a Quattromiglia può essere veramente un bel servizio al cittadino che così non verrebbe sballottato da una parte all’altra del territorio rendese”.

Ed è il territorio di un solo comune!

Ed è così che il sindaco Manna ha chiesto al direttore dell’Asp di Cosenza rassicurazioni per quanto riguarda il “potenziamento dello stesso Poliambulatorio di Quattromiglia che ritengo una vera eccellenza del territorio”.

E Mauro ha dato questa rassicurazione il sindaco di Rende evidenziando che “i lavori di ristrutturazione dei locali che dovranno ospitare le nuove apparecchiature Tac e Risonanza Magnetica procedono a passo spedito”.

I due si sono lasciati con la promessa di Mauro di far visita nei prossimi giorni al Poliambulatorio di Quattromiglia proprio in compagnia del sindaco Manna per iniziare concretamente a gettare le basi su questo palazzo della sanità che è un progetto affascinante, ma nello stesso tempo realizzabile in tempi brevi.

Rende diventa centrale , Amantea, invece, perdendo sempre più servizi sanitari e derubata sempre più di quel poco che aveva conservato, viaggia disperatamente verso l’Africa.

Grazie sindaco Monica Sabatino, grazie assessora alla sanità del comune di Amantea dottoressa Pati, grazie direttrice Giuliana Bernaudo, grazie direttore Raffaele Mauro, grazie direttore Fatarella, grazie Franco Pacenza, grazie Franco Iacucci, grazie Mario Oliverio.

Appena arrivati in Africa , se saremo sopravvissuti alla traversata, ( sapete che la Guardia costiera italiana opera solo nella direzione contraria) vi manderemo una cartolina.

Giuseppe Marchese ..

Pubblicato in Politica

Un territorio ricco di servizi è un territorio da difendere.

E se non si difende il rischio è che si perda, man mano, quanto esso esprimeva a favore della sua popolazione.

 

È quanto sta succedendo ad Amantea che perde man mano i pezzi della dama al punto che non potrà più giocarci. Ma qui si tratta di salute, non di pedine!

 

Siccome la mamma degli imbecilli , lo sappiamo, è sempre incinta( di chi non lo sappiamo così come non sappiamo chi siano i suoi figli , o quantomeno non lo possiamo certificare, e quale ruolo essi svolgano, ci si scusi per l’uso di essi che abbiamo scelto proprio perchè normalmente si riferiscono ad oggetti) gli effetti si vedono proprio nella scarsa o nulla difesa della propria terra.

 

Parliamo dell’ospedale “assegnatoci da Mancini” e che Amantea( o chi per essa) non ha voluto.

 

Parliamo dell’Ufficio del registro perso a favore di Paola.

Parliamo della Pretura persa a favore di Paola.

Parliamo dell’Ufficio del Giudice di Amantea perso a favore di Paola.

Parliamo del ruolo di città turistica che ormai non abbiamo più. Ricordate la “Perla del Tirreno”? Oggi, forse, si può parlare di ”Cozza del tirreno”.

E potremmo continuare a lungo.

 

Ma quello che oggi offende fortemente è che Amantea ha perso prima l’ASL, poi il distretto ed oggi sta per essere ulteriormente oltraggiata.

Corre voce che dopo il servizio di laboratorio per le analisi cliniche si stia per perdere l’altra sola cosa che funziona alla grande è che è il laboratorio radiologico.

E tutto senza che nessuno si lamenti.

E tutto senza che si alzi una voce a sua difesa.

Siamo oltraggiati al punto che siamo in attesa da un anno e mezzo che venga acquistata la MOC e nessuno interviene.

Siamo oltraggiati al punto che il mammografo non funziona e nessuno interviene.

Siamo oltraggiati anche per la casa della salute incresciosamente ferma dopo una pur significativa presa di posizione da parte delle associazioni e della comunità.

 

Ma se vero quello che si dice, offende che gli ordini siano giunti ordini dal nosocomio di Cetraro, che non solo è iper dotato rispetto ad Amantea, attesa la presenza di RX, di Risonanza magnetica (RMN), di Tomografia Computerizzata (TC), di Ecografia Internistica, ordini secondo i quali Amantea deve ridurre le sole prestazioni RX da 40 giornaliere a 10.

Si stanno creando due sanità, una che funzione ed una che non funziona.

Una disposizione inaccettabile figlia di un inaccettabile abuso da denunciare anche penalmente.

E se nessuno dovesse difendere i diritti degli amanteani ( e dei comuni vicini)lo faremo noi.

Abbiamo interessato la rete, posto che ancora esista e sia vitale.

Ma lo diciamo francamente la lettera inviata a Mauro ci appare insufficiente e siamo convinti che non otterrà alcun risultato.

Purtroppo per colpa di un imbelle , tale Minnacchio Tacchio, non possiamo pregarvi di postare la vostra voce sul sito, ma potete farlo su facebook.

Fatevi sentire . Ad Amantea si dice che “ vucca c’un parre e chiamata cucuzza”.

Allora parlate, difendete i vostri diritti.

Provate a pensare cosa vi costerebbe andare a fare una radiografia a Cetraro!

E quando parliamo di Amantea, parliamo anche di Aiello Calabro e di tutti i piccoli comuni del suo comprensorio.

Quello che mi fa arrabbiare è che ho chiesto in via breve copia dell’ ordine emesso dal dr Lopez ma mi è stato detto che se lo facessero sarebbero licenziati.

Ma in quale mondo viviamo?

Scriverò all’Anac perché tutte queste disposizioni di servizio venga poste sul sito ed ai sensi di legge chiederò agli ispettori dell’Anac che siano evidenziate le ragioni ed ovviamente i danni che questa scelta determina per chi sta lontano.

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Primo Piano

cuore-prevenzioneL' Associazione FIDAS-ADVS Donatori di sangue di Paola, in collaborazione con il CSV (Centro Servizi Volontariato), domenica 29 Maggio 2016 dalle ore 08.00 alle ore 13.00 organizza la "1a Giornata della Prevenzione".

L' Associazione FIDAS-ADVS ha chiesto, e con entusiasmo, ottenuto la collaborazione della varie Associazioni, presenti sul territorio paolano, che hanno come "mission" la tutela della salute del cittadino:

- LILT, Lega Italiana per la lotta contro i tumori, che eseguirà le mammografie alle donatrici attive FIDAS con più di 45 anni.

- Il paese di Gertrude, che con un singolo prelievo ematico consentirà ai giovani tra i 18 e i 35 l’iscrizione al Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo.

- Gli amici del cuore, che si occuperà della prevenzione delle malattia cardiovascolari.

- Sin Reni, Società Italiana Nefrologia, che tramite un campione di urine e la misurazione della pressione arteriosa, stabilirà l’eventuale presenza di patologie renali.

- ADTC, Associazione Diabetici Tirreno Cosentino, misurerà i livelli di glicemia nel sangue.

- CRI, Croce Rossa Italiana, focalizzerà l’attenzione sulla tutela e salvaguardia della salute del cittadino.

Inoltre sono state invitate a partecipare altre Associazioni con la stessa "mission", AVIS e "Vivila ... la vita è bella", le Farmacie e le Parafarmacie di Paola.

Questa "1a Giornata della Prevenzione" è finalizzata a prevenire le malattie che ogni Associazione cerca di limitare. I cittadini dell' hinterland paolano sono invitati a partecipare per fare uno screening del proprio stato di salute completamente gratuito.

Pubblicato in Paola
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I Racconti

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