
Redazione TirrenoNews
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La Cgil interviene sulla questione del porto di Amantea
Sabato, 28 Giugno 2014 20:59 Pubblicato in PoliticaLa questione del porto e' l'emblema di una gestione scellerata di una infrastruttura che doveva diventare volano per lo sviluppo del territorio, invece e' luogo di sperpero di denaro pubblico.
Non sapevamo tutto quanto emerso dalle indagini della magistratura, sicuramente oggi possiamo dire che ha regnato per tutto questo tempo l'irregolarità .
Diventa paradossale penalizzare i pescatori e i diportisti , e , magari non arrivare ai veri colpevoli.
La magistratura faccia il suo dovere: accerti i fatti e le responsabilità , senza perdere molto tempo.
Sappiamo che e' difficile, così come sappiamo che e' importante rilanciare la struttura pensando, magari, ad una gestione diretta del Comune, escludendo da subito tutti coloro che in un modo o in un 'altro hanno avuto a che fare con il porto.
La trasparenza, la correttezza negli atti ,a questo punto e' fondamentale anche per evitare appetiti da parte della criminalità organizzata.
Gli amministratori, di allora e di oggi, (non tutti) devono chiedere scusa ai cittadini del comprensorio.
Quanto successo e' colpa loro, così come siamo convinti che il progetto faraonico per ingrandirlo, più' volte sbandierato, e' pura utopia.
Abbiamo semplicemente bisogno di mantenere l'esistente, magari risolvendo una volta per sempre i problemi legati all'insabbiamento che costringe chi usufruisce del porto a non poter uscire ed entrare nello stesso.
Ha fatto bene il Sindaco a convocare la conferenza dei servizi, prevista per Lunedì mattina.
Il governo della citta' dovrà iniziare a gettare le basi per la risoluzione definitiva dei problemi riguardanti questa infrastruttura.
Non sappiamo se e' legalmente possibile, sicuramente bisognerà chiedere alle autorità competenti, la sospensione del provvedimento magari fino a Ottobre.
Consentiremmo, in questo modo ,a tutti i pescatori, ai diportisti, agli imprenditori del posto, ai turisti di vivere una stagione estiva serena e tranquilla.
Tutto ciò non significa fare sconti a qualcuno.
Le responsabilità, per come abbiamo detto, vanno perseguite.
Questo territorio, devastato dall'inquinamento, da una disoccupazione dilagante, da una criminalità sempre più invasiva, non ha bisogno di altre mortificazioni da parte di chi pensa che l' illegalità sia l'unica pratica.
Alla politica il compito (dovere) di rimediare ai danni provocati.
Massimiliano Ianni. Segr CGIL amantea
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Amantea si colora della sua storia: i ponti ferroviari contaminati dall’arte
Sabato, 28 Giugno 2014 17:09 Pubblicato in CronacaRiceviamo e pubblichiamo:
“Amantea si colora della sua storia”. È questo il nome scelto dagli artisti e dal sottoscritto neo Assessore al Turismo Giovanni Battista Morelli per restituire ai turisti e ai vacanzieri l’immagine dell’Amantea passata, di quella che si ricorda nei racconti dei vecchi pescatori e che si respira in parte negli angoli più nascosti del centro storico.
L’idea è di trasformare luoghi comuni, anche in parte degradati, in aree artistiche, narrando attraverso la pittura, le tradizioni e gli usi di un popolo che ha sempre guardato con ammirazione e rispetto al mare. I ponti ferroviari sono i primi ad essere stati presi d’assalto da questa rivoluzione pittorica, orchestrata con maestria dal Direttore Artistico di questa prima iniziativa, Pedrito Bonavita, e portata avanti con colori e pennelli dagli artisti amanteani che, ancora una volta e in maniera del tutto disinteressata, non si sono tirati indietro e hanno fornito con gioia il proprio contributo.
Il ponte di via Margherita, così come quelli di via Baldacchini, via Garibaldi, ma anche di Coreca e Campora San Giovanni, si trasformano in gallerie d’arte a cielo aperto: dalle panoramiche del castello, alle scene di vita marinara, dai paesaggi bucolici al Tirreno blu intenso.
«Dobbiamo riportare al centro dell’azione politica e sociale la fierezza dell’identità amanteana e per fare ciò dobbiamo cooperare tutti e mostrare le nostre eccellenze in ogni campo e in ogni settore. Questa iniziativa, preludio a quello che sarà la stagione estiva, vuole essere un primo ma significativo passo verso questa direzione. Nell’arco di qualche settimana tutti i passaggi ferroviari e pedonali che dalla città conducono al mare saranno colorati dalla storia nepetina. Chiaramente abbiamo voluto dare spazio anche ai bambini e alla loro creatività. I fanciulli, con la guida attenta di alcuni volontari, hanno abbellito l’area giochi situata sul lungomare dedicato alla memoria del capitano di corvetta Natale De Grazia. Anche questa zona della Marina è stata ornata al meglio per accogliere l’estate e per offrire quella giusta nota di serenità. Siamo pronti a sostenere la collaborazione attiva dei cittadini nella riqualificazione delle aree urbane. L’auspicio e che questa sinergia possa rafforzarsi nel tempo contagiando un numero sempre maggiore di persone, trasmettendo così con fierezza quel senso di appartenenza territoriale più volte invocato nel recente passato».
Assessore al Turismo Città di Amantea – dott. Giovanni Battista Morelli “
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Suicidio Amantea: Le ultime ore di Vincenzo e la lettera d’addio
Sabato, 28 Giugno 2014 14:32 Pubblicato in Primo PianoVincenzo era ad Amantea da una settimana circa.
Era giunto con una Toyota Rav 4 targata EV951XL
Aveva dormito( dice nella lunga lettera di addio) solo 4 ore in sette giorni
Ieri verso mezzanotte aveva bevuto una coca cola nel bar del centro storico.
Poi si era recato nel luogo scelto per dire addio alla vita ed aveva lasciato l’auto nel viottolo nel quale normalmente parcheggiano le auto i dipendenti comunali che lavorano nel vecchio mattatoio, ma in modo improprio. Al centro della stradella non parcheggiata su uno dei suoi lati.
Da qui era sceso entrando nel piccolo aranceto , aveva scelto al buio un albero e lì si era impiccato
Nei giorni scorsi aveva pranzato dallo zio Salvatore Amendola , segretario dello Spi Cgil
Aveva fatto visita alla madre Ida per la quale non aveva scritto belle parole, anzi
Ci dicono che non avesse un euro nel portafoglio il che racconta se possibile la irreversibilità di questo ulteriore dramma di un uomo che ha perso tutto, il lavoro, la famiglia e che non sa a che santo rivolgersi.
Ed allora decide di scrivere la sua ultima lettera, di raccontare tutti i suoi drammi, di lasciare questo mondo che con lui è stato ingrato.
Lo fa ritornando nel luogo della sua famiglia originaria ,dove vive ancora la madre ed uno zio.
Ma è solo di quest’ultimo che chiede ci si rivolga una volta scoperto il suo corpo. E ne scrive anche il cellulare.
E il buon Salvatore, fortemente scosso, è lì quando arriva il 118 a verificare l’avvenuto decesso ( vedi foto)
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