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Nelle prime ore di stamattina 2 ottobre, in Bisignano, i militari del Comando Provinciale Carabinieri e del Nas di Cosenza, coadiuvati da personale della Compagnia di Intervento Operativo del 14° Battaglione Calabria e da unità antidroga del Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a 6 ordinanze di custodia cautelare (di cui 4 in carcere, 1 agli arresti domiciliari ed 1 obbligo di dimora), emesse dal Gip presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti, indagati in concorso per i reati di “spaccio di sostanze stupefacenti”, “truffa in danno del Servizio sanitario nazionale”, “ricettazione” e “falsità materiale commessa dal privato”.

Sviluppo dell’attività investigativa.

L’indagine trae origine dalle dichiarazioni rese dalla madre di uno dei destinatari dei provvedimenti restrittivi, la quale, nel mese di maggio 2017, segnalava alla Stazione Carabinieri di Bisignano che il figlio era solito acquistare illegalmente, da alcuni spacciatori del luogo, un medicinale antidolorifico e narcotico, denominato “Durogesic”,in forma di cerotti transdermici contenenti quale principio attivo il “Fentanyl”, un potente analgesico oppioide sintetico avente effetti largamente superiori alla morfina.

I complessi approfondimenti investigativi consentivano di:

  • accertare un articolato e ben organizzato sistema di procacciamento dei menzionati cerotti da parte degli indagati, i quali, utilizzando ricettari provento di furto perpetrato in Ospedali ed Ambulatori della provincia di Cosenza e diversi timbri contraffatti, recanti i dati identificativi di un medico ormai in pensione o medici inesistenti,falsificavano le prescrizioni mediche ed acquisivano fraudolentemente, presso farmacie della Provincia di Cosenza (site nei comuni di Cosenza, Calopezzati, Castrovillari, Corigliano-Rossano, Mirto Crosia, Montalto Uffugo e San Marco Argentano) numerosissime confezioni di “Durogesic”;
  • comprovare l’esistenza di una ramificata rete di commercio illegale dei citati farmaci, rivenduti ai clienti con un prezzo variabile a seconda del taglio (cerotto intero 50€, mezzo cerotto 25€, striscia singola 10€),per un giro di affari di circa , cristallizzando le condotte delittuose degli indagati in ordine a circa 50 episodi di cessione a innumerevoli assuntori;
  • documentare una truffa, ammontante a circa , conseguente all’erogazione di medicinali interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale da parte di alcuni farmacisti della provincia, indotti in errore circa la genuinità delle ricette mediche.

Nell’ambito dell’indagine i militari operanti avevano già sequestrato 20cerotti transdermici, nonché 2ricettari non compilati riportanti il timbro dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. 

Ulteriori riscontri durante l’esecuzione delle misure. 

Contestualmente alla notifica delle misure cautelari sono stati eseguiti 15 decreti di perquisizione domiciliare (9 dei quali a carico di altri soggetti indagati in stato di libertà per i medesimi reati), a seguito delle quali sono state denunciate in stato di libertà 2 persone, una per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” ed una per “ricettazione”, nonché segnalati alla Prefettura di Cosenza quali assuntori di sostanze stupefacenti ulteriori 4 soggetti, procedendo complessivamente al sequestro di 5 cerotti transdermici“Durogesic”,4 prescrizioni mediche già compilate e recanti il timbro della locale azienda ospedaliera,32 confezioni di metadone, 2 grammi di eroina ed 1 grammo di hascisc.

“Fentanyl”, la nuova droga che ha invaso il mercato.

Il Fentanyl è un analgesico oppioide sintetico, più potente della morfina, utilizzato da ormai 20 anni soprattutto per le cure palliative oncologiche.

La principale caratteristica di tale prodotto è certamente quella del rapido assorbimento e quindi della capacità di produrre effetti narcotici in pochissimi minuti.

Assunto in assenza di dolore fisico e di adeguato controllo medico potrebbe determinare anche gravi effetti collaterali, generando conseguentemente uno stato di forte dipendenza, da intendersi come una sorta di necessità compulsiva di procurarsi la sostanza con ogni mezzo.

Purtroppo, si stima che la sempre più diffusa vendita illegale di farmaci oppioidi abbia prodotto un netto incremento delle morti per overdose: basti pensare che solo nel 2016, sono stati accertati oltre 42.000 casi di decessi negli Stati Uniti e circa 8.000 in Europa.

Uno di questi è il cantante Prince

Anche in provincia di Cosenza, non è una novità assoluta la diffusione di tale oppioide, già riscontrata proprio a Bisignano nel 2016 dai Carabinieri della Compagnia di Rende, nell’ambito di un’attività investigativa che aveva consentito di scoprire un vero e proprio traffico di farmaci a base di Fentanyl, illegittimamente prescritti da medici compiacenti.

Pubblicato in Cosenza

acriCOSENZA 28 febbraio 2018 – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri hanno posto sotto sequestro una area di 5000 metri quadri nel pressi del Duomo di Bisignano e denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare di una ditta boschiva per furto e danneggiamento di piante e il responsabile comunale del settore lavori pubblici per abuso d’ufficio. Nell’area interessata al controllo, risultata di proprietà dell’Arcidiocesi di Cosenza, è stato riscontrato un taglio di 62 piante di Robinia,Pioppo e Ontano effettuato da una ditta boschiva. Taglio che, dopo le verifiche dei militari, è risultato abusivo in quanto privo delle autorizzazioni previste. La ditta boschiva è risultata in possesso solo di un verbale di consegna per taglio piante in area comunale inerente alcune località del Comune di Bisignano. Dal controllo è emerso, oltre al taglio avvenuto nella proprietà dell’Arcidiocesi , che alcune località indicate nel verbale sono da ritenersi aree boscate per le quali un eventuale affidamento diretto del taglio di alberi è da ritenersi in contrasto con la normativa vigente e per il quale necessita una apposita autorizzazione dell’ente competente, la Regione Calabria, oltre al nulla osta paesaggistico ambientale. Inoltre l’area sequestrata è anche stata percorsa la scorsa estate da un incendio e pertanto risulta ulteriormente vincolata. Nel verbale di consegna si adducono come presupposti per il taglio delle piante motivazioni inerenti la sporgenza sulle strade la loro pericolosità e il loro stato di vegetazione (alberi con rami secchi) che sarebbero dovute essere evidenziate da una perizia di un tecnico del settore e che comunque non sono state riscontrate dai Carabinieri Forestali. Oltre all’area oggetto del taglio si è anche posto sotto sequestro il legname abbattuto illecitamente ed in parte trovato giacente sul letto di caduta e accatastato, mentre altro materiale legnoso era già stato trafugato.

Pubblicato in Cosenza

bisignanoDanielli coordinatore del CCI a Bisignano. Costituito il direttivo: il quarto nella Valle del Crati

Crediamo nel progetto politico e sociale riformista e di rinnovamento proposto da Il Coraggio di Cambiare l’Italia auspicando che presto possa diventare sistema di governo per il nostro territorio. Lavoreremo affinché anche a Bisignano e nel suo comprensorio inizi ad affermarsi un metodo di amministrazione della cosa pubblica basato sulla moderazione, sulla concertazione e sulla meritocrazia. E tutto questo partendo dai giovani.

È quanto afferma Gennaro Danielli, responsabile del nuovo coordinamento civico del CCI di Bisignano, costituitosi lo scorso Venerdì 31 Marzo 2017 alla presenza del Presidente nazionale, Giuseppe Graziano.

Traendo forza ed ispirandoci alle linee guida del progetto politico de Il coraggio di cambiare l’Italia – dice Danielli – e dall’azione politica del Presidente nazionale e Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, abbiamo inteso aderire ai principi di rinnovamento e di riformismo sociale su cui fa leva il movimento. Il nostro gruppo, composto perlopiù da giovani e professionisti che amano e vogliono contribuire alla rinascita del nostro territorio, si è avvicinato con tante speranze al movimento. Siamo convinti, infatti – aggiunge - che nel CCI si trovi una giusta proporzione tra esperienza e idee nuove per la politica, assieme ad una visione strategica e sostenibile per il contesto locale, che potranno aiutare i cittadini ad affrontare le sfide ardue che attendono la nostra Città: partendo da una migliore gestione dell’economia pubblica finendo alla vasta rete dei servizi sociali. E siamo consapevoli – conclude Danielli - che solo apportando un contributo tangibile ed in prima persona si possa amalgamare la volontà di cambiamento con la comune ambizione di un territorio migliore ed equo verso tutte le componenti della società.

Insieme a Gennaro Danielli, il nuovo direttivo del coordinamento civico di Bisignano, è composto da Francesco Calvelli (vice coordinatore), Bina Sconza, Giuseppe Sconza, Salvatore Pirri e Federico Littera, già a lavoro per la campagna di tesseramento.

Con Rende, Torano Castello e Lattarico, quello di Bisignano è il quarto presidio territoriale del Coraggio di Cambiare nella Valle del Crati: una realtà ricca di tante risorse e allo stesso tempo carica di diverse criticità da aggredire e risolvere.

Pubblicato in Cosenza

COSENZA18 febbraio 2017 - Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Acri (CS) con la collaborazione del reparto di San Pietro in Guarano (CS) durante un servizio mirato al controllo del territorio hanno tratto in arresto tre uomini per furto di legna.

 

I tre, F.N. del 60 di Bisignano, F.A.N. (86’) e V.F.N. (79’) entrambi di nazionalità rumena, sono stati sorpresi in località “Torre Grande”del Comune di Bisignano a tagliare e asportare legna di pioppo dal letto del fiume Mucone in un’area di proprietà demaniale e sottoposta a vincolo.

Con i tre anche un minore deferito in stato di libertà e affidato ai genitori su disposizione della competente Autorità Giudiziaria per minorenni di Catanzaro.

L’area interessata al taglio, circa 300 metri quadri, è stata posta sotto sequestro così come la legna già depezzata, l’autocarro utilizzato per il trasporto del materiale trafugato e le motoseghe utilizzate per il taglio.

I tre trattenuti in camera di sicurezza e processati oggi per direttissima, dovranno rispondere anche di deturpamento e distruzione di bellezze naturali e invasione di terreno pubblico.

Pubblicato in Calabria

Pagava i debiti solo se assumevano i suoi protetti.

Tre anni e sei mesi di carcere.

Per il primo cittadino anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici durante l'esecuzione della pena.

Bisignano è stato pure condannato anche al risarcimento dei danni nei confronti di Ivan De Bonis e Alessandro Russo.

E' questa la condanna inflitta al sindaco di Bisignano, Umile Bisignano, condannato per concussione e violenza privata.

Secondo l'accusa, il primo cittadino, approfittando del suo ruolo, avrebbe condizionato la gestione della casa di riposo  "Vincenzo Giglio".

In particolare, avrebbe minacciato Ivan De Bonis - all'epoca dei fatti amministratore delegato della struttura -, intimandogli che se non avesse assunto o licenziato le persone da lui indicate, il Comune non avrebbe pagato i debiti che aveva nei confronti della casa di riposo.

Il sindaco è stato assolto, invece, dall'accusa di aver preteso rapporti sessuali da una donna con la minaccia di costringerla a lasciare l'alloggio popolare da lei occupato e di non farla più lavorare nella casa di riposo.

Tale fatto per i giudici non sussiste e per questo è stato assolto Andrea Algieri, accusato del tentativo di costringere la donna al silenzio dietro pagamento di denaro.

Assolti infine, perchè il fatto non sussiste, Carmine Emilio Cairo e Marco Polillo dal reato di favoreggiamento.

Nella sentenza di condanna che riguarda Umile Bisignano anche un episodio di violenza privata, quello che si sarebbe consumato nei confronti di un politico locale, Alessandro Russo il quale dal sindaco sarebbe stato convinto a non informare la stampa della sua decisione di allontanarsi politicamente dallo stesso Bisignano e da Antonello Gallo in occasione delle elezioni amministrative.

Nel processo si erano costituiti come parte civile Katia Cariati, Ivan De Bonis e Alessandro Russo.

Pubblicato in Cosenza

Non tutti hanno memoria ed è una bella fregatura. Anche i giornalisti dimenticano che il primo piano regionale dei rifiuti prevedeva un termovalorizzatore( puoi anche chiamarlo inceneritore, tanto non si offende) in provincia di Cosenza, ubicato in quel di Bisignano. Scoppiò una guerra fisica e mediatica: NO! Noi l’inceneritore non lo vogliamo! Dobbiamo difendere i fichi del cosentino e gli altri prodotti agricoli; lo sappiamo che i rifiuti inquinano, figurarsi quando bruciati. E fu così che il sistema saltò. Nacque solo l’impianto di Gioia dove tutto è possibile( chissà poi perché?).

Ora la situazione è diventata grave e l’inceneritore assolutamente necessario.

Ora però sembra più facile attuarlo.

Lo vogliono sia Cosenza, che Rende, che Castrolibero. In gioco ci sono “ 15 milioni di euro di fondi europei da investire. Una torta che fa gola “.

Venti città sono state interessate e invitate alla manifestare il proprio interesse ad ospitare l'impianto nel proprio territorio.

Tre appaiono logisticamente “valide” per tutta la provincia di Cosenza: Bisignano, Luzzi, Rogliano.

Sarà la Regione a scegliere tra Bisignano, Luzzi, Rogliano l’area più idonea.

Ma non sarà facile vincere le resistenze di Cosenza, di Rende(dove il PD, nel silenzio di tutti, da diverso tempo ha già autorizzato la costruzione di un impianto di termovalorizzazione tra i quartieri universitari), di Castrolibero.

Come è strana questa Calabria, come è strana questa politica? Quello che nessuno voleva ora è preteso e con esso la dote!

Pubblicato in Calabria
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