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CP 409 - 3Caro Rocco,

tante volte ci hanno ricordato i disastri del meridione, in particolare della Campania e della Calabria, per il deficit sulla Sanità...e sicuramente una cattiva amministrazione c'è stata in queste regioni e nessuno vuole o può difenderle...ma il punto è: come mai l'esempio del deficit di queste due regioni meridionali è sempre citato, mentre nessun telegiornale nazionale e nessun commentatore politico ai numerosissimi talk show in prima serata in TV ha mai citato questa notizia sui comuni italiani più indebitati?

Parecchio tempo fa, il filosofo greco Platone scriveva: “ Ci sarà un buon governo quando i filosofi diventeranno re o i re diventeranno filosofi.” Così dicendo, individuava i mali dell’umanità nei suoi irrefrenabili desideri di potere. Così come le guerre hanno origini nella brama di ricchezza e di potere , anche in tempo di pace, Alcuni uomini fanno ricorso a tutte una serie di sotterfugi pur di ottenere ciò che vogliono; anche alla menzogna e all’imbroglio, quindi all’ingiustizia liberal-democratica, come una componente della loro politica.

Quello di raccontare frottole è un problema antico quanto la politica perché ha a che fare con il potere, il vero è unico oggetto nel fare politica. Quello del raccontare storie per coprire le malefatte è il peggiore misfatto che un Ciarlatan-politico possa commettere nei confronti della comunità che lo ha eletto perché sulle mezze verità non si può costruire niente.

Questi cialtroni agiscono furbescamente, per poter controllare il futuro degli altri. La comunità non può reggersi su di una struttura siffatta. Infatti il contratto, della stessa comunità ideale con chi l’amministra, si basa sull’opposto della menzogna, su una verità condivisa.

Ai margini dell'inverno,

con le barchette per la strada

ricordi semi-forgiati

forse dal tempo che fu

lasciano confluire immagini di un roseto

aggrovigliato alla parete di casa.

Con mezza pagnotta,

ero il principe dell’aggiunta;

il grigio galleggiava da solo al di là delle viti rinsecchite

E’ quello che abitava le mie notti

nello stare sulle gambe come canne

e bere quel vento.

L’emergere e lo sviluppo della pandemia non solo ha dato origine a una crisi sanitaria, economica e sociale globale, nel contesto di una precedente crisi ecologica e climatica, ma ha anche messo in discussione le opinioni scientifiche predominanti nel campo della salute. Come sottolineavano due famosi biologi e genetisti statunitensi,RichardLewontin e Richard Levins: “…la scienza ha un doppio carattere: da un lato è lo sviluppo generico della conoscenza umana, ma dall’altro è un prodotto specifico, sempre più mercificato, dell’industria capitalista della conoscenza.”

Ad un punto di partenza oltre la malinconia.

Aprire gli occhi

guardando la pioggia, gocciolare nella testa

fluire nel cervello, e tutto quello che sentivo

sdraiato sulla sabbia dell’Ulisse

con la pioggia nel cuore.

Un passo molto corto,

un battito di ciglia, diceva Croce

cammino molto lento,

nessuna verticale azzardata

potrei traboccare, per perdere

la cosa selvaggia che ho appena detto

adesso che c'è la pioggia nella mia anima.

Ma del resto si sa, la storia la scrivono i vincitori e ciò che si nasconde dietro ogni vicenda storica non emerge sempre o emerge dopo anni, e comunque non va a modificare la vulgata che ci insegnano a scuola. Più che di liberazione del sud Italia, infatti, bisogna parlare di invasione e conquista. Si, proprio così, il sud Italia non fu liberato ma invaso da Garibaldi, un mercenario al soldo della monarchia sabauda, che di sicuro non andò a combattere contro i Borboni perché aveva a cuore l’interesse degli abitanti della regione.

Gigino A Pellegrini & G elTarik in collegamento dall’Ulisse tempestoso.

Pubblicato in Primo Piano

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La notizia è di qualche giorno fa, anche se non è stata diffusa alla stampa, la Capitaneria di Porto di Amantea ha sequestrato due rinomati lidi, di recente costruzione, in agro di Amantea, e pare che agli stessi proprietari degli stabilimenti balneari siano state notificate salate contravvenzioni.

 

Da quanto è dato sapere pare che i due lidi non avessero una autorizzazione annuale, ma semestrale, ne diviene di fatto che gli stessi a fine estate avrebbero dovuto smontare tutti i prefabbricati esistenti lasciando l’arenile allo stato naturale.

 

In altre parole, le due strutture, prettamente estive, oggetto del sequestro, avevano ricevuto il sostanziale parere favorevole della Soprintendenza e l'assenso edilizio del Comune di Amantea a montare lo stabilimento balneare, purché solo per un semestre all’anno, anche se pare che altri lidi, anche di minore metratura, siano stati autorizzati alla annualità, probabilmente diversi anni fa, ed inoltre gli stessi proprietari dei lidi sequestrati pare abbiano più volte richiesto la medesima annualità.

 

Non conosciamo i percorsi argomentativi e logico giuridici per cui la semestralità dell'installazione era corretta, mentre, non era ammissibile il mantenimento annuale, pare che si era dovuto occupare del provvedimento di diniego di autorizzazione paesaggistica il Comune di Amantea in ordine al permesso di costruire inoltrato dagli stabilimenti balneari per il mantenimento delle stesse per l'intero anno solare.

 

Per il nostro Comune e per la Capitaneria di Porto deve ritenersi che, laddove gli Enti competenti intendano determinarsi in tal senso, occorre che la irremovibilità dello stabilimento sia supportata da specifiche ragioni di protezione dell'ambiente diverse ed ulteriori rispetto a quelle ritenute compatibili con l'esistenza dell'impianto nel periodo balneare.

 

La Soprintendenza da quello che sappiamo è tenuta a dar buona contezza, certo fin dalla originaria autorizzazione paesaggistica, per far constare la consustanzialità della temporaneità delle strutture balneari rispetto alla fruizione collettiva del paesaggio e, a più forte ragione, quando si tratta del mantenimento per tutto l'anno delle strutture stesse, delle ragioni specifiche in ordine alla contrarietà della permanenza dello stabilimento coi valori del paesaggio e dell'ambiente costiero, sottesi al vincolo.

 

Nel momento in cui la normativa comunale e regionale ammette la facoltà dei concessionari di mantenere strutture fino a copertura dell'intero anno solare, pur con caratteristiche di precarietà funzionale, è evidente che la valutazione di compatibilità fra la permanenza annuale e le ragioni di fruizione sono state operate a monte dal legislatore regionale.

 

In tal senso, solo circostanze del tutto eccezionali possono motivare un diverso e più restrittivo orientamento rispetto a quanto domandato dal balneare interessato e quanto, di regola, concedibile secondo la normativa regionale.

 

Ne consegue che il tempo massimo di permanenza delle strutture è quello enunciato dalle normative regionali e alimenta una posizione di interesse legittimo degli eventuali interessati, al punto da determinare una potenziale compressione dello stesso solo in caso di superiore e impellenti ragioni di interesse pubblico, diverse dalla mera questione di compatibilità con le permanenti ragioni di fruizione del paesaggio.

 

Restiamo in attesa comunque di conoscere tutte le motivazioni a favore e contro il sequestro delle strutture, ci auguriamo, dato anche la bellezza delle stesse strutture, che la situazione possa presto definirsi favorevolmente per le parti.

 

 

lettini e sdraio2

Quando questa mattina presto, intorno alle cinque, gli agenti della Capitaneria di Porto di Amantea, assistiti dal personale della Mobilità in Deroga in Comando al Dipendete Comunale sig. Aurelio Staccuneddu sono arrivati sulla spiaggia libera di Coreca, dopo aver effettuato il prelievo coatto sia ad Amantea che sul litorale di Campora San Giovanni, hanno trovato diverse decine di ombrelloni, sdraio, lettini e materassini.

 

 

Alcuni erano anche ben legati tra di loro con delle catene, per scoraggiare eventuali ladri. Erano tutti uno accanto all'altro, a pochi passi dalla battigia.

Lasciati al tramonto dai proprietari per non perdere il posto conquistato a pochi metri dalla riva.

Pronti per essere riaperti e utilizzati il giorno dopo, senza dover cedere la priorità acquisita ad altri bagnanti.


E così gli agenti del nucleo operativo sicurezza della Capitaneria di Porto di Amantea, dopo diverse segnalazioni ed esposti arrivati in queste settimane al Comune, hanno sequestrato 276 tra ombrelloni, sedie sdraio, gonfiabili e lettini. 

Il cassone del mezzo Comunale stracolmo di attrezzature per la spiaggia riempiti al termine dell'operazione.

 

"Ci dispiace, ma le regole ci sono e vanno rispettate. - spiega la Capitaneria di Porto - Non è giusto.

Soprattutto per chi, per esempio, magari lavora tutta la settimana e riesce ad andare al mare solo nel week-end.

E non può godersi il mare in prima fila, perché altre persone con più tempo libero a disposizione decidono di lasciare ombrelloni e sdraio di notte sull'arenile occupando la spiaggia libera, che è pubblica, di tutti".

 


Il  materiale sequestrato sulla spiaggia di Amantea è stato depositato in un magazzino di proprietà del Comune, presso l’ex stabile del Giudice di Pace.

Chi vorrà potrà ritirare il proprio ombrellone o la propria sdraio, ma solo dopo aver pagato una sanzione da 200 euro prevista per legge.

 

Proprio per scoraggiare questi comportamenti la precedente Amministrazione aveva anche firmato un'ordinanza per sequestrare il materiale abbandonato sulle spiagge del litorale.

FB IMG 1569783748890Presente la Città di Amantea con la locale Associazione della quale è presidente il Maresciallo Rocco Ragadale, già comandante della delegazione di Spiaggia di Amantea.

È stato un "momento di gioiosa allegria ed al tempo stesso di rinnovato impegno al servizio della nostra Amata Italia.

Una tradizione che continua grazie all'essenziale contributo di tutti i Marinai d’Italia depositari di valori e principi fondanti della nostra grandezza.

Ai Marinai d'Italia in servizio, ma anche alle associazioni d'armi tra le quali rientra anche quella di Amantea (che mantiene vivo lo spirito di corpo e l'amore per la Patria) ribadiamo ancora una volta la nostra immensa gratitudine per i compiti molteplici che assolvono con alto senso civico e professionale: la tutela del mare e delle rotte mercantili, la sicurezza dei viaggiatori e dei cittadini, la vigilanza solerte su ogni vicenda che attraversi le nostre comunità.

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina

“Continua incessante l’attività di contrasto alla pesca illegale portata avanti dagli uomini e dalle donne della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina.

Nel corso della giornata odierna, nell'ambito di una serie di controlli sulla filiera della pesca, con particolare riferimento alla pesca ed alla vendita illegale dei prodotti ittici, i mezzi navali della Guardia Costiera di Vibo Valentia hanno sequestrato un attrezzo da pesca professionale utilizzato in maniera illegittima da pescatori senza regolare licenza.

L’attrezzo sequestrato, un palangaro di circa 4 km, senza alcuna targhetta identificativa è stato salpato direttamente dal personale della Guardia Costiera ed il pescato è stato donato in beneficenza ad una locale parrocchia per opere di carità

Continueranno nei prossimi giorni le attività di controllo da parte della Guardia Costiera, sia via terra che via mare, finalizzate al contrasto della pesca illegale e dell’immissione del frutto di tale pesca sul mercato.

Pubblicato in Vibo Valentia

tonnoNell’ambito della costante attività di pattugliamento delle coste, la M/V CP 2096, appartenente alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina guidata dal Capitano di Fregata (CP) Rocco Pepe, ha sorpreso ieri mattina, nello specchio acqueo antistante il Comune di Parghelia (VV), un pescatore sportivo che deteneva, occultati a bordo del proprio natante, vari esemplari di tonno rosso (Thunnus Thinnus) allo stato giovanile.

La normativa vigente regolamenta in maniera particolarmente rigida la pesca del tonno rosso, non permettendo, tra l’altro, così come per tante altre specie, la cattura dello stesso al di sotto di una taglia minima (fissata in 115 centimetri o, alternativamente, in 30 chilogrammi di peso).

Al trasgressore, che aveva pescato esemplari di tonno rosso per un peso totale di 4.8 kg, è stato elevato un verbale amministrativo per l’irrogazione della sanzione amministrativa di 2.000 euro, oltre che sequestrato quanto era stato pescato.

Il tonno sequestrato, a seguito degli accertamenti di rito da parte del personale sanitario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, che ne ha attestato l’idoneità al consumo umano, è stato successivamente devoluto in favore di un ente benefico che opera sul territorio.

La Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina coglie l’occasione per ribadire che l’attività di controllo mirata a contrastare la pesca abusiva del tonno rosso e di altre specie proseguirà in maniera costante sia via mare, sia tramite le verifiche che i militari della Guardia Costiera conducono lungo tutta la filiera della pesca.

Pubblicato in Calabria

Continua su più fronti l’attività congiunta svolta dalla Guardia Costiera di Pizzo congiuntamente al personale della Capitaneria di Porto di Vibo, che sta eseguendo un’intensa attività di controllo del territorio demaniale marittimo della Provincia di Vibo.

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In particolare nella giornata di ieri, due pattuglie, una del Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo e una dell’Ufficio Locale Marittimo di Pizzo, impegnate in attività di controllo sull’abusivismo edilizio e demaniale, giunte in località Marina del comune di Pizzo, procedevano ad esperire apposito controllo presso un esercizio commerciale della zona.

Dall’esito di approfondimenti investigativi, gli uomini della Guardia Costiera accertavano che l’immobile ricadeva interamente su suolo demaniale marittimo senza che il proprietario, avesse ottenuto la prevista concessione demaniale nonché le autorizzazioni previste in materia urbanistica .

Veniva, pertanto, contestato il reato di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo e sequestrata l’intera area per un totale di circa 420 mq, all’interno della quale ricadevano il manufatto in cemento ed una veranda in legno lamellare.

Il responsabile, veniva, quindi, denunciato a piede libero alla competente Procura della Repubblica di Vibo Valentia per la violazione degli Artt. 54 ed 1161 del Codice della Navigazione.

I controlli della Guardia Costiera a tutela del bene pubblico proseguono incessanti per evitare che cittadini possano essere danneggiati da comportamenti illegali che agevolano economicamente chi decide arbitrariamente di violare le regole.

Pubblicato in Calabria

Il 5 gennaio 2017 la capitaneria di Porto di Vibo valentia ha emanato la ordinanza n 2 /2017 con la quale vieta l’ingresso e l’uscita del porto turistico di Amantea a qualunque tipologia di unità navale.

Con la medesima ordinanza dispone che il comune di Amantea esponga la ordinanza in luogo visibile agli utenti per tutta la durata della sua efficacia.

La durata è fissata “ fino a successiva e diversa disposizione”.

Praticamente ad libitum.

Ovviamente la capitaneria di Vibo dispone la revoca contestuale della ordinanza n 13/2016 del 23 maggio 2016 con la quale venne disposta la riapertura del porto stesso.

E comunque, in quel caso, il pescaggio massimo delle unità navali ammesse era stato stabilito in un massimo di 2 metri sia in entrata che in uscita

In sostanza il porto è rimasto aperto sei mesi da giugno a dicembre 2016.

La capitaneria aveva ricevuto dal comune la nota del 4 gennaio con la quale era stato riferito che a seguito delle recenti mareggiate la imboccatura del porto non era più sicura alla navigazione.

Continua così la antica e mai doma maledizione dell’insabbiamento dei porti di Amantea

Si insabbiò il porto dell’Oliva richiamato da Al Idrisi, quello nel Catocastro di cui ebbe a parlare il prof Scmith, quello della Calavecchia.

Una storia di insabbiamenti che hanno creato sempre problemi alla città.

Pubblicato in Cronaca

La Capitaneria di porto di Crotone ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica riguardante l’edificio in cui é ospitata la sede della Compagnia dei lavoratori del porto, che occupa una superficie di 1.300 metri quadrati.

 

Il sequestro é stato disposto sulla base delle indagini condotte dalla stessa Capitaneria di porto con il coordinamento della Procura della Repubblica.

 

Dalle indagini sono emersi, inizialmente, presunti abusi ai danni del pubblico demanio marittimo. Successivamente é stata scoperta, secondo quanto riferisce la Capitaneria di porto, una situazione di potenziale pericolo per la pubblica incolumità provocata dalle precarie condizioni strutturali in cui versa l’edificio anche a causa di una carente manutenzione.

 

Dagli accertamenti amministrativi é emersa, inoltre, l’inesistenza del titolo concessorio che legittima l’occupazione demaniale del bene.

Inspiegato come finora la Compagnia del Porto abbia potuto utilizzare area demaniale non legittimamente assentita.

Pubblicato in Crotone

sub-venetoAlle ore 15:30 di oggi venerdì 17 giugno 2016 perveniva alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina una chiamata sul numero blu 1530 relativa ad un subacqueo disperso dalle ore 10:30 circa, nelle acque antistanti il litorale di Zambrone.

 

 

A segnalare il fatto è stato il padre del ragazzo, preoccupato dalle 4 ore di assenza del figlio.

Immeditata l’uscita delle Motovedette CP 808 e CP 2096 per raggiungere il punto di immersione del sub ed avviare le ricerche.
Dopo circa 30 minuti di ricerca, l’uomo è stato trovato sano e salvo dalla MV CP 808.

 

L’intervento della Guardia Costiera è stato indispensabile e provvidenziale: nella zona, in funzione delle condizioni meteo, era presente una corrente verso nord che avrebbe spinto il sub verso il largo.

Il turista condotto nel porto di Vibo Marina sulla MV CP 808 non ha subito alcun danno fisico per cui non è stato necessario ricorrere ad alcuna cura medica..

Pubblicato in Calabria
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