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Siamo al parossismo.

Scopelliti viene ad Amantea e nel suo lunghissimo e drammatico elenco di debiti della regione calabria e dei suoi sub enti denuncia circa 150 milioni di debiti della Sorical che, come noto, è partecipata al 51% dell’ente regionale.

La Sorical è creditrice dei comuni che non pagano e ha un solo modo ( incredibile e vergognoso) per sollecitare i pagamenti quale è quello di ridurre la quantità di acqua erogata.

Lo avrebbe fatto anche con il comune di Cosenza( noto debitore) il cui sindaco “ denuncia una diminuzione del 50% rispetto agli altri anni”. E Mario Occhiuto scrive : «Questa Amministrazione ha accertato, già da qualche giorno, una riduzione della fornitura idrica di oltre il cinquanta per cento rispetto agli anni precedenti. Tale riduzione, eseguita senza alcun preavviso, limita in misura non tollerabile l’approvvigionamento idrico di tutto il Centro città con gravi pregiudizi per l’utenza pubblica (scuole, ospedali, caserme ecc..) e privata (circa 30.000 utenti)».

Conseguentemente il Comune di Cosenza ha invitato formalmente la società «a ripristinare la fornitura preesistente di 120/90 litri al secondo» ed ha anche avvertito la Sorical chein caso di reiterazione del denunciato “ inammissibile e non giustificato comportamento» adotterà tutti i provvedimenti, mirati «ad impedire la grave elusione del giudicato (ordinanza Tar Calabria Catanzaro numero 685/2012 e ordinanza del Consiglio di Stato numero 1672/2013) ed a garantire all’utenza l’esercizio di diritti insopprimibili».

Ben al di là di questa vicenda viene da chiedersi se in queste condizioni di omesso pagamento delle forniture da parte dei comuni la gestione pubblica dell’acqua sia realmente possibile.

Pubblicato in Cosenza

Cosenza. Leggiamo sul sito “quicosenza” il seguente articolo” Forestali al lavoro per ripulire la città, tocca agli impianti sportivi “ scritto da Maria Teresa Improta .

Leggiamo anche che “ Sono centocinquanta gli operai chiamati a ripulire le zone più critiche della città”.

L’articolo integrale è il seguente:” I lavori, volti a scongiurare il degrado di alcuni quartieri, sono iniziati il 19 giugno scorso e proseguiranno sino alla fine di ottobre. Le squadre dell'Afor d'intesa con il Comune di Cosenza sono state da ieri dislocate presso gli impianti sportivi bruzi per la pulizia straordinaria delle strutture. Ad annunciarlo è l’Assessore agli impianti sportivi Carmine Manna che ha espresso soddisfazione per la decisione del Sindaco Mario Occhiuto, che ha avuto la felice intuizione di dar corso anche quest’anno all’intesa avviata ormai da tre anni con l’AFOR, di destinare gli operai dell’Azienda regionale alle strutture sportive della città per assicurarne la pulizia e il decoro. Già da ieri le squadre dei forestali stanno intervenendo al Campo Scuola e nei prossimi giorni saranno al vicino mini autodromo, per poi spostarsi nell’area degli impianti sportivi del Marca. L’Assessore Carmine Manna ha rivolto un invito ai gestori degli impianti sportivi a contattare gli uffici dell’assessorato per segnalare situazioni che necessitano interventi di pulizia straordinaria nel periodo estivo. “Il decoro di una città – ha sottolineato Manna – si misura anche dal grado di manutenzione e presentabilità dei suoi impianti sportivi. Siamo certi che l’apporto delle squadre dell’Afor, con l’assistenza di “Ecologia Oggi” e il supporto delle Cooperative, contribuirà al miglioramento delle strutture sportive eliminando quelle criticità che rischierebbero di compromettere gli standard qualitativi degli impianti”. Le squadre nelle scorse settimane hanno affrontato in prima battuta la messa in sicurezza degli alvei dei fiumi, intervenendo anche, preventivamente, sulla sistemazione idraulico-forestale di situazioni a rischio dissesto. A tutela del decoro urbano, gli operai hanno cominciato in parallelo un qualificato intervento di riqualificazione e sistemazione del verde pubblico, dalle frazioni al centro città coinvolgendo Donnici, Portapiana, cimitero, Villa vecchia e zona attigua, parco fluviale, Gergeri, via Popilia, via de Rada”.

NdR. Non conosciamo il testo della convenzione stipulata, ma nella misura in cui i forestali sono pagati dalla regione per effettuare servizi che rientrano tra le competenze dei comuni e sollevando gli stessi da costi che dovrebbero essere coperti dai medesimi, è obbligatorio chiedersi se il tutto sia legittimo .

Se contrariamente a quanto supponiamo sia legittimo questo comportamento della regione perché non siano impiegate le stesse unità per gli interventi di manutenzione degli impianti e per la riqualificazione e sistemazione del verde pubblico di tutti i paesi della Calabria.

Dovessimo avere evasione provvederemo a darne comunicazione ai lettori

 

Pubblicato in Cosenza

Il pullman parte da san Giovanni in Fiore diretto verso Cosenza. E’ il 29 maggio.

L’autista finge un guasto al mezzo ed invita i passeggeri ad utilizzare un altro pullman che sta transitando

Tutti meno la sedicenne che gli era stata affidata dalla famiglia di lei che lo considerava un amico

Invece dopo essere ripartito l’autista ferma il pullman in una zona appartata e palpeggia la giovane nelle parti intime

La salva da un probabile abuso la telefonata di una amica preoccupata del ritardo.

L’autista riparte ed intima alla ragazza di non parlare

Ma la ragazza arriva a Cosenza sotto shock e racconta tutto alle amiche e all’insegnante.

Poi ai genitori che sporgono denuncia in questura.

Immediate scattano le indagini coordinate dal procuratore capo di Cosenza Dario Granieri e condotte dall’aggiunto Antonello Tridico.

Infine la richiesta di arresti in carcere, ma il GIP concede i domiciliari

Pubblicato in Cosenza

Sta per arrivare la Tares che darà una botta micidiale alle famiglie meno abbienti. Rispetto alla Tarsu ,infatti, la differenza non sarà da poco. Quale diventerà la situazione calabrese, viene da chiedersi se da quanto risulta dai conteggi( sempre misteriosi, in verità, come tutto in Calabria , almeno fino a quando non arrivano gli ispettori ministeriali) i comuni incassano e non pagano i debiti verso l’ufficio del commissario( ora la regione)? .

Solo qualche giornali riesce a riportare i dati .

E’ il caso de Il Quotidiano della Calabria che parla di 150 milioni di euro da parte dei comuni e li distribuisce per provincia con le seguenti entità:

Provincia di Reggio Calabria : il debito ammonta ad oltre 48 milioni di euro;

Provincia di Catanzaro: con più di 21 milioni di euro;

Provincia di Cosenza con oltre 17 milioni di euro;

Provincia di Vibo Valentia con oltre 11 milioni euro;

Provincia di Crotone con oltre 10 milioni di euro.

Delle due, l’una! La somma è di 107 milioni di euro: ben lontana da 150 milioni!

Altra importante informazione è quella relativa ai comuni:

La città di Reggio Calabria cha 24 milioni di euro di debito;

La città di Cosenza ha un debito di oltre 14 milioni di euro;

La città di Catanzaro ha un debito di quasi 5 milioni;

La città di Vibo Valentia ha un debito di 2,7 milioni di euro;

La città di Crotone ha un debito di soli 621mila euro.

Il dato di Cosenza ci sembra inverosimile ! Come può l’intera provincia avere SOLO 17 milioni di euro di debiti se la sola Cosenza ne ha 14? Da soli Cosenza ed Amantea hanno i 17 milioni dati per la provincia!!

Una sola cosa è certa e cioè che i comuni incassano ma non pagano!

E così il settore si trova gambe all’aria

Con tutta la spazzatura che avremo per le strade avrà fatto male Legambiente a declassare l’intera regione e la gran parte dei comuni pseudo turistici?

Pubblicato in Calabria

 Riceviamo e pubblichiamo

Si è tenuta stamane una riunione dei circoli cittadini del PD aperta alle rappresentanze istituzionali (consiglieri comunali, provinciali, regionali e i parlamentari Enza Bruno Bossio e Stefania Covello).

L’incontro, introdotto dal Segretario del I circolo Damiano Covelli, ha avuto come oggetto la discussione sulla situazione politico-amministrativa della città alla luce della crisi che si è aperta nei giorni scorsi nella maggioranza che sostiene il Sindaco Mario Occhiuto.

Unanimemente si è convenuto sulla considerazione che il centrodestra non può scaricare la propria crisi sulla istituzione comunale.

E’ del tutto evidente, infatti, come l’implosione della maggioranza di Palazzo dei Bruzi produca inevitabilmente la paralisi dell’attività amministrativa.

Le emergenze sociali che investono la città di Cosenza non sono fronteggiate perché il governo cittadino è impegnato in una personalistica lotta di potere.

Non è casuale che la competizione per la leadership della giunta municipale in atto da mesi sul terreno della gestione esploda proprio sulla particolare vicenda del bocciodromo.

Il livello di vivibilità della città si va vorticosamente abbassando dal momento che, soprattutto sui servizi primari si registrano insopportabili criticità divenute ormai strutturali (rifiuti, approvvigionamento idrico, depurazione, manutenzione urbana, sanità e trasporto pubblico locale).

Gli stessi grandi progetti di opere infrastrutturali al momento vengono annunciati e non attuati.

Il trascinarsi di tale crisi non può essere sopportato da una città che non solo domanda livelli minimi di vivibilità urbana ma, soprattutto, è alla ricerca di una prospettiva ed un futuro.

Mai come ora, di fronte alla crisi del sistema territoriale regionale, Cosenza è chiamata ad assolvere una funzione di direzione strategica sia per quanto riguarda la modernizzazione dei servizi primari e la salvaguardia di fondamentali diritti sociali, sia in relazione alle direttrici di sviluppo che si snodano lungo l’asse Gioia Tauro-Università della Calabria-Sibari.

Cosenza deve recuperare una centralità direzionale nel sistema regionale mentre invece rischia di essere consegnata progressivamente ed inesorabilmente ad una condizione di marginalità e perifericità.

Il centrodestra ha persino spostato la sede decisionale per la soluzione della questione politica cosentina: non è Palazzo dei Bruzi sovrano delle decisioni da assumere per risolvere la grave crisi istituzionale ed amministrativa che si è aperta, ma Giuseppe Scopelliti nella sua duplice veste di Governatore e Coordinatore regionale del PDL !

Unanime e forte consapevolezza e responsabilità sono state espresse nella riunione svoltasi per promuovere il rilancio di un PD capace di aggregare un nuovo centrosinistra sulla base di un progetto di governo alternativo al centrodestra.

Il perdurare della crisi dell’attuale maggioranza richiede la necessità di ridare la parola agli elettori.

A conclusione della riunione è stata affidata ai segretari di circolo, al segretario dei giovani democratici e al capogruppo consiliare Salvatore Perugini, la responsabilità di coordinare le iniziative preparatorie della conferenza programmatica del PD da svolgere entro il mese di luglio.

Una conferenza programmatica aperta alle diverse espressioni del centrosinistra, a competenze tecniche ed intellettuali e alle rappresentanze sociali che operano anche in forma autonoma a Cosenza.

Cosenza, li 10 giugno 2013

 

Pubblicato in Cosenza

Potremmo ricordare il vecchio adagio “ Doppu arrubbata Santa Chiara, anu fattu i port’ i fierru”.

Dopo l’arresto dei presidenti delle cooperative B di Cosenza( e chissà cos’altro) ecco che arriva nientemeno che l’accordo tra il Ministero dell’Interno ed il comune di Cosenza per “guidare” un percorso di legalità e di legittimità finora non attuato( datanti possiamo ritenere).

Ne da annuncio il comune di Cosenza dando evidenza alla firma dell’accordo” Prefettura-Comune di Cosenza” per la redazione del bando per l'affidamento dei servizi .

Per la prima volta nella storia di questi servizi, infatti, in seguito alla scadenza dei contratti che regolamentano i rapporti lavorativi delle Coop sociali con il Municipio, non si procederà più all’affidamento diretto dei servizi bensì alla pubblicazione di un bando pubblico, dietro specifica indicazione del primo cittadino di voler garantire sia la piena ottemperanza delle norme vigenti in materia sia di voler tutelare i posti occupazionali esistenti.

Come ha ricordato alla stampa Raffaele Cannizzaro, partì proprio dal sindaco Occhiuto, lo scorso mese di novembre, la proposta di richiedere alla Prefettura un supporto in tal senso.

L’accordo siglato oggi prevede la comunicazione da parte della Prefettura, al massimo entro i prossimi cinque giorni dalla firma, di un gruppo di supporto per il personale dirigenziale del Comune al fine di stilare il bando per l’affidamento dei servizi delle Cooperative.

“Tutto ciò va nella direttrice della reale collaborazione e delle intese istituzionali”, ha dichiarato il prefetto Cannizzaro introducendo la sigla sul Protocollo.

Dal canto suo, il sindaco Mario Occhiuto ha rimarcato con profonda gratitudine la vicinanza del Prefetto in una vicenda molto delicata: “Spesso – ha affermato il primo cittadino – nella difficile fase di riorganizzazione di questi servizi, mi sono anche sentito solo. In realtà, però, non sono mai rimasto solo perché avevo al mio fianco lo Stato, soprattutto nella persona del Prefetto Cannizzaro”.

L’obiettivo da raggiungere riguardo alle Cooperative B, ha proseguito il sindaco Occhiuto, “è quello di ottenere una migliore qualità ed efficienza nel servizio che riguarda tutte le attività di manutenzione ordinaria della città, attraverso un migliore impiego delle persone già occupate in questi settori con un sistema più puntuale dei controlli. La salvaguardia e la tutela dei posti di lavoro esistenti, infatti, rientra anche in un’ottica di salvaguardia della coesione sociale che miri alla rigenerazione sociale attraverso il lavoro efficientemente svolto. Per questi motivi – ha concluso Occhiuto - occorre superare le problematiche evidenziate nel passato con la gara

Ndr: Ci permetteranno di restare perplessi di fronte ad un uso scriteriato dell’affidamento diretto( a Cosenza ed altrove) al quale ora si tenta di sostituire una gara di appalto( ?) che sarà garantita nella sua legittimità da una task force prefettizia. Ma allora finora come hanno fatto?

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Nel corso della mattinata gli agenti della polizia di Stato hanno prelevato dal proprio posto di lavoro tre tra i rappresentanti dei massimi vertici delle cooperative sociali cosentine. Gli arrestati sono attualmente ospitati dalla Questura di Cosenza per celebrare le formalità di rito. L'inchiesta partita dalla Procura della Repubblica di Cosenza che ha portato agli arresti dei tre presidenti delle cooperative di tipo B alle dipendenze del Comune di Cosenza riguarderebbe, secondo quanto comunicato dalle autorità, gravi irregolarità nella gestione degli appalti. Tra gli arrestati pare vi sia anche Ivan Trinni, presidente da sempre vicino ai lavoratori nella lotta di rivendicazione del diritto a ricevere mensilità arretrate e garanzie occupazionali.

Le indagini, avviate da circa un anno, hanno portato alla luce una realtà definita dal Procuratore Granieri "una pagina oscura della città di Cosenza che dura da troppo tempo". Oltre al presidente Ivan Trinni dietro le sbarre sono finiti anche Maurizio Rango e Domenico Plateroti entrambi pregiudicati. L'accusa che pende in capo ai tre rais delle coop. sociali è di falso ideologico in atto pubblico, corruzione e tentata estorsione. I tre secondo quanto indicato dagli inquirenti avrebbero messo in campo un sistema di truffe ai danni dello Stato attraverso il quale sarebbero riusciti ad ottenere retribuzioni e rimborsi per lavori mai svolti. La condotta criminosa sarebbe stata posta in essere dagli indagati proprio in qualità di gestori delle cooperative sociali di tipo B cosentine. Nell'indagare sull'assegnazione dei fondi alle cooperative da parte del Comune di Cosenza la Digos si sarebbe imbattuta in una spirale di corruttele in cui pare non vi fosse alcun tipo di controlli. I fondi pare quindi venissero assegnati dal municipio alle coop. per la prestazione di alcuni servizi senza che alcun funzionario comunale verificasse l'effettivo svolgimento dei lavori. Attualmente però nessun dipendente di Palazzo dei Bruzi risulta essere iscritto nel registro degli indagati.

"In tale contesto, - si legge in una nota a firma del Procuratore (nella foto) - si aveva modo di accertare, anche per il tramite di consulenza tecnica sulla documentazione acquisita, la assoluta carenza e superficialità dei controlli che avrebbero dovuto essere svolti dal Comune di Cosenza circa l'effettività e la puntuale esecuzione dei servizi affidati alle cooperative". Controlli fantasma. Ma c'è di più. Nel corso delle indagini la Digos avrebbe accertato l'esistenza di "rapporti di natura corruttiva" tra i gestori e il personale addetto alle verifiche preventive indispensabili per la liquidazione dei lavori eseguiti. L'omesso controllo pare quindi essere di natura dolosa e non affatto casuale. Un meccanismo sintetizzabile nella formula: "tu fai finta di lavorare, che lo faccio anch'io: poi dividiamo". Insomma se qualcuno ha agito in malafede, sicuramente era in buona compagnia.

Aggiornamenti in corso

Quicosenza.it

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa:

“Il PD di Cosenza torna in piazza, domani, martedì 12 febbraio alle ore 17,30 a Corso Mazzini di fronte al Bar Pop, per la prima di una serie di iniziative che si svolgeranno in tutti i quartieri della città.

I militanti del PD saranno impegnati in una campagna di ascolto e di incontri diretti con i cittadini e per la prosecuzione della raccolta firme a sostegno della petizione popolare “La salute è un diritto costituzionale”.

Com’è noto la petizione popolare chiede al nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri la rimozione di Scopelliti da Commissario per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario in ragione del completo fallimento degli ultimi tre anni.

“L’iniziativa di domani, ha commentato il segretario del I Circolo del PD di Cosenza Damiano Covelli, è solo una delle tante che abbiamo programmato, insieme agli altri segretari della città, nei diversi quartieri di Cosenza.

Con questi incontri sul territorio, ha continuato Covelli, vogliamo incontrare direttamente migliaia di cittadini, illustrare le nostre proposte, ascoltare le loro domande, chiedere il loro sostegno alla nostra battaglia per il diritto alla salute in Calabria, ridare loro la speranza che il 24 ed il 25 febbraio possa essere eletto un governo finalmente espressione di larghi interessi popolari, quelli che oggi solo il PD e Pier Luigi Bersani possono concretamente rappresentare.Cosenza, li 11 febbraio 2013”

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La storia è quella di tanti comuni calabresi

I comuni non pagano l’acqua alla Sorical.

La Sorical minaccia di ridurre la erogazione

Il comune emana una ordinanza con la quale diffidala società a ridurre la portata dell'erogazione idrica quale rivalsa sui ritardi nel pagamenti della fornitura da parte del municipio.

La Sorical propone ricorso al TAR

Il TAR da ragione al comune di Cosenza sostenendo che i cosentini sono già penalizzati da continue sospensioni nell'erogazione idrica a causa dei frequenti guasti alle condotte e ad una rete colabrodo che disperde il 70% dell'acqua.

Entusiasta il sindaco Occhiuto il quale afferma che «Questa importantissima sentenza è a mio parere una sentenza storica perché sui beni pubblici non si può pensare di speculare. La mia ordinanza era a esclusiva tutela dei cittadini e riceve adesso legittimità giuridica, il che significa che era quella la strada giusta per impedire che i nostri residenti, già afflitti da una dispersione idrica di oltre il 70%, venissero ulteriormente penalizzati. Dovrebbe essere superfluo ripeterlo, ma, date le circostanze, è necessario ribadire che l'acqua è un bene di tutti e di conseguenza va gestito in maniera oculata. Un compito, questo, che la Sorical ha dimostrato di svolgere male».

Se questa è la Calabria, io intanto penserei di scendere , appena possibile. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la politica calabrese.

Primo perché la Sorical è a maggioranza pubblica ( della regione Calabria). Secondo perché la rete interna del comune di Cosenza è dello stesso ente. Ci pensino gli abitanti di Cosenza andando a votare tra pochi giorni. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la società calabrese. Possibile che i cosentini si accontentino di ciò e considerino una vittoria continuare a non avere l’acqua perché la rete di adduzione e di distribuzione sono inefficienti?

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“Mi diede dei baci sul collo, io rimasi paralizzata e non riuscivo nemmeno a muovermi. Quell'uomo approfittò del mio stato di disorientamento psicologico e fisico e mi tolse la giacca da jeans e la maglietta, lasciandomi indosso solo il reggiseno. A questo punto mi alzai di scatto, per andare via, ma lui mi fermò, m'afferrò per un braccio e mi tirò a se, facendomi sedere sulle sue gambe. A quel punto mi chiese di togliermi i pantaloni. Io, reagii. Gli feci capire che non avevo nessuna intenzione di farlo. Lui, si alzò e mi riaccompagnò, di nuovo in Chiesa, raccomandandomi che di quello che era successo non ne dovevo fare parola con nessuno».

E’ da questa dichiarazione resa dalla ragazza. Ad iniziare le indagini il luogotenente dei Carabinieri Cosimo Saponangelo. Ed ora la sentenza della cassazione che ha condannato Roberto Sciammarella, bancario 48enne di Trenta, a due anni ed otto mesi.

Il fatto è avvenuto nell’ottobre del 2010 in Cosenza ma fu denunciato solo 5 mesi dopo nel marzo 2011.

L’inchiesta venne affidata al sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Antonio Bruno Tridico che, chiese ed ottenne dal gip l'ok per l'arresto del bancario, poi i processi, le condanne e ieri la pronuncia definitiva della Cassazione.

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