BANNER-ALTO2
A+ A A-

amantea lungomare amanteaPenso sia giunto il momento di ricordare all’Amministrazione comunale di Amantea di rendere esecutivo ciò che il Consiglio di Stato ha stabilito parecchi mesi fa, attraverso una sentenza inappellabile, di restituire al Demanio e dunque alla fruizione di tutti un bene comune che era stato sottratto e abusato in Via Coreca. “Art.1161 cod. nav.: occupazioni abusive e innovazioni abusive su beni demaniali La norma dell’art. 1161 cod. nav., , sanziona con le medesime pene non solo la condotta di chi abusivamente occupi un bene demaniale, ma anche quella di chi, privo di autorizzazione, realizzi delle innovazioni su di un bene demaniale. “

Il bene comune può essere caratterizzato da due definizioni. Una è la 'non rivalità,' il che significa che il godimento di una persona di un bene non diminuisce la capacità di altre persone di godere dello stesso bene. L'altra è la 'non-escludibilità,' il che significa che alle persone non può essere impedito di godere dello stesso bene.

La qualità dell'aria è un importante esempio ambientale di un bene comune. In molte circostanze, il respirare dell’aria fresca di una persona non riduce la qualità dell'aria per gli altri; e alla gente non può essere impedito di respirare l'aria. Il bene comune è definito tale in contrasto con il bene privato, che è, per definizione, sia rivale che escludibile.

Un panino è un bene privato, perché mangiare un panino di una persona diminuisce chiaramente il suo valore per qualcun altro, e il panino è tipicamente escludibile a tutti gli individui non disposti a pagare. (Da questo scenario, naturalmente, emerge il proverbiale “nessun pranzo gratis”). Molte risorse ambientali sono caratterizzate come beni comuni, tra cui la qualità dell'acqua, lo spazio aperto, la biodiversità, e un clima stabile.

Questi esempi si affiancano ai classici beni comuni come le torri dei fari, la difesa nazionale, e la conoscenza. In alcuni casi, tuttavia, è ragionevole chiedersi se le risorse ambientali sono beni comuni in senso completamente puro. Con gli spazi aperti, ad esempio, la congestione tra coloro che ne godono può causare un certo grado di rivalità, e non tutti gli spazi aperti sono accessibili a tutti.

Tuttavia, molte risorse ambientali si avvicinano molto alla definizione di puro bene comune, e anche quando non è precisamente così, (più vicino ad un impuro bene pubblico), il concetto di base è utile per capire le cause di molti problemi ambientali e potenziali soluzioni.

Va precisato che l’attribuzione a privati di beni pubblici è sempre riconducibile alla figura della concessione-contratto, dal momento che il godimento di beni pubblici può essere, tenuta ferma la loro destinazione pubblica, legittimamente attribuita ad un soggetto diverso dall’ente titolare solo mediante concessione amministrativa.

Non è più possibile l’identificazione dei beni oggetti di proprietà pubblica con quelli di proprietà privata di chi fisicamente governa: la proprietà dello Stato persegue fini pubblici, non scopi personali.

Gigino A Pellegrini & Gel Tarik

Pubblicato in Politica

E’ mancato per molto tempo dalle nostre pagine. Ora ritorna con un suo cavallo di battaglia, cioè il rispetto della legge, il rispetto dell’ambiente, l’amore per Amantea. E forse non è un caso se ritorna subito dopo le tristi vicende degli ultimi giorni. Ma ecco cosa scrive:

“Più degli insulti, a rendere incerto e infido il pubblico è forse l’uso esteso di certi espedienti, ai quali ricorrono sempre più spesso gli amministratori della cosa pubblica ed in particolare quelli di Amantea, che ormai sono senza veli.

A tale proposito, basterà citare un breve passaggio di un documento redatto dall’Agenzia del Demanio, Direzione Regionale Calabria con Protocollo n. 2018/5563/DRCAL/CZ” del 20 Marzo 2018 e spedito fra l’altro al Comune di Amantea – Ufficio Tecnico Urbanistica Demanio.

Oggetto: Demanialità sita in Amantea: “In riscontro alla richiesta di definizione di definizione dei profili dominicali relativi ad un’area sita nel Comune di Amantea ed antistante l’albergo ‘La Scogliera’, si rappresenta quanto segue.

Preliminarmente, per chiarezza nella trattazione, appare opportuno rammentare che l’area in esame persevera sulla particella catastale n. 44 del foglio 24 del Comune di Amantea, che risulta in testa al Demanio Pubblico dello Stato sin dall’origine e che è individuata come area Demaniale Marittima dal SID.”

La gestione della cosa pubblica deve fare in modo che l’etica non venga mai trasgredita.

Chi amministra non può non sapere che ogni suo agire individuale, e anche privato, con ciò che è pubblico, include una responsabilità dell’altro.

Ciò che è pubblico non può mai essere “mio soltanto”, tanto meno quando sono io ad averlo direttamente, per così dire, tra le mani.

Al contrario infatti, in tal caso, la responsabilità dell’altro è maggiore, in quanto sono io il garante di ciò che è e deve restare di tutti. Potere e arroganza vanno spesso a braccetto, e in particolare se si tratta di un cosiddetto “politico” locale e meridionale.

Ancor più seccante se il potente di turno, arrogante e prepotente si rivela anche cretino, una sommatoria i cui effetti sono letali. Leonardo Sciascia, che di arrogantemente stupidi, stupidamente arroganti ne incontrò parecchi, compilò una sorta di “classifica”, delle “disgrazie” che possono capitare in un crescendo rossiniano: 

1) L’invidia dei colleghi.

2) Gli intrighi.

3) Disprezzo dei potenti.

4) L’imbecillità.

5) L’imbecillità più il fanatismo.

6) L’imbecillità più il fanatismo più lo spirito di vendetta.

Non capita solo al singolo, anche ai paesi; che la Calabria sia un paese strano dove può capitare di tutto e di tutto capita, è cosa di sfolgorante evidenza.

Chi scrive non ha remore ad ammettere che non sa spiegare ad amici stranieri quello che accade in Calabria e particolarmente nel proprio paese d’origine.

Non è possibile che l’Amministrazione, dopo aver ricevuto, il documento sopracitato, in Marzo, non abbia fatto nulla per sottrarre al privato ciò che dallo stesso viene rivendicato come ‘suo’ e cioè l’area antistante all’albergo ‘La Scogliera’ che era e continua ad essere un bene pubblico e che va sotto la dicitura di ‘Demanio dello Stato’.

Chi scrive è sempre più convinto che Il misfatto non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l’offesa ai concittadini, cioè un’espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l’onore della collettività, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall’autore nei confronti degli altri.

Beaumont sur Mer 3 luglio 2018 Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Questo il comunicato stampa:

«Il governatore della Calabria, Mario Oliverio, chiarisca, come gli ho chiesto in via formale, se esistono atti specifici sul trasferimento delle pratiche del Demanio dalla Provincia di Cosenza, avvenuto oggi e pare senza disposizioni scritte».

Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge:

«La vicenda riguarda il remoto passaggio di legge del Demanio alla Regione, inspiegabilmente non accompagnato da quello dei dipendenti provinciali che ci lavoravano.

A riguardo ci furono precise obiezioni sindacali sul trasferimento di altro personale dalla Provincia di Cosenza alla Regione Calabria.

I fascicoli del Demanio giacevano da anni presso la Provincia di Cosenza, come ho denunciato alla magistratura ordinaria e contabile, fornendo le prove.

Inoltre, mancando il personale addetto si sono cumulati ritardi enormi e la Regione non ha incassato almeno un milione di euro di canoni del Demanio».

«Oliverio – prosegue la parlamentare 5stelle – dica se prima del trasferimento di quelle pratiche è stato redatto un inventario, spieghi come la Regione intenda recuperare i canoni arretrati e riferisca perché gli addetti della Provincia cosentina non sono stati collocati negli uffici regionali del Demanio».

«La questione – conclude Nesci – merita risposte pubbliche, per un fatto di trasparenza e perché, piaccia o meno al governatore, c'è da recuperare una cifra significativa, da agricoltori e da gestori di servizi di pubblica utilità.

Purtroppo Oliverio è rimasto ancora in silenzio, il che non lo aiuta, specie in un momento in cui sono al centro delle cronache i suoi metodi di gestione e parte dei dirigenti che ha scelto».

Pubblicato in Cosenza

ROSSANO MANUFATTOCosenza 18 febbraio 2017 - Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano ha nei giorni scorsi posto sequestro un manufatto di nuova costruzione realizzato abusivamente su area demaniale.

Il sequestro è avvenuto a seguito di un controllo in località “Rinacchio” di Rossano, nella proprietà boschiva del demanio regionale dove è stato rinvenuto il manufatto con relativa recinzione ed annesse opere per la custodia di animali e il governo di animali ovi-caprini nella stagione estiva. Dagli accertamenti effettuati tali lavori erano stati eseguiti senza alcuna autorizzazione dell’Ente proprietario, Azienda Calabria Verde. Il responsabile dei lavori, deferito all’Autorità Giudiziaria, non è stato in grado di esibire alcuna autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico. Questa zona è sottoposta a vincolo idrogeologico forestale e paesaggistico ambientale. Si è quindi proceduto al sequestro del manufatto e della recinzione realizzata all’interno di un rimboschimento di conifere e latifoglie

Pubblicato in Cosenza

In un tempo in cui è difficile capire chi sia minoranza e maggioranza nel comune di Amantea ,ecco spuntare una certezza: Biagio Miraglia.

Biagio Miraglia candidato non eletto della lista Nuova Primavera resta certamente all’opposizione nel comune di Amantea.

Miraglia, infatti, non si presta a dare il rispetto invocato dai “potenti”, come è uso fare dalle nostre parti, e ad Amantea in particolare, ai deboli ed a coloro che attendono “qualcosa” o che pur dovendolo non hanno la correttezza di stimolare con le necessarie ed attese critiche i comportamenti dell’amministrazione.

Affatto. Anzi non manca di segnalare. Eccone una prova:,

#ATTENZIONE SUCCEDE AD AMANTEA #

Comune di Amantea - Domanda acquisizione al patrimonio comunali di beni demaniali / Rilascio parere positivo  - INFO PER I NOSTRI AMMINISTRATORI.

Nel 2013 l'Amministrazione Tonnara presentò domanda per acquisire - a titolo gratuito -  al patrimonio comunale alcuni beni immobili di proprietà del Demanio Marittimo.

Secondo quanto riportato nella tabella pubblicata sul sito dell'Agenzia del Demanio, la stessa Agenzia ha rilasciato, nel 2014, parere favorevole su tre domande.( ex arenile marittimo, reliquato fluviale fiume Catocastro, Reliquato fluviale fiume Oliva)

Alla data del 28/09/2015 risulta non acquisita agli atti dell’Agenzia del Demanio la relativa Delibera del Comune di Amantea, motivo per cui non è possibile procedere al trasferimento gratuito dei beni dal Demanio al nostro Comune.

L’invito che rivolgo agli Amministratori del nostro Comune è quello di procedere velocemente all’invio di quanto necessario per l’acquisizione gratuita delle aree demaniali in questione.

Tra queste aree è inoltre presente il reliquato fluviale Catocastro che include il così detto "Campo della Fiumara"; proprio questa struttura, tanto reclamata a ragione dagli sportivi di Amantea, penso debba essere recuperata e messa a disposizione dei tanti giovani del nostro territorio!!!

#sabatinogohome

#amantea #biagiomiraglia #operazionetrasparenza #adunpassodalprecipizio #nonsannonemmenodicosaparlano #senzapensieri #semprepeggio #unamannaiasulfuturodellacittà

Stato dei trasferimenti - Art.56 bis - Aggiornato al 28 settembre 2015

http://www.agenziademanio.it/opencms/it/notizia/Stato-dei-trasferimenti-Art.56-bis-Aggiornato-al-28-settembre-2015/

Pubblicato in Cronaca

Scrive Gigino Pellegrini: Ora l'inverno del mio e del vostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di Coreca, e tutte le nuvole che incombevano minacciose su tutti noi sono sepolte nel petto profondodel mare di Ulisse. Ora le fonti saranno cinte di ghirlande di vittoria, le matite malconce appese come trofei, le mani rattrappite riposeranno in pace. Forse.

 

Ricordando lo scrittore americano e premio Nobel John Steinbeck e il suo ultimo romanzo: “L'inverno del nostro scontento”.

Nell’ambito dei beni pubblici, i beni appartenenti al demanio marittimo sono oggetto di una disciplina propria, desumibile oltre che dai principi generali contenuti nel codice civile dalle specifiche norme dettate dal codice della navigazione.

Quello che in questo caso interessa è accertare se sia possibile ravvisare la sdemanializzazione tacita di beni facenti parte del demanio marittimo o se al contrario sia necessario un esplicito atto di sdemanializzazione, affinché un bene venga sottratto alla relativa disciplina pubblicistica. Questo è quanto si sta chiedendo da oltre due mesi alle autorità competenti, senza ancora ricevere risposta soddisfacente che determini una volta per tutte che, i circa 2000 metri quadri demaniali, rivendicati dai gestori dell’albergo “La Scogliera” come loro proprietà in via Corica, siano in realtà proprietà dello Stato.

Lo strumento principe per incrementare e sviluppare le utilità ritraibili dalle spiagge è la concessione amministrativa che consente alla Pubblica Amministrazione di affidare a privati la gestione di determinate porzioni di lidi marittimi verso il pagamento di un determinato canone mensile consentendo a questi di lucrare sui servizi offerti agli utenti. Con lo strumento concessorio la pubblica amministrazione attua, in definitiva, anche due importanti norme costituzionali, ossia l’art. 9, che impone allo Stato la tutela del paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, e l’art.41, secondo comma, che sancisce la libertà dell’iniziativa economica se non contrastante con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.

A conferma di quanto si va dicendo da troppo tempo, la categoria del demanio marittimo è individuata dall’art. 28 cod. nav. ai sensi del quale “Fanno parte del demanio marittimo: a) il lido, la spiaggia, i porti, le rade; b) le lagune, le foci dei fiumi che sboccano in mare, i bacini di acqua salsa o salmastra che almeno durante una parte dell’anno comunicano liberamente con il mare; c) i canali utilizzabili ad uso pubblico marittimo”.

La norma compie una specificazione ed un ampliamento di quanto disposto dall’art. 822, comma 1, c.c. che qualifica come appartenenti al demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade ed i porti. Altra certezza è che il lido del mare comprende la zona di riva bagnata dalle acque fino al punto che viene coperto dalle ordinarie mareggiate, estive ed invernali, escluse quelle dei momenti di tempesta.

I porti e le rade (spazio di mare prossimo al porto) sono quelle strutture permanentemente utilizzate per il riparo e l’approdo delle navi. Per demanio statale in generale si intendono tutti i beni appartenenti allo Stato, destinati per natura o per legge al soddisfacimento di una funzione pubblica e perciò sottratti al commercio, con i quali la collettività entra in rapporto di fruizione diretto e gratuito. Più in particolare, il demanio destinato a soddisfare gli usi pubblici del mare, riconducendo a tale categoria non solo quelli concernenti le attività in connessione diretta col mare (pesca, navigazione, ecc.) ma anche quelli che presuppongono l’utilizzazione indiretta a favore della collettività (diporto, balneazione, ecc.), rientra nella categoria del demanio marittimo.

I beni demaniali marittimi fanno parte del demanio necessario. Il demanio necessario comprende tutti quei beni immobili che devono essere demaniali ipso facto: sono in altre parole demaniali per natura, questi beni sono tutti di proprietà dello Stato, e solo eccezionalmente delle Regioni (ad es. nella Regione Sicilia il trasferimento dei beni demaniali marittimi è avvenuto col D.P.R. n. 684/1977). Il regime giuridico cui sono sottoposti i beni demaniali prevede, come conseguenza derivante dalla loro natura di res extra commercium, l’esclusione dalla sfera dei rapporti patrimoniali privati.

Di conseguenza i beni demaniali sono inalienabili, imprescrittibili ed inespropriabili . la loro natura non commerciabile non può formare oggetto di negozi giuridici e dunque non può essere oggetto di trasferimento a terzi, la violazione del divieto implica la nullità dell’atto di trasferimento. “Il possesso delle cose di cui non si può acquistare la proprietà è senza effetto” dunque i beni demaniali sono indisponibili, dunque inusucapibili.

La totale sottrazione dei beni demaniali al regime di circolazione privatistico, non ne esclude la trasferibilità secondo le regole di diritto pubblico purché ciò non venga ostacolato dalla natura del bene.

Lo Stato, quindi, deve, attraverso tutte le autorità competenti, impedire l’alienabilità di tali beni, destinati ad una determinata funzione d’interesse pubblico, anche se consente, invece, lo sfruttamento di tali aree demaniali per finalità turistiche e commerciali purché non si comprometta la destinazione primaria ed intrinseca del bene pubblico. I cittadini di Amantea sono stanchi delle “orecchie da mercante” da parte delle Autorità e chiedono alle stesse di chiarire definitivamente questa situazione vergognosa venutasi a creare in questi lunghi anni.

“Io che nulla amo più dello scontento per le cose mutabili, così nulla odio più del profondo scontento per le cose che non possono cambiare.” Bertolt Brecht. Gigino A Pellegrini & G el Tarik.

La domanda si impone di fronte ad una vicenda che ha connotazioni kafkiane. O siamo di fronte ad una persecuzione contro il “legittimo” proprietario dei parcheggi di Coreca o siamo di fronte ad una omissione che potrebbe dar corpo ad una associazione finalizzata a garantire inesistenti diritti che se estesi metterebbero in pregiudizio il senso dello Stato ed evidenziata e sostenuta da alcuni silenzi!

 

Ecco cosa scrive Gigi El tarik nel suo CORECA III ATTO

“Chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo, è punito con l’arresto fino a sei mesi, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato il che consentirà alle autorità competenti di procedere nei confronti di chi ha commesso il reato.

Determinazione e riscossione degli indennizzi dovuti per le utilizzazioni senza titolo di beni demaniali marittimi, di zone del mare territoriale e delle pertinenze del demanio marittimo ovvero per utilizzazioni difformi dal titolo concessorio, sono determinati in misura pari a quella che sarebbe derivata dall’applicazione delle normali misure unitarie, maggiorata rispettivamente del duecento per cento e del cento per cento.

Gli indennizzi sono determinati dall’autorità concedente e riscossi, secondo le procedure vigenti in materia, dagli uffici finanziari competenti. Fermi restando i compiti di polizia giudiziaria per i reati commessi sul demanio marittimo che competono alle forze di polizia, si ritiene di precisare quali ed a chi competono gli atti susseguenti alla rilevazione di utilizzazioni del demanio marittimo non conformi alle norme; in pratica a chi compete l’adozione dei provvedimenti sanzionatori.

Ne deriva che ogni qualvolta una utilizzazione del demanio marittimo sia difforme da quella ammessa dalla concessione, l’emanazione dei provvedimenti in autotutela competeranno agli enti delegati come pure nei casi in cui utilizzazioni non autorizzate incidano comunque negativamente sull’uso programmati del demanio marittimo.

Di contro, non essendo oggetto di delega, competeranno all’autorità marittima i provvedimenti in autotutela quando gli eventuali abusi incidano sui limiti del demanio marittimo oppure abbiano comportato o possano comportare la realizzazione, da parte di non concessionari, di impianti, manufatti ed opere, ed in ogni caso in cui sia ravvisabile un pregiudizio all’integrità della proprietà statale.

Di conseguenza, data la delicatezza della materia, le autorità regionali o comunali e le autorità marittime operino di intesa al fine di evitare la duplicazione di procedimenti oppure, peggio, che nel convincimento che il procedimento sanzionatorio sia adottato dall’altro soggetto, l’abuso rimanga impunito.

Detto questo, torno a scrivere sul bene demaniale rivendicato come proprietà privata dal titolare dell’albergo “La Scogliera” che a seguito del mio ultimo articolo, ha avuto l’ardire e oserei dire l’incosciente temerarietà di recarsi presso l’abitazione di mia madre novantenne e cardiopatica, a lamentarsi del mio “chiedere” alle Autorità competenti di fare luce sulla sedicente rivendicazione. Rivendicazione che mi risulta essere stata confermata in una lettera dello stesso indirizzata (chiaramente protocollata) al Sindaco di Amantea, al Comandante dei vigili urbani, al Dirigente del settore Demanio e all’Assessorato all’urbanistica.

In questa stessa lettera, sempre il gestore dell’albergo “La Scogliera” sembra affermare di aver mostrato al Comandante dei Vigili, la documentazione attestante la sua proprietà della zona in questione.

Affermazioni che fanno a botte con ciò che scrive l’Avvocato Gino Perrotta in una lettera del 15 maggio e indirizzata a: “Egr. Signor Sindaco del Comune di Amantea”; e p.c al “Comandante dei Vigili urbani” e al “Signor Procuratore della Repubblica Presso il Tribunale di Paola”.

L’Avv. Perrotta scrive: “ ….. “il titolare dell’hotel la Scogliera occupa abusivamente e senza pagare alcun canone concessorio l’area antistante il suo hotel rivendicando la proprietà dello stesso”.

Lo stesso Avvocato chiude la lettera invitando “gli organi preposti, ognuno per la sua competenza, ad adottare i provvedimenti ritenuti più opportuni”.

Le “affermazioni” del titolare dell’albergo “la Scogliera” fanno altresì a botte con la Visura Storica per Immobile del 16 Aprile 2015, dell’Ufficio Provinciale di Cosenza dell’Agenzia delle Entrate, nella quale si identifica la zona in questione con il “Foglio” 24 e “Particella” 40 intestati al Demanio Pubblico dello Stato Ramo Marina.

A questo punto sarebbe opportuno che tutte le Autorità competenti facessero urgentemente il loro dovere, come suggerisce anche l’Avv. Perrotta, sgomberando il campo dalle erbacce e facendo chiarezza una volta per tutte su questa squallida vicenda che bene non può fare alla nostra amatissima città e a tutti quelli, amanteani e turisti che adorano Coreca .

Beaumont sur Mer Maggio 2015. By Gigino A. Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Primo Piano

Se non è l’effetto dell’intervento della procura della repubblica ditemi voi cos’è

Parliamo del fatto che la determina dell’ingegnere Pileggi n 295 del 27 giugno 2014 è stata registrata il 2 luglio 2014, cioè pochissimi giorni dopo previo impegno di spesa sul capitolo80035/18, intervento 1110504 tratti sulla competenza del bilancio 2014

Eravamo abituati dalla precedente determina n 359 del 18.08.2013 era stata registrata soltanto il 31 dicembre 2013, cioè 4 mesi e 13 giorni dopo, sempre sul capitolo 80035 ma senza indicazione dell’appartenenza alla competenza od ai residui

Eppure parliamo dell’identico impegno di spesa di 22.603,00 euro per oneri ed indennità. Tassa demaniale euro 19.654,59 e contributo regionale euro 2.948,19, l’uno relativo al 2012(?) e quest’ultimo relativo al 2014.

Ma può anche darsi che esista una determina per il pagamento del canone per l’anno 2013.

Certo resta la stranezza di capire come sia possibile questa dicotomica valutazione del canone demaniale , dal comune calcolato come ricognitivo in circa 20 mila euro mentre nel verbale di sequestro si ragiona in termini di centinaia di migliaia di euro annui.

Stasera comunque in consiglio avremo dati maggiori e più completi.

Non sembri poca cosa la delibera di pagamento anticipato del canone demaniale.

Anzi ci sembra funzionale alla possibilità non remota che fermo restando il sequestro dell’opera per le carenze tecniche ed amministrative si possa giungere ad una fruizione dello stesso per qualche tempo in più.

Il comune opportunamente ha fatto ricorso al Tribunale della Libertà che si pronuncerà a breve e che potrebbe anche orientarsi all’accoglimento della richiesta.

Quale novazione infatti può aver costituito l’elemento induttivo del sequestro? Si tratta certamente di una situazione antica che ben poteva far giungere al sequestro in tempi ben più opportuni.

Dove potrebbero essere allocate in questi pochissimi giorni teoricamente concessi le imbarcazioni oggi presenti nel porto di Amantea?

Non solo ma chi avrebbe dovuto comunicare agli interessati l’obbligo di allontanare le imbarcazioni? E’ questa una notizia alla quale appare difficile rispondere attesa la mancata visione degli atti di sequestro che stando alle dichiarazioni della consigliere Menichino risulterebbero perfino secretati.

E dove potrebbero andare i marinai le cui imbarcazioni sono oggi nel porto di Amantea quando perfino il vicino porto di San Lucido risulta essere parzialmente insabbiato?

Non solo ma sembrano stemperate le ragioni del sequestro, da un lato con la manifestata volontà di pagare i canoni annuali e dall’altro con il verbale della commissione di collaudo del porto del 30 giugno ( presenti Genio Civile OOMM, Capitaneria e Demanio) nel quale si legge la incontestata affermazione che il PAI non si applicherebbe al porto di Amantea perché la approvazione del PAI stesso sarebbe successivo alla approvazione del progetto del porto.

Insomma sarebbero buone le speranze di conservare fino alla fine della stagione estiva l’uso del porto medesimo rinviando la esecuzione del sequestro e la inibizione dell’uso del porto a settembre pv.

Né escludiamo in via di principio che stasera il consiglio approvi una mozione d’ordine per dichiarare a chiunque, ed alla unanimità, il desiderio di conservare la fruibilità del porto fino al mese di settembre evitando danni di immagine della città, perdita di lavoro, problemi ai pescatori ed ai diportisti

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy