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burocrazia 675Con un emendamento al decreto legge Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno del 20 giugno 2017, il senatore Paolo Naccarato ha recentemente proposto - o meglio ancora riproposto - di destinare le risorse risparmiate dall’Ente nazionale per le strade al miglioramento delle infrastrutture calabresi. Nel dettaglio l’adeguamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria ha infatti permesso di risparmiare circa 735 milioni di euro che potrebbero essere impiegati per potenziare l’intera rete stradale della Calabria. Doveroso il condizionale poiché, nonostante la richiesta rientri nel contratto stipulato tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la stessa Anas, non è detto che si riesca a centrare l’obiettivo di sostenere concretamente l’accessibilità ai territori e la loro connessione con il Sistema nazionale integrato dei trasporti.

Per questo motivo è necessario partire dall’origine della questione. A fornire utili chiarimenti in tal senso ci ha pensato la deputata del PD Enza Bruno Bossio che, ribadendo a più riprese l’importanza del progetto, ha spiegato come la vicenda sia nata dall’incontro tra il Governatore Mario Oliviero e il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani. Quest’ultimo, nonostante l’assenso iniziale, ha subito palesato l’esigenza di regolamentare il tutto secondo legge. Da qui diversi ostacoli amministrativi hanno messo a repentaglio la buona riuscita del programma. In effetti, dopo l’esito negativo del primo intervento mosso dal gruppo del Partito Democratico alla Camera, è stato necessario l’intervento di Naccarato che, prendendo a cuore la causa, ha sostenuto il secondo emendamento adattandolo al Decreto Mezzogiorno. Insomma il guaio più grosso resta la solita burocrazia italiana.

Il problema è la bollinatura da parte della Ragioneria dello Stato” afferma la stessa Enza Bruno Bossio che ha promesso il massimo impegno affinché la situazione possa sbloccarsi quanto prima. A chi le chiede se è convinta delle modifiche fatte da Anas al disegno originario dichiara apertamente di condividere la scelta che ha posto fine a dei lavori destinati a durare per un periodo indefinito. Che i soldi ci siano è un dato di fatto. I mancati interventi soprattutto nel tratto cosentino del Savuto ne sono una chiara testimonianza.

Per la Bossio la preoccupazione più grande resta una sola: il gravoso compito che spetta all’Anas e ai Comuni poiché, dopo l’abolizione delle Province, risultano gli unici soggetti titolari di responsabilità in fatto di strade e collegamenti. Questo ha sicuramente abbattuto - seppure in parte - il sistema di potere all’interno dei lavori pubblici tuttavia non esclude affatto la possibilità che l’accordo possa saltare. Fanno ben sperare però le parole della politica calabrese che, forte dell’accordo fra il Ministro Delrio, Armani e Oliviero, ha concluso “noi del PD vigileremo al massimo perché l’emendamento passi”. Siamo solo all’inizio di una battaglia che si spera possa concludersi nel migliore dei modi.

Pubblicato in Italia

Questo il comunicato contenente la dichiarazione del segretario PD Amantea Enzo Giacco in merito alla decisione di prorogare il trasferimento della tenenza della GDF di Amantea

“Tengo ad esprimere la mia soddisfazione, e quella del Partito Democratico di Amantea, per la decisione di mantenere la Tenenza della GdF di Amantea.

Il nostro territorio, negli scorsi mesi, è stato vittima di diversi episodi che hanno turbato la serenità della comunità che qui conduce la propria vita. In questo quadro, rinunciare alla fondamentale presenza della GdF – in un Comprensorio che, tra l’altro, già soffre un palese sottodimensionamento di presidi a garanzia della sicurezza dei cittadini – sarebbe un segnale assai preoccupante.

L’ulteriore proroga deve essere interpretata come una buona notizia. Certamente permette di intensificare il lavoro di convincimento per far si che il presidio di legalità, rappresentato dalla nostra Tenenza della GdF, resti in città e qui continui a svolgere la propria preziosa funzione.

A tal riguardo, ritengo doveroso ringraziare l’On. Enza Bruno Bossio, che da mesi si prodiga in favore di questa causa a noi cara, e il Ministro dell’Interno, On. Marco Minniti, che già nello scorso mese di maggio si era interessato all’istanza da noi posta.

Un bel segnale che ci dice quanto sia importante che la politica sia vicina al territorio, e che ci sia un Ministro calabrese a raccogliere le sensibilità provenienti dalle nostre istituzioni e dai nostri cittadini.

Dal canto nostro, ribadisco la disponibilità del Partito Democratico ad intraprendere collettivamente le azioni che saranno necessarie per raggiungere l’obiettivo di mantenere un importante presidio di sicurezza e di democrazia nel Comprensorio, qual è la Tenenza della GdF.

Enzo Giacco   Segretario PD Amantea”

Pubblicato in Cronaca

I deputati cosentini del Pd Ernesto Magorno , Enza Bruno Bossio , Ferdinando Aiello e Stefania Covello annunciano la presentazione di un’interrogazione parlamentare sul “caso Cosenza”.

 

Appena Occhiuto va via il PD scopre il marcio e scrive:

«Lo scioglimento del consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico – amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma é innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale.

Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma. 

Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi».

 

Poi spiegano sempre i quattro deputati dem «Lo scioglimento del Consiglio non é solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma é anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione distrettuale antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo.

Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora volta é prevalsa l’irresponsabile vanità. 

E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale».

Infine Magorno, Bruno Bossio, Covello e Aiello proseguono «O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni.

A Cosenza bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinitá” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore».

 

Sembra che sia la risposta a Mario Occhiuto che , per difendersi, davanti alle telecamere del Tg3 della Rai ha parlato di «corruzione elettorale» in riferimento all’operazione politica sfociata nelle dimissioni di 17 consiglieri comunali.

Ma forse è la risposta anche Jole Santelli la quale ha dichiarato che

«La "congiura degli incappucciati" che ha portato alla sfiducia nei confronti di Mario Occhiuto è una pagina nera per la politica».

«Miopia, interessi personali e veleni hanno prevalso sull'interesse della città e dei cittadini e sulla stessa dignità delle persone. Chi ritiene di poter ritrascinare Cosenza nell'oscurantismo credo abbia fatto male i propri conti. Le firme di ieri sono uno schiaffo non al sindaco ma alla città. I cittadini oggi esigono rispetto dai propri rappresentanti, è evidente che si è deciso da tempo di confrontarsi con Occhiuto non in una corretta dinamica democratica ma attraverso giochi sporchi. Qualcuno ha molto timore del giudizio positivo che i cosentini hanno del proprio sindaco. L'immagine plastica è "il patto dei potentati" contro il "sindaco della gente". Per quanto riguarda Forza Italia non ci sono più alibi per nessuno, chi è in Fi è contro trasformismo, consociativismo e acquiescenza al potere sinistro».

«In nessun posto del mondo qualcuno si sarebbe permesso per logiche elettorali di arrecare un danno ad una amministrazione che, in un periodo di crisi con casse pubbliche a secco è riuscita a dare un buon contributo allo sviluppo della città. É una questione di rispetto ripeto per la città ed i cittadini. Ma questi politicanti sono cosi arroganti e sicuri del loro potere basato sul bisogno della gente . La prova elettorale che attende questa città stabilirà per sempre credo con un marchio indelebile se Cosenza è una città che vuole diventare moderna e dinamica oppure continuare con logiche feudali e senza speranza».

Pubblicato in Cosenza

Ciò che sta caratterizzando l'azione della parlamentare Enza Bruno Bossio e dell’assessore regionale Federica Roccisano è un nuovo protagonismo della classe dirigente meridionale, che non vuole piangersi addosso ma risolvere con volontá le questioni urgenti dei territori e dei cittadini.
E' qualcosa - quello del protagonismo responsabile delle classi dirigenti - in cui crediamo fermamente.

E riteniamo che la prioritá in questo quadro sia rappresentata dalla capacitá di mettere in campo strumenti di tutela nei confronti, innanzitutto, delle fasce deboli.

Questa è la ragione che ha portato il nostro Partito a prendere posizione sulle sacche di precariato presenti in cittá.

Perchè riteniamo che la quantitá di lavoro che una societá è in grado di offrire ai propri cittadini è un parametro per dire che quella societá è giusta, moderna e civile e - allo stesso tempo - riteniamo che la quantitá e la qualitá di strumenti di tutela dinnanzi alle difficoltá che un governo è in grado di porre in essere, è un parametro per dire che quel governo è un buongoverno.

E’ quanto ha dichiarato il segretario cittadino del Partito  Democratico Enzo Giacco, intervenendo ieri  all’iniziativa della Cgil su “ammortizzatori sociali, welfare e politiche attive del lavoro”

Circolo PD Amantea

Non è certamente compito di questo blog farlo ,ma dobbiamo ricordare che mentre Renzi ha stabilizzato decine di migliaia di insegnanti, e mentre Oliverio sta assicurando il lavoro perfino ai precari della Giustizia , altri precari anche di AMANTEA soffrono e piangono e con loro le rispettive famiglie.

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Scrivevamo il 7 novem bre , più di 50 giorni fa, un articolo dal titolo :” Filippelli lascia e torna a fare il medico?”

Iacchitè sempre ben informato suggeriva che Mario Oliverio non ne potesse più e che fosse sul punto di sostituire Filippelli, dimenticando i rapporti di familiarità di cui si parla sottovoce.

E peraltro scrivevamo che Filippelli stesse per pagare anche “ la sua vicinanza al gruppo de iGreco, peraltro testimoniata dalle dichiarazioni di Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute, che ha illustrato al deputato di Alternativa Popolare Sebastiano Barbanti , i criteri di assegnazione dei budget per le strutture private”. (Iacchitè)

Non solo ma avevamo già scritto che sin da ottobre correva una voce secondo la quale “ il posto di direttore dell’Asp della provincia cosentina “ fosse” oggetto di accordo finalizzato a definire gli appoggi necessari a garantire la elezione del nuovo candidato a sindaco di Cosenza”.

Poi concludevamo che “L’oncologo cosentino, primario a Paola” dovesse” anche difendersi in alcuni procedimenti penali in corso a Cosenza. Uno di questi è quello promosso dal medico Pasquale Gagliardi, incredibilmente estromesso da primario facente funzioni di Anestesia”.

Infine ricordavamo che Filippelli stesso nell’incontro del 121 ottobre ad Amantea non sapeva se sarebbe stato confermato o sostituito, indirettamente lasciando supporre un evento a breve.

Ed ora le supposizioni sono diventate certezze.

Filippelli è stato “silurato” ed al suo posto arriva Raffaele Mauro medico legale, consulente della Procura di Cosenza ma soprattutto responsabile dell’Unità operativa “Spedalità” della stessa Asp.

Secondo i ben informati Mauro è considerato vicino all’area politica che nel Pd fa riferimento a Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio.

E così riceva conferma anche la seconda supposizione.

Gli altri cambiamenti appaiono secondari:

All’Azienda sanitaria di Vibo Valentia al posto di Florindo Antoniozzi , arrivaAngela Caligiuri, direttore del distretto sanitario di Crotone.

Per l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria nominato Frank Benedetto.

Per quella sanitaria di Catanzaro arriva Giuseppe Perri.

Nessuna novità arriva da Crotone dove Sergio Arena continuerà a esercitare la funzioni di commissario dell’Asp. Ed Oliverio soddisfatto dichiara «Con la nomina dei direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere della nostra regione, la giunta ha inteso valorizzare il merito ed i buoni risultati conseguiti dai manager sanitari, dando stabilità al Servizio sanitario regionale».

Quasi a dire, in sostanza, che chi non ha meritato è stato mandato via!

Ma chi li aveva nominato Florindo Antoniozzi e Gianfranco Filippelli

Aspettiamo i prossimi giorni per leggere la verità!

Pubblicato in Calabria

Madrina della inaugurazione la parlamentare Enza Bruno Bossio.

Totalmente assente, invece, l’amministrazione comunale che è da ritenersi sia stata invitata, contando il PD tra i propri iscritti numerosi consiglieri ed assessori, oltre il Sindaco Monica Sabatino.

 

Ignote le ragioni di tale assenza.

 

La sede, intesa quale luogo fisico dove svolgere attività politica, dove incontrarsi e confrontarsi è posta in Via Nuova n 28.

“Una sede aperta alla città e ai cittadini- come ha evidenziato il segretario Enzo Giacco – luogo di elaborazione politica ma anche di aggregazione, che mettiamo fin da subito a disposizione della vivacità e dello spirito d’iniziativa delle nuove generazioni”.

 

Un plauso e un invito a “ proseguire sulla strada della tutela dei diritti dei cittadini, portando la politica tra la gente “ è venuto dalla parlamentare Enza Bruno Bossio, che si è detta disponibile a continuare la proficua collaborazione con il Circolo al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini di Amantea e del Comprensorio.

L’applauso che è seguito a tale affermazione sottende l’auspicio che sia anche l’amministrazione comunale a dover collaborare con il circolo “al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini di Amantea “

Pubblicato in Politica

La sanità calabrese cammina come un elefante. E si sprecano i “già”!

Ci vogliono mesi per una visita cardiologica pre-inter vento opera torio magari solo perché il medico curante non ha barrato la B della urgenza.

E si può rimediare, ma è assurdo.

Ma se la banda larga arriva ad Amantea poliambulatorio compreso e si nota che il CUP ha tempi inaccettabili perché non è stato sottoscritto i relativo contratto solo perché la direttrice del distretto non ha nemmeno la autonomia finanziaria e tecnica per sottoscriverlo e per averlo deve scrivere nientemeno che al Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza dott. Gianfranco Filippelli, al Direttore Amministrativo dott. Sergio Diego ed al Direttore del Dipartimento Amministrativo Ing. Nicola Buoncristiano , allora la questione non è solo assurda, ma è folle!

E folle è anche la mancanza di responsabilità, quasi come se queste cose fossero normali mentre ci appaiono soltanto vergognose!

Ma ancora più vergognoso è che per fare il contratto si sia dovuta interessare nientemeno che una deputata calabrese e cioè l’On. Enza Bruno Bossio che ne è venuta a conoscenza durante il consiglio comunale del 26 ottobre.

Ma che razza di nazione è quella dove lo Stato paga i due terzi della rete a banda larga per garantire migliori servizi pubblici e poi per dotarne una struttura sanitaria che dovrebbe essere la prima ad averla deve intervenire una deputata?

Che comune è quello che non fa il finimondo per garantire i migliori servizi sanitari?

Che governatore è chi non corregge i pessimi comportamenti dei suoi dirigenti regionali, magari mandandoli a casa? Od il povero Oliverio non ne sa nulla? E come fa a sapere qualcosa se non partecipa agli incontri?

Comunque ecco il comunicato della Rete “Difendiamo la Salute”:

“Tra le criticità evidenziate nella relazione della Rete “Difendiamo la Salute”, presentata nella grande assemblea del 21 ottobre, è stato più volte menzionato – quale causa di disagio per gli utenti – il cattivo funzionamento della rete internet, la cui lentezza e spesso interruzione rende tutte le procedure molto lunghe. Anche di questo si è discusso nel Consiglio Comunale di Amantea del 26 ottobre - convocato per discutere i problemi del Poliambulatorio - e che ha avuto come esito l’approvazione della piattaforma rivendicativa elaborata dalla Rete. In quella sede, l’On. Enza Bruno Bossio ha espresso forte meraviglia per il mancato adeguamento della rete internet alla nuova banda ultra larga, dichiarandosi disponibile a verificarne i motivi e ad adoperarsi per la soluzione del problema che – come lei stessa ha detto – “non necessita di tempi biblici per ovviarvi”. Dalle verifiche effettuate è emerso che – essendo i lavori per la banda larga ultimati - il problema delle interruzioni e della lentezza della rete internet è da attribuire “soltanto” alla necessità di definire una variazione nelle condizioni contrattuali con il fornitore. Abbiamo avuto notizia che la Direttrice del Distretto Sanitario, dott.ssa Giuliana Bernaudo, si è già attivata a tal proposito inoltrando richiesta di sottoscrizione del nuovo contratto al Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza dott. Gianfranco Filippelli, al Direttore Amministrativo dott. Sergio Diego ed al Direttore del Dipartimento Amministrativo Ing. Nicola Buoncristiano. Ci aspettiamo, dunque, che già nei prossimi giorni il Commissario Filippelli e la struttura amministrativa dell’Asp si attivino per superare tutte quelle criticità legate al malfunzionamento della rete internet, che si traducono in forti disagi per gli utenti a causa dei problemi al sistema di prenotazione ed ai rallentamenti delle procedure. Una buona notizia, a testimonianza del fatto che quando le realtà, associative e le istituzioni riescono a collaborare fattivamente per il bene comune, diventa più semplice promuovere gli interessi della collettività. Salutiamo quindi con favore questa buona nuova per il Comprensorio. Comunichiamo, infine, che giovedì 5 novembre alle ore 16.30 presso la sede della Cgil si terrà la riunione della Rete, durante la quale saranno discusse le azioni a difesa del laboratorio di analisi del Poliambulatorio che – ribadiamo - non deve chiudere e per il potenziamento dei servizi sanitari comprensoriali. In particolare, verrà discusso il documento base che sarà presentato all’insediamento del tavolo tecnico convocato presso la Regione Calabria per il prossimo 16 novembre, dove la Rete farà valere le ragioni del Comprensorio per l’assegnazione di una “Casa della Salute”. Tutti coloro i quali sono interessati e vogliono aderire alla Rete sono invitati a partecipare.                    Rete Comprensoriale “ Difendiamo la salute "

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Questo il comunicato. “ Sabato 19 settembre il Partito Democratico di Amantea ha promosso una visita del Centro storico alla quale hanno partecipato, insieme alla parlamentare Enza Bruno Bossio, i componenti della Segreteria e alcuni cittadini.

La visita ha riguardato anche la Chiesa Matrice, il Collegio dei Gesuiti e San Bernardino, accolti da Padre Francesco Celestino.

Obiettivi dell’iniziativa: promuovere le bellezze, la storia, le contaminazioni culturali avvenute nei secoli, ma anche denunciare lo stato di abbandono e di emergenza in cui versano alcuni luoghi e palazzi antichi.

<<Ogni qual volta si parla di crescita, di sviluppo e di turismo viene annoverato il Centro storico, e noi crediamo che rappresenti davvero una delle priorità su cui investire.

Il borgo antico - dichiara il Segretario cittadino Enzo Giacco - è una incredibile opportunità per la crescita della nostra città.

Ma deve trasformarsi in un luogo dove allestire grandi eventi culturali, dove ospitare botteghe per il recupero di antichi mestieri, laboratori di artigiani ed artisti locali che nei loro lavori spesso evocano questa parte meravigliosa della città.

Necessita di percorsi storico-culturali capaci di accompagnare il visitatore in un viaggio nella nostra storia, nella nostra cultura, nelle nostre tradizioni.

Ha bisogno di aprirsi all’esterno: magari riabbracciando il vecchio progetto del “villaggio albergo” e promuovendo strumenti di integrazione, sulla scia del modello Riace e Acquaformosa, nel quale noi crediamo molto.

Insomma, deve tornare a vivere. Ed è ovvio che questo non può avvenire senza la giusta attenzione da parte delle istituzioni pubbliche, da un lato, e degli investitori privati dall’altro.

Tuttavia, per innescare meccanismi virtuosi di questo tipo diventa necessario creare favorevoli condizioni di contesto capaci di promuovere meccanismi di riqualificazione.

Rispetto a ciò abbiamo le idee chiare, e grazie alle varie professionalità presenti al nostro interno stiamo lavorando ad un’idea progettuale che presto offriremo alla città>>.

<<Il centro storico di Amantea è la risorsa primaria, la memoria e l’identità di questa splendida cittadina del Tirreno.

Ho accettato con entusiasmo l’invito del Circolo del PD a visitarlo – evidenzia la Parlamentare Enza Bruno Bossio – perché insieme avvertiamo il dovere di tutelarlo, trasformandolo in luogo di attrazione culturale, turistica e quindi economica.

Su questo straordinario patrimonio è necessario investire senza tentennamenti, individuando fin da subito strumenti e risorse specifiche>>.

Amantea, 19 settembre 2015                                               PD AMANTEA

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Ha ragione la deputata Enza Bruno Bossio.

Non possiamo non condividerne le preoccupazioni e le ragioni della sua sollecitazione.

La deputata cosentina chiede che : Il Governo dichiari lo stato di emergenza per il Centro Storico di Cosenza.

Si tratta dice la deputata di : “una misura straordinaria ed eccezionale al fine di promuovere una efficace azione di tutela e valorizzazione di un bene unico in Italia, dal punto di vista storico e culturale, che affonda le sue radici nel IV secolo avanti Cristo.

I crolli che si registrano sempre più frequentemente sono un forte segnale di allarme del rischio elevato che minaccia la sicurezza del patrimonio edilizio e la vita delle popolazioni.
L'incuria e l'abbandono hanno accentuato soprattutto il grado del rischio sismico e di quello idrogeologico. Sono richieste immediate misure emergenziali funzionali ad interventi strutturali ed organici. Non è più rinviabile una opera di bonifica e di messa in sicurezza di interi comparti della città antica. Non si può subire passivamente un processo di depauperamento galoppante e far finta di non vedere quanto siano ormai inefficaci e depotenziate le stesse ordinanze di sgombero e demolizione. Mai come in questo caso sarebbe necessario che la dichiarazione dello stato di emergenza si attuasse prima e non dopo il verificarsi di qualche evento tragico e disastroso. Prevenire costa meno che intervenire dopo l'accadimento del danno. Finora abbiamo registrato inerzie e pigrizie amministrative locali.”

E’ esattamente la situazione di Amantea, forse con ancora più storia di Cosenza, forse con una situazione di crolli di vecchi fabbricati ancora più grave, ai quali si aggiunge anche il pericolo di crolli di costoni rocciosi e dello stesso castello.

A questo punto invitiamo l’amministrazione comunale a sollecitare la attenzione della deputata Bossio sui problemi del centro storico di Amantea così da sollecitare l’attenzione del governo centrale anche su Amantea

E sollecitiamo l’amministrazione comunale a segnalare il problema anche al presidente della regione Calabria Mario Oliverio contestando al medesimo che può legittimamente creare abnormi differenze tra Cosenza ed Amantea posto che sia vero la sua “ dichiarata volontà ad assumere il Centro Storico di Cosenza come un polo di interesse strategico nel processo di sviluppo e di crescita della Calabria”.

Che il sindaco Sabatino, la delegata Arone, e qualsivoglia amministratore,anche di minoranza, sussurrino alla deputata Bruno Bossio che “ nella interpellanza urgente tesa a sollecitare il Governo Nazionale a valutare la sussistenza dei termini per decidere la dichiarazione dello stato di emergenza per il Centro Storico di Cosenza” sia aggiunta anche Amantea..

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Gli articoli pubblicati nelle edizioni del 9 e del 10 febbraio della “Provincia di Cosenza”, anche se non firmati, sono da ricondurre alla responsabilità di Gabriele Carchidi, non solo perché egli è direttore responsabile della testata giornalistica, ma anche perché è stato già autore nell’anno 2007 di una vera e propria campagna diffamatoria e denigratoria a mio danno sullo stesso argomento.
A cominciare dalla edizione di martedì 19 Giugno 2007, su quel giornale che anche allora si chiamava “La Provincia cosentina”, e per quasi tutti i giorni successivi, per oltre un mese consecutivamente, il Carchidi mi ha riservato prime pagine, titoli a nove colonne, commenti, cosiddetti retroscena e fotografie espressione di fantasiosi fotomontaggi, tutto al fine di erigere una vera e propria gogna mediatica.

Non ha lesinato ingiurie e ipotesi accusatorie prive di qualsiasi fondamento per tentare di infangare prima ancora che l’immagine politica la mia professionalità.

Da allora ad oggi non soltanto è stata emessa nelle aule giudiziarie una sentenze di piena assoluzione perché il fatto non sussiste, ma in relazione a due querele che a quel tempo avevo proposto nei suoi confronti, il Carchidi è stato rinviato a giudizio. In entrambi i procedimenti penali che si sono celebrati a carico di Carchidi, mi sono costituita parte civile.

Nel momento in cui, il processo stava per andare a sentenza, è stato il Carchidi a chiedere, sia personalmente che tramite il suo avvocato, la remissione delle querele rappresentando le proprie scuse nei miei confronti per i contenuti degli articoli pubblicati.

Oltre che con gli atti documentali, la veridicità di quanto affermo può essere testimoniata anche da un amico dell’imputato E.S. che ha caldeggiato il mio perdono perché, in seguito ai precedenti penali accumulati da Carchidi, una condanna ulteriore avrebbe determinato la non concedibilità del beneficio della sospensione condizionale della pena.

Insomma, ho ritirato le due querele solo perché ho commesso l’ingenuità di ritenere valido anche in questo caso il convincimento secondo cui l’affermazione della verità e la tutela dei miei diritti e delle mie libertà possono essere garantite senza sentirmi responsabile di aver mandato in galera qualcuno.
Non sono pentita della mia decisione, ma sono costretta a prendere atto che probabilmente il modo efficace perché una persona dedita a delinquere si possa redimere è quello di scontare il peso della giusta pena che la giustizia sancisce.

Anche per questo, oggi ho dato incarico al mio legale per proporre querela in relazione all’articolo pubblicato.
A distanza di otto anni Carchidi ha riattivato la macchina del fango copiando e pubblicando integralmente ciò per cui era stato già rinviato a giudizio.

Per la sua reiterata diffamazione sussistono i termini che mi inducono a dovermi difendere da una vera e propria azione di stalking.

Roma 10/02/2015                                                                             Enza Bruno Bossio

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