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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

“Stamattina si è tenuto ad Amantea un consiglio comunale per deliberare l’encomio solenne al Comandante e ad altri coraggiosi carabinieri che il 22 agosto scorso intervenivano in uno dei tanti incendi di questa estate e mettevano al sicuro 30 persone facendole allontanare dalle loro abitazioni messe in pericolo dalle fiamme, nell’attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco e dei mezzi aerei.

Sappiamo bene come in questo anno l’Italia tutta è stata messa in ginocchio dagli incendi e la nostra regione è stata tra le più colpite. Solo in Calabria sono stati incendiati 413 kmq di zone boschive, equivalenti a 60.000 campi di calcio.

Amantea e zone limitrofe non sono state risparmiate ed anche noi abbiamo visto andare in fumo intere colline e campagne.

A tal proposito durante il consiglio di stamane abbiamo presentato un’interrogazione per fare presente la grave situazione di totale abbandono e mancanza di pulizia dei terreni e della politica di prevenzione che un amministrazione deve attuare a tutela della incolumità dei cittadini, delle proprie abitazioni e dell’ambiente.

Ecco la interrogazione

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta e orale in Consiglio Comunale. Art.23 del Regolamento del   Consiglio Comunale. Prevenzione incendi.

PREMESSO:

   Che l’estate 2017 verrà certamente ricordata tra le peggiori degli ultimi decenni sul fronte degli incendi boschivi in Calabria ma anche sul territorio della città di Amantea (è il caso di ricordare l’incendio che oggi ci porta ad encomiare dei rappresentanti dell’ Arma dei Carabinieri) e vorrei ricordare anche i tanti volontari;

   Che è dato riscontrato una grave carenza di azioni di prevenzione del Comune di Amantea sul piano della gestione e cura del patrimonio boschivo (tra l’altro con tutte le implicazioni eventuali in tema di protezione civile e politica forestale) nonché su quello della predisposizione di misure di mitigazione del rischio o anche sul piano delle misure di deterrenza per gli incendi;

   Considerato che i mezzi aerei possono essere un ausilio allo spegnimento, mai lo strumento primo o principale e soprattutto rischiano di divenire inefficaci se non coadiuvati da azioni di bonifica (cioè l’intervento a terra per lo spegnimento dei focolai residui) nell’area colpita dagli incendi;

   Accertato che le mancate o inadeguate bonifiche hanno come conseguenze che un incendio che viene “spento” di giorno riprende durante la notte, perché, dopo il passaggio aereo, non sono state svolte tutte le altre attività necessarie per il suo definitivo spegnimento;

   In tema degli incendi boschivi è rappresentato dalla legge 21 novembre 2000, n. 353, nota come “legge-quadro in materia di incendi boschivi”, sulla cui base le regioni hanno l’obbligo di adeguare le norme di riferimento ed il contestuale Piano Regionale Antincendio;

   La legge di cui sopra è finalizzata alla conservazione e alla difesa dagli incendi del patrimonio boschivo nazionale quale bene insostituibile per la qualità della vita e costituisce, nel suo insieme, un principio fondamentale dell’ordinamento ai sensi dell’art. 117 della Carta Costituzionale;

   La legge 24 febbraio 1992, 225 designa il Sindaco quale Autorità di Protezione Civile a livello comunale, nel modello organizzativo regionale i comuni concorrono nell’organizzazione generale dell’attività di spegnimento degli incendi mediante:

– costituzione e gestione di unità di intervento comunale o convenzioni con squadre di intervento appartenenti alle Associazioni di Volontariato;

-supporto tecnico-logistico alle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi;

-attivazione delle unità di intervento nel comprensorio di appartenenza;

-attivazione delle funzioni specifiche richieste in caso di incendio di interfaccia (procedura di cui al modello d’intervento manuale operativo di cui all’art. 3 comma 1° del decreto n. 1 del Commissario Delegato di cui all’O.P.C.M. 22 ottobre 2007 n. 3624);

-attivazione del Presidio Operativo e del Presidio Territoriale.

Tanto premesso lo scrivente Consigliere Comunale,

INTERROGA IL SINDACO E L’ASSESSORE DELEGATO ALLA PROTEZIONE CIVILE

per sapere:

   Quali iniziative l’Amministrazione Comunale ha assunto a sostegno di una efficace azione continuativa di prevenzione incendi, prima o dopo la stagione estiva 2017, anche attraverso la pulizia del sottobosco comunale e nelle aree siano esse cittadine che rurali a rischio;

   Se è stato predisposto dall’Amministrazione Comunale un piano antincendio, in sinergia con la Regione Calabria, che possa far fronte in maniera adeguata alle emergenze;

   Se si intende predisporre per la stagione estiva 2018 servizi di presidio del territorio con personale della Protezione Civile Comunale o da parte del volontariato in modo da rafforzare l’attività di prevenzione e ridurre il tempo di intervento in caso di incendi;

   Se ci sono idranti posizionati sul territorio comunale e , se si, se sono stati oggetti di verifica e di manutenzione.

La scrivente, infine, chiede del Signor Sindaco l’impegno:

   a creare presidi antincendio con idranti a colonna nelle zone periferiche e contrade al confine con fasce boschive;

·         alla realizzazione, dove la morfologia del territorio lo consenta, di sentieri tagliafuoco;

·         a porre le condizioni per la presenza di un presidio ad Amantea dei Vigili del Fuoco, percorso già promosso da alcune associazioni locali ma mai portato a buon fine per il mancato interessamento delle diverse amministrazioni.

·         alla predisposizione prima dell’inizio dell’estate e molto per tempo di un’apposita ordinanza di prevenzione incendi e pulizia dei terreni come avviene in tanti comuni virtuosi.

Si rimane a disposizione per ogni collaborazione istituzionale.

Francesca Menichino

Francesca Sicoli

Gruppo consiliare MoVimento 5 stelle Amantea

Riceviamo e pubblichiamo:

“ONORE AI CADUTI

Oggi è il 4 novembre.

Novantanove anni fa in questa data finiva la prima guerra mondiale.

E da allora commemoriamo il ricordo di questa giornata, che inizialmente era l’«anniversario della vittoria», poi divenne la «festa dell'unità nazionale»; oggi è «festa dell'unità nazionale e giornata delle Forze armate».

Onoriamo i tantissimi caduti di quella guerra cruenta e senza pietà.

Quanti?

Troppi, solo l’Italia ha perso 1.240.000 persone tra militari e civili, se poi si sommano militari, civili, feriti e mutilati di tutti gli stati coinvolti nella Grande Guerra si può stimare il dato inquietante di 37 milioni.

Uno dei tanti giovani italiani a partecipare a questa guerra fu Carlo Emilio Gadda, volontario appena ventiduenne che nei suoi diari di guerra scrisse:<< […] che realmente la mia , la nostra vita è un brevissimo tempo, che già mezzo è trascorso senza frutto d’onore, senza una gioia. Sentì con intensità spasmodica che non un sorriso di giocondità ha rallegrato i miei giorni distrutti.

Ho patito tutto, la povertà, la morte del padre, l’umiliazione, la malattia, l’impotenza del corpo e dell’anima, la paura, lo scherno, per finire a Caporetto nella fine delle fini, non ho avuto amore né niente; l’intelligenza mi vale soltanto per considerare e soffrire gli slanci del sogno, l’amore della patria e del rischio.

La passione della guerra mi ha condotto a una sofferenza mostruosa, a una difformità spirituale che non può avere riscontro.

Sentì in quel momento quell’intensità di una scelta… il vuoto, l’orribile vuoto della mia vita, la sua brevità, la sua fine, che cosa avrò fatto per gli uomini, che cosa per il mio paese? Niente, niente.>>

Quanta emozione, quanto patimento in queste parole e quanto rispetto per la sofferenza di quella guerra che per l’Italia è stata soprattutto guerra di trincea.

Chissà invece quale sentire misero accompagnava le parole del generale Cadorna che raccontando Caporetto nel bollettino di guerra successivo descriveva “la mancata resistenza di riparti della II° Armata vilmente ritiratisi senza combattere o ignominiosamente arresisi al nemico”.

Era menzogna, fango gettato su chi sul fronte e senza guida perdeva la vita.

La guerra non ha niente di giusto, niente.

È la negazione assoluta del rispetto per la vita propria e degli altri.

È il barbaro gioco del potere che piega a proprio piacimento menti e corpi.

È la massima espressione della stupidità umana.

MoVimento 5 Stelle Amantea

Consigliere Comunali Francesca Menichino e Francesca Sicoli

Oliverio revoca l’ incarico di capo ufficio stampa ad Oldani Mesoraca.

«La revoca a Oldani Mesoraca dell'incarico di capo ufficio stampa della giunta regionale

 

consegue a un esposto del Movimento 5stelle alla magistratura penale e contabile, nonché a una nostra esplicita quanto documentata richiesta al governatore della Regione Calabria».

Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «Per la prima volta Mario Oliverio ci ha ascoltato, rimediando a una nomina illegittima di cui avevamo fornito, come sempre, le carte e tutte le argomentazioni giuridiche.

A onor del vero, devo aggiungere che il caso è stato seguito con attenzione anche da una parte della stampa calabrese, che con obiettività e fermezza aveva raccontato i fatti».

«Ci auguriamo – prosegue la parlamentare – che adesso Oliverio faccia altrettanto per la nomina di Franco Pacenza quale suo consulente per le questioni sanitarie, in quanto la medesima è avvenuta in violazione di precise norme di legge, puntualmente segnalata all'autorità giudiziaria e allo stesso presidente della Regione».

«Adesso – conclude Nesci – l'ufficio stampa della Regione dovrà essere riorganizzato secondo le regole.

La nostra costante attività di controllo sta portando i suoi frutti.

Si veda la vicenda della nomina di Santo Gioffrè al vertice dell'Asp di Reggio Calabria, cancellata dall'Anticorruzione nazionale, e quella della modifica, nell'ambito di specifica procedura pubblica, dei punteggi massimi attribuibili ai candidati alla direzione della Cardiochirurgia dell'ospedale di Reggio Calabria».

Pubblicato in Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

“Ieri abbiamo depositato le osservazioni relative alla incompatibilità della consigliera Sicoli che fra pochi giorni, con tutta probabilità, saranno oggetto di discussione in Consiglio.

La procedura che la maggioranza Pizzino ha avviato l’8 settembre scorso dovrebbe dunque concludersi nel prossimo Consiglio Comunale che sarà convocato per mercoledì prossimo, il 27 alle ore 12.

In realtà sarebbero dovute bastare le diverse discussioni già affrontate in ben due sedute consiliari per avere chiara la situazione, e piuttosto che sollevare un problema inesistente sarebbe stato opportuno occuparsi dei tanti problemi e delle tante carenze della nostra città, e dedicarsi alle tante attività che dovrebbero impegnare il Consiglio Comunale per rendere Amantea un posto migliore.

Un’urgenza a nostro avviso doveva essere trovare un assessore al bilancio per esempio, visto che il ruolo è vacante dopo le dimissioni di Giusta rispetto al quale sono state di recente confermate tutte le misure cautelari disposte nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per truffa e false fatturazioni.

E invece Pizzino e la sua giunta hanno preferito sollevare un problema di compatibilità della nostra consigliera Francesca Sicoli per una lite pendente.

Ricordiamo nuovamente che la lite in questione riguarda la causa che la precedente amministrazione ha promosso contro i senatori Nicola Morra e Luigi Gaetti, la consigliera comunale Francesca Menichino e 5 cittadini tra cui appunto la Sicoli, perché i senatori chiedendo spiegazioni della strana presenza del padre dell’allora sindaco, il ragioniere Sabatino ormai pensionato, avevano secondo la figlia Monica procurato un danno d’immagine al Comune.

Dunque Monica Sabatino e alcuni componenti della sua giunta, G. B. Morelli, Antonio Rubino e Gianluca Cannata, utilizzarono soldi pubblici, circa 2000 euro solo per iniziare la lite, per chiedere ai senatori, alla consigliera e agli attivisti ben 260.000 euro, di cui 250.000 per gli amministratori (del tempo) e solo 10.000 per il danno “patito” dall’ente.

Questa è la lite pendente che oggi impedirebbe, secondo l’amministrazione Pizzino, alla consigliera Sicoli di esercitare legittimamente il suo mandato affidatole da 568 elettori che l’hanno voluta in Consiglio.

Ovviamente non ci sottraiamo ad alcun controllo ben consapevoli che la lite esiste e siamo stati noi a dichiararlo prima della convalida degli eletti nel corso della quale nessuno, nemmeno la segretaria comunale ha sollevato la questione, poi ripresa successivamente alla nostra scelta di non convalidare gli eletti di questa amministrazione venuta fuori da una campagna elettorale caratterizzata da un sistema per niente limpido e libero di richiesta del consenso.

Circostanze poi rese evidenti dalle indagini giudiziarie che hanno portato agli arresti del 21 luglio che hanno gettato Amantea nella vergogna delle cronache nazionali.

Situazione questa sì che potrebbe a giusto titolo suggerire a noi e a tutti i cittadini di Amantea di chiedere agli amministratori di risarcire il danno generato al Comune per le scelte elettorali portate avanti e che hanno condotto alla guida della città qualcuno che dopo quello che è accaduto avrebbe dovuto soltanto dimettersi.

Invitiamo, come sempre, tutti i cittadini a partecipare al prossimo Consiglio Comunale del 27 settembre.

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

Cittadini non avvertiti e quartieri a secco da giorni. E per due anni stop all'ammodernamento

Rende (Cs) – La rete idrica rendese è un colabrodo: il 50%  dell'acqua si disperde allegramente per strada, dopo che un 75% si disperde nella rete gestita da Sorical.

Percentuali da capogiro che rendono l'idea della mancanza di interesse che la classe politica calabrese mostra per questo servizio, il cui accesso rientra tra i diritti fondamentali dell'uomo.

Ma l'incapacità dell'amministrazione Manna di gestire un'emergenza ormai nota, com'è quella idrica, ci lascia interdetti.

C'è un sindaco e una giunta che non hanno ancora pensato di approntare un piano di comunicazione per informare la cittadinanza dell'interruzione dell'erogazione idrica, provocando estremi disagi tanto alle attività commerciali (bar, ristoranti, pizzerie, B&B) quanto ai cittadini privati.

Ci sono quartieri (Villaggio Europa, Roges e Commenda) in cui l'acqua arriva, quando tutto va bene, mezz'ora al giorno.

Altri in cui da tre giorni i rubinetti sono a secco.

Ma nessuno si degna di segnalare i disservizi alla cittadinanza coinvolta.

Anzi, c'è anche chi si lamenta delle sacrosante proteste degli utenti.

La verità è che questa amministrazione, completamente soggiogata al volere del Pd regionale, non ha alcuna intenzione di mettere mano al portafogli per inaugurare una stagione di ammodernamento della rete idrica comunale.

E non ha alcuna intenzione di costringere la società privata che gestisce la rete sul territorio comunale, ad intervenire in tal senso.

Si ci limita ad una manutenzione ordinaria e straordinaria, con notevoli esborsi di denaro, per tappare qualche falla qua e la senza riuscire a risolvere il problema alla base.

Come Movimento 5 Stelle, da sempre promotori di una vera gestione pubblica dell'acqua e non di una gestione in mano ai privati (presenti e futuri), crediamo che non sia più rinviabile un lavoro certosino sulla rete idrica comunale al fine di rendere un servizio più efficace, efficiente ed economico ai nostri cittadini.

Serve una programmazione seria e servirebbe riportare la gestione nelle mani dell'ente comunale per poter investire tutti i risparmi nell'ammodernamento.

Ma la verità è che Manna preferisce sempre il silenzio: sia a livello istituzionale, che a livello di comunicazione puntuale per risolvere il problemi della gente.

Martedì 19 settembre 2017 Domenico Miceli Capogruppo MoVimento 5 Stelle al Comune di Rende

Pubblicato in Cosenza

Scrive Gigi:

“Carissimi e in qualche modo invisibili amici, il M5S va dove tira il vento, e ultimamente il vento tira sempre più a tribordo.

Adesso punta sul respingimento dei profughi.

 

Molte delle sue proposte vanno dall’estrema destra all’estrema sinistra tipo l'etichettare come "servo delle banche" chiunque ricordi che esiste un vincolo di bilancio (sotto sotto nasconde l'idea che il fatto che non si possa spendere più di quanto si abbia per un tempo illimitato sia un'invenzione dei capitalisti, dei banchieri, degli eurocrati o di chi si preferisce).

Forse potrebbe tornare utile a lor signori pentastellati ricordare o apprendere il giuramento dei politici eletti nell’antica Atene: “Giuro di restituire Atene migliore di come me l'avete consegnata”, questo è il senso della politica - ha detto il senatore a vita Renzo Piano, sottolineando di non essere un politico, ma di adorare la Politica

L'Italia è sempre più intollerante e maledettamente ignorante.

L'Italia è sempre di più alla ricerca di un qualcosa qualcuno a cui addossare tutte le colpe.

L'Italia è anche sempre di più alla ricerca di motivi per cui indignarsi e arrabbiarsi.

In questi moderni qualunquisti Penta-Galattici che si lamentano, si indignano e si arrabbiano, intravedo ben poco disagio (a parte quello mentale).

Da American idiot dei Green Day:

"Summer has come and passed

The innocent can never last

Wake me up when September ends."

Traduzione

L'estate è venuta e passata,

L'innocente non può mai durare,

Svegliami quando il settembre si conclude

Gigino A Pellegrini & G el Tarik


Pubblicato in Italia

Non si tratta di dare seguito alle reazioni politiche del M5s, ma, vivaddio ,di porre fine alle sempre fesserie sempre maggiori che fa il nostro (ahimè) governatore

Di fronte agli spaventosi ed infrenabili incendi che stanno distruggendo la Calabria Oliverio chiede l’intervento dell’esercito!

Lui, che ha un esercito di forestali! E’ ridicolo!

Lui, che ha un esercito di guardiani dei fiumi! A proposito , che fanno ?

Non solo ma nemmeno blocca il bando regionale della misura 8 del Psr

Ed allora anche i grillini chiedono a Palla Palla di sospendere i bandi

«A seguito degli incendi estivi, sospetti quanto devastanti, il governatore della Calabria, Mario Oliverio, sospenda subito i bandi regionali della misura 8 del Psr, che con disponibilità finanziaria di 70milioni prevede fondi pure per l’imboschimento e la creazione di aree boscate, nonché per la prevenzione dei danni da incendi e calamità naturali».

Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Paolo Parentela e Dalila Nesci, che incalzano: «Oliverio disponga accertamenti specifici, al fine di individuare possibili speculazioni. La magistratura potrà scovare eventuali interessi sui recenti roghi che hanno distrutto centinaia di ettari di bosco. Intanto il governatore non può limitarsi agli intenti, ai soliti strali a tempo scaduto e a ribadire che la Calabria brucia».

«Sarebbe complice – proseguono due i parlamentari, che annunciano di richiedere ai comuni il catasto incendi e ricordano le relative sanzioni proposte in parlamento da M5s – chi gestendo fondi comunitari non sentisse puzza di bruciato e non attendesse le verifiche necessarie, prima di assegnare denaro pubblico per rimboschimento e prevenzione».

«Sull’affarismo nel settore della forestazione regionale – concludono Parentela e Nesci – ci sono già troppi buchi neri, troppe anomalie e troppi irrisolti, come l’immobilismo sugli abusi circa i tagli boschivi, per cui inascoltati avevamo chiesto una moratoria. È dunque logico che Oliverio si determini come gli abbiamo domandato. Diversamente, le sue invettive contro i piromani sarebbero soltanto inutile propaganda»

Pubblicato in Calabria

Scrive Francesco Provenzano dopo aver partecipato alla conferenza dei capigruppo indetta dall’ amministrazione comunale sul problema della scuola media:

"Vinca il migliore" è l'auspicio che viene normalmente formulato, all'inizio dello svolgimento di un evento sportivo, da parte di chi non è intrappolato nella gabbia asfittica del tifo.

Ma questa volta hanno davvero vinto i peggiori. E mi riferisco alla Giunta La Rupa/ "Pizzini" uscita premiata dai cittadini amanteani nelle recenti consultazioni elettorali dell'11 giugno 2017.

Uno sconfortante spettacolo infatti quello "andato in onda " nella giornata di ieri, 23 giugno 2017, nel corso di una Conferenza dei Capi-gruppo convocata per discutere del problema della scuola media Manzoni.

Salta agli occhi anzitutto la data della convocazione che anticipa di pochi giorni l'avvio del nuovo anno scolastico.

E, come se non bastasse, pressapochismo, improvvisazione, demagogia e atteggiamento "ponziopilatesco" dal portavoce Giacco attribuito alla Dirigente scolastica, che ha comunque brillato per l'assenza, e prontamente adottato dalla Giunta nella prospettazione della soluzione al problema.

Cosa vuol dire infatti illustrare ben 5 possibili soluzioni se non delegare di fatto ad altri (a chi?) la scelta e la connessa responsabilità della soluzione di maggiore rapidità, efficacia ed equilibrio.?

Di grande sconcerto, a distanza di 5 mesi (marzo 2017) dell'apertura del problema e di due mesi abbondanti dell'insediamento della nuova Giunta, la mancanza di dati certi sui quali ragionare, in particolare la disponibilità di spazi nei plessi scolastici cittadini, tant'è che è prevista per la mattinata di oggi, 24 Agosto 2017, il sopralluogo presso la Manzoni.

Su tutto, tre cose:

1. L'intercalare fastidioso e completamente fuori luogo del Sindaco facente funzioni " io sono un politico e non un tecnico " come se essere politico sollevasse dall'obbligo di calarsi nella comprensione dei problemi, definirne le soluzioni ed assumersi le connesse responsabilità ;

2. Le dichiarazioni del portavoce Giacco "noi vogliamo che nessuno si sposti dalla Manzoni, dalla Pascoli, dalla Don Giulio Spada" che vuole esattamente dire vogliamo che i ragazzi delle medie continuino a stare nel forno a microonde del Campus Temesa;

3. L'uso indecoroso e spregiudicato del problema dei ragazzi diversamente abili, per i quali la normativa prevede un percorso di integrazione, e quindi la coesistenza armoniosa con gli altri ragazzi, per negare l'esistenza di spazi sufficienti negli altri plessi.

Il tutto condito dalla dotta loquela del portavoce che attraverso la demagogica prospettazione di tante possibilità e nessuna certezza si è confermato a giusto titolo segretario del PD cittadino, il partito del Può Darsi.

Le famiglie presenti hanno da un canto manifestato a più riprese l'apprezzamento dell'impegno e dell' approfondimento del problema da parte delle opposizioni, M5S in particolare, e la delusione, lo smarrimento, il senso di impotenza e la frustrazione per la improntitudine e l' inettitudine di chi è istituzionalmente preposto alla soluzione del problema ma che chiaramente vuole affidare ad altri scelte e connesse responsabilità.

Probabilmente le loro migliori risorse sono concentrate sull'avvio dello smantellamento e ricostruzione della Manzoni, evento che aprirà grandi opportunità per burattinai e burattini.”

Pubblicato in Primo Piano

Sostiene il M5s che domani 3 agosto si farà il consiglio comunale per surrogare Marcello Socievole ma senza alcuna attenzione alla richiesta del M5s di convocazione per “discutere dei gravi casi giudiziari che hanno coinvolto la maggioranza con l’arresto di Socievole prima e l’avviso di conclusione delle indagini al consigliere Rocco Giusta”

Non fa sconti a nessuno Francesca Menichino!

Ma leggete voi:

“Il Consiglio Comunale urgente si farà, ma non per le motivazioni chieste da noi una settimana fa

Stamattina siamo state in comune e dopo poco incontriamo il messo comunale che ci ha notificato la convoca del consiglio comunale in sessione straordinaria ed urgente che si terrà domani alle 15:30 con un solo punto all’ordine del giorno: “SURROGA CONSIGLIERE COMUNALE A SEGUITO DI PRESENTAZIONI DI DIMISSIONI”.

Le dimissioni sono quelle di Marcello Socievole accusato insieme a Franco La Rupa per voto di scambio e tentata estorsione, vicende che tutti conosciamo e che hanno portato purtroppo di nuovo la bellissima Amantea alla ribalta della cronaca nazionale;

a tal proposito avevamo chiesto un Consiglio Comunale urgente il 27 luglio, proprio per discutere dei gravi casi giudiziari che hanno coinvolto la maggioranza con l’arresto di Socievole prima e l’avviso di conclusione delle indagini al consigliere Rocco Giusta che ha dato poi le dimissioni da assessore al bilancio arrivato dopo solo 5 giorni dai precedenti arresti e parlare dei tanti problemi che affliggono la città, confrontandosi nella sede opportuna quale è il consiglio che “rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo” (Art. 1 Statuto Comunale), ma alla nostra richiesta di risposta è arrivato un “garbato” no che pubblichiamo e che viene motivato con la circostanza che “per obbligarne la convocazione deve essere fatta per lo meno da un quinto dei consiglieri” per cui scrive Caterina Ciccia “appare evidente che la vostra richiesta non è esposta agli obblighi di legge”.

Dunque l’unica cosa che domani il consiglio urgentemente convocato dovrò fare sarà provvedere alla surroga del consigliere dimessosi:

entrerà Giuseppe Maria Vairo al posto di Socievole. Giuseppe Maria Vairo, giovane architetto che il 13 maggio scriveva su Facebook “la lista azzurra con Mario Pizzino SINDACO, ispirata da Franco La Rupa della quale faccio parte, è la migliore possibile […]” come se fosse un vanto ispirarsi ad un uomo politico conosciutissimo alla magistratura adesso in carcere per voto di scambio e indagato già in vari processi tra cui Nepetia e Omnia.

Dovremmo quindi domani partecipare più o meno passivamente al primo consiglio comunale dopo gli arresti e dopo l’indagine a carico dell’ex assessore Giusta ormai e surrogare Socievole con Giuseppe Maria Vairo, tacendo su tutto quanto il resto.

Questo esprime la giunta Pizzino che parlava di trasparenza e partecipazione.

D’altronde nella stessa missiva con cui dicono no al consiglio richiesto, scrivono pure che “il sindaco ha già comunicato presso le principali testate giornalistiche il pensiero suo e del suo gruppo di maggioranza al quale si rinvia per i relativi contenuti”.

Dovremmo dedurne che il sindaco fa il sindaco sui giornali e non nei consigli comunali?

Ci domandiamo dunque, già sulla sola base dei primi due articoli dello Statuto Comunale, a che cosa serva il consiglio comunale visto l’uso e il consumo che ne fa l’amministrazione Pizzino. Stamattina nonostante tutto, abbiamo cercato di mediare rispetto alle nostre richieste e proposte e abbiamo parlato a lungo col sindaco e la presidente del consiglio, chiedendo di convocare il consiglio non solo per la surroga, ma anche per affrontare e discutere la situazione attuale e qualsiasi altro problema che riguarda la comunità, come per esempio quello delle scuole medie.

Ma il punto all’odg è solo uno e nessuno altro.

Col sindaco abbiamo parlato anche degli arresti cercando di metterlo di fronte alle responsabilità delle sue scelte elettorali, ma ha negato tutto anche l’evidenza e ha pronunciato una frase che non dimenticheremo più: in politica la verità non esiste.

Cos’altro aggiungere? Che la città tutta viene ancora una volta mortificata dall’arroganza politica di questa “nuova” maggioranza che dimostra senza nessuna vergogna, inadeguatezza morale e politica nel continuare a governare Amanteae richiediamo le doverose e urgenti dimissioni.”

Richiesta consiglio urgenteAd Amantea stiamo vivendo un momento difficilissimo.

Proprio quando, dopo un’elezione, si doveva guardare ad un nuovo corso e ad una nuova speranza per una comunità che paga anni e decenni di malgoverno e cattiva gestione tutti presenti lì, nel dissesto.

Cosa accadrà? Ce lo chiedono in tanti, ce lo domandiamo tutti.

Gli arresti di Socievole e di La Rupa hanno squarciato il velo di ipocrisia che pendeva non solo su queste elezioni 2017, ma sul metodo elettorale che caratterizza Amantea, la Calabria e oltre.

Lo denunciamo da sempre dai palchi e nelle sedi giudiziarie.

Ma il sistema è così radicato e forte che si è riproposto ancora una volta con gli stessi schemi. Ovviamente la ben nota registrazione è solo la punta dell’iceberg, quella che si vede, possiamo tutti immaginare cosa vi sia sotto che non è emerso in Procura.

Il sindaco tace, fa finta di non sapere, nega la collaborazione con La Rupa salutato con stima dai palchi elettorali, referente dichiarato della lista azzurra.

Poi abbiamo l’assessore al Bilancio Rocco Giusta (ormai ex) indagato per truffa sui fondi dell’Unione Europea, che doveva rappresentare la figura cruciale e più importante del nostro comune in dissesto, ma che è accusato dalla Guardia di Finanza di Amantea di fatture false per nove milioni di euro.

In questa estate post-elettorale che doveva essere per Amantea ricerca di normalità e serenità, e lavoro per i flussi turistici in realtà ridotti a nulla, abbiamo solo cronache giudiziarie che ci hanno portato alla ribalta nazionale e grande incertezza per il futuro.

Ecco perché in questo momento sentiamo di rivolgerci a tutti i cittadini, indipendentemente dal voto che hanno espresso e sentiamo il bisogno di cercare una strada per ristabilire in qualche modo la serenità di questa comunità che eravamo pronti a governare.

Immediatamente abbiamo chiesto le dimissioni della giunta Pizzino, perché riteniamo che nessuna serenità possa venire da un’amministrazione che ha agito nei modi che abbiamo visti e sentiti.

Abbiamo anche rivolto un appello accorato al sindaco, ma nessuna risposta.

Non possiamo più accettare silenzio e omertà.

Incontriamoci e parliamone, e facciamolo nelle sedi istituzionali, il Consiglio Comunale, in cui i cittadini possano vedere e sentire e sapere, e non solo immaginare cosa accade nelle segrete stanze.

Non si riunisce da più di un mese il consiglio dopo la prima seduta del 26 giugno, non sono state formate le commissioni consiliari, sembra un consiglio morto prima ancora di nascere.

Oggi abbiamo protocollato una richiesta per un consiglio urgente, in quanto Riteniamo necessario un momento di confronto pubblico su quanto accaduto perché ognuno esprima le proprie valutazioni e soprattutto per dare conto alla cittadinanza di quanto stia accadendo e possa accadere.

Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità davanti alla cittadinanza di Amantea.

Pubblicato in Primo Piano
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