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LOGO-ELEZIONI-PROVINCIALI-2019Lo ha depositato Marco Ambrogio, candidato di Insieme per la Provincia. Il voto sarebbe viziato dalla preferenza espressa da Carmelino Caputo, decaduto quattro giorni prima dalla carica di consigliere comunale di Paterno Calabro

Potrebbe presto cambiare la composizione del nuovo consiglio provinciale di Cosenza. La vicenda giudiziaria di Cariati ha coinvolto anche Sergio Salvati, assessore e consigliere del comune jonico, neo eletto nella lista Insieme per la Provincia, indagato dalla Procura di Castrovillari e destinatario di un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nell’ambito dell’operazione Platone. L’arresto della sindaca Filomena Greco, posta ai domiciliari, per il momento non ha conseguenze sul prosieguo dell’amministrazione, ma un eventuale scioglimento determinerà la decadenza di Salvati, con Andrea Cuzzocrea, consigliere comunale di Rende, pronto a subentrargli.

Ricorso al Tar di Marco Ambrogio

C’è però un’altra questione aperta, quella della regolarità delle operazioni di voto. Marco Ambrogio, anch’egli candidato nella lista Insieme per la Provincia e separato da Cuzzocrea da una manciata di punti, ha presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento delle elezioni del 24 febbraio in quanto il risultato sarebbe viziato dall’ammissione al voto di Carmelino Caputo, consigliere comunale di Paterno Calabro, dichiarato decaduto dalla carica il 20 febbraio e che dunque non aveva diritto ad esprimere alcuna preferenza.

La questione si gioca in punta di diritto

Il voto espresso da Caputo ha avuto un peso di 22 punti, superiore al distacco tra Cuzzocrea e Ambrogio, con quest’ultimo che dunque può legittimamente sentirsi danneggiato. Incerto l’esito: i magistrati potrebbero respingere il ricorso o decidere di far rivotare solo gli amministratori dei comuni con fascia di popolazione inferiore ai tremila abitanti, in cui rientra appunto il comune di Paterno. Oppure annullare in toto le elezioni e far ripetere per intero le operazioni di voto. Nel ricorso, curato dall’avvocato Enrico Morcavallo, figura anche la richiesta di attribuzione di alcuni voti invalidati, ammontanti a circa 150 punti, poiché sulla scheda il nome di Ambrogio risultava scritto sotto il simbolo di Provincia Democratica e non sotto quello corretto di Insieme per la Provincia. Secondo il legale, queste preferenze andavano conteggiate poiché comunque espressione di una chiara volontà da parte dell’elettore.

fonte notizia m.lacnews24.it

Pubblicato in Cosenza

Marco Ambrogio capogruppo dem in consiglio provinciale cosentino annuncia una seduta specifica dell’assise per affrontare il problema dell’erosione costiera e dei danni subiti dai centri sul Tirreno cosentino.

Adotteremo misure risolutive per la salvaguardia del litorale dice il consigliere provinciale!

Poi aggiunge »Stamattina come consigliere provinciale mi sono recato sul Tirreno cosentino per verificare le condizioni attuali del post “maremoto”che appare ancora più drammatica ancora rispetto alle immagini apparse su web e TV.

A tal proposito come amministrazione provinciale tutta, con a capo il Presidente Iacucci, abbiamo inteso stare vicino alle amministrazioni e popolazioni del Tirreno cosentino, colpite da fortissime mareggiate con evidenti ed incalcolabili danni alle cose ed anche alle economie locali, convocando nelle prossime ore un consiglio in Provincia aperto ai sindaci ed alle amministrazioni per affiancarle e, per quel che possiamo, coordinarle in una concreta e immediata azione tesa a recuperare quanto perso o pregiudicato in termini di strutture ed infrastrutture pubbliche e private.

Per quanto concerne il futuro vogliamo concretamente avviare al fianco dei comuni costieri un serio ed organico programma di difesa e salvaguardia della costa da Tortora ad Amantea.

Ci sentiamo investiti in pieno sia come amministratori provinciali che come Anci e metteremo tutto il nostro impegno per una azione basata su fatti con tempi certi lasciando da parte inutili e dannose parole in modo da sentirci in questo momento e fattivamente tutti amministratori del tirreno cosentino.

Ambrogio conclude «Finalmente possiamo dire che è ufficiale la data del consiglio provinciale aperto ai sindaci del Tirreno cosentino che avevamo annunciato all’indomani del maremoto che ha colpito il nostro litorale tra il 20 e 21 marzo scorso».

«Siamo soddisfatti perché potremo finalmente dare voce ai primi cittadini che non dovranno sentirsi abbandonati dalle istituzioni superiori nell’affrontare la ricostruzione delle coste soprattutto in virtù

dell’imminente nuova stagione turistico-balneare.

Oltre alla ricostruzione imminente verrà affrontato il tema più importante che riguarda la salvaguardia dei territori costieri individuando misure risolutive in maniera definitiva contro il pericoloso problema dell’erosione».

«Col presidente Iacucci accoglieremo dunque, nella casa dei sindaci, come ama proprio lui definire la Provincia, i primi cittadini, alle ore 11, per dar vita all’assise all’interno della quale ognuno darà voce al proprio territorio facendo sì che il problema non diventi un caso isolato, cadendo nel dimenticatoio come accade assai di rado dopo ogni calamità».

Nella nota non viene detto però il giorno. Forse sarà domani, forse un altro giorno.

Intanto esprimiamo i nostri dubbi sulle competenze dell’ente provincia sul problema del ripascimento delle spiagge. Ci sembrano solo parole, ma vi faremo sapere .

Pubblicato in Cosenza

Succede a Cosenza.
Il consigliere Marco Ambrogio scrive : “Il periodo attuale non é sicuramente dei migliori dal punto di vista economico per i cittadini che si trovano a fronteggiare già una crisi che ha portata nazionale. Nella nostra città, poi, il tutto è aggravato da periodiche uscite schizofreniche dell’amministrazione Occhiuto che, come sta avvenendo negli ultimi giorni, ha fatto recapitare nelle case dei cosentini bollette dell’acqua che nulla hanno a che vedere con la realtà.

 

Numeri astratti, inventati, artatamente gonfiati che non ritraggono le reali cifre sia per ciò che concerne il consumo che il relativo costo da versare nelle casse comunali.

Infatti l’amministrazione comunale ha pensato bene di applicare un consumo idrico medio per famiglia che finisce per penalizzare l’utenza che intanto é costretta a pagare qualcosa che non ha consumato per poi eventualmente richiedere una restituzione che nelle migliori delle ipotesi avviene a distanza di anni.

Per tali motivi abbiamo chiesto al sindaco Occhiuto l’annullamento immediato delle bollette “non veritiere” di recente inviate per poi procedere in brevissimo tempo alla lettura reale dei consumi in modo da non penalizzare due volte i cittadini”.

Insomma siamo di fronte ad una scientifica follia, quale è la pretesa, da parte di un ente pubblico, che dovrebbe applicare la legge , di un pagamento non dovuto.

Tra privati si ipotizzerebbe un estorsione.

Tra pubblico e privato, perché no?

Un consumo ipotetico nascente da una mancata lettura può dar luogo ad una pretesa di pagamento?

Sicuramente no! E tantomeno può essere definito errore quando il presupposto è la mancata lettura !

Ma avviene .

E qualcuno deve intervenire . Perché non la Procura?

Pubblicato in Calabria

La sala è quella dell’Hotel Mediterraneo.

Il pubblico locale e regionale.

Nel pubblico il sindaco di Amantea, l’assessore Sante Mazzei, il consigliere Biagio Miraglia, l’ex sindaco di Paola Perrotta, alcuni amministratori di alcuni comuni calabresi, l’ex presidente della Fidapa di Amantea , rappresentanti delle associazioni locali, cittadini e stampa

Al tavolo dei relatori il giornalista dell'Unità, Gianluca Ursini, coautore del libro “Il caso fallara”, il consigliere regionale Demetrio Naccari, Franco Laratta, deputato uscente, i consiglieri comunali Marco Ambrogio (Cosenza); Giovannino Russo (Vibo Valentia), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria).

La serata inizia con la presentazione a cura di Enzo Giacco di un laboratorio politico culturale, denominato “Il Cantiere”.

Giacco contesta le classi partitiche arroccate nel disperato tentativo di difesa della proprie posizioni. Osserva che il Centro sinistra in questa situazione e ad ogni livello non è certo “esente da pecche e colpe, anzi!”, ma osserva che “loro” i politici responsabili ,alcuni dei quali sono presenti in sala, “non sono tutti eguali”. Evidenzia che Il cantiere è un movimento di tipo orizzontale, fatto da uomini e donne che dicono no al centro destra, che dicono no al governo regionale, che vogliono ribaltare lo status quo, ma che si riconoscono nelle idee e nei valori del centrosinistra.

Il cantiere “E' un luogo di incontro e di lavoro, una opportunità di discussione e confronto su temi che riguardano la “gente normale”. E l’obiettivo è di ripensare la politica, contribuendo a formare una nuova classe politica locale e regionale.

Prende la parola il giornalista Gianluca Ursini coautore de “ Il Caso Fallara” che illustra il suo lavoro.

Un libro che parte dalla morte della Fallara per salire gradino dopo gradino, passo dopo passo al caso Reggio che lui invita a chiamare caso Scopelliti e gli ultimi 10 anni della storia di Reggio Calabria.

Poi gli altri interventi:

- Franco Laratta per il quale : «In Calabria i partiti hanno fortemente abbassato la soglia di attenzione e di lotta verso la criminalità organizzata. La cosa che più preoccupa è che la ndrangheta controlla ormai buona parte delle istituzioni, è padrona assoluta di larga parte del territorio calabrese, nel silenzio assoluto di buona parte della politica e della società civile. La criminalità organizzata (sostenuta dalla massoneria deviata) sta conquistando la Calabria. Controlla affari leciti e illeciti e si arricchisce sempre di più. Fa affari in diverse regioni italiane e tanti altri Paesi del mondo. Se non c'è una forte reazione politico-istituzionale, e una dura reazione della società civile, la Calabria rischia di perdere la sua battaglia per la legalità». -Giuseppe Falcomatà: «Il “caso Fallara” è il manuale del cattivo amministratore, per chi si affaccia alla politica all'interno delle istituzioni, infatti, basterebbe non fare ciò che c'è scritto in questo libro per essere un amministratore onesto e virtuoso. Basti pensare che a quasi un anno dalla pubblicazione, gli autori del libro non hanno ricevuto neppure una querela. “Il caso Fallara” è lo specchio di cosa sia successo a Reggio negli ultimi dieci anni: una gestione strumentale e per fini personali delle casse comunali che ha portato il Comune ad accumulare debiti per oltre 110 milioni e ha condotto all'onta dello scioglimento per mafia.

Adesso bisogna tornare a dare delle risposte ai cittadini: non basta più essere differenti, i cittadini di Reggio ci chiedono come uscire da questo tunnel e se vogliamo essere classe dirigente dobbiamo essere capaci di rispondere a queste istanze».

Demetrio Naccari: «Il modello Reggio propugnato dall'amministrazione Scopelliti in realtà non è mai esistito. E' esistito piuttosto un utilizzo strumentale delle risorse dei cittadini per finanziare una scalata alle cariche istituzionali che ha sottratto ai reggini ed alle nuove generazioni il futuro. Oggi Reggio non offre una garanzia di esigibilità ai diritti sociali dei cittadini per mancanza di risorse e il piano di riequilibrio deliberato dalla triade rischia di essere uno strumento per non fare emergere le responsabilità e far pagare ai cittadini la mala gestione del passato. La pressione tributaria è diventata insopportabile e rischiamo di non potere puntare ad obiettivi di crescita economica nell'immediato. Dalla vicenda Scopelliti-Fallara dobbiamo partire per affermare un modello vero che aumenti il controllo sociale e coinvolga i cittadini nelle scelte di governo».

Marco Ambrogio e Giovannino Russo.

 

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