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Un giovane di 31 anni è finito rovinosamente a terra ed è ricoverato all'Annunziata

Orsomarso.Un giovane di 31 anni è rimasto gravemente ferito in seguito ad una rovinosa caduta dal balcone.

Il fatto è stato ricostruito dai carabinieri della locale stazione coordinati dal capitano Andrea Massari, comandante della Compagnia di Scalea.

 

 

 

Nella tarda serata, Antonio Fittipaldi, che abita alla marina di Orsomarso, la zona che si trova al confine con Scalea e Santa Maria del Cedro, doveva buttare la spazzatura.

Un corposo sacco.

Da quanto si è appreso avrebbe optato per una soluzione più veloce, per evitare di scendere dalla sua abitazione e prendere freddo.

Avrebbe aperto il balcone di casa con l'intenzione di lasciar cadere il sacco nel luogo dove abitualmente viene lasciata la spazzatura.

Per disfarsi del pesante sacco, Fittipaldi si sarebbe spinto oltre l'inferriata con l'intenzione di provocare un minore impatto della busta con il terreno.

Una decisione fatale.

Infatti, il giovane ha perso irrimediabilmente l'equilibrio.

E il peso del sacco, con il peso della testa avrebbero provocato la rovinosa caduta al pian terreno.

Immediato il soccorso prestato dagli stessi familiari al 31enne.

Fittipaldi è stato dapprima trasportato all'ospedale di Paola, ma successivamente, per l'aggravarsi delle condizioni, è stato trasferito all'Annunziata di Cosenza dove è attualmente ricoverato in gravissime condizioni.

Pubblicato in Alto Tirreno

Parliamo di quel buco dove si infilavano i debiti che non si voleva fossero scoperti e contabilizzati.

 

Quel buco denunciato anche dall’ex assessore Sergio Tempo prima di far cadere la giunta Sabatino.

Quel buco che la commissaria Greco aveva individuato e che stava tentando di quantizzare prima che venisse esautorata.

Quel buco che, molto probabilmente, è all’origine della scelta da parte del Prefetto Tomao della nomina a sub commissario del dr Domenico Giordano dirigente del Servizio Contabilità e Gestione Finanziaria della Prefettura di Cosenza.

 

Al dr Giordano, anche per la sua qualificazione professionale, non sfuggirà la gravità della situazione del comune di Amantea.

Gravità che, sicuramente, la commissaria Greco avrà descritto nella sua relazione al Prefetto.

Ieri, infatti, ad aspettare di essere ricevuto dalla commissaria Orsomarso c’era il progettista dei lavori della scogliera di Coreca.

Egli ha dichiarato di avere un credito verso il comune di Amantea di circa 110.000 euro.

Ci ha anche riferito di aver inoltrato la relativa fattura.

Sembra, però, che il richiamato debito non sia stato contabilizzato forse perché i lavori della scogliera di Coreca ed aventi una previsione di spesa di 1.100.000 euro siano stati definanziati dall’ente regione.

 

Il progetto a suo tempo venne contestato dagli ambientalisti, dal M5s e da altri.

Da quel tempo, era fine gennaio 2015, quasi nulla se si esclude che il 20 febbraio 2015( esattamente 2 anni fa) venne svolta una riunione alla regione Calabria in occasione della quale si decise di affidare alle Università calabresi di Cosenza e Reggio la redazione di un nuovo progetto meno impattante dal punto di vista ambientale.

Secondo Rosario Cupelli, cittadino attivista Movimento 5 Stelle, in quella riunione l’assessore Nino De Gaetano ( prima delle grane giudiziari nelle quali imbattè) si impegnò:

-A trovare le disponibilità economiche per coprire il costo di un nuovo progetto da affidarsi al sistema universitario calabrese, un nuovo impegno progettale per garantire il rispetto dell’ambiente e nel contempo la sicurezza della zona;

-A trovare ove necessario maggiori risorse finanziarie per coprire eventuali maggiori costi;

-A garantire la conservazione del finanziamento anche oltre il 31 dicembre 2015, data che in precedenza era stata indicata come ultima e non modificabile.

E comunque sempre il medesimo dichiarante affermò che: “Come M5S restiamo sempre attenti e vigili, affinchè:

-non venga usata la sabbia prelevata dal Fiume Oliva, altamente inquinata;

-l'intervento non sia sproporzionato rispetto all'entità del problema e persegua finalità esclusivamente pubbliche;

-controlleremo che i SOLDI PUBBLICI vengano spesi in maniera oculata;

-che i soldi pubblici non vengano utilizzati per favorire finalità di privati

Poi il silenzio.

Ed ora le richieste del primo progettista.

La parola ora alla commissaria Colosimo e nel caso di silenzio alla compente magistratura.

 

torre orologio

 

A dieci giorni dal terremoto che ha interessato il Centro Italia, in particolar modo le popolazioni di Amatrice, Pescara del Tronto e Arquata del Tronto, continuano le iniziative in varie località calabresi per la raccolta di fondi da destinare alle popolazioni colpite dal disastroso sisma che ha causato 296 vittime, oltre a ingenti danni.

L’ultima, in ordine di tempo, ci porta ad Orsomarso, un paesino di poco più di 1.000 anime, immerso nel Parco nazionale del Pollino e noto per le sue bellezze naturalistiche, con panorami mozzafiato, rocce che formano monumenti, la suggestiva Torre dell’Orologio, e anche per la purezza dell’acqua dei torrenti e delle cascate, come quelle del fiume Argentino.

 

In piazza Municipio, nella serata di sabato 3 settembre, è stata organizzata l’iniziativa solidale «Una Amatriciana per Amatrice», con la vendita del piatto tipico che ha reso la città di Amatrice famosa in tutto il mondo, il cui ricavato è stato devoluto per affrontare l’emergenza post terremoto.

La manifestazione, nata grazie alla sensibilità del sindaco Antonio De Caprio, dell’amministrazione comunale e dell'associazione «La Peonia Peregrina»,è una goccia in mezzo al mare di necessità che occorre navigare per risolvere la difficile situazione, ma comunque rappresenta un apprezzabile segnale di solidarietà da parte della popolazione orsomarsese. È «un piccolo contributo per una grande causa», come è stato scritto nella pagina Facebook dedicata all'evento, che ha, inoltre, attirato tanti turisti e abitanti delle località limitrofe, che per l’occasione si sono recati sul posto per trascorrere una piacevole serata in un accogliente territorio tra buon cibo, musica e aria salubre. La serata solidale è l'ultimo degli eventi enogastronomici che hanno caratterizzato l'estate dell'incantevole borgo con un record di presenze che non si riscontrava da tempo

Pubblicato in Calabria

ROTONDA, 5 aprile 2016 – Due uomini di Orsomarso (cs) sono stati  deferiti alla Procura della Repubblica di Paola per danneggiamento e furto di piante.

 

Il provvedimento arriva al termine di una accurata indagine del Comando Stazione del Corpo Forestale di Campotenese a seguito di alcuni tagli furtivi rinvenuti in c.da Armarotonda del Comune di Orsomarso, area questa ricadente in “Zona 1” del Parco Nazionale del Pollino e di difficile accesso per la morfologia del territorio.

 

Nei pressi di questa area è stato trovato al’interno di un piazzale della legna depezzata le cui indagini, a cui hanno partecipato anche i reparti di S.Agata D’Esaro ,Morano e Saracena,  hanno confermato provenire dalla località oggetto del taglio furtivo.

In particolare questo piazzale veniva usato per depositare il materiale trafugato prima di essere trasportato con un mezzo presso la destinazione finale.

 

Dai controlli effettuati sono stati posti sotto sequestro circa 35 quintali di legna già depezzata e tutta l’area interessata al taglio abusivo di 376 piante di Leccio di proprietà del Comune. 

 

Area demaniale nella quale è stata rinvenuto anche diverso legname giacente sul letto di caduta ancora non lavorato e recuperato (circa 200 quintali).

Il taglio furtivo ed irrazionale delle piante ha denudato il soprassuolo creato degli spazi che potrebbero compromettere  l’integrità idrogeologica della zona topografica a causa della pendenza elevata.

Pubblicato in Cosenza

Sembra che il tavolo ex Massicci abbia avanzato dubbi sulla legittimità dei contratti ai 133 precari della sanità perché non presenterebbero “alcuna qualifica professionale”.

Lo avrebbe ipotizzato il Tavolo ex Massicci, che nell'ultima riunione del 7 aprile ha letteralmente fatto le pulci al provvedimento con cui l'ex dg Scarpelli ha cooptato 133 precari in possesso dei requisiti previsti dalla legge Guccione-Orsomarso (la 12 del 2014), per un contratto a tempo determinato di due anni.

Tutto nasce dalla convenzione sottoscritta dall'Azienda sanitaria provinciale e dal dipartimento regionale Lavoro.

Un caso che aveva fatto discutere, perché tra i beneficiari dell'invito firmato da Scarpelli figuravano molte persone vicine a personaggi politici di primo piano, il tutto a poche settimane dal voto regionale dello scorso 23 novembre.

L'ex Massicci – oggi guidato dalla dirigente del Mef Angela Adduce – non analizza, ovviamente, il dato politico. Si limita a valutare la legittimità di un atto sottoscritto in una regione dove vige ancora il blocco del turnover per il personale sanitario. I rilievi sono diversi e tutti circostanziati.

Il primo aspetto sottoposto a valutazione è la convenzione che regola i rapporti tra i beneficiari della legge Guccione-Orsomarso e l'Asp.

Un documento, evidenziano i tecnici dei ministeri della Salute e dell'Economia, firmato da «un dirigente aziendale delegato dal direttore generale pro-tempore dell'Asp di cui è stata dichiarata la decadenza» (subito dopo il voto regionale, con un provvedimento dell'ex commissario alla Sanità, Luciano Pezzi).

Ma sempre secondo il Tavolo non sarebbe specificato l'istituto giuridico che regola il rapporto tra i precari e l'Asp.

Ed è scritto nel verbale che :”In tal senso l'utilizzo funzionale dei lavoratori di cui trattasi non è contemplato nell'ambito del vigente Ccnl del comparto sanità”

Questo il motivo delle perplessità.all’ato della immissione in servizio i 133 lavoratori “non presentavano alcuna qualifica professionale”.

E ad abundantium “ la convenzione non specifica i termini di inizio e fine dell'attività oggetto della convenzione stessa”.

Secondo l'articolo 7 della convenzione l'utilizzo del personale “non comporta la costituzione di alcun tipo di rapporto di lavoro” e per questo “ non appare percorribile la prevista iscrizione degli stessi all'ente di previdenza, il versamento delle ritenute erariali e la stessa iscrizione all'Inail, atteso che dette amministrazioni hanno l'obbligo di individuare il datore di lavoro”.

Abbiamo l’ impressione che tutto finirà in una bolla di sapone!

Pubblicato in Cosenza
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