Prima si chiudono le cucine degli ospedali per risparmiare sui costi.
Poi siccome il personale delle cucine non può essere licenziato occorre trovargli “un posto”.
Sembra che molti vadano fare gli autisti in posti inesistenti.
Qualcuno anche autista di autoambulanza per non avere riduzioni dello stipendio.
Ma i costi del personale diventato eccedente è coperto dai risparmi del nuovo sistema di servizi di cucina?
E tutto ciò è legittimo?
Ed ancora in siffatte situazioni i costi della sanità si riducono od aumentano?
Ora della vicenda si interessa la politica e il consigliere regionale Giuseppe Graziano si domanda se i cuochi andranno davvero a guidare le autoambulanze.
Ed il personale di cucina, inoltre a quali mansioni sarà addetto? E per quali servizi?
Ed andrà a coprire posti inesistenti con ulteriori palesi illegittimità amministrative e contabili o saranno spese borse lavoro tratte sui fondi POR per riqualificarlo come uscieri od addetti al centralino od al protocollo?
Ora il consigliere Graziano chiede al Presidente Oliverio di aprire un dossier che faccia luce su una vicenda lavorativa paradossale se non grottesca.
E poi si pensa di licenziare ( giustamente) quelli che non lavorano
E quelli che lavorano e fanno questi pateracchi li lasciamo ancora nella sanità?.
E poi perché non si è tentato di ricollocare parte del personale nelle nuove ditte?
E perché non si è organizzata una cucina unica per tutto il tirreno cosentino, magari su Cetraro, anche per Paola e Praia a Mare, con lo stesso personale pubblico?
Come mai, infine, le cliniche private continuano ad avere cucine interne?
Ma siamo davvero sicuri che stiamo risparmiando a parità di qualità del servizio?
E chi lo ha certificato?
Forse l’ASP?
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Cosenza