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riceviamo e pubblichiamo, e naturalmente condividiamo:

 

Amantea ha una meravigliosa cattedrale dello sport, attesa da 30 anni dalla comunità, completata internamente (anche con le attrezzature sportive montate), dotata dell’agibilità, ma inutilizzata. Infatti, sono più di tre anni che l’utilizzo è inibito a causa della mancanza delle recinzioni divisorie esterne la cui realizzazione spettava al Comune di Amantea. Tuttavia l’entrata in dissesto del Comune a settembre 2017 ha impedito l’accensione di un mutuo per effettuare i lavori, così la Provincia ha deciso di provvedere con risorse proprie. I lavori per la realizzazione delle recinzioni sono stati appaltati dalla Provincia, ma al momento non sono stati completati.


Noi crediamo fortemente che Amantea, sia a livello sociale che per lo sviluppo e la promozione dello sport, abbia già sofferto abbastanza e auspichiamo che le istituzioni, nel pieno rispetto delle regole, comprendano la necessità di rendere fruibile la struttura anche per step, soprattutto in una città, sciolta per infiltrazioni mafiose, in cui è necessario tutelare i giovani e farli crescere in ambienti sani.


Per tali ragioni, visto che lo stabile possiede l’agibilità ed è pronto per ospitare le attività a cui è deputato, nelle more che vengano terminati alcuni lavori esterni e il Comune provveda ad individuare le modalità di gestione dello stesso nel rispetto delle norme vigenti, proponiamo di realizzare un passaggio sicuro e transennato dal perimetro esterno all’ingresso (vedi esempi allegati), che possa permettere l’accesso alla struttura in sicurezza agli utenti e ad eventuali mezzi di soccorso, permettendo l’utilizzo, senza pubblico e ad esclusione di attività agonistica quali partite ufficiali e manifestazioni pubbliche, per le sole attività di avviamento allo sport e per gli allenamenti. L’intento, quindi, è quello di iniziare a far svolgere nell’immediatezza le attività sociali in sicurezza ai tanti giovani ed appassionati che stanno aspettando da 30 anni l’apertura della struttura. 

 

Questa proposta, tecnicamente realizzabile e a bassissimo costo ed elevate ricadute sociali, è stata trasmessa alla Commissione Straordinaria e alla Provincia di Cosenza. La sua attuazione sarebbe un segnale di attenzione ad un mondo, quello sportivo, spesso trascurato. Ma non solo, l’apertura delle porte del palazzetto potrebbe permettere alle associazioni di educare, insegnare ed essere presidio di legalità, sicurezza e punto di riferimento per famiglie e ragazzi. 

 

Allo stesso tempo, abbiamo inteso rendere pubblica la proposta al fine di sollecitare tutti i rappresentanti istituzionali del territorio ad attivarsi per garantire il diritto di poter praticare sport ai giovani di Amantea, in quanto gli esigui spazi attualmente disponibili in cui praticare sport indoor stanno mettendo a rischio la sussistenza delle realtà associative. I ragazzi hanno bisogno di sapere che le istituzioni pensano anche alle loro esigenze e non solo ai problemi burocratici, dietro cui spesso si nasconde la mancanza di volontà politica di fornire risposte chiare e concrete in tempi celeri.

 

ASD BEACH&VOLLEY AMANTEA

ASD AMANTEA FUTSAL

scport1Abbiamo segnalato questa mattina alle autorità competenti che il cancello d'ingresso del palazzetto dello sport è risultato aperto, ciò ha dato la possibilità di guardare all'interno della bellissima struttura ferma da tanto tempo.

Ci hanno garantito le autorità che entro questa mattina sì provvederà a chiudere il cancello con un nuovo lucchetto perché quello di prima è stato divelto.

In Italia secondo una stima riportata dal governo sono più di 650 le opere pubbliche incompiute: costate 4 miliardi per finirle ne servirebbero altri 1,5

I ritardi e le modifiche sono costati alla collettività circa 4 miliardi di euro pari a 166 euro per ogni famiglia italiana.

Da Nord a Sud le opere della vergogna sono autostrade che non portano da nessuna parte, ferrovie senza binari, dighe inutilizzate, ma anche scuole elementari e medie, residenze per anziani e impianti di depurazione. 

La ricaduta sui cittadini e sui lavoratori che si trovano a fare i conti con i disservizi causati da questi ritardi è enorme. una

Amantea non si esime da questa graduatoria della vergogna, ne è comprova il nostro palazzetto dello sport, finito non finito, collaudato non collaudato, sta di fatto che è un'opera pubblica che avrà almeno tra progettazione e realizzazione 30 anni e che è li chiusa, cattedrale nel deserto.

La maggior parte delle opere incompiute, però, impatta sulle le fasce più deboli delle zone di provincia. 

A essere colpiti dai ritardi, in particolare, sono gli edifici scolastici per i più piccoli, e le strutture sportive per i giovani.

In tutta Italia sono più di 20 le scuole medie e dell’infanzia che aspettano ancora di essere realizzate. 

Ma nell'elenco delle opere lasciate a metà ci sono anche strade comunali, residenze per anziani, come dicevamo i palazzetti dello sport e aree destinate alle attività ricreative dei più giovani come i campetti e le piscine.

Un capitolo a parte meritano gli impianti di depurazione, che aspettano da anni di vedere la luce. 

Da diciotto anni l’Italia non rispetta le leggi europee in materia di adeguamento dei sistemi idrici, tanto che nel 2018 la Corte di Giustizia del Lussemburgo ci ha condannati a pagare una multa di 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo, fino alla completa messa a norma. 

Intanto quasi 400mila persone vivono ancora senza fognature. 

Percorrendo la Penisola da Sud a Nord ci si accorge che il nostro territorio è cosparso di infrastrutture fantasma. 

La Sicilia detiene il triste record di infrastrutture incompiute: sono ben 162,  la maggior parte non ha raggiunto neanche il 50% del completamento. Risalendo lo stivale, in Calabria troviamo la diga di Gimigliano, un'opera faraonica, la diga più grande d'Europa: dal 1982, anno del primo finanziamento a oggi, nonostante i 47 milioni di euro già spesi, è stata completata soltanto per il 16%. 

Tra ritardi e processi, l'unica cosa realizzata è stata l'esproprio delle case dei piccoli borghi confinanti. Insomma, gli abitanti hanno dovuto abbandonare tutti i loro beni per far posto a una diga che probabilmente non entrerà mai in funzione.

Pochi chilometri più a nord, in Basilicata troviamo la ferrovia Ferrandina-Matera, iniziata nel 1986 con uno stanziamento da 350 miliardi di vecchie lire. 

Potremmo continuare salendo lo stivale ad elencare tante e tante opere pubbliche incompiute ma non serve a nulla.

Analizzando da vicino queste singole infrastrutture incompiute è facile osservare come dietro i numeri ci siano delle ricadute pesantissime sui cittadini e sui lavoratori, che dai ritardi e dagli sprechi ci rimettono due volte, da un lato dovendo finanziare opere che probabilmente non vedranno mai la luce, dall'altro facendo fronte personalmente ai disservizi causati da questi ritardi.

Cosa augurarci per i prossimi anni? 

In questo momento Amantea è gestita da una Commissione Straordinaria, anche se di straordinario ancora non abbiamo visto un granché, comunque ci auguriamo possa trovare il bandolo della matassa ed inaugurare questa opera che la città aspetta da oltre 30 anni. Palazzetto che potrebbe essere usufruito da tutte quelle associazioni sportive presenti nella nostra città e nelle città vicine.

Foto Giulio Ianni

Fonte dati Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

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