Ci perdonerà San Francesco di Paola.
Non ce ne voglia se segnaliamo una cosa che potrebbe interessarlo.
In verità l’articolo è diretto all’ amministrazione comunale che ha il “diritto” di essere informata di quanto accade nella città.
E noi lo facciamo.
Ieri con l’articolo di Chico, una delle cose belle di questa città che ha tante persone per bene insieme alle altre.
Persone che hanno il coraggio di osare e non soltanto di “omeliare”
Oggi con i massi caduti sotto la chiesa di San Francesco d’Assisi.
E, sempre oggi, con il presente articolo.
Non sappiamo chi abbia fatto il cartello del ponte sul Catocastro, quello che reca la dicitura “ Ponte San Francesco di Paola”.
Né sappiamo se sia stato davvero il vento a far cadere la “a”.
O se la “a” sia stata attaccata con molta approssimazione e sia caduta da sola.
Né, infine, sappiamo se, magari, hanno fortemente agitato il cartello e la “a” si sia staccata.
Sappiamo soltanto che due giorni dopo la inaugurazione della cerimonia di intitolazione del ponte , peraltro non avvenuta per la pioggia che, proprio quella sera, ha impedito la fantasmagorica fiaccolata che era stata programmata, è venuto meno un pezzo della scritta.
Non appiamo nemmeno se qualcuno ha trovato questa benedetta "a"
Troppo poco per non sospettare che qualcosa è stato improvvisato.
Eppure parliamo di una amministrazione attiva e fattiva, quella che ha corretto l’errore di italiano sulla targa commemorativa del bombardamento della casa Del Giudice e che ha fatto sorridere se non ridere tanti.
Non è possibile che Amantea debba attendere 3 anni anche questa volta
Ed allora aspetteremo qualche giorno e poi correggeremo questa cosa.