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Dopo il sindaco di Belmonte anche il senatore Morra in difesa del laboratorio di Amantea.

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Del dr Ciccio Bruno abbiamo scritto, del PD di Amantea abbiamo anticipato, ora il silenzio abnorme della politica viene interrotto dal Portavoce al Senato Nicola Morra del MoVimento 5 Stelle il quale molto preoccupato per quanto accadrà dopo la chiusura e sostituzione del laboratorio con un semplice centro per prelievi ad Amantea scrive:

«Bisogna garantire il diritto alla salute e l’accesso facilitato alle cure per chi ne necessita, l’ambulatorio di Amantea svolge un ruolo importante per i cittadini in quest’ambito»

« Tutti gli esami dovranno essere eseguiti altrove ( ospedale di Cosenza), con la certezza di aggravare la spesa sanitaria per dover poi pagare un servizio che trasporti i campioni prelevati nei laboratori per gli esami»

    Prosegue Morra: «spero che i cittadini si ribellino a quanto sta accadendo in Calabria: la vecchia politica ci sta portando via tutto ma per fortuna ci sono ancora cittadini onesti pronti a combattere».- Morra lancia un appello - «mi rivolgo alla loro sensibilità prima che in Calabria ci venga tolto anche il diritto alla sopravvivenza. E’ questo il momento di agire, è questo il momento di ribellarsi, è questo il momento di dimostrare che non si è sudditi ma cittadini pensanti»

    Il Senatore del MoVimento 5 Stelle conclude: «siamo pronti a dar battaglia; aspettiamo solo un cenno per muoverci, chiedo a tutti quanti vogliano difendere il proprio territorio di mobilitarsi prima che sia troppo tardi».

Ed ecco una nota esplicativa:

Con decreto n°84 del 21/7/2015 il Commissario ad Acta per il SSR calabrese, fra altre decisioni, ha sancito la chiusura del laboratorio analisi di Amantea. In pratica ci sarà un solo punto prelievo e sembrerebbe che le provette con il sangue saranno trasferite a Cosenza per essere analizzate

Questo impone una serie di riflessioni anche sulle conseguenze future dal punto di vista sanitario per la popolazione che gravita attorno al poliambulatorio di Amantea.

La riflessione che vogliamo porgere all’attenzione dei cittadini, mediante alcune informazioni che sono necessarie per capire quali decisioni vengono assunte da chi dovrebbe tutelarci e garantire i nostri diritti - sono stati votati ed eletti per questo scopo-.

Questa chiusura viene attuata valutando in maniera errata o meglio non tenendo conto di dati inoppugnabili.

Il laboratorio analisi di Amantea, nonostante il depauperamento del personale, è per qualità e per quantità delle apparecchiature, un laboratorio sicuramente poco sfruttato, ma che eroga, in maniera competitiva, una quantità di prestazioni senza confronto alcuno rispetto agli altri laboratori presenti su tutto il territorio del distretto Tirreno.

Ma la politica decide che va chiuso e trasformato in “ punto prelievo"

Secondo la normativa nazionale vigente in materia “Il punto prelievo deve essere istituito solo in zone carenti di strutture di laboratorio, difficilmente raggiungibili, ed in ogni caso nel territorio della stessa azienda sanitaria in cui insiste il laboratorio di riferimento, distanti oltre 20 km dal più vicino laboratorio di analisi . Il punto prelievo non può accettare richieste di esami il cui campionamento è critico e il trasporto altera la attendibilità del dato analitico. Il PP deve assicurare l’arrivo dei campioni presso la struttura autorizzata che esegue l’esame, essendone responsabile, nei tempi e nelle condizioni utili per la corretta esecuzione dello stesso. Il PP non può eseguire direttamente esami clinici ma potrà solo consegnare i campioni presso il laboratorio autorizzato a cui è collegato che, a sua volta, eseguirà gli esami direttamente o in service secondo i casi già previsti. Il PP può essere utilizzato per la consegna dei referti relativi ai campioni in esso raccolti

I mezzi e i contenitori utilizzati per il trasporto dei campioni devono essere idonei allo scopo e comunque autorizzati dall’Azienda Sanitaria competente per territorio”.-

Facendo una breve analisi riguardante il Laboratorio Analisi di Amantea si sottolinea che quasi la metà delle prestazioni erogate interessano utenti che provengono dalla provincia di Catanzaro. Questo perché il laboratorio come tutto il poliambulatorio, ha potenzialità per attrarre utenza e chiudere/mantenere in positivo il saldo della mobilità sanitaria con la provincia di Catanzaro. Una chiusura porterà sia alla perdita di queste prestazioni e quindi incassi per le casse dell’ASP di Cosenza, ma soprattutto invertirà la mobilità degli utenti , perché i pazienti che oggi ricadono nell’ambito territoriale di Amantea, e che ben sanno la differenza qualitativa in termini di garanzia fra le prestazioni erogate da una struttura pubblica e quelle private, si riverseranno verso le strutture pubbliche del lametino, con il saldo economico che si trasformerà da positivo in negativo.

Un altro punto su cui riflettere è che il trasporto del campione biologico da Amantea a Cosenza con una distanza di circa 65 Km, superiore ai 20 Km previsti dalla normativa nazionale, conseguente -mente un ritardo di analisi del campione oltre le due ore, avrà le seguenti conseguenze:

- la qualità di alcuni esami di laboratorio (es. urine ed urinocoltura ; la curva da carico di glucosio; esame PT per le terapie anticoagulanti) viene inficiata.

- La mancanza di rapidità di consegna di alcuni analiti,(es. emocromo in pazienti in trattamento chemioterapico, elettroliti per i pazienti dializzati - nel poliambulatorio è presente il servizio Dialisi- o per costoro si provvederà a fare ulteriori accordi con i laboratori Privati?) comporterà la mancata esecuzione non solo dell’esame per la non idoneità dello stesso, ma anche della prestazione sanitaria di cui quell’esame era indispensabile .

Infatti il progetto di riorganizzazione dei laboratori evidenzia tre grossi limiti:

1) non esiste attualmente alcuna megastruttura capace di accogliere la quantità di prelievi di campioni biologici in seguito all'accorpamento di tutti i laboratori.

2) mancanza di rete telematica idonea ed efficace che metta in rete l’intero territorio e che consenta ad ogni sistema informatico di interfacciarsi tra loro. I disservizi relativi alla mancata o carente informatizzazione sono notevoli e quotidiani.

3) assenza di razionalizzazione della spesa. Considerato l’orografia, la morfologia e l’ampiezza del territorio quanto costerà il trasporto giornaliero dei campioni biologici? Tale territorio è profondamente differente da quelli della regione Toscana preso a riferimento.

PS: INOLTRE CORRISPONDE A VERO CHE verrà affidato a privati il trasporto del sangue? A quale costo???

Con quali modalità?

1. Ci saremmo aspettati invece atteggiamenti diversi e più utili in termini economici e di rispetto verso una popolazione numerosa come quella interessata. Avremmo auspicato altri interventi e cogliamo l’occasione per suggerire alcune soluzioni ad invitare ad una riflessione verso questa sciagurata decisione:

2. Aumento della produttività mediante il miglioramento delle prestazioni. Quindi aumento dei punti prelievo ambulatoriali, anche fino a 3 punti prelievo al giorno, in modo da diminuire l’attesa degli utenti. Miglioramento , compatibilmente con i tempi delle analisi, della consegna dei referti , che nella maggior parte dei casi deve puntare alla consegna nella stessa giornata.

3. Campagna d’informazione tendente a spiegare agli utenti sia l’obiettivo del miglioramento del servizio che delle garanzie in termini di qualità delle analisi rilasciate in campo pubblico rispetto a quello privato. Ovvero il pubblico non deve fare profitto, cosa ricercata invece dal privato, e questa è per noi scriventi la migliore garanzia.

4. dell'offerta di tipologia d'analisi, nuove prestazioni.

Un altro punto di riflessione che vogliamo fare e invitiamo la popolazione a farla insieme a noi : considerare che questa decisione potrebbe essere la prima di altre che potrebbero portare ad un ridimensionamento enorme del poliambulatorio di Amantea. A questa chiusura potrebbero seguire presto la fisioterapia tra l’altro già ridimensionata nelle prestazioni, potrebbe toccare la radiologia, il centro riabilitativo dell’età evolutiva.

Per questo invitiamo i cittadini a prendere coscienza della situazione, purtroppo spesso si comprende il valore delle cose quando non ci sono più.

La sanita' e' un diritto. Suggeriamo ai cittadini nonché utenti, di chiedere un miglioramento delle prestazioni ma di insorgere verso questo tipo di politica, che condizionerà il territorio dal punto di vista delle prestazioni sanitarie, in particolare quelle pubbliche, e a pretendere l’immediata revoca del provvedimento.

Redazione TirrenoNews

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