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Mario Oliverio, il “re” della provincia di Cosenza ha abbandonato il suo “regno” per altri lidi ben più ampi e lasciato il suo territorio ad un nuovo governo.

Ancora poco , quindi, e ci saranno nuove elezioni.

La data è stata fissata per il12 ottobre 2014 come precisato dalla circolare prot n 39084/2014 del 20 agosto scorso, coerente alla circolare Ministeriale n. 35/2014, a firma della d.ssa Pezone ed inviata alla Amministrazione provinciale ed ai sindaci della provincia di Cosenza

La nota è conseguente alla approvazione della legge 11 agosto 2014, n. 114 , di conversione del decreto legge 24/06/2014, n. 90 :” Modifiche alla legge n. 56 del 2014 sul procedimento per le elezioni di secondo grado dei consigli metropolitani, dei Presidenti e dei consigli provinciali.

In ragione di questa data a breve il centro sinistra ha stabilito entro il 19 settembre una grande assemblea di tutte le forze del centrosinistra per definire i contenuti e la squadra da mettere in campo.

Una prima consultazione si è tenuta nella sede della Federazione provinciale del Pd, con l'intento di coinvolgere tutte le forze della coalizione per trovare una sintesi sui nomi e sul programma.

Così Guglielmelli a fine riunione ha dichiarato: «Si è concordato sulla necessità di rafforzare il legame politico e programmatico del centrosinistra evidenziando l'importanza dell'unità delle forze che sono impegnate nella costruzione dell'alternativa al centrodestra che ha guidato la regione Calabria. Allo stesso modo si è concordato sulla opportunità di coinvolgere, quali comprimari dell'azione politica, tutte le forze democratiche e civiche che vogliono costruire un progetto di buona amministrazione per l'Ente Provincia di Cosenza. Pertanto si è deciso di avviare da subito una larga consultazione di tutti i sindaci e i capogruppo di maggioranza e di opposizione appartenenti al centrosinistra e al civismo democratico e riformista. Sarà questo infatti il metodo che utilizzeremo per costruire il manifesto programmatico ed individuare il candidato Presidente e i candidati consiglieri».

Niente ancora trapela sui nomi ed in particolare sui nomi del territorio del BTC

Chi Mario Oliverio lascerà nel suo regno, almeno in qualità di osservatore?

Ed Amantea avrà qualche rappresentante o continuerà nel suo declino di rappresentanza politica ad ogni livello come ormai sta avvenendo da anni ?

Vi faremo sapere.

Pubblicato in Cosenza

Le Analisi scientifiche effettuate da un laboratorio ci portano alla prima "verità scientifica" sul mistero del pane rosso

Il laboratorio privato (meno male che esistono: quelli qualificati, in verità!) che si è impegnato alla ricerca del mistero del pane che diventa rosso ci ha fornito le prime informazioni sul risultato.

Ed è ancora più rilevante di quello che una amica biologa dell’Arpacal ci aveva anticipato (e che ringraziamo per la simpatia e la professionalità)

Il pane diventato rosso era infestato da due batteri: la Serratia marcescens ed la Serratia odorifera.

Parliamo del pane, perché, stando alle prime informazioni, reseci ancora verbalmente, le acque non sarebbero interessate da questi batteri.

Parliamo, cioè, dell’acqua delle fontane di Campora, dell’acqua delle fontane di Amantea e di un’acqua minerale comprata in uno dei locali supermercati.

Pur tuttavia il laboratorio sta per condurre una ulteriore ed approfondita indagine sugli effetti dei pani indagati quando bagnati con acqua distillata.

 

Indagini di cui vi faremo sapere.

Intanto ringraziamo per la collaborazione il laboratorio privato del quale a breve faremo il nome, laboratorio che conferma la nostra idea che in Calabria esiste qualità e professionalità della quale invitiamo a servirsi SEMPRE e più SPESSO.

Smentite, quindi, le ipotesi di muffe di cui abbiamo sentito parlare anche nel distretto sanitario amanteano.


Riconfermiamo, comunque, la opportunità (si tratta, ovviamente, di un nostro giudizio) di verificare preventivamente la risposta individuale del pane che ognuno ha intenzione di usare bagnandolo ed aspettando le fatidiche 36 ore.

Ed a tal proposito ringraziamo la famiglia che ha dato impulso a questa nostra indagine che mira ad informare la popolazione di quanto succede “alle sue spalle”.


E ringraziamo tutte le persone che stanno facendo le prove da noi suggerite riferendoci, anche indirettamente, i risultati , molto spesso negativi e talvolta positivi e che noi andiamo a fotografare.


Ringraziamo anche la stampa locale che ha amplificato la nostra indagine e la autorizziamo a prelevare direttamente le foto già in sito e quelle che saranno apposte in futuro.


E ringraziamo,infine, gli operatori sanitari e para sanitari del locale distretto sanitario che hanno voluto offrirci la loro attenzione


Per noi di TirrenoNews.It la conoscenza è la prima arma per la difesa per ognuno di noi, per tutelare la nostra salute, tanto più che in Calabria dove la salute sembra un optional!


Ma ecco i batteri scoperti:

Ricorderete tutti le famose “Mozzarelle blu” , vero? Bene il fenomeno delle mozzarelle blu derivò da un batterio (un gran positivo che “vira” al blu) appartenente al gruppo della specie Pseudomonas fluorescens, strettamente correlato ad un ceppo che viene usato in agricoltura come pesticida nella lotta biologica sia negli Stati Uniti che in Canada.


Recentemente il pm Raffarle Guariniello ha chiuso le indagini partite nel 2010 sul fenomeno delle mozzarelle colorate iscrivendo nel registro degli indagati quattro persone tra cui l'ad del gruppo emiliano Granarolo, della bavarese Jager e della Lat Bri.

Bene! E’ probabile, quindi, che anche questo caso del pane rosso sia figlio di un tipo di batterio.

Parliamo della “Serratia” che è un genere di batteri Gran-negativi (che “vira” al rosso) .
Le Serratie sono patogeni opportunisti e sviluppano nell'uomo infezioni resistenti a molti antibiotici.

E’ un batterio frequentemente presente nell’ambiente.

Massima attenzione allora.


Il pane infetto da Serratia non può essere mangiato.

Per la sua distruzione si attendono indicazioni da parte del Distretto sanitario di Amantea.

Per maggiori informazioni sulla Serratia si può “viaggiare” su internet.

Pubblicato in Primo Piano

“C’è una ‘ndrangheta che occupa gli spazi del cittadino e c’è una cittadinanza che non fa niente per tirarsi su.

Questa cittadinanza delega e forse un giorno reagirà ma è necessario darci una scossa ora, dobbiamo denunciare e recuperare la dignità, il senso di appartenenza per non cedere alla malavita”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “non c’è la ‘ndrangheta”

Queste sono le pesanti parole dal procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho al decimo incontro “M’importa … per partecipare responsabilmente” , organizzato dal Movimento ReggioNonTace, da Microdànisma, dai Comitati territoriali tumori e leucemie, dalla Comunità di Vita Cristiana, da MASCI RC4, d Mad Simon e Maurizio Albanese, dal comitato NO carbone a Saline, da C.STOf, dai padri gesuiti, nel cortile degli Ottimati insieme a padre Giovanni Ladiana e al comandante per la Campania del Corpo Forestale dello Stato Sergio Costa.

Dice aggiunge il procuratore De Rhao “Sono a Reggio da un anno e sei mesi e non sono cambiate molto le cose. E’ difficile far capire alla gente che a determinate angherie occorre reagire. In uno Stato democraticamente fondato sul diritto non ci deve essere alcuna forma di violenza altrimenti ritorniamo all’epoca della preistoria. La corruzione fa sentire il cittadino uno schiavo e noi non dobbiamo più accettare lusinghe o offerte sporche che offendono la nostra dignità. Dobbiamo tirarci tutta la città dalla nostra parte, confrontarci, capire che il bene alla fine prevarrà sul male. Stiamo lavorando su quei siti inquinati dall’uomo e ci vorranno anni per bonificarli e non vi nascondo che col tempo le cose peggiorano e il nostro ambiente sta morendo. In Campania abbiamo sconfitto quella camorra che ha scaricato tutto nei nostri terreni e oggi, la gente collabora con le istituzioni. Reggio Calabria è invece in una situazione peggiore ma può uscire facendo un primo importante passo affidando la città a persone oneste che possano rappresentare la comunità e dicano no al sistema clientelare”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “non ci sono siti inquinati”

Dice padre Giovanni Ladiana superiore dei gesuiti di Reggio Calabria: “La Calabria è l’unica regione in Italia a non avere il registro dei tumori e questa è una cosa inaccettabile. La percentuale di casi tumorali è aumentata e, nei prossimi 10 anni, tutti i maschi avranno un tumore e una donna su quattro rischia di averlo. La questione ambientale, non è solo la difesa della bellezza della natura o della nostra città. D’inquinamento si muore e spesso a morirne sono i più piccoli e fragili”.

Nessuna paura.

Non si tratta di Amantea, ma di Reggio Calabria

Ad Amantea “il registro tumori c’è”.

gigino pelIn questi ultimi giorni mi sono ritrovato a riflettere sul significato di una frase scritta da Pablo Neruda qualche tempo addietro: “Perché solo chi ama senza essere riamato conosce il vero amore?”.

Nel cercare di dare una risposta a me stesso e a voi che vi ritrovate ogni tanto a leggere le cose che scrivo, sarà utile  sgombrare il campo dalle erbacce confusionarie.  Fatto ciò mi sono chiesto:  Cos è degno di essere amato? Chiaramente  non ogni cosa è amata, ma solo ciò che è degno di essere amato.  Per tutti quelli che fossero interessati a questa problematica, consiglierei vivamente di vedere un film del 1992 del grande regista francese Claude Sautet: “Cuore in Inverno”.   Riflessione sull'amore duro e inflessibile come l'inverno. Ritratto di un uomo che, pensando di aver messo il cuore in letargo, cerca di mentire anche a sé stesso e al sentimento che prova.

Sicuramente quel che si ama è utile. Utile inteso come “ciò da cui deriva un bene o un piacere, cosicché degni di essere amati saranno il bene ed il piacere intesi come fini”.  Si ama ciò che si ama o perché l’amare porta bene alla persona?

A volte, è vero,  si tratta di cose discordanti. Ciascuno ama ciò che è bene per lui, e che in senso assoluto è il bene che è degno di essere amato, ma in senso relativo a ciascun uomo lo è ciò che è bene per lui: ma ciascuno “ama non ciò che è bene per lui, ma ciò che gli appare tale”. La capacità di amare e accogliere i difetti dell'altro/a, senza l'aspirazione a cambiare la persona che abbiamo scelto. Sono convinto che non ci si incontra per caso e ci si innamora. Il modo in cui incontriamo la persona “giusta” (on line o no, non importa) non è importante. Incontriamo quella donna  che può farci crescere, anche attraverso le difficoltà della relazione, attraverso i nostri attaccamenti, gelosie, senso di possesso: perché per amore possiamo trovare la forza di attraversare queste ombre, integrandole e quindi diventando, giorno dopo giorno, persone nuove, più libere, autentiche e ancora più capaci di sinceramente amare.

Ci tengo a sottolineare  un aspetto che viene spesso dimenticato: l'amare è solo amare incondizionato. Non vuole niente in cambio, non segue la legge del dare e dell'avere ma è tutto proiettato in avanti. Se ci si ama a vicenda  il rapporto che scaturisce dall’amore sarà costruttivo e crescerà. Quando c'è questo tipo di amore, è amore che ha gli ingredienti per far si che sia "duraturo". Nel caso in cui uno dei due non avesse questo tipo di approccio, la coppia non potrà andare avanti. Ma in questo caso chi ama veramente, lascerà andare l'altro con amore , autocondannandosi a cercare l’altra persona per il resto della vita, volendo essere nutrito dalla sua nobile tenerezza. L’amore sembrerebbe essere ben più che un  affetto concesso in cambio di ciò che ci si aspetta di ricavarne.  Se il lavoro può rappresentare una fonte di gratificazione che va al di là del salario che se ne percepisce, divenendo una straordinaria capacità umana di coinvolgersi appassionatamente per qualcosa, l’amore certamente si spinge ben oltre tutto ciò.  Nell’era che viviamo, la legge dell’ homo  economicus  sostiene che gli esseri umani, fondamentalmente egoisti, vedono la vita sociale come l’insieme di relazioni dominate dagli stessi principi che sostengono il Mercato.  Se fosse così, saremmo, prima o poi, un pessimo investimento per il futuro, non essendo più solvibili.  Tuttavia, non veniamo scaricati su di un’isola deserta a morire in solitudine. Non ancora. Forse perché , un sentimento chiamato amore,  pare sconfessare questa legge. L’amore sembra essere la risposta umana al paradosso del Mercato. Questo “strano” sentimento rende  un altro essere umano insostituibile. E’ la capacità delle persone di instaurare  coinvolgimenti che trascendono il colore della pelle, la differenza di età, i credi religiosi  e il do ut des  tanto caro al Mercato.

 L’amore si fa beffa dell’egoismo umano e lo fa attraverso ciò che scriveva un grande letterato rinascimentale, tale Matteo Bandello in una delle sue Novelle dal titolo “La sfortunata morte di due infelicissimi amanti ( Giulietta e Romeo ) che l’uno di veleno e l’altro di dolore morirono…” : ‘Da poi che a Dio non è piaciuto che insieme viviamo, piacciagli almeno che io qui con voi resti sepolta. E siate pur sicuro, avvenga mò ciò che si voglia, che quindi senza voi non mi dipartirò già mai’. … “Quanto questo fosse grave, noioso e quasi insopportabile a la sconsolata moglie non mi dà il core di poterlo dimostrare, ma pensilo chi veramente ama e s’immagini a sì orrendo spettacolo ritrovarsi”. E baciando il “morto corpo diceva: ‘Ahi dolcissimo albergo di tutti i miei pensieri e di quanti piaceri mai abbia goduto, caro ed unico mio signore , come di dolce fatto mi sei amaro’. Lasciando questa tragica coppia, riprendiamo a parlare dell’amare qualcuno che però,  non sia se stesso; Infatti, la persona  che chiede di essere amata, non sarà mai amata. La persona che riceverà amore, in generale, è la stessa che lo dà. In conclusione, credo sia inutile amare per calcolo, come se si desse del denaro in prestito con relativo interesse in ritorno. Un atto di amore calcolato non potrà mai essere un atto sincero; e chi lo riceverà sentirà che non lo è.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

2tarPerviene e pubblichiamo

L’esemplare è stato rinvenuto nelle acque costiere di San Lucido.

Nella giornata di ieri un diportista ha rinvenuto, nelle acque lungo la costa tirrenica nei pressi di San Lucido, un esemplare di Tartaruga Marina, della specie Caretta Caretta, ferita in modo grave e con evidenti difficoltà natatorie. Dopo aver ricevuto la segnalazione dalla Capitaneria di Porto di Cetraro, la Sala Operativa della Polizia Provinciale di Cosenza ha immediatamente allertato il Centro Recupero Animali Selvatici di Rende e i veterinari dell’ASP di Cosenza, inviando sul posto del ritrovamento una propria pattuglia.I poliziotti, insieme ai medici veterinari, hanno partecipato alle delicate operazioni di recupero dell’animale il quale, con ogni probabilità, è stato ferito dalle reti da pesca in cui è rimasto impigliato. Dopo aver coadiuvato i medici nella somministrazione del primo soccorso, la Polizia Provinciale si è occupata del tempestivo trasporto della tartaruga presso il Centro della Riserva Marina di Isola di Capo Rizzuto, dove è stata affidata alle cure di alcuni biologi marini e riceverà specifici trattamenti cosicchè, a seguito di un periodo di ricovero, potrà essere rimessa in libertà.La Caretta Caretta è la più piccola tra le tartarughe presenti nel Mar Mediterraneo, può raggiungere al massimo i 110 centimetri di lunghezza ed un peso di 180 chilogrammi. Sono piuttosto frequenti i ritrovamenti, lungo le coste italiane, di esemplari feriti dalle reti da pesca in cui impattano accidentalmente o dagli ami che ingeriscono. La Polizia Provinciale di Cosenza, diretta dal Comandante, dott. Giuseppe Colaiacovo, ha fatto, del recupero della fauna in difficoltà, la propria mission, raggiungendo ottimi traguardi nel corso degli anni. Soltanto nel 2014 gli agenti hanno salvato da morte certa, ben 170 esemplari di animali selvatici feriti.Il servizio di pronto intervento e il repentino trasporto presso centri medici specializzati, hanno fatto si che molti di essi potessero essere rimessi in libertà.Grazie alla collaborazione e alla comunicazione tra istituzioni e alla sempre maggiore sensibilità da parte dei cittadini in tema naturalistico/ambientale, le percentuali di successo di tali operazioni sono in crescita ed i risultati possono ritenersi sempre più positivi.

Pubblicato in Calabria

Pane Rosso aperturaLa Storia ha dell'incredibile ed è successa ad Amantea, "cosa porta il pane (dopo essere stato bagnato) a diventare di colore rosso fuoco?" è questa è la domanda alla quale si deve trovare una immediata risposta dopo la sbalorditiva scoperta fatta da una signora amanteana.

La storia:

Una signora residente nel comune di Amantea (omettiamo le generalità e la via per ragioni di privacy ma anche per altre ragioni che capirete da soli in seguito) una sera bagna alcune frese prodotte da un panificio della zone e che aveva intenzione di mangiare con una buona insalata di pomodori.

La signora e la famiglia non riescono a consumare tutte le frese ; ne resta una intera.( Omettiamo anche il nome del panificio non potendo escludere che si tratti dell'acqua o di altro!!!)

La signora decide di conservarla.

La pone in un tovagliolo bianco posto sopra un piatto che lascia sul tavolo della cucina.

Passano 24 ore.

La sera dopo prende la fresa per mangiarla.

La trova stranamente colorata di rosa.

Sorpresa di quanto visto, decide di non mangiarla

La mattina dopo la notizia esce fuori dalla casa ed in qualche modo arriva a noi.

Decidiamo di cogliere la notizia e di fotografare la fresa.

Ci rechiamo presso la casa della nostra signora /( che per comodità chiamiamo Maria) la quale ci racconta quanto abbiamo scritto.

Solo che la fresa ora ha un intenso colore rosso.

Sono passate più di 36 ore!

Non solo ma ha anche uno strano ed intenso odore.

Maria è preoccupata.

Ed in verità lo siamo anche noi.

Abbiamo letto di mozzarelle blu, ma mai di pane rosso.

Le ricerche su internet non ci danno grandi risposte.

Facile sospettare del pane o dell’acqua.

Ritorniamo il giorno e portiamo due frese di altri due panifici

Le bagniamo con l’acqua della fontana della casa di Maria e stabiliamo di vederci il giorno dopo

Nel mentre mi porto via un pezzo della fresa rossa.

Lo mostro ad un panettiere per sapere se abbia mai visto una cosa simile.

“E’ nostro” mi chiede. Rassicurato del contrario ma sorpreso, mi dice di non aver mai visto una cosa simile.

Sospetta che possa trattarsi di un colorante eventualmente rimasto nella impastatrice .

Un colorante?

Pane Rosso

Vado da un amico farmacista.

Anche lui è sorpreso. Escono fuori diverse ipotesi ma nessuna attendibile.

Mi assicura che però avrebbe fatto ricerche su coloranti che virino al rosso solo dopo essere stati impastati con la farina , l’acqua ed il lievito.

Vado anche da un amico pasticciere e li è subito un summit.

La sostanza rosa viene osservata, odorata, toccata.

“ No, non mi sembra un colorante! Quelli che usiamo lasciano un po’ di colore sulle mani, questo no! Non solo ma ha una certa consistenza. Vedi ne ho fatto una pallina!

Si dispiace di non avermi potuto aiutare, ma mi chiedono di tenerli informati.

Ora non resta che aspettare le 24-36 ore.


Aspettiamo risvolit, segnalazioni ed aiuto, su cosa possa portare il pane a divenire rosso (Acqua; Prodotto chimico; ... ...)

Continua domani con la seconda parte……..

Con delle foto pazzesche

Pubblicato in Primo Piano

roberto aloel'Associazione AUSER organizza due eventi nel cuore del centro storico
 

La mattina alle ore 9.00 in Via Umberto I°  incontro con la delegazione dei partecipanti al 12° Festival Scacchistico Internazionale organizzato dal Circolo scacchistico “G. Crupi”.

Alle 9.30  visita  guidata del  centro storico in compagnia del nostro  amico Antonio Cima.

Alle 10.30, nella piazzetta di largo Chianura , ci sarà un momento di degustazione.

Il secondo evento, sempre alla Chianura, con inizio alle ore 19.30, incontro con “Librandi” , una delle più importanti e antiche Cantine della Calabria.Al  nostro  amico e socio Arturo Pucci  il compito di presentare Librandi  e, a seguire, la visione di un’interessante filmato sull’azienda .Subito dopo Roberta del Rosario, Maria  Cuzzilla ed Eugenio Bruni reciteranno in dialetto un brevissimo testo (Dialogo familiare) scritto da Arturo Pucci.La serata terminerà con la degustazione di un nostro piatto tipico ..accompagnato da  un bicchiere di vino rosso Librandi …

Saluti.

Roberto Aloe

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

A causa delle avverse condizioni meteorologiche evidenziate dalle previsioni dei prossimi giorni, l’organizzazione del Peperoncino Jazz festival, rassegna musicale itinerante ricca di eventi culturali correlati che dallo scorso 15 luglio sta inondando di musica e sapori le più belle località calabresi, annuncia che la prima edizione del Calabria Jazz Meeting, in programma da domani (4 settembre) a sabato 6 settembre p.v. ad Amantea, è RINVIATA al primo weekend di ottobre.

Il meeting, ideato da Sergio Gimigliano e organizzato dall’Associazione culturale Picanto con il contributo dell’Assessorato al Turismo e Spettacolo del Comune di Amantea diretto da Giovanni Battista Morelli e in stretta sinergia con l’attivissimo jazz club La Pecora Nera diretto da Davide Marano nell’ambito della XIII edizione dell’evento calabrese confermatosi anche quest’anno tra i primi festival jazz d’Italia nella classifica dei “JAZZIT AWARD” all’esito del prestigioso referendum – Readers Pool - indetto dalla rivista specializzata nazionale Jazzit, vuol essere un momento di incontro e di confronto tra tutti gli operatori del settore jazzistico calabresi (festival, musicisti, jazz club, Conservatori e scuole di musica, etichette discografiche, studi di registrazione ecc.).

L’evento, che sarà strutturato in una intensa “tre giorni” ricca di concerti, show case, conferenze e jam session, si svolgerà, dunque, sempre nel meraviglioso centro storico di Amantea, da venerdì 3 a domenica 5 ottobre prossimi e chiuderà, così, in grande stile, questa strepitosa edizione del festival musicale più piccante d’Italia che intanto, dal 7 al 9 settembre prossimi farà tappa nella cittadina che lo ha visto nascere nella lontana estate del 2002: Diamante.

Francesca Panebianco per l’ ASSOCIAZIONE CULTURALE PICANTO

Pubblicato in Cronaca

Nella foto piccola c’è il “primo” verde pubblico che si incontra quando si entra nella città dalla sua via principale “ Viale Regina Margherita”.

È il verde che si trova nel trespolo che chiude “ Viale Regina Margherita” quando “scatta” l’isola pedonale e che è stabilmente collocato nei pressi dell’incrocio con Via della Dogana.

Parliamo di quel trespolo che “normalmente” occupa le strisce pedonali impedendone l’uso( ovviamente posto che prima o dopo gli Amanteani comincino a prendere l’abitudine di usarle, una abitudine che in fondo è forse indipendente dalla loro scarsa esistenza e quando esistono dalla difficoltà od impossibilità di usarle!)

Le piante sono ormai abbondantemente seccate.

Abbiamo scattato le foto nei giorni scorsi e siamo stati visti per cui è facile( almeno succede spesso così) che le piante vengano sostituite.

La seconda foto (la prima media) è il famoso “Parco della Rimembranza” inteso come rievocazione di cose passate ed ormai inesistenti: il prato verde.

Ma saremmo scorretti se non segnalassimo l’altro verde pubblico, quello davvero verde, non seccato e senza vita.

Eccolo

La terza e quarta foto sono scattate nel centro storico in Via Nazionale nello spazio di fronte alla casa dell’ex sindaco Tonnara ed un po’ più avanti nella casa ormai da più di un lustro in via di riparazione. Qui addirittura il primo verde è costituito da fiorellini ed il secondo verde da erba e da alberelli ,pronti a crescere e diventare altissimi

Ci sono altri esempi ma li omettiamo per evitare lungaggini dell’articolo

Anche in “Taverna” ci sono tantissimi esempi di verde pubblico

La quinta foto è il verde antistante il parcheggio dell’ Eurospar .

Anche qui il verde è costituito da erba e da alberelli pronti a crescere e diventare altissimi.( non fate caso all’auto che è parcheggiata normalmente sul marciapiede, serve per evitare che la gente usi il marciapiede e si sporchi toccando l’erba!)

L’ultima foto è nella centralissima via Vittorio Emanuele II all’angolo dell’incrocio con via Della Libertà ( l’antico vico Scangia)

Ne abbiamo scattate tante altre di foto .

Erba che arreda i cigli delle strade, erba che arreda le “canalette” crescendovi dentro, insomma un verde che offre una città dove il rispetto delle norme urbanistiche avviene sia da parte dell’amministrazione comunale che da parte dei cittadini

Volevamo sorprendervi con il verde a parete. Esempi forse unici e che rendono straordinaria la nostra città.

Ci sono addirittura alberi che sono nati nei cosiddetti “ Buch’i nnajta” delle grandi mura di difesa del centro storico e che vivono li da decenni.

Insomma cose che rendono la nostra città rispettosa del verde.

L’unico problema è il mistero del perché il verde incolto è verde e quello impiantato dal comune è quasi sempre seccato. Buh?

verde medio 1

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verde medio 4

verde medio 5

incendio san giuseppeIl fuoco ha preso le mosse dalla stradella che passa sul ponte azzurro ed arriva ad Acquicella. La Chiesetta ha corso di recente il rischio di crollare data l'instabilità del terreno provocata dalle grandi pioggie invernali

Le Fiamme piano, piano hanno invaso il costone di Camoli salendo verso la vecchia Traianea sulla quale da oltre 200 anni la chiesetta traguarda la città di Amantea ed il mar Tirreno, storico punto di riferimento per chi partiva da Amantea, dovunque andasse.

Una chiesetta che ha corso recentemente il rischio di crollare sulla sottostante strada in quello che è un processo di instabilità conseguente a grandi piogge invernali, purtroppo affatto risolto.

E ieri anche il rischio del fuoco che poteva anche creare gravi problemi di instabilità.

Il fuoco stava per raggiungere non solo la chiesetta ma soprattutto la zona sottostante stabilizzata con reti che se percorse dal fuoco avrebbero potuto indurre il crollo del costone.

I catocastresi fortemente affezionati a San Giuseppe ed alla antica chiesetta rupestre hanno provato a sollecitare gli interventi opportuni .

Ma non è arrivato nessuno

Né i Vigili del Fuoco

Né la “mitica”protezione civile amanteana che ormai sembra si curi solo dei neri

Né l’autobotte comunale.

Nessuno

Solo un UVO (Unidentified “vespetta” Object) che ha dichiarato “ Me la vedo io!” andando poi via ma senza alcun risultato conseguente

Per fortuna che alcuni volenterosi abitanti del luogo hanno dato mano ad una pompa e spento il fuoco con l’acqua del rubinetto della fontana della chiesetta.

Ovvie le lamentele.

Ovvio che i catocastresi dichiarino “ Siamo abbandonati “, “Nemmeno in caso di incendio, qualcuno interviene!” .

Ce l’hanno con tutti, con i Vigili del Fuoco, con la protezione civile, con il personale del comune, con gli amministratori.

“San Giuseppe è di tutti, non solo nostro”

“Vorremmo vedere se il fuoco avesse messo a rischio il centro abitato o qualche chiesa di Amantea e avremmo visto gli interventi delle autorità! Ma per San Giuseppe nessuno!”

E ci hanno fermato per raccontare la loro verità attraverso il nostro sito.

Ora aspettano risposte. Se mai arriveranno.

Ma hanno fiducia in San Giuseppe che non dimentica chi lo onora (e chi no!)

I complimenti dalla redazione di TirrenoNews.it a tutti i volontari che hanno salvato la chiesetta di San Giuseppe

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