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Si è svolta in data 8 settembre 2016 a Catanzaro – presso il Dipartimento Tutela della Salute – la riunione del “tavolo tecnico” alla quale hanno partecipato il Direttore Generale prof. Riccardo Fatarella, il Direttore Generale dell’ASP Cosenza dott. Raffaele Mauro, il Capo della Segreteria del Presidente della Regione Oliverio Franco Iacucci,

i rappresentanti della Rete comprensoriale “Difendiamo la Salute”, il sindaco Monica Sabatino e l’Assessore al ramo Emma Pati.

L’incontro si è svolto ad una settimana di distanza dalla pubblicazione della Delibera n. 1397/2016, relativa all’adozione dell’atto aziendale ASP di Cosenza, nella quale viene programmata l’evoluzione del Poliambulatorio cittadino in Casa della Salute.

Atto aziendale, come ha puntualizzato il prof. Fatarella, che è all’esame favorevole del Dipartimento che egli dirige.

A differenza delle altre programmate in provincia di Cosenza, la Casa della Salute di Amantea non nasce come riconversione di un Ospedale; un elemento che ne caratterizza l’originalità e dal quale derivano forti potenzialità e opportunità per l’intero sistema sanitario comprensoriale.

La costruzione di tale modello dovrà, inoltre, avvenire in modo partecipato e ci si aspetta che tutti gli attori, ai vari livelli, ne agevolino il percorso percorso.

<< Sappiamo bene che il raggiungimento di questo primo obiettivo – dichiara soddisfatto Enzo Giacco, portavoce del cartello di Associazioni, Sindacati e Partiti – è il frutto della positiva interazione tra il Dipartimento guidato dal prof. Fatarella, la Direzione Generale dell’ASP, il governo Regionale, la Rete e le Amministrazione locali.

In dieci mesi siamo riusciti ad ottenere un risultato di straordinaria portata, non certo scontato.

Ora non resta che seguire con attenzione il completamento dell’iter, continuando a lavorare in modo tale che le istanze provenienti da questo Comprensorio si traducano in diritti e non incontrino impedimenti>>.

Pubblicato in Primo Piano

Non tutto il futuro di Amantea è nero.

In fondo al tunnel si intravvede la luce.

E se anche non sappiamo quanto esso tunnel sia lungo vi è la certezza che alla fine del cammino c’è la luce, il positivo.

 

La conferma della Casa della Salute ad Amantea è giunta oggi in Catanzaro presso il dipartimento della Salute alla presenza del direttore generale Riccardo Fatarella , del Dott. Raffaele Mauro Direttore Generale ASP Cosenza dal 15 gennaio 2016 e del sindaco di Aiello Calabro Franco Iacucci.

 

Ad ascoltare la buona nuova il sindaco di Amantea Monica Sabatino, l’assessore alla sanità Emma Pati, ed un gruppo di cittadini in rappresentanza della rete “Difendiamo la salute” , tra cui Enzo Giacco, Peppe Marchese, Salvatore Amendola, Chiappetta Tonino, Domenico Vellone, Carmela Franco , Lauretta Pagliaro.

Finalmente, quindi, la giusta attenzione all’hinterland di Amantea che dopo essere stata addirittura una Azienda sanitaria, poi un distretto, era diventata un poliambulatorio sempre meno capace di erogare servizi.

 

Ora si inverte questo trend negativo e si comincia ad intravvedere questa nuova figura strutturata del servizio sanitario che sarà capace di offrire prestazioni 24 ore su 24 con l’assistenza di medici generici e specialisti.

Non solo ma il dr Fatarella, mentore della rete “Difendiamo la salute” nella lotta per l’ottenimento della casa della salute per l’hinterland di Amantea , ha anticipato che l’Atto aziendale adottato, con straordinaria lungimiranza dal dr Raffaele Mauro il 29 agosto, a breve riceverà l’approvazione del dipartimento e sarà rimesso al commissario Scura che sicuramente lo approverà per quanto riguarda Amantea.

Ringraziamenti sono stati espressi da tutti i presenti ed ovviamente al presidente Oliverio ad iniziare dal Sindaco per finire a tutti i componenti della rete.

….e non basta....segue…..

Pubblicato in Politica

Finalmente, dopo una forte attenzione sociale e politica per ottenere in Amantea, un tempo ASL, Azienda Sanitaria Locale, poi DS Distretto Sanitario, ed infine ,in un decrescendo continuo, solo poliambulatorio con sempre meno efficace attenzione e risposte ai problemi della Salute, la buona notizia della Casa della salute.

 

Una struttura da intendere , intesa come “snodo organizzativo principale dell’assistenza territoriale e luogo fisico dove trovano allocazione i servizi, compresa, ove possibile la sede del Distretto”.

Parliamo dell’Atto aziendale approvato dal dirigente dr Mauro con propria delibera n 1379 del 29.8.2016.

Una delibera che mostra finalmente per Amantea ed i paesi del suo Hinterland( Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Belmonte Calabro, lago, San Pietro in Amantea, Cleto, Serra di Aiello ed Aiello Calabro), ma insieme anche i paesi a nord di Lamezia terme( Falerna, Nocera T, Martirano, Martirano Lombardo, eccetera) , una luce verso la quale muovere decisamente.

 

Una delibera che ha offerto un minimo di attenzione agli oltre 30 mila abitanti di Amantea e dintorni ed ai turisti ospiti negli oltre 20 alberghi e nelle oltre 10 mila seconde case per il turismo,ed una attesa e necessaria risposta sanitaria in termini di organizzazione territoriale.

Non solo ospedali ma anche sanità territoriale.

Una scelta tecnica e politica della quale il comprensorio è stato grato a chi ha dato risposta concreta alle richieste della popolazione di pazienti.

Ed è per queste ragioni che a tutta la città è apparsa incomprensibile la posizione dei sindacati dei medici che si sono schierati contro la proposta del management dell’ASP sostenendo che essa: «Contiene una premessa falsa, è antieconomica e che le nuove strutture istituite sono il risultato di un contorto meccanismo di potere».

Parliamo dell’ Anaao Assomed, dell’ Aaroi-Emac, della Fesmed, della Cimo, della Cgil Medici, della Cisl Medici, della Uil Medici, della Fvm e della Simet le quali sigle precisano, innanzitutto che «l'atto aziendale allegato alla delibera numero 1397 del 29 agosto non è quello inviato alle organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto, al collegio di direzione dell'Asp di Cosenza, nonché al sindaco del capoluogo».

E dunque contiene una premessa «falsa, poiché non è mai stato inoltrato per la dovuta informativa».

Un dato formale che spiegano i sindacati in una nota «Basterebbe questo per chiederne la non approvazione alla struttura commissariale, aggiungiamo che l'Atto aziendale non sottende neanche al presupposto principio di economicità poiché prefigura l'istituzione di nuove strutture aziendali ben oltre i limiti stabiliti dai decreti del commissario ad acta, né osservano le linee guida regionali per l'adozione dei nuovi atti».

 

Poi sui legge nella nota che «dalla lettura dell'Atto aziendale dell'Asp di Cosenza destano non poche perplessità l'istituzione di nuove strutture (per la cui creazione si è ricorsi alla duplicazione delle funzioni o ad originali quanto ambigue descrizioni) mentre, di contrappasso, ne sono state elise o declassate altre istituzionalmente previste da norme nazionali e storicamente presenti nell'organizzazione aziendale».

Teorie fino a che non esce la verità. Le sigle mediche hanno paura per i loro posti di lavoro e spiegano che “ Sostanzialmente spiegano le sigle sindacali il nuovo atto aziendale prodotto dal vertice dell'Asp di Cosenza tende a legittimare lo spoils system dei dirigenti, meccanismo precluso nel sistema sanitario nazionale, in modo tale da istituire nuove nomine per le quali non è difficile ipotizzare sotto quali forche caudine dovranno passare gli aspiranti. Un contorto meccanismo di potere che nulla a che vedere con l'offerta sanitaria e le esigenze dell'utenza».

Quello che ad Amantea appare vergognoso è che i medici che ben sanno quanta poca sanità ci sia nella nostra zona e che non hanno parlato mai a favore della casa della salute di Amantea adesso non la salvano anzi gettano l’acqua sporca con tutto il bambino.

Vergogna.

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Stamattina due notizie contrastanti.

La prima quella inviata, alle 4,43 di stamattina 1 settembre, da Enzo Giacco ( contestualmente Segretario comunale del PD) alla Rete Difendiamo la salute e nella quale si legge; “ Mi scuso per l’ora tarda.

 

Trovo utile, però, comunicarvi che stasera durante la Festa Provinciale dell’Unità, è stata comunicata la firma della delibera di programmazione della casa della salute di Amantea.

Giorno 7 al tavolo tecnico andremo ( come Rete) a ratificare questa decisione. Auguri a tutti noi”.

Chi era alzato o quasi come Pasquale Bonavita è saltato in piedi.

Gli altri hanno dovuto attendere la mattina di oggi per cogliere la straordinarietà della notizia e plaudire.

Ma occorre anche ricordare che è stato lo stesso sindaco Monica Sabatino ad annunciare ieri sera , sempre durante la Festa Provinciale dell’Unità, svoltasi ad Amantea, che il direttore Mauro aveva già adottato la delibera con la quale si inizia il pur lungo e non facile processo per la costituzione della auspicata ed invocata casa della Salute in Amantea.

Una sorpresa evidentemente, visto che stamattina sulla locandina di un quotidiano locale si leggeva che ad Amantea “La casa della salute non si farà”.

Almeno per il vicesindaco GB Morelli, perché il delegato alla sanità Franco Pacenza , non a tutti, in verità, aveva anticipato la notizia già un paio di settimane fa, anche se raccomandandosi di non renderla pubblica.

La notizia però era attesa, perché il dr Fatarella aveva invitato già da alcuni giorni la Rete Difendiamo la salute proprio per giorno 7 settembre, come richiama correttamente e puntualmente Enzo Giacco.

Una anticipazione che si sposava con la Festa Provinciale dell’Unità che andava a svolgersi ad Amantea e con la presenza del Governatore Mario Oliverio.

Possiamo iscrivere questa dicotomia della comunicazione nel fatto che i quotidiani ormai hanno fatto il loro tempo, in specie in tempi di internet.

Comunque sia auguri ai pazienti della sanità amanteana e grazie a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato e che continueranno a lavorare per la attivazione della Casa della salute.

Pubblicato in Cronaca

La notizia della ultima “malversazione” contro il territorio di Amantea e del suo Hinterland , che, tradotta, è confermata dalla mancata proposta della istituzione della Casa della salute, sembra aver trovato soltanto la opposizione della Rete “Difendiamo la salite” del comprensorio di Amantea.

Una protesta forse ( speriamo di no) troppo elegante per avere la forza di essere credibile.

Salvo che il direttore Mauro, come tanti(purtroppo), figlio della politica, non abbia e mostri la intelligenza e la sensibilità di capire che dietro questa sigla non c’è la politica, ma la società e non percepisca che continuare in questa direzione creerà una necessaria e forte reazione che sfocerà in atti non opportuni, denunce comprese.

Nel mentre la rete comprensoriale gli ha inoltrato una pec dal seguente tenore:

Al Direttore Generale ASP Cosenza Dott. Raffaele Mauro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Oggetto: Osservazioni sull’Atto Aziendale. Richiesta inserimento Casa della Salute – Comprensorio Amantea

Gentile Direttore Generale, Nei giorni scorsi abbiamo appreso della definizione dell’Atto Aziendale.

Leggendo l’importante documento, abbiamo verificato la mancata programmazione della Casa della Salute quale evoluzione del Poliambulatorio di Amantea.

Tale circostanza ci ha sopresi. Come Lei sa, infatti, in seguito alle criticità fatte emergere dal Comprensorio in seguito al DCA n. 84 del 21 Luglio 2015, è stato insediato un tavolo tecnico presso il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, proprio al fine di trovare una soluzione alla crescente richiesta di assistenza socio-assistenziale e socio-sanitaria proveniente dal territorio e dei sempre maggiori disagi percepiti dagli utenti e segnalati in diversi documenti.

Anche in seguito all’analisi dei dati, pubblicati dall’Asp, sulla domanda di assistenza concentrata verso il Poliambulatorio di Amantea, il Prof. Riccardo Fatarella, Direttore del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, si è impegnato pubblicamente ad inserire nei documenti di programmazione l’evoluzione del Poliambulatorio di Amantea in Casa della Salute proprio al fine di sviluppare un modello in grado di rispondere alle richieste di assistenza sanitaria provenienti dal territorio.

Abbiamo sin da subito convenuto sul fatto che tale prospettiva rappresentasse il modo migliore per assecondare il non più rinviabile obiettivo di consolidamento della sanità anche sul nostro territorio (com’è negli auspici dello stesso Atto Aziendale) alleggerendo la pressione che spesso si riversa sugli ospedali e che si traduce in disservizio ed inefficienza.

A fronte di tali osservazioni, Le chiediamo – anche quale conseguenza naturale dell’impegno già assunto dal Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie – l’inserimento nell’Atto Aziendale della Casa della Salute di Amantea.

In attesa di un suo cortese cenno e nel ringraziarla per l’attenzione che darà alla nostra breve nota,

Porgiamo distinti saluti.

Amantea, 26 luglio 2016

RETE COMPRENSORIALE AMANTEA

“Difendiamo la salute”

Abbiamo chiesto con forza , ad Amantea, almeno la casa della salute, cioè una struttura capace di dare significato al termine SALUTE, ed ecco la risposta della politica.

 

NIENTE. È stato emanato l’Atto aziendale che sul Tirreno prevede la Casa della salute solo a Praia a Mare. Ad Amantea NO! Ormai è certo! Anzi certissimo.

Amantea, quindi, non sarà mai sede di un ospedale, non avrà mai un pronto soccorso, non sarà sede nemmeno di un distretto, né avrà la struttura MINIMA denominata Casa della Salute.

Questo proprio per rispetto alla Perla del Tirreno, alla sua storia, alla sua nobiltà, alla sua cultura, alla sua politica.

Non disperiamo, però! Tra poco, dopo l’articolo, parleranno, ci inviteranno a non essere allarmistici, ad avere fiducia, ad aspettare il tempo giusto .

Arriveranno ad imbrogliare le carte tentando di farci credere che la NOSTRA la Casa della salute non avrà questo nome ma, comunque, quella di Amantea avrà una forma ed una dimensione speciali, cioè capaci, tuttavia, di offrire alla popolazione del suo hinterland ogni utile servizio sanitario.

E’ molto probabile.

Ad avvalorare questa ultima nostra ipotesi i risultati della approfondita ricerca che abbiamo condotto.

Nella prima foto in basso, ecco, il progetto di massima del modello di sanità dell’hinterland di Amantea.

Non un palazzo, non una casa, per ora solo una capanna, da ristrutturare.

A confermare la nostra visione ricordiamo quanto abbiamo già avuto.

Il laboratorio di analisi diventerà un semplice punto di prelievo.

I macchinari saranno trasferiti altrove, il personale sarà trasferito altrove, e noi tutti come pecore andremo a fare la fila, per pagare il ticket, poi faremo la fila per farci tirare il sangue.

Solo che il nostro sangue sarà portato altrove per essere esaminato. E così aumenterà la spesa sanitaria. Eh si, perché dovranno essere comprate auto per trasferire il sangue ed assunti autisti per portarlo e ritirarlo.

Poi con comodo ( quando?) arriveranno i risultati e rifaremo la fila per ritirarli.

Poi faremo la fila dal nostro medico di famiglia per farglieli leggere.

E lui ci dirà che c’è qualcosa che non va e che occorrerà fare altre analisi integrative e così ricominceremo.

Alla fine capiremo che è meglio, molto meglio andare dal laboratorista privato.

Ma questo vale solo per i primi mesi dell’anno, perché poi finiranno gli esami autorizzati al medesimo e così tutti saremo col c…. per terra.

Salvo pagare!

Se le nostre donne vorranno sapere il loro grado di osteopenia( ricordiamo che è uno stato fisico che non dà sintomi e la cui diagnosi avviene solo con apposita apparecchiatura) dovranno aspettare in piazza il camper del Rotary od andare in ospedale.

Che fine per Amantea che era famosa per aver eseguito decine di migliaia di Mineralometrie Ossee Computerizzate (MOC) !.

Anche il laboratorio radiologico che fino ad ora era, insieme al laboratorio di analisi, tra i servizi più efficienti e prestigiosi, finirà male.

Fino a pochi giorni fa rendeva tutti gli esami necessari al massimo il giorno dopo la richiesta, ma ora sono stati ridotti i servizi e sono nate le file.

Così gli amanteani e quelli del distretto amanteano sono costretti ad andare in ospedale.

Le uniche eccezioni, ci hanno raccontato, sono state fatte per un giovane profugo che si è rotto il braccio ed al quale, giustamente, senza prenotazione, è stata eseguita una radiografia che ha permesso di constatare la frattura. Si è trattato di un sempre auspicabile comportamento umanitario, quello, in verità, che si impone anche per i nostri anziani.

In queste condizioni attendere il mammografo digitale significa illudersi.

…continua…….

Pubblicato in Politica

Roma caput mundi.

L'espressione latina significava che Roma fu il crocevia di ogni attività politica, economica e culturale mondiale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi la sua potenza decadde e Roma fu invasa e saccheggiata , dai Galli di Brenno, dai Visigoti di Alarico, dai Vandali di Genserico dai saraceni, dainormanni di Roberto il Guiscardo , dai   lanzichenecchi di Carlo V d'Asburgo dai politici italici

Ed Amantea segue la stessa fine

Dalla presunzione di essere la “Perla del Tirreno” e dalla posizione di “terza”, dopo Roma e Napoli, ai continui e ripetuti saccheggi di questi ultimi anni

Amantea, come Roma, non ha alcuno che la difenda; anzi in tanti la spogliano, anche dall’interno, dicendo di usarla e di volerla fare più grande!

La spogliano e la sfruttano i politici , ed in primis gli amministratori.

Ognuno di voi sa a cosa mi riferisco. Se non fosse così Amantea, dai nobili natali, sarebbe una grande città e non un borgo di questa Calabria lontana da ogni futuro roseo.

La spogliano e la sfruttano gli imprenditori edili che costruiscono case senza alcun rispetto delle norme edilizie, senza un modello di città felice.

La sfruttano e la violentano i manager ed i dirigenti della sanità, oltraggiando gli ammalati che restano senza difesa e protezione

Sarà chiuso il laboratorio di analisi cliniche per favorire altri luoghi e lavoro, togliendoli ad Amantea per portarli a Paola, Cetrao, Cosenza.

Cenerentola senza la speranza di un principe

Sono stati ridotti i servizi radiologici ( da 40 a 10 radiografie al giorno ) e probabilmente sarà eliminato il servizio con grave lesione del diritto alla salute di tutti gli abitanti del comprensorio di Amantea.

E così in tanti dovremo andare a Paola o Cetraro, cioè in ospedale , per fare una radiografia.

Si creerà una situazione tale che non si esclude che sarà attivato ad Amantea un laboratorio radiografico privato.

Si tratta, in buona sostanza, della eliminazione della specialistica ambulatoriale e della medicina territoriale.

Ma la vergogna più sostanziale è che il provvedimento è stato emesso da un ospedaliero che per risolvere , teoricamente, i problemi della medicina ospedaliera li aggrava e crea problemi alla utenza.

Il tutto nel silenzio più totale; il silenzio del dr Fatarella, il silenzio ( ma che c’era da aspettarsi? ) del Presidente Oliverio, il silenzio del sindaco di Amantea e degli altri sindaci del comprensorio, il silenzio dei partiti( ma quali?), il silenzio dei sindacati, il silenzio delle minoranze politiche nei vari comuni.

Parlo di quelli che si erano impegnati per la casa della salute.

CIN, CIN.

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Siamo stati presi per i fondelli!

Tutti, quanti. Partiti, associazioni, gente comune che si è prestata ad essere ogni volta presente per garantire il diritto alla salute agli amanteani ed agli altri abitanti dell’ex distretto di Amantea.

 

Ci avevamo creduto; avevamo creduto al diritto alla salute per tutti, un diritto egualitario, che non temesse eccezioni.

 

Ed invece non è così.

Abbiamo partecipato a riunioni megagalattiche, ad incontri con il dr Fatarella, con la dottoressa Bernaudo, con il dr Iacucci, e creduto a tutte le loro parole.

Abbiamo anche costituito una “Rete” per la tutela della Salute che è finita nel nulla e che si è messa a parlare di teatro, e perfino di difendere la brigata della Guardia di Finanza di Amantea ma non del diritto alla salute e della Casa della salute.

 

E senza che nessuno dei suoi componenti reagisse in qualche modo!

Ed intanto il dr Antonio Lopez direttore dell’UOC Radiodiagnostica Spoke Paola Cetraro ha ordinato alla responsabile del CUP dottoressa Aquila Cherubina di “voler diminuire le prenotazioni degli esami RX presso il Poliambulatorio di Amantea da 20 a 10 esami al giorno, da lunedì a venerdi”

Il drammatico risultato è che mentre prima il servizio RX del Poliambulatorio di Amantea brillava per la sua efficienza e riusciva a garantire risposte tempestive agli aventi bisogno( al massimo il giorno dopo la richiesta nei casi meno urgenti) , oggi si prenotano radiografie con 15 giorni di ritardo!

 

Insomma c’era una cosa che funzionava e la si sta demolendo.

Una vergogna!

In sostanza avevamo un reparto sanitario altamente qualificato ed efficiente e qualcuno per ragioni ed interessi esclusivamente suoi lo sta uccidendo

Non voglio dare la colpa a nessuno ma sicuramente la colpa è di qualcuno

So bene che come scriveva Terenzio ( in Andria, a. I, sc. I, verso 68) che Obsequium amicos, veritas odium parit, cioè "L'adulazione procaccia amici, la verità attira l'odio".

 

E so bene, quindi, che anche questa ultima verità che sto portando alla vostra attenzione mi porterà ulteriore odio e disistima da parte, soprattutto, di chi sa od avrebbe dovuto sapere e reagire, parlare , di chi non tutela, come dovrebbe, la salute degli amanteani.

Non li temo!

Ed invece tutti stanno zitti

Le nostre donne per fare una MOC devono aspettare il Camper del Rotary, le nostre donne per fare una mammografia devono andare a Cetraro!

Vergogna dopo vergogna!

Infinita.

Ed in queste condizioni vorremmo anche fare turismo?

Ma non fatemi ridere!

Giuseppe Marchese

 

....continua........

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Si è parlato della casa della salute ad Amantea come elemento solutivo dei gravi problemi di una città e del suo comprensorio.

 

 

 

 

 

Ma si è soltanto parlato.

Niente altro è stato fatto.

 

In attesa di scrivere vi porgiamo la nota che il portavoce Enzo Giacco ha inviato al direttore dell’ASP Raffaele Mauro.

Siamo certi che la lettera non basterà e che ci sarà bisogno di azioni molto più forti ad iniziare da una denuncia penale sulle discriminazioni che sembra si stiano ponendo in essere tra cittadini calabresi, creando una sorta di doppio pollaio in uno dei quali ci sono le galline bianche e nell’altro le galline nere.

 

Ma su questo scriveremo domani.

 

In basso troverete il Download per visionare e scaricare la lettera inviata al Direttore Generale

 

 

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Ci offre la opportunità di riparlare della casa della salute di Amantea la reazione politica relativa alla Casa della salute di Chiaravalle centrale.

 

A Chiaravalle dicono che “ Passano gli anni, mutano le giunte regionali e i loro presidenti, cambiano i direttori generali delle ASP, ma il destino della Casa della Salute rimane purtroppo eternamente immutabile: stasi assoluta e silenzio totale”.

 

Poi continuano dicendo che si sarebbero aspettati che il “Presidente della Giunta Regionale e il Direttore Generale dell’ASP, ormai insediatisi da un paio d’anni, avessero comunicato alle istituzioni locali un ruolino di marcia relativo ai lavori da realizzare e, soprattutto, all’idea concreta (e non astratta) con cui riempire la Casa della Salute. Niente di tutto ciò è purtroppo avvenuto”.

 

Ne arguiscono che “La Casa della Salute evidentemente è ritenuta un problema di secondo ordine la cui risoluzione è stata affidata a qualche burocrate dell’ASP e a qualche medico che utilizza i fondi pubblici per qualche viaggio di studio nel Nord Italia al fine di tentare di importare a modelli estranei al contesto calabrese”.

 

Inoltre sostengono che “Ancora una volta i cittadini del comprensorio vengono discriminati, essendo allo stato attuale l’offerta sanitaria assolutamente da terzo mondo e al di sotto dei livelli minimi essenziali”.

Concludono che si sarebbero attesi “un’inversione di tendenza rispetto al tanto criticato modello Scopelliti, ma di tutto ciò ad oggi non vi è traccia alcuna, se non delle sfilate e delle passerelle elettorali da parte di qualche deputato accompagnato da un Consigliere Regionale”.

Infine chiedono “ pertanto, che almeno il Direttore Generale dell’ASP esca dal torpore nel quale sembra caduto e senza indugio convochi gli amministratori e i sindaci e le istituzioni del comprensorio per indicare loro ufficialmente lo stato dell’arte dell’opera e le soluzioni eventuali che intende adottare per sbloccare l’immobilismo in cui è caduta la nostra Casa”.

 

Parole che potremmo sposare interamente noi di Amantea, salvo il fatto che da noi non ci sono nemmeno le sfilate dei politici !

Ah, a proposito a che punto è la Casa della salute di Amantea?

Quanto dovremo attendere ?

La barca di salvataggio che avrebbe dovuto passarci verso la buona sanità è forse affondata anche essa?.

 

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