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Non posso esimermi dal sostenere quanto sta denunciando “Gigino El Tarik”, in maniera precisa e dettagliata, riguardo un’occupazione di suolo demaniale in c/da Coreca.

 

Mi permetto di ricordare che il sottoscritto, in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini, presenti alla manifestazione organizzata, sempre dal sottoscritto, a difesa dello scoglio di Coreca, ha presentato due esposti, uno in data 17 FEBBRAIO, al Comando dei Carabinieri e alla Capitaneria di Porto, uno in data 30 APRILE sempre alla Capitaneria di Porto e alla Guardia di Finanza.. Inviando entrambi gli esposti alla Corte dei Conti per l’eventuale danno erariale.

Faccio presente, che anche il sottoscritto, ha ricevuto “la visita”, nel proprio ufficio di Pasquale Suriano, che mi ha posto delle domande a cui ha avuto cortese risposte e poi invitato a fornire chiarimenti, pubblici ed alle autorità competenti.

 

Negli articoli “Gigi El Tarik” pone riflessioni profonde che vanno al di là del tema trattato.

Perché nessuno interviene? E’ un fatto di cultura, la cultura del “e va bè fa niente”, la cultura dell’indifferenza, la cultura del piacere all’amico, al parente, all’elettore, all’amico del potente, la cultura del compromesso e della mediazione, che qualcuno ricerca sempre, sbagliando, perché un obiettivo giusto, raggiunto con compromessi sporchi, sporca l’obiettivo e chi lo persegue, e alla fine crea solo danni (come l’esperienza dovrebbe insegnare).

Questa cultura imperante in Calabria, che ha portato la nostra regione nelle condizioni in cui si trova. Cultura che assorbita nel tempo, anche inconsciamente, che porta a cattivi comportamenti che vengono perpetrati pensando che siano giusti. Poi ci sono gli scopi personali, l’egocentrismo. Entrano in gioco “MECCANISMI” strani.

Quindi il cittadino che osserva indifferente, gli uffici preposti che non vogliono andare contro l’amico di qualche potente, potente con cui hanno “un’amicizia” comune, magari perché “l’amicizia” nasce da favori ricevuti.

La mala politica che non vuole intervenire per convenienza (perdita di consenso elettorale, il politico potente che fa pressioni, ecc.), la delega alla magistratura che oberata di lavoro non sempre riesce ad intervenire.

 

Poi c’è il “gioco delle parti”, quello che vediamo spesso in trasmissioni come Ballarò, dove si fa finta di essere rivali, si fa vedere di essere contrari, ma nella realtà si è d’accordo nel mantenere lo “status”.

Per risolvere questo problema , deve crescere una generazione di “spiriti liberi”, e poi occorre, MEMORIA, COERENZA, ONESTA’ MORALE.

Faccio un esempio recentissimo: mi è capitato di ascoltare in Consiglio comunale, quello sul Bilancio, il consigliere comunale Mazzei dire, più o meno: “qualcuno strumentalizza sui giornali il mio operato……. Io rispondo solo dell’operato come assessore al lavori pubblici” . Leggo poi che Mazzei attacca la maggioranza sui mutui da rinegoziare e sui debiti che ricadono sulla cittadinanza.

Su queste parole un “SILENZIO ASSORDANTE” da parte di tutti,   purtroppo di TUTTI anche di chi dovrebbe fare tesoro delle parole di Luigi Di Maio deputato del M5S che a Ballarò risponde così: ”non si pùo cambiare nulla con chi ha distrutto il paese”.

Memoria, coerenza e onestà, avrebbero dovuto indurre qualcuno, a ricordare che Mazzei ha governato insieme a Tempo e Sabatino, che a loro volta hanno governato con chi dirige la lista “Nuova Primavera” ovvero Ruggiero e Gianfranco Suriano, che le delibere sono ATTI COLLEGIALI, che quando si fa parte di una giunta, si governa in maggioranza, si è responsabili collegialmente di tutto, COMPRESO I DEBITI E I MUTUI CONTRATTI., e che ora non ci si può “chiamare fuori”, attribuendo agli altri anche le proprie colpe.

Qualcuno per onestà, coerenza e rispetto degli elettori avrebbe dovuto evidenziare quali giunte hanno contratto questi mutui che ora si rinegoziano, non basta citare il numero 92.

Alessandro Di Battista deputato del M5S, dice sempre, “quando si entra nelle stanze del potere, si entra in confusione, bisogna essere forti a non farsi condizionare, basta ungersi un dito e in un attimo si è completamenti sporchi”.

Quindi i cattivi esempi osservati nel tempo e siccome usuali ritenuti giusti, un’appropriazione di ruoli sbagliati, un eccesso di protagonismo, il pensare solo a se stessi, porta a questi ORRORI, se non si hanno ben scolpite nella mente le tre parole sopra citate, memoria (su quanto successo e quanto sostenuto in passato), coerenza (con i principi a cui si ispira e quanto dichiarato), onestà morale (nel perseguire fini giusti ma non a tutti i costi e rinnegando passato, coerenza e coscienza).

Il cittadino dovrebbe valutare bene l’operato dei politici, tenendo ben presente le parole del giudice Falcone, uno che non ha, come Borsellino, MAI accettato compromessi e per questo pagato con la vita, “Credo che ognuno di noi va giudicato per quello che ha FATTO, contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi ed irreprensibili”. Invece sempre parole, tante parole, vuote, ARIDE, inutili.

Caro (anche se non ci conosciamo) “El Tarik”, continua a fornire spunti di riflessione e denuncia, seguendo la coscienza, sperando che gli esempi facciano breccia. Ci vuole tempo, ma come sai , una goccia, piano piano, può far crollare un muro.

Le rivoluzioni si fanno anche con i piccoli gesti quotidiani. Ti invito a continuare ad “inseguire concetti indefinibili” e a “sentirti responsabile della propria terra”, a non arrenderti e continua a “socializzare il tuo pensiero”, sarai da stimolo per tanti ed anche per il sottoscritto, contro chi, per scopi e fini diversi, “preferisce usare il proprio potere contro la verità”

                                                                 Rosario Cupelli libero cittadino

P.s. qualcuno noterà una firma diversa, smentisco subito le voci diffamatorie che qualche politicante che si spaccia per grillino ha messo in giro ad Amantea, non sono stato “espulso” da nessuno, anche perché il ruolo di cittadino attivo è personale, le idee e i principi universali, semplicemente non intendo prestare il fianco alle strumentalizzazioni di chi mi vede come “rivale” e principalmente non intendo dare visibilità con il mio operato a persone con cui non ho più nulla in comune, di comune il sottoscritto persegue solo il bene pubblico.

Pubblicato in Politica

La domanda si impone di fronte ad una vicenda che ha connotazioni kafkiane. O siamo di fronte ad una persecuzione contro il “legittimo” proprietario dei parcheggi di Coreca o siamo di fronte ad una omissione che potrebbe dar corpo ad una associazione finalizzata a garantire inesistenti diritti che se estesi metterebbero in pregiudizio il senso dello Stato ed evidenziata e sostenuta da alcuni silenzi!

 

Ecco cosa scrive Gigi El tarik nel suo CORECA III ATTO

“Chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo, è punito con l’arresto fino a sei mesi, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato il che consentirà alle autorità competenti di procedere nei confronti di chi ha commesso il reato.

Determinazione e riscossione degli indennizzi dovuti per le utilizzazioni senza titolo di beni demaniali marittimi, di zone del mare territoriale e delle pertinenze del demanio marittimo ovvero per utilizzazioni difformi dal titolo concessorio, sono determinati in misura pari a quella che sarebbe derivata dall’applicazione delle normali misure unitarie, maggiorata rispettivamente del duecento per cento e del cento per cento.

Gli indennizzi sono determinati dall’autorità concedente e riscossi, secondo le procedure vigenti in materia, dagli uffici finanziari competenti. Fermi restando i compiti di polizia giudiziaria per i reati commessi sul demanio marittimo che competono alle forze di polizia, si ritiene di precisare quali ed a chi competono gli atti susseguenti alla rilevazione di utilizzazioni del demanio marittimo non conformi alle norme; in pratica a chi compete l’adozione dei provvedimenti sanzionatori.

Ne deriva che ogni qualvolta una utilizzazione del demanio marittimo sia difforme da quella ammessa dalla concessione, l’emanazione dei provvedimenti in autotutela competeranno agli enti delegati come pure nei casi in cui utilizzazioni non autorizzate incidano comunque negativamente sull’uso programmati del demanio marittimo.

Di contro, non essendo oggetto di delega, competeranno all’autorità marittima i provvedimenti in autotutela quando gli eventuali abusi incidano sui limiti del demanio marittimo oppure abbiano comportato o possano comportare la realizzazione, da parte di non concessionari, di impianti, manufatti ed opere, ed in ogni caso in cui sia ravvisabile un pregiudizio all’integrità della proprietà statale.

Di conseguenza, data la delicatezza della materia, le autorità regionali o comunali e le autorità marittime operino di intesa al fine di evitare la duplicazione di procedimenti oppure, peggio, che nel convincimento che il procedimento sanzionatorio sia adottato dall’altro soggetto, l’abuso rimanga impunito.

Detto questo, torno a scrivere sul bene demaniale rivendicato come proprietà privata dal titolare dell’albergo “La Scogliera” che a seguito del mio ultimo articolo, ha avuto l’ardire e oserei dire l’incosciente temerarietà di recarsi presso l’abitazione di mia madre novantenne e cardiopatica, a lamentarsi del mio “chiedere” alle Autorità competenti di fare luce sulla sedicente rivendicazione. Rivendicazione che mi risulta essere stata confermata in una lettera dello stesso indirizzata (chiaramente protocollata) al Sindaco di Amantea, al Comandante dei vigili urbani, al Dirigente del settore Demanio e all’Assessorato all’urbanistica.

In questa stessa lettera, sempre il gestore dell’albergo “La Scogliera” sembra affermare di aver mostrato al Comandante dei Vigili, la documentazione attestante la sua proprietà della zona in questione.

Affermazioni che fanno a botte con ciò che scrive l’Avvocato Gino Perrotta in una lettera del 15 maggio e indirizzata a: “Egr. Signor Sindaco del Comune di Amantea”; e p.c al “Comandante dei Vigili urbani” e al “Signor Procuratore della Repubblica Presso il Tribunale di Paola”.

L’Avv. Perrotta scrive: “ ….. “il titolare dell’hotel la Scogliera occupa abusivamente e senza pagare alcun canone concessorio l’area antistante il suo hotel rivendicando la proprietà dello stesso”.

Lo stesso Avvocato chiude la lettera invitando “gli organi preposti, ognuno per la sua competenza, ad adottare i provvedimenti ritenuti più opportuni”.

Le “affermazioni” del titolare dell’albergo “la Scogliera” fanno altresì a botte con la Visura Storica per Immobile del 16 Aprile 2015, dell’Ufficio Provinciale di Cosenza dell’Agenzia delle Entrate, nella quale si identifica la zona in questione con il “Foglio” 24 e “Particella” 40 intestati al Demanio Pubblico dello Stato Ramo Marina.

A questo punto sarebbe opportuno che tutte le Autorità competenti facessero urgentemente il loro dovere, come suggerisce anche l’Avv. Perrotta, sgomberando il campo dalle erbacce e facendo chiarezza una volta per tutte su questa squallida vicenda che bene non può fare alla nostra amatissima città e a tutti quelli, amanteani e turisti che adorano Coreca .

Beaumont sur Mer Maggio 2015. By Gigino A. Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Primo Piano

Qualcuno ( inutile fare il lungo elenco) pensa che Gigino Pellegrini sia tanto flessibile da ritirarsi dal praticare il percorso di ricerca della verità ed attuazione della legge. Non è così, non lo è affatto! Anzi come tutti gli uomini forti di Calabria, più viene avversato più diventa forte nella sua ricerca di verità e di giustizia.

 

E non si ferma nemmeno (o forse soprattutto) se tra i suoi denigratori si rinviene chi la giustizia dovrebbe attuarla. Eccone una ulteriore prova:

“ Penso sinceramente – dice Gigi- che chi amministra la Cosa pubblica dovrebbe a suo modo sentirsi responsabile, della propria Terra e del proprio paese. Com'è noto questo non avviene. Negli ultimi anni questo pensiero si è addirittura tramutato in una spina dolorosa, continua, nella ricerca di un nesso tra quanto stava capitando, in particolar modo nel nostro territorio e sull’impossibilità di definire la qualità della vita. Trovare un nesso tra l’attuale situazione di chi amministra il Bene Pubblico e alcuni concetti di fondo come la trasparenza e la correttezza da parte delle Autorità.

Concetti che mi sono venuti ripetutamente alla mente perché nelle mie diatribe quotidiane di questi ultimi giorni con i cittadini di questo paese che mi ha visto nascere, mi è sempre stato rinfacciato di inseguire concetti indefinibili che ci avrebbero impedito una corretta pratica e moderna gestione della nostra terra. E così – poiché non mi arrendo tanto facilmente – ho pensato che fosse venuto il momento di socializzare questo mio pensiero, vista l’impossibilità di farlo dove invece si dovrebbe fare, e dove invece si preferisce usare sempre più spesso il potere contro la verità. A conferma di ciò mi sono sentito costretto a ritornare sul problema della zona demaniale in località Coreca. Scrivevo, circa 10 giorni fa: “Si riportano in questo testo alcune foto, della zona della concessione, scattate in questi giorni. Sarebbe opportuno che le Autorità competenti facessero chiarezza su tutto ciò e portare a conoscenza degli Amanteani che si vedono ogni giorno di più limitati nell’uso dell’arenile demaniale e dunque l’accesso a quel mare da sempre frequentato sia da loro che dai turisti in visita ad Amantea. Quello che le Autorità competenti devono assolutamente chiarire ai cittadini sono i seguenti punti: Se la concessione in oggetto è tuttora agricola oppure è diventata altro. I 1790 metri quadri sono ancora bene demaniale o altro? Questo perché c’è un imprenditore che ne rivendica la proprietà e dunque ne impedisce l’accesso a chiunque. Se l’imprenditore dovesse essere nel giusto sarebbe necessario informare la cittadinanza quando avvenuta la vendita della zona demaniale in questione”.

Un invito inascoltato, per ora, ma è possibile ritenere che questa apparente o reale omissione possa dare i suoi frutti allorchè nella vicenda interverrà la competente magistratura.

“A seguito di ciò – continua Gigi- le autorità preposte, incluso l’Amministrazione comunale di Amantea con il suo ufficio demaniale, non hanno ritenuto importante dare una risposta alla cittadinanza e fare chiarezza sul “Foglio” 24 e “Particelle” inerenti alla proprietà del “Demanio Pubblico dello Stato Ramo Marino”; e della “Particella” 531 intestata al “ Comune di Amantea” come risulta dalla Visura Storica per Immobile presso l’Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Cosenza. Visura ottenuta in data 16 Aprile 2015.

La cittadinanza deve essere informata che l'amministrazione demaniale, compatibilmente con le esigenze del pubblico uso, può concedere l'occupazione e l'uso, anche esclusivo, di beni demaniali e di zone di mare territoriale per un determinato periodo di tempo . Le concessioni di durata superiore a quindici anni sono di competenza del ministro per la marina mercantile. Le concessioni di durata superiore a quattro, ma non a quindici anni, e quelle di durata non superiore al quadriennio che importino impianti di difficile sgombero sono di competenza del direttore marittimo. Le concessioni di durata non superiore al quadriennio, quando non importino impianti di difficile sgombero, sono di competenza del capo di compartimento marittimo . Occupare arbitrariamente uno spazio del demanio marittimo significa esercitare, senza titolo, un potere di fatto sul bene in modo corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà o di altro esercizio del potere avvenga a titolo originario o derivativo. E’ di fatto occupazione abusiva ex art. 1161 del Codice Navale, l’acquisizione o il mantenimento senza titolo del possesso di uno spazio demaniale in modo corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà. Del reato previsto dall’articolo sopracitato, deve essere chiamato a rispondere, davanti ad un tribunale penale, chi, al momento dell’accertamento, abbia la materiale disponibilità del bene demaniale, in quanto l’illecito consiste nel mantenere la zona demaniale indisponibile agli usi cui è deputata. Nello specifico, rende indisponibile ai cittadini l’utilizzo dello spazio demaniale delimitandolo con grossi vasi, barriere, ecc. Gli Amanteani hanno il diritto di sapere e riprendere a frequentare un luogo a loro molto caro, senza che la prepotenza di qualcuno, avallata da altra prepotenza istituzionale, possa impedire un sacrosanto e millenario diritto appartenente ai figli del Mare di Ulisse.Gigino A. Pellegrini & G el Tarik.

Sembra che la vicenda stia assumendo connotazioni gravissime, parte delle quali già denunciate alla competente magistratura, altre oggetto di prossima denuncia.

E tutto per il silenzio di chi aveva ed ha il dovere di attuare la legge.

Ahimè questa è la Calabria, questa è Amantea

Pubblicato in Primo Piano

Nel silenzio della comunità, della politica e delle istituzioni la voce del popolo è costretta a levarsi, più o meno flebile, più o meno forte, alla ricerca della verità. Pochi “uomini” interessati alla verità, non un esercito ma uno sparuto manipolo di avventurosi. Tra questi certamente Gigi El tarik. Questo il suo ultimo sforzo”.

 

“Ogni giorno che passa i cittadini di Amantea, si ritrovano relegati sempre più ad interpretare un ruolo subalterno allo strapotere di alcuni furbi che, approfittando della “miopia istituzionale”, pensano di   muoversi a loro piacimento sul territorio demaniale e di pubblico utilizzo.

In Italia abbiamo 7.500 km di coste, che equivale alla distanza che c’è da Roma a Pechino. Con angoli di paradiso ancora da valorizzare. Le spiagge sono ad oggi occupate da 28mila imprese balneari, dal chiosco al bagno con gazebi di design e il Wi-Fi quasi dappertutto. Attività nate in famiglia, che sempre più spesso diventano aziende in grado di occupare decine, centinaia di persone. D’estate. Ma in molti casi, per tutto l’anno. Nell’ultimo decennio il loro numero è cresciuto costantemente, con migliori performance al Sud. La vacanza al mare con ombrellone e sdraio e un bagnino che veglia sulla nostra sicurezza. Ma l’attività va ben oltre, in termini di servizio e strutture: dal ristorante al parco giochi, dagli spazi per la pratica sportiva alla beauty farm. In Calabria negli ambiti territoriali di propria competenza l’Autorità Portuale di Vibo Marina amministra e gestisce il demanio marittimo tirrenico ed in particolare cura il rilascio di concessioni demaniali per lo svolgimento delle più svariate attività che spaziano da quelle terminalistiche, cantieristiche,  industriali, o prettamente commerciali/artigianali a quelle di carattere industriale e in genere per qualsiasi occupazione del demanio che sia richiesta in via temporanea, per motivi contingenti (ad es. cantieri edili), o in forma continuativa per la gestione delle attività consentite dalla normativa vigente. Il titolo concessorio può essere rilasciato sotto forma di licenza o di atto formale, in relazione alla tipologia, dimensioni, durata della concessione e degli investimenti effettuati dal concessionario. In questi giorni sono venuto a conoscenza di una concessione rilasciata oltre 50 anni fa nel Comune di Amantea in provincia di Cosenza e che riguarda uno dei luoghi più belli della costa amanteana in località Coreca. Concessione su “un’area demaniale marittima” di 1790 metri quadri ad “uso agricolo” e di dover corrispondere all’Erario “ in riconoscimento della demanialità del bene concesso……il canone di lire seimila”. Quella concessione aveva la durata di 48 mesi con scadenza nel mese di ottobre del 1965 ed impegnava il concessionario a rinnovare la concessione dopo la naturale scadenza. Si legge sempre sulla presente concessione che “Il Comandante del Compartimento avrà però sempre facoltà di revocare la presente concessione quando lo ritenga necessario, per qualsiasi ragione, a suo insindacabile giudizio senza che il concessionario abbia diritto a compensi, indennizzi o risarcimenti di sorta…..”. L’area in oggetto, oggi sembra essere diventata di proprietà privata e apparentemente rendendo non più valida la concessione del 1961 nella quale si legge “…tutte le opere costruite dal concessionario senza espressa autorizzazione dell’Autorità Marittima e non facilmente asportabili restano acquisite allo Stato.”

 

Si riporta in questo testo sia la mappa della zona della concessione sia le foto scattate in questi giorni. Sarebbe opportuno che le Autorità competenti facessero chiarezza su tutto ciò e portare a conoscenza degli Amanteani che si vedono ogni giorno di più limitati nell’uso dell’arenile demaniale e dunque l’accesso a quel mare da sempre frequentato sia da loro che dai turisti in visita ad Amantea.”

 

Poi l’invito, forte e deciso: “ Quello che le Autorità competenti devono assolutamente chiarire ai cittadini sono i seguenti punti: Se la concessione in oggetto è tuttora agricola oppure è diventata altro. I 1790 metri quadri sono ancora bene demaniale o altro? Questo perché c’è un imprenditore che ne rivendica la proprietà e dunque ne impedisce l’accesso a chiunque. Se l’imprenditore dovesse essere nel giusto sarebbe necessario informare la cittadinanza quando avvenuta la vendita della zona demaniale in questione. Oppure, se dovesse risultare ancora appartenere al Demanio, se per quei 1790 m2 è stata chiesta una concessione”. Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Se dovessimo avere la invocata risposta la pubblicheremo.

 

Rosario Cupelli è un cittadino attivista Movimento 5 Stelle, che continua a sollecitare i pubblici uffici ad adempiere ai propri impegni

Recentemente ha scritto al Sindaco di Amantea, alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia,al Comandante Guardia di Finanza di Amantea ed alla Corte dei Conti sede di Catanzaro per un problema relativo ad una occupazione suolo demaniale in località Coreca di Amantea. Ecco il testo:

“L’estate sta arrivando, chi vuole potrà usufruire della spiaggia di CORECA, grazie ai tanti cittadini ed ai tanti attivisti del Movimento 5 Stelle ed al loro impegno in opposizione a quel progetto che voleva distruggere quel paesaggio (anche se poi le medaglie, come spesso capita, sono finite sul petto di qualche opportunista da passerella, grazie a degli inciuci nascosti, oggi emersi alla luce del sole).

Una cosa però resta non usufruibile, una vasta area a fianco lo scoglio grande. Questo spiazzo, posto di fronte l’Hotel “La scogliera”, appare ancora stamattina, circondato da grossi vasi di cemento bianchi che impediscono l’accesso.

In diverse occasioni, al sottoscritto, ma anche ad altri, venivano riportate osservazioni sulla medesima area, che risulterebbe “indebitamente privatizzata”, senza alcun permesso comunale e senza il pagamento di alcun canone demaniale.”

Poi insiste ed evidenzia che : “Sempre per quanto ascoltato, sembrerebbe che esiste un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, di sgombero di tale area, e che detta ordinanza è nelle mani da molto tempo dell’Ing. Pileggi Responsabile Tecnico e del Comandante della Polizia Municipale del Comune di Amantea.”

Ed ecco la richiesta di Cupelli:”Il sottoscritto Rosario Cupelli, chiede alle autorità in indirizzo, di controllare la veridicità di quanto riportato e chiede autorevole e decisivo intervento volto a ripristinare lo stato dei luoghi e rendere accessibile alla cittadinanza ed ai turisti l’area sopra descritta, qualora le informazioni raccolte corrispondano a verità.

Inoltre chiede di verificare se in tutti questi anni, realmente ci sia stata un’evasione dei canoni demaniali, anche per questione di equità e giustizia verso quanti regolarmente pagano i canoni dovuti per occupazione di suolo pubblico”.

Pubblicato in Politica

Rosario Cupelli cittadino attivista del Movimento 5 Stelle gioisce per la soluzione del problema di Coreca al punto da complimentarsi con la Giunta sabatino per aver Giunta “scoperto, oggi, la bellezza della democrazia partecipata, il fine della democrazia partecipata”.

Ecco le sue parole:

Oggi come CITTADINI non possiamo che essere felici, CITTADINI liberi ed attivi che si sono impegnati per una soluzione DIVERSA del problema di Coreca.

Felici per tutti i cittadini di Amantea che probabilmente non vedranno uno dei simboli della città deturpato da un progetto assurdo.

Felici perchè riteniamo che le bellezze del territorio devono costituire una risorsa economica e di sviluppo e che dobbiamo valorizzarle e non distruggerle, perchè siano fonte di crescita culturale.

Felici perché ella riunione di oggi alla Regione si è deciso di affidare alle Università calabresi di Cosenza e Reggio la redazione di un nuovo progetto meno impattante dal punto di vista ambientale.

In sostanza l’assessore Nino De Gaetano si è impegnato:

•          A trovare le disponibilità economiche per coprire il costo di un nuovo progetto da affidarsi al sistema universitario calabrese, un nuovo impegno progettale per garantire il rispetto dell’ambiente e nel contempo la sicurezza della zona;

•          A trovare ove necessario maggiori risorse finanziarie per coprire eventuali maggiori costi;

•          A garantire la conservazione del finanziamento anche oltre il 31 dicembre 2015, data che in precedenza era stata indicata come ultima e non modificabile.

Come M5S restiamo sempre attenti e vigili, affinchè:

1.         non venga usata la sabbia prelevata dal Fiume Oliva, altamente inquinata;

2.         l'intervento non sia sproporzionato rispetto all'entità del problema e persegua finalità esclusivamente pubbliche;

3.         controlleremo che i SOLDI PUBBLICI vengano spesi in maniera oculata;

4.         che i soldi pubblici non vengano utilizzati per favorire finalità di privati

Gioiamo insieme a tutta la gente di Amantea, alle associazioni come il ROTARY e la CGIL che hanno preso posizioni chiare e forti e naturalmente con la Giunta Comunale per il risultato ottenuto e perché la Giunta ha scoperto oggi la bellezza della democrazia partecipata, il fine della democrazia partecipata ricordo è sempre il bene comune e l’interesse della collettività e non l’interesse personale, speriamo che si continui cosi nel futuro”.

NdR. Prendiamo, anche, atto della incapacità a progettare da parte dei progettisti laureati dalle nostre università come se , in buona sostanza, i docenti universitari conservassero per se stessi le conoscenze tecniche idonee a progettazioni meno impattanti dal punto di vista ambientale, non dico per procurare incarichi a se stessi, ma vivaddio!.

Non comprendiamo allora perché si diano incarichi a tecnici i cui progetti sono giudicati inidonei . sarà bene che Regione, province e comuni si affidino direttamente alle università( e magari non solo a quelle calabresi)

Siamo ovviamente curiosissimi di valutare questo nuovo progetto ma non solo nella sua valenza estetica ma anche nella sua efficacia.

Pubblicato in Politica

Vi anticipiamo la nota stampa di difficile lettura emanata dal comune di Amantea dal titolo “Il futuro di Coreca passa dall’Università della Calabria” con il quale si significa che nell’incontro di stamattina, avutosi presso la regione Calabria, è emersa la soluzione del problema di Coreca.

Come noto le posizioni confrontatesi erano distinte e distanti

  1. Il tecnico progettista garantiva la efficacia “ solo” del suo progetto;
  2. Le associazioni ambientali che esprimevano il proprio dissenso per una scogliera lunga 107 metri e che si ergeva 2 metri sul pelo dell’acqua, risultando così invasiva e paesaggisticamente ed ambientalmente lesiva
  3. La tesi favorevole espressa da “alcuni degli albergatori che operano in loco”.

In sostanza l’assessore Nino De Gaetano si è impegnato:

  1. A trovare le disponibilità economiche per coprire il costo di un nuovo progetto da affidarsi al sistema universitario calabrese( sia la Unical che la Università di Reggio Calabria)
  2. A trovare ove necessario maggiori risorse finanziarie per coprire eventuali maggiori costi;
  3. A garantire la conservazione del finanziamento anche oltre il 31 dicembre 2015, data che in precedenza era stata indicata come ultima e non modificabile.

In sostanza sembra che una nuova linea di finanziamento ed un nuovo impegno progettale possano garantire il rispetto dell’ambiente e nel contempo la sicurezza della zona.

Addirittura le zone laterali allo scoglio, nelle more della nuova progettazione e della esecuzione dei lavori progettuali , verranno messe in sicurezza.

Nessuna certezza su eventuali prove in vasca del nuovo progetto e nessuna certezza che la neo opera non incida negativamente sulle spiagge a sud

Silenzio, infine, sui dubbi relativi al ripascimento con il misto dei nostri fiumi.

Ma ecco il comunicato dalle grandi parole :

“Sinergia istituzionale, democrazia partecipata e soprattutto sensibilità per l’ambiente. Sono questi gli elementi che, con pazienza e voglia di fare, hanno consentito di disegnare un nuovo futuro per la Scogliera di Coreca. Il vertice che si è svolto a Catanzaro nella mattina di giovedì 19 febbraio ha permesso di strutturare un percorso alternativo rispetto a quanto stabilito nel precedente progetto che per salvaguardare l’intera area aveva previsto la realizzazione di una barriera frangiflutti emersa lunga 107 metri ed alta 2 sulla cresta dell’acqua. Un “muro” che secondo le circa venti associazioni che hanno dato vita al comitato “Pro Coreca” avrebbe deturpato per sempre uno dei siti più suggestivi dell’intera regione.

«Toccherà agli esperti dell’Università della Calabria – ha spiegato il sindaco Monica Sabatino – produrre uno studio che tenga in debita considerazione l’aspetto paesaggistico e ambientale. Tutto ciò, ed è bene sottolinearlo, avverrà conservando il finanziamento di oltre un milione di euro destinato originariamente alla costruzione della barriera emersa. Ma non è tutto. La Regione Calabria, qualora si rendesse necessario, è pronta a incrementare tale fondo dal punto di vista finanziario, consentendo così la realizzazione di idee progettuali magari più costose, ma certamente meno impattanti dal punto di vista visivo».

La soddisfazione del sindaco Sabatino è evidente non solo per il risultato raggiunto, ma anche per il metodo utilizzato che è frutto della determinazione e della caparbietà, di chi non si è accontentato della soluzione più semplice, ma è andato oltre ascoltando tutto e tutti.

«I funzionari della Regione Calabria – ha aggiunto il primo cittadino – così come i tecnici e gli esponenti della nuova giunta si sono interfacciati non solo con gli amministratori della città, ma anche con le associazioni ed i comitati civici che hanno difeso Coreca a spada tratta. Durante l’assemblea è stato possibile ascoltare le tesi dei contrari al progetto, come il Wwf, e quelle dei favorevoli, come alcuni degli albergatori che operano in loco. Questo agire ha consentito di dare un nuovo significato al termine concertazione e soprattutto ha esplicato al meglio quel concetto di democrazia partecipata che abbiamo portato avanti dal primo giorno del nostro mandato. Il risultato conseguito è la vittoria della città, del prendersi cura di essa, di preservarla nel tempo e soprattutto di migliorarla per le nuove generazioni che verranno. I ringraziamenti vanno al presidente Mario Oliverio, agli assessori Carlo Guccione e Nino De Gaetano ed al consigliere provinciale Franco Iacucci per la vicinanza mostrata. Così come è giusto riconoscere il merito e la disponibilità dei funzionari regionali Giuseppe Iritano, responsabile del procedimento, e Domenico Pallaria, dirigente del settore lavori pubblici, che dal primo momento hanno compreso le preoccupazioni degli amanteani. La stessa disponibilità del resto è stata mostrata da Salvatore Siviglia segretario dell’autorità di bacino».

«Oggi – conclude il sindaco – abbiamo avviato un nuovo corso nei rapporti tra la città di Amantea e la Regione Calabria che si andrà certamente a fortificare negli anni, grazie anche alla condivisione di un progetto politico e ad un’identità di vedute che viaggiano nella stessa direzione».

2j00massicorecaNon c’è pace sul territorio di Amantea che mostra tutta la sua fragilità quando è attaccato dal cielo e da terra.

Ed è un brutto momento.

Il mare ha rubato centinaia di migliaia di metri cubi di sabbia spogliando le spiagge e riducendole in profondità

Il mare ha messo in pericolo alcune case nel Trevi Village.

 

La Statale 18 in località Principessa è stata , è, e , probabilmente, sarà a rischio, a causa del porto e del mancato rispetto delle indicazioni dei tecnici che eseguirono le prove in vasca sul progetto del porto stesso.

Il muro della statale prima dello scoglio di Coreca deve essere mantenuto sotto osservazione.

Una parte del piazzale dello Scoglio di Coreca è inibita alla fruizione.

3j00massiecordoli

E non basta il mare!

La strada per Serra di Aiello non si sa fino a quando reggerà lasciando isolato il piccolo paesino del Giovanni XXIII.

Un vecchio manufatto della principale Via Vittorio Emanuele è a rischio di crollo per la pioggia

La rocca della Principessa è anche essa a rischio di crollo( ne riparleremo a giorni)

Dalla collina del castello cadono massi sulla strada che conduce al centro storico.

Ed oggi grosse pietre sono cadute sulla statale che porta a Coreca costringendo i Vigili Urbani a chiuderla al traffico.

Era poco dopo mezzogiorno quando i Vigili Urbani che, insieme ai Carabinieri, presidiano il territorio hanno avvertito la locale protezione civile che è intervenuta con il CS Ottaviano di Puglia che ha proceduto a spostare al ciglio della strada i numerosi massi verdi caduti dalla collina.

Stiamo parlando del tratto di statale 18 non protetto dalla rete paramassi che è invece presente subito dopo e che offre sicurezza a coloro che transitano verso i quattro alberghi della località turistica di Coreca.

Ora Vigili e Protezione civile produrranno le loro relazioni e l’amministrazione comunale, se non lo ha già fatto, provvederà a chiedere lo stato di calamità naturale anche al fine di ottenere i mezzi finanziari necessari per l’impianto della rete paramassi anche per questo tratto di strada e per quant’altro di questo territorio è a rischio.

La responsabilità non vi è alcun dubbio alle forti piogge di questi giorni .

A corroborare la gravità della situazione la presenza ieri sabato 7 febbraio dei tecnici della protezione civile regionale che relazioneranno al presidente Oliverio per la successiva richiesta di dichiarazione di calamità da parte della presidenza del consiglio dei Ministri.

Ma ritorneremo su questi fatti a giorni.

 

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Sono arrivati anche da tutta la regione i cinquestellini a dar man forte al popolo amanteano del M5S per esprimere il forte desiderio di tutelare le bellezze di Coreca.

Insieme a loro molti abitanti di Coreca, i responsabili di Isca Hotel, alcuni albergatori, la stampa.

A dare man forte alla consigliera Francesca Menichino anche deputato Paolo Parentela ed il senatore Nicola Morra.

La loro presenza ha inteso confermare l’impegno di tutto il M5S per la difesa ambientale della zona di Coreca.

A qualsiasi livello, anche a livello parlamentare.

 

Il freddo vento che taglia le facce non trattiene il popolo degli amanti di Coreca che resta lì impassibile ma infreddolito.

La Menichino ricorda di avere proposto a tutti i consiglieri comunali di firmare il documento proposto dal M5S per la convocazione di un apposito consiglio comunale ma di aver avuto una sola adesione dal consigliere Sergio Ruggiero. Nessun altro né di minoranza, né di maggioranza.

Qualcuno dei presenti osserva carenze progettuali ed in particolare carenze delle indagini propedeutiche (apporti fluviali; moto ondoso e correnti; trasporto eolico; fenomeni tettonici di sollevamento/abbassamento del settore costiero;variazioni eustatiche del livello marino; interventi antropici sui corsi d'acqua o sul litorale; subsidenza naturale e indotta)

Tra i presenti anche tecnici che propongono soluzioni alternative atte a tutelare i due alberghi della zona con opere a difesa che amplierebbero i parcheggi antistanti offrendo una sorta di spiagge pensili da arredare in modo acconcio, ma senza creare barriere ambientalmente invasive.

Infine qualcuno tira fuori il voluminoso Atlante delle opere di sistemazione costiera dell’ APAT( Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici) così intendendo evidenziare che è tutta l’Italia che si trova in condizioni similari a quelle della zona di Coreca e che una soluzione può e deve essere trovata

Un anziano abitante di Coreca mostra poi una foto di oltre 50 anni fa quando la spiaggia di Coreca era larga più di un centinaio di metri interrogando gli astanti sui perché di queste intense evoluzioni.

Poi gli interventi di Francesca Menichino, del deputato Paolo Parentela e del senatore Nicola Morra che confermano la loro disponibilità a tutelare Coreca ad ogni livello di impegno .

Poi la pioggia finora straordinariamente trattenutasi infine esplode e gli ombrelli non bastano.

Frettolosi saluti ed abbracci e poi la riunione si scioglie.

Pubblicato in Politica

Probabilmente sempre più presi da tutte le problematiche imposte dal tempo che viviamo, spesso sottovalutiamo l’importanza della bellezza considerandola un aspetto accessorio, a volte, addirittura superfluo.

 

Invece, a mio modesto avviso, “il bello” ricopre un ruolo tutt’altro che marginale della nostra quotidianità, esso è in grado d’influenzare il nostro benessere fisico, psichico, ed a volte non solo.

La bellezza di un ambiente, di un particolare territorio, di uno scorcio, quello che tante volte definiamo “un angolo di paradiso”, insomma quella bellezza ambientale da tutelare davvero che è una condizione necessaria per chi quel territorio lo vive, un’immagine simbolo in cui ci si riconosce “tutti” da sempre, ed in cui si vuole continuare a riconoscersi. Questo tipo di bellezza, se opportunamente valorizzata, genera benessere, emozioni e sensazioni uniche che influiscono positivamente sulla salute e sulla qualità delle relazioni, ma nonostante tutto questo, spesso viene sacrificata per motivi politici, economici e di opportunità – ma sempre personali -, o comunque, nell’interesse di pochi e forse di pochissimi.

Proviamo a valutare il progetto proposto per la tutela di Coreca - a dire di tutti un sito straordinario – valutiamo alcuni dati riportandoli dal Progetto originale, considerazioni fatte dai tecnici progettisti.  

 

Tra le cause che si valutano decisive nella modifica dell’equilibrio della costa, tutte cagionate dall’uomo, vengono menzionate:

L’antropizzazione degli alvei dei torrenti che hanno ridotto l’apporto solido a mare degli stessi;

L’ urbanizzazione delle spiagge e la costruzione di opere di difesa delle strutture raggiunte dal mare.

La costruzione di quest’ultime a difesa dei litorali e principalmente a difesa della ferrovia, hanno prodotto la scomparsa della spiaggia per lunghi tratti riducendo il trasporto solido da nord a sud.

Tutte le opere di difesa radenti che sono state poste sul litorale tirrenico hanno prodotto un effetto erosivo a catena, purtroppo, irreversibile.

Coreca senza spiaggia

 

 

Il Progetto prevede tre interventi:

INTERVENTO A: Realizzazione di un pennello semisommerso a "T" a sud dello scoglio di Coreca composto da una parte emersa della lunghezza di 50,0 m ortogonale alla costa ed una parte sommersa della lunghezza di 35,0 m parallela alla costa;                                  

INTERVENTO B: Realizzazione di una barriera emersa della lunghezza di 100 m posta alla profondità di 3.50 m.s.l.m. ad asse curvilineo, l’intervento previsto ha una occupazione di - veramente tanti - metri quadrati di specchio d’acqua

INTERVENTO C: Realizzazione di un ripascimento protetto della spiaggia nell'intorno dello scoglio di Coreca per un volume di sabbia versata pari a circa 43.000 metri cubi prelevato dal fiume Oliva (caratterizzato inquinato sia dall’ISPRA che dalla Regione Calabria.

Nell’incontro tenutosi al Comune di Amantea tra Amministratori, Associazioni, Rappresentanti Assessorato LL.PP. Regione Calabria, Progettista e Cittadini, l’ingegnere firmatario del progetto ha definito il suo “capolavoro” non bello, quindi brutto.

Ero rimasto colpito favorevolmente dall’unità del Consiglio Comunale di Amantea quando si era determinato all’unanimità contrario a questo tipo di tutela, tanto da ringraziarli pubblicamente per aver davvero fatto politica nell’interesse del territorio. Ma solo nell’incontro successivo sono stato deluso dall’intervento del consigliere di minoranza Ruggiero, che si dichiara per il “SI” alla barriera che cancella l’immagine di Coreca, a seguire anche l’Assessore Tempo dichiara di essere favorevole alla realizzazione del progetto che annulla Coreca. In questi giorni apprendo dai giornali che un terzo politico amanteano vuole questa bella muraglia d’avanti allo scoglio, probabilmente a giorni sapremo chi è il terzo politico amanteano che vuole sporcare l’immagine di Coreca. Voglio congratularmi con tutte le donne che siedono in Consiglio Comunale (sia di maggioranza che di minoranza), stanno dando prova di coerenza e di passione nello svolgere il ruolo che i cittadini gli hanno affidato, riconosco al Consigliere Mazzei la coerenza, con l’impegno preso in Consiglio (fin quando non c’è una nuova proposta progettuale) per il suo gruppo, vale la decisione votata all’unanimità in Consiglio. Mi piacerebbe conoscere il singolo pensiero di tutti i singoli amministratori ……… ma forse chiedo troppo ……………??                                                                                            

Coreca con la spiaggia

 

 

Sono fiducioso sulla convinzione del Sindaco Sabatino, che ha più volte sollecitato il progettista a valutare un’alternativa, alternativa domandata in ogni sede anche ai Funzionari regionali, ha sempre sostenuto l’immediata messa in sicurezza delle strutture, compatibilmente con la tutela ambientale del territorio. In questo periodo tanti cittadini hanno esternato vicinanza e condivisione riguardo alle problematiche da noi associazioni sollevate, questo ci fa capire che gli amanteani non la vogliono una muraglia davanti allo Scoglio di Coreca. Rispetto comunque chi ha degli interessi legittimi ma, ahimé, personali, che non possono prevalere su quelli della collettività.

Ancora una volta, qualcuno, vorrebbe far prevalere la voglia spasmodica di spendere danaro pubblico, spenderlo comunque altrimenti si rischia di perderlo. Ritengo che i soldi, quando ci sono, vadano spesi ma, mai, a discapito della tutela vera e della bellezza di un territorio. Non è ormai più rinviabile uno studio organico dell’intera costa tirrenica, non sono più accettabili interventi con caratteristiche di urgenza che quadruplicano i costi, urgenza tante volte determinata dalla scarsa progettualità preventiva, da ritardi biblici e da interventi finalizzati a tutelare gli interessi di pochi amici e compari. Coreca merita rispetto, i corachesi considerazione per vivere la frazione fiore all’occhiello di Amantea, e soprattutto di vivere questo lembo di terra tra la collina ed il mare a ridosso di uno scoglio che è il loro maestoso simbolo, con dignità e tanto cuore. In nome della passione per Coreca si è riusciti a far collaborare attivamente 20 Associazioni, collaborazione che ha aperto un dialogo proficuo con l’Amministrazione comunale (Maggioranza e Opposizioni) e, tutti insieme, ci siamo confrontati con i referenti degli uffici regionali con l’unico scopo di tutelare questo “gioiello di famiglia”. Sono fiducioso che tutti vogliamo una crescita nel maggior rispetto possibile del territorio, dopo gli scempi delle barriere e del porto che Amantea ha sopportato e di cui subisce giornalmente gli effetti, sarebbe davvero difficile spiegare altri massacri della nostra costa. Tutti, abbiamo il dovere di riconsiderare ogni possibile dubbio, perché la vera libertà è quella di riconoscere un eventuale proprio errore e correggerlo, trovarci quindi a crescere insieme al territorio.

Eccovi due straordinarie foto inedite che possono esere usate a condizione che sia citato il nostro sito quale proprietario degli originali.

Sono due momenti di Coreca, uno ricca di spiaggia, uno completamente priva.

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