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La vicenda è quella dei corsi fantasma di Maurizio Vadacchino.

In merito l'ex assessore regionale chiarisce la sua posizione relativa al rinvio a giudizio disposto a suo carico dal Tribunale di Catanzaro.

 

Ecco cosa dice:

“Ho rilevato che nell'articolo del Corriere della Calabria sono pubblicate con ampio risalto e con la pubblicazione della mia fotografia (unica tra i trenta indagati), notizie che non corrispondono al vero e che risultano lesive, oltre che della realtà storica, anche della mia reputazione ed onorabilità.

Infatti, nel procedimento avviato dal dott. De Magistris ben oltre 12 anni or sono, durante i quali alcuna prova è stata prodotta a sostegno dell'accusa, non risulto mai essere stato neppure indagato per tentata truffa aggravata, ipotizzandosi unicamente una presunta partecipazione ad una associazione per delinquere senza peraltro alcun addebito o ipotetica partecipazione in ordine a reati "fine" quali la truffa o altro, quindi una associazione senza però i reati per i quali l'associazione sarebbe stata costituita.

 

Una tale accusa del tutto inverosimile e priva di qualsiasi riscontro vede forzatamente coinvolta la mia persona attraverso inverosimili congetture che nella fase dibattimentale del processo saranno agevolmente e definitivamente smentite.

 

In ogni caso, per quanto riguarda lo stato attuale, devo ribadire che non sono mai stato indagato e tanto meno rinviato a giudizio per il reato di truffa aggravata, né per aver ottenuto in maniera illecita finanziamenti per corsi di formazione professionale.Saverio Zavettieri”

Quindi Saverio Zavetteri andrà a processo per associazione per delinquere e non anche per truffa aggravata.

Pubblicato in Reggio Calabria

Lo leggiamo su Il Corriere della Calabria di oggi 21 dicembre 2016 per la penna di Alessia Truzzolillo al titolo “L'ex assessore regionale alla Cultura, Saverio Zavettieri, è accusato di associazione per delinquere e tentata truffa. A giudizio altre 15 persone”.

Leggiamo anche che il processo inizierà il prossimo 23 marzo.

Ricordiamo che le accuse formulate nei confronti degli imputati sono associazione per delinquere e tentata truffa aggravata in concorso, reati legati a corsi di formazione professionale e corsi di ricerca considerati «fittizi» per i quali sarebbero stati chiesti finanziamenti per oltre 11 milioni di euro dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente erogati.

Ricordiamo in via preliminare che Antonio Maletta, Domenico Ferraro e Elena Salvatorelli sono stati prosciolti dal giudice per l'udienza preliminare.

E ricordiamo ancora che per Giovanni Antonio Bruno, Maria Concetta Sinatra, Vincenzo Scerra, Vincenzo Loiero, Antonino De Lorenzo, Laura Di Renzo, Giacomo Guido, Annunziata Tripodi, Antonio Borrello e le associazioni "Ulisse" e "Cba Associati - Dge Bruxelles" con sede legale a Siena, "For.ma.re", "Musafa Viaggi" e "Alliance 2000" di Amantea, "One" Srl di Rende, "Eblunet" Srl e "Gentes ricerche studi turismi" di Cosenza, e l'ente morale "Isest" di Siena è intervenuta la prescrizione.

Agli amanteani invece interessa che siano stati rinviati a giudizio oltre che l’ex assessore regionale alla Cultura e all'Istruzione Saverio Zavettieri, il professore Maurizio Vadacchino, di Amantea, all'epoca dei fatti legale rappresentante e amministratore di enti no profit, Maria Raluca Bilt, Sviatlana Malets, Maria Cristina A., Laura Mollica, Riccardo Giannetti, Roberto Ragadali, Francesca Papini, Umberto Dal Maso, Marino Bonanno, Silvano P., Francesco Sassone, Tommaso Caporale, Adelina Nesci, Egidio Esposito.

Pubblicato in Primo Piano

Si chiude il processo Promoteo.

22 le condanne e le 26 assoluzioni comminate dal Tribunale di Cosenza nel tardo pomeriggio di oggi .

La pena più alta è di 2 anni e 9 mesi di reclusione.

Cominciamo dalle assoluzioni e tra queste dalle persone di Amantea e d’intorno.

Assolti: Sergio Tempo, Giacinto Mannarino, Diana Bruni, Vincenzo Gangi; Gerardo Colavolpe. Ed ancora Domenica Falsetti, Vincenzo Merenda, Loredana Naccarato, Antonio Scornaienghi, Rosa Spurio Fasci, Domenico Tonnera, Maria Vivacqua, Lina Falsetti, Rosanna Mannarino, Ada Ruffolo; Salvio Milioti, Gregorio Tullo, Antonio Malizia, Maria Terremoto, Paola Somma, Giovanni Spataro, Francesco Marino, Rosario Marra, Loredana Attanasio.

Ricordiamo che il processo derivò da una operazione condotta dai Finanzieri di Amantea.

Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Cozzolino, presero in esame i corsi per la formazione professionale finanziati con fondi del Por Calabria 2000/2006, organizzati da una società cosentina, la Promoteo in favore del personale dipendente di 57 imprese operanti nella provincia.

Queste invece le condanne comminate dal giudice Francesca De Vuono.

Aniello Bafaro a 2 anni e 9 mesi di reclusione (la condanna più alta);

Maria Luisa Vivacqua (1 anno);

Paola Vivacqua (1 anno);

Libero Cafaro (1 anno

Mario Pescatore (9 mesi);

Emilia Aiello (9 mesi);

Annamaria Caristia (9 mesi);

Natale Ermes Manzi (9 mesi);

Carmine Ruggiero (9 mesi);

Michol Bruzzese (6 mesi);

Gregorio Tullo (6 mesi);

Anna Russo (6 mesi);

Elvira Venneri (6 mesi);

Paolo Romagna (6 mesi);

Esterina Brancati (6 mesi);

Antonella Biondi (6 mesi);

Carlo Bruno (6 mesi);

Renato Filice (6 mesi);

Andrea Piluso (6 mesi);

Franca Falbo (6 mesi);

Silvio Buono (6 mesi);

Questi gli avvocati impegnati nella difesa degli imputati: Sergio Calabrese, Franz Caruso, Nicola Carratelli, Angelo Pugliese, Raffaele Rigoli, Antonio Geraci, Matteo Veschini, Pasquale Naccarato, Eugenio Naccarato, Pierluigi Principato, Rosario Carbone, Ernesto D'Ippolito, Elisa Francesca Esposito, Francesco Porto, Mimmo De Rose e Sergio Campanella.

Venerdì, 18 Aprile 2014 postavamo sul sito il seguente articolo “Corsi fantasma ad Amantea. Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti., in piedi Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti”( vedi in basso)

 

Oggi a malincuore dobbiamo prendere atto cherisulta prescritto il 90% dei reati.

“Si salvano dalla prescrizione l'associazione per delinquere e la truffa, reati per i quali il pm, nel corso dell'udienza preliminare di venerdì, ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, dirigenti e funzionari della Regione ed ex consiglieri regionali, accusati di avere ottenuto illecitamente finanziamenti per corsi di formazione professionale e corsi di ricerca «fittizi» per un importo totale di oltre 11 milioni 490mila euro, dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente percepiti.

L'inchiesta alla base di questo procedimento risale al 2005, aperta dall'allora pm Luigi De Magistris. Secondo l'accusa l'ex assessore alla Cultura e all'Istruzione, Saverio Zavettieri, avrebbe nominato Maurizio Vadacchino consulente esterno della Regione, esperto nel settore della formazione e componente delle commissioni aggiudicatici dei finanziamenti pubblici.

Ma Vadacchino era già legale rappresentante e amministratore di enti no profit che si erano aggiudicate le erogazioni dei finanziamenti nell'ambito del Por 2000/2006.

Per ottenere l'approvazione dei finanziamenti, Vadacchino avrebbe inserito nelle commissioni aggiudicatici o se stesso o persone a lui vicine”

Ne parla il Corriere della Calabria.

A giudizio “dirigenti, funzionari ed ex consiglieri regionali per associazione a delinquere e truffa”

Nel 2014 scrivevamo:” “Corsi fantasma ad Amantea.Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti., in piedi Chiesto il processo per politici, aziende, regionali e docenti”.

Gran battage sui corsi fantasma che hanno portato Amantea all’attenzione italiana

C’è di tutto.

Una maxi truffa che ancora viene considerata “ presunta”.

Politici indagati

Funzionari regionali indagati

Imprese indagate

Docenti indagati

Ben 39 persone chiamate a giudizio.

E dietro una abile regista e probabili coperture e garanzie di ogni tipo.

Una mannaia sulla testa che potrebbe alla fine essere solo virtuale ed essere sterilizzata dalla prescrizione miracolosa che sanerebbe ogni rischio.

L’udienza preliminare è già stata fissata per il 22 maggio.

Una presunta associazione a delinquere, della quale avrebbero fatto parte i principali indagati, che avrebbe ottenuto fraudolentemente il finanziamento di corsi di formazione professionale secondo l’accusa «sostanzialmente inesistenti e/o solo cartolarmente effettuati » ma anche di corsi di ricerca «fittizi» per un importo totale di oltre 11 milioni 490mila euro, dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente percepiti.

Gli indagati sono:

Maurizio Vadacchino, 56 anni, di Amantea (Cs);

Saverio Zavettieri, 72, di Bova (Rc);

Maria Raluca Bilt, 32, rumena;

Maria Cristina Alfano, 40, di Cosenza;

Laura Mollica, 45, di Roma;

Marino Bonanno, 45, di Amantea (Cs);

Silvano Perri, 60, di Amantea (Cs);

Francesca Papini, 51, di Firenze;

Domenico Ferraro, 53, di Longobucco (Cs);

Elena Salvatorelli, 40, di Termoli (Cb);

Sviatlana Malets, 37, bielorussa;

Roberto Ragadali, 49, di Cosenza;

Riccardo Giannetti, 76, di Siena;

Antonio Maletta, 43, di Figline Vegliaturo (Cs);

Umberto Dal Maso, 51, di Trapani;

Francesco Sassone, 38, di Cassano Ionio (Cs);

Tommaso Caporale, 34, di Cosenza;

Egidio Esposito, 69, di Lamezia;

Adelina Nesci, 43, di San Lucido (Cs);

Giovanni Antonio Bruno, 45, di Scanzano Jonico (Mt);

Maria Concetta Sinatra, 74, di Paternò (Ct);

Vincenzo Scerra, 68, di Catania;

Vincenzo Loiero, 55, di Paola (Cs);

Antonino De Lorenzo, 60, di Acquappesa (Cs);

Laura Di Renzo, 49, di Roma;

Giacomo Guido, 47, di Amantea (Cs);

Annunziata Tripodi, 66, di Mongiana (Vv);

Antonio Borrello, 69, di Pizzo (Vv);

Fernando Gidaro, 44, di Catanzaro;

Rosario Palaia, 53, di Catanzaro.

Altri

Ad indagare per primo, nel 2005, era stato l’allora pm Luigi De Magistris, l’inchiesta era stata poi ereditata dai sostituti procuratori Elio Romano e Alberto Cianfarini.

Una maxi truffa da 11 milioni di euro, sottratti con false attestazioni all’Unione Europea nell’ambito dei progetti Por 200/2006 e Pon per corsi di alta formazione professionale e master finanziati dal Miur e Regione Calabria.

Quella scoperta dai magistrati è una vera e propria associazione a delinquere che aveva la sua “cupola” nell’imprenditore cosentino Maurizio Vadacchino, che era il legale rappresentante di diverse società ed enti no profit, che grazie alla compiacenza dell’ex assessore regionale alla Cultura ed Istruzione, Saverio Zavattieri, finivano per accaparrarsi fondi milionari per corsi fittizi mai tenutisi.

I falsi corsi negli incartamenti presentati all’Agenzia erogatrice, venivano attestati con la complicità di: dirigenti scolastici, docenti universitari, funzionari regionali e commercialisti che avrebbero emesso fatture false per ottenere il rimborso di cifre esorbitanti.

L’appoggio politico è stato determinante nell’aggiudicazione dei finanziamenti; Saverio Zavattieri, anche grazie all’appoggio di Francesca Papini e Umberto Del Maso, ha boicottato i voti delle Commissioni aggiudicatrici su ben 9 progetti presentati dal Vadacchino. In cambio dell’appoggio politico ricevuto l’imprenditore cosentino a capo della truffa avrebbe dovuto inserire nei corsi fantasma, persone vicine a Zavattieri che avrebbero percepito una remunerazione che andava dai 4000 ai 7000 euro e procacciare voti a suo favore nel comune di Amantea.

Vadacchino, è accusato non solo di truffa e corruzione, ma anche per i reati di violenza e minacce. Nell’attività di falsificazione, infatti, sarebbe stata utilizzato della carta intestata della società “Barone srl”, il suo proprietario che aveva tentato di ribellarsi alla prepotenza, è stato schiaffeggiato e minacciato da collaboratori di Vadacchino che lo hanno messo in fuga con una spranga di ferro

Come contropartita Zavettieri avrebbe chiesto l'inserimento di persone da lui segnalate nell'ambito dei progetti di ricerca fittizi.

Uno scambio di favori, quello ricostruito nell'inchiesta, tra Vadacchino e l'ex assessore, che avrebbe ottenuto il supporto di collaboratori, pubblici funzionari, politici, docenti universitari e dirigenti scolastici che avrebbero attestato la regolarità dei corsi fantasma”.

Ritorneremo appena noti i nomi dei rinviati a giudizio

Nel frattempo vi partecipiamo che la prossima udienza davanti al gup è prevista per il prossimo 21 dicembre.

Pubblicato in Cronaca

Se sul web scrivi “Finti corsi di formazione” ti esce un elenco lunghissimo che coinvolge tantissime regioni italiane ed in primis la Calabria.

 

In questo elenco si trova anche Amantea

Due indagini , due processi, ambedue a rischio di prescrizione

 

L’ultimo è il "Promoteo".

Le indagini vennero condotte dalla Guardia di finanza di Amantea che, nel marzo del 2012, denunciò alla Procura della Repubblica di Cosenza 107 persone per truffa e malversazioni ai danni dello Stato e sequestrò un conto corrente con la somma di circa 180mila euro. 

Dopo 3 anni si arriva in aula e ieri , nel tribunale di Cosenza, sono stati sentiti alcuni dei ragazzi che avrebbero dovuto frequentare le lezioni.

 

Il corso ha interessato 136 calabresi, tutti titolari di contratti di lavoro a tempo determinato.

Alle domande del pm, Giuseppe Cozzolino ( nella foto) , che ha chiesto orari, nomi dei docenti e, a volte, anche il contenuto delle lezioni, i giovani hanno sostenuto di non aver frequentato lezioni vere e proprie ma di aver soltanto firmato un foglio delle presenze.

Alcuni addirittura non hanno riconosciuto le firme apposte sui registri.

In sostanza quei corsi di formazione sostanzialmente non si sono svolti.

 

È stata anche appurata, inoltre, la totale assenza del materiale didattico e di cancelleria, la mancata esecuzione di viaggi scuola e la falsità delle fatture emesse per il servizio mensa riservato agli studenti e agli addetti al corso.

Il corso avrebbe interessato il personale dipendente di 57 imprese operanti nella provincia che avrebbero avuto sgravi previdenziali e assistenziali per un importo pari a circa 250mila euro.

Il processo è stato aggiornato all’11 dicembre.

Pubblicato in Primo Piano

Continuano in tante parti d’Italia le indagini della Guardia di Finanza sui “finti Corsi” alias “corsi fantasma”

Recentemente le fiamme gialle di Corigliano Calabro, in una indagine coordinata dalla procura della repubblica di Castrovillari, hanno denunciato 4 amministratori di 3 società di capitali per truffa e frode in danno della regione Calabria, nonchè per reati fiscali, realizzati in concorso tra loro.

Come in altri casi fatture e documenti falsi, travisano la vera gestione imprenditoriale.

Nella fattispecie il finanziamento era stato concesso a due società coriglianesi , al fine di favorire l’incremento occupazionale di lavoratori svantaggiati e/o diversamente abili, nonché la formazione degli stessi.

Le società, dopo il periodo di formazione, dovevano assumere lavoratori a tempo indeterminato e, comunque, per un periodo non inferiore a 36 mesi.

Ovviamente le imprese, secondo gli investigatori, non hanno rispettato gli obblighi di legge.

Ma c’è di più.

Grazie alla complicità di una terza società, qualificabile come “ente formatore”, che attestava fraudolentemente l’avvenuta esecuzione dei corsi, a mezzo fatture false, le società hanno percepito fraudolentemente ben 714.000,00 euro.

Effettuata anche la segnalazione anche la corte dei conti.

Purtroppo ,come recentemente avvenuto a Pompei, i procedimenti per i corsi fantasma arrivano alla prescrizione.

Ed,ahimè, questa conclusione potrebbe verificarsi per diversi altri procedimenti per corsi fantasma.

Pubblicato in Calabria

Ritornano i corsi fantasma. E per corsi fantasma intendiamo quei corsi di formazione finanziati con fondi POR con i quali si faceva finta di formare personale proprio od esterno alla impresa, corsi che in realtà non venivano fatti.

 

Amantea è famosa per i corsi fantasma, con processi annunciati , anzi strombazzati, ma in realtà mai giunti a conclusione, anzi prossimi alla prescrizione.

Ma questo corso fantasma non appartiene alla nobile cittadina tirrenica : questa volta Amantea non c’entra.

Ma siamo lì. Nei pressi di Amantea, a Nocera Terinese.

Ad essere stato denunciato per truffa aggravata e falso è stato Giuseppe Vescio, amministratore di una società di trasporti e raccolta di rifiuti.

Lo stesso Giuseppe Vescio che recentemente è stato oggetto di indagine , nel febbraio 2014, quando, i finanzieri lametini, accertarono che il sindaco di Nocera Terinese Gaspare Rocca e il suo predecessore, Luigi Ferlaino, avevano per anni affidato la gestione della raccolta rifiuti all'azienda di Vescio senza alcun tipo di gara, ma solo con delle ordinanze comunali. In quell'occasione il noto imprenditore fu indagato per reati ambientali in quanto ritenuto responsabile di aver stoccato abusivamente, su un terreno di sua proprietà, circa dodici tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi tra cui un ingente quantitativo di amianto.

Da lì nel prosieguo di indagini l’attuale denuncia .

Secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe beneficiato di agevolazioni pubbliche cofinanziate dal fondo sociale europeo e dal Por Calabria per tenere corsi di formazione a 10 persone.

Illeciti finanziamenti pubblici del fondo sociale europeo e dei Por Calabria per un totale di 170mila euro.

Denaro con il quale l'imprenditore avrebbe dovuto aggiornare professionalmente dieci dei propri dipendenti sul ciclo di smaltimento dei rifiuti.

I corsi però non si sarebbero mai svolti, non sicuramente nei termini e nelle forme previsti dal bando.

In più per incassare i fondi l'uomo avrebbe presentato agli uffici pubblici una serie di documenti risultati fittizi i quali avrebbero invece dovuto certificare la vera posizione contrattuale e le reali retribuzioni percepite dai dipendenti.

La magistratura di Lamezia Terme, cautelativamente, ha disposto il sequestro di un appartamento, un magazzino, tredici terreni agricoli, sette conti correnti bancari e postali, tre autovetture ed una quota sociale, tutti beni riconducibili all'imprenditore per un valore complessivo di 170.000 euro.

I finanzieri hanno anche inoltrato comunicazione alla Procura regionale della Corte dei conti di Catanzaro ed alla Regione Calabria, per le rispettive competenze in materia di danno erariale e recupero delle somme indebitamente erogate.

Gran battage sui corsi fantasma che hanno portato Amantea all’attenzione italiana

C’è di tutto.

Una maxi truffa che ancora viene considerata “ presunta”.

Politici indagati

Funzionari regionali indagati

Imprese indagate

Docenti indagati

Ben 39 persone chiamate a giudizio.

E dietro una abile regista e probabili coperture e garanzie di ogni tipo.

Una mannaia sulla testa che potrebbe alla fine essere solo virtuale ed essere sterilizzata dalla prescrizione miracolosa che sanerebbe ogni rischio.

L’udienza preliminare è già stata fissata per il 22 maggio.

Una presunta associazione a delinquere, della quale avrebbero fatto parte i principali indagati, che avrebbe ottenuto fraudolentemente il finanziamento di corsi di formazione professionale secondo l’accusa «sostanzialmente inesistenti e/o solo cartolarmente effettuati » ma anche di corsi di ricerca «fittizi» per un importo totale di oltre 11 milioni 490mila euro, dei quali 5 milioni 652mila euro effettivamente percepiti.

Gli indagati sono:

Maurizio Vadacchino, 56 anni, di Amantea (Cs);

Saverio Zavettieri, 72, di Bova (Rc);

Maria Raluca Bilt, 32, rumena;

Maria Cristina Alfano, 40, di Cosenza;

Laura Mollica, 45, di Roma;

Marino Bonanno, 45, di Amantea (Cs);

Silvano Perri, 60, di Amantea (Cs);

Francesca Papini, 51, di Firenze;

Domenico Ferraro, 53, di Longobucco (Cs);

Elena Salvatorelli, 40, di Termoli (Cb);

Sviatlana Malets, 37, bielorussa;

Roberto Ragadali, 49, di Cosenza;

Riccardo Giannetti, 76, di Siena;

Antonio Maletta, 43, di Figline Vegliaturo (Cs);

Umberto Dal Maso, 51, di Trapani;

Francesco Sassone, 38, di Cassano Ionio (Cs);

Tommaso Caporale, 34, di Cosenza;

Egidio Esposito, 69, di Lamezia;

Adelina Nesci, 43, di San Lucido (Cs);

Giovanni Antonio Bruno, 45, di Scanzano Jonico (Mt);

Maria Concetta Sinatra, 74, di Paternò (Ct);

Vincenzo Scerra, 68, di Catania;

Vincenzo Loiero, 55, di Paola (Cs);

Antonino De Lorenzo, 60, di Acquappesa (Cs);

Laura Di Renzo, 49, di Roma;

Giacomo Guido, 47, di Amantea (Cs);

Annunziata Tripodi, 66, di Mongiana (Vv);

Antonio Borrello, 69, di Pizzo (Vv);

Fernando Gidaro, 44, di Catanzaro;

Rosario Palaia, 53, di Catanzaro.

Altri

Ad indagare per primo, nel 2005, era stato l’allora pm Luigi De Magistris, l’inchiesta era stata poi ereditata dai sostituti procuratori Elio Romano e Alberto Cianfarini.

Una maxi truffa da 11 milioni di euro, sottratti con false attestazioni all’Unione Europea nell’ambito dei progetti Por 200/2006 e Pon per corsi di alta formazione professionale e master finanziati dal Miur e Regione Calabria.

Quella scoperta dai magistrati è una vera e propria associazione a delinquere che aveva la sua “cupola” nell’imprenditore cosentino Maurizio Vadacchino, che era il legale rappresentante di diverse società ed enti no profit, che grazie alla compiacenza dell’ex assessore regionale alla Cultura ed Istruzione, Saverio Zavattieri, finivano per accaparrarsi fondi milionari per corsi fittizi mai tenutisi.

I falsi corsi negli incartamenti presentati all’Agenzia erogatrice, venivano attestati con la complicità di: dirigenti scolastici, docenti universitari, funzionari regionali e commercialisti che avrebbero emesso fatture false per ottenere il rimborso di cifre esorbitanti.

L’appoggio politico è stato determinante nell’aggiudicazione dei finanziamenti; Saverio Zavattieri, anche grazie all’appoggio di Francesca Papini e Umberto Del Maso, ha boicottato i voti delle Commissioni aggiudicatrici su ben 9 progetti presentati dal Vadacchino. In cambio dell’appoggio politico ricevuto l’imprenditore cosentino a capo della truffa avrebbe dovuto inserire nei corsi fantasma, persone vicine a Zavattieri che avrebbero percepito una remunerazione che andava dai 4000 ai 7000 euro e procacciare voti a suo favore nel comune di Amantea.

Vadacchino, è accusato non solo di truffa e corruzione, ma anche per i reati di violenza e minacce. Nell’attività di falsificazione, infatti, sarebbe stata utilizzato della carta intestata della società “Barone srl”, il suo proprietario che aveva tentato di ribellarsi alla prepotenza, è stato schiaffeggiato e minacciato da collaboratori di Vadacchino che lo hanno messo in fuga con una spranga di ferro

La vicenda è ben nota. Parla dei “Corsi fantasma”. Un fatto nato dall’associazione “Prometeo” di Cosenza . La contestazione riguarda corsi che non sarebbero mai stati in realtà svolti o che solo in qualche caso sarebbero stati tenuti ma in forma parziale. La conferma sarebbe arrivata dalla maggior parte dei lavoratori interessati alle iniziative di formazione che avrebbero negato d’aver seguito i programmi annotati sui registri. Non solo: i finanzieri avrebbero accertato la totale assenza del materiale didattico e di cancelleria previsto dai progetti.

Una indagine seguita nell’occhio dei finanzieri di Amantea che hanno denunciato alla Procura della repubblica di Cosenza 106 persone.

Poi a seguito del completamento della fase di indagine e dopo aver sentito le parti interessate nella udienza preliminare del 20 marzo scorso ne restarono solo 45.

Ora dopo la recente udienza del 26 giugno ne restano solo 43.

Si tratta di:

  1. 1.Aniello Bafaro, 51 anni, di Cosenza;
  2. 2.Loredana Naccarato, 51, di Cosenza;
  3. 3.Antonio Scornaienchi, 37, di Cosenza;
  4. 4.Maria Luisa Vivacqua, 44, di Cosenza;
  5. 5.Paola Vivacqua, 46, di Cosenza;
  6. 6.Michael Bruzzese, 44, di Cosenza;
  7. 7.Gregorio Tullo, 39, di Cosenza;
  8. 8.Carlo Bruno, 40, di Cosenza;
  9. 9.Giovanna Spataro, 48, di Cosenza;
  10. 10.Andrea Piluso, 29, di Cosenza;
  11. 11.Anna Maria Caristia, 52, di Cosenza;
  12. 12.Paola Sanna, 45, di Cosenza;
  13. 13.Sergio Tempo, 50, di Amantea;
  14. 14.Anna Maria Mannarino, 46, di Amantea;
  15. 15.Diana Bruni, 59, di Amantea;
  16. 16.Lina Falsetti, 32, di Amantea;
  17. 17.Vincenzo Ganci, 40, di Amantea;
  18. 18.Domenica Falsetti, 37di Amantea;
  19. 19.Rosa Spurio Fasci, 48, di Ardore Marina;
  20. 20.Ada Ruffolo, 48, di Belmonte Calabro;
  21. 21.Gerardo Colavolpe, 54, di Belmonte Calabro;
  22. 22.Anna Russo, 35, di Bisignano;
  23. 23.Rosario Marra, 49, di Borgia;
  24. 24.Maria Terromoto, 30, di Carolei;
  25. 25.Emilia Aiello, 30, di Castrolibero;
  26. 26.Vincenzo Merenda, 51, di Castrolibero;
  27. 27.Rosanna Mannarino, 33, di Longobardi;
  28. 28.Giacinto Mannarino, 38, di Longobardi;
  29. 29.Loredana Attanasio, 35, di Longobardi..
  30. 30.Renato Filice, 67, di Mangone;
  31. 31.Carmine Ruggiero, 52, di Maierà;
  32. 32.Elvira Venneri, 42, di Mendicino;
  33. 33.Salvo Milioti, 46, di Milazzo;
  34. 34.Antonio Malizia, 37, di Montalto;
  35. 35.Francesco Manno, 48, di Montalto;
  36. 36.Franca Falbo, 53, di Paola;
  37. 37.Silvio Buono, 46, di Paola;
  38. 38.Paolo Romagno, 46, di Paola;
  39. 39.Mario Pescatore, 33, di Pedace;
  40. 40.Antonella Biondi, 31, di Rende;
  41. 41.Domenico Tonnera, 46, di San Lucido;
  42. 42.Esterina Brancati, 56, di Spezzano Sila;
  43. 43.Natale Ermes Manzi, 35, di Spezzano Sila;

Sono rimasti fuori soltanto Libero Cafaro, 48 anni e Nicola Pranno, 46 anni , ambedue di Cosenza.

 

Pubblicato in Cronaca

Il 20 marzo l’udienza preliminare davanti al GUP del tribunale di Cosenza

Il pm Giuseppe Cozzolino ha chiesto il rinvio a giudizio di 46 imputati.

Ben 60 degli indagati per il momento restano fuori dal prossimo processo

Corsi fantasma finanziati con i fondi Por sono finiti nel mirino dei finanzieri di Amantea, che hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza 106 persone per truffa e malversazioni ai danno dello stato

Tutto nasce dall’associazione “Prometeo” di Cosenza.

Il fatto contestato riguarda corsi che non sarebbero mai stati in realtà svolti. Solo in qualche caso sarebbero stati tenuti ma in forma parziale. La conferma sarebbe arrivata dalla maggior parte dei lavoratori interessati alle iniziative di formazione che avrebbero negato d’aver seguito i programmi annotati sui registri.

Non solo: i finanzieri avrebbero accertato la totale assenza del materiale didattico e di cancelleria previsto dai progetti.

Il pm Cozzolino, adesso, vuole processare 46 persone imputate, a vario titolo, di truffa.

Si tratta di:

Aniello Bafaro, 51 anni, di Cosenza;

Loredana Naccarato, 51, di Cosenza;

Antonio Scornaienchi, 37, di Cosenza;

Maria Luisa Vivacqua, 44, di Cosenza;

Paola Vivacqua, 46, di Cosenza;

Michael Bruzzese, 44, di Cosenza;

Gregorio Tullo, 39, di Cosenza;

Libero Cafaro, 48, di Cosenza;

Nicola Pranno, 46, di Cosenza;

Carlo Bruno, 40, di Cosenza;

Giovanna Spataro, 48, di Cosenza;

Andrea Piluso, 29, di Cosenza;

Anna Maria Caristia, 52, di Cosenza;

Paola Sanna, 45, di Cosenza;

Sergio Tempo, 50, di Amantea;

Anna Maria Mannarino, 46, di Amantea;

Diana Bruni, 59, di Amantea;

Lina Falsetti, 32, di Amantea;

Vincenzo Ganci, 40, di Amantea;

Domenica Falsetti, 37di Amantea;

Rosa Spurio Fasci, 48, di Ardore Marina;

Ada Ruffolo, 48, di Belmonte Calabro;

Gerardo Colavolpe, 54, di Belmonte Calabro;

Anna Russo, 35, di Bisignano;

Rosario Marra, 49, di Borgia;

Maria Terromoto, 30, di Carolei;

Emilia Aiello, 30, di Castrolibero;

Vincenzo Merenda, 51, di Castrolibero;

Rosanna Mannarino, 33, di Longobardi;

Giacinto Mannarino, 38, di Longobardi;

Loredana Attanasio, 35, di Longobardi..

Renato Filice, 67, di Mangone;

Carmine Ruggiero, 52, di Maierà;

Elvira Venneri, 42, di Mendicino;

Salvo Milioti, 46, di Milazzo;

Antonio Malizia, 37, di Montalto;

Francesco Manno, 48, di Montalto;

Franca Falbo, 53, di Paola;

Silvio Buono, 46, di Paola;

Paolo Romagno, 46, di Paola;

Mario Pescatore, 33, di Pedace;

Antonella Biondi, 31, di Rende;

Domenico Tonnera, 46, di San Lucido;

Esterina Brancati, 56, di Spezzano Sila;

Natale Ermes Manzi, 35, di Spezzano Sila;

Restano fuori 60 indagati. A più tardi i nomi

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