I Lions di Amantea hanno aperto un banchetto di beneficenza in Piazza Mercato Vecchio
fino al 4 novembre raccolgono occhiali vecchi per coloro che ne hanno bisogno
Spesso un bene che per noi non ha più alcuna utilità è invece un bene prezioso per chi ne ha bisogno e non lo ha.
Parliamo di vedere il mondo come è e per la cui cosa sono necessari occhiali.
O se volete è necessario difendere gli occhi dal sole, dal vento, dalla polvere.
Ed è per questo che un vecchio paio di occhiali che abbiamo conservato in un cassetto e poi dimenticati possono essere utili, anzi importanti per chi non li ha.
Se volete trovatele, metteteli nella borsetta o nella tasca dei pantaloni ed approfittando della Fiera di Amantea portateli al banchetto dei Lions.
I volontari dei Lions sapranno a chi inviarli facendo un bene anche a nome vostro.
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Sulla facciata a cuspide della chiesa oggi si notano gli incavi dove sono stati collocati bacini di ceramica disposti a forma di croce.
Si tratta di preziosi lustri ispanici medievali di origine islamica decorati da motivi ornamentali, scene, figure ed intrecci di trame coloratissime che evocano la calda luce d’oriente.
Le rare ceramiche, nella loro disposizione cruciforme, rappresentano l’unico esempio del genere in Italia Meridionale.
I piatti sono stati accuratamente rimossi e recuperati.
Oggi sono allocati nel interno della cinquecentesca chiesa monumentale.
Per volontà del club nepetino dei Lions, attualmente guidato dalla presidente Ida Bruno, il maestro d’arte Pedrito Bonavita ha effettuato uno studio preliminare finalizzato al rifacimento delle repliche che riprendono fedelmente i motivi, le forme ed i materiali degli originali.
Tutto finalizzato a consentire la ricollocazione delle copie dei piatti nella loro sede originaria.
Il progetto è stato affidato all’architetto Tarquinia Alfano, che ha seguito il complesso iter procedurale, ottenendo il nulla osta dalla Soprintendenza dei beni artistici e architettonici della Calabria e tutti gli altri permessi necessari per consentire di effettuare il cambio e restituire agli amanteani (ma non solo) l’immagine di un tempo.
Ricordiamo che i primi occupanti della chiesa furono i frati minori che avevano abbandonato il convento francescano nel quartiere Catocastro che ha avuto recentemente una forte attenzione.
Domenica 3 dicembre, con un programma che prevede tra le altre cose un interessante incontro informativo, si giungerà all’atto finale ed i nove bacini e una piccola targa marmorea, adorneranno nuovamente un luogo di culto quanto mai suggestivo e denso di testimonianze artistiche.
I lavori del convegno inizieranno alle ore 18.30 con i saluti del sindaco di Amantea Mario Pizzino al quale faranno seguito quelli della presidente Ida Bruno.
Subito dopo gli interventi di Emilio Ruggiero dei Lions, di Padre Rocco Predoti Frate minore conventuale, dell’architetto Emilio Minasi responsabile ella soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Cosenza, di Francesco Nucci vicario foraneo della forania marina.
Concuderà i lavori Nicola Clausi vice governatore del distretto 108 Ya.
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Si è svolta ieri mattina 18 novembre 2017 la giornata del diabete .
Ad organizzarla i Lions di Amantea con la collaborazione di medici volontari e della Osdi.
Uno screening importante.
Occorre considerare, infatti, che sono 162.083 i calabresi che dichiarano di essere diabetici, secondo i dati diffusi da IBDO, Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation.
Si tratta dell' 8,1% della popolazione, un dato altamente superiore alla media nazionale che si assesta al 5,4%.
Un dato che la sanità ( ?) calabrese non ha studiato per capire da cosa dipenda.
Un dato che avrebbe imposto una massiva diffusione sul territori di centri specialistici.
Ma ci vorrebbe una gestione efficiente della sanità regionale che come sappiamo è alla frutta.
Come peraltro quasi tutto il resto della Calabria, a partire dal lavoro che manca salvo che per i figli dei potenti e simili.
Ma forse la situazione potrebbe essere peggiore.
E proprio per questo i Lions di Amantea con la collaborazione della OSDI calabrese (Operatori Sanitari in Diabetologia Italiani), Società scientifica degli Infermieri specializzati in diabetologia, hanno organizzato questa giornata di screening.
Per la OSDI era presente la presidente regionale Mariolina Fera.
I Lions preoccupati che ogni anno il diabete provochi la morte di oltre 5 milioni di persone e che sia l’ottava causa di mortalità nel mondo, sta affrontando questa emergenza sanitaria mondiale attraverso iniziative di sensibilizzazione al diabete come gli eventi “Strides -Lions for diabetes awareness", facilitando l’accesso alle cure grazie a programmi di screening e di assistenza e migliorando la qualità della vita delle persone affette da questa malattia grazie ad appositi centri (campi) e programmi ricreativi.
È la ennesima dimostrazione che ormai la sanità calabrese va avanti grazie ai Lions, al Rotary, all’AVIS ed altre organizzazioni di solidarietà sociale
Presenti al gazebo in Piazza Commercio la presidente del club di Amantea Ida Bruno, il dr Michele Scialis , il dr Emilio Ruggiero, e tanti altri collaboratori
Ira Amantea aspetta dai Lions nell’alveo della promozione della sensibilizzazione sul diabete la promozione dell'esercizio fisico per le persone affette da diabete e per quelle a rischio.
Magari semplici passeggiate o gite in bicicletta
E dal poliambulatorio appena risorgerà alle sue funzioni la apertura di un sito web che permetta un dialogo costante tra ammalati e specialisti
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La presentazione avverrà giorno 20 febbraio con inizio alle ore 18.30 nella sala biblioteca di San Bernardino.
Ogni sera, quando vado a letto, scorgo sul comodino la copia di “Alle soglie dell’ultimo giorno” , l’ultimo romanzo di Sergio Ruggiero. Un capolavoro.
Mi capita, talvolta, di sognare le storie che Sergio racconta, di incontrare i personaggi che si conoscono quando si sfogliano le pagine del suo libro, di calpestare, anche io, i luoghi che sono il palcoscenico dei fatti raccontati, di essere osservatore silente ed estraneo delle scene e dei momenti raccontati ed, infine, di restare avviluppato nelle vicissitudine umane e storiche che costituiscono l’ordito del libro.
Ma per quanto lo abbia letto due volte c’è ancora, almeno, una domanda alla quale non sono riuscito a dare una risposta univoca.
“Alle soglie dell’ultimo giorno”è un romanzo d’amore od un romanzo storico?
Più o meno la stessa domanda che ci siamo posti dopo aver letto gli altri romanzi “ruggeriani”
Potrebbe essere un romanzo storico nel quale l’autore nel raccontare fatti d’arme e di guerre aggiunge le note vive e liete di uomini e donne e dei loro amori.
Ma forse è un romanzo d’amore la cui vicenda viene calata nel contesto storico e sociale del tempo in cui vivono i protagonisti della stessa. Difficile dare precedenza o prevalenza ad uno dei due elementi.
L’unica certezza è che il colore delle storie d’amore è il fiore che abbellisce il giardino grigio delle tragedie delle umane società alla ricerca di serenità, di giustizia, di sicurezza, di libertà.
E forse è per questo che ne cogliamo ed apprezziamo lo splendore mistico e dolce delle storie d’amore di ogni tempo, la similitudine dell’essere umano di fronte al sentimento dell’amore in ogni dove ed in ogni tempo.
Le armi e le guerre sono diverse, così come le loro ragioni, mentre il cuore, avvertito durante i momenti di amore, è sempre lo stesso.
Ed è per questo che alcune parti del romanzo diventano poesia ed incanto.
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