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Casa mutuo chiavi fgNonostante la crisi economica che ancora oggi imperversa inesorabilmente nel nostro Bel Paese, sono molte le giovani coppie in procinto di sposarsi, interessati interessate all’acquisto della prima casa. Ma è conveniente o no acquistare una casa con i tempi che corrono? Facciamo un po’ di chiarezza al riguardo.

L’acquisto di una casa è sempre una scelta importante per ovvie ragioni, tuttavia per chi è interessato a questo argomento, si rivela di vitale importanza conoscere le agevolazioni fiscali che consentono di risparmiare qualche bel soldino. È altresì importante sapere in quali casi si perdono le agevolazioni fiscali e come bisogna muoversi in modo tale da evitare di pagare delle sanzioni piuttosto salate.

Per poter accedere alle agevolazioni della prima casa dunque, l’acquirente deve dichiarare nell’atto di compravendita il possesso eventuale, di altri immobili. Nello specifico, il compratore non deve possedere:

-       altra abitazione - in via esclusiva o in comunione con il coniuge - ubicata nello stesso Comune in cui è presente l’immobile che si vuole comperare con le agevolazioni prima casa

-       altra abitazione acquistata su tutto il territorio nazionale con i benefici prima casa

Altri requisiti che bisogna possedere riguardano l’abitazione in sè. In particolar modo, è cosa nota a tutti che le agevolazioni sono riconosciute solo ed esclusivamente per abitazioni non di lusso. Quindi a tal riguardo sono escluse dagli sgravi fiscali le seguenti strutture:

-       abitazioni di tipo signorile

-       ville

-       castelli e palazzi caratterizzati da elementi storici e artistici

Ovviamente l’immobile per cui si decide di applicare il beneficio, deve essere posizionato nel Comune di residenza del compratore.

In linea generale, questi sono i requisiti che occorre possedere. Tuttavia bisogna fare un’altra considerazione, ovvero: ci sono alcuni fattori che potrebbero far decadere gli sgravi fiscali. Ebbene si, ecco qui di seguito alcuni elementi che possono portare alla perdita delle agevolazioni:

-       false dichiarazioni nell’atto di compravendita.

-       il mancato cambio di residenza.

Qualora l’acquirente si trovi in un altro comune diverso dalla residenza in cui è ubicata la prima casa, ciò comporta il decadimento delle agevolazioni fiscali. Infatti la legge a tal proposito parla chiaro: bisogna stabilire entro un determinato lasso di tempo, più specificatamente entro 18 mesi dall’acquisto della prima casa, il cambio di residenza all’interno del Comune in cui si effettua lo stesso.

Infine si può perdere il beneficio anche nel caso in cui nell’arco dei primi 5 anni di acquisto della casa, si venda a terze parti l’immobile. Anche nell’ipotesi di una donazione, si determina la decadenza dell’immobile.

Se ciò avviene l’acquirente dovrà:

-       versare le imposte risparmiate

-       versare gli interessi

-       pagare una sanzione pari al 30% dell’imposta

Se invece si comunica alle Agenzie delle Entrate la perdita dei requisiti, è possibile che l’acquirente paghi in misura ridotta quanto citato precedentemente, per ravvedimento operoso. Una volta presa visione di questi requisiti non resta che rivolgersi ad un’ agenzia immobiliare per la scelta del proprio locale abitativo.

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interesseRallentano le erogazioni dei prestiti, complice anche una flessione nelle richieste: i dati dell’Abi mostrano però ancora un certo squilibrio tra i prestiti erogati e la raccolta di risparmio tra la clientela. Al termine del 2016 tra il volume dei finanziamenti e quello della raccolta del risparmio si è verificato uno squilibrio di 140 miliardi, con i primi nettamente superiori ai secondi.

In termini relativi, sempre secondo il rapporto pubblicato mensilmente dall’Abi, a Gennaio 2017 complessivamente i prestiti soddisfatti dalle banche sono aumentati dell’1,1%. Si tratta però di un dato aggregato, che cumula i finanziamenti erogati ai privati con quelli aziende. Se si confronta questa percentuale con quella elaborata dai vari comparatori online, si nota però che gran parte delle ricerche online e delle richieste usando siti specializzati come nel caso di un preventivo prestito EspertoPrestiti o simili, non trova seguito non dando luogo ad alcuna richiesta formale.

Il dato che però preoccupa un po’ di più è quello relativo all’andamento dei tassi che coinvolge soprattutto il comparto dei mutui. Infatti vediamo che, anche se non si registra una contrazione delle concessioni dei mutui, ma al contrario si rileva ancora una crescita (inferiore al 2%), si denota un certo aumento del tasso di interesse che passa dalla media del 2,02% al 2,10%. Questo incremento è da imputare soprattutto alla risalita dei tassi di riferimento di quelli a tasso fisso, che costituiscono anche i due terzi dei mutui sottoscritti oggi.

Tuttavia non si rilevano solamente aumenti: i tassi sui prestiti a privati sono ancora scesi, ed infatti si è arrivati ad un nuovo punto di minimo storico, pari a 2,85%. Invece i tassi sui finanziamenti alle aziende tendono ad aumentare leggermente passando dall’1,44% all’1,45% ma la variazione al momento è abbastanza insignificante. Positivo invece il dato sulla discesa delle sofferenze bancarie, che tornano a calare, dopo la risalita record dell’ultimo trimestre del 2016 che aveva fatto preoccupare gli analisti.

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La vicenda - Il comune di Amantea in data 24 dicembre 2015 ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti sette mutui( Campo sportivo Campora SG, rete fognante S Procopio, Campora , Fravitte, rete acquedottistica interna, ampliamento via PO, Prolungamento via Mazza, pavimentazione tratti stradali sottoferrovia, rotatoria Oliva).

 

La cassa DDPP con note del 29 dicembre ha comunicato di non aver concesso i mutui.

Come abbiamo scritto una scelta comune ad altri enti locali giudicati non affidabili.

Il comune con nota del 15 gennaio 2016 protocollo 790 ed ai sensi dell’art 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n 241 ha prodotto istanza di accesso ai documenti amministrativi della Cassa Depositi e Prestiti.

La cassa DDPP ha evaso la richiesta con nota dell’11 febbraio 2016 ed ha inviato gli atti istruttori.

Sempre il comune con delibera di giunta n 26 del 23 febbraio 2016 ha dato incarico legale allo studio Manzi di Roma per la verifica della posizione dei mutui, sostenendo che la conclusione del procedimento è consistita per tutte le posizioni in quanto segue;:” per l’anno in corso di non affidare l’ente in relazione alla suddetta posizione di prestito e per l’importo indicato” ma senza richiamare la citata nota dell’11 febbraio 2016 da parte della Cassa Depositi e Prestiti”.

Ed infatti i legali del comune hanno presentato ricorso al TAR Lazio avverso la decisione della Cassa DDPP.

Nel ricorso abbiamo letto che il “diniego della Cassa ha natura discriminatoria”!

Ed il 30 agosto relatore il dr Roberto Proietti, il TAR Lazio si è pronunciato.

 

Il TAR Lazio, seconda sezione, ha respinto l’istanza cautelare proposta da parte ricorrente ( comune di Amantea) e compensato le spese della fase cautelare.

Ha sostenuto il tribunale amministrativo che “ non ricorrono nella fattispecie i presupposti utili per la concessione della richiesta misura cautelare, in quanto non sono stati forniti idonei elementi di prova in ordine alla ricorrenza di un pregiudizio grave ed irrevocabile che conseguirebbe all’esecuzione degli atti impugnati, posto che è stato dedotto un danno generico inerente alla realizzazione di opere pubbliche ed allo svolgimento di servizi essenziali, senza fornire adeguati elementi di valutazione circa la concreta incidenza negativa degli atti impugnati”.

Questa prima soccombenza non dimostra che il TAR Lazio non possa in fase finale del giudizio dare ragione al comune di Amantea ove questi dimostrasse che dalla mancata o ritardata esecuzione delle OOPP per le quali erano stati richiesti i mutui derivassero gravi danni, ma certo sono un primo passo per riconoscere che la Cassa Depositi e prestiti non è stata faziosa o discriminante verso il comune di Amantea.

Probabil mente il co mune di A mantea è il primo comu ne italiano a citare la cas sa depositi e prestiti pres so il Tar.

La vicenda è quella relativa ai mutui.

Il comune di Amantea in data 24 dicembre 2015 ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti sette mutui( Campo sportivo Campora SG, rete fognante S Procopio, Campora , Fravitte, rete acquedottistica interna, ampliamento via PO, Prolungamento via Mazza, pavimentazione tratti stradali sottoferrovia, rotatoria Oliva)

La cassa DDPP con note del 29 dicembre non ha affidato i mutui.

Il comune con nota del 15 gennaio 2016 protocollo 790 ed ai sensi dell’art 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n 241 ha prodotto istanza di accesso ai documenti amministrativi della Cassa Depositi e Prestiti.

La cassa DDPP h evaso la richiesta con nota dell’11 febbraio 2016 ed ha inviato gli atti istruttori

Sempre il comune con delibera di giunta n 26 del 23 febbraio 2016 ha dato incarico legale allo studio Manzi di Roma per la verifica della posizione dei mutui, sostenendo che la conclusione del procedimento è consistita per tutte le posizioni in quanto segue;:” per l’anno in corso di non affidare l’ente in relazione alla suddetta posizione di prestito e per l’importo indicato” senza richiamare la citata nota dell’11 febbraio 2016 da parte della Cassa Depositi e Prestiti”.

Oggi in consiglio comunale è stato riferito che i legali del comune hanno presentato ricorso avverso la decisione della Cassa DDPP.

Il sindaco ha anche riferito che sono stati sentiti i dirigenti della Cassa DDPP che sono apparsi quantomeno titubanti dando la impressione di “arrampicarsi sugli specchi per giustificare la loro decisione “.

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La cassa depositi e prestiti dice no ai comuni. Non solo a quello di Amantea.

 

Per esempio al comune di Paternò al quale ha respinto la richiesta di 5 milioni di mutui ed ha anche negato la possibilità di rinegoziare 45 mutui, per risparmiare in 25 anni circa 25 milioni.

 

Per il comune siciliano è sfumata così la possibilità per la giunta di avere liquidità per 340 mila euro per l' anno appena conclusosi e altri 250 per gli anni avvenire.

La ragione è che «Il bilancio dell' ente non si presenta solido» ha dettola «Cassa»( da catania.gds.it ›

Tutt’altra cosa per il comune di Amantea che ha chiesto ad un legale di accertare la legittimità del diniego di concessione dei mutui.

Il 23 febbraio la Giunta con atto n 26 ha adottato la delibera avente ad oggetto “Verifica posizione mutui. Incarico legale”.

La delibera proposta dall’assessore Tempo e munita del parere tecnico del dr Mario Aloe e del parere contabile della segretaria Maria Luisa Mercuri, stranamente, è stata pubblicata soltanto il giorno 8 aprile, cioè quasi 45 giorni dopo la sua adozione.

 

Con la delibera si chiede all’avvocato Andrea Reggio d’Aci di Roma di “verificare l’opportunità di impugnazione delle note pervenute in data 29 dicembre 2015 relative alle posizioni dei mutui nn° 602 3634, 602 3196 , 602 3520, 602 3612, 602 3515, 602 3630, 602 3624, 602 3612.

In sostanza l’avvocato dovrà giudicare l’opportunità di proporre azione giudiziaria.

La lettura della delibera lascia fortemente sorpresi.

In particolare laddove di dichiara essere state accertate “deficienze dell’iter logico di giustificazione dell’atto”, la “violazione dei parametri della ragionevolezza e della giustizia” ed infine “ il difetto di procedure per erronea rappresentazione per evidenti incongruenze del provvedimento adottato perché identica ( identico) per numero di posizioni ( forse diverse) ”

Secondo il comune, cioè, le censure della CDP non rispondono al principio di imparzialità perché emerge con certezza che l’ente procedente ha perseguito un fine diverso da quello a cui è preordinato il potere esercitato, atteso che le risultanze di 8 istruttorie aventi caratteristiche tecniche ampiamente diverse per importo e perché riferite ad opere diverse non possono essere appiattite e ricondotte alla medesima conclusione”

 

In sostanza per quanto esposto nella delibera la CDP avrebbe negato la concessione dei vari mutui concludendo che “ per l’anno in corso di non affidare l’ente in relazione alla suddetta posizione di prestito e per l’importo indicato”.

Forma e sostanza, allora.

Forma, perché “le delibere adottate non presentano la indicazione delle date e/o del numero di protocollo affinchè le stesse, in quanto produttive di effetti giuridici, possono collocarsi nella giusta fase procedimentale”

Sostanza, perché la decisione deve fondarsi su fatti rigorosamente accertati e riferiti unicamente ad aspetti tecnici e scientifici che impongono all’autorità procedente di provvedere in conformità, salvo il risconto ( riscontro ?) di vizi di legittimità”

Un torto inaccettabile, allora?

Forse. Al punto che, stando a quanto si dice, si sarebbe anche ricorso all’intervento solidale di 2 politici di rango.

Se tutto andrà bene non sapremo a chi dare il merito.

Pubblicato in Primo Piano

La consigliera Concetta Veltri sta seguendo con attenzione la vicenda del diniego di concessione da parte della Cassa Depositi e Prestiti dei mutui richiesti dal comune di Amantea.

 

La nota, protocollata ieri mattino, mostra la forte preoccupazione di cittadina e di consigliera comunale.

 

Ed, infatti, la nota, avente ad oggetto “Richiesta atti del servizio di ragioneria- mutui”, è stata inoltrata al sig Sindaco, all’assessore al Bilancio, al ragioniere comunale ed al revisore dei conti.

 

In sostanza la consigliera comunale di minoranza ha chiesto :

-l’elenco dei mutui contratti con la cassa depositi e Prestiti e relativa situazione di pagamento dei ratei;

-la situazione dei pagamenti dei ratei di mutui scaduti al 31.12.2015;

-la copia delle richieste di finanziamento dei nuovi mutui di cui alla delibera consiliare n 50 del 18.11.2015;

-la nota di evasione delle richieste di finanziamento .

Cambia allora l’approccio utilizzato dalla Veltri.

Non più una interrogazione alla quale, poi, si sarebbe risposto con una interpretazione dei fatti, ma semplici e nudi atti dai quali trarre direttamente le conclusioni.

L’obiettivo è, quindi, quello di conoscere esattamente la vicenda nei suoi aspetti tecnici e giuridici, atteso che dalla nota di evasione delle richieste possono trarsi le ragioni esatte del comportamento dell’istituto mutuante.

Non è sfuggito alla consigliera che si tratta della prima volta in assoluto per il comune di Amantea che la cassa DDPP nega i mutui richiesti.

Ed occorre, quindi, sapere le esatte ragioni.

Forte è, infatti, il dubbio che l’ istituto mutuante possa aver ritenuto il comune non più capace di onorare i ratei semestrali.

E se questo fosse vero la conclusione sarebbe gravissima per la intera città.

Pubblicato in Cronaca

Il Consigliere comunale del Gruppo “La Nuova Primavera” Sergio Ruggiero ha chiesto al comune la urgente convocazione del Consiglio Comunale per trattare della grave situazione economica e finanziaria dell’Ente.

 

Questo il testo:

“Il buon senso pretende che venga fatta subito chiarezza in merito alla situazione economica e finanziaria del nostro Comune.

 

Lo chiedono i cittadini in difficoltà che attendono risposte, lo chiedono i dipendenti comunali che hanno bisogno di certezze circa la corresponsione degli stipendi, lo chiedono tutti i Soggetti che vantano spettanze nei confronti del Comune.

 

Lo chiedono, infine, tutti i cittadini attenti alle sorti dell’Ente, preoccupati a causa delle voci che si rincorrono e dagli articoli di stampa usciti in questi giorni.

Come gruppo di Minoranza avevamo già contestato la politica dell’Amministrazione in carica, secondo noi inadeguata a mettere al riparo l’Ente dall’instabilità economica, rilevando scarso rigore nel rapporto tra entrate e uscite, la “leggerezza” di una politica solerte nell’accensione di nuovi mutui e nella dilazione dei vecchi, la discutibile convinzione espressa in più circostanze secondo la quale i conti dell’Ente giustificherebbero ulteriore capacità di indebitamento.

 

Abbiamo anche sollevato dubbi circa l’adeguatezza delle relazioni del Revisore dei conti allegate agli esercizi contabili, tendenti, a nostro parere, a “sottovalutare” un andamento indirizzato al dissesto finanziario.

Ed ora, la Cassa Depositi e Prestiti oppone un rifiuto all’accensione di mutui per l’esecuzione di opere pubbliche, a testimonianza del fatto che esiste un gravissimo problema di bilancio, come peraltro gli indicatori contabili denotano con evidenza.

Riteniamo che l'Amministrazione debba assumersi la responsabilità, morale prima che politica e civile, di esprimersi con chiarezza circa la reale situazione.

Deve cioè rendere noto alla comunità se è vero che Amantea rischia il fallimento e se, come da più parti paventato, esiste l’eventualità che dopo la prossima approvazione del bilancio, l'Amministrazione possa dichiarare il dissesto finanziario, aprendo una fase di gravissimi disagi per tutti i cittadini.

 

E’ questa la ragione per la quale il Nostro gruppo Consiliare, con prot. 4853 del 30 marzo, ha rivolto al Sindaco una formale richiesta in copia del diniego di concessione mutui pervenuta dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Lo scrivente, a nome del proprio gruppo consiliare, chiede pertanto al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione urgente di un Consiglio aperto con questo argomento all’ordine del giorno. Cordialmente   Amantea, 01 aprile 2016 Il Consigliere Sergio Ruggiero



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La Presidente del Consiglio Linda Morelli ha firmato l’avviso di convocazione del prossimo Consiglio Comunale.

 

All’ordine del giorno i seguenti punti.

 

Approvazione verbali sedute precedenti;

 

Rimodulazione dei prestiti concessi dalla Cassa DDPP a carico di Enti Locali. Circolare n 1285 del 4.11.2015.

Richiesta alla Cassa DD PP anticipazione ai sensi dell’art 8 del D.L. 19 giugno 2015 n 78.

 

Individuazione cassa DDPP quale istituto mutuante e richiesta formale impegno finanziamento OOPP.

Ratifica delibera di giunta n 217 dell’8.10.2015 all’oggetto “Bilancio di esercizio 2015 - variazione e storno fondi".

 

Corre voce che il consiglio servirà per creare le necessarie nuove disponibilità finanziarie atte a garantire il pagamento di debiti arretrati nonché gli stipendi del personale dipendente.

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Il Consigliere Sergio Ruggiero è contrario alla Rinegoziazione prestiti della Cassa Depositi e Prestiti Scrive il consigliere di minoranza: ”Venerdì 22 Maggio si è tenuto un consiglio Comunale per l’approvazione di una proposta di rinegoziazione dei prestiti concessi al comune dalla CDP Spa.

 

Si tratta di 92 Prestiti contratti nel tempo dal Comune, con diversa scadenza e con diverso tasso di interesse.

 

Una zavorra pesante di oltre 8 milioni di Euro per il nostro Comune che è attualmente esposto a debiti di natura finanziaria per circa 20 milioni di Euro.

La CDP Spa, Con la Circolare n. 1283, “si rende disponibile alla rinegoziazione dei finanziamenti” in ammortamento, a condizioni predeterminate.

La Maggioranza ha votato compatta, diluendo la restituzione fino al 2044, la Minoranza ha votato contro dopo avere chiesto che si facesse almeno una Commissione PER COMPRENDERE MEGLIO DOVE ANDAVAMO A PARARE.

 

La documentazione fornita dagli uffici sulla base della quale noi consiglieri potevamo comprendere e determinarci si costituiva di tabulati di difficile comprensione, resi disponibili soltanto il giorno prima. Era difficile in quelle condizioni comprendere appieno la questione per chi, come me, non è un matematico di professione o un esperto di finanza.

Ma poiché ritengo che in queste cose bisogna andarci piano, ed essendo ideologicamente avverso al trasferimento alle future generazioni dei nostri debiti, mi sono dichiarato contrario a una iniziativa dai contorni nebulosi.

Peraltro, la circolare della CDP Spa, al punto 2 (limitazioni), lett. d) recita: “la CDP, infine, si riserva di non quotare alcune scadenze e di modificare talune condizioni e opzioni offerte per la rinegoziazione indicate nella presente circolare in relazione all’andamento delle condizioni dei mercati monetari e finanziari durante il periodo di adesione”.

 

Che vuol dire?

Siamo davvero in grado di controllare fino in fondo le dinamiche di una finanza che talvolta risponde a criteri imperscrutabili?

 

A una finanza che comanda il mondo e indirizza le politiche dei popoli praticamente come vuole?

E allora, oltre a manifestare i miei timori, ho sostenuto come sia necessario percorrere la strada del rigore della spesa e la riorganizzazione dell’Ufficio tributi allo scopo di conseguire al più presto un obiettivo di efficienza, di equità e di giustizia.

In pratica ho invocato un deciso CAMBIO DI ROTTA (cosa non facile ma credo possibile) rispetto a una politica praticata un po’ dovunque e che, a mio parere, non agisce col necessario rigore nei confronti della spesa pubblica. E questo accade in quasi tutti gli Enti pubblici, a partire dallo Stato, indebitando i cittadini fino al collo.

 

La sera stessa, per capire meglio, mi sono rivolto a un matematico, che ha avuto la capacità di “decriptare” i famigerati tabulati, proiettando al 2044 alcuni dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti SPA, una società finanziaria partecipata per il 80,1% dal Ministero dell’Economia e Finanze e per il resto da diverse fondazioni bancarie.

E mi sono convinto ancora di più come, oltre ad essere eticamente inaccettabile trasferire i debiti anche ai bambini non ancora nella mente di Dio, non sia conveniente rinegoziarli nei termini prospettati, aumentando significativamente l’esposizione dell’Ente a fronte di un allentamento della pressione finanziaria che l’Amministrazione comunale presumibilmente utilizzerà non già per come previsto dalla

suddetta circolare, ossia per la riduzione dei finanziamenti, ma, data la carenza di liquidità, per finanziare la spesa corrente.

Così fanno quasi tutti.

La Maggioranza non ci ha concesso la possibilità di capire meglio negandoci almeno una Commissione (ad esempio rilevo dai tabulati che in molti casi è previsto addirittura un seppur modesto aumento del tasso di interesse, forse si poteva pensare ad una rinegoziazione selettiva anche in relazione alle diverse scadenze dei mutui), ED IO SOMMESSAMENTE PROTESTO!

E chiedo che, in nome del buon senso e della chiarezza,ci sia concessa la possibilità di capire meglio e magari di farci un po’ di conti.

Al momento, ribadisco il sospetto CHE QUESTA OPERAZIONE, VELATA DI BIANCO, COSTITUISCA PER LA NOSTRA CITTA’ UNA TRAPPOLA INFERNALE.

Amantea 24.05.2015. Sergio Ruggiero.

 

Ndr: Ha ben ragione Sergio a ritenere “eticamente inaccettabile trasferire i debiti anche ai bambini non ancora nella mente di Dio”, ma ci sembra ancora più inaccettabile che questa giunta per sopravvivere lasci i debiti passati e quelli attuali agli incolpevoli ragazzini di oggi, ed infinitamente inaccettabile che i loro padri non si incazzino( scusate la parola, ma ci sta tutta!).

E vi diremo ancora di più (anche ai distratti consiglieri di minoranza) perché è giusto che la cittadinanza SAPPIA!

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Ecco cosa scrive Francesca Menichino del M5S sulla rinegoziazione dei mutui da parte della maggioranza Sabatino:

 

”Decisa a colpi di maggioranza in consiglio comunale la rinegoziazione dei mutui, di ben 92 mutui contratti dall’Ente con la Cassa Depositi e Prestiti SpA. A nulla è valsa la proposta del M5S di aggiornare la seduta e di valutare in maniera differenziata per ogni mutuo l’effettiva convenienza dell’operazione, facendo una riflessione seria e condivisa in commissione bilancio: la nostra proposta è stata bocciata dalla maggioranza.

 

Il livello di indebitamento del comune di Amantea è elevatissimo: c’è un debito residuo che ammonta solo per il capitale a 20 milioni di euro e paghiamo rate annue per circa 2 milioni di euro. Quest’operazione prorogherà la scadenza di questi 92 mutui (ma ce ne sono altri) fino al 2044 cioè per altri 30 anni.

Come possa l’assessore alle finanze definire “altamente positiva” questa operazione davvero ce lo chiediamo, senza trovare risposte.

E non capiamo come possa dire che questo non peserà sulle generazioni future, perché questo è invece esattamente quello che accadrà: il debito residuo nel complesso aumenterà e impiegheremo altri 30 anni per estinguerlo.

E se è vero che nell’immediato le rate di mutuo si riducono, è vero pure che il minore esborso, pari quest’anno a 78.517 euro, per come previsto dalla norma dovrà essere destinato a spese di investimento o a riduzione di finanziamenti e non alle spese correnti.

In sostanza l’amministrazione compie questa operazione perché non ha liquidità e vuole utilizzare queste somme, come chiaramente ha anticipato l’assessore alle finanze, per fare ancora spese e indebitare ancora questo Ente.

Abbiamo definito scellerata questa che è una scelta politica che pensa al presente ed alla necessità di rimediare denaro liquido: il sindaco lo ha detto chiaramente affermando “non c’è un euro nelle casse comunali”.

Insomma questa amministrazione appare letteralmente strozzata: incapace di riscuotere le entrate, incapace persino di calcolarle correttamente, e nello stesso tempo incapace di ridurre e controllare la spesa il cui livello viene mantenuto o addirittura aumentato nonostante la situazione sia drammatica: pensate all’aumento delle indennità, pensate alle spese per lo staff del sindaco, pensate a 1 milione e trecentomila euro che si spendono per la manutenzione con i risultati che tutti possiamo vedere, e poi abbiamo le 25.000 euro del canile o i 155.000 euro spesi per il verde pubblico e tanto altro ancora.

Chiediamo di considerare con serietà le nostre osservazioni e di annullare in autotutela questa delibera, anche in considerazione del fatto che per 17 dei 92 mutui il tasso invece di diminuire aumenta passando dal 3,94 a 3,966 il che significa in termini di interessi un inevitabile aumento e quindi un danno erariale per l’Ente”.

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