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Via Garibaldi è la via più strana di Amantea.

Quella dove puoi sentire tutti i profumi e tutti i fetori.

Il profumo dei fichi e del cioccolato, delle alici salate, della carne arrosto e della pizza.

 

Ma anche il fetore della fogna .

Nei giorni scorsi la parte di Via Garibaldi prossima al sottopasso ferroviario era terribilmente infestata da un incredibile e fastidiosissimo fetore di fogna.

Ed allora gli abitanti hanno chiamato la Guardia costiera tante volte intervenuta per via delle fuoriuscite di fogna ed i militari sono immediatamente intervenuti constatando il terribile fetore e chiedendo ai naturali come facessero ad abitare in un posto simile.

E così gli stessi abitanti si sono recati al comune a lamentarsi di questa situazione e sono stati ricevuti dal sindaco e dall’assessore all’igiene .

Sono tornati alle loro case con l’impegno a rivedersi sabato 27 agosto.

Invece, nemmeno il tempo di arrivare a casa che sul posto è arrivato Rocco Cima che ha, da un lato, contestato il clamore sollevato, ma ha anche messo mano alle apparecchiature dell’impianto di sollevamento della fogna.

“Da non crederci –ci ha riferito uno degli abitanti- poco dopo la puzza è sparita.

Letteralmente sparita ed ancora ad oggi non la avvertiamo più”

La faccia del nostro interlocutore esprime tutta la perplessità di chi ha assistito in prima persona ad un miracolo.

Già, il miracolo di san Rocco.

Come fare a spiegare che la puzza è figlia della setticizzazione delle fogne e del mancato rispetto della delibera 4 .2.1977 del Comitato interministeriale per la tutela delle acque dall’inquinamento e le norme UNI EN 12050-1 e 2 che per le stazioni di sollevamento raccomandano un tempo di permanenza delle acque nella vasca che non determini fenomeni di setticizzazione dei liquami.

L’ennesima riprova, cioè, di come il sistema fognario amanteano sia vergognoso e soprattutto della approssimazione con la quale viene gestito.

Apre con un po’ di ritardo la villa comunale "Parco della grotta", inaccettabile per qualche bambino che fa i capricci e se ne va via.

 

Ma la maggior parte aspetta paziente e non appena vengono svolte le sacre funzioni augurali corre verso i giochini: una festa per loro e le loro mamme ( anche qualche nonno).

 

Per l’amministrazione erano presenti il sindaco Monica Sabatino, il vicesindaco Giovambattista Morelli, l’assessore Emma Pati e la consigliera-assessora Giusi Osso.

Mancavano invece gli assessori Sergio Tempo, Antonio Rubino, Gianluca Cannata.

 

Nel pubblico presente anche l’ingegnere Domenico Pileggi con la signora, oltre che l’immancabile Rocco Cima.

Tantissimi i bambini.

Rocco Cima toglie la brutta plastica al nuovo tabellone che indica la villa (vedi le due foto).

 

Poi il sindaco ha ringraziato Rocco Cima per la passione che mette nelle sue cose ed in primis per la villa nella quale ha realizzato il bagnetto per i bambini( solo per i bambini) onde evitare che siano costretti ad andare nell’altro lontano bagno pubblico.

Poi viene aperto il nuovo cancello ed i bambini correndo sciamano verso i giochini

E’ la riprova, se mai ce ne fosse stata occorrenza, del bisogno che hanno di uno spazio libero e sicuro.

E’ stata dimenticata la brutta vicenda della pesante piastra di ferro che è caduta dalla parete rocciosa vicinissima ad uno dei bambini che utilizzava la villa.

Un vero miracolo che non si sia fatto male nessuno.

Da questo fatto occorso quasi sei mesi fa la ordinanza sindacale di chiusura della villa.

Ora, evidentemente messa in sicurezza la villa, la riapertura in pompa magna .

 

Nessuno fa caso ai due puffi sul cancello e tantomeno allo splendido olivo da poco allocato nell’antico aranceto che se attecchirà sarà un altro pezzo della flora mediterranea espressa e presente nella villa.

Si scopre la targa

Il Sindaco

I Bimbi

Pubblicato in Cronaca

Sono giorni, anzi settimane che una squadra di pittori dipinge le inferriate del lungomare.

Certo ben altre sono le necessità di questa area speciale della città, sulla quale si riversano a centinaia per non dire a migliaia gli amanteani e quei pochi turisti che sono giunti ad Amantea.

Parliamo degli alberi di tamerici, ormai, nella gran parte in condizioni pietrose, qualcuno già mozzato , altri caduchi.

Parliamo della carreggiata piena di pericolose buche.

Parliamo dei marciapiedi la cui mattonelle in talune( forse tante) parti, ormai, sono pericolose.

Parliamo delle inferriate lato monte che dovrebbero essere tolte e sostituite e la cui pitturazione è perfettamente inutile.

Però qualcosa di nuovo c’è ed è anche pregevole

Parliamo del “Tummazio” che imperava alla fine del lungomare lato sud e sul quale un tempo c’era un’opera di Pedrito, dedicata ai marinai.

Ora finalmente il “tummazio” è stato abbattuto e sostituito da un bel ciuffo di palmizi che come dice Rocco Cima sembra essere stato creato apposta dalla natura per essere trapiantato nella nuova aiola oggi predisposta e che forse da stasera stessa sarà illuminata

Gradevole e pregevole, ma non basta!

Il Tummazio

La nuova aiuola

Nei giorni 27 e 28 marzo 1638 ( quello di giugno ci interessò relativamente) vi fu nella zona centro settentrionale della Calabria il terremoto più intenso degli ultimi 1000 anni; paragonabile a quello del 1783 e del 1905. Anche Amantea ne subì le conseguenze, ma ne ebbe un regalo quale quello della sorgente detta della “Ficuzza”, nel fiume Catocastro, che divenne la più importante per la città del tempo. In sostanza un miracolo visto che invece di distruzione e morti se ne ebbe utilità e vita!

Oggi, anche senza terremoti, ecco un altro avvenimento che può essere ascritto tra i miracoli.

Dopo quasi 85 anni dalla costruzione della prima condotta idrica a servizio dell’Amantea del 1930 realizzata grazie alle sorgenti della zona di Potame e dopo migliaia di accessi dovuti alla necessità di manutenzione delle sorgenti, alla manutenzione della condotta di adduzione, ai controlli delle reti che inibivano l’accesso ad animali, selvatici e non, ecco che si scoprono “nuove sorgenti” capaci di erogare circa 30 litri di acqua al secondo, cioè 1800 litri al minuto, cioè 108 mila litri ad ora ( 108 mc) e, quindi, 2592 metri cubi al giorno! Una quantità enorme e provvidenziale. Stiamo parlando di quasi 180 litri al giorno per tutti i 14 mila abitanti di Amantea, Campora compresa! Significa una totale autonomia per oltre 10 mesi all’anno!

Ovviamente la portata dovrà essere confermata durante la stagione estiva, quella di scarsa pioggia, per verificare che non si tratti di sorgente da acqua di scorrimento superficiale e  soprattutto ci sarà bisogno di fare analisi sulla qualità dell’acqua e sulla sua potabilità.

Sul resto ampie riserve.

Cominciamo dal costo della nuova rete di adduzione.

Continuiamo con il serbatoio : quello attuale di Cannavina ci appare insufficiente in particolare rispetto ai consumi della popolazione servita (centro storico e poco altro?!).

Andiamo avanti . Una quantità d’acqua così grande altro che centro storico e zone periferiche potrebbe servire! Allora che cosa ci fanno leggere?

Ed infine, ma di quale flusso a cascata si parla?

Potremmo continuare a lungo, ma ci fermiamo qui!

Una sola domanda. Queste sorgenti sono nate adesso come quella della Ficuzza o trovate solo adesso? E perché?

Nella foto il flusso a cascata( Cascata delle Marmore) 

Domenica mattina 1 marzo gli operai del comune hanno rimosso la tabella Terranova esposta in via Margherita.

 

E solo per permettere un più agevole passaggio di grandi carri carnevalizi.

 

E ci chiedevamo se subito dopo il carnevale l’insegna sarebbe stata ricollocata o se sarebbero state imposte modalità diverse.

 

E stamattina la tabella era di nuovo al suo posto immediatamente ricollocata dal personale delle cooperative guidato dal Rocco Cima.

Che efficienza!

Eccola nella foto scattata stamattina.

Senza la tabella Terranova l’esercizio commerciale ha perso un po’ di pubblicità ma noi gliela facciamo recuperare

Occorre ribadirlo! I piccoli comuni devono consorziarsi .E soprattutto non possono assumersi servizi consortili come ha fatto Nocera Terinese con l’impianto di depurazione che serve anche Belmonte Calabro, Amantea e Falerna, oltre che Nocera stessa.

Già da mesi il comune di Amantea si è gravato dei costi della manutenzione di pompe di sollevamento pur ubicate nel comune di Nocera Terinese, superando i suoi confini territoriali , alla faccia dell’autarchia del comune nocerese.

Ed oggi fa ben di più. Oggi evita un grave danno ambientale ! Non del proprio territorio, ma del Tirreno Catanzarese!

Dimostrazione dell’alto senso di responsabilità di Amantea e dell’alta efficienza dei suoi tecnici.

Ne parla il comunicato stampa di oggi 20 gennaio dal titolo:  “Gli operai del comune di Amantea intervengono sul depuratore di Nocera Terinese”

Scrive il comune “ Il pronto intervento del settore manutentivo del comune di Amantea, di supporto a quello di Nocera Terinese, ha evitato l’insorgere di una vera e propria emergenza ambientale”.

Ma ecco cosa era successo.

” Durante la scorsa notte alcuni ignoti si sono introdotti furtivamente nell’area che accoglie il mega depuratore di Nocera Terinese che, oltre a servire il centro costiero della provincia di Catanzaro, “ripulisce” anche i liquami di Belmonte Calabro e Amantea, consentendo di immettere nel Tirreno acqua pulita e cristallina al 100 per cento.

I malviventi, dopo aver forzato l’ingresso di alcuni locali, hanno asportato i cavi in rame che consentono alle apparecchiature tecniche di gestire i diversi cicli di depurazione.

Ciò ha portato al malfunzionamento del sistema elettrico che, a sua volta, avrebbe potuto causare la tracimazione dei liquami contenuti nelle vasche, con gravi conseguenze per i terreni circostanti e per l’inquinamento che si sarebbe venuto a generare.

Per non parlare poi del fiume di melma che sarebbe potuto arrivare a mare”.

E qui la questione diventa straordinaria . Continua la nota stampa affermando che :

“Il sindaco di Nocera Terinese, Gaspare Rocca, facendo leva sui rapporti di buon vicinato che intercorrono con Amantea, ha prontamente allertato il primo cittadino Monica Sabatino che, senza esitazione alcuna, ha messo a conoscenza della questione l’assessore all’ambiente Antonio Rubino ed il dirigente dell’ufficio tecnico manutentivo Domenico Pileggi.”

Confermiamo a tal punto l’alto senso di responsabilità del sindaco di Nocera che non abdicando al proprio ruolo, anzi consapevole delle sue difficoltà, ha chiesto soccorso ad Amantea , e del coerente alto senso di responsabilità del comune di Amantea che interviene senza ritardi quasi come se l’impianto di depurazione fosse suo od almeno nel suo territorio.

E confermiamo altresì l’alta efficienza dei tecnici di Amantea.

Recita il comunicato stampa, infatti, che:

“La situazione è apparsa agli occhi degli esperti quanto mai critica, tanto che in pochissimo tempo gli addetti dell’ente municipale nepetino, coordinati da Rocco Cima, ed un gruppo di volontari della Protezione civile, diretti da Salvatore Socievole, hanno raggiunto l’area del depuratore con un gruppo elettrogeno capace di velocizzare il ripristino dei macchinari e supportando così l’intervento del personale specializzato che opera in loco e che ha mostrato in diverse occasioni la propria professionalità.

Mai scelta si è rivelata più azzeccata.

Bypassando la tradizionale alimentazione elettrica, infatti, il depuratore e le idrovore sono tornati in funzione con una configurazione minima che ha consentito il mantenimento del livello dei liquami nelle vasche, evitando così ogni possibile rischio.

L’adozione di tale strategia ha consentito ai tecnici di ripristinare con la dovuta calma il quadro comandi, ricollocando i cavi in rame che sono stati trafugati”.

E non ci si è fermati a tanto.

I tecnici del comune di Amantea hanno relazionato all’amministrazione comunale sul danno occorso.

Si legge sulla nota che :

“Secondo una prima quanto sommaria ricognizione l’ammontare del danno, furto compreso, dovrebbe attestarsi intorno ai 50 mila euro”.

E non basta , sempre confermando l’alto senso di responsabilità del comune di Amantea il comunicato evidenzia che :

“Dell’accaduto sono state prontamente allertate le forze dell’ordine, in primis i Carabinieri, che hanno avviato le indagini sul territorio monitorando le realtà criminali che sono solite compiere questo tipo di furto”.

Pubblicato in Politica

Sono le 18.00 quando Rocco Cima e Pileggi entrano nella villa ed assistono allo scempio che le foto mostrano in tutta evidenza.

Cima che questo giochino ha montato, riparato, pitturato, protetto per amore dei bambini amanteani è fortemente arrabbiato e commosso.

Anche Pileggi( gli uffici sono chiusi ma lui è al lavoro) è scosso.

Una mamma mostra tutta la sua riprovazione per questi comportamenti che sono vergognosi e segnala anche altri comportamenti non leciti, o sospetti tali, che avvengono nella villa sempre aperta e che dovrebbe essere protetta dalle telecamere( come la intera città)

Arriva poi un abitante del quartiere che segnala di essere stato svegliato stanotte intorno alle 04.35 da fortissime grida lanciate senza alcun rispetto del diritto al riposo delle persone che abitano nei pressi e di essere uscito dal balcone richiamando i giovinastri al rispetto del riposo e della gente ma senza sospettare quanto poi scoperto .

Un intervento che è riuscito in qualche modo a porre fine a questi comportamenti incivili che si susseguono ormai troppo spesso in un contesto urbano indifeso.

Pileggi e Cima hanno anche chiamato i Vigili Urbani che arrivano poco dopo e che registrano i gravi danni e quant’altro utile alla redazione del necessario verbale.

Basterà chiudere la villa?

Non lo sappiamo, ma certo occorre provarci.

Alcune mamme invocano con forza la necessità di maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine

E’ inaccettabile che Amantea sia in mano a giovani vandali che di notte, probabilmente ubriachi, o su di lì , diventino distruttori dei pochi beni pubblici disponibili per i bambini.

Peraltro, stando a quanto evidenziatoci, consta che si trattasse di una “banda” mista, composta di ragazzi e ragazze che nei loro comportamenti simulavano ( ?) anche giochi erotici.

E tutti gli astanti hanno sollecitato gli agenti delle forze dell’ordine della Polizia municipale a condurre una approfondita indagine utilizzando i fotogrammi impressionati dalla tante telecamere a protezione della villa.

Ci si pone il problema, infatti, di come ci si possa comportare in questo modo ben sapendo che la villa è ( o dovrebbe essere) protetta dalle telecamere.

Ed è brutto dover dire ai bambini che entrano con le mamme nella villa che parte dei giochini è distrutto e che occorre tempo per riporlo in funzione.

Non capiscono , non possono capire.

Le foto sono comunque esemplificative della violenza usata contro questi poveri giochi.

Concludiamo segnalando le considerazioni di uno sconosciuto che colta la situazione si avvicina e suggerisce di “ricordare” ai Vigili urbani di visionare anche le immagini di altri luoghi della città dove a quell’ora o poco prima erano ancora aperti gli esercizi pubblici dove si somministrano alcolici nella attendibile supposizione che si sia trattato di una banda di giovinastri che aveva abbondantemente libato e che poi ha mostrato la propria forza e cultura distruggendo quanto incontrato per la via.

Cogliamo il suggerimento e lo proponiamo alla attenzione del sindaco nella sua qualità di autorità di pubblica sicurezza ed alla Polizia Municipale.

Pubblicato in Cronaca

I profughi scacciati dalla Libia di Gheddafi e che dopo essere giunti in Italia vennero distribuiti un po’ dappertutto compreso Amantea erano già un ricordo.

Ma il mondo continua a girare alla rovescia .

Dopo la Libia, eccola Siria, l’Egitto, e via di seguito.

E quello che era sembrato un esodo biblico oggi appare una quisquilia rispetto a quello che è oggi in atto.

Si fugge dalle proprie patrie per cercarne una nuova ed ormai tutti sognano l’Europa( l’America è lontana).

Ed all’Italia il compito di ospitarli, di assisterli, di capire se siano ascrivibili tra quelli che possono vantare il diritto a restare.

Ieri sera le telefonate si sono intrecciate tra la Prefettura, la protezione civile, le Forze dell’ordine, le imprese private, le cooperative, i comuni.

Il primo risultato è che stamattina sono stati viaggiare verso Amantea tre pullman.

Se ne sono fermati solo 2 e circa 110 persone, per lo più Siriani ed Egiziani, sono ospiti dell’amministrazione comunale ed allocati nella palestra della Scuola media del capoluogo.

Ovviamente si tratta di una soluzione approssimativa anche se abbiamo visto una imponente organizzazione di Forze dell’Ordine , di protezione civile e di personale dell’ente comune, in attesa di una soluzione più confacente quale quella alberghiera.

Tra le Forze dell’Ordine i carabinieri di Amantea e quelli di Paola guidati dal tenente Paolo Zupi( sul tardi è arrivato anche il capitano Luca Acquotti) ed il comandante Emilio Caruso della PM di Amantea , oltre ad una notevole quantità di Carabinieri e Vigili Urbani.

Presente il responsabile della Protezione Civile di Amantea Salvatore Socievole con diversi unità addette al servizio.

Presente Rocco Cima che ha coordinato il numeroso personale delle cooperative che hanno allestito in tempo record alcune tende ed alcuni bagni chimici.

I profughi giunti sono nella gran parte giovani tra i 20 ed i 30 anni

Non ci sono né donne, né bambini

Tutti i 110 profughi sono al momento seduti sul parquet della palestra della Scuola Media di Via E Noto in attesa di essere rifocillati di essere poi trasferiti appena possibile in altra struttura più acconcia.

Perplessa la città

Forti e negative le reazioni del vicinato, preoccupato della presenza dei profughi

Nel bene o nel male Rocco Cima è stato un grande lavoratore.

Mi raccontava proprio ieri il figlio che una notte di Natale la nipotina aveva la febbre altissima ed aveva bisogno di un medico.

Lui lo contattò, ne ebbe assicurato l’intervento, ma quando il figlio gli chiese se lo accompagnasse rispose: “Non posso venire, ho una fogna a Coreca”

Il dovere prima di tutto. Ed anche oltre il dovere

Una persona, od una famiglia, od una zona della città era invasa dalla fogna.

Lui era stato chiamato e lui doveva intervenire.

Chi altri se no?

Dal primo marzo sarà in pensione.

È stato trattenuto , a richiesta, come altri dipendenti del comune di Amantea. Chi più chi meno e senza una vera condizione di legittimità . Ma ora basta. Non ci sono soldi per trattenerlo ancora. I suoi soldi servono per altre esigenze .

D’altro canto prima o dopo doveva pur andare via.

Per la politica, per la burocrazia, i dipendenti sono numeri non uomini.

Lavoratori impagabili e sempre disponibili come Rocco Cima alla fine diventano eguali a tutti gli altri, a meno che non siono loro a comandare il comune.

Pochi sanno di questo fatto.

Lo scopriranno domani 1 marzo quando chiameranno il suo numero e lui non potrà rispondere o risponderà ma dicendo che ormai è in pensione.

Allora chiameranno il sindaco o l’assessore alla manutenzione che non potranno essere disponibili come Rocco Cima ogni giorno dell’anno e se proprio necessario ogni ora del giorno e della notte.

Mancherà a chi era abituato ad averne le prestazioni tempestive ed efficaci.

Diventerà memoria , come quelle meteore che ogni tanto passano nel cielo e di cui si ricorda la direzione e la luminosità. Poi piano, piano sarà dimenticato.

Noi vogliamo salutarlo con queste brevi parole.

Noi che non siamo parenti o sodali, ma che amiamo dire pane al pane e vino al vino.

A lui diciamo grazie, ricordando altri che come lui hanno dato alla città con amore molto di se stessi.

Un piccolo pensiero che vuole essere un piccolo dono

Auguri Rocco. Goditi il tuo mare, tua moglie, la tua famiglia, i tuoi nipoti, ed ogni tanto fatti vedere come stamattina a Piazza Commercio per un buon caffè. Ciao.

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