BANNER-ALTO2
A+ A A-

WhatsApp Image 2022-01-20 at 15.59.14 1

E’ accaduto oggi alle 10,19 un terremoto di magnitudo Mw 4.3 al largo della Costa Calabra sud occidentale, nel golfo di San Eufemia, a soli 11 chilometri da Pizzo Calabro, in mare aperto, ed a soli 10 chilometri di profondità.

 

Il terremoto ha generato il panico un po' dappertutto, dalle scuole, che sono uscite di fretta e furia, alle attività commerciali, che si sono, di fatto, fermate per poco più di mezz’ora dalle loro attività lavorative, il fatto strano è che lo stesso avvenimento tellurico sia avvenuto a distanza esatta di un anno dalla frana nel nostro centro storico, quasi un segno del destino, dove, tra l’altro oggi era presente una troupe di TGR Calabria per registrare un filmato ed una serie di interviste sul mal anniversario.

 

Tutto sommato dell’evento tellurico non dovrebbe sconvorgerci più di tanto, poiché dovremmo tutti essere abituati ai terremoti.

Quasi tutti i movimenti tellurici nella nostra zona avvengono sulla superficie terrestre e sono concentrati in zone ben precise, ossia in prossimità dei confini tra due placche tettoniche dove il contatto è costituito da faglie.

I nostri Terremoti al momento sono localizzati in aree vulcanicheper effetto del movimento di masse magmatiche in profondità.

 

Secondo l’Istututo Geografico di Geofisica e Vulcanologia il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile (se non con strumenti appositi), e modella e distorce le rocce sia in superficie sia nel sottosuolo.

Tale movimento improvviso, che in pochi secondi rilascia energia accumulata, come quella accaduta oggi, per decine o centinaia di anni, genera così le onde sismiche e il terremoto associato.

L'energia liberata da un terremoto ha origine in un punto detto epicentro, da qui partono le vibrazioni dette onde sismiche.


Ritornando all’evento di oggi la situazione in città è rientrata presto alla normalità, a detta degli studiosi di terremoti l’evento di oggi rientranegli avvenimenti “normali” sismici nella nostra zona, come già detto non si registrano danni a persone o cose.

Quindi c'è ancora attività sismica nel sottosuolo calabrese, lo possiamo vedere dal grafico pubblicato nel nostro articolo negli ultimi tre mesi sono centinaia le scosse registrate dai sismografi, un fenomeno naturale per noi che abitiamo su una grossa faglia sismica, e che ci accompagna dagli albori della nostra civiltà, ma che non siamo ancora in grado di prevedere, nonostante i precursori sismici e tutte le tecnologie moderne.

 

Abbiamo trovato un articolo, che già precedentemente avevamo postato, di uno dei maggiori sismologi italiani di fama internazionale, dott. Giuliano Panza, su questo fenomeno di piccoli terremoti ripetuti nel tempo, lo stesso, afferma, che non esistono scosse di assestamento, perché questa etimologia della parola usata è pessima, ma purtroppo, tanto usata in gergo popolare e dai Mass Media.

“In realtà, i terremoti dipendono dalle variazioni del campo degli sforzi, ma tale dipendenza è complessa, come è dimostrato dal fatto che le repliche avvengono sovente lungo piani dove gli sforzi dovrebbero essere ridotti dopo l’evento principale“.

Il dottore panza inoltre ci spiega come “Le repliche ridistribuiscono gli sforzi attorno all’area epicentrale e perturbano la crosta terrestre anche a distanza e quindi contribuiscono, o possono contribuire a seconda dei casi, all’accumulo di energia per il prossimo forte terremoto che può avvenire anche dopo molti anni o secoli, anche a distanza di centinaia di km.

Quindi, di regola, le repliche non assestano ma ridistribuiscono gli sforzi e possono contribuire al prossimo terremoto, che si può verificare a distanza sia nello spazio che nel tempo“.

In sostanza, quelle che erroneamente definiamo scosse di assestamento lungi dal poter tranquillizzare, sono una sorta di campanello d’allarme che ci dice ‘attenzione: non è finita! I

l terremoto tornerà, ma non si sa con precisione quando e dove’.

“L’espressione scossa di assestamento – precisa il sismologo – oltre ad essere errata rispetto al fenomeno fisico che vuole descrivere è anche fuorviante perché induce rassicurazione.

Pubblicato in Primo Piano

cristofo colombo e le caravelle

Cristoforo Colombo il 12 ottobre 1492 scopre il Nuovo Mondo.

 

Una data divenuta leggenda, che cambiò la storia del mondo.

 

Dopo aver navigato per circa 33 giorni, e dopo aver sostato un mese all’isola di La Gomera, per riparazioni alle imbarcazioni, e convinto di fare rotta verso le Indie, il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo approdò in un nuovo continente che più tardi prese il nome di America, in onore di Amerigo Vespucci.

 

Il navigatore partì poco più di due mesi prima da Palos con tre caravelle, la Nina, la Pinta e la Santa Maria, e non toccò precisamente la parte continentale ma un’isola dell’attuale America Centrale, che battezzò San Salvador.

La nuova terra, il nuovo mondo, fu avvistata dal marinaio Rodrigo de Triana verso le 2 di notte ma per lo sbarco si aspettò dopo l’alba.

In questo primo viaggio toccò anche le coste di Cuba e Haiti.

 

La rotta iniziale era quella delle Isole Canarie per sfruttare gli alisei, venti che spirano da est verso ovest. Timoni rotti e danni più o meno gravi alle tre caravelle fecero sì che i marinai navigassero per un mese senza scorgere terra, neppure in lontananza.

Il 16 settembre entrarono nel Mar dei Sargassi e pare che Colombo, alla vista delle tipiche alghe galleggianti presenti in quelle acque, abbia tranquillizzato l’equipaggio dicendo loro che era sicuramente indizio di una terra vicina, cosa non vera.

 

L’11 ottobre i marinai, finalmente, videro in mare diversi oggetti fra cui fiori, un giunco e un bastone.

Alle prime ore del mattino del famoso 12 ottobre le tre imbarcazioni riuscirono a addentrarsi nella barriera corallina e a sbarcare su un’isola chiamata, dalle popolazioni autoctone, Guanahani: fu Cristoforo Colombo a ribattezzarla Isola di San Salvador.

Furono accolti dagli abitanti dell’isola, i Taino, con gentilezza e ospitalità.

 

Solo in seguito i rapporti con questi si inasprirono, portando alle purtroppo note decimazioni di indiani d’America iniziate appena dopo la scoperta del Nuovo Continente.

Al suo ritorno in Spagna, Colombo fu accolto con tutti gli onori e, in seguito, compì altri tre viaggi verso le Americhe ma con esiti meno importanti del primo, finendo in rovina e perdendo la considerazione dei reali di Spagna, Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia, che avevano finanziato la sua impresa.

 

Il 12 ottobre è la data che comunemente si fa coincidere con la scoperta dell’America e, dal 1869, viene celebrata con la ricorrenza del Columbus Day, istituita come festa nazionale dal Presidente Roosevelt, molto sentito dagli italoamericani, orgogliosi del fatto che sia stato un italiano a scoprire il continente americano.

Pubblicato in Mondo

giggino

Sembra proprio che la morte abbia una predilezione per le feste di compleanno.

No, non si tratta della trama di un film horror-demenziale americano in cui uno scheletro incappucciato viene a spegnere le candeline con la falce. Secondo una ricerca effettuata da Jean-Claude Schmitt, la festa di compleanno così come la si festeggia oggi si diffuse molto tardi, prima negli ambienti aristocratici dell’epoca moderna, poi nella borghesia del XIX secolo e infine, ma non prima del XX secolo negli ambienti popolari. Questo sarebbe già un buon motivo per non festeggiare il giorno della propria nascita.  

I primi a celebrare tale usanza furono gli antichi Egizi, che erano soliti omaggiare il faraone preparando per lui un banchetto pieno di ogni sorta di prelibatezze.

In Mesopotamia ed in Egitto si riteneva importante registrare il giorno della propria nascita poiché era essenziale per realizzare l'oroscopo. Popoli antichi come i Greci, i Romani ed i Persiani festeggiavano esclusivamente in occasione del compleanno di re, divinità e persone nobili. Nel calendario romano si festeggiava il giorno della nascita degli imperatori, nonché di particolari eventi importanti, come il Natalis Romae (il 21 aprile a commemorare la fondazione dell'Urbe), ed anche delle divinità.

 

I primi cristiani non festeggiavano il compleanno, perché la ritenevano un pratica pagana. Origene di Alessandria, definiva il compleanno un peccato d'orgoglio; mentre Sant'Agostino, lo sostituì con la festa dei Santi. Anche i musulmani, i buddisti e i taoisti rifiutano di festeggiare il compleanno per diversi motivi.

Il movimento "new age", inoltre, contesta l'aritmetica del calendario del compleanno, poiché lo considera una mera convenzione che non riflette in alcun modo quelle che sono le evoluzioni personali interiori, le uniche meritevoli di essere davvero celebrate. L'approssimarsi di alcune date di compleanno può suscitare una qualche forma di angoscia. È il caso dei compleanni che inducono a pensare a progetti falliti o a un senso di incompiutezza della propria vita. Tuttavia, oltre alle morti causate da malattie, non sono neppure rari i casi di persone che passano a miglior vita in corrispondenza del loro anniversario di nascita. William Shakespeare, soltanto per citarne uno, morì il giorno del suo compleanno per cause ignote. 

 

Il compleanno porta sempre con sé un velo di malinconia... è il giorno che rammenta il veloce scorrere del tempo...la frenesia della vita...il dover sempre rincorrere qualcosa...
Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai.
Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo.
Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature.
Eri con me, e non ero con te. S. Agostino

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy