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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

“Finalmente ci si avvia verso la fase conclusiva della stabilizzazione dei 104 LSU/LPU che da un ventennio operano nel Comune di Reggio, spesso in ruoli di grande utilità e responsabilità.

Non possiamo che dirci molto soddisfatti, considerando che porre fine al precariato di questi lavoratori è stato un obiettivo sempre testardamente perseguito dal SUL, a volte anche in solitudine.

Con la delibera di ieri si stabilisce non solo la stabilizzazione dei 104 ma anche un pacchetto di altre 36 assunzioni.

Siamo ancora lontani dal colmare l’effettivo fabbisogno del Comune, che avrebbe necessità di un ulteriore rafforzamento della pianta organica che risulta ampiamente deficitaria, anche con queste assunzioni deliberate.

Diamo atto alla Giunta Municipale, in particolare all’Assessore al Personale Armando Neri ed alla struttura facente capo alla Dott.ssa Stracuzza, del proficuo lavoro effettuato, reso ancor più difficile dai tanti vincoli a cui è sottoposto il Comune reggino a causa delle precedenti gestioni amministrative e commissariali.

Chiediamo, tuttavia, di non disperdere il buon lavoro fatto e proseguire alacremente aprendo un tavolo sindacale per la determinazione delle modalità e dei criteri di assunzione, nel rispetto delle leggi e tenendo nel debito conto il continuativo e produttivo impegno profuso nell’istituzione locale da parte degli LSU.

L’auspicio ovvio è che tutto si concluda nel tempo più rapido e portando a soluzione concreta le speranze e il diritto di questi dipendenti.

Per quanto ci riguarda diamo la piena disponibilità di tutte le strutture del SUL a collaborare per il raggiungimento dell’obiettivo, ricordando che la piena contrattualizzazione a tempo indeterminato è prevista per 26 ore settimanali e non, dunque, a tempo pieno e che far uscire dal part time questi lavoratori deve essere obiettivo sindacale e dell’Amministrazione.

REGGIO CALABRIA 26 settembre 2018

Nino Branca                                                                          Nino Lopresto- Loredana Azzarelli

responsabile LSU/LPU del SUL                                          RSU SUL

ALDO            LIBRI

SUL REGGIO CALABRIA

Pubblicato in Reggio Calabria

La Guardia di Finanza continua a “presidiare” il comune di Amantea

La Guardia di Finanza oramai entra in tutti i nostri discorsi quotidiani.

Ieri mattina sentivo parlare del regolamento comunale di igiene e sanità.

 

Richiestone intervenni ricordando quello degli inizi del 1900 dove si parlava del “carro latrina”, quello degli anni sessanta mai entrato in vigore per mancata pubblicazione e quello da me predisposto ma che non venne mai approvato dal consiglio comunale

Ricordai inoltre che il comune aveva scelto la linea sostitutiva - totalmente illegittima- delle ordinanze

“Ma perchè vi state facendo queste domande?”, chiesi.

Ma non ebbi risposta.

Poi nel corridoio la frase” E mo chi ci rispunnimu alla finanza?”

Stamattina qualcuno nel pourparler che si snoda normalmente e facilmente nei pressi della tazza di caffè dei periodi estivi, quando i tempi sono dilatati, qualcuno ha sostenuto la parzialità delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza da cui sono scaturiti i recenti arresti.

Verissimo

Nemmeno mezzogiorno e sento dire che una macchina della GDF si è fermata davanti al comune e che due finanziari sono entrati nel palazzo

In particolare nell’ufficio tecnico-urbanistico intrattenendosi con uno dei tecnici mentre il secondo è uscito fuori.

Di cosa abbiano parlato non è dato sapere.

Ma sembra certo che non si parlava di calcio.

Né della eclissi di luna di stasera

Celiando qualcuno sembra abbia parlato di altro maltempo in arrivo.

Né, ancora. è dato sapere se abbiano acquisito atti amministrativi o tecnici

Una cosa però possiamo supporla .

Le indagini non sono finite. Affatto.

E poi resta il mistero della pretesa del regolamento di igiene e delle ordinanze.

Staremo attenti anche a questo e vi segnaleremo quello che sapremo.

Pubblicato in Cronaca

Sotto indagine della Procura anche l’affidamento per le luminarie natalizie.

E poi nel mirino centinaia di contratti e migliaia di delibere.

Esistevano rapporti molto stretti tra dirigenti e imprenditori.

Ggli indagati sono 14, e per tre funzionati del Comune anche l'interdizione dai pubblici uffici

«Oggi qui parliamo di reati particolarmente gravi che riguardano mal funzionamenti nella pubblica amministrazione.

È stato un lavoro assolutamente specialistico, portato avanti con estrema professionalità, con indagini importanti e attente».

Lo ha detto il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo nella conferenza stampa per illustrare gli esiti dell’operazione della Guardia di finanza che ha portato all’esecuzione di quattro interdittive per tre dirigenti e un imprenditore.

«Gli indagati sono in tutto 14, ma i provvedimenti di interdizione riguardano tre dirigenti comunali e un imprenditore – ha aggiunto Spagnolo – e si è trattato di indagini complesse e attraverso lo studio di decine e centinaia di appalti e di contratti, circa cinquemila determine dirigenziali dalle quali si è potuto ricostruire un quadro unitario.

Il modus operandi era sempre il medesimo, veniva attribuita in maniera arbitraria la somma urgenza e spezzettato un singolo lavoro sotto la soglia dei 40mila euro, per eludere quanto imposto dalla legge».

«L’attività parte – ha detto il procuratore aggiunto Marisa Manzini – da un esposto fatto da un senatore della Repubblica e siamo arrivati a scoprire che alcuni dirigenti avevano rapporti molto stretti con imprenditori, che alla fine venivano favoriti».

Il senatore che ha presentato la denuncia è Nicola Morra, del Movimento 5 Stelle.

«È stata svolta una attività di intercettazione telefonica e acquisizioni di atti le imputazioni sono per falso e abuso d’ufficio, per lavori dati in affidamento sempre alle solite imprese, e riguardano vari appalti, l’affidamento per le luminarie natalizie e i canili».

Ecco l’elenco delle persone indagate:

Arturo Bartucci (per il dirigente del Comune di Cosenza è stata decisa dal gip anche l’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi);
Carlo Pecoraro (anche per lui interdizione dai pubblici uffici, ma per tre mesi);
Domenico Cucunato (interdizione per tre mesi);
Francesco Amendola (divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per sei mesi);
Francesco Amendola;
Antonio Amato;
Antonio Scarpelli;
Vincenzo Rubino;
Ferruccio Stumpo;
Francesca Filice;
Michele Fernandez;
Renato Cerzosimo;
Pasquale Perri;
Ivan Mandarino;
Pietro Mazzuca.

Pubblicato in Cosenza

Gli impiegati del comune, giunti stamattina sul posto di lavoro, si sarebbero accorti della forzatura della cassaforte, all’interno della quale era conservato il denaro

 

Un furto da 10mila euro.  

Questa la cifra che sarebbe stata sottratta dalle casse comunali Cetraro.

 

Secondo le prime indiscrezioni il furto avvenuto nel Municipio della cittadina tirrenica, risalirebbe a questa notte.

 

Gli impiegati comunali, giunti sul posto di lavoro stamattina, si sarebbero accorti della forzatura della porta e poi della cassaforte (pare sia stato utilizzato un piede di porco) all’interno della quale era conservato il denaro

 

Parliamo del denaro ricavato dai ticket della mensa scolastica e dai diritti di segreteria.

Sull’episodio stanno indagando le forze dell’ordine, per risalire ai responsabili del furto, anche visionando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nei locali comunali.

Pubblicato in Alto Tirreno

ICLOngoLa vicenda del (ri) dimensio na mento degli istituti scola stici si avvia a trovare la quadra. Un po’ dapper tutto. La pro vincia di Co senza, infat ti, sentiti i comuni ha posto mano al problema dei ventisei istituti in reggenza nel territorio provinciale e ne ha eliminato quattordici tra cui uno di Amantea.

Ricordiamo che i parametri numerici previsti dalla normativa vigente fissano a 300 iscritti per i Comuni montani e a 500 iscritti per quelli non montani e che al di sotto di tale limite le istituzioni perdono l’autonomia scolastica e devono essere necessariamente accorpati ad altre Istituzioni.

Ed è quello che è successo.

La giunta di Amantea con delibera 254 del 30 novembre ha riorganizzato gli istituti scolastici di scuola dì infanzia, primaria e secondaria di primo grado

Prima della delibera ad Amantea c’era la Direzione didattica statale “A Manzoni” , l’ istituto comprensivo G Mameli( che comprende Lago) , l’istituto comprensivo A Longo, che comprende Cleto, Serra d’Aiello ed Aiello calabro.

Ora Resta intatto l’istituto comprensivo A Longo, che comprende Cleto, Serra d’Aiello ed Aiello calabro.

Viene soppressa Direzione didattica statale “A Manzoni” che viene fusa l’ istituto comprensivo G Mameli (che comprende Lago) e che assume la dizione Istituto comprensivo “G.Mameli - A .Manzoni”.

 

La delibera comunale non riporta i dati numerici che invece sono chiarificatori . la soppressione del Manzoni si è resa obbligatorio perché aveva soltanto 461iscritti.

Ecco gli accorpamenti resi obbligatori dalla normativa vigente e rimodulati nel Piano di Dimensionamento Scolastico anno 2016-2017 – Provincia di Cosenza –:

 

ISTITUTI COMPRENSIVI:

1) Il Circolo Didattico Manzoni di AMANTEA con461 iscritti è stato accorpato all’Istituto comprensivo Mameli di Amantea, totalizzando il numero complessivo di 1147 iscritti;

2) CAMPANA I.C. n. 178 iscritti è stato accorpato all’IC di Mandatoriccio con 432 iscritti, per un totale complessivo di 610 alunni;

3) GRISOLIA I.C. n. 202 iscritti è stato accorpato insieme all’IC di Verbicaro con n. 328 iscritti all’Istituto Comprensivo di Santa Maria del Cedro che già contava 507 iscritti, per un totale di 1037 iscritti;

4) LONGOBUCCO I.C. n. 295 iscritti è stato accorpato con Bocchigliero con 114 iscritti, totalizzando il numero complessivo di 409 iscritti;

ISTITUTI DI ISTRUZIONE SUPERIORE (IIS):

1) CARIATI IIS (IPSIA-ITI) n. 498 iscritti è stato accorpato a IIS (LS-IPSCT) n. 486 iscritti, per un totale di 984 iscritti;

2) SAN GIOVANNI IN FIORE IIS (IPAA-IPSAR-ITI hanno accorpato ITCG), totalizzando n. 676 iscritti; LS ha accorpato il LA e IPSIA per un totale di 525 iscritti;

3) SAN MARCO ARGENTANO IIS (LC di Fagnano-ITCG-SERALE) n. 462 iscritti – Si recepiscono i documenti prodotti dal Comune circa la richiesta di riconoscimento di San Marco quale comune montano per cui i parametri eviterebbero l’accorpamento.

A SEGUITO DELL’APPROVAZIONE DELLE MOZIONI CONSILIARI:

1) Istituto comprensivo di BELSITO accorpato a MANGONE, unitamente a GRIMALDI ed ALTILIA;

2) Istituto di TORANO accorpato a BISIGNANO con acquisizione dell’autonomia da parte BISIGNANO.

ULTERIORI ACCORPAMENTI:

1) BONIFATI, n. 239 iscritti, accorpato all’IC di Guardia Piemontese con 402 iscritti. Totale 641 iscritti.

2) CAROLEI n. 326 iscritti, accorpato a Dipignano n. 301. Totale 627.

3) DIAMANTE 575 ha accorpato Maierà 96 iscritti. Totale 671.

4) PATERNO (Dipignano) n. 72 iscritti è stato accorpato a Mangone 634 iscritti. Totale 706 più gli iscritti di Belsito, Grimaldi e Altilia.

5) BELVEDERE 857 ha accorpato Sangineto, 62. Totale 919.

6) PEZZULLO (cs) CON N. 627 iscritti acquisisce la dirigenza.

7) ITC-ITG 401 viene accorpato a IPSIA-IPSC 412. Totale 813

mezzogiorno-famiglia“False ed ignobili”. L’intero esecutivo fa quadrato e critica in maniera chiara e diretta le notizie riportate erroneamente da alcuni organi di informazione locale e dai social network su quelle che sono state le spese sostenute per la partecipazione al programma televisivo “Mezzogiorno in Famiglia”.

 

“Complessivamente – evidenzia la maggioranza – sono stati spesi 2.471,11 euro, ripartiti in due diverse determine di pagamento: la prima (la numero 48 del 10/03/2015) da mille euro e la seconda (la numero 39 del 22/04/ 2015) a saldo della cifra restante. La somma in questione è stata utilizzata per consentire il viaggio ed il soggiorno ai componenti della squadra che hanno preso parte ai giochi negli studi Rai di Roma e per programmare al meglio i collegamenti da Amantea. Va ribadito, inoltre, che i protagonisti degli stessi collegamenti, effettuati dal sagrato della chiesa di San Bernardino, per amore verso la città, non hanno preteso neanche un centesimo.

 

L’ente municipale si è preoccupato di acquistare i materiali necessari, come ad esempio i blocchi di ghiaccio per le sculture. Abbiamo ritenuto di aderire a questo progetto in quanto rappresentava per Amantea un’opportunità di rivalsa e di valorizzazione del territorio. E così è stato. Lo confermano gl’indici di ascolto e lo conferma anche l’interesse suscitato sulle reti sociali. Minino investimento e massima resa. Il resto sono chiacchiere da bar che lasciamo a chi, con questo modo di fare, è convinto di poter governare una città. La verità è tutt’altra e chi dice il contrario mente sapendo di mentire. Forse l’unico intento di questi individui, che con il loro sproloquio danneggiano la città, è cercare un momento di gloria per soddisfare il proprio ego e per accondiscendenza personale. Si tratta di persone che non sono minimamente informate, che non seguono l’attività amministrativa, che non vengono in comune, che non partecipano alle sedute consiliari e che sparano nel mucchio con l’idea precisa di colpire a caso. Ed è in questo agire che il concetto di malafede trova riscontro. Noi a questo modo di fare diciamo no. Lo abbiamo detto a chiare lettere in passato criticando le forze politiche che dal piano democratico hanno tentato inutilmente di spostare lo scontro dialettico sul fronte personale e lo diciamo anche adesso, rispedendo al mittente accuse e falsità.

Abbiamo sempre operato e continueremo a farlo nella massima trasparenza, difendendo le scelte fatte con determinazione, soprattutto contro chi è mosso dalla gelosia, dall’invidia, dalla cattiveria e dalla cultura dell’odio. Perché di questo si tratta”.

“A conferma di tale ragionamento – prosegue l’esecutivo – non può essere sottaciuta l’ennesima bugia, messa in campo per creare dissenso. Quasi organizzata ad hoc con la complicità di qualcuno che siede tra i banchi della minoranza. Stiano serene questi soggetti. La maggioranza è solida ed affronta le questioni parlando e discutendo con onestà. Il viaggio ed il soggiorno organizzato per prendere parte all’udienza papale dello scorso 20 maggio in piazza San Pietro è figlio della condivisione e non è stato assolutamente pagato con fondi comunali. Ognuno dei partecipanti ha messo di tasca propria la quota di partecipazione e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. Come amministratori, nel pieno rispetto della libertà di fede e di religione, abbiamo chiesto agli emissari del Santo Padre di benedire Amantea e la sua gente. Una richiesta che chiunque avrebbe potuto fare. Nulla di più. Rispondiamo alla malignità e all’ignoranza come abbiamo fatto sempre fatto: con il sorriso sulle labbra e con la certezza che quando lasceremo la casa comunale le nostre tasche saranno vuote, ma i nostri cuori saranno pieni di gioia perché avremmo reso Amantea migliore di quello che era”.

Comunicato comune di Amantea.

Poliambulatorio.

Partiamo dalla liste che erano nove : USB, CISL FP, UIL FPL, Federazione Sindacati Indipendenti, Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità, CGIL Funzione Pubblica, Nursind, Nursing Up, UGL Sanità

Ed ecco i voti avuti per candidato nelle singole liste:

USB 2 candidati nessun voto

CISL FP 17 candidati voti Motolese Elisabetta voti 10, Saporito Sergio voti 5

UIL FPL 32 candidati Fera Mariolina voti 58, Osso Francesco voti 32, Longo Francesco voti 6, Serpa Robertino voti 7, Serpa Umberto voti 4, Perrone Domenico voti 2, Zanfini Angelo voti 2

Federazione sindacati indipendenti Candidati 4 voti nessuno

Federazione italiana autonomie locali e sanità candidati 36 Mauceri Sebastiano voti 6 Arvasia Daniele voti 3, Bruno Carmine voti 3, Turco Pietro voti 2

Cgil funzione pubblica candidati 31 Vellone Domenico voti 27, Provenzano Guglielmina voti 13, Sbarra Marcellino voti 5, Tancredi Denis voti 3, Pagliaro Lauretta voti 4, Marano Silvia voti 3, Fusaro Mario voti 7, D’Acunzo Vincenzo voti 1, Bonparola Immacolata voti 2 ,

Nursidn candidati 10 voti nessuno

Nrsing Up candidati 5 voti nessuno

UGL sanità candidati 6 Battender Valentina voti 1, De Rago Iolanda voti 1

Comune.

CGIL

Curcio Giuseppe voti 11

Metallo Vanda voti nessuno

CISL

Staccuneddu Aurelio voti 24

Bazzarelli Giacomo voti 10

La Vergata Pietro voti 1

Pubblicato in Cronaca

Un amico sul cellulare mi ha posto questa domanda: “ Peppe, che dici la querelle sul dimensionamento finisce qui? Dimmi la tua…fra”

Una provocazione ( bonaria)? Buh! Ci sto, ma ho deciso di dirla sul sito. Hai visto mai che mi scrive qualcun altro amico e lettore?.

La vicenda del dimensionamento rientra nel novero di quelle storie dello Stato( regioni, province, comuni, enti pubblici, eccetera) che tenta di ridurre le spese per evitare il fallimento od una serie infinita di nuove e maggiori tassazioni.

A fronte il Popolo che non vuole perdere alcun privilegio e resiste in mille modi, anche dando corso ad azioni giudiziarie di vario tipo.

E così che alcune regioni hanno proposto ricorso avverso i commi 4 e 5 dell’art 19 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.

La legge sullo spending rewiew

I commi disponevano:

“Comma 4. Per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’anno scolastico 2011-2012 la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado; gli istituti compresivi per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.

Comma 5. Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome».

La Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale è intervenuta con la sentenza 147 del 4 giugno 2012 dichiarando:

1) l’illegittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 4, del d.l. n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011. La Corte, in sintesi estrema , ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del comma 4 per violazione dell’art. 117, terzo comma, Cost., essendo una norma di dettaglio dettata in un ambito di competenza concorrente. In sostanza si tratta di una competenza regionale e non statale .

2) non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 5, del medesimo d.l. n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, nel testo risultante dalle modifiche introdotte dell’art. 4, comma 69, della legge 12 novembre 2011, n. 183

In sostanza, quindi, tutti gli atti derivati dall’articolo 19, comma 4, del d.l. n. 98 del 2011 sono nulli per illegittimità costituzionale.

La sentenza 661/2013 del Tar Calabria

Il senso palese lo si rileva nella sentenza del Tar Calabria n 661 del 12 giugno 2013, nella quale si legge che :

“Dall’attenta disamina degli atti di programmazione e, nella specie, degli allegati alle deliberazioni consiliari del Comune di Amantea n° 240 del 21/10/2011 e quella di modifica n° 12 del 24/1/2012 nonché delle difese del medesimo Comune si rileva che, l’unica ragione da sola sufficiente a determinare il contenuto dei provvedimenti impugnati, e che risulta essere il criterio di merito osservato dal pianificatore per disporre l’accorpamento dei vari istituti scolastici, è proprio il riferimento ai parametri contenuti nell’art. 19, comma 4, oggetto della pronuncia di incostituzionalità.

In conseguenza, la pronuncia di incostituzionalità ha fatto venire meno l’unico ed esclusivo referente normativo che sostiene i provvedimenti delle Amministrazioni resistenti.

Sono quindi nulle, anche per la nota sentenza del Consiglio di Stato sezione V n 110 del 2013, sia la delibera del consiglio provinciale di Cosenza n.31 del 2 dicembre 2011, sia la delibera della Giunta regionale n. 47 del 10 febbraio 2012 (integrata dalla successiva delibera n. 64 del 16 febbraio 2012

La sentenza n 110 del 2013 del Consiglio di Stato, Sez. V

Il Consiglio di Stato, Sez. V, n. 110 del 11.01.2013 in un caso identico ha precisato che "ai sensi del combinato disposto dell'art. 136 della Costituzione e dell'art. 30 della legge 11 marzo 1953, n. 87, la pronuncia di illegittimità costituzionale di una norma di legge determina la cessazione della sua efficacia erga omnes ed impedisce, dopo la pubblicazione della sentenza, che essa possa essere applicata ai rapporti, in relazione ai quali la norma dichiarata incostituzionale risulti anche rilevante, stante l'effetto retroattivo dell'annullamento escluso solo per i c.d. rapporti esauriti (tra le più recenti, C.d.S., sez. III, 14 marzo 2012, n. 1429; Casso Civ., 6 maggio 2010, n. 10958). La ricordata declaratoria di illegittimità costituzionale del citato comma 4, dell'art. 19 del d.l. 6 luglio 2011, n. 111, travolge tutti gli atti impugnati, privandoli del loro fondamento normativo".

Bene. ( o male , scegliete voi!).

Di fatto la delibera del comune di Amantea che “inseriva” l’IC Longo nel nuovo IC Manzoni ( poi diventato Manzoni-Longo), di fatto spegnendone l’autonomia , è nulla, priva di effetti pratici e giuridici.

E’ come se ci fossero di nuovo l’IC Longo e la DD Manzoni!!

Il problema è, come hanno notato acutamente taluni”querellanti” è che i due istituti non hanno dimensioni tali da potersi conservare.

I querellanti, infatti, richiamano il famoso comma secondo il quale alle istituzioni con numero di alunni “inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato”. Insomma la dirigenza viene affidata in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome.

Ma torniamo un attimo indietro.

La Corte dichiarando la incostituzionalità del comma 4 dell’art 19 ed annullando gli atti che avevano tale articolo a presupposto ha anche dichiarato che la competenza in materia di dimensionamento appartiene alle regioni.

Bene! Ma la regione Calabria che cosa ha deliberato?

La regione Calabria ha adottato la delibera n 48 del 4 agosto 2010 contenente :” Parametri e criteri lettera l) indirizzi regionali per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria per il quinquennio a.s. 2011-2012-2015-2016”.

E questa delibera prevede la unificazione degli istituti di II grado di diverso ordine o tipo che non raggiungano separatamente 500 alunni, ridotti a 400 alunni per le istituzioni nei comuni montani.

Siamo in presenza di un contrasto tra norme?

Quale delle due è da ritenersi vigente?

La sentenza 543 del 2013 del Tar Calabria

Ci sembra che una soluzione non draconiana possa essere intesa leggendo la recente sentenza del Tar Calabria n 543 del 12 aprile 2013 ricordando comunque la più recente relativa a Campora SG.

Recita, a tal proposito, tale sentenza che : L’art. 19 co.5 decreto legge n.98/2011 (su cui è stata sollevata questione di legittimità costituzionale, respinta dalla Corte Costituzionale con sentenza n.147/2012) prevede che alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome.

La disposizione, dunque, non vieta l’accorpamento di istituzioni scolastiche con meno di 400 alunni nei comuni montani, ma prevede che in tali casi l’istituzione non sia idonea ad ottenere un dirigente scolastico a tempo indeterminato.

La Conferenza Unificata Stato-regioni

Recentissimamente il Consiglio dei Ministri svoltosi il 19 giugno 2013 , tenuto conto di quanto affermato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.147/2012, ha dettato disposizioni in materia di dimensionamento delle scuole, rimettendo ad un accordo da definire in sede di Conferenza Unificata l’individuazione di un parametro che consenta di determinare il contingente dei dirigenti scolastici da assegnare a ciascuna Regione.

Sarà quindi la Regione Calabria a concorrere nella determinazione dei contingenti scolastici.

Ed a chi non sarà d’accordo la possibilità di ricorrere alla Giustizia.

Altre parole, a tal punto, appaiono inutili .

Pubblicato in Cronaca
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