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La speranza per gli Enti locali dissestati di offrire alla città ed ai propri cittadini i servizi manutentivi primari è solo quella della stabilizzazione dei precari ex percettori della mobilità in deroga.

Una panacea per diversi Comuni che se ne avvalgono per i lavori più disparati, dalla manutenzione scolastica alla cura del verde, dai lavori di spazzamento a quelli di pulizia.

D’altro canto sono tutti d’accordo o quasi.

Sono d’accordo i sindacati.

 

 

Sono d’accordo i sindaci che si trovano personale senza doverne pagare i costi.

Sono d’accordo gli amministratori regionali

Sono d’accordo i precari se viene loro offerto un lavoro che dia modo di soddisfare le esigenze delle loro famiglie.

C’è un unico problema.

Chi pagherà gli stipendi?

I comuni?

Non hanno le disponibilità finanziarie tanto più se sono in dissesto

Le regioni?

Ma se le regioni pagano gli stipendi come si può pensare di parlare di dipendenti comunali?

E poi come si puo’ pensare che siano i comuni a stabilizzare di precari ex percettori della mobilità in deroga con fondi regionali e/o statali?.

Dubbi apparenti? Forse.

Il vero dubbio è come farebbe ad andare avanti il comune di Amantea che oggi ospita 30 percettori?

La domanda se la pone il sindaco Pizzino che sollecita la regione Calabria trovare nel più breve tempo possibile a trovare una soluzione per la loro proroga e successiva definitiva stabilizzazione visto che dietro questi tirocini ci sono persone qualificate che per molti anni hanno lavorato in aziende private e che per colpa della crisi che il nostro paese si è trovata a fronteggiare si sono trovati senza lavoro.

Pubblicato in Cronaca

Oggi il Consiglio dei Ministri su proposta della Ministro Madia ha approvato nuove norme per la pubblica amministrazione e per la stabilizzazione dei precari.

 

Ovviamente è tutta da capire meglio la intera vicenda.

Ma leggendo le anticipazioni notiamo che viene disegnata una roadmap, che si snoderà tra il 2018 e il 2020, per assorbire chi da tre anni, anche non continuativi, degli ultimi otto è a servizio della P.a.

 

Per loro un doppio canale:

-chi è entrato per concorso potrà essere assunto direttamente mentre

-per gli altri ci sarà una riserva (50%) nelle future prove.

Ma il Governo sarebbe pronto a includere nelle assunzioni 'extra' nuove fasce di precari, che altrimenti subirebbero una lesione dei diritti.

 

Il decreto Madia aprirebbe finestre per gli 'ex', a cui il contratto è scaduto dopo l'entrata in vigore della legge delega ma prima dell'entrata in vigore del decreto.

Si allungherebbe il termine per la maturazione dei requisiti (fine 2017) e aperture si registrano sulla 'ricostruzione' dell'anzianità su amministrazioni diverse.

 

Ci sarebbero spazi per i lavoratori socialmente utili.

Gli unici a restare fuori dalle stabilizzazioni dovrebbero essere i lavoratori somministrati, per cui il contratto è stipulato con un'agenzia interinale.

Tuttavia sarà loro riconosciuto un punteggio nei concorsi.

Continua……

Pubblicato in Politica

«L'Università Magna Grecia di Catanzaro dovrebbe avviare le procedure di reclutamento speciale per iniziare la stabilizzazione degli oltre 60 lavoratori precari dell'ateneo».

Lo afferma il deputato M5s Paolo Parentela in una lettera inviata al Ministro della Pubblica Amministrazione Madia ed al Ministro della Pubblica Istruzione Fedeli.

«Presso l'Università di Catanzaro – spiega Parentela – vi sono oltre 60 unità di personale assunto con contratto a tempo determinato.

Molti di loro hanno maturato i requisiti per accedere al così detto 'reclutamento speciale', vale a dire la possibilità (concessa dallo Stato con una legge del 2013) di non disperdere le esperienze acquisite dai lavoratori assunti a tempo determinato e mirato a ridurre il precariato nella pubblica amministrazione».

Il Cinque Stelle continua: «In una regione come la Calabria, in cui la mancanza di lavoro è uno dei problemi atavici che contribuiscono ad affossare l'economia del territorio, non si comprendono i motivi per cui l'ateneo debba continuare ad assumere precari, specie facendo leva sui contratti di collaborazione.

Spesso i cittadini assunti con co.co.co svolgono mansioni che di norma spettano a personale stabilizzato».

«È singolare – conclude Parentela – che l'Università continui a prorogare i contratti a tempo determinato senza ricorrere al reclutamento speciale, che consentirebbe di stabilizzare i precari.

È soprattutto singolare che venga bandito un concorso per l'assunzione di una sola unità.

Spero che i ministri intervengano presto per dipanare questa matassa»

Pubblicato in Catanzaro

La commedia di Scopelliti sulla sanità è finita.

Il direttore generale della programmazione sanitaria, Francesco Bevere, ribadisce l'esigenza «del comportamento collaborativo tra struttura regionale, commissario e sub-commissari» e chiede «di ricevere la documentazione sottoscritta dalla struttura commissariale nella sua interezza».

Si riferisce al fatto che è stato il sub-commissario Luciano Pezzi a trasmettere la legge 12/2013, detta “salva precari” precisando che «“i sub-commissari” non hanno avuto alcun ruolo nella stesura della stessa”».

In sostanza lo stesso Pezzi e Luigi D'Elia in questo modo dicono che la maggioranza di centrodestra e il governatore hanno agito senza tenere in considerazione il parere dei sub-commissari.

Nel verbale del tavolo Massicci firmato da Bevere si chiarisce che le norme previste per la stabilizzazione del personale a tempo determinato presenti nella “salvaprecari” si configurano come violazioni del blocco del turnover «disposto dalla Regione Calabria nel proprio Piano di rientro» e di quello automatico disposto «in conseguenza dei disavanzi non coperti relativi agli anni 2009, 2010, 2011, 2012 nelle rispettive riunioni di verifica annuale del Piano di rientro».

In sostanza una vera e propria bocciatura della legge sulla stabilizzazione dei precari. Non solo Il DG chiede a Scopelliti di “ attivare la procedura di cui all'articolo 2 comma 80 della legge 191/09» la quale prevede la rimozione di tutti quei provvedimenti – anche legislativi, come in questo caso – «che siano di ostacolo alla piena attuazione del Piano di rientro»

Bevere scrive infatti che «… la continua approvazione da parte del consiglio regionale di leggi in contrasto con il Piano di rientro, con il piano commissariale e con la legislazione vigente è indicativa di criticità negli organi regionali nell'esercizio delle funzioni ordinarie proprie».

A tutto ciò deve essere aggiunto il fatto che il Governo ha impugnato la legge “salvaprecari” , cioè la legge che mira a stabilizzare i circa mille precari della sanità calabrese, la legge fortemente voluta dal senatore Tonino Gentile. Il centrodestra non sembra comunque intenzionato a fare passi indietro, come dimostra la costituzione in giudizio della Regione contro il ricorso alla Corte costituzionale avanzato dal Consiglio dei ministri.

NdR. Siamo costretti chiederci: Ma è legittimo che la stabilizzazione od i concorsi riservati che finora hanno permesso in Calabria la stabilizzazione di tutu i precari assunti dalla politica e dalla dirigenza possa continuare per tutti i servizi e gli uffici meno che per la Sanità?

Pubblicato in Calabria
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