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E’ stato pubblicato l’avviso del servizio di refezione scolastica per l’anno 2019/2020

Il comune ha disposto la tariffa intera pari ad euro 3,24 euro.

E’ di tutta evidenza che la tariffa debba essere in rapporto tra il costo complessivo del servizio ed il numero degli alunni serviti.

Diversamente , ove, cioè, la tariffa unitaria non fosse così calcolata si tratterebbe di un possibile tentativo di frode a danno dei cittadini.

 

Ora il comune ha disposto

-la riduzione del 30% per il secondo figlio;

-la riduzione del 50% per secondo figlio e quelli successivi.

Inoltre il comune ha disposto la gratuità del servizio per gli alunni diversamente abili.

Infine l’ente ha disposto lo sconto del 50% per gli alunni appartenenti alle famiglie in gravi difficoltà e bisogno di ordine sociale ed economico.

Ci chiediamo come sono stati calcolati gli sconti?

A tal punto è evidente che il comune dovrà gravarsi delle minori entrate tariffarie.

Lo ha fatto, od intende farlo appena noti i dati numerici degli aventi diritto agli sconti?

Con quale delibera?

Imputando la spesa su quale capitolo del bilancio 2019 e 2020?

Restiamo in attesa di evasione della presente!

Pubblicato in Cronaca

buono pasto scuolaServizio dal 15 Ottobre. Tra le novità anche un pranzo completo per gli anziani disabili

CROSIA (CS) – Giovedì, 10 Ottobre 2019 – Al via il servizio mensa scolastica comunale. Dal prossimo Martedì 15 Ottobre tutti i bambini delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado di Crosia Mirto potranno fruire della refezione. Anche quest’anno l’Amministrazione Russo ha dato priorità alla qualità dei prodotti che saranno serviti in tavola e ad un piano tariffario sociale che possa consentire un equo accesso al servizio. Privilegiato il Km0. Per le fasce disagiate il ticket mensa giornaliero costerà solo un euro mentre il Comune coprirà per intero i buoni pasto per i bambini diversamente abili e di quelli che vivono in condizioni familiari difficili.

È quanto fa sapere il vicensindaco con delega ai Servizi sociali e politiche per la Scuola, Gemma Cavallo, ai margini dell’incontro con una delegazione dei genitori durante il quale sono state illustrate tutte le novità introdotte per l’anno scolastico 2019-2020.

«Quello della mensa scolastica – ricorda l’assessore Cavallo – è un servizio a domanda individuale e, per quanto previsto dalle leggi in materia contabile. Questo comporta che il Comune è obbligato a coprire per intero le sue spese stabilendo le quote tariffarie a carico dell’utenza. Nonostante i stringenti limiti normativi abbiamo voluto a tutti i costi riconfermare la refezione scolastica puntando, appunto, sulla qualità della mensa e ripartendo i costi del servizio in modo equo su tutti. Sono state, così, rideterminate le tariffe per fasce di reddito ISEE, allo scopo di tutelare appunto quanti si trovano in condizioni economiche disagiate che pagheranno solo un euro per buono pasto. Grazie alla copertura da capitolo dei servizi sociali, inoltre, abbiamo previsto l’esenzione totale del ticket per gli alunni diversamente abili, fruitori dei privilegi previsti dalla legge 104/92 (comma 1 e 3) e per figli di famiglie con gravi disagi. Si tratta di una misura importante che, ancora una volta, pone Crosia tra i comuni più virtuosi del territorio. Certo – precisa Cavallo - avremmo voluto dare una copertura maggiore al servizio per ridurre ancora di più i costi per i cittadini ma la legge, purtroppo, non ce lo consente».

«Nel capitolato d’appalto della mensa scolastica – aggiunge, ancora, il Vicesindaco - l’Amministrazione comunale ha voluto inserire, come elemento migliorativo del servizio, la possibilità di fornire un pranzo completo quotidiano a tutti quegli anziani disabili che vivono da soli e che hanno difficoltà nelle faccende domestiche. Un’azione di grande valore sociale e di sostegno fattivo ai nostri concittadini della terza età. Riguardo alla qualità del servizio, invece, saranno privilegiati i prodotti a chilometro zero e sarà confermata anche quest’anno la formazione di una commissione di vigilanza che si occuperà di monitorare quotidianamente la refezione scolastica.

©Ufficio stampa e comunicazione istituzionale Comune di Crosia

Pubblicato in Calabria

euroFurto da circa 20 mila euro all'Ufficio ticket dell'ospedale di Tropea. Il colpo, sul quale sono incorso le indagini dei carabinieri della locale Compagnia, è stato messo a segno nel corso del weekend quando i ladri si sono intrufolati nella struttura, situata nelle vicinanze dell'ingresso principale dell'ospedale, forzando la porta d'ingresso e puntando alla cassaforte in cui erano contenuti i proventi delle prenotazioni.

A scoprire l'effrazione sono stati gli addetti allo sportello che hanno allertato i carabinieri.

fonte notizia

Pubblicato in Calabria

Analisi di laboratorio a sbafo: indagate 2.300 persone a Genova, ci sono anche delle suore

Analisi di laboratorio a sbafo anche se c'era da pagare solo un mini-ticket di 6 euro.

E' invece maxi il procedimento con cui la procura di Genova ha indagato 2.300 persone

nell'ambito dell'inchiesta sulle analisi di laboratorio fatte a amici e parenti senza pagare il ticket all'ospedale San Martino di Genova.

Un abitante su 250 del capoluogo ligure, insomma.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nas, tra il 2015 e il 2016, almeno 600 dipendenti avrebbero evitato a conoscenti, amici, parenti, e anche a loro stessi, di pagare il ticket per le analisi di laboratorio.

Le accuse, a vario titolo, sono falso, truffa ai danni dello Stato e accesso abusivo al sistema informatico.

Il sistema scoperto dai Nas era semplice: per evitare code e ticket si faceva risultare il paziente ricoverato: il dipendente accedeva al sistema dell'ospedale e immetteva i dati della persona.

Tra quelli che avrebbero usufruito delle agevolazioni anche alcune suore.

L'indagine è partita da alcuni esposti presentati in procura tre anni fa.

Secondo quanto appurato, i pazienti avrebbero evitato anche di pagare importi minimi: i militari, infatti, hanno contestato ticket non pagati per 6, 15 o 36 euro.

La Corte dei conti nel 2017 aveva condannato a un risarcimento di quasi 96 mila euro, 37 dipendenti e ex dipendenti del laboratorio di analisi dell'ospedale San Martino di Genova.

Tra loro anche il direttore del laboratorio, Michele Mussap.

Pubblicato in Italia

Sul post FB di Biagio Miraglia leggiamo il suo dubbio quando scrive che “In questi ultimi giorni in città si fa sempre più insistente la voce relativa all’intenzione dell’ amministrazione comunale di deliberare una nuova tariffa oraria per le strisce blu che farebbe lievitare il costo dagli attuali 50 centesimi ad un euro all’ora”.

Praticamente quasi il doppio.

Continua ,inoltre, Miraglia “Pertanto è lecito pretendere di sapere dai componenti della lista azzurra se tali notizie corrispondono al vero”.

Poi conclude invitando la lista azzurra “ a mettere in pratica la tanto decantata democrazia partecipativa coinvolgendo su tale importante e delicatissima vicenda amministrativa le associazioni di categoria ( Commercianti ed albergatori, in primis) presenti in città”.

Non dimentica- per ultimo- il politico amanteano di chiedere, sempre alla lista azzurra, “ di confermare la linea di prevedere nel bando di gara in questione la clausola della salvaguardia occupazionale ma di confermare le tariffe attualmente in vigore( 0,30 per mezz’ora e 0,50 per un’ora), in quanto l’aumento delle tariffe potrebbe costituire un pesante disagio per i residenti ed i visitatori di Amantea disincentivando l’accesso alla città ed al suo sistema commerciale”.

L’interrogativo di Biagio Miraglia ci sta, ci sta tutto.

Ci hanno detto, infatti, che entro il 2108 scade il precedente contratto e che, quindi, occorre rinnovarlo.

Non ci sta ,invece, la ipotesi dell’aumento delle tariffe delle strisce blu.

Se ,infatti, il servizio è in attivo, perché aumentare il relativo ticket?.

Tanto più se appare credibile e giusta anche la logica di conservare l’attuale forza lavoro? .

Si tratta di un servizio dal quale il comune non deve obbligatoriamente trarre un utile.

La logica che sottende il servizio delle strisce blu è quella di garantire la sosta agli accedenti al sistema commerciale amanteano evitando problemi al traffico e disagi nella ricerca dei parcheggi, non certamente quella di fare business.

Non solo, ma con le attuali tariffe è possibile confermare la elegante partecipazione attiva del sistema commerciale che potrebbe, come ripetutamente chiesto, offrire alla propria utenza gratis il ticket.

Un aumento , se reale, sarebbe un netto ed ingiustificato rifiuto ad una ipotesi collaborativa di tutta utilità per la città e per le casse del comune.

Poiché si tratta di finanza aspettiamo che l’amministrazione comunale( non la Lista Azzurra) sciolga i dubbi che Biagio Miraglia ha avanzato per conto di tutti.

“In attesa della tua venuta o Signore….”

I più ferventi fedeli dicono sempre “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino!”

Allora, alla fine Egli giudicherà. La Sua venuta sarà un giudizio.

E quando verrà tutte queste umane porcherie avranno fine!

Ci scrive un amico:

Stamattina dovevo fare una operazione bancaria

Faccio il ticket per mezz’ora.

Dopo quasi mezz’ora non sono ancora giunto allo sportello.

Che devo fare?

Lascio la fila e torno fuori a fare un altro ticket?

Allora chiedo: “Se vado fuori a rinnovare il ticket mi conservate il posto?

La risposta non ammette repliche: Ci dispiace : Se esci devi ricominciare”

E poi quanto pago?

Un’altra mezz’ora ? Un’ora?

E se poi magari bastano pochi minuti e ci perdo quasi tutto il ticket?

Allora decido di osare sperando che il vigilino visto il pagamento del ticket che è semplicemente scaduto non mi faccia la contravvenzione

Esco e trovo la multa!

Era stata fatta alle 10,24, cioè 23 minuti dopo la scadenza.

Devo pagare 25 euro e ridotto del 30% 17,50 euro

Non è giusto!

Io non ho evaso il ticket, ma fare la fila in banca, alla posta, dal medico, in farmacia è un fatto quotidiano che deve essere previsto.

Non sarebbe più giusto farmi pagare la differenza oraria?

Chissà se il Signore vorrà illuminare le menti dei futuri amministratori che possono e secondo me devono correggere questi comportamenti.

Giacomo Amendola.

Sostenere che la sanità in Calabria è da rifondare non è affatto peregrino.

 

Lo dimostra, anche, quanto sta succedendo in tante parti della regione, Amantea compresa.

Come noto il laboratorio di analisi cliniche presso il poliambulatorio di Amantea ( ex ASL ed ex Distretto) è un fiore all’occhiello, da potenziare , da sviluppare, mentre è noto che il commissario Scura, emissario della “reina sanitas” Beatrice Lorenzin, ne vuole la chiusura in nome della “spending rewiew”( Decreto commissario ad Acta n 84 del 21 luglio 2015), ma a tutto danno della utenza che è costretta a pagare la inefficienza della nostra sanità.

 

Ecco cosa succede ad Amantea.

Arrivano ogni giorno al laboratorio di analisi cliniche , anche da altre province, decine e decine di pazienti , spesso, con doppie ricette sanitarie, una di colore rosso, cioè appartenenti al sistema sanitario pubblico , ed una di colore bianco, emesse da un medico generico o da un medico specialista.

Grande e grave è l’imbarazzo degli addetti che possono accettare soltanto la ricetta rossa e non quella bianca, pur essendo anche essa valida per la erogazione del farmaco o della prestazione.

 

Come spiegare all’utente che il laboratorio pubblico di analisi cliniche non può prestare i servizi indicati su ricette bianche, pur provenienti, magari, da uno specialista, nemmeno quando il cittadino intende pagare il servizio laboratoristico .

Incredibile!

Ed è ancora peggio quando occorre spiegare all’utente che il laboratorio pubblico non può operare in forma intramoenia, come tanti medici del sistema pubblico.

Ed fortissime sono le reazioni degli utenti quando viene loro detto che dopo aver fatto il prelievo per gli esami indicati nella ricetta rosa devono andare in un laboratorio privato e farsi fare un altro prelievo per le Analisi indicate sulla prescrizione bianca.

Utenti, uomini e donne, trattati come animali da macello, avviati come animali al pascolo. E questo in aperto spregio del diritto alla salute, del diritto alla sanità

 

E tutto per 10 euro! Eh si, perché con la ricetta rosa si preleva un ticket aggiuntivo di 10 euro introdotto dal 17 luglio 2011, prima a carico delle regioni «spendaccione» come Puglia, Abruzzo, Calabria, Lazio, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna e Sicilia e poi esteso a tutte, ticket che non può essere esatto con la ricetta bianca, così che il servizio non viene reso.

Ma quello che è inaccettabile è che una analisi come l’azotemia fatta presso un laboratorio privato costa 4 euro e presso uno pubblico 14 euro perché deve essere pagato il ticket aggiuntivo!

Ma perché non si autorizza il laboratorio pubblico di Amantea od altrove ad eseguire le analisi su ricetta bianca alle stesse condizioni dei laboratori privati?

Perché questa inaccettabile differenza tra pubblico e privato? Già! Perché ?

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