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NOTA del 7 Gennaio 2021

E’ a tutti noto che dalla situazione economica e finanziaria di ogni Comune discende la fondamentale attività di programmazione ed esecuzione di misure e interventi necessari a garantire condizioni di benessere alla Comunità amministrata.

 

Dalla dichiarazione del dissesto finanziario del Comune di Amantea, avvenuta il 28 aprile 2017, a quasi quattro anni di distanza, l’Amministrazione comunale prima e poi le varie gestioni commissariali, incluso l’Organo Straordinario di Liquidazione, non hanno mai informato, in modo coerente, esaustivo e comprensibile, la Cittadinanza sullo stato dell’iter relativo alle procedure amministrative finalizzate al superamento del dissesto.

 

 

Tutto ciò, nonostante ogni Amministrazione pubblica è tenuta, tra l’altro, a rispettare il principio di trasparenza e pubblicità verso la Comunità contribuente, soprattutto in materia di utilizzo e gestione delle risorse finanziarie.

Anche al fine di contribuire alla diffusione delle informazioni, presso la cittadinanza, relative allo stato economico e finanziario del nostro Comune, in data odierna abbiamo inoltrato formale richiesta ai componenti della Commissione Straordinaria, Dottoressa Surace e Dottori Nuovo e Turco, per venire a conoscenza di tutta una serie di dati e informazioni relative al bilancio, utili a comprendere l’eventuale superamento delle condizioni di dissesto finanziario, il recupero dell’equilibrio tra entrate e spese e il conseguente ripristino delle diverse capacità finanziarie dell’Ente.

 

 

Riteniamo che la nostra Città debba recuperare, in modo consapevole, il valore dell’impegno sociale e politico, recupero che potrà avvenire solo attraverso la corretta, limpida e competente interlocuzione tra le diverse riconosciute realtà associative e politiche, operanti nella nostra Comunità, e le Istituzioni preposte.

Attendiamo, pertanto, da parte della Commissione Straordinaria, i dati e le informazioni richieste per poter poi partecipare alla Cittadinanza le nostre analisi e valutazioni.  

 

Movimento politico culturale “Politica, Etica, Competenza”

            Il Direttivo

Pubblicato in Politica

gianfranco suriano

Tutele per i lavoratori delle filiali acquisite, è quanto auspica il segretario regionale del sindacato Unisin Gianfranco Suriano: moderato ottimismo dopo le prime dichiarazioni

Sono 33 gli sportelli interessati all'accordo sancito un mese fa, dopo l'acquisizione totale da parte di Intesa San Paolo e Ubi Banca è iniziato il confronto con le organizzazioni sindacali sulle cessioni dei rami d'azienda a Bper.

 

Sul tavolo negoziale si dovranno affrontare gli aspetti relativi al passaggio da Intesa San Paolo a Bper di 587 filiali e diverse strutture operative centrali in tutta Italia, nella stragrande maggioranza ricadenti nel perimetro dell'ex Ubi Banca.

Alla Bper passeranno 5.107 unita. La definizione della cessione dei rami d'azienda e prevista per il prossimo mese di febbraio.

Anche la Calabria è interessata all'operazione con 33 sportelli a Bper passeranno le filiali-Ubi di Mormanno, Soveria Mannelli, Taverna di Montalto Uffugo, Rossano Centro storico, Rossano scalo, Roccella Jonica, Gioia Tauro, Paola, Scalea, Palmi, Praia a Mare, Cotronei, Fuscaldo, Villa San Govanni, Locri, Soverato, Bagnara Calabra, Roggiano Gravina, Cassano Jonio , Cariati, Bova Marina, Cosenza Centro storico, Cosenza ospedale Annunziata, Cinquefronti, Lago, Cittanova, San Demetria Corone, Rogliano, Catanzaro Agenzia 4, Reggio Calabria Agenzia Centrale e Agenzie 1 e 3 e Siderno.

 

Centinaia e centinaia di lavoratrici e lavoratori calabresi si ritrovano, ancora una volta, coinvolti in operazioni societarie straordinarie, ha dichiarato il segretario regionale del sindacato Unisin, Gianfranco Suriano.

I passaggi tra i diversi Istituti bancari avvenuti in passato sono stati tutti gestiti con accordi sindacali che hanno garantito complessivamente, a tutto il personale, il mantenimento di condizioni normative ed economiche ottimali.

 

Prendiamo come buon auspicio, per il proseguimento delle trattative, le prime dichiarazioni di Bper al tavolo negoziale, dove è stato evidenziato il ruolo centrale che avranno le filiali nel gruppo, quale elemento imprescindibile nel rapporto con la clientela.

Il sindacato Unisin sara impegnato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha aggiunto Suriano, sul tavolo delle trattative per raggiungere, con le parti datoriali, accordi e intese capaci di garantire, per il futuro, ai colleghi un quadro adeguato di tutele normative e condizioni economiche soddisfacenti, e la possibilità di continuare nella propria crescita professionale.

 

Per quanto possibile, vigileremo anche su fatto che le strutture che saranno cedute da Intesa Sanpaolo e Ubi a Bper continuino a fornire ai territori calabresi, sinora serviti, adeguata assistenza e supporto creditizio, ancor di più in questa lunga e delicata fase di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

 

fonte gazzetta del sud del 16.11.2020

 

Pubblicato in Italia

pec


NOTA del 2 ottobre 2020 del Movimento PEC di Amantea, abbiamo ricevuto qualche giorno fa questa nota che pubblichiamo con un leggero ritardo, ci scusiamo per questo.



“E’ noto che lo sport rappresenta un elemento fondamentale di socializzazione, soprattutto, per i giovani presenti in ogni Comunità. Lo è in quanto favorisce l’inclusione, l’aggregazione, la partecipazione, lo sviluppo delle capacità e la crescita equilibrata dei giovani. In poche parole è uno strumento educativo e formativo irrinunciabile.

Con queste convinzioni, riteniamo di condividere il grido di allarme lanciato dall’ASD Beach&Volley e dall’ASD Amantea Futsal verso le Istituzioni cittadine affinché i giovani della nostra Città possano finalmente iniziare a fruire del Palazzetto dello sport, i cui lavori praticamente sono stati ultimati da tempo ad eccezione di quelli riguardanti l’esterno. C’è da evidenziare, peraltro, che i lavori riguardanti gli spazi esterni alla struttura, rispetto all’importo fin qui complessivamente sostenuto, risultano essere nettamente marginali e crediamo non pregiudicano l'utilizzo in sicurezza della struttura.

Tra l'altro la proposta fatta dalle associazioni di creare un percorso transennato dal perimetro esterno all'ingresso della struttura è un ulteriore strumento di sicurezza.

Comprendiamo tutte le difficoltà del momento ma non possiamo giustificare l’inerzia totale di fronte ad un’opera costata, nel tempo, diversi milioni di euro e mai utilizzata e che rischia ora il degrado e la fatiscenza. Eppure, della struttura sportiva la nostra Comunità ne ha fortemente bisogno vista la carenza di analoghi spazi dove i nostri giovani e giovanissimi possono in sicurezza praticare l’attività sportiva.

Ci permettiamo di suggerire alla Commissione straordinaria, insediatasi al Comune di Amantea a seguito dello scioglimento, di mettere in campo tutte quelle azioni che vadano nella direzione di garantire, soprattutto ai nostri giovani, spazi dove praticare lo sport, attività che rappresenta un primario deterrente alle devianze giovanili.

Pertanto, pensiamo che la Commissione straordinaria possa prendere in debita considerazione l’appello lanciato dalle due associazioni sportive. Chi oggi si è assunto l’onere di guidare l’ente comunale, d’altronde, non può non assolvere alle proprie funzioni che nel caso della nostra Città devono essere finalizzate prioritariamente alla maggiore diffusione della cultura della legalità attraverso l’attivazione d’idonei strumenti come la pratica sportiva sul territorio.

Movimento PEC “Politica, Etica, Competenza”
Il Direttivo 

Pubblicato in Politica

politica amantea

 

riceviamo e pubblichiamo

 

Si è costituito il movimento politico culturale “Politica, Etica, Competenza” che, come già evidenziato nel manifesto d’intenti reso pubblico nello scorso mese di marzo, vuole rappresentare uno spazio d’impegno sociale condiviso da numerosi cittadini di Amantea che, indipendentemente dalla propria appartenenza politica e partitica, intendono contribuire alla crescita sana del nostro territorio.

 

Un movimento, aperto e plurale, che non ha come scopo ultimo quello di concorrere alle prossime competizioni elettorali ma che, invece, attraverso la propria partecipazione al dibattito pubblico nella nostra Città, vuole offrire un contributo concreto in termini d’idee e progettualità utili al superamento delle diverse problematiche che investono il nostro territorio.

 

L’Organismo direttivo del movimento è composto da Giovanna Buffone, Pino Cavallo, Dino Colavolpe, Fabio Garritano, Biagio Miraglia, Mario Pellegrino e Michele Vadacchino. Inoltre, sono stati individuati i Coordinatori delle diverse aree tematiche: Franco De Santo (Sanità); Sergio Ruggiero (Urbanistica e ambiente); Pino Sconza Testa (Promozione turistica); Eugenio Bruni e Pino Veltri (Cultura della legalità). L’incarico di tesoriere del movimento è affidato a Giovanni Aloe.

 

Il movimento rimarrà costantemente aperto alle adesioni di quanti riterranno di condividere i valori, i principi e le finalità già comunicate con il succitato manifesto d’intenti. Il movimento politico culturale “Politica, Etica, Competenza”, nell’auspicare il superamento dell’emergenza sanitaria ancora in essere e conseguentemente anche delle norme di prevenzione al contagio da covid-19 che ad oggi non consentono lo svolgimento di manifestazioni pubbliche, si augura d’incontrare quanto prima la cittadinanza per iniziare a dibattere sulle principali questioni che interessano la nostra Comunità.

 

Infine, con riferimento al recente trasferimento ad Amantea dei migranti provenienti da Roccella Jonica, il movimento chiede alle Autorità comunali e sovra comunali, preposte alla tutela della salute pubblica, di profondere ogni sforzo al fine di garantire sul territorio il rispetto di tutte le normative anti-covid, condizione essenziale per consentire alla Comunità di Amantea di vivere in condizioni di assoluta sicurezza e tranquillità. Movimento politico culturale “Politica, Etica, Competenza”

 

Il Direttivo

Pubblicato in Politica

banca-popolare-bariE’ assolutamente singolare che la nascente “Banca del Sud” sotto l’egida del Mediocredito Centrale voglia escludere una Regione del Sud, la Calabria, dal suo perimetro operativo, operazione che, unita alle altre, porta ad un’ulteriore riduzione della presenza del credito in una Regione che va sempre di più verso la desertificazione bancaria.

E’ quanto sta accadendo alla Banca Popolare di Bari, che dovrebbe essere proprio la capofila del suddetto progetto. Infatti, il piano industriale 2020-2024, presentato nei giorni scorsi alle OO. SS. dal management della Banca, prevede la chiusura di ben 6 delle 7 filiali presenti sui territori calabresi, quali Rende, Lamezia Terme, Amantea, Scalea, Trebisacce, Casali del Manco. Una decisione che non trova, invece, riscontro nelle altre Regioni del Sud Italia. Non si comprendono le ragioni aziendali per cui si debbano abbandonare ambiti territoriali ove insistono una prestigiosa Università; una significativa area industriale; un aeroporto internazionale; realtà turistiche, commerciali e agricole importanti.

La Banca Popolare di Bari, peraltro, esprime in Calabria significative quote di mercato (in alcune località rappresenta l’unico presidio bancario), con punte importanti che nella provincia di Cosenza, addirittura, superano altre province del Sud Italia.

Non intendiamo assumere sterili posizioni campanilistiche ma riteniamo ingiustificabile l’idea di abbandonare territori storici della Banca ove essa opera sin dal 1999. Realtà consolidate che laddove venissero dismesse, ciò avverrebbe in palese contraddizione con la dichiarata intenzione di rilanciare l’attività bancaria in tutto il mezzogiorno.

Cosa ne sarà della clientela calabrese? Cosa ne sarà, soprattutto, del Personale coinvolto nelle discutibili scelte aziendali, considerato che il taglio delle filiali non garantirebbe un loro riutilizzo in Calabria?

Chiediamo che i vertici della Banca rivedano nel suo complesso i termini del piano industriale da attuare nel periodo 2020-2024 che non può prevedere l’azzeramento, di fatto, della presenza in Calabria, la chiusura di uffici di direzione generale e gli interventi di esternalizzazioni di attività. Tanto al fine di non indebolire ulteriormente nella nostra Regione i livelli occupazionali, il livello dei servizi e dell’assistenza finanziaria sinora forniti e per consentire al tavolo negoziale di gestire adeguatamente le possibili ricadute su tutto il Personale coinvolto dal piano in questione.

Infine, esprimiamo con forza la nostra convinzione che le scelte scellerate di alcuni manager operate negli anni non possono ora ricadere sulle Lavoratrici e i Lavoratori della Banca, sulle imprese e le famiglie calabresi, già duramente colpiti. Per tali ragioni, non esiteremo a mettere in campo ogni azione utile ad evitare ulteriori errate e incomprensibili scelte aziendali.

Le Segreterie regionali - Calabria

             FABI              FIRST/CISL      FISAC/CGIL      UILCA             UNISIN

   Ernesto Biondino   Giovanni Gattuso    Gennaro Patera     Andrea Sità  Gianfranco Suriano

Pubblicato in Calabria

gianfraNei giorni scorsi l’ex Assessore del Comune di Amantea Gianfranco Suriano, a dire il vero sempre attento alle varie problematiche del nostro territorio, era intervenuto pubblicamente sollecitando la regolare erogazione di alcuni servizi pubblici essenziali da parte dell’Ente.

A tal proposito, apprendiamo da fonti interne al Comune di Amantea che nei prossimi giorni dovrebbe finalmente ripartire il servizio di pulizia e spazzamento delle vie cittadine, un servizio necessario al decoro del nostro territorio e fondamentale per la tutela della salute pubblica. 

Tale notizia, proprio in una fase difficile come quella che sta attraversando anche la nostra Città, è da accogliere positivamente anche in funzione della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza covid-19 che partirà dal prossimo 4 maggio e che prevede l’inizio graduale di un percorso che tutti ci auguriamo ci riporti, quando prima possibile, alla normalità.

Ora non ci resta che attendere l’effettivo inizio del servizio in questione.

Pubblicato in Politica

gia suri

Il 17 febbraio scorso il Presidente della Repubblica ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di Amantea per condizionamenti esterni della criminalità organizzata, assegnando la gestione del Comune alla Commissione straordinaria.

La Commissione straordinaria, come noto, esercita per Legge le funzioni spettanti al Consiglio comunale, alla Giunta e al Sindaco nonché ogni altro potere e incarico connesso alle medesime cariche. La Commissione straordinaria, quindi, deve garantire, oltre alla rimozione degli elementi pregiudizievoli all’interesse pubblico emersi dagli accertamenti degli organi investigativi, il buon andamento dell’Ente e il funzionamento regolare dei servizi alla Comunità.

Proprio sul buon andamento dell’Ente e sul funzionamento regolare dei servizi da erogare alla Comunità voglio esprimere qualche considerazione.

Mi risulta che il servizio di “spazzamento” e pulizia della Città non viene effettuato da più di 15 giorni. La mancata erogazione di un primario servizio pubblico, appunto la pulizia della Città, è un fatto non giustificabile che può causare nocumento, non solo al decoro della Città, ma soprattutto alla salute pubblica. E’ bene evidenziare che l’assenza del servizio di pulizia delle vie cittadine e degli spazi pubblici s’inserisce, peraltro, nella fase emergenziale che stiamo vivendo a causa della diffusione del contagio da Covid-19.

Altre criticità persistono nella gestione del servizio manutentivo, vista la cronica carenza di personale adibito e la difficoltà organizzativa interna all’Ente.

Ancora, il servizio di raccolta dei rifiuti, attualmente svolto dalla società Lamezia Multiservizi SpA, potrebbe subire l’interruzione in questi giorni a causa della scadenza del relativo contratto di servizio (scadenza fissata alla fine di questo mese). Nulla è pubblicato ad oggi sul sito del Comune circa l’eventuale rinnovo di questo fondamentale servizio.

Non vi è dubbio che l’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha investito anche la nostra Comunità – emergenza tra l’altro resa un po’ più lieve dalla meritoria opera svolta dai volontari di alcune associazioni cittadine – richiede un supplemento d’impegno e lavoro da parte di chi oggi amministra la Città di Amantea (uno dei principali centri della provincia di Cosenza).

Auspico che dopo il necessario periodo di “presa visione dello stato dell’arte”, la Commissione straordinaria inizi a dare risposte alle “sacrosante” e giuste esigenze di una importante Comunità come la nostra, costituita da tanta gente onesta e laboriosa e che ha mostrato complessivamente in queste settimane – al di là di qualche sporadico caso – compostezza e senso di responsabilità nel far fronte all’emergenza sanitaria, peraltro, ancora in atto.

Esprimo, in ultimo, un convincimento maturato nell’esperienza amministrativa fatta al nostro Comune: la maggiore diffusione del senso di legalità in una Comunità non può prescindere dall’esemplare impegno costantemente fornito da suoi amministratori.  

Amantea, 28 aprile 2020                                   

Gianfranco Suriano  

Pubblicato in Primo Piano

gianfranco surianoLo scioglimento del Consiglio comunale per accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali è un atto doloroso per un’intera Città. Lo è ancor di più per Amantea che negli ultimi anni ha dovuto “incassare” anche la dichiarazione di dissesto finanziario.

A dire il vero, credo che su questo tema ogni osservazione, valutazione o addirittura “dissertazione” sia al momento inopportuna, se non del tutto fuori luogo, in quanto non si conoscono ancora le motivazioni che hanno indotto, in concorso tra di loro, la Commissione d’accesso, le Forze dell’Ordine, il Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, la Procura della Repubblica, la Prefettura, il Ministero dell’Interno, il Consiglio dei Ministri e in ultimo, non per importanza, la Presidenza della Repubblica a decretare lo scioglimento del Consiglio comunale di Amantea. Infatti, non entrerò nel merito di tale decisione.

Invece, nella nostra Città (dove la politica con la P maiuscola è scomparsa da tempo), attraverso i social, i siti web o la stampa, leggiamo sul tema di tutto e di più: chi denuncia il fatto che gli amanteani, per effetto dello scioglimento, sono ora considerati tutti mafiosi; chi grida all’ingiusta sospensione della democrazia; chi paventa il fatto che lo scioglimento del Consiglio sia il frutto di un atto politico strumentale e di parte.

Andiamo con ordine.

Lo scioglimento di un Consiglio comunale, per condizionamenti o infiltrazioni della criminalità, non dà luogo all’assunto che un’intera cittadinanza è da considerarsi mafiosa e ci mancherebbe… la nostra Città è popolata da migliaia e migliaia di persone oneste, operose, rispettose del prossimo, persone con la propria storia e non può essere certamente lo scioglimento del Consiglio comunale a dire il contrario. Non c’è bisogno di aggiungere altro su tale argomento anche per quanto dirò, brevemente, in avanti.

Per quanto riguarda la democrazia, c’è da dire che l’intervento dello Stato – nell’esercizio del potere straordinario che la legge gli affida, nel caso specifico lo scioglimento di un Consiglio comunale – è finalizzato a garantire (o ripristinare) il buon andamento dell’Ente, la libera determinazione dei suoi organi elettivi, il regolare funzionamento degli uffici comunali al servizio e nell’interesse legittimo della Comunità. In sostanza, lo scioglimento del Consiglio comunale, per le ragioni appena esposte, è decretato proprio per ricostituire la vita democratica interna ed esterna all’Ente.

Con riferimento alla paventata evenienza che lo scioglimento del Consiglio comunale possa essere solo un atto politico strumentalmente determinato da questo e quel partito politico, tale affermazione va rigettata con decisione in quanto palesemente lesiva della reputazione e dell’immagine di chi ha lavorato, sicuramente in buona fede e con professionalità, alle indagini e alle verifiche nel nostro Ente (ripeto, Forze dell’ordine, Prefettura, Procura, Ministero dell’Interno). Sono sicuro che queste affermazioni che mettono in dubbio il buon operato delle Istituzioni predette siano state proferite con superficialità e senza conoscere le procedure e gli organi che valutano e determinano lo scioglimento di un Consiglio comunale. In caso contrario, per il futuro consiglierei più prudenza e maggiore rispetto per le Istituzioni.

Infine, considerato che il nostro è ancora uno Stato di diritto che prevede l’esercizio del ricorso anche allo scioglimento del Consiglio comunale, chi ne ravvisasse la necessità o i presupposti, una volta ricevuti e valutati gli atti, avrà l’opportunità di ricorrere in giudizio per vedersi riconosciute le proprie ragioni con l’annullamento del decreto di scioglimento.  

Ho cercato di sintetizzare al massimo alcuni concetti per non “tediare” più di tanto i lettori, anche se gli argomenti trattati meriterebbero e meritano ben più ampio approfondimento.

   

Amantea, 16/2/2020                                

Gianfranco Suriano  

Pubblicato in Politica

Ho avuto modo di seguire sugli organi d’informazione quanto accaduto il 19 dicembre scorso, giorno della più imponente operazione antimafia avvenuta in Italia dopo quella relativa al “maxi processo” di Palermo a “Cosa nostra”.

Nel vibonese le indagini, condotte dal Procuratore Gratteri e dai suoi collaboratori in forza alla Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno portato all’emissione di provvedimenti di misura cautelare per 334 persone, in tutto le persone indagate risultano essere 416.

 

 

Si può pacificamente affermare che un durissimo colpo è stato inflitto alla criminalità organizzata operante nei territori vibonesi e non solo.

Premetto che più volte ho precisato la mia assoluta convinzione nel “garantismo”, quel principio costituzionale che i nostri “Padri costituenti” hanno voluto fortemente per tutelare le libertà dei cittadini rispetto anche al potere giudiziario. Per quanto mi riguarda una persona accusata di aver commesso un reato è innocente sino al terzo grado di giudizio.

Nel leggere in questi giorni le notizie inerenti l’inchiesta della DDA di Catanzaro e dell’Arma dei carabinieri, denominata “Rinascita”, il mio pensiero è andato subito a tutti gli uomini dello Stato caduti per mano della ndrangheta, della mafia siciliana e della camorra e a tutte quelle persone innocenti vittime della criminalità organizzata. Ho pensato poi ai giovani vittime della droga e a tutte quelle famiglie che, oggi più di ieri anche in Calabria, vivono quotidianamente nel terrore di non riuscire a salvare dalla droga o dalla stessa “malavita” il proprio figlio o congiunto.

Da persona che ha avuto la fortuna anche di amministrare il proprio Comune, ho dovuto registrare però anche i commenti (o i “no comment”) di certa politica calabrese, il cui primo pensiero non è andato alle vittime di ndrangheta ma ad altro.

Sono state utilizzate parole come show, bolle di sapone e spettacolarizzazione.

Per carità ognuno può dissentire ed esprimere conseguentemente il proprio pensiero. Da cattolico democratico penso che sempre deve essere garantita la sana libertà di espressione a chiunque. Proprio per tale motivo mi permetto di dire la mia.

Ritornando alle parole sopra citate, utilizzate per commentare e criticare pubblicamente (ma ora con i social tutto è pubblico) l’operazione “Rinascita”, penso che così facendo si può solo contribuire a indebolire e delegittimare, presso l’opinione pubblica, l’azione e il duro lavoro che quotidianamente viene portato avanti dalle forze dell’Ordine. Lavoro necessario, è bene ricordare, per garantire alle nostre Comunità sicurezza e ordine pubblico, elementi vitali senza i quali credo la nostra Regione, già in forte declino da decenni, sarebbe destinata a spegnersi definitivamente.

Verso l’azione della magistratura e degli organi inquirenti penso si debba portare rispetto e attendere l’esito dei processi. Ogni critica preventiva, ogni dichiarazione di dissenso diventa quantomeno inopportuna giacché nello Stato di diritto deve esserci un bilanciamento tra il “garantismo” e l’azione autonoma del potere giudiziario, altrimenti vale l’idea malsana che l’imputato è legittimato a difendersi dal processo e non nel processo.

Quando il Procuratore Gratteri dice che c’è bisogno anche di maggiore cultura della legalità in Calabria ha centrato il problema, poiché la ndrangheta da sempre si è “abbeverata” e si “abbevera” nell’immenso bacino della “non cultura”; dell’assenza di senso civico; del voler galleggiare nel grigiore, pensando d’ingraziarsi il bianco e il nero; della mancanza d’indignazione; dell’adorazione del potente di turno che infrange le regole; del servilismo, a volte sciocco e spudorato, finalizzato ad accaparrarsi posizioni privilegiate, altrimenti non spettanti per merito.

E nel frattempo i nostri migliori giovani sono costretti ad andare via da questa benedetta (o maledetta) terra che si chiama Calabria, perché dove non c’è rispetto delle regole non ci può essere futuro economico e sociale ma può solo rafforzarsi la delinquenza e la “mala politica”.

Il Procuratore Gratteri e i suoi collaboratori sono uomini dello Stato e delle Istituzioni che hanno deciso di rinunciare alla loro piena libertà per garantire la nostra sicurezza. Scelte coraggiose, forse dolorose, che non molti uomini e donne sono disposte a fare nella loro vita.

La comunità civile e democratica calabrese dovrebbe mostrare verso di loro solo chiara e inequivocabile gratitudine!

Amantea, 22 dicembre 2019                                    

Gianfranco Suriano  

Pubblicato in Campora San Giovanni

bando hcp 2 orizzAbbiamo seguito con interesse ciò che la stampa ha riportato in merito alla vicenda riguardante i servizi sociali finanziati dall'INPS (progetto “Home Care Premium”) ed erogati dal Comune di Amantea. Ricordiamo che si tratta di servizi domiciliari ed extra domiciliari alle persone del nostro Comprensorio in stato di non autosufficienza e quindi bisognevoli di primaria assistenza.

I dati socio/economici della Calabria dicono che la spesa della pubblica amministrazione calabrese per i servizi sociali è la più bassa d’Italia, pure avendo, la nostra Regione, la maggiore percentuale di famiglie disagiate di tutte le altre regioni italiane.

Abbiamo letto di deleghe assessorili e consiliari “all'INPS” nel nostro Comune, a dire il vero senza comprenderne il senso delle stesse. Speravamo, però, che l’originale e singolare delega all’INPS servisse all’Amministrazione comunale di Amantea per prestare maggiore attenzione ed impegno verso le persone e le famiglie del nostro territorio, bisognevoli di supporto e sostegno.

Con viva preoccupazione e grande stupore, abbiamo appreso del forte disappunto dei Sindaci dei Comuni del nostro Comprensorio per la mancata condivisione delle decisioni sull'uso che il Comune di Amantea (Ente capofila) ha fatto dei finanziamenti per i servizi sociali da offrire in tutti i Comuni viciniori al nostro. Addirittura sembrerebbe che l'INPS abbia sospeso, per l’anno in corso, i finanziamenti per il progetto “Home Care Premium” a causa di anomalie amministrative nella gestione dello stesso. Leggiamo, sempre sulla stampa, che l'INPS avrebbe provveduto a comunicare al Comune di Amantea il recupero di somme già erogate ed incassate. Se tale notizia corrispondesse a verità, la cosa avrebbe dell’incredibile!

Dunque a rischio sarebbero gli aiuti alle famiglie in assoluto stato di bisogno e i compensi ai lavoratori impegnati nell’assistenza ai disabili. Ancora, in caso di restituzione di somme – già incassate dal Comune – si creerebbe anche un buco di bilancio che dovrà necessariamente essere ripianato (speriamo non mettendo ancora le mani nelle tasche dei cittadini).

Allora ci chiediamo se è possibile fare peggio di così, se è normale che un’Amministrazione comunale può continuare a collezionare, uno dopo l’altro, errori madornali e dannosi!

E' poi impressionante il silenzio della politica cittadina sulla triste vicenda dei servizi sociali, vicenda che sarà pagata, a quanto pare, solo dai soggetti più deboli del nostro Comprensorio. Chi non si occupa fattivamente (e non solo con slogan) delle fasce più deboli – ci sia consentito – non è un buon politico!

In ogni caso, non siamo interessati agli eventuali risvolti giudiziari della vicenda, che pure trapelano in Città. Ci rammarica, viceversa, l’incapacità amministrativa proprio in un ambito fondamentale come quello dell’aiuto ai ceti meno abbienti ed in grave difficoltà.

Vorremo tanto essere smentiti con dati, documenti ed informazioni diverse, vorremmo che il progetto “Home Care Premium” ripartisse velocemente, vorremmo che l’Amministrazione comunale di Amantea spiegasse con trasparenza ai nostri concittadini (ma anche agli altri Comuni del nostro Comprensorio) come stanno realmente le cose. Non lo devono a noi ma a tante famiglie estremamente disagiate che quotidianamente soffrono anche la solitudine delle Istituzioni.

E’ da un po’ di tempo che nella nostra Città avvertiamo l’odore, il sapore e il colore della miseria politica, amministrativa e – oseremmo dire – purtroppo anche umana.    

Amantea, 23 settembre 2019

Biagio Miraglia

Pasquale Ruggiero

Gianfranco Suriano  

Pubblicato in Politica
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