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Amantea. Se c’era bisogno di un termometro che certificasse la gravità della situazione economica italiana eccolo. E’ quello che viene fuori da quanto sta succedendo ai migranti giunti in Italia agli inizi del 2011, quando la Libia era pervasa dal sacro fuoco della libertà dal dittatore e tutti gli “altri” africani , lì giunti da ogni parte del continente nero, vennero imbarcati, anche a forza, e mandati in Italia.

Finisce così l’ “Emergenza nordafrica” che aveva portato in Italia circa 50.000 persone in fuga dal nord Africa nel pieno della crisi sociale e politica di quella parte del continente africano.

Finisce così, dopo un’inedia di due anni.

Basta una circolare, l’uso delle forze dell’ordine ed il silenzio dei partiti oppressi dalla grave situazione post elezioni.

Nessun partito che difenda questi profughi.

Uno invece ( la Lega) che contesta l’Europa perché ha lasciato l’Italia sola a gestire l’emergenza profughi ed a garantire “per oltre due anni la presenza, improduttiva, sul nostro territorio, a spese dei contribuenti. Con famiglie italiane sul lastrico, il 35 per cento dei giovani senza lavoro, pensionati costretti a risparmiare sulla spesa, vigili del fuoco che hanno operato nei luoghi del sisma senza ricevere i pagamenti degli straordinari, è immorale continuare a sostenere, a piè di lista, la presenza dei profughi, nel momento in cui non ne sussistono più le ragioni”.

Non solo, ma la Lega vuole che le decine di migliaia di carcerati extra UE scontino le pene nelle carceri dei propri paesi senza gravare sullo stato italiano.

In questo contesto si muovono i profughi che hanno firmato (TUTTI) la richiesta di erogazione della “buonuscita” e che stanno andando via appena si realizza la seconda condizione e cioè il rilascio del permesso di soggiorno, sia pure di natura umanitaria, e che costituisce una specie di passaporto al movimento ed al lavoro, per avere il quale occorre che i migranti si rechino a depositare le impronte digitali per il loro riconoscimento dattiloscopico.

Tutti contenti allora? Macchè ! Se qualcuno all’insegna “dell’occhio che non vede ( i neri) cuore che non duole” si rallegra( magari silenziosamente) qualcun altro si lamenta ( in Italia chi si lamenta vuole solo soldi) perchè riceverà questa massa di persone lasciate libere, mentre prima, con la scusa di un pasto e di un letto, erano controllabili.

 

Un gruppo di immigrati, in prevalenza afghani e pakistani, nel pomeriggio di ieri, giovedì 7 febbraio, ha bloccato il traffico automobilistico su via Mario Nicoletta, all'incrocio con via Pignataro, nel centro di Crotone.

La mancanza del permesso di soggiorno impedisce loro non solo di lavorare ma anche di muoversi per raggiungere luoghi dove trovare lavoro.

Da qui la protesta per i tempi che gli immigrati trovano troppo lunghi, inaccettabilmente lunghi.

Del rilascio la Questura di Crotone, che è competente perché, a suo tempo, quegli stranieri sono stati ospiti del centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto dopo il loro arrivo in Italia.

Gli stranieri, circa una sessantina.

Essi, inoltre, hanno evidenziato quanto sia difficile e duro trascorrere la notte all'addiaccio nel periodo più freddo dell'anno.

Sul posto sono intervenuti gli agenti dell'Ufficio immigrazione della Questura ed i loro colleghi della Digos.

Come al solito la questione si è sbloccata solo quando è stato loro assicurato che i tempi per il rilascio dei permessi di soggiorno verranno accelerati e che potranno utilizzare i locali della stazione ferroviaria durante le loro notturne per difendersi dalle temperature rigide.

Intanto la Caritas con il loro camper da stasera assicurerà pasti caldi agli immigrati.

Pubblicato in Crotone
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